a) Accompany it with the complete corresponding machine-readable source
code, which must be distributed under the terms of Sections 1 and 2 above on
a medium customarily used for software interchange; or,
b) Accompany it with a written offer, valid for at least three years, to
give any third party, for a charge no more than your cost of physically
performing source distribution, a complete machine-readable copy of the
corresponding source code, to be distributed under the terms of Sections 1
and 2 above on a medium customarily used for software interchange; or,
c) Accompany it with the information you received as to the offer to
distribute corresponding source code. (This alternative is allowed only for
noncommercial distribution and only if you received the program in object
code or executable form with such an offer, in accord with Subsection b
above.)
Ipotesi di lavoro: un'azienda produce un software di riconoscimento visivo
per l'industria. impiega 2 anni per sviluppare gli algoritmi e il programma,
supponiamo con 10 persone a programmare e che devono essere pagate.
Dopo due anni e come minimo mezzo miliardo speso vende il pacchetto
sviluppato con gcc o chi per lui (l'importante e' che il compilatore sia
sotto gpl).
Io, ditta concorrente, acquisto il pacchetto e come da licenza GPL ho il
diritto di acquisire i sorgenti, di modificarli a mio piacimento, di
distribuire una copia del software modificato al prezzo che mi pare e quindi
anche straconcorrenziale rispetto alla ditta creatrice.
Ora, puo' andare bene la prima volta, ma aziende che sviluppino software che
deve rendere sotto GPL non credo che ne usciranno tante.
Anche perche' qualsiasi cosa che derivi da un programma sotto GPL deve
mantenere la GPL.
Ora, vogliamo veramente credere che i programmatori d'ora in avanti
camperanno solo di consulenze?
Di programmatori non ce ne sono pochi in giro, come minimo ci potrebbe
essere una "carneficina"
Vogliamo davvero credere che un'azienda impieghi tempo e denaro per poi
vedersi "legalmente" soffiare il software e il sorgente da una concorrente?
Inoltre mi chiedevo... esistono compilatori non sotto GPL che mi permettano
di lavorare sotto Linux? se e' cosi' il discorso cambia, faccio tutto il
software che voglio, non rendo disponibile i sorgenti e sono a nozze.
ho salvato lavoro, paghe, guadagno.
Un'altra cosa curiosa secondo me della GPL e' la seguente.
Il codice di un programma sotto GPL, anche se modificato, ricade sotto GPL.
Ora, in che misura deve essere modificato per non ricadere sotto GPL?
mi spiego meglio... se prendo i sorgenti di gcc e ne cambio piu' del 51%
posso determinare che il software e' divenuto di mia proprieta' e quindi non
ricade sotto GPL o ricade sempre e comunque sotto GPL?
Questo secondo me e' un punto interessante, perche' portato all'estremo
potrebbe significare che non tanto il sorgente, ma quello che il programma
fa, viene coperto da GPL.
In pratica se volessi scrivere un mio compilatore il fatto stesso che ci sia
un altro compilatore in giro sotto GPL implicherebbe che anche il mio
dovrebbe esserlo, perche' potrebbe essere solo una modifica di quello
esistente.
Questo ovviamente se portiamo il discorso all'estremo, ma visto che non vedo
quantificazioni nel settore "modifca" sono tenuto a pensare anche a questo.
Accetto anche insulti se me li merito.
--
Lorenzo Malaguti
www.prodev.org - per sviluppatori, ricercatori e professionisti dell'IT
> Il codice di un programma sotto GPL, anche se modificato, ricade sotto GPL.
> Ora, in che misura deve essere modificato per non ricadere sotto GPL?
Valgono le stesse regole che valgono per tutti gli altri contratti. Se
qualcuno sospetta una violazione, fa causa e un tribunale decide chi
ha ragione. Il tribunale si orienterebbe come negli altri casi di
presunto plagio o violazione di brevetto. Cioe' molto intuitivamente,
con molto buon senso (si spera) e necessariamente poca
"scientificita'".
--
Stefano - Hodie postridie Kalendas Martias MMI est
Lorenzo Malaguti wrote:
> Il codice di un programma sotto GPL, anche se modificato, ricade sotto GPL.
> Ora, in che misura deve essere modificato per non ricadere sotto GPL?
Se e` derivato da codice GPL, deve essere rilasciato in GPL. Punto.
Anche se il risultato finale e` completamente diverso dall'originale.
Il problema e`, semmai, come capire o dimostrare che un certo
SW e` derivato da un altro... Questa e` faccenda da avvocati...
bye,
--
Piergiorgio Sartor
>Vogliamo davvero credere che un'azienda impieghi tempo e denaro per poi
>vedersi "legalmente" soffiare il software e il sorgente da una
>concorrente?
Forse non e' detto che la GPL sia la soluzione migliore sempre e comunque. Se
ritieni che il tuo investimento vada protetto da occhi indiscreti, non la
usare.
>Inoltre mi chiedevo... esistono compilatori non sotto GPL
>che mi permettano di lavorare sotto Linux?
Non credo che il software compilato col gcc debba esser per forza distribuito
sotto GPL.
ciao
>Ora, puo' andare bene la prima volta, ma aziende che sviluppino software che
>deve rendere sotto GPL non credo che ne usciranno tante.
Se hai notato, i pro-gpl parlano sempre di software estremamente
verticale... il loro concetto base e' che devi riscrivere tutto
apagamentno ogni volta, perche' quelloc he hai scritto per tizio non
andra' mai bene per caio..
Obelix
Anche a te evidentemente, visto che il suo post contiene delle inesattezze
oggettive (del tipo che se compili un programma con il gcc, il risultato
_deve_ essere sotto GPL in qualsiasi caso)
bye
Gianluca
Parti da un presupposto sbagliato. Non c'e' nessuna regola che dice che il
prodotto di un compilatore sotto GPL (il gcc) deve essere sotto GPL. Quindi
in teoria potresti anche compilare un prodotto con gcc e venderlo come
prodotto chiuso. L'importante e' che non contenga porzioni di sw sotto GPL,
mentre puoi linkare librerie sotto LGPL.
Il secondo presupposto che tu usi e' che, una volta finito il programma, tu
debba renderlo disponibile a tutti. E anche questo e' sbagliato, visto che
nella GPL non c'e' scritto. Nella GPL c'e' scritto solo che chi riceve un
sw sotto GPL (anche comprandolo) deve ricevere i sorgenti, o poterli
chiedere in un secondo tempo _senza_ altri costi (al netto di quelli
tecnici, cioe' spedizione etc.)
Tu quindi puoi legalmente vendere ad un'azienda un programma sotto GPL e
puoi _NON_ renderlo disponibile su internet o comunque al pubblico.
Questo e' un punto importante, visto che sembra che qui dentro la gente non
capisca che mettere un prodotto sotto GPL e' diverso dal metterlo
disponibile a tutti.
> Io, ditta concorrente, acquisto il pacchetto e come da licenza GPL ho il
> diritto di acquisire i sorgenti, di modificarli a mio piacimento, di
> distribuire una copia del software modificato al prezzo che mi pare e quindi
> anche straconcorrenziale rispetto alla ditta creatrice.
Da me. E me lo paghi. E quello che distribuisci deve essere sotto GPL,
visto che e' derivato da codice GPL.
> Ora, puo' andare bene la prima volta, ma aziende che sviluppino software che
> deve rendere sotto GPL non credo che ne usciranno tante.
> Anche perche' qualsiasi cosa che derivi da un programma sotto GPL deve
> mantenere la GPL.
Si, ma stai attento, non vuol dire che deve essere sotto GPL anche se e'
compilato con un compilatore GPL
> Di programmatori non ce ne sono pochi in giro, come minimo ci potrebbe
> essere una "carneficina"
La cerneficina, come la chiami tu, c'e' in tutti i campi dove ci sono i
cialtroni. Sicuramente un programmatore preparato non avra' problemi a
sopravvivere, mentre un incapace soccombe (giustamente dal mio punto di
vista)
> Vogliamo davvero credere che un'azienda impieghi tempo e denaro per poi
> vedersi "legalmente" soffiare il software e il sorgente da una concorrente?
Perche' soffiare ? Tu il tuo programma lo _vendi_ E nel frattempo che io lo
modifico, tu puoi continuare a venderlo.
> Un'altra cosa curiosa secondo me della GPL e' la seguente.
> Il codice di un programma sotto GPL, anche se modificato, ricade sotto GPL.
> Ora, in che misura deve essere modificato per non ricadere sotto GPL?
Al 100%. Cioe' lo devi riscrivere.
> mi spiego meglio... se prendo i sorgenti di gcc e ne cambio piu' del 51%
> posso determinare che il software e' divenuto di mia proprieta' e quindi non
> ricade sotto GPL o ricade sempre e comunque sotto GPL?
Si. Anche se tu cambiassi il 99% del codice.
> Questo secondo me e' un punto interessante, perche' portato all'estremo
> potrebbe significare che non tanto il sorgente, ma quello che il programma
> fa, viene coperto da GPL.
No no. E' proprio il sorgente. Se prendi il mio programma e lo modifichi
tutto tranne una riga, e' ancora sotto GPL anche il tuo. Pero' se scrivi un
programma che fa le stesse cose, no. Lo puoi mettere sotto la licenza che
ti piace di piu'.
