E’ stata un’estate rovente di 38-45 gradi, in Calabria.Quali personali ricordi resteranno di questa brutta estate di fuoco (alla lettera,purtroppo di incendi)? Nella Calabria Jonica c’era un complesso monastico certosino degradato, semi diroccato e abbandonato, dedicato a Santa Barbara. Oggi quel promontorio è impreziosito da un originale museo. E’ stato creato negli anni ’70 da Nick Spatari (calabrese) e dalla compagna Hiske Maas (olandese). “MUSABA” è un museo all’aperto .E’ situato nell’estremo Sud d’Italia, a Mammola, nella valle del Torbido, nel cuore della Locride, a dieci chilometri dal mar Jonio, in Provincia di Reggio Calabria. Nick e Hiske hanno scelto di vivere dagli anni ’70 , coraggiosamente,in un territorio difficile. Il museo è diventato, nel profondo e bistrattato Sud,il laboratorio di sperimentazione artistica ed un laboratorio didattico a disposizione dalle scuole. “Le visite delle classi- mi ha detto Hiske- sono sempre più numerose e frequenti”. E’ la realizzazione di un sogno.
Le informazioni:
Il sito: /www.musaba.org.
Domenico Jannaccone ha dedicato a MUSABA una puntata de “I dieci comandamenti”. La puntata può essere rivista su RAIREPLAY.
E sempre dal sito:
“I MILLE COLORI DI NIK SPATARI – Uno degli Artisti più originali e innovatori contemporanei
L’opera
completa di Nik Spatari, una consistente mole di lavori, dagli anni
quaranta del secolo scorso fino ai giorni nostri, che dimostra la straordinaria
attività di una delle personalità artistiche contemporanee più importanti a
livello internazionale, in grado di coniugare insieme novità e qualità, sperimentazione
ed esperienza.
Un uomo che ha dedicato la vita all’arte, praticando innovazione,
coraggio, originalità, Nik Spatari si esprime attraverso la sua arte, ma
soprattutto vuole dialogare, trasmettere e condividere nuove frontiere di
tecnica, materia, forma e colore.
La storia di Spatari potrebbe sembrare una moderna fiaba: la storia di
un uomo del Sud appassionato di arte e di cultura che ha deciso di fare della
devozione alla Bellezza lo spirito della sua stessa esistenza.
Il percorso espositivo illustra l’andamento della riflessione
artistica di Spatari e il suo procedere per cicli successivi di lavoro, a
partire dalla sua infanzia e crescita in Calabria a cavallo della seconda
guerra mondiale, i lunghi soggiorni a Parigi e i viaggi in Europa e USA, danno
vita a un vocabolario costantemente in divenire.
Un grande laboratorio di ideogrammi ed emblemi archetipici, di
simbologie e associazioni ardite, che dalla fine degli anni 40
costituisce la cifra della sua poetica.
Nik Spatari incentra il proprio lavoro sulla citazione di elementi
iconografici del Mediterraneo sottoposti a variazioni e innesti della cultura
contemporanea. Oriente e Occidente, Nord e Sud del mondo, civiltà antiche e
pensiero moderno si mescolano e si confondo nelle sue opere, all’interno di
una ricerca che molto condivide con la storia e l’identità culturale
stessa della Calabria (…)”
Antonio Testini
Antifascista
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