Fabio Mosca ha scritto:
> se non l'aveva capito sulla ricezione della componente magnetica
> dell'onda radio. Ma lei pare d'accordo col Laureti sull'impossibilità
> "teorica" di antenne magnetiche - e giù formule - e l'idea del trigger
> ...
Debbo fare qualche premessa.
Cerco d'immaginare che impressione può fare questa ... discussione
agli altri che ci leggono, e temo debba apparire patetica: una lite fra
vecchietti.
Tra l'altro (forse l'ho già scritto in passato) mi disturba molto che ci
si debba mettere su questo tono, visto che hai pochi anni meno di me,
che ne ho tanti...
Però non posso tollerare certe affermazioni che fai su di me, del tutto
arbitrarie e ingiustificate, quando non palesemente false.
(BTW, io ti do del tu, perché questo è l'uso nei NG. Tu fai come ti
pare.)
Questa non è mai stata la mia posizione.
All'inizio ho cercato di seguire i tuoi "esperimenti", ho provato a
chiedere dettagli, a suggerire una diversa maniera di presentarli, ad
avanzare qualche ipotesi sugli strani risultati che dicevi di
ottenere...
Niente, è stato come sbattere contro un muro.
La differenza fra noi due è questa.
Io non ho mai avuto e non ho un senso di superiorità gratuito per il
solo fatto di avere una laurea e una cattedra universitaria alle spalle.
Nel mio lavoro mi è capitato più volte di aver a che fare con tecnici,
senza laurea ma molto competenti nel loro lavoro. Con loro ho sempre
collaborato molto bene, con stima reciproca.
Tu invece nei miei confronti sei partito prevenuto, col presupposto
arbitrario che io abbia conoscenze solo libresche, teoriche,
matematiche...
(Qui traspare piuttosto la tua palese sensazione d'inferiorità, che
cerchi di compensare vantando una superiore competenza tecnica.)
Non hai tenuto nessun conto del fatto che ti avevo già dimostrato in
passato di essere in grado di capire almeno un po' gli aspetti pratici
del tuo lavoro, nonostante le tue spiegazioni veramente
incomprensibili.
Credo di aver già scritto in qualche occasione di non avere esperienza
diretta di tecniche radio ad alte frequenze, e non l'ho mai vantata.
Ma da questo alle tue illazioni circa la mia competenza in
elettronica, alla familiarità con l'oscilloscopio, ecc. ci corre
parecchio.
Non hai alcuna base e nessun diritto di scrivere quello che scrivi su
di me.
Non sai niente del mio lavoro, dei miei interessi hobbistici.
Né io intendo abbasssarmi a darti i miei "titoli".
Potrei facilmente dimostrare che (anche in ambito scientifico) le mie
conoscenze *pratiche*, di progettazione, costruzione, uso di apparati
elettronici non sono affatto trascurabili.
Va anche detto che sto parlando del passato: sebbene io abbia tenuto
in casa per decenni un laboratorio elettronico (oscilloscopio compreso
:-) ) sono ormai vent'anni che non lo uso più: è depositato in garage,
in gran parte dentro scatoloni che non ho più aperto da quando
(appunto 20 anni fa) ho traslocato in un casa più piccola.
Il mio oscilloscopio non è più stato acceso da allora, per cui non so
se funzionerebbe se provassi ad accenderlo ora.
In pratica, se volessi (ma non ci penso proprio) mettere in funzione
un qualsiasi lavoro o esperimento elettronico, dovrei spendere
parecchi giorni per aprire scatoloni, ripescare componenti, cavi,
sonde, collegare il tutto, ricostruire le cose che un tempo avevo
sulla punta delle dita...
A questa età, e per di più in un garage non riscaldato, non è cosa,
come dicono a Napoli.
Però un conto è questo, che dico chiaramente e onestamente, e un altro
è sapere o non sapere come si fanno le cose, capire quello che fanno
gli altri, quando si spiegano in modo decente.
A proposito, giusto per fare un confronto: gaurdate il sito che ha
segnalato Laureti:
http://www.radioamatoripeligni.it/i6ibe/pdf/flatloop.pdf
Non ha alcuna importanza di che cosa si tratta: segnalo solo l'immensa
differenza nella chiarezza di esposizione, la precisione nel descrivere
materiali, consigli costruttivi, fotografie di dettagli.
Quello è uno che sa come si fanno le cose e come si spiega agli altri
come farle.
Imparate!
Ma torniamo all'argomento:
> se non l'aveva capito sulla ricezione della componente magnetica
> dell'onda radio. Ma lei pare d'accordo col Laureti sull'impossibilità
> "teorica" di antenne magnetiche - e giù formule - e l'idea del trigger
> ...
Com'era prevedibile, non hai capito niente.
Formule a parte, la mia tesi (dimostrata ed enunciata con chuiarezza)
è scritta all'inizio e alla fine del post:
> Il problema è quello - accesamente discusso, come abbiamo visto - delle
> cosiddette "antenne magnetiche".
> Voglio dimostrare che si tratta di un falso problema, che si può porre
> solo chi non conosce le eq. di Maxwell.
> ...
> Si chiede di calcolare il segnale ai terminali dell'antenna, inteso
> come d.d.p. che può essere applicata a un carico (es. ingresso di un
> amplificatore).
