Care/i,
come accennato, a seguito dell'azione effettuata ieri mattina presso il
Ministero della Pubblica Amministrazione (il
video e le
foto), nel pomeriggio si è svolto l'incontro con il Capo
Segreteria Tecnica e Organizzativa del Ministro Madia, Patrizio Caligiuri, e con
il Capo di Gabinetto del Ministero, Bernardo Polverari.
In premessa ci è stato assicurato che a brevissimo il Ministro ci
comunicherà la data in cui svolgere l'incontro direttamente con lei. In effetti,
ciò sembra essere confermato anche dall'agenzia ANSA diffusa su sollecitazione
del Ministero a conclusione dell'incontro (riportata di seguito). Per cui tra
oggi e domani dovremo ricevere tale comunicazione.
Da parte nostra abbiamo illustrato la posizione fortemente critica e di
denuncia rispetto ai contenuti del decreto sui servizi pubblici locali anche nel
combinato disposto con quello sulle società partecipate, in quanto si viola
esplicitamente l'esito referendario e la legge delega.
In particolare abbiamo segnalato i punti inseriti nella memoria (in
allegato) che abbiamo consegnato sul testo unico sui servizi pubblici
locali:
- il divieto di gestione tramite azienda speciale e in economia dei servizi
a rete (lettera d), comma 1, art. 7);
- i vincoli imposti agli Enti Locali che effettuano la scelta di gestione
tramite S.p.A. a totale capitale pubblico, ossia il dover produrre un
provvedimento motivato che giustifichi il mancato ricorso al mercato (comma 3,
art. 7);
- la possibilità di realizzare direttamente e senza gara tutti i
lavori connessi alla gestione della rete e degli impianti solo nel caso in
cui l’affidamento della gestione sia
stato effettuato tramite gara (comma 2, art. 10);
- il fatto che i finanziamenti
statali saranno “prioritariamente
assegnati ai gestori selezionati tramite procedura di gara ad evidenza pubblica
(..) ovvero che abbiano deliberato operazioni di aggregazione
societaria” (comma 2, art.
33);
- reinserimento nel calcolo della tariffa del criterio relativo all' “adeguatezza della remunerazione del capitale
investito” (lettera d), comma
1, art. 25).
Inoltre, abbiamo evidenziato il fatto che anche la possibilità di cedere la
proprietà delle reti e degli impianti (comma 3, art. 9) contraddice l'esito
referendario.
Tutto ciò risulta palesemente in contrasto con quanto sancito dalla la
sentenza della Corte costituzionale di ammissibilità del 1° quesito "l’obiettiva ratio del
quesito n. 1 va ravvisata, come sopra rilevato, nell’intento di escludere
l’applicazione delle norme, contenute nell’art. 23-bis, che limitano, rispetto
al diritto comunitario, le ipotesi di affidamento diretto e, in particolare,
quelle di gestione in house di pressoché tutti i servizi pubblici locali di
rilevanza economica (ivi compreso il servizio idrico)”.
Infatti, nei punti suddetti
si ravvisa un’ingiustificata
disparità tra gli affidamenti diretti e quelli mediante gara o a società
mista.
In ultimo abbiamo sottolineato come l'impianto generale del provvedimento è
"ben" sintetizzato nell'Analisi d'Impatto quando si sostiene che fra gli
obiettivi a breve termine c'è “la riduzione della gestione pubblica
ai soli casi di stretta necessità”, mentre sono obiettivi di lungo
periodo “garantire la razionalizzazione delle modalità di gestione dei
servizi pubblici locali, in un’ottica di rafforzamento del ruolo dei
soggetti privati” e “attuare i principi di economicità ed
efficienza nella gestione dei servizi pubblici locali, anche al fine
di valorizzare il principio della concorrenza”.
E' emersa una grande difficoltà a giustificare tale lettura del decreto da
parte dei rappresentanti del Ministero. Più volte hanno provato a sostenere che
la nostra interpretazione era falsata e che l'intento del Ministro è
assolutamente quello di rispettare l'esito del referendum.
Dopo oltre un'ora e mezza di discussione, messi alle strette e incalzati da
parte nostra, hanno preso atto della necessità di svolgere alcuni
approfondimenti su gran parte dei punti indicati, i quali saranno, quindi,
argomento del confronto con il Ministro stesso.
In conclusione è apparsa evidente la loro difficoltà a difendere il decreto
rispetto al referendum.
Laddove si dovesse confermare l'incontro con il Ministro dovremo essere
bravi a gestire soprattutto la comunicazione, per cui chiediamo il contributo di
tutt* anche sui social network, visto che l'impressione è che la Madia possa
provare a utilizzare il confronto con noi per "sbandierare" le rassicurazioni
sul rispetto del referendum e della volontà popolare, soprattutto in prossimità
dei ballottaggi.
Non appena avremo conferme sarà nostra cura inoltrarle in lista.
Un saluto.
Paolo
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LUNEDÌ 13 GIUGNO 2016
19.41.21
P.a: Madia incontrera' movimento Forum per
l'acqua
ZCZC5106/SXA XEF48871_SXA_QBXB R ECO S0A QBXB P.a:
Madia incontrera' movimento Forum per l'acqua (ANSA) - ROMA,
13 GIU - Il Forum dei movimenti per l'acqua verra' convocato a stretto giro
dalla ministra della Pubblica Amministrazione, Marianna
Madia. Sul tavolo le novita' introdotte dal decreto sui
servizi pubblici locali, da poco arrivato alle camere per i pareri parlamentari.
La ministra ha piu' volte sottolineato la volonta' di rispettare e anche
condividere gli esiti del referendum sull'acqua. Inoltre il ministero ha sempre
sostenuto che il decreto non si occupa di tariffe e in generale delle regole del
settore idrico. (ANSA). Y08 13-GIU-16 19:40 NNNN