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Zipeto

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Mario Bergami

unread,
Sep 12, 2002, 4:06:50 AM9/12/02
to
Mi correggo: lo Zipeto di Verona sembra autentico.
Guardate qui:
www.univr.it/ateneo/Amministrazione/albo/2002/luglio/281-2002.pdf

Emanuele Buratti

unread,
Sep 12, 2002, 4:58:49 AM9/12/02
to
In article <hli0ouk3ib4jpqt5q...@4ax.com>, Mario Bergami
<mario....@tin.it> wrote:

ma come, dopo tutte le pippe che ci ha fatto per anni con il "make
money", la "startup", "aspettate e vedrete.." e' finito all'eta' di 36
anni RICERCATORE UNIVERSITARIO (non confermato, suppongo) in ITALIA!?.

Uah!, uah!, uah!........ ROTFL, ROTFL, ROTFL.... grazie Nemesi,
GRAZIE!

Ciao,

Emanuele

Filippo Cintolesi

unread,
Sep 12, 2002, 6:00:41 AM9/12/02
to
Emanuele Buratti wrote:
>

> ma come, dopo tutte le pippe che ci ha fatto per anni con il "make
> money", la "startup", "aspettate e vedrete.." e' finito all'eta' di 36
> anni RICERCATORE UNIVERSITARIO (non confermato, suppongo) in ITALIA!?.

beh? qualche problema col finire ricercatori "all'eta' di 36 anni"?
Io, all'eta' di 38 anni, non sono manco quello. E non dico certo che
me ne vanto. Ma di sicuro non me ne vergogno manco.

alla salute


F

Emanuele Buratti

unread,
Sep 12, 2002, 7:17:13 AM9/12/02
to
In article <3D8065C9...@physchem.ox.ac.uk>, Filippo Cintolesi
<cint...@physchem.ox.ac.uk> wrote:

ma neanche io, e manco uno diventasse apprendista bidello a 50 anni
dovrebbe vergognarsi, direi. Anzi, dovrebbe andarne fiero.

C'e' pero' una differenza fra Filippo Cintolesi e Donato Zipeto.

TU non hai mai rotto i coglioni con la tiritera del "make money",
delle "startup", dei "brevetti", e del fatto che chi rimaneva a fare
ricerca in Italia era la cosa piu' schifosa che esisteva sulla terra.

Ciao,

Emanuele

PS. vatti a vedere:

http://groups.google.com/groups?hl=en&lr=&ie=UTF-8&safe=off&threadm=zipet
o-1706961734430001%40s140-pmac.stanford.edu&rnum=2&prev=/groups%3Fnum%3D2
0%26hl%3Den%26lr%3D%26ie%3DISO-8859-1%26safe%3Doff%26q%3Dzipeto%2Btigem

Giusto una chicca del nostro:

"La carriera nella ricerca scientifica in italia parte dalla base, e
finisce spesso sotto terra..."

Sono anni che sputa sull'Universita' Italiana tanto che a me pareva
che pur di ritornarci dentro avrebbe finito per vendere accendini.... e
invece eccolo li' a fare il bullone nel sistema tanto vituperato.

Ciao,

Emanuele

Filippo Cintolesi

unread,
Sep 12, 2002, 10:37:21 AM9/12/02
to
Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote:

> In article <3D8065C9...@physchem.ox.ac.uk>, Filippo Cintolesi
> <cint...@physchem.ox.ac.uk> wrote:
>
> > Emanuele Buratti wrote:
> > >
> >
> > > ma come, dopo tutte le pippe che ci ha fatto per anni con il "make
> > > money", la "startup", "aspettate e vedrete.." e' finito all'eta' di 36
> > > anni RICERCATORE UNIVERSITARIO (non confermato, suppongo) in ITALIA!?.
> >
> > beh? qualche problema col finire ricercatori "all'eta' di 36 anni"?
> > Io, all'eta' di 38 anni, non sono manco quello. E non dico certo che
> > me ne vanto. Ma di sicuro non me ne vergogno manco.
>
> ma neanche io,

e di che, scusa?

> e manco uno diventasse apprendista bidello a 50 anni
> dovrebbe vergognarsi, direi. Anzi, dovrebbe andarne fiero.

non dico manco questo. se uno ha da esser "fiero" spero sia
su altre cose.


> C'e' pero' una differenza fra Filippo Cintolesi e Donato Zipeto.

ci sono differenze tra tutti, se per questo



> TU non hai mai rotto i coglioni con la tiritera del "make money",
> delle "startup", dei "brevetti", e del fatto che chi rimaneva a fare
> ricerca in Italia era la cosa piu' schifosa che esisteva sulla terra.

d'accordo.
tuttavia non ho lesinato critiche all'Italia e/o al sistema
della ricerca.


..


> Giusto una chicca del nostro:
>
> "La carriera nella ricerca scientifica in italia parte dalla base, e
> finisce spesso sotto terra..."
>
> Sono anni che sputa sull'Universita' Italiana tanto che a me pareva
> che pur di ritornarci dentro avrebbe finito per vendere accendini.... e
> invece eccolo li' a fare il bullone nel sistema tanto vituperato.

io non credo di aver sputato, ma come ho detto critiche mi pare di
averne espresse. se dal cielo mi piovesse una botta di culo, pero',
non sono cosi' sicuro che direi no grazie. devo confessare.

A Zi': rallegramenti. una svorta. sei statale, mo'. 'nabbottedefero.
non c'hai manco offerto una bevuta, pero';-)

F


Emanuele Buratti

unread,
Sep 12, 2002, 11:25:39 AM9/12/02
to
In article <1fielg8.1y79vsy1m7wznkN%cint...@physchem.ox.ac.uk>,
cint...@physchem.ox.ac.uk (Filippo Cintolesi) wrote:

> A Zi': rallegramenti. una svorta. sei statale, mo'. 'nabbottedefero.
> non c'hai manco offerto una bevuta, pero';-)

e' statale in un'ambiente statale. Te lo ricordi lui e le sue
sfuriate alle segretarie?. Mo' te caccio.... i soldi persi li tiriamo
via dal tuo stipendio.. etc.etc.....

Adesso se si azzarda a fare una cosa del genere al tecnico di
dipartimento col PhD in fancazzismo applicato quello gli apre il culo in
otto, gli apre. Io ne avevo uno che manco cambiava le lampadine sul
soffitto perche' anche se nel ruolino c'era scritto che in effetti si,
era suo compito cambiarle, NON c'era scritto che per farlo poteva usare
una scala... e quindi, ciccia (a quegli che gli stavano antipatici.. a
me che gli stavo simpatico mi riparava pure gli strumenti OLTRE le ore
di lavoro.. ma per parafrasare il caro Mao, il buon ricercatore deve
imparare a nuotare nell'ambiente universitario come un pesce nell'acqua).

