"Il post rock trae ispirazione e impeto da una complessa combinazione di
ispirazioni. Alcune di queste derivano dalla sua stessa tradizione - una
serie di momenti nella storia che hanno visto intellettuali e
scapigliati prendere in prestito elementi del rock per fini che rock non
erano (pensate alla musica dei tardi Sessanta, basata sulle chitarre, di
Velvet Underground e Pink Floyd, e alla discendenza che ne è derivata e
che comprende i gruppi della no wave newyorkese così come Joy Division,
Cocteau Twins, Jesus and Mary Chain, My Bloody Valentine e A.R. Kane;
oppure al cosiddetto "krautrock" di Can, Faust, Neu!, Cluster e Ash Ra
Tempel; o ancora all'avanguardia post-punk, a cavallo tra Settanta e
Ottanta, di PIL, 23 Skidoo, Cabaret Voltaire e Pop Group). Altri impulsi
vengono invece da territori esterni al rock: Eno, ovviamente, ma anche
il minimalismo a base di bordoni di Terry Riley e LaMonte Young, la
musica concreta e quella elettroacustica, il dub e i generi moderni
basati sui campionamenti come hip hop e techno. Inoltre, la maggioranza
dei gruppi post rock britannici si definisce esplicitamente in
contrapposizione con il grunge, che per Carducci (autore del saggio
"Rock and the Pop Narcotic", 1990) è un sogno divenuto realtà: la
fusione di punk e metal in un novello hard rock quintessenzialmente
americano.
Per i gruppi post rock, l'idea dei Sonic Youth di "reinventare la
chitarra" significa in realtà eliminare il rock dalla musica con le
chitarre; in alcuni casi il passo successivo è eliminare le chitarre".
(tratto da E. Cilia - S.I. Bianchi, "Post Rock e Oltre", Giunti, 1999)
--
Staràlfur
>A scanso di equivoci ecco qui la famosa pagina con la quale il
>critico Simon Reynolds inventò e definì il concetto di "post
>rock"...
>[zacchete]
>(tratto da E. Cilia - S.I. Bianchi, "Post Rock e Oltre", Giunti,
>1999)
In realta' trattasi di "dirty quoting". Vabbe' che Reynolds e' un
fattone, ma nell'articolo originale (reperibile all'URL
http://www.thewire.co.uk/out/1297_4.htm) si sbilancia con nomi e
cognomi e scene ben circostanziate. SIB e Cilia hanno tagliuzzato e
si sono creati una vaga e incompleta premessa teorica per un bel
papocchione di nomi e scene (ora quel delatore di Polvo glielo va a
riferire, ma tanto non credo di essere la prima a criticare questo
aspetto).
Paola
Macché delatore!!!
Io faccio solo una piccola rassegna stampa.
Non c'è niente di male in questo ne in quello che tu dici.
Ciao
Davide
>A scanso di equivoci ecco qui la famosa pagina con la quale il
>critico Simon Reynolds inventò e definì il concetto di "post
>rock"...
>[zacchete]
>(tratto da E. Cilia - S.I. Bianchi, "Post Rock e Oltre", Giunti,
>1999)
In realta' trattasi di "dirty quoting". Vabbe' che Reynolds e' un
fattone, ma nell'articolo originale (reperibile all'URL
http://www.thewire.co.uk/out/1297_4.htm) si sbilancia con nomi e
cognomi e scene ben circostanziate. SIB e Cilia hanno tagliuzzato e
si sono creati una vaga e incompleta premessa teorica per un bel
papocchione di nomi e scene (ora quel delatore di Polvo glielo va a
riferire, ma tanto non credo di essere la prima a criticare questo
aspetto).
Paola
>Macché delatore!!!
Uff, scherzavo! :)
(e' un newsgroup pubblico, del resto; volessi la gioia della
segretezza le penserei senza scriverle, ste cose...)
Paola
Guarda che non mi ero affatto offeso.
Era solo per spiegare.
^___^
^___^
^___^
SIB e Cilia hanno tagliuzzato e
> si sono creati una vaga e incompleta premessa teorica per un bel
> papocchione di nomi e scene
in effetti mi ha molto perplesso l'inclusione nel calderone PR il
"retro-nuevo", i gruppi space age bachelor pad della prima, grande ondata
Too Pure: Stereolab, Pram, Moonshake, Laika, Th'Faith Healers/Quickspace,
ecc... come pure ritenere A.R Kane precursori del Post... non c'entrano
davvero nulla.
Voglio dire: se si comprendessero anche questi gruppi allora ti capirei :-)
--
però Giovanna,io me la ricordo
ma è un ricordo che vale dieci lire
e non c'è niente da capire.
>in effetti mi ha molto perplesso l'inclusione nel calderone PR il
>"retro-nuevo" [...]
>Voglio dire: se si comprendessero anche questi gruppi allora ti capirei :-)
Il problema e' che Simon Reynolds, inizialmente, intendeva loro (vd.
URL che ho postato)!
Capisci il mio dramma? ;)
Paola
> Il problema e' che Simon Reynolds, inizialmente, intendeva loro (vd.
