I: Salò, ieri e oggi

[Pier Luigi Fanetti]

10 agosto 2016

Il nome di Salò continua a costituire una ri-accettazione del fascismo.

(Oggi si ricorda l'eccidio di partigiani a P. Loreto il 10 agosto del '44)

Ben sappiamo che la “Repubblica sociale” spesso si indica come “di Salò”. Questo in particolare nella vulgata giornalistica e, poi, peggio “adottata” da alcuni storici e, il continuare a definirla “di Salò” è stata e continua ad essere una pericolosa banalizzazione.

Anni fa, va ricordato, che l'allora deputato Mirko Tremaglia, inaugurando la biblioteca a Salò intestata al figlio, disse che “se non ci fosse stata quella repubblica, l'Italia sarebbe stato il macello degli italiani da parte dei tedeschi”, non ricordando che i fascisti collaborarono e spesso furono protagonisti di eccidi e di violenze, con o senza i nazisti.

Nell'amena cittadina del Garda è stato aperto il MuSa, il museo di Salò che ha come direttore G.Bruno Guerri che guarda caso è stato chiamato a dirigere anche il Vittoriale di Gardone Riviera.

Berlusconi venne “in ritiro” dopo la defenestrazione del suo governo ed ora sembra che la famiglia, in primis la figlia Marina voglia, dopo aver costretto il padre a cedere la squadra di calcio del Milan, voglia entrare, che strana coincidenza, nell'azionariato della squadra del calcio Salò. Galliani, forse tramite la Gelmini, che risiedeva a Desenzano, ha contattato la dirigenza di quel club calcistico ed anzi Marina Berlusconi è arrivata a Salò il 6 agosto! Il contatto sembra sia stato tramite Bonometti, attuale presidente dell'Associazione industriale bresciana che, guarda caso, ha anche finanziato, presso il MuSa, la mostra iconografica su Mussolini.

È il fascismo subdolo che spinge, specula sull'immagine di Salò. Dobbiamo svegliarci, non possiamo poi fare manifestazioni di piazza che servono a poco, bisogna attivarsi soprattutto con una corretta informazione: cancellare il legame tra Salò e RSI. Facciamolo in fretta, con gli organi di informazione, con scritti, con conferenze. Facciamo qualcosa di tangibile che vada a tagliare quel presunto cordone ombelicale tra la cittadina gardesana e quell'ultimo fascismo! Facciamo in fretta!

Gaetano Agnini

[silvia sorisio]

Concordo, legare Salò alla repubblica sociale, la  "repubblichetta", è riduttivo e fuorviante.  E' come un marchio che condanna a vita questa amena località di villeggiatura, ad essere associata al fascismo.  Se fossi una cittadina di Salò non mi piacerebbe. Un conto è il ricordo storico, un conto è la celebrazione del periodo che ne può derivare, in modo più o meno subdolo. Si muovano i cittadini di Salò, non saranno tutti nostalgici, spero.

Silvia

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Certo caro Gaetano, come ben sai ho preparato un progetto sulla RSI per scuole e associazioni, progetto che prevede anche la visita dei luoghi che sul Garda hanno ospitato il governo dell'alleato occupato. Purtoppo la mia è un'offerta informativa dal taglio rigorosamente storico, ma bisogna che sia accolta, ed è difficile farsi ascoltare da chi non vuole ascoltare.
Sono solidale e impegnata, non resta che sperare...Un caro saluto, Elisabetta

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10 agosto 2016

Il nome di Salò continua a costituire una ri-accettazione del fascismo.

(Oggi si ricorda l'eccidio di partigiani a P. Loreto il 10 agosto del '44)

Ben sappiamo che la “Repubblica sociale” spesso si indica come “di Salò”. Questo in particolare nella vulgata giornalistica e, poi, peggio “adottata” da alcuni storici e, il continuare a definirla “di Salò” è stata e continua ad essere una pericolosa banalizzazione.

Anni fa, va ricordato, che l'allora deputato Mirko Tremaglia, inaugurando la biblioteca a Salò intestata al figlio, disse che “se non ci fosse stata quella repubblica, l'Italia sarebbe stato il macello degli italiani da parte dei tedeschi”, non ricordando che i fascisti collaborarono e spesso furono protagonisti di eccidi e di violenze, con o senza i nazisti.

Nell'amena cittadina del Garda è stato aperto il MuSa, il museo di Salò che ha come direttore G.Bruno Guerri che guarda caso è stato chiamato a dirigere anche il Vittoriale di Gardone Riviera.

Berlusconi venne “in ritiro” dopo la defenestrazione del suo governo ed ora sembra che la famiglia, in primis la figlia Marina voglia, dopo aver costretto il padre a cedere la squadra di calcio del Milan, voglia entrare, che strana coincidenza, nell'azionariato della squadra del calcio Salò. Galliani, forse tramite la Gelmini, che risiedeva a Desenzano, ha contattato la dirigenza di quel club calcistico ed anzi Marina Berlusconi è arrivata a Salò il 6 agosto! Il contatto sembra sia stato tramite Bonometti, attuale presidente dell'Associazione industriale bresciana che, guarda caso, ha anche finanziato, presso il MuSa, la mostra iconografica su Mussolini.

È il fascismo subdolo che spinge, specula sull'immagine di Salò. Dobbiamo svegliarci, non possiamo poi fare manifestazioni di piazza che servono a poco, bisogna attivarsi soprattutto con una corretta informazione: cancellare il legame tra Salò e RSI. Facciamolo in fretta, con gli organi di informazione, con scritti, con conferenze. Facciamo qualcosa di tangibile che vada a tagliare quel presunto cordone ombelicale tra la cittadina gardesana e quell'ultimo fascismo! Facciamo in fretta!

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