Ciao,

Emanuele

Emanuele Buratti

unread,
Sep 12, 2002, 11:44:48 AM9/12/02
to


> d'accordo.
> tuttavia non ho lesinato critiche all'Italia e/o al sistema
> della ricerca.

se e' per questo anche io, e difatti dall'universita' me ne andai. Ma
all'apice del delirio il ragazzo parlava di come l'unico metro di misura
fosse ottenere brevetti mirabolanti, soldi a palate, e di come lui fosse
uno che si' lavorava, ma solo se pagato adeguatamente (e sappiamo
benissimo qual'e' la paga di un ricercatore fresco di nomina, definirla
"paga adeguata" sarebbe come definire un branco di piranha in digiuno da
due settimane come "morigeratamente affamati").

E chiariamo uan cosa, per me non c'e' niente di male a fare il
ricercatore universitario, anzi, io che la ricerca la farei pure gratis
( ed in effetti a parte gli ultimi cinque anni l'ho sempre fatta per due
lire, due).... se avessi avuto in altri tempi l'opportunita' avrei fatto
come lui (adesso, MANCO MORTO)...

In fin dei conti mica gli e' capitato nulla di male, no?. Anzi. Mi
sembra quindi che posso permettermi due sane risate a ripensare allo
Zipeto dei tempi andati senza per questo sentire che faccio (sento)
nulla di male.

Ciao,

Emanuele

Filippo Cintolesi

unread,
Sep 12, 2002, 12:24:16 PM9/12/02
to


ecco. sara' che a me Mao, passati i (miei) tredici anni, non e' che mi
sia
stato cosi' caro.

F

DZ

unread,
Sep 12, 2002, 12:47:08 PM9/12/02
to
> Emanuele Buratti wrote:
> > ma come, dopo tutte le pippe che ci ha fatto per anni con il "make
> > money", la "startup", "aspettate e vedrete.." e' finito all'eta' di 36
> > anni RICERCATORE UNIVERSITARIO (non confermato, suppongo) in ITALIA!?

Primo: forse non te l'hanno detto, ma solo gli stupidi non cambiano
idea.
Ti è mai successo di alzarti la mattina, guardarti allo specchio, e
dirti "ma che cazzo sto facendo?"
Secondo: qui ritorniamo a travisare, un po' il vecchio discorso dei
fondi per un laboratorio e il proprio stipendio, che sono due cazzi
distinti e separati...
Qualcuno dovrebbe spiegare a buratti che lavorare in una startup
significa metterci almeno 15 ore al giorno con uno stipendio che ti
autoriduci (o te lo tagli proprio) perchè tutti i soldi che tagli,
servono a mandare avanti la baracca. Un po' come uno che fa i debiti
per pagare i fornitori per riempire il negozio che ha appena aperto...
Ma posso mica sperare che questo discorso lo possa capire tu...
Un conto è lavorare in un paese in cui, anche se governa la sinistra,
gli enti pubblici di ricerca (inserm, cnrs) sono incubatori per creare
aziende, un conto è vivere in un paese governato dai tuoi amici, che
smobilitano il CNR riducendolo ad un centro di servizi alle compagnie
farmaceutiche...

Comunque si, ad un certo punto, nella vita, uno si chiede se è piu'
importante la libertà, o essere schiavo dei soldi. Io la mia scelta
l'ho fatta. E non me ne pento.
Fra l'andarmene in una compagnia privata nel nord europa, fra la
pioggia, la nebbia e il freddo, e la prospettiva di tornare a casa,
non ho esitato un secondo...
Nostalgico? Patriottico? Troppo legato alla mia gente, alla mia
lingua, alla mia cultura, alla mia famiglia, ai miei amici? Puo'
darsi...
O forse, dopo 10 anni in giro, mi sono rotto un po' i marroni e avevo
voglia di tornare a casa.

Ogni tanto provo a farmi un esamino di coscienza, e arrivo al punto di
chiedermi se certe cose le affermavo piu' per autoconvincermi che
altro... Beh, evidentemente, non sono riuscito a convincermi.

Filippo Cintolesi <cint...@physchem.ox.ac.uk> wrote in message

> beh? qualche problema col finire ricercatori "all'eta' di 36 anni"?
> Io, all'eta' di 38 anni, non sono manco quello. E non dico certo che
> me ne vanto. Ma di sicuro non me ne vergogno manco.
>
> alla salute

Perche' poi "finire", non l'ho mica capito...
Io non mi sono mai sentito cosi' bene come in quest'ultimo anno!

Ma forse il bura voleva soltanto dire che lui a quel risultato ci è
arrivato molto prima, dimenticandosi pero' di dirci che fra un brown
nose nato, cresciuto e pasciuto sempre nella stessa zuppa, ed uno che
si è fatto il culo in giro di qui e di li per qualche anno e poi torna
con la forza dell'esperienza, magari una pur piccola differenza
c'e'...

Mi dispiace riprendere questo tono polemico con il bura, ma
evidentemente è la logica conseguenza del suo tono sprezzante del
cazzo...

D.

D.

Emanuele Buratti

unread,
Sep 12, 2002, 1:52:40 PM9/12/02
to
In article <d16d8d65.02091...@posting.google.com>,
dzi...@mac.com (DZ) wrote:

> > Emanuele Buratti wrote:
> > > ma come, dopo tutte le pippe che ci ha fatto per anni con il "make
> > > money", la "startup", "aspettate e vedrete.." e' finito all'eta' di 36
> > > anni RICERCATORE UNIVERSITARIO (non confermato, suppongo) in ITALIA!?
>
> Primo: forse non te l'hanno detto, ma solo gli stupidi non cambiano
> idea.

dipende dall'idea, caro...... certe idee possono venire solo a degli
stupidi

> Ti è mai successo di alzarti la mattina, guardarti allo specchio, e
> dirti "ma che cazzo sto facendo?"

veramente no, io ho sempre fatto quello che mi piaceva... scoprire
che qualcuno era disposto a pagarmi per questo e' stata la sorpresa
della mia vita.

Ma forse queste cose che descrivi succedono a chi si sveglia la
mattina al grido "mi pagano 1/3 in meno e lavoro 1/3 di meno"......

> Secondo: qui ritorniamo a travisare, un po' il vecchio discorso dei
> fondi per un laboratorio e il proprio stipendio, che sono due cazzi
> distinti e separati...

ma se con quel poveraccio che offriva una borse di studio subito sei
andato a fare le pulci su quanto era lo stipendio?. ma che staiaadi',
Zipe'... ed era il 1996! :). E da allora e' stato una continua menata
sullo stipendio, i soldi che ti fregano, che ti offrono, che si fanno
coi brevetti, i brevetti che ti pagano un dollaro etc.etc.

> Qualcuno dovrebbe spiegare a buratti che lavorare in una startup
> significa metterci almeno 15 ore al giorno con uno stipendio che ti
> autoriduci (o te lo tagli proprio) perchè tutti i soldi che tagli,
> servono a mandare avanti la baracca.

ma i brevetti miliardari, scusa?. Che gli e' successo, Donato?.. ed
io che gia' ti pensavo girare col ferrarino...

> Un po' come uno che fa i debiti
> per pagare i fornitori per riempire il negozio che ha appena aperto...
> Ma posso mica sperare che questo discorso lo possa capire tu...

questo e' vero, io ho sempre fatto ricerca senza curarmi di fare un
profitto personale.

