Fossoli, 25 aprile 2017

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Anna Maria Ori

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Apr 25, 2017, 4:31:04 PM4/25/17
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Oggi, a Fossoli, si sono sentite le voci di Gilberto Salmoni, deportato a Buchenwald, e di Carla Bianchi, figlia di una vittima della strage di Cibeno, che in begli interventi hanno ricordato le loro esperienze e il significato di Fossoli, a cui si sono unite quelle, commosse e pacate, del Presidente della Repubblica: bella cerimonia.

Assente il parterre di politici e sindaci regionali che avevano affollato il teatro al mattino e imperversato sulle tv locali.

Anna Maria Ori

frad...@yahoo.it

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Apr 26, 2017, 4:15:20 AM4/26/17
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Credo che i sindaci non fossero stati invitati al pomeriggio e oltre a questo e' 25 aprile in tutti i comuni per cui avranno avuto anche loro impegni istituzionali

Francesca Donati

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Gian Domenico Mazzocato

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Apr 26, 2017, 4:54:37 AM4/26/17
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Due cortei. Ma i valori non sono comuni e condivisi?
Io non entro nel merito.
Dico soltanto: la malattia di farsi male da soli noi la conosciamo meglio di ogni altro. Nel farsi male da soli è compresa la pervicacia con cui evitiamo di studiare il vaccino per mitridatizzarci.

Sogno un paese il cui inno nazionale sia BELLA CIAO. E nel coro non volino coltelli.

Pugno chiuso e alto, per tutti. Nel nostro saluto.

Gian Domenico Mazzocato

 

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Da: fradonats via DEPORTATI MAI PIU' [ R-esistiamo ] [mailto:deporta...@googlegroups.com]
Inviato: mercoledì 26 aprile 2017 04:34
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Oggetto: Re: [R-esistiamo] Fossoli, 25 aprile 2017


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Anna Maria Ori

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Apr 26, 2017, 12:05:36 PM4/26/17
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Scusate, sono stata criptica, anche per la stanchezza della lunga giornata di ieri e per la consapevolezza di quanto lavoro ci sia ancora da fare.

Ovvio che i sindaci avevano le loro scadenze, ma le varie dichiarazioni rilasciate al mattino, dopo la cerimonia in teatro, erano più o meno atti di presenza dovuta al clan mediatico, mentre il Presidente è stato partecipe, pacato e preciso, salutato dal pubblico in piazza con affetto e calore sia all’arrivo sia all’uscita dal teatro. E nel pomeriggio, al campo di Fossoli, c’è stato un abbraccio di folla attorno a lui (che ha ripetuto l’invito a non dimenticare, ma senza odio) e anche a Gilberto Salmoni e a Carla Bianchi, emozionatissimi e molto misurati, che hanno ricordato le esperienze di politici e di ebrei con precisione dovutamente sintetica, senza odio, ma con richiami anche a quanto resta da fare per chiarire molti fatti di allora e per mettere in luce la complessità di un periodo su cui si crede di sapere tutto.

E tutti ci siamo sentiti rappresentati da quel presidente pacato, ma emozionato come noi dalle loro testimonianze.

Anna Maria Ori

 

P.S. Voglio ricordare in sintesi la complessità della vicenda del campo di Fossoli, costruito come campo per prigionieri di guerra alleati nel 1942-43, dove in seguito sono passate le vittime di quasi tutti i disastri della seconda guerra mondiale. Il periodo più doloroso (e il più noto) è stato quello dell’occupazione nazista nel gennaio-luglio/agosto 1944, che ha visto la deportazione di quattro/cinquemila internati razziali e politici; ma sono quasi altrettanti, se non di più, i civili rastrellati raccolti a Fossoli per essere avviati al lavoro militarizzato in Germania tra agosto e novembre. Nell’immediato dopoguerra il campo ha raccolto la “schiuma della terra”: fuggitivi (anche ebrei), sbandati, fascisti da epurare, donne e bambini privi di mezzi di sussistenza…; dal 1947 don Zeno Saltini vi porta i suoi “figli”, i bambini senza famiglia o in difficoltà accolti da “mamme di vocazione” in nuove famiglie, e vi fonda Nomadelfia, costretta a trasferirsi nel grossetano nel 1952; dal 1954 al 1970 diventa Villaggio San Marco, per esuli giuliano-dalmati.

 

I nodi di Fossoli da chiarire sono molti. Alcuni esempi clamorosi per il solo periodo “tedesco”:

  1. per quel che riguarda la strage al vicino poligono di tiro di Cibeno di 67 internati politici il 12 luglio 1944, nell’imminenza del trasferimento del lager delle SS: chi ha compilato la lista, che comprende molti esponenti di spicco della resistenza soprattutto milanese, di tutti i partiti, assieme ad operai aderenti agli scioperi di marzo…?
  2. Chi ha ordinato l’assassinio di Leopoldo Gasparotto, ucciso a sangue freddo e sepolto nel cimitero di Carpi come “ignoto” internato che aveva tentato la fuga?
  3. Chi ha progettato l’assassinio il 15 gennaio 1946 di don Francesco Venturelli, arciprete di Fossoli, che aveva aiutato tutti gli internati passati da Fossoli, rischiando più volte l’arresto? I partigiani o qualcuno che temeva che rivelasse cose viste o udite al campo degli “indesiderabili”, tra cui c’erano sicuramente degli ustascia e forse anche dei nazisti?
  4. E le vicende dei singoli, di ogni persona privata della libertà o passata da Fossoli in momenti diversi, non sono da ricostruire, ricercare, ricordare? È tardi, ma forse qualcosa si può trovare, se si vuole cercare.

 

Non mi piace citarmi, ma verso il 2000 fui nominata del cda della Fondazione Fossoli. In quella veste ho voluto “fortissimamente” completare la ricerca sulle vittime della strage di Cibeno nel sessantesimo, e nel 2004 siamo riuscite, Carla Bianchi, Metella Montanari ed io, a pubblicare per la Fondazione Fossoli il libro Uomini nomi memoria 12 luglio 1944, che ricostruisce le modalità della strage e cenni biografici di quasi tutte le vittime (di sei abbiamo soltanto i dati del verbale di esumazione), grazie alla collaborazione dei familiari che siamo riuscite a contattare, perché in quel momento era prioritaria la ricerca di documentazione sulle vittime, ancora inesistente o basata su informazioni contraddittorie; quella sui responsabili è ancora tutta da fare. Finché sono stata nel cda ho sempre promosso e curato come responsabile editoriale i volumi della collana del Quaderni di Fossoli.

 

 

 

 

 

 

 

Da: deporta...@googlegroups.com [mailto:deporta...@googlegroups.com] Per conto di Gian Domenico Mazzocato
Inviato: mercoledì 26 aprile 2017 10:22
A: deporta...@googlegroups.com
Oggetto: R: [R-esistiamo] Fossoli, 25 aprile 2017

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