Convernors:
Mauro Iob, avvocato, Centro Studi e Documentazione sui Demani civici e le Proprietà collettive, Dipartimento di Economia e Management - Università di Trento
Marta Villa, antropologa culturale, Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale - Università di Trento
Discussant
Matteo Cosulich, Professore ordinario di Diritto costituzionale, Facoltà di Giurisprudenza, Università di Trento
Marco Bassi, Professore associato di Antropologia culturale, Università di Palermo
Alessandro Mancuso, Professore associato di Antropologia culturale, Università di Palermo
Parole chiave
Territori della vita - Forme di democrazia alternativa - Autonomia decisionale - Beni comuni rurali - Proprietà collettiva - Strumenti giuridici di tutela - Generazioni
Sottodiscipline o aree interdisciplinari di interesse
Antropologia culturale pubblica e applicata; storia pubblica; storia contemporanea; sociologia applicata; giurisprudenza; economia; scienze politiche.
Abstract
I territori della vita (ICCA, 2021) sono aree che le comunità residenti coltivano attraverso una solidarietà consapevole (Honneth, 2015) per garantirne la sopravvivenza, ed esistono in tutto il mondo. Ogni cultura progetta il proprio spazio vitale secondo una visione unica, ma alcuni elementi comuni facilitano il confronto (Bassi, 2022). Questi territori di vita sono caratterizzati da una modalità alternativa di proprietà nota come beni comuni rurali (RC) (Grossi, 2017), in cui le comunità gestiscono il loro patrimonio agro-silvo-pastorale valorizzando l'ambiente e promuovendo la biodiversità culturale e naturale attraverso azioni innovative e sostenibili (Graziani, 2007; Nervi, 2014; Bigaran, Villa, 2019; Grossi, 2019; Iob, 2023).
In questi spazi si sviluppano anche forme di governance alternative alla democrazia rappresentativa (Andronico, Meli, 2020). Le CR propongono modelli di governance che si discostano dalla concezione liberale della democrazia: l'assemblea collettiva ha un proprio statuto («Regole» in italiano, letteralmente «Regole» in inglese) e un alto livello di autonomia decisionale. I membri delle CR rappresentano sé stessi e non sono rappresentati da altri, essendo spesso percepiti come entità «estranee» all'interno delle democrazie occidentali (Balibar, 2022). Nel dibattito contemporaneo è in corso una discussione sull'opportunità di considerare il modello democratico liberale come l'unico modello praticabile e funzionale. Questo modello è davvero l'unica forma di governance possibile ed efficace? Oppure trascura la vita concreta e quotidiana degli uomini e delle donne?
L'etnografia e i gruppi di ricerca interdisciplinari possono consentire di studiare e comprendere questi fenomeni sociali attraverso l'impegno pubblico e applicato degli studiosi.
Domande aperte
Mauro Iob and Marta Villa (University of Trento), «Against the tyranny of the minority in representative democracy: Collective Domains and conflict with public institutions».
Samiha Hamdi (University of Sfax), «The occupation of public space as a way of engaging in the world: Ethnographic study of a peri-urban neighborhood».
Stefan Lazic and Maria Della Lucia (University of Trento), «Intertwining Territories of Life and Intentional Communities: Life-affirming systems for more-than-human well-being».
Francesco Orlandi (University of Macerata), «Heritage, Indigenous governance and (post)human rights: The craft of multi-sited archaeological ethnography».
Carlo Ragazzi (University of Trento), «Italian Federation of Collective Domains: recognition, protection and active self-government».
Roberta Lombardi, Davide Porporato, Rossana Pennazio (University of Eastern Piedmont), «Rules and practices in rice production in Piedmont: Legal and anthropological aspects».
Luca Nazzi (University of Trento), «“La robe dal comùn ’a jè di duc’ e di nissùn”: Collective domains in Friuli Venezia Giulia (Italy)».
Ivan Broll, Silvano Baldessari, Flavio Franceschini (University of Trento), «The collective Domains of Monte Bondone: The self-management of a Territory of Life».
Marta Nadalin (University of Trento), «Inhabiting collective domains: Community and sustainability through the case of the Caseificio Turnario di Pejo».
Federico Bigaran (ICCA Consortium), «The Italian network of Territories of Life and global challenges of Rural Commons».
Giorgio Scalici (University of Palermo), «Governance partecipativa e gestione sostenibile dei Territori di Vita. Un’indagine etnografica sugli usi civici nelle Madonie».
Michele Ravaioli (University of Bologna), «Self-ruling, governing and managing the lands: A reflection on Rural Commons, sovereignty and hybrid political orders for enhancing forms of direct and collective political governance».
Samuele Andreoni (Universidad Autónoma de Barcelona), Chiara Braucher (University of Trento), «Reclaiming collective property: Co-research as a tool for strengthening communities and resisting extractivism in the Apuan Alps».