> Un conto è lavorare in un paese in cui, anche se governa la sinistra,
> gli enti pubblici di ricerca (inserm, cnrs) sono incubatori per creare
> aziende, un conto è vivere in un paese governato dai tuoi amici, che
> smobilitano il CNR riducendolo ad un centro di servizi alle compagnie
> farmaceutiche...

pero' dal primo te ne sei andato nel secondo.....


> Ogni tanto provo a farmi un esamino di coscienza, e arrivo al punto di
> chiedermi se certe cose le affermavo piu' per autoconvincermi che
> altro... Beh, evidentemente, non sono riuscito a convincermi.

guarda, secondo me c'eri riuscito pure troppo. Comunque meglio tardi
che mai.... sono contento per te

> Perche' poi "finire", non l'ho mica capito...

perche' eri l'araldo del biologo da Wall Street.... ti ricordi?.

> Io non mi sono mai sentito cosi' bene come in quest'ultimo anno!

Donato ha scoperto il proverbio "e' meglio l'uovo oggi che la
gallina domani"


> Ma forse il bura voleva soltanto dire che lui a quel risultato ci è
> arrivato molto prima, dimenticandosi pero' di dirci che fra un brown
> nose nato, cresciuto e pasciuto sempre nella stessa zuppa, ed uno che
> si è fatto il culo in giro di qui e di li per qualche anno e poi torna
> con la forza dell'esperienza, magari una pur piccola differenza
> c'e'...

grazie a Dio si'... no Donato, cambio non faccio

:))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))


> Mi dispiace riprendere questo tono polemico con il bura, ma
> evidentemente è la logica conseguenza del suo tono sprezzante del
> cazzo...

ma non era sprezzante, era piu'che altro divertita, sei solo
l'ennesima conferma di una cosa che ho visto innumerevoli volte: la
gente che torna "in visita" dall'estero dove le cose sono moooolto
meglio che in Italia, dove la ricerca si fa moooolto meglio che in
Italia, dove la classe accademica e' mooooolto meno corrotta che in
Italia etc.etc. e dopo, nel momento prima di andare via e tu stai per
dirgli "ma cazzo, ma allora sono stato proprio un fesso a restare!" ti
chiedono "ma qua, per caso, non e' che c'e' qualche concorso/ posto
disponibile......".... e allora capisci tutto ahr!, ahr!, ahr! :)

Ciao,

Emanuele

Donato Zipeto

unread,
Sep 12, 2002, 3:31:14 PM9/12/02
to
Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote:


> dipende dall'idea, caro...... certe idee possono venire solo a degli
> stupidi

Beh, evidentemente, a parte te, viviamo in un mondo di stupidi...

Scusa eh, ma sarebbe stupido fare innovazione, sviluppo, creare posti di
lavoro, grazie ai risultati che si possono ottenere con la ricerca?
Boh, sarà, forse è per quello che i tuoi amici hanno smantellato il
CNR...

> veramente no, io ho sempre fatto quello che mi piaceva... scoprire
> che qualcuno era disposto a pagarmi per questo e' stata la sorpresa
> della mia vita.

Bravo fesso. Lo dici ad uno che fa il tuo stesso lavoro...!
Solo che io provo a guadare anche un po' piu' in la' del mio naso...


> Ma forse queste cose che descrivi succedono a chi si sveglia la
> mattina al grido "mi pagano 1/3 in meno e lavoro 1/3 di meno"......

...si, per quello per cui mi paghi meno, ed uso il rimanente 1/3 di
tempo che mi resta per studiare altro, che mi interessa...
Essi', bello mio, proprio cosi'...


> ma se con quel poveraccio che offriva una borse di studio subito sei
> andato a fare le pulci su quanto era lo stipendio?. ma che staiaadi',

Scusa eh, ma cio' non toglie che trovo stomachevole pagare un dottorando
a meno di un milione al mese...
A me rompe, a te evidentemente no...

> Zipe'... ed era il 1996! :). E da allora e' stato una continua menata
> sullo stipendio, i soldi che ti fregano, che ti offrono, che si fanno
> coi brevetti, i brevetti che ti pagano un dollaro etc.etc.

E dopo tutto questo non sei arrivato a capire ancora che dei soldi
personali me ne fotto, e che ti parlo dei soldi per la ricerca?
Ommamma, sempre piu' gnucco tu, eh?

> > Qualcuno dovrebbe spiegare a buratti che lavorare in una startup
> > significa metterci almeno 15 ore al giorno con uno stipendio che ti
> > autoriduci (o te lo tagli proprio) perchè tutti i soldi che tagli,
> > servono a mandare avanti la baracca.
>
> ma i brevetti miliardari, scusa?. Che gli e' successo, Donato?.. ed
> io che gia' ti pensavo girare col ferrarino...

hai pensato male...
Visto che l'alternativa era emigrare in olanda, in un postaccio che
quando ho visto mi è venuta la depressione, beh, ho preferito tornare in
un posto piu' caldo e meno nebbioso... :-)
Capita che uno possa decidere anche in base a considerazioni del genere.
Lo so che è al di fuori della tua mentalità, ma che ci vuoi fare?


> > Un po' come uno che fa i debiti
> > per pagare i fornitori per riempire il negozio che ha appena aperto...
> > Ma posso mica sperare che questo discorso lo possa capire tu...
>
> questo e' vero, io ho sempre fatto ricerca senza curarmi di fare un
> profitto personale.


Ecco, bravo...
Ma un conto è fare ricerca tanto per, un conto è farla pensando che ci
sono malati che aspettano un vaccino, un farmaco, una cura...
Un conto è spippettarsi sulla cosmologia universale, un altro è scoprire
la fusione fredda.
Bada eh, non che la prima non conti. Anzi, le mie critiche allo
smantellamento del CNR dovrebbero proprio farti capire quanto a cuore mi
stia la ricerca pura, non applicata.
Diciamo che io preferisco progetti di ricerca che possono portare a
risultati concreti, di pubblica utilità. Questione di gusti, non sto
facendo certo una classifica.
Avro' il diritto di avere le mie prefrenze, no?

> > Un conto è lavorare in un paese in cui, anche se governa la sinistra,
> > gli enti pubblici di ricerca (inserm, cnrs) sono incubatori per creare
> > aziende, un conto è vivere in un paese governato dai tuoi amici, che
> > smobilitano il CNR riducendolo ad un centro di servizi alle compagnie
> > farmaceutiche...
>
> pero' dal primo te ne sei andato nel secondo.....

Visto che l'alternativa era andarsene fra i mulini a vento e i
tulipani...

> > Ogni tanto provo a farmi un esamino di coscienza, e arrivo al punto di
> > chiedermi se certe cose le affermavo piu' per autoconvincermi che
> > altro... Beh, evidentemente, non sono riuscito a convincermi.

> guarda, secondo me c'eri riuscito pure troppo. Comunque meglio tardi
> che mai.... sono contento per te

Grazie...
Pero', alla resa dei conti, conta quel che si è, non quel che uno vuole
illudersi di essere...

> > Perche' poi "finire", non l'ho mica capito...
>
> perche' eri l'araldo del biologo da Wall Street.... ti ricordi?