> In pratica se volessi scrivere un mio compilatore il fatto stesso che ci sia
> un altro compilatore in giro sotto GPL implicherebbe che anche il mio
> dovrebbe esserlo, perche' potrebbe essere solo una modifica di quello
> esistente.
E perche' ? Se sei abbastanza matto da riscrivere da zero un compilatore
per Linux, della stessa qualita' del gcc, lo puoi anche mettere sotto
licenza closed. Il fatto che poi qualcuno lo usi anche e' chiaramente un
altro discorso.
bye
Gianluca
>Io, ditta concorrente, acquisto il pacchetto e come da licenza GPL ho il
>diritto di acquisire i sorgenti, di modificarli a mio piacimento, di
>distribuire una copia del software modificato al prezzo che mi pare e quindi
>anche straconcorrenziale rispetto alla ditta creatrice.
>Ora, puo' andare bene la prima volta, ma aziende che sviluppino software che
>deve rendere sotto GPL non credo che ne usciranno tante.
Si chiama libera concorrenza in un libero mercato.
Anche la prima azienda ha il diritto di inserire le modifiche realizzate
dalla seconda e migliorare il prodotto che vende ai suoi clienti.
Il software, in particolare quello sotto GPL, deriva dall'insieme di
lavori e conoscenze di tutta la comunita' della ricerca e come tale
va trattato. Un medico non ti vende la sua conoscenza sulle malattie ma
la cura (che non conosce *solo* lui ma deriva dagli studi congiunti di
tutti).
Come detto molte volte, e' solo un diverso, piu' produttivo ed efficiente,
modello di sviluppo del software assolutamente compatibile con il mercato.
>Anche perche' qualsiasi cosa che derivi da un programma sotto GPL deve
>mantenere la GPL.
Certo! E' sbagliato e inefficiente (dannoso per la qualita' del prodotto
finale) *occultare* la conoscenza.
>Ora, vogliamo veramente credere che i programmatori d'ora in avanti
>camperanno solo di consulenze?
No. Vivranno del loro *lavoro*, programmare.
Il fatto che le conoscenze sul DNA siano pubbliche condanna alla fame
tutti i ricercatori di genetica?
Danneggia "solo" le multinazionali farmaceutiche che volevano lucrare
sulla segretezza di certe conoscenze?
>Inoltre mi chiedevo... esistono compilatori non sotto GPL che mi permettano
>di lavorare sotto Linux? se e' cosi' il discorso cambia, faccio tutto il
>software che voglio, non rendo disponibile i sorgenti e sono a nozze.
>ho salvato lavoro, paghe, guadagno.
Questo si chiama software proprietario ma e' un modello di sviluppo
inefficiente. Il confronto con il modello aperto non gli da grande futuro.
>Un'altra cosa curiosa secondo me della GPL e' la seguente.
>Il codice di un programma sotto GPL, anche se modificato, ricade sotto GPL.
>Ora, in che misura deve essere modificato per non ricadere sotto GPL?
>mi spiego meglio... se prendo i sorgenti di gcc e ne cambio piu' del 51%
>posso determinare che il software e' divenuto di mia proprieta' e quindi non
>ricade sotto GPL o ricade sempre e comunque sotto GPL?
No. (altri ti hanno risposto in maniera estesa)
>Questo secondo me e' un punto interessante, perche' portato all'estremo
>potrebbe significare che non tanto il sorgente, ma quello che il programma
>fa, viene coperto da GPL.
>In pratica se volessi scrivere un mio compilatore il fatto stesso che ci sia
>un altro compilatore in giro sotto GPL implicherebbe che anche il mio
>dovrebbe esserlo, perche' potrebbe essere solo una modifica di quello
>esistente.
No. (come sopra)
>Questo ovviamente se portiamo il discorso all'estremo, ma visto che non vedo
>quantificazioni nel settore "modifca" sono tenuto a pensare anche a questo.
>Accetto anche insulti se me li merito.
Ma no, anche se la tentazione e' forte... :))
Pero mi permetto di lasciarti un paio di link:
http://www.gnu.org/gnu/thegnuproject.it.html
http://www.gnu.org/philosophy/free-sw.it.html
http://www.gnu.org/philosophy/selling.it.html
http://www.gnu.org/philosophy/categories.it.html
Saluti
--
Andrea Capriotti
Ciao.
>Un medico non ti vende la sua conoscenza sulle malattie ma
>la cura
Falso. Un medico ti *vende* la sua capacita' di diagnosi, che dipende
solo da lui. Una volta che ti hanno detto cos'hai, qualsiasi
medicastro sa dirti la cura..
... lo stesso vale per i chirurghi: l'arte di saper operare non si
impara a scuola, o l'hai o non ce l'hai...
Obelix
Permettimi di dissentire (anche perche' se non me lo permetti non
posso risponderti :-))
Spero di chiarire qualche dubbio sulla licenza GPL che e' molto meno
terribile di quello che la gente dice.
La licenza GPL copre due tipi di "oggetti" (almeno per quanto di mia
conoscenza):
- la documentazione;
- il software.
Ma in sostanza afferma una cosa sola (semplificando al massimo): un
lavoro derivato da un precedente lavoro GPL DEVE ESSERE rilasciato
sotto licenza GPL.
Questo NON SIGNIFICA ASSOLUTAMENTE un lavoro fatto con qualcosa ri-
lasciato sotto licenza GPL debba essere GPL.
Partiamo dalla documentazione. Se traduco gli HOWTO rilasciati sotto
GPL, ci faccio un bel libro e lo vendo da Feltrinelli (esempio asso-
lutamente reale, il libro l'ho visto con i miei occhi) non posso
scrivere in terza copertina che tutti i diritti sono riservati alla
"Pinco Pallino editrice" e che ne e' impedita la copia mediante
qualsiasi mezzo, perche' la licenza GPL afferma che ne e' CONSENTITA
la copia mediante qualsiasi mezzo e una traduzione e' sicuramente un
lavoro derivato. Questo vale, a mio avviso, per qualsiasi lavoro di
traduzione e per qualsiasi libro che includa le "man page" dei pro-
grammi GNU.
Per quanto riguarda il software le cose sono un po' piu' complesse.
Se un novello Leonardo che "dipingesse" una nuova "Gioconda" usando
GIMP non sarebbe costretto a rinunciare al copyright, potrebbe
venderla al Louvre e il Louvre potrebbe farsi pagare quello che
vuole (mandando in galera i trasgressori) per tutte le riproduzioni
(fotografiche o meno): questo perche' la Gioconda non e' un lavoro
derivato, ma "originale": il codice di GIMP non e' "passato" nella
Gioconda (come un pennello non passa nel quadro).
L'esempio vale per qualsiasi cosa prodotta usando codice GPL ma che
non usa codice GPL, come i file di dati prodotti usando programmi
GNU.
Per quanto riguarda un programma compilato con gcc, questo puo' ri-
cadere o meno sotto la licenza GPL. Il programma "helloWorld.c" si-
curamente non ricade sotto GPL, anche se utilizza codice GPL. La
chiamata printf(...) sicuramente si linka ad una libreria, ma molte
librerie sono rilasciate sotto LGPL (GPL per le librerie) che affer-
ma che che anche se il codice della libreria e' GPL il programma che
usa il codice della libreria non ricade sotto GPL sia che il link
sia statico sia che il link sia dinamico, questo e' il motivo per
cui la Bentley ha rilasciato Microstation 95 per Linux con una li-
cenza "educational": non sara' di tipo commerciale, ma comunque ti
impedisce di fare copie del programma e di sicuro non e' GPL.
Di sicuro la libc e glibc sono rilasciate sotto LGPL e questo ti
permette di scrivere programmi CS anche sotto Linux.
Ovviamente non tutte le librerie sono rilasciate sotto licenza LGPL.
Due eccezioni a me note sono "readline" e "dbm". La prima consente
di aggiungere "features" come l'auto completamento della linea (tipo
"bash") la seconda consente di creare file con associazione chiave-
elemento in modo da avere un accesso rapido ai dati.
Qualunque codice si linki a queste due librerie DEVE essere riascia-
to sotto GPL. Forse e' meglio dire DOVREBBE, in quanto "fatta la
legge trovato l'inganno". La condizione citata prima vale solo se il
programma si linka direttamante a quelle librerie, ma se il program-
ma usa le funzionalita' di dbm tramite una socket, questo non vale
piu'. Tanto per schematizzare la cosa:
+---------------------------+ +-----------------------------+
| Programma di intelligenza | socket | "Cappello" per avere gratis |
| artificiale che costa un |<------>| (o free come preferisci) le |
| sacco di soldi e non si | | funzionalita' "dbm". |
| vuole rilasciare GPL. | +-----------------------------+
+---------------------------+ ^
|
v
+--------------+
| file dbm |
+--------------+
Ovviamante il cappello DEVE essere rilasciato GPL, ma, se proprio
non si vuole fare niente per la gloria, si puo' rendere "stupido a
piacere" il codice di interfaccia o riusare codice GPL.