> Seguirò due strade: una che fa uso di E, e una che fa uso di B.
> Naturalmente otterremo lo stesso risultato.
> ...
> Conclusione: non ha nessun senso chiamare la spira un'antenna
> "magnetica".
> Si ottiene lo stesso risultato per la f.e.m. e per la corrente in un
> carico sia basandosi sul campo elettrico dell'onda, sia sul campo
> magnetico.
Ora un altra questione. scrivi:
> Lei infatti ha scritto:
>
---------------------------------------------------------------------------
> " ...ho costretto Laureti a riconoscere che il suo conclamato
> "esperimento" ... molto probabilmente ...(è) sbagliato alla radice,
> perché L. *non sa usare l'oscilloscopio*.
> (Diciamo la verità: che lo avrei messo in difficoltà col trigger,
> proprio non se lo aspettava :-) )..."
>
---------------------------------------------------------------------------
> Purtroppo nemmeno lei, caro professore. (Ma non è neccessario, pare,
> in fisica "teorica". All'Università gli oscilloscopi sono in armadio
> come cimeli, mi dicono.)
Appare chiaro, mi pare, che io mi proponevo solo di mostrare che il
presunto esperimento di Laureti è sbagliato.
Non dovevo e non volevo dire come si sarebbe dovuto fare un esper.
migliore.
(Quanto a ciò che ti dicono, sull'uso o no degli osciloscopi
all'università, è il solito pettegolezzo senza basi e senza sostanza.
"Mi dicono": chi? dove? di che cosa parlano?
"L'università": ma hai idea di quante sono le università, i corsi di
laurea?
Credi davvero che si possano fare affermazioni così vaghe e generiche
come se fossero verità generali?
Io, che ho un grado di onestà intellettuale che tu neppure ti sogni,
non oserei fare affermazioni del genere neppure sul corso di laurea in
Fisica di Pisa: quello dove ho lavorato fino a 10 anni fa.
Non ho idea di quello che si faccia *oggi* nei corsi di laboratorio.
So quello che si faceva in passato, anche perché per un curioso caso mi
capitò di far parte di una commissione d'esame.
Potrei raccontare un aneddoto in proposito, ma non voglio farla troppo
lunga.
> Se lei sapesse usarlo, ed avesse domestichezza colla realtà, invece di
> oscilloscopi doppia traccia con trigger e loop per confrontare la fase
> della componente magnetica, senza bisogno di andare in montagna col
> Laureti che le propone - sfidandolo - con generatori e muli,
> semplicamantre metterebbe sull'asse X il segnale, mettiamo, della
> stazione onda media della sua città, proveniente da un semplice filo,
> e sull'asse Y lo stesso segnale proveniente da un'antenna a telaio.
Come ho già detto, questo non c'entra niente.
Io dovevo solo provare che Laureti non sa fare gli esperimenti di cui
poi vanta i risultati come prove dell'inesistenza delle corrente di
spostamento.
A proposito, ho visto il tuo esperimento con stilo e telaio.
Parecchio sporco e spiegato male, come al solito, ma comunque
l'essenziale l'ho capito.
Avrei voluto sapere che cos'era il segnale che facevi vedere.
Avevo capito che c'era una modulazione d'ampiezza, e che quindi probab.
era una stazione in onde medie.
Ma tu non l'avevi mica detto: lo dici solo ora.
Avrei voluto sapere se il telaio era di una o più spire, se davvero è
essenziale la stagnola; se e come facevi la sintonia, se mandavi
direttamente i segnali all'oscilloscopio (immagino di no).
Comunque va bene: si vede che ruotando il telaio il segnale varia di
ampiezza e s'inverte; quindi (tu dici) è il campo magnetico.
Io ho dimostrato che questo non è vero, nel senso che si può spiegare
un'antenna a telaio senza mai nominare il campo magnetico.
Il che non vuol dire, naturalmente, che il campo magn. non ci sia...
E comunque hai dimostrato direttamente che il presunto esper. di
Laureti è sballato.
Come vedi, non ho difficltà a concederti quelo che ti spetta.
> Lei però s'è fermato al cimelio Bellini Tosi dei suoi tredici
> anni...
Ecco la perla finale.
Che cos'è questa, malafede o semplicemente accecamento dovuto al vero
e proprio odio che provi verso tutta l'università, i professori, e il
sottoscritto in particolare?
Sei stato tu a nominare più volte il radiogoniometro di Bellini e
Tosi, sostenendo che tutti noialtri, ignoranti, non l'avevamo mai
sentito nominare.
Questo mi ha fato scattare un ricordo: "ma non ne parla quel vecchio
libro di mio padre?"
Sono andato a controllare, e ricordavo bene.
Chi ti autorizza a ricavarne che sull'argomento non saprei
nient'altro?
E se anche fosse?
Perché non guardi all'infinità di cose che non sai tu,e che purtroppo
ti hanno rinchiuso in una prigione mentale dalla quale ormai (vista
l'età) non potrai più uscire?
Dovresti avere più considerazione degli altri, ascoltarli più
attentamente, riconoscere quando hanno qualcosa da insegnarti.
Invece no: "l'uva è acerba", come giustamente ti ha fatto notare (mi
sembra) Giorgio Pastore.
Con questo chiudo. Non disturbarti a rispondere.
--
Elio Fabri
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