Beh, io continuo a pensare che nei paesi occidentali la ricchezza piu'
grande è quella della ricerca scientifica, dello sviluppo,
dell'innovazione...
C'e' bisogno di tecnici, di laureati, di ingegneri...
I nostri operai non sono "competitivi" con, PURTROPPO, i tanti
poveracci e sfruttati dei paesi poveri o di quelli, come si dice oggi,
"emergenti"...
Solo che fin'ora il nostro sistema consentiva a figli di operai e
contadini di diventare medici o ricercatori o ingegneri, con la tua
amica Letizia invece, chi vuole la scuola se la paga, o giu' di li...

> > Io non mi sono mai sentito cosi' bene come in quest'ultimo anno!
>
> Donato ha scoperto il proverbio "e' meglio l'uovo oggi che la
> gallina domani"

No, ho scoperto che il pane di casa tua è comunque piu' buono...

> > Ma forse il bura voleva soltanto dire che lui a quel risultato ci è
> > arrivato molto prima, dimenticandosi pero' di dirci che fra un brown
> > nose nato, cresciuto e pasciuto sempre nella stessa zuppa, ed uno che
> > si è fatto il culo in giro di qui e di li per qualche anno e poi torna
> > con la forza dell'esperienza, magari una pur piccola differenza
> > c'e'...
>
> grazie a Dio si'... no Donato, cambio non faccio
>
> :))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))


Ma non ho dubbi...
C'e' chi preferisce leccare il culo, e chi invece preferisce farselo, il
culo. Anche questa è una questione di gusti. Ognuno ha i suoi.

> > Mi dispiace riprendere questo tono polemico con il bura, ma
> > evidentemente è la logica conseguenza del suo tono sprezzante del
> > cazzo...
>
> ma non era sprezzante, era piu'che altro divertita, sei solo

Dici? Eppure mi era sembrato...

> l'ennesima conferma di una cosa che ho visto innumerevoli volte: la
> gente che torna "in visita" dall'estero dove le cose sono moooolto
> meglio che in Italia, dove la ricerca si fa moooolto meglio che in
> Italia, dove la classe accademica e' mooooolto meno corrotta che in
> Italia etc.etc. e dopo, nel momento prima di andare via e tu stai per
> dirgli "ma cazzo, ma allora sono stato proprio un fesso a restare!" ti
> chiedono "ma qua, per caso, non e' che c'e' qualche concorso/ posto
> disponibile......".... e allora capisci tutto ahr!, ahr!, ahr! :)

Beh, vedi, uno che torna, e che porta esperienza, nuovi metodi, nuove
idee, nuovi modi di organizzare, di collaborare, ecc., potrebbe essere
una grande risorsa, per chi la sa apprezzare.
Per quello che non si è mai mosso da casa invece, chi ha imparato
altrove è solo un rompicoglioni che viene a rompere lo status quo dello
stare tutti in fila, a leccare diligentemente aspettando il proprio
turno.
Comunque quel che dici è vero...
All'estero è molto meglio, meno corrotto, ecc. ecc., pero' sei
all'estero.
A casa tua sei a casa tua, e se il primo ministro ti sta sul cazzo, puoi
dirlo senza che nessuno ti dica "se non ti va bene tornatene a casa
tua"...
E poi, beh, non ti viene in mente che uno potrebbe metterci anche dei
cazzi personali in queste decisioni? Tipo accorgersi che i genitori
stanno invecchiando, e che si è stati via per tanti anni, e che un
giorno magari nemmeno tanto lontano, non ci saranno piu'?
No?
Ma vergognati, prima di scriverle, certe cose, o di fare certe
insinuazioni.

D.

Zorro

unread,
Sep 12, 2002, 11:47:21 AM9/12/02
to
In article <buratti-News.CIS.DFN.DE>, Emanuele Buratti wrote:
> In article <3D8065C9...@physchem.ox.ac.uk>, Filippo Cintolesi
><cint...@physchem.ox.ac.uk> wrote:
>
>> beh? qualche problema col finire ricercatori "all'eta' di 36 anni"?
>> Io, all'eta' di 38 anni, non sono manco quello. E non dico certo che
>> me ne vanto. Ma di sicuro non me ne vergogno manco.
>
> ma neanche io, e manco uno diventasse apprendista bidello a 50 anni
> dovrebbe vergognarsi, direi. Anzi, dovrebbe andarne fiero.
>

dai che hai ancora una decina d'anni a disposizione, e se i ladruskoni
vincono le prossime elezioni, e se non continuano a tagliare fondi alla
ricerca ...
Z.

Filippo Cintolesi

unread,
Sep 12, 2002, 8:03:30 PM9/12/02
to
Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote:


> ma non era sprezzante, era piu'che altro divertita, sei solo
> l'ennesima conferma di una cosa che ho visto innumerevoli volte: la
> gente che torna "in visita" dall'estero dove le cose sono moooolto
> meglio che in Italia, dove la ricerca si fa moooolto meglio che in
> Italia, dove la classe accademica e' mooooolto meno corrotta che in
> Italia etc.etc. e dopo, nel momento prima di andare via e tu stai per
> dirgli "ma cazzo, ma allora sono stato proprio un fesso a restare!" ti
> chiedono "ma qua, per caso, non e' che c'e' qualche concorso/ posto
> disponibile......".... e allora capisci tutto ahr!, ahr!, ahr! :)


ma fammi capire.
perche' qua lo dici espressamente, non e' solo perche'
Zipeto ha rotto i marroni tutti quegli anni coi soldi
e un terzo di meno eccetera, no: l'ennesima conferma di una
cosa che hai visto innumerevoli volte. tue parole.
e allora se questa cosa l'hai vista (cioe' sentita)
"innumerevoli volte", questa cosa, dico, del moooolto
meglio/meno/di piu' non e' che ti ha sfiorato la mente
il "perche'?". Perche' tutti quei mooolto? Non sara' che
c'e' del vero in quei mugugni?
E come lo dici bene, pure, il momento del prima di andare via
e tu stai per dirgli ma cazzo. In quel ti chiedono "aho non
e' che c'hai un'amica" (si', il posto) come c'e' tutta
una (mille! "innumerevoli") DISPERAZIONE.
E tu, allora, capisci tutto. Al volo. E, non a caso, rispunta la
risata alla Gambadilegno. Che gorgoglia nel ventre.

Emanuele Buratti

unread,
Sep 13, 2002, 1:45:50 AM9/13/02
to
In article <1fif1gs.nzk1xydzckzsN%zip...@pasteur.fr>, zip...@pasteur.fr
(Donato Zipeto) wrote:

> E poi, beh, non ti viene in mente che uno potrebbe metterci anche dei
> cazzi personali in queste decisioni? Tipo accorgersi che i genitori
> stanno invecchiando, e che si è stati via per tanti anni, e che un
> giorno magari nemmeno tanto lontano, non ci saranno piu'?
> No?

questo e' piu' che legittimo anche se mi sembra di ricordare che lo
stesso potrebbe valere per quelli di Cendryn....

> Ma vergognati, prima di scriverle, certe cose, o di fare certe
> insinuazioni.

se tu ti puoi permettere di dire che sono un leccaculo (nonostante
l'evidenza SPERIMENTALE dica il contrario.... ti ricordi il tuo giochino
preferito vero?) non vedo perche' io non possa considerarti come uno che
all'estero si credeva sto' gran figo rispetto a chi e' rimasto in Italia
ma poi alla resa dei conti....