Questo escamotage non l'ho inventato io, ma e' usato da Apache (che
non e' GPL) con il modulo "mod_dbm": in questo modo puo' essere ven-
duto "Stronghold" che e' derivato da Apache e mi risulta essere CS.
(mod_dbm non usa le socket, ma comunque usa un metodo di comuni-
cazione con Apache che non prevede il "link diretto delle librerie"
dbm ne il link del codice che linka le librerie dbm).
Esistono casi in cui anche incorporare codice GPL non implica il
dover rilascare il codice che lo incorpora come GPL.
Dalla pagina 3 del manuale di Bison 1.24
As of Bison version 1.24, we have changed the distribution terms for
yyparse to permit using Bison's output in non-free programs. Formerly,
Bison parsers could be used only in programs that were free software.
The other GNU programming tools, such as the GNU C compiler, have nev-
er had such a requirement. They could always be used for non-free
software.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
The reason Bison was different was not due to a special policy deci-
sion; it resulted from applying the usual General Public License to
all of the Bison source code. The output of the Bison utility---the
Bison parser file---contains a verbatim copy of a sizable piece of Bi-
son, which is the code for the yyparse function.
...
We didn't change the terms because of sympathy for people who want to
make software proprietary. Software should be free. But we concluded
that limiting Bison's use to free software was doing little to encour-
age people to make other software free.
Come si vede nonostante il programma che usa un parser fatto con
Bison contenga "un buon pezzo di Bison", non cadrebbe sotto licenza
GPL. Forse quanto detto puo' sembrare particolarmente incasinato,
non preoccuparti lo e'. Ma forse lo e' meno di tante licenze CS. La
licenza GPL e' stata fatta per evitare che qualcuno dalla "mano lon-
ga" si appropriasse (in modo lecito) del lavoro che qualcun'altro ha
messo a disposizione della comunita': ma il divieto che la Microsoft
ha messo alla ridistribuzione delle sue librerie (es. "msvc") qual-
cuno me lo vuole spiegare?
- si trovano su un qualsiasi sp;
- i sp si trovano in rete;
- sono liberamente scaricabili;
- ho "fortissimi dubbi" che msvc.dll possa essere usata su un S.O.
non MS;
allora perche' non lo posso includere nella mia distribuzione?
Perche' devo sperare che l'utente l'abbia installata sul suo S.O.
che si presuppone MS (oltre che regolarmente trovato preinstallato)?
Ovviamente msvc.dll dopo l'ennesimo sp la si trova installata su
tutti i S.O. MS, ma di sicuro esiste qualche DLL per cui vale il
discorso di sopra.
Quanto detto sopra (oltre che per amore della polemica :-)) vuole
mettere in evidenza il fatto che le licenze che accompagnano il
software non sono molto liberali, la GPL e' tra le piu' liberali.
Saluto (e ringrazio) tutti quelli che sono arrivati alla fine del
post senza avermi infilato nel KF :-).
C:\>iao Angelo.
>On Fri, 2 Mar 2001 12:27:46 +0100, "Lorenzo Malaguti"
><tech01....@incimar.com> wrote:
>
>>Ora, puo' andare bene la prima volta, ma aziende che sviluppino software che
>>deve rendere sotto GPL non credo che ne usciranno tante.
>Se hai notato, i pro-gpl parlano sempre di software estremamente
>verticale... il loro concetto base e' che devi riscrivere tutto
>apagamentno ogni volta
Tutto, no. Abbastanza, si'.
Abbastanza per cosa?
Perche' ne valga la pena.
Leonardo
--
Microsoft Outlook: il primo news reader con supporto messaggistica RAID 1.
Saluti.
Si', e per lo stesso motivo per cui sono sicuro che quando mi
hanno restituito "Earth" non hanno tolto pagine fra 23 e 24.
Il *CODICE* genetico e' appunto un *CODICE*. Puoi nascondere,
con qualche speranza di successo, solo gli introni junk (??),
che pero' non codificano un accidenti e quindi sono inutili a
fini commerciali.
"Nascondi" un gene codificatore di proteine, e il gene che lo
limita diventa un pugno in un occhio; ma siccome i geni, come
gli amici, non vanno a due a due tipo gli sposi, ecco che, in
men che non si dica, dovresti "sbianchettare" una trentina di
geni, e a quel punto quel segmento di DNA comincia a sembrare
un pezzo di groviera. Rimetti tutto insieme togliendo i buchi
e scopri che la catena non si incatena piu' nello stesso modo
(e quindi ci sono differenze piuttosto vistose fra il TUO DNA
e il DNA che chiunque altro puo' isolare).
Il DNA purtroppo e' Open Source: TUTTI hanno gia' due copie.
>allora perche' non lo posso includere nella mia distribuzione?
>Perche' devo sperare che l'utente l'abbia installata sul suo S.O.
>che si presuppone MS (oltre che regolarmente trovato preinstallato)?
>Ovviamente msvc.dll dopo l'ennesimo sp la si trova installata su
>tutti i S.O. MS,
Si', una libreria con un nome simile ci sara'. Ma che sia la stessa
versione, o compatibile, non ci giurerei 8-)
>Tutto, no. Abbastanza, si'.
Si, e' vero, i disclaimer standard GPL non vengono riscirtti :-))
Obelix
>Un medico non ti vende la sua conoscenza sulle malattie ma
>la cura
Non scherziamo. Pensa a quei medici che diagnosticano una malattia
e poi ti mandano dal medico piu' appropriato per la cura.
Costoro vengono pagati dai pazienti (o dal SSN).
Leonardo
Saluti
--
Andrea Capriotti
Saluti
--
Andrea Capriotti
Sic transit Microsoft DLL.
C.\>iao Angelo.
Ciao.
> Ma davvero pensi che le conoscenze genetiche si esauriscano nella sola
> codifica del DNA?
Uh ?
--
__
__ _ ///
| _ Student in Computer Science, Swiss Federal Institute \\///
|__|iambo of Technology - mailto:ggia...@iiic.ethz.ch \X/
Ciao.
> > > Ma davvero pensi che le conoscenze genetiche si esauriscano nella
> > > sola codifica del DNA?
> >
> > Uh ?
>
> Magari sapere a cosa servono i vari geni che sono stati codificati?
E' come avere il sorgente di un programma: Hai tutto, anche se il codice
e' ofuscato :-)
>
> Parti da un presupposto sbagliato. Non c'e' nessuna regola che dice che il
> prodotto di un compilatore sotto GPL (il gcc) deve essere sotto GPL.
Quindi
> in teoria potresti anche compilare un prodotto con gcc e venderlo come
> prodotto chiuso. L'importante e' che non contenga porzioni di sw sotto
GPL,
> mentre puoi linkare librerie sotto LGPL.
il punto 5 che parla di derivative works secondo me e' abbastanza fumoso,
come anche il punto 0 che sembra far distinzione fra derivative e output.
>
> > Ora, puo' andare bene la prima volta, ma aziende che sviluppino software
che
> > deve rendere sotto GPL non credo che ne usciranno tante.
> > Anche perche' qualsiasi cosa che derivi da un programma sotto GPL deve
> > mantenere la GPL.
>
> Si, ma stai attento, non vuol dire che deve essere sotto GPL anche se e'
> compilato con un compilatore GPL
Ripeto, bisogna stare attenti alle sfumature delle licenze.
non dico che ne voglio sapere piu' di te, ma come "attento lettore" della
GPL il dubbio e' sorto, ed e' molto vivace.
> La cerneficina, come la chiami tu,
no, veramente la chiamo CARNEFICINA, non CERNEFICINA (nota industria di
vendita di cernie :-)))) )
c'e' in tutti i campi dove ci sono i
> cialtroni.
non necessariamente... le carneficine avvengono anche fra gente che ha i
testicoli quadri.
Sicuramente un programmatore preparato non avra' problemi a
> sopravvivere, mentre un incapace soccombe (giustamente dal mio punto di
> vista)
Temo che tu abbia una visione limitata del problema (guarda che non voglio
offendere).
Le cose spesso sono molto piu' complicate.
> Perche' soffiare ? Tu il tuo programma lo _vendi_ E nel frattempo che io
lo
> modifico, tu puoi continuare a venderlo.
Appunto, visione limitata.
Tu modifichi un mio programma, dove magari io ci ho impiegato 2 anni per
tirarne fuori il meglio.
C'e' una spesa da sostenere per questi due anni, e spesso sono spese
ingenti.
Quello che arriva dopo si ritrova la pappa cotta e puo' fare concorrenza.
>
> > Un'altra cosa curiosa secondo me della GPL e' la seguente.
> > Il codice di un programma sotto GPL, anche se modificato, ricade sotto
GPL.
> > Ora, in che misura deve essere modificato per non ricadere sotto GPL?
>
> Al 100%. Cioe' lo devi riscrivere.
anche qui e' tutto molto fumoso. non c'e' niente di scritto su GPL riguardo
a questo.
In linea puramente teorica basterebbe un 51% perche' il codice originale non
sia piu' tale.
e poi cosa intendiamo per riscrivere?
rinomino le variabili e i nomi funzione? ci metto 5 minuti.
cambio posto alle funzioni? 1 ora?
ricompilo il tutto e ho un programma mio? ok, in mezza giornata e' fatta.
peccato che comunque la proprieta' intellettuale e' andata a farsi friggere
nel frattempo
si, ma ti prego ti notare anche la condizione dopo... che non e' tanto
generosa
> Si chiama libera concorrenza in un libero mercato.
no, questo e' un altro paio di maniche
> Anche la prima azienda ha il diritto di inserire le modifiche realizzate
> dalla seconda e migliorare il prodotto che vende ai suoi clienti.
forse non ci siamo capiti, quello che io immagino e' che una seconda ditta,
aggiungendo delle minchiate, faccia una concorrenza spietata alla prima, che
ha investito tempo e denaro per qualcosa di qualita'.
Ora, la qualita' rimane anche per la seconda ditta, che magari abbellisce il
prodotto con qualche rifinitura.
questo e' furto.
> Il software, in particolare quello sotto GPL, deriva dall'insieme di
> lavori e conoscenze di tutta la comunita' della ricerca e come tale
> va trattato. Un medico non ti vende la sua conoscenza sulle malattie ma
> la cura (che non conosce *solo* lui ma deriva dagli studi congiunti di
> tutti).
no, il medico vende anche le sue conoscenze, e se le fa pagare pure bene.
vai da uno laureato da 3 anni o da un primario con esperienza 30ennale, e
poi ne parliamo sia di serieta' che di qualita' della cura.
> Certo! E' sbagliato e inefficiente (dannoso per la qualita' del prodotto
> finale) *occultare* la conoscenza.
ommiodio.
Se una azienda paga fior di quattrini per tirar fuori algoritmi e procedure
per l'elaborazione dati, non vedo perche' debba renderli disponibili cosi'
apertamente.
Puo' esserci una descrizione del metodo, ma lasciare opensource qualcosa che
magari all'azienda e' costato 1 miliardo la vedo una cosa controproducente.
> No. Vivranno del loro *lavoro*, programmare.
e chi li paga?
le aziende per cui lavorano, che di soldi ne devono incamerare.
a meno che non parliamo di freelance, che possono fare in pratica tutto quel
che vogliono.
Qualcuno l'ho conosciuto e probabilmente sono stato sfortunato.
> Il fatto che le conoscenze sul DNA siano pubbliche condanna alla fame
> tutti i ricercatori di genetica?
ha condannato al quasi fallimento diverse industrie che lavoravano nel
settore della bioingegneria.
(c'e' stato in discreto flop in borsa)
Senza contare il rischio che tali informazioni possano essere usate anche
per scopi non troppo umanitari.
> Danneggia "solo" le multinazionali farmaceutiche che volevano lucrare
> sulla segretezza di certe conoscenze?
"solo"? guarda che si parla di migliaia di persone che lavorano, non di una
entita' astratta che sfrutta schiavi.
--
Lorenzo Malaguti
www.prodev.org - per sviluppatori, ricercatori e professionisti dell'IT
ROFL, buona questa
Ammetto che mi era sfuggita la verticalizzazione GPL
Ora allora i conti tornano.
Ciao.
> Prendo un sorgente GPL, quanto ne devo cambiare perche' non sia piu' lo
> stesso?
> Capriotti mi ha risposto il 100%.
> Ma secondo me comunque gia un 51% potrebbe bastare.
> poi altra cosa. cosa dovrei cambiare?
> mi limito a cambiare i nomi variabile?
> il posto delle funzioni?
> queste cose rimangono fumosissime.
Si', pero' non e' una particolarita' della GPL. Anche in un caso di
plagio musicale e di copia di brevetto e' altrettanto fumoso, no?
--
Stefano - Hodie tertio Nonas Martias MMI est
Sicuramente ad un non-genetista no. Ma se si parte dal presupposto che il
DNA pubblicato sia completo e corretto (e se non lo fosse probabilmente lo
si saprebbe in fretta), allora, una volta avuto il DNA, e' tutto li', per
chi sa leggerlo.
bye
Gianluca
> Ma se si parte dal presupposto che il DNA
> pubblicato sia completo e corretto (e se non
> lo fosse probabilmente lo si saprebbe in fretta),
> allora, una volta avuto il DNA, e' tutto li', per
> chi sa leggerlo.
Ma quali pensi siano le conoscenze sul DNA? L'averlo codificato e' solo
il primo piccolo passo. Il fatto di averne reso pubblica la codifica non
esclude in nessuna maniera che ci possa essere chi e' piu' avanti negli
studi (magari anche molto) e che non abbia nessuna voglia di condividere
cio' che sa.
Ciao.
Saluti
--
Andrea Capriotti
No, e' chiaro, a meno che tu il risultato di un'operazione eseguita da un
programma non la chiami derivato del programma al posto di output del
programma.
> > Si, ma stai attento, non vuol dire che deve essere sotto GPL anche se e'
> > compilato con un compilatore GPL
>
> Ripeto, bisogna stare attenti alle sfumature delle licenze.
> non dico che ne voglio sapere piu' di te, ma come "attento lettore" della
> GPL il dubbio e' sorto, ed e' molto vivace.
Te lo ripeto. Quello che viene prodotto dal compilatore e' un output, visto
che passi un input (il sorgente).
> c'e' in tutti i campi dove ci sono i
> > cialtroni.
>
> non necessariamente... le carneficine avvengono anche fra gente che ha i
> testicoli quadri.
Vero. Solo perche' in quell'insieme sopravvivono comununque i meno
cialtroni. Dato un insieme di persone, ci sara' sempre il migliore ed il
peggiore. Si tratta solo di stabilire il livello del gioco.
> > Perche' soffiare ? Tu il tuo programma lo _vendi_ E nel frattempo che io
> lo
> > modifico, tu puoi continuare a venderlo.
>
> Appunto, visione limitata.
> Tu modifichi un mio programma, dove magari io ci ho impiegato 2 anni per
> tirarne fuori il meglio.
> C'e' una spesa da sostenere per questi due anni, e spesso sono spese
> ingenti.
> Quello che arriva dopo si ritrova la pappa cotta e puo' fare concorrenza.
Ah, perche' tu pensi di poter prendere il mio codice e modificarlo a costo
zero in tempo zero ? Beato te, che ti devo dire. A me la realta' sta
dimostrando il contrario...
> > > Un'altra cosa curiosa secondo me della GPL e' la seguente.
> > > Il codice di un programma sotto GPL, anche se modificato, ricade sotto
> GPL.
> > > Ora, in che misura deve essere modificato per non ricadere sotto GPL?
> >
> > Al 100%. Cioe' lo devi riscrivere.
>
> anche qui e' tutto molto fumoso. non c'e' niente di scritto su GPL riguardo
> a questo.
Leggi bene. Dice "incorporare codice sotto GPL". Il che significa che
l'unico modo per non incorporarne neppure una riga e' scrivere tutto da
zero.
> In linea puramente teorica basterebbe un 51% perche' il codice originale non
> sia piu' tale.
E perche' ? Il restante 49% dove va a finire ?
> e poi cosa intendiamo per riscrivere?
Il sorgente.
> rinomino le variabili e i nomi funzione? ci metto 5 minuti.
> cambio posto alle funzioni? 1 ora?
No, no. Proprio tutto.
> ricompilo il tutto e ho un programma mio? ok, in mezza giornata e' fatta.
> peccato che comunque la proprieta' intellettuale e' andata a farsi friggere
> nel frattempo
Vero. Ma essendo lavoro derivato, rimane sotto GPL.
bye
Gianluca
No, non e' furto. E' la prima ditta che ha deciso di giocare secondo queste
regole. A meno che tu con furto intenda un concetto piu' morale che
materiale.
> > Il software, in particolare quello sotto GPL, deriva dall'insieme di
> > lavori e conoscenze di tutta la comunita' della ricerca e come tale
> > va trattato. Un medico non ti vende la sua conoscenza sulle malattie ma
> > la cura (che non conosce *solo* lui ma deriva dagli studi congiunti di
> > tutti).
>
> no, il medico vende anche le sue conoscenze, e se le fa pagare pure bene.
> vai da uno laureato da 3 anni o da un primario con esperienza 30ennale, e
> poi ne parliamo sia di serieta' che di qualita' della cura.
Vero. Ma non e' che la sua conoscenza e' proprieta' privata sua. Se,
esemplificando, la sua conoscenza dipende dal fatto che ha letto il libro
X, chiunque lo legge, arriverebbe al suo livello. (esempio facile e
semplice, immagina un corso magari al posto del libro)
Ed in ogni caso, la "teoria" della medicina e' disponibile a tutti, anche a
te se hai voglia di farti il mazzo.
> > Certo! E' sbagliato e inefficiente (dannoso per la qualita' del prodotto
> > finale) *occultare* la conoscenza.
>
> ommiodio.
> Se una azienda paga fior di quattrini per tirar fuori algoritmi e procedure
> per l'elaborazione dati, non vedo perche' debba renderli disponibili cosi'
> apertamente.
Ad esempio perche' potrebbe migliorarli ulteriormente. E poi potrebbe
lasciare disponibile la teoria dell'algoritmo, e non la sua
implementazione.
> > Il fatto che le conoscenze sul DNA siano pubbliche condanna alla fame
> > tutti i ricercatori di genetica?
>
> ha condannato al quasi fallimento diverse industrie che lavoravano nel
> settore della bioingegneria.
> (c'e' stato in discreto flop in borsa)
> Senza contare il rischio che tali informazioni possano essere usate anche
> per scopi non troppo umanitari.
Beh, scusa, ma a questo punto anche la scrittura puo' essere usata a scopo
non troppo unaminatario. Che discorso del cavolo e'. ?
bye
Gianluca
Sembra solo :-)))
Questa affermazione e' di enorme gratificazione per il mio ego, si-
curo di non volermi prendere per i fondelli? :-))
Inoltre non credo di averti detto piu' di quello che era ti gia'
stato detto dagli altri. Se rileggi attentamente i post te ne rendi
conto da solo, al io massimo ho aggiunto un paio di esempi.
> Prendo un sorgente GPL, quanto ne devo cambiare perche' non sia piu' lo
> stesso?
> Capriotti mi ha risposto il 100%.
A mio avviso ha ragione. Non per voler ripetere, ma se Mr. Stallman
alla pag. 3 della versione 1.24 di Bison ha affermato esplicitamente
che ha dovuto cambiare il tipo di licenza perche' questo potesse es-
sere usato in programmi CS, significa che qualunque porzione di sor-
gente GPL incorpori (e in qualunque proporzione) rende il programma
un un lavoro derivato da codice GPL e pertanto coperto da GPL. Se
non si vuole correre rischi, si ricorre ad trucchi tipo quello che
ho illustrato (che sicuramente rispetta la lettera della GPL, ma non
lo spirito).
> Ma secondo me comunque gia un 51% potrebbe bastare.
Per la GPL no. :-)
Secondo te il codice seguente dovrebbe essere CS?
int main(void)
{
if(TRUE)
{
10% di codice GPL
}
else
{
90% di codice scritto ex novo
solo per raggiungere il 90 %
del codice.
}
return 0;
}
La GPL vuole evitare storture del tipo precedente (della serie "a
'cca nisciuno e' fesso!").
A mio modo di vedere le cose, se continui a pensare "quante righe di
codice devo modificare per fottere la GPL" non potrai mai capire lo
spirito che c'e' dietro. Se pensi "quanto del _MIO_ codice GPL deve
cambiare un altro perche' se ne possa appropriare" forse la risposta
la trovi subito da solo: mai sentito la massima "Non fare al codice
degli altri quello che non vorresti fosse fatto al tuo"?
> poi altra cosa. cosa dovrei cambiare?
> mi limito a cambiare i nomi variabile?
> il posto delle funzioni?
Cambire il nome delle funzioni e delle variabili non basta anzi
quelle puoi lasciarle uguali perche' non credo siano coperte da
Copyright :-)
Esempio molto banale e spero corretto (supponiamo che la stringa sia
solo di 2 caratteri).
codice GPL
----------
int f1(char* pNumP)
{
int result = 0;
if(NULL != pNumP)
{
switch(pNumP[0])
{
case '1' : result = 10;
break;
...
case '9' : result = 90;
break;
default :
break;
}
switch(pNumP[1])
{
case '1' : result +=1;
break;
...
case '9' : result +=9;
break;
default :
break;
}
}
}
codice da rilasciare CS
-----------------------
int f1(char* pNumP)
{
char tmpStr[3] = {"\0"};
int result 0;
if(NULL != pStrP)
{
strncpy(tmpStr, pNumP, 2);
result = atoi(tmpStr);
}
return result;
}
Anche se le funzioni fanno la stessa cosa (cioe' schifo :-)) la pri-
ma e' (vorrebbe essere) ottimizzata per la velocita' la seconda
predilige la leggibilita' e la compattezza, inoltre ha una struttura
completamente diversa dalla prima: la seconda puo' essere rilasciata
CS.
> queste cose rimangono fumosissime.
Basta cercare di cogliere lo spirito e in caso di dubbio rilasciare
GPL :-).
Io personalmente non sono contrario al codice CS, anzi, campo con
quello, ma mi sembra che sulla alla licenza GPL siano state dette
una marea di inesattezze. In fondo non fa niente di diverso da una
licenza CS: cerca di proteggere il lavoro di qualcuno. Che questo
qualcuno abbia voluto fare opera di "volontariato" e abbia regalato
il suo lavoro all'umanita', e' solo da apprezzare: anche se un certo
codice non puoi usarlo per il tuo codice CS, comunque e' possibile
studiarlo e migliorare le proprie conoscenze (che non e' poco).
Altro che GPL, il free-software andrebbe dichiarato patrimonio
dell'umanita' e protetto dall'UNESCO!!! [1]
P.S. In altri thread evita di insistere sul compilatore gcc. La parte
evidenziata l'ho lasciata proprio perche' affermava esplicitamente
(cito a braccia) che "per il compilatore non e' mai stato necessario
scrivere una clausola apposita, perche' il compilatore puo' essere
usato per programmi CS in base allo spirito della GPL" e se lo af-
ferma Stallman...
almeno lui capira' qualcosa di GPL!
C:>iao Angelo
[1] La storia di certe statue di Buddha, mi fa pensare che forse e'
meglio lasciare la GPL...
Fortunatamente i linguaggi di programmazione si basano su certi
costrutti di base dai quali non si scappa. Come, del resto, il codice
immagazzinato nel DNA segue certe regole di base, conosciute.
In entrambi i casi, non si puo' che andare a tentoni: Con il tuo codice
piazzo dei /* */ a casaccio, con il DNA vado di knock-out violento :)
se incorpora codice sorgente del programma che utilizzi per crearlo ricade
sotto GPL
ora, mi sembra quantomento strano che un programma compilato non sia
composto quantomeno dagli opcode che il compilatore stesso ha sia a livello
sorgente che come output.
> Ah, perche' tu pensi di poter prendere il mio codice e modificarlo a costo
> zero in tempo zero ? Beato te, che ti devo dire. A me la realta' sta
> dimostrando il contrario...
non farmi dire cose che non ho detto.
ho scritto che se si vuole fai un rename di variabili e di funzioni, sposti
due parti di codice, non modifichi in realta' nulla ma di fatto hai
modificato il sorgente.
> Leggi bene. Dice "incorporare codice sotto GPL". Il che significa che
> l'unico modo per non incorporarne neppure una riga e' scrivere tutto da
> zero.
e ti ripeto, e' fumoso.
codice sotto gpl puo' essere una qualsiasi chiamata.
una qualsiasi dichiarazione di variabile.
> > rinomino le variabili e i nomi funzione? ci metto 5 minuti.
> > cambio posto alle funzioni? 1 ora?
>
> No, no. Proprio tutto.
be', tecnicamente ho riscritto tutto.
altrimenti qui si sta mettendo un copyright (o copyleft come piace a
stallman) sulla semantica stessa del c e del c++
infatti dubito che lui possa impedire di scrivere con altri nomi una
procedura che difficilmente puo' dimostrare essere proprieta' intellettuale
sua (che so, un ciclo for per generare numeri a raglio da 1 a 500)
come dicono a bologna "mo sta ad veder!"
se l'esimio prof. Pinco Pallo fa le sue ricerche sull'AIDS e trova la cura,
sta pur tranquillo che la formula rimane sua e di quelle case farmaceutiche
disposte a pagare miliardi per fare l'affare del secolo.
Gallo e l'istituto Pasteur insegnano, addirittura sono andati per vie legali
per stabilire chi avesse identificato per prima il ceppo.
> Ed in ogni caso, la "teoria" della medicina e' disponibile a tutti, anche
a
> te se hai voglia di farti il mazzo.
la prima parte, le ricerche ulteriori sono di proprieta' di chi le fa.
se e' veramente un medico le rende disponibili, se e' un ricercatore
dipendente di una casa farmaceutica dovra' sottostare alle regole della
casa, se e' uno stronzo curera' solo lui e lasciera' morire gli altri)
> lasciare disponibile la teoria dell'algoritmo, e non la sua
> implementazione.
su questo nessun dubbio.
> Beh, scusa, ma a questo punto anche la scrittura puo' essere usata a scopo
> non troppo unaminatario. Che discorso del cavolo e'. ?
maine Kampf (se si scrive cosi') era open source e di casini ne ha fatti.
ok, e' brutto scriverla quasi come un battuta, ma la realta' e' questa.
uffa!!!! eddai, visto che ne sai piu' di me va meglio :-)
>
> Questa affermazione e' di enorme gratificazione per il mio ego, si-
> curo di non volermi prendere per i fondelli? :-))
no, anzi odio chi prende per il culo.
anche se non fossi io il soggetto prenderei le difese della vittima.
> int main(void)
> {
> if(TRUE)
> {
> 10% di codice GPL
> }
> else
> {
> 90% di codice scritto ex novo
> solo per raggiungere il 90 %
> del codice.
> }
>
> return 0;
> }
domanda sibillina la tua.
il 10% cosa comprende?
algoritmi proprietari o algoritmi che puoi reperire e inventarti di sana
pianta anche tu, talmente comuni da far paura?
> la trovi subito da solo: mai sentito la massima "Non fare al codice
> degli altri quello che non vorresti fosse fatto al tuo"?
ehi, non paragonarmi eventuali motti di Stallman con quelli di qualcuno che
e' un po' piu' in alto :-)
> Cambire il nome delle funzioni e delle variabili non basta anzi
> quelle puoi lasciarle uguali perche' non credo siano coperte da
> Copyright :-)
oooohhhhhh, ed e' qua che ti voglio.
se non e' come e' scritto il codice allora e' quello che e' all'interno del
codice, il che e' ancora piu' grave, perche' si obbliga a rendere oss le
idee, non la scrittura.
>
> almeno lui capira' qualcosa di GPL!
dipende da cosa si era fumato nel momento in cui la scriveva ;-)
> > Vero. Ma non e' che la sua conoscenza e' proprieta' privata sua. Se,
>
> come dicono a bologna "mo sta ad veder!"
> se l'esimio prof. Pinco Pallo fa le sue ricerche sull'AIDS e trova la cura,
> sta pur tranquillo che la formula rimane sua e di quelle case farmaceutiche
> disposte a pagare miliardi per fare l'affare del secolo.
Alfred Sabin, alla notizia che prendere il brevetto per il suo vaccino
avrebber richiesto tre giorni, face i calcoli di quanti bambini si
ammalavano di polio in tre giorni, e rinuncio' al brevetto. Non tutti
sono uguali, per fortuna.
> le ricerche ulteriori sono di proprieta' di chi le fa.
Non e' completamente vero. Lo stato puo' appropriarsi di qualunque
cosa se cosi' viene deciso, si spera democraticamente e si spera per
buoni motivi. Per esempio ora il Brasile sta fabbricando medicinali
contro l'AIDS in barba ai brevetti internazionali. Ora tutti i malati
di AIDS in Brasile hanno i farmaci di ultima generazione gratis.
> maine Kampf (se si scrive cosi')
(Mein Kampf)
--
Stefano - Hodie pridie Nonas Martias MMI est
> > almeno lui capira' qualcosa di GPL!
>
> dipende da cosa si era fumato nel momento in cui la scriveva ;-)
La GPL non e' stata scritta da Stallman, ma da un avvocato, su
indicazioni di Stallman.
Come ho gia' osservato - forse molto stupidamente perche' non ho avuto
commenti - le questioni legali connesse alla GPL posso essere
appianate solo in tribunale (proprio in quanto questioni legali :-)
E' chiaro che TUTTI i criteri di plagio, scopiazzature, etc sono in
parte arbitrari: non e' una prerogativa della clausola dei "derivative
works" della GPL.
Esiste software di cui si puo' guardare il codice ma di cui e' vietata la
modifice e redistribuzione. Se una ditta proprietaria di tale codice
volesse far causa a qualcuno per averlo copiato, dovrebbe dimostrare
che il codice imputato e' derivato dal codice protetto.
Lo stesso vale esattamente per codice che si sospetti ottenuto
illegalmente attraverso spionaggio industriale: chi fa causa deve
dimostrare che il codice imputato e' quello rubato o e' da esso
derivato.
Secondo me e' molto, molto meglio concentrarsi sugli effetti pratici
che la GPL ha avuto, come per esempio fa Stallman nell'articolo:
http://www.gnu.org/philosophy/pragmatic.html
Tra parentesi, qui si trova un'ottima descrizione del famoso spirito
della GPL che ha aleggiato in queste discussioni:
"I figure that since proprietary software developers use copyright to
stop us from sharing, we cooperators can use copyright to give other
cooperators an advantage of their own: they can use our code."
Buona lettura,
mi associo
>
> > le ricerche ulteriori sono di proprieta' di chi le fa.
>
> Non e' completamente vero. Lo stato puo' appropriarsi di qualunque
> cosa se cosi' viene deciso, si spera democraticamente e si spera per
> buoni motivi. Per esempio ora il Brasile sta fabbricando medicinali
> contro l'AIDS in barba ai brevetti internazionali. Ora tutti i malati
> di AIDS in Brasile hanno i farmaci di ultima generazione gratis.
per anche in... Ungheria?... oibo', mi sfugge, comunque da quelle parti era
saltata fuori la voce di un vaccino rivoluzionario che avrebbe debellato per
sempre l'aids, ma stanno mantenendo le cose riservate fino a che non ci
saranno risultati certi.
auguro che ci si arrivi presto.
...e se becco chi l'ha creato gli mordo un callo :-) (intendo il virus)
> > maine Kampf (se si scrive cosi')
> (Mein Kampf)
oibo', e' vero
Il fatto che tutti possano avere il codice del DNA non implica che tutti lo
sappiano leggere...
> > Ma se si parte dal presupposto che il DNA
> > pubblicato sia completo e corretto (e se non
> > lo fosse probabilmente lo si saprebbe in fretta),
> > allora, una volta avuto il DNA, e' tutto li', per
> > chi sa leggerlo.
> Ma quali pensi siano le conoscenze sul DNA? L'averlo codificato e' solo
> il primo piccolo passo. Il fatto di averne reso pubblica la codifica non
> esclude in nessuna maniera che ci possa essere chi e' piu' avanti negli
> studi (magari anche molto) e che non abbia nessuna voglia di condividere
> cio' che sa.
In teoria e' vero. Ma studiamo sullo stesso libro. Solo io arrivo piu'
tardi, ma avendo il DNA ci arrivo. Se il DNA non fosse stato pubblico, non
ci sarei mai arrivato (che non e' vero. Una copia di DNA la potevo comunque
recuperare, e voglio vedere a denunciarmi perche' ho il DNA senza licenza
;) )
bye
Gianluca
> In teoria e' vero. Ma studiamo sullo stesso libro.
> Solo io arrivo piu' tardi, ma avendo il DNA ci arrivo.
> Se il DNA non fosse stato pubblico, non ci sarei mai
> arrivato.
Perche'? Magari ci saresti arrivato piu' tardi anche senza avere il DNA
pubblico, oppure non ci arriveresti mai nemmeno con il DNA pubblico.
Ciao.
2) Se effettivamente sono minghiate, e` solo codice extra che
appesantisce il programma e lo rende peggiore, ergo sono gli utenti che
fessi si fanno fregare [doppiamente, visto che c'e` il codice visibile].
3) Se infine i programmi sono uguali, la prima ditta puo` denunciare la
seconda, se la seconda non rispetta la sua licenza.
>Ora, la qualita' rimane anche per la seconda ditta, che magari
>abbellisce il prodotto con qualche rifinitura.
Rifiniture che la prima ditta puo` prelevare dal sorgente della seconda,
e usare.
>questo e' furto.
Reciproco, al limite. Ma preferisco chiamarlo libero scambio di
conoscenze.
>> Il fatto che le conoscenze sul DNA siano pubbliche condanna alla fame
>> tutti i ricercatori di genetica?
>ha condannato al quasi fallimento diverse industrie che lavoravano nel
>settore della bioingegneria.
Cazzi delle aziende, che volevano lucrare sugli utenti. Per una volta la
scienza ha vinto sugli interessi economici.
--
Renato "Hitman" Salzano - Home Page in ricostruzione
e-posta : sonicblast (at) inwind.it / Xena:TWP fan
Webdesigner / indegno sysadmin di www.italservicesnc.it
* Le GUI sono indispensabili solo agli ignoranti informatici *
Si, e` fumoso, ma fumoso quanto gli altri casi di plagio.
> > Ah, perche' tu pensi di poter prendere il mio codice e modificarlo a costo
> > zero in tempo zero ? Beato te, che ti devo dire. A me la realta' sta
> > dimostrando il contrario...
>
> non farmi dire cose che non ho detto.
> ho scritto che se si vuole fai un rename di variabili e di funzioni, sposti
> due parti di codice, non modifichi in realta' nulla ma di fatto hai
> modificato il sorgente.
Che continua a essere lavoro derivato. Cerca di capire. Per non scrivere
lavoro derivato, il mio codice non lo devi neppure guardare. (o se lo
guardi, non copiare)
> > Leggi bene. Dice "incorporare codice sotto GPL". Il che significa che
> > l'unico modo per non incorporarne neppure una riga e' scrivere tutto da
> > zero.
>
> e ti ripeto, e' fumoso.
> codice sotto gpl puo' essere una qualsiasi chiamata.
> una qualsiasi dichiarazione di variabile.
Bene. Dimostra che il mio programma usa una tua dischiarazione di variabile
quando e' il linguaggio che definisce come farle.
Un lavoro derivato e' un'altra cosa. Un buon esempio potrebbe essere
questo:
tu prendi GTM (un sw che sto scrivendo con altri) e lo modifichi per usare
una libreria tua che implementa il protocollo HTTP al posto del wget che
usiamo noi. Questo e' un lavoro derivato. Non il dichiarare una variabile
gint err_cod
E neppure un programma che sia uguale a GTM, ma scritto da zero.
bye
Gianluca
Infatti e' questa l'aspetto aberrante di tutto il sistema copyright
attuale. In realta' il virus dell'AIDS era di pubblico dominio, visto che
di suo e' disponibile a tutti.
Guarda in Sudafrica cosa sta' succedendo... poi dimmi chi ha ragione.
> > Ed in ogni caso, la "teoria" della medicina e' disponibile a tutti, anche
> a
> > te se hai voglia di farti il mazzo.
>
> la prima parte, le ricerche ulteriori sono di proprieta' di chi le fa.
> se e' veramente un medico le rende disponibili, se e' un ricercatore
> dipendente di una casa farmaceutica dovra' sottostare alle regole della
> casa, se e' uno stronzo curera' solo lui e lasciera' morire gli altri)
Ni. Almeno secondo me. Il problema e' evitare il caso "stronzo" del tuo
esempio, e quello della casa farmaceutica.
> > Beh, scusa, ma a questo punto anche la scrittura puo' essere usata a scopo
> > non troppo unaminatario. Che discorso del cavolo e'. ?
>
> maine Kampf (se si scrive cosi') era open source e di casini ne ha fatti.
> ok, e' brutto scriverla quasi come un battuta, ma la realta' e' questa.
Pero' non e' stata proibita. O messa in discussione. Nessune e' saltato
fuori con una frase del tipo "se non ci fosse stata la scrittura, Hitler
non avrebbe fatto nulla".
bye
Gianluca
Codice. Non importa cosa faccia. L'importante e' che sia del codice.
Poi dipende da te cosa quel codice fa, ma per la GPL non fa differenza che
sia un algoritmo noto o segreto.
bye
Gianluca
> domanda sibillina la tua.
> il 10% cosa comprende?
> algoritmi proprietari o algoritmi che puoi reperire e inventarti di sana
> pianta anche tu, talmente comuni da far paura?
Non e' assolutamente sibillina, contiene il 10% di codice (quella
cosa fatta da if, else, switch ecc.). Quello che implementa e' asso-
lutamente ininfluente. La GPL copre il codice sorgente, l'algoritmo,
se vuoi, puoi riscrivertelo come ti pare. Inoltre, trattandosi di
codice GPL, l'algoritmo che implementa di sicuro non e' brevettato.
> ehi, non paragonarmi eventuali motti di Stallman con quelli di qualcuno che
> e' un po' piu' in alto :-)
Lo spirito della GPL e' quello di far collaborare le persone at-
traverso la condivisione del codice. Se un pezzo di sorgente e' sta-
to utile a me, forse quello che ho aggiunto io puo' essere utile a
qualcun'altro. Di sicuro e' una buona idea, in molti campi si e' an-
che rivelata vincente. La GPL vuole evitare che qualcuno faccia il
furbo a spese di altri: in fondo sia Stallman che l'altro sono due
utopisti. Uno ci vuole fratelli nella fede, Stallman fratelli nel
codice :-).
> oooohhhhhh, ed e' qua che ti voglio.
> se non e' come e' scritto il codice allora e' quello che e' all'interno del
> codice, ...
Come ho detto la GPL protegge il codice sorgente e solo quello:
cioe' come e' scritto il pezzo di codice rilasciato GPL.
> ... il che e' ancora piu' grave, perche' si obbliga a rendere oss le
> idee, non la scrittura.
Guarda che le "idee" sono OpenSource da sempre per legge di natura :-)
La Xerox ha l'idea dell'interfaccia grafica, Apple e Microsoft la
copiano, alla Microsoft viene l'idea di "Office Assistant", qual-
cun'altro la copia e (prima di renderla GPL) butta nel cesso i sor-
genti (facendosi subito dopo monaco trappista per espiare la colpa)
:-))).
Spiacente ma per le idee non c'e' EULA o brevetto che tenga.
> dipende da cosa si era fumato nel momento in cui la scriveva ;-)
Io mi sarei preoccupato molto di piu' se prima di scriverla avesse
giocato 18 ore di fila con la PlayStation :-)
Comunque, la GPL non credo l'abbia scritta lui, puzza troppo di
legalese :-D
C:>iao Angelo.
Sti cazzi (per dirla con un francesismo ;-))
Apple ha pagato Xerox per poter usare la faccenda (mi pare in azioni) e
Apple stessa ha portato Ms in tribunale per le prime versioni di win, poi
tutto e' stato appianato con un accordo.
Saluti
Marco
Questo mi porta a chiedere perche' nessuno abbia mai fatto causa a
XFree86...
--
Stefano - Hodie Nonis Martiis MMI est
> Questo mi porta a chiedere perche' nessuno abbia mai fatto causa a
> XFree86...
Perchè è un'altra cosa.
Saluti.
Puoi spiegarti meglio, era una domanda genuina.
Stefano Ghirlanda wrote:
> > > Questo mi porta a chiedere perche' nessuno abbia mai fatto causa a
> > > XFree86...
> > Perchè è un'altra cosa.
>
> Puoi spiegarti meglio, era una domanda genuina.
Perche` X non definisce un interfaccia grafica,
ma un protocollo di comunicazione.
bye,
--
Piergiorgio Sartor
E' vero. Ci sono anche queste possibilita', ma il discorso non cambia.
bye
Gianluca
Allora bisognerebbe fare causa a KDE e GNOME.
--
Alessandro 'Asterix75' Astarita <ale...@libero.it>
Web Site: http://asterix75.capri.it
Secret MS Windows code:
while (1) { if (num_process > 1) bluescreen(rand()); }
> Apple ha pagato Xerox per poter usare la faccenda (mi pare in azioni) e
> Apple stessa ha portato Ms in tribunale per le prime versioni di win, poi
> tutto e' stato appianato con un accordo.
A me risulta che l'Apple ha pagato per i sorgenti (lavoro della Xerox),
sempre per i sorgenti l'Apple ha citato la Microsoft (lavoro della
Apple).
Non mi risulta che qualcuno abbia pagato qualcosa per l'interfaccia
grafica
come idea di interazione uomo-macchina mediante qualcosa di diverso
dalla
tastiera.
C:\>iao Angelo
Ciao.
Puo' darsi che ricordi male, ma a me pare che Apple abbia pagato per poter
usare il lavoro di Xerox, e poi abbia citato MS per aver copiato l'idea
della GUI a finestre.
Pero' non sono sicurissimo, quando ho letto la faccenda non sapevo nulla di
FsF, GPL ecc.
Saluti
Marco
Alessandro Astarita wrote:
> Allora bisognerebbe fare causa a KDE e GNOME.
Forse no, perche` non contengono la parte "grafica"...
Penso che, ad es. nel caso di Netscape, da un lato
vi sia Motif, dall'altro X.
Il primo definisce i vari "bottoni", ma non si preoccupa
di come sono realizzati (grossolanamente).
Il secondo non definisce i bottoni, ma li realizza (sempre
molto grossolanamente).
Cosi` ne` il primo ne` il secondo definiscono tutto l'insieme
soggetto alle (presunte) restrizioni Apple, ma solo una parte...
Queste, ovviamente, sono solo elucubrazioni..
bye,
--
Piergiorgio Sartor
Saluti.
Solo se non dipendono dal DNA. Altrimenti sono sotto gli occhi di tutti.
Basta saper leggere.
bye
Gianluca
Ciao.
Irrilevante. Neppure io so leggere il cirillico. Ma questo non significa
che non posso, ma che non voglio. Ti e' chiara la differenza ?
bye
Gianluca
>"Leonardo Serni" <ser...@tin.it> ha scritto nel messaggio
>> > Questo lo dici perche' tu credi che tutte le
>> > conoscenze genetiche siano state rese
>> > pubbliche. Ma sei sicuro sia proprio cosi'?
>> Si', e per lo stesso motivo per cui sono sicuro
>> che quando mi hanno restituito "Earth" non
>> hanno tolto pagine fra 23 e 24.
>> Il *CODICE* genetico e' appunto un
>> *CODICE*...
>Ma davvero pensi che le conoscenze genetiche si esauriscano nella sola
>codifica del DNA?
Su questa strada c'e' l'Area 51. Non offenderti se mi fermo qui, e
ti osservo allontanarti sventolando un fazzoletto :-)
Leonardo
--
Microsoft Outlook: il primo news reader con supporto messaggistica RAID 1.
>> Ma se si parte dal presupposto che il DNA
>> pubblicato sia completo e corretto (e se non
>> lo fosse probabilmente lo si saprebbe in fretta),
>> allora, una volta avuto il DNA, e' tutto li', per
>> chi sa leggerlo.
>Ma quali pensi siano le conoscenze sul DNA? L'averlo codificato e' solo
>il primo piccolo passo. Il fatto di averne reso pubblica la codifica non
>esclude in nessuna maniera che ci possa essere chi e' piu' avanti negli
>studi (magari anche molto) e che non abbia nessuna voglia di condividere
>cio' che sa.
Strani, strani concetti...
...tutti possono leggere le opere di Shakespeare, non ci sono copyrights
e del proprietario originale non ci sono mai state tracce. Posso tentare
di ripubblicarli a nome mio (non e' illegale, come non lo e' indossare i
pantaloni zebrati in Curva Fiesole il giorno del derby). Se ci riesco, i
soldi che faccio sono miei.
Eppure, qualcuno vorrebbe sostenere che le opere di Shakespeare NON SONO
COMPLETAMENTE LIBERE perche' qualcuno, da qualche parte, potrebbe averne
una interpretazione nuova ed entusiasmante, e non volere condividere con
nessuno cio' che sa.