> URL che ho postato)!
> Capisci il mio dramma? ;)
capito, però ricordo uno dei mie primi interventi con un flame contro vossia
sull'entità "post rock" :-) ebbene, detta entità é palesemente in corso (se
non vi piace il nome, trovategliene un altro!), ravvisando, in molte
proposte di certa musica indipendente, i seguenti elementi, in uno stesso
disco: prevalenza strumentali, chitarre ridotte al minimo e utilizzate in
modo improprio (noisy), voce recitante o per lo più sommessa, affetta da
chissà quale morbo, alcuni elementi di elettronica, classica e minimalismo
ed altri di kraut, space e di prog; e per ultimo copertine in bianco e nero
e sguardi spenti o smorti, un pò da zombie un pò da snob, degli elementi
della band in quarta di copertina (Mogwai docet).
> in effetti mi ha molto perplesso l'inclusione nel calderone PR il
> "retro-nuevo", i gruppi space age bachelor pad della prima, grande ondata
> Too Pure: Stereolab, Pram, Moonshake, Laika, Th'Faith Healers/Quickspace,
***minchia... erano proprio questi che reynold intendeva per post rock....
Ma definire 'retro nuevo queste robe mi pare veramente mooolto azzardato...
I Moonshake retronuovo?!... i Pram??? Forse, ma solo in parte veramente
misera, gli stereolab...
> ecc... come pure ritenere A.R Kane precursori del Post... non c'entrano
> davvero nulla.
***be'... personalmente credo che un disco come 69 era esattamente la
definizione di post rock come la intendeva reynolds...
;-))
ciao
sib
> Ma definire 'retro nuevo queste robe mi pare veramente mooolto
azzardato...
> I Moonshake retronuovo?!... i Pram??? Forse, ma solo in parte veramente
> misera, gli stereolab...
Non Moonshake (ehm, in effetti devo tornarci!!) e i gruppi di Mulligan, ma
direi chi utilizza strumentazioni o vari effetti di studio/di produzione
"vintage": gli organetti, le tastierine di Pram e Stereolab, la voce della
Sadier, i pa-ra pa pa....in effetti fanno di tutto per rievocare una certa
scena e una certa...ambientazione sixtie.
Queste pubblicazioni, con ciò che del Post R. oggi si reputa più ortodosso
(June '44, Tortoise, Slint) sono solo concomitanze che Reynolds assiemò
pensando di rinvenire un minimo com. denominatore, a mio avviso creando
confusione (OGGI)... in effetti quel suo scritto è più memorabile per la
definizione che coniò, che non per altro.
> ***be'... personalmente credo che un disco come 69 era esattamente la
> definizione di post rock come la intendeva reynolds...
che parlò nel 1994, mi pare di ricordare.
Toccherebbe sentire come la pensa ora... credo sia ancora giornalista
musicale :-?
E' bene chiarire le differenze (e mentre lo scrivo l'abbiamo già fatto) tra
"quella" definizione del 94 e quella che si è andata sviluppando con gli
anni e con le dozzine di dischi (moltissimi dei quali realizzati avendo in
mente uno o pochi archetipi). Una definizione non più ristretta, ma più
definibile e delineata e non altrettanto caotica.
Includere nello stesso "calderone" Slint, Gunter, Wollschied, Dead C *e*
Stereolab, Laika o finanche Mercury Rev (come ho letto da più parti) mi pare
fuorviante e risibile.
Se poi mi chiedi perchè considero The Sea and Cake/Prekop ancora Post Rock,
credo di non saperlo neanche io :-)
a presto e baciami Bertoni
Fabio
>(se non vi piace il nome, trovategliene un altro!)
Ma figurati, si chiamasse anche Gino, basta che se Gino e'
caratterizzato dalle seguenti cose:
>prevalenza strumentali, chitarre ridotte al minimo e utilizzate in
>modo improprio (noisy), voce recitante o per lo più sommessa, affetta da
>chissà quale morbo, alcuni elementi di elettronica, classica e minimalismo
>ed altri di kraut, space e di prog; e per ultimo copertine in bianco e nero
>e sguardi spenti o smorti, un pò da zombie un pò da snob, degli elementi
>della band in quarta di copertina (Mogwai docet).
poi io non debba leggere che gli Shellac, i Colossamite, i Laddio
Bolocko, i Rachel's, Will Oldham, Jim O'Rourke (continua ad libitum)
fanno Gino! :)
(bella la tua definizione, in risposta a SIB ho dato la mia... "a cosa
penso quando leggo: PR")
Paola
> poi io non debba leggere che gli Shellac, i Colossamite, i Laddio
> Bolocko, i Rachel's, Will Oldham, Jim O'Rourke (continua ad libitum)
> fanno Gino! :)
No, dai, Will Oldham non è Gino, semmai è Gino-folk... :-) E i Rachel's IMHO
sono più che altro Gino-classica... :-)
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Staràlfur
Paola, scusa, non è per polemizzare :-), ma com'era quella storia del
"progga-non progga" che ci rimproveravi su IAMRP?