Ciao,

Emanuele

Emanuele Buratti

unread,
Sep 13, 2002, 1:56:29 AM9/13/02
to
In article <1fifbxv.10vll79n6j882N%cint...@physchem.ox.ac.uk>,
cint...@physchem.ox.ac.uk (Filippo Cintolesi) wrote:

>
> ma fammi capire.
> perche' qua lo dici espressamente, non e' solo perche'
> Zipeto ha rotto i marroni tutti quegli anni coi soldi
> e un terzo di meno eccetera, no: l'ennesima conferma di una
> cosa che hai visto innumerevoli volte. tue parole.

purtroppo si

> e allora se questa cosa l'hai vista (cioe' sentita)
> "innumerevoli volte", questa cosa, dico, del moooolto
> meglio/meno/di piu' non e' che ti ha sfiorato la mente
> il "perche'?". Perche' tutti quei mooolto? Non sara' che
> c'e' del vero in quei mugugni?

sicuramente, ma anche all'estero da quello che vedo/sento le cose non
sono poi tanto diverse. Prova ad andare in qualunque universita' inglese
od americana e vedrai (magari in forma piu' velata) gli stessi giochini
di potere che si consumano alla Sapienza o a Milano...

> E come lo dici bene, pure, il momento del prima di andare via
> e tu stai per dirgli ma cazzo. In quel ti chiedono "aho non
> e' che c'hai un'amica" (si', il posto) come c'e' tutta
> una (mille! "innumerevoli") DISPERAZIONE.
> E tu, allora, capisci tutto. Al volo. E, non a caso, rispunta la
> risata alla Gambadilegno. Che gorgoglia nel ventre.

certo che mi gorgoglia, perche' io all'estero ci ho vissuto cinque
anni e non gli attribuisco nessun potere taumaturgico. Si puo' stare
bene, si puo' stare male, esattamente come in Italia. Se sei un
ricercatore cosi' cosi' all'estero lo sarai pure in Italia, e se sei un
genio lo sarai qua come la'.

Quindi l'unico discorso che merita rispetto e' quello che hai fatto
tu qualche post addietro, dicendo chiaramente che all'estero si sta bene
ma che se si liberasse un posto di ricercatore a casa, beh, non
avrebbero nessuna difficolta' ad accettarlo.

Ciao,

Emanuele

Emanuele Buratti

unread,
Sep 13, 2002, 2:05:41 AM9/13/02
to
In article <1fif1gs.nzk1xydzckzsN%zip...@pasteur.fr>, zip...@pasteur.fr
(Donato Zipeto) wrote:


> Beh, vedi, uno che torna, e che porta esperienza, nuovi metodi, nuove
> idee, nuovi modi di organizzare, di collaborare, ecc., potrebbe essere
> una grande risorsa, per chi la sa apprezzare.

vedi quello di cui parlavo?, come se nuovi metodi, nuovi modi di
organizzare , di collaborare non si possano imparare anche stando in
Italia...

Donato, pirla, tu conosci che nei papers c'e' una sezione di
Matherial and Methods?, che andando ai congressi ed usando l'e-mail puoi
scambiare pareri, opinioni con gente di tutto il mondo?.

> Per quello che non si è mai mosso da casa invece, chi ha imparato
> altrove è solo un rompicoglioni che viene a rompere lo status quo dello
> stare tutti in fila, a leccare diligentemente aspettando il proprio
> turno.

ma non e' vero, e' uno come tutti gli altri... punto. Sono quelli che
tornano che spesso pensano di avere chissa' quale magica aura che
dovrebbe proiettarli istantaneamente in chissa' quale augusta posizione.

> Comunque quel che dici è vero...
> All'estero è molto meglio, meno corrotto, ecc. ecc., pero' sei
> all'estero.

beh, potevi rimanerci, no?

> A casa tua sei a casa tua, e se il primo ministro ti sta sul cazzo, puoi
> dirlo senza che nessuno ti dica "se non ti va bene tornatene a casa
> tua"...

perche' t'indigni?. Ti hanno propinato un po della tua stessa
medicina: quella che uno si deve integrare e se non gli sta bene puo'
sempre andarsene.

Ciao,

Emanuele

Filippo Cintolesi

unread,
Sep 13, 2002, 10:55:43 AM9/13/02
to
Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote:

> (Donato Zipeto) wrote:
>


> > Per quello che non si è mai mosso da casa invece, chi ha imparato
> > altrove è solo un rompicoglioni che viene a rompere lo status quo dello
> > stare tutti in fila, a leccare diligentemente aspettando il proprio
> > turno.
>
> ma non e' vero, e' uno come tutti gli altri... punto. Sono quelli che
> tornano che spesso pensano di avere chissa' quale magica aura che
> dovrebbe proiettarli istantaneamente in chissa' quale augusta posizione.

i vostri rispettivi discorsi fanno francamente schifo. entrambi.
mo ve l'ho proprio detto. e fin che ne continuerete a discettare
pubblicamente, non mi stanchero' di ripetervelo.

F

Filippo Cintolesi

unread,
Sep 13, 2002, 10:55:43 AM9/13/02
to
Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote:

>
> Quindi l'unico discorso che merita rispetto e' quello che hai fatto
> tu qualche post addietro, dicendo chiaramente che all'estero si sta bene
> ma che se si liberasse un posto di ricercatore a casa, beh, non
> avrebbero nessuna difficolta' ad accettarlo.

che poi tutti 'sti discorsi che stiamo a fare...
l'unico test significativo sarebbe chiedersi che scelta
uno farebbe se si "liberassero" un posto in Italia e il
corrispondente all'estero.
E anche un quel caso direbbe poco, perche' le scelte
individuali sono fatte di tanti ingredienti (buona questa,
della serie delle mezze stagioni...).

Invece, ti suggerisco una riflessione. Su quel "si liberasse".
Gia'. Perche' si deve "liberare"? COSA si libera? Il posto?
O la fila? E' questo che *forse* (forse forse, neh?) e' il particolare
per cui non tutto il mondo e' paese.
E ti diro' che nella tua precedente tirata (che come avrai capito
non m'e' piaciuta ne' poco ne' punto. frega sega, dici tu.
non m'azzitto, rispondo io) ci ho trovato troppo lo stesso spirito
del "non si sputa nel piatto" eccetera. E di piu':
siccome ci sono esseri umani dappertutto, ecco che piu' o meno
e' tutto uguale dappertutto, sostanzialmente. Con questo pezzo di
cazzone, se mi permetti. Le virtu' taumaturgiche dello "estero" non
c'entrano.
C'entrano quelle emetiche del "naziunalo". Al limone che te lo
garantisco.

F

Donato Zipeto

unread,
Sep 15, 2002, 5:54:58 PM9/15/02
to
Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote:

> questo e' piu' che legittimo anche se mi sembra di ricordare che lo
> stesso potrebbe valere per quelli di Cendryn....

Il problema si porrà per lei fra una ventina d'anni...
i suoi sono molto piu' giovani!