Questa visione dell'assoluto che trascolora nell'indeterminabile (e pure
le sue conseguenze) ci sono tramandate dall'aneddoto del Maestro Lao, il
quale, ascoltando rapěto il canto d'un usignuolo, avvicinandovisi non si
avvide dell'enorme fatta di vacca in cui sprofondo' sino al ginocchio.
> ...tutti possono leggere le opere di Shakespeare, non ci sono copyrights
> e del proprietario originale non ci sono mai state tracce. Posso tentare
> di ripubblicarli a nome mio (non e' illegale, come non lo e' indossare i
> pantaloni zebrati in Curva Fiesole il giorno del derby). Se ci riesco, i
> soldi che faccio sono miei.
ROFLASTC ! Ammetto che vederti in pantaloni zebrati in mezzo alla
strada deve proprio essere uno spettacolo inusuale, specie considerando
la stazza :-)))
--
|Pierluigi De Rosa (tho...@durin.khazad-dum.net)|
| E' nato il Cosenza Linux User Group |
| mail -s help cslug-...@lists.linux.it |
| IRC: #cslug - irc.openprojects.net |
Ciao.
Ciao.
Guarda che anche il DNA puo' essere considerata una lingua dal mio punto di
vista. Complessa quanto vuoi, ma una lingua.
Anche adesso nessuno (o pochissimi) sanno leggere la scrittura cuneiforme,
ma non significa che fosse una lingua.
Ti ripeto, una volta che hai lo schema del DNA, tutto il resto che ti
rimane da fare e' leggere. Per fortuna.
bye
Gianluca
>> di ripubblicarli a nome mio (non e' illegale, come non lo e' indossare i
>> pantaloni zebrati in Curva Fiesole il giorno del derby).
>ROFLASTC ! Ammetto che vederti in pantaloni zebrati in mezzo alla
>strada deve proprio essere uno spettacolo inusuale, specie considerando
>la stazza :-)))
Mica mi vedresti. Al massimo qualche chiazza rossa per terra, e forse
la milza in cima a un palo (io sono grosso, ma loro sarebbero TANTI).
L'ultimo povero Cristo che parcheggio' un motorino a righe bianconere
dove non doveva (correva l'anno 1992), si ritrovo' la targa in capo a
Borgo Pinti e la ruota davanti in piazza del Duomo [1].
Leonardo
[1] ci fu chi si prese la briga di farsi tutta la strada, mollando un
pezzo ogni dieci metri come Pollicino con le briciole di pane. Le
voci indicavano un tale Max, gia' noto alla Questura per atti non
precisamente rispettosi della proprieta'.
>Comunque non comprendo cosa c'entri tutto cio' con la mia affermazione,
>cioe' che l'aver reso pubblica la codifica del DNA NON implica che TUTTE
>le conoscenza genetiche siano pubbliche.
Dipende. Quando alla frase
>>Il fatto che le conoscenze sul DNA siano pubbliche
hai risposto con
> perche' tu credi che tutte le conoscenze genetiche
...pensavi che c'entrasse? Io mi riallaccio al discorso originario,
poi fai un po' tu come ti par meglio :-)
Leonardo democratico
>>> di ripubblicarli a nome mio (non e' illegale, come non lo e' indossare i
>>> pantaloni zebrati in Curva Fiesole il giorno del derby).
>>ROFLASTC ! Ammetto che vederti in pantaloni zebrati in mezzo alla
[..]
> Mica mi vedresti. Al massimo qualche chiazza rossa per terra, e forse
> la milza in cima a un palo (io sono grosso, ma loro sarebbero TANTI).
Eh si, effettivamente..
> L'ultimo povero Cristo che parcheggio' un motorino a righe bianconere
> dove non doveva (correva l'anno 1992), si ritrovo' la targa in capo a
> Borgo Pinti e la ruota davanti in piazza del Duomo [1].
Ho capito.. insomma, non e' una saggia pratica per un bianconero passare
a meno di 500 km dalle vostre parti :-))
--
Pierluigi De Rosa (tho...@durin.khazad-dum.net).
<< LINUX: the choice of a GNU generation >>
<< For my real address... ask the Balrog. >>
* Sostenete la Lega per la Soppressione dei Troll *
>o capito.. insomma, non e' una saggia pratica per un bianconero passare
>a meno di 500 km dalle vostre parti :-))
No, no, puoi farlo, basta non urlare a squarciagola "forza Juve"...
Obelix
>>o capito.. insomma, non e' una saggia pratica per un bianconero passare
>>a meno di 500 km dalle vostre parti :-))
> No, no, puoi farlo, basta non urlare a squarciagola "forza Juve"...
E magari mettersi prima di andare una tutina di lastex color viola..
>> L'ultimo povero Cristo che parcheggio' un motorino a righe bianconere
>> dove non doveva (correva l'anno 1992), si ritrovo' la targa in capo a
>> Borgo Pinti e la ruota davanti in piazza del Duomo [1].
>Ho capito.. insomma, non e' una saggia pratica per un bianconero passare
>a meno di 500 km dalle vostre parti :-))
Almeno finche' non saremo in B, no.
Leonardo
>>> L'ultimo povero Cristo che parcheggio' un motorino a righe bianconere
>>> dove non doveva (correva l'anno 1992), si ritrovo' la targa in capo a
>>> Borgo Pinti e la ruota davanti in piazza del Duomo [1].
>>Ho capito.. insomma, non e' una saggia pratica per un bianconero passare
>>a meno di 500 km dalle vostre parti :-))
> Almeno finche' non saremo in B, no.
E mi pare che almeno per ora le possibilita' sono alquanto remote.
>>>Ho capito.. insomma, non e' una saggia pratica per un bianconero passare
>>>a meno di 500 km dalle vostre parti :-))
>> Almeno finche' non saremo in B, no.
>E mi pare che almeno per ora le possibilita' sono alquanto remote.
Te lascia fare al Vittorio... lo sa lui come fare :-(
>>>>Ho capito.. insomma, non e' una saggia pratica per un bianconero passare
>>>>a meno di 500 km dalle vostre parti :-))
>>> Almeno finche' non saremo in B, no.
>>E mi pare che almeno per ora le possibilita' sono alquanto remote.
> Te lascia fare al Vittorio... lo sa lui come fare :-(
Su, non essere pessimista.. in fondo alla fine la squadra anche se
parte bene e poi pare si perda per la strada almeno a rimanere in A
c'e' sempre riuscita. Non ho mai avuto grossa stima per il Vittorio
BTW, IHMO il padre aveva tutt'altra stoffa.
>E mi pare che almeno per ora le possibilita' sono alquanto remote.
mmmhhh, non sottovalutare Mancini...
Obelix
>>E mi pare che almeno per ora le possibilita' sono alquanto remote.
> mmmhhh, non sottovalutare Mancini...
Mancini? Di quale Mancini parli? Non ti seguo, scusa..
>Mancini? Di quale Mancini parli? Non ti seguo, scusa..
Quello che siede nelal panchina viola..
Obelix
>>Mancini? Di quale Mancini parli? Non ti seguo, scusa..
> Quello che siede nelal panchina viola..
Ah sorry... si vede, vero, che non seguo molto il calcio?
>Ah sorry... si vede, vero, che non seguo molto il calcio?
Eh?? ah uh, boh, nenahc eio, in effetti, solo che l'altra sera stavano
starnazzando su non so ben quale stracazzo di autorizzazione per fare
l'allenatore... e io che credevo che bastasse saper urlare e
parlaremale l'italiano...
Obelix
>>Ah sorry... si vede, vero, che non seguo molto il calcio?
> Eh?? ah uh, boh, nenahc eio, in effetti, solo che l'altra sera stavano
> starnazzando su non so ben quale stracazzo di autorizzazione per fare
> l'allenatore... e io che credevo che bastasse saper urlare e
> parlaremale l'italiano...
ROFL ! Ah in quello sono maestri, specie qualcuno, altrimenti i vari
collegamenti "Un uomo un mito" di Mai dire Gol non avrebbero avuto
ragione di esistere.
Ciao.
>Riesci a comprendere la/e differenza/e fra qualcosa creato dall'uomo
>(come una lingua) e qualcosa che non e' frutto dell'ingegno umano (il
>codice del DNA)?
Creata dall'uomo.. Esperanto?
--
Ci sentiamo | Remigio Zedda || Attenzione! campo "From:" alterato
ciao Remigio | ||==> E-mail: remi...@tiscalinet.it
-------------| ..si` d'accordo.. ma con la Deb e` un'altra cosa!
/* Linux 2.2.17 su Debian GNU/Linux 2.2 Potato */
Ciao.
Le altre non sono create dall'uomo.
Il loro creatore sembrerebbe non differire da quello del DNA.
Ciao.
Il CODICE (lo dice la parola) è creato dall'uomo, in quanto è una
interpretazione di un fenomeno. Esattamente come la legge di gravità ed
altre amenità-
Saluti
Ciao
Il DNA non mi sembra un fenomeno assolutamente indipendente dall'uomo. In
ogni caso su questo hai ragione.
Ciao.