> > Ma vergognati, prima di scriverle, certe cose, o di fare certe
> > insinuazioni.

> se tu ti puoi permettere di dire che sono un leccaculo (nonostante
> l'evidenza SPERIMENTALE dica il contrario.... ti ricordi il tuo giochino
> preferito vero?) non vedo perche' io non possa considerarti come uno che
> all'estero si credeva sto' gran figo rispetto a chi e' rimasto in Italia
> ma poi alla resa dei conti....


No coglioncello, non invertire la causa con l'effetto...
Sei tu quello che ha cominciato con "quello che si credeva", ed io che
ho finito con il "leccaculo"...
Il tuo vizietto preferito non te lo levi mai, vero?
Fai il bravo bambino e vedrai che mai e poi mai mi permettero' ne di
insultarti e nemmeno di fare insinuazioni...

D.

PS: ma dimmi, tu fra i tulipani/mulini a vento e la possibilità di
ritornare a casa, che avresti scelto?

Donato Zipeto

unread,
Sep 15, 2002, 5:54:58 PM9/15/02
to
Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote:

> vedi quello di cui parlavo?, come se nuovi metodi, nuovi modi di
> organizzare , di collaborare non si possano imparare anche stando in
> Italia...

Bura', non mettere a confronto il tuo eremo dorato, un istituto
internazionale, con la realtà della ricerca in italia, che grazie ai
tuoi amici e allo smantellamento del CNR, è sempre meno considerata...

> Donato, pirla, tu conosci che nei papers c'e' una sezione di
> Matherial and Methods?, che andando ai congressi ed usando l'e-mail puoi
> scambiare pareri, opinioni con gente di tutto il mondo?

Certo...
Penso pero' che vivere e lavorare per qualche anno altrove, sia molto
importante e formativo.
Io per esempio non vorrei mai nel mio laboratorio, dopo il dottorato,
qualcuno che non si è fatto qualche anno all'estero...

> ma non e' vero, e' uno come tutti gli altri... punto. Sono quelli che
> tornano che spesso pensano di avere chissa' quale magica aura che
> dovrebbe proiettarli istantaneamente in chissa' quale augusta posizione.

Ma non è che uno pensa sperando di essere proiettato...
Uno torna solo se ha la reale possibilità di essere proiettato... :-)

> > Comunque quel che dici è vero...
> > All'estero è molto meglio, meno corrotto, ecc. ecc., pero' sei
> > all'estero.
>
> beh, potevi rimanerci, no?

Certo, e lasciare che i pezzi di merda dei tuoi amici rovinino del tutto
il mio paese? Troppo bello pe quelli come te, vero?

> > A casa tua sei a casa tua, e se il primo ministro ti sta sul cazzo, puoi
> > dirlo senza che nessuno ti dica "se non ti va bene tornatene a casa
> > tua"...
>
> perche' t'indigni?. Ti hanno propinato un po della tua stessa
> medicina: quella che uno si deve integrare e se non gli sta bene puo'
> sempre andarsene.

Ma integrarsi, per come la vedo io, significa anche avere il diritto di
voto (e non solo quello di pagare le tasse, o di fare da schiavo, come
vorrebbero i tuoi amici...). E se uno ha il diritto di voto, anche e
sopratutto con quello dice chi e perche' gli sta sulle balle...

Il mio discorso era molto semplice: se vieni a casa mia, rispetti le
leggi del mio paese, ti integri, paghi le tasse, e il piu' presto
possibile, dovresti anche avere il diritto di votare per decidere cosa
fare con le tue tasse. Se vieni a casa mia a fare i tuoi porci comodi,
no, non mi sta bene. Dove ovviamente nei porci comodi non rientra di
certo la tua religione, cosa vuoi mangiare, come ti vuoi vestire, ecc.
ecc., ma sicuramente comprende il divieto di lapidare una donna che ti
mette le corna, o di farla andare in giro coperta fino agli occhi, o di
tagliarle il clitoride da bambina...

D.

PS: vuoi un consiglio spassionato? Vatti a guardare, se non l'hai ancora
visto, il film "11 settembre 2001". Io l'ho fatto oggi, e alcuni episodi
li ho trovati stupendi... Poi magari ne riparliamo.

Donato Zipeto

unread,
Sep 15, 2002, 5:54:59 PM9/15/02
to
Filippo Cintolesi <cint...@physchem.ox.ac.uk> wrote:

> i vostri rispettivi discorsi fanno francamente schifo. entrambi.
> mo ve l'ho proprio detto. e fin che ne continuerete a discettare
> pubblicamente, non mi stanchero' di ripetervelo.

Possibile Filippo, possibile...

Diciamo che fra la scelta di restare e leccare, e quella di partire e
tornare con un certo bagaglio di esperienza, ho preferito
quest'ultima...
La differenza è che invece di "cominciare" a 25 anni, comincio a 37...

D.

Donato Zipeto

unread,
Sep 15, 2002, 5:54:59 PM9/15/02
to
Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote:


> Quindi l'unico discorso che merita rispetto e' quello che hai fatto
> tu qualche post addietro, dicendo chiaramente che all'estero si sta bene
> ma che se si liberasse un posto di ricercatore a casa, beh, non
> avrebbero nessuna difficolta' ad accettarlo.

Credo che dipenda dai casi particolari, e che sia sbagliato
generalizzare...
Poi, dipende cosa si intende per "stare meglio"...

In alcuni posti probabilmente va avanti chi č piu' bravo, chi č piu'
capace, meno chi ha amici piu' influenti...

Sul lato umano pero', a volte le cose possono essere diverse.


E allora uno si chiede se vuole vivere per lavorare, o lavorare per
vivere, e decidere di conseguenza...

D.

Emanuele Buratti

unread,
Sep 16, 2002, 4:57:23 AM9/16/02
to
In article <1fiksrn.1jgg5mhihyhveN%zip...@pasteur.fr>,
zip...@pasteur.fr (Donato Zipeto) wrote:

a "leccare"? , ma non mi dire! ;-)

Ciao,

Emanuele

Emanuele Buratti

unread,
Sep 16, 2002, 5:20:08 AM9/16/02
to
In article <1fiksen.mr0dnpzx830gN%zip...@pasteur.fr>, zip...@pasteur.fr
(Donato Zipeto) wrote:

> Bura', non mettere a confronto il tuo eremo dorato, un istituto
> internazionale, con la realtà della ricerca in italia, che grazie ai
> tuoi amici e allo smantellamento del CNR, è sempre meno considerata...

ma non e' vero, proprio tempo addietro Kersy posto' una relazione a
cura dell'Associazione Dottorandi di Ricerca dove si vedeva che la
ricerca in Italia era messa decisamente meglio di quanto potrebbe
sembrare (o si vorrebbe far credere).



> > Donato, pirla, tu conosci che nei papers c'e' una sezione di
> > Matherial and Methods?, che andando ai congressi ed usando l'e-mail
> > puoi
> > scambiare pareri, opinioni con gente di tutto il mondo?
>
> Certo...
> Penso pero' che vivere e lavorare per qualche anno altrove, sia molto
> importante e formativo.

puo' esserlo, puo' esserlo, mai sentito il detto "partito baul, torna
casson"....

> Io per esempio non vorrei mai nel mio laboratorio, dopo il dottorato,
> qualcuno che non si è fatto qualche anno all'estero...

primo, sei statale, di "tuo" ci sara' ben poco :-). Secondo, sei
ricercatore e prima di diventare "barone" ti assicuro che ne passera'
del tempo. Scusami, eh, Donato ma forse e' meglio che ti metto in
contatto con qualche mio amico che ricercatore e' da tempo. Ti assicuro
che solo scovare due lirette per pagare qualcuno che stia in laboratorio
e' gia' un'impresa, lascia perdere trovare uno che dopo anni all'estero
vuole essere pagato come si deve, cavare i soldi dallo stipendio della
segretaria se commette uno sbaglio, e far stare un tecnico alla fine
delle otto ore (che magari se vince Coffferati diventeranno pure
sette... visto il "successone" in Francia figurati se non ce lo piazza
pure a noi) :-)

> Ma non è che uno pensa sperando di essere proiettato...
> Uno torna solo se ha la reale possibilità di essere proiettato... :-)

a ricercatore universitario?.... azzo!.



> > > Comunque quel che dici è vero...
> > > All'estero è molto meglio, meno corrotto, ecc. ecc., pero' sei
> > > all'estero.
> >
> > beh, potevi rimanerci, no?
>
> Certo, e lasciare che i pezzi di merda dei tuoi amici rovinino del tutto
> il mio paese? Troppo bello pe quelli come te, vero?

ma figurati, delle tue ricette mi fido, sei piu' capitalista di
me...... :-)

Ciao,

Emanuele

Filippo Cintolesi

unread,
Sep 16, 2002, 8:57:26 AM9/16/02
to
Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote:


> e far stare un tecnico alla fine
> delle otto ore (che magari se vince Coffferati diventeranno pure
> sette... visto il "successone" in Francia figurati se non ce lo piazza
> pure a noi) :-)

problema? il tecnico (che per definizione non lavora per se' ma
per quanlcun altro, "comandato") quanto dovrebbe lavorare nella
tua citta' ideale? dieci?

F

Emanuele Buratti

unread,
Sep 16, 2002, 9:32:19 AM9/16/02
to
In article <1filw14.1ri7hn51h1s2m8N%cint...@physchem.ox.ac.uk>,
cint...@physchem.ox.ac.uk (Filippo Cintolesi) wrote:

vedi di calmarti Filippo che qua non stiamo parlando di poveri
oppressi in qualche filiera pre Rivoluzione Industriale.

Qua stiamo parlando di persone che facevano a gara a chi trovava
un'orologio ora-datario in citta' che timbrasse uguale a quello che era
presente in dipartimento (in maniera tale da poter fare con comodo la
spesa la mattina).

quando ero all'universita' ho visto gente disperata perche' si era
rotto lo spettrofotometro a dieci minuti dalle 17.00 ed il tecnico che
doveva solo cambiare la lampada al quarzo si rifiutava di farlo perche'
alle cinque in punto lui timbrava il cartellino e quindi Dio non volesse
che gli toccasse fermarsi cinque minuti in piu'.

Il risultato era che dei "tecnici" non si fidava piu' nessuno e
quindi quelli, di conseguenza (ma io penso piu' di proposito) erano
liberi di fancazzare tutto il santo giorno.

C'era solo un'eccezione, uno che dopo che la corrente manco' per due
giorni nell'intero edificio fu tra i pochi (3, incluso il sottoscritto
allora studente di dottorato) che non solo si diede da fare per
procurare il ghiaccio secco da infilare nei frighi ma si presento' alle
sette di sera quando torno' la corrente per controllare che tutti i
macchinari fossero adeguatamente spenti. Adesso ovviamente e' capo dei
servizi tecnici qua dove lavoro, si e' scelto uno staff di gente come
lui, e senza schiavizzare nessuno meta' del del successo dell'istituto
e' merito loro.... e non e' una questione di lavorare sei, sette, otto,
nove, o dieci ore al giorno.....

Ciao,

Emanuele

Emanuele Buratti

unread,
Sep 16, 2002, 9:57:30 AM9/16/02
to
In article <buratti-12363F...@News.CIS.DFN.DE>, Emanuele
Buratti <bur...@my-deja.com> wrote:

alla fine come vedi mi hai convinto, non sarebbe certo servito tenere
quei perditempo anche venti ore in istituto. Purtroppo quello era un
posto dove a parte pochissime accezioni chi doveva dare l'esempio era
pure peggiore di chi doveva timbrare il cartellino....

Ciao,

Emanuele

Donato

unread,
Sep 16, 2002, 11:26:49 AM9/16/02
to
Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote in message news:<buratti-274D67...@News.CIS.DFN.DE>...


> ma non e' vero,

...che stanno smantellando in CNR? Ma smetti di leggere topolino, per
favore...

> proprio tempo addietro Kersy posto' una relazione a
> cura dell'Associazione Dottorandi di Ricerca dove si vedeva che la
> ricerca in Italia era messa decisamente meglio di quanto potrebbe
> sembrare (o si vorrebbe far credere).

Bura', io ti ho sempre detto che noi italiani siamo i primi a sputare
sui nostri difetti, e gli ultimi a valorizzare i nostri pregi, al
contrario ad esempio dei nostri vicini francesi, che valorizzano i
loro pregi e minimizzano i loro difetti...
Cio' non toglie pero' che critiche da fare ce ne sono, e tante.`
Ora a me delle relazioni del Kersy, dei tuoi aneddoti e di fregnaccine
varie, importa poco.
Ti faccio io invece una domanda, talmente lapalissiana, evidente,
disarmante...
Quanti ricercatori italiani ci sono in america? Quanti ricercatori
americani ci sono in italia?
Quanti ricercatori italiani in francia? Quanti ricercatori francesi in
italia?
Quanti italiani nel regno unito? Quanti inglesi qui in italia?
Che faccio, continuo?
Secondo te questo cosa vuol dire? Se il nostro sistema non attira gli
stranieri, cosa significa?`
Se non siamo quel che si dice, come mai sti stranieri non vengono a
fare ricerca da noi? Cosa ci manca?
Forse tutto dipende, tutto è colpa, di questi ricercatori italiani che
vanno all'estero e non fanno che lamentarsi del nostro, invece,
paradiso?
Sara', mi ricorda un po' la teoria di tremonti, secondo il quale
l'economia e i conti pubblici vanno male non perche' loro sono degli
incapaci, ma per colpa dei tanti pessimisti e cassandre che remano
contro...

> > Penso pero' che vivere e lavorare per qualche anno altrove, sia molto
> > importante e formativo.
>
> puo' esserlo, puo' esserlo, mai sentito il detto "partito baul, torna
> casson"....

Generalmente lo è, lascia perdere...
E' proprio dal confronto di quel che funziona altrove e non funziona
da noi che puo' arrivare la spinta a cambiare le cose...

> > Io per esempio non vorrei mai nel mio laboratorio, dopo il dottorato,
> > qualcuno che non si è fatto qualche anno all'estero...
>
> primo, sei statale, di "tuo" ci sara' ben poco :-).

Secondo, cio' non toglie che se mi si presenta uno bravo rimasto a
casa, ed uno bravo con esperienza all'estero, scelgo il secondo...
De gustibus. Il fatto di arrivare con una esperienza all'estero,
aggiunge, a mio avviso, del valore. Ed evidentemente, per fortuna, non
solo "a mio avviso"... :-)


> ricercatore e prima di diventare "barone" ti assicuro che ne passera'
> del tempo. Scusami, eh,

Non mi interessa diventare "barone", Dio me ne scampi...

> delle otto ore (che magari se vince Coffferati diventeranno pure
> sette... visto il "successone" in Francia figurati se non ce lo piazza
> pure a noi) :-)

Successone lo è stato... I posti di lavoro si sono creati, tanto che
la destra, oggi, non prevede nella maniera piu' assoluta di tornare
indietro...

> a ricercatore universitario?.... azzo!.

Si puo' anche essere proiettati alla macchina di lusso e l'attico in
centro, ma se devi viaggiare fra mulini e tulipani, o avere l'attico
nella nebbia del nord europa, allora indubbiamente preferisci
proiettarti dove la qualità di vita è migliore...

> > > > All'estero è molto meglio, meno corrotto, ecc. ecc., pero' sei
> > > > all'estero.
> > >
> > > beh, potevi rimanerci, no?
> >
> > Certo, e lasciare che i pezzi di merda dei tuoi amici rovinino del tutto
> > il mio paese? Troppo bello pe quelli come te, vero?
>
> ma figurati, delle tue ricette mi fido, sei piu' capitalista di
> me...... :-)


Mah...
Se per te è capitalista uno che pensa che la ricerca pubblica deve
essere la base, l'incubatore per le applicazioni private, deve essere
il crogiolo nel quale e dal quale vengono fuori innovazione, idee,
sviluppo... Mentre pensa che trasformare le strutture di ricerca
pubblica, come il CNR, in un centro di servizi per il privato,
significhi deprimere, distruggere, annientare la ricerca...
Per me uno che la pensa cosi' è semmai un atsilatipac...

D.

Donato

unread,
Sep 16, 2002, 11:33:58 AM9/16/02
to
cint...@physchem.ox.ac.uk (Filippo Cintolesi) wrote in message news:<1fielg8.1y79vsy1m7wznkN%cint...@physchem.ox.ac.uk>...


> io non credo di aver sputato, ma come ho detto critiche mi pare di
> averne espresse. se dal cielo mi piovesse una botta di culo, pero',
> non sono cosi' sicuro che direi no grazie. devo confessare.

You got it.
Sopratutto se l'alternativa č nebbia e tulipani... :-)

> A Zi': rallegramenti. una svorta. sei statale, mo'. 'nabbottedefero.

E pure assistente-cordinatore per un progetto EU... :-)

> non c'hai manco offerto una bevuta, pero';-)

Se passi da queste parti fatti vivo, potresti rimediare anche una cena
oltre alla bevuta...

D.

Donato

unread,
Sep 16, 2002, 11:49:41 AM9/16/02
to
Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote in message news:<buratti-118BFA...@News.CIS.DFN.DE>...

> se e' per questo anche io, e difatti dall'universita' me ne andai. Ma
> all'apice del delirio il ragazzo parlava di come l'unico metro di misura
> fosse ottenere brevetti mirabolanti, soldi a palate, e di come lui fosse
> uno che si' lavorava, ma solo se pagato adeguatamente


Ma che stai a dire? Se questo è tutto quel che hai capito, beh, come
al solito non hai capito un cazzo...
Sui "brevetti mirabolanti" non ho di certo cambiato idea: è l'unico
modo per trasformare in "soldi", e non soldi per se, IDIOTA, ma in
sviluppo, ricchezza, posti di lavoro, le scoperte che si fanno nei
laboratori (come avviene altrove, dove il pubblico è l'incubatore per
lo sviluppo dei privati, e non come fanno i tuoi amici che smantellano
il pubblico rendendolo servo del privato)...
Sul "pagato adeguatamente" il discorso è piuttosto il "liberarsi" e
usare quel tempo e quelle risorse per fare altro.
Li il discorso, molto banalmente, era una capa testa di cazzo che
pretendeva 12-14 ore a fare quel che lei voleva, ma che non aveva
fatto un cazzo per avvisarmi prima che sul finanziamento EU ci
avrebbero fatto la cresta, e che cresta... E che quando mi son girate
le balle, se ne usci con un "qui c'e' gente pagata ancora meno e non
si lamenta". Al che il sottoscritto alla "capa" in questione dedicava
il minimo indispensabile da contratto, e le rimanenti 4-6 ore le
dedicava ad altri progetti che giudicava piu' interessanti, facendo
proprio quella ricerca "a gratis" che tanto meni per l'aia...

Se ancora non l'hai capita e continui a rifilarci sempre la tua zuppa,
non posso che pensare che o sei scemo o sei in malafede...

> (e sappiamo
> benissimo qual'e' la paga di un ricercatore fresco di nomina, definirla
> "paga adeguata" sarebbe come definire un branco di piranha in digiuno

Certo...
Anche questo è parte delle critiche, e della scarsa attrattività del
sistema di ricerca italiano per gli stranieri...
Ma ti ripeto, se avessi messo i soldi PERSONALI come valore piu'
importante della mia vita, sarei finito fra mulini e tulipani...
Invece ci metto la qualità di vita e quella, bello mio, non ha prezzo.
E poi, comunque, nessuno mi impedisce, after hours, di occuparmi
d'altro, anzi...

> E chiariamo uan cosa, per me non c'e' niente di male a fare il
> ricercatore universitario, anzi, io che la ricerca la farei pure gratis
> ( ed in effetti a parte gli ultimi cinque anni l'ho sempre fatta per due
> lire, due).... se avessi avuto in altri tempi l'opportunita' avrei fatto
> come lui (adesso, MANCO MORTO)...

Mah, secondo me ti stai dicendo "ma come, io ho leccato il culo per
tanti anni per arrivare qui, e questo una mattina si alza, decide di
tornare, ed ecco che..."
(sorry bura', mi dispiace ritornare sul discorso "leccaculo", ma visto
che sei tu che cominci ed insisti con insulti e toni canzonatori e
strafottenti, non posso che risponderti come meriti, non credi?)

> In fin dei conti mica gli e' capitato nulla di male, no?. Anzi. Mi
> sembra quindi che posso permettermi due sane risate a ripensare allo
> Zipeto dei tempi andati senza per questo sentire che faccio (sento)
> nulla di male.

Bah, solo gli idioti non cambiano idea...
E poi l'alternativa non è solo fare ricerca di lusso in un posto
umanamente di merda, o ricerca di merda in un posto "di lusso"...
A volte si puo' fare ricerca decente in un posto ottimo dal punto di
vista umano...

D.

Emanuele Buratti

unread,
Sep 16, 2002, 12:27:43 PM9/16/02
to
In article <83ef379a.02091...@posting.google.com>,
dzi...@hotmail.com (Donato) wrote:

> Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote in message
> news:<buratti-274D67...@News.CIS.DFN.DE>...
>
>
> > ma non e' vero,
>
> ...che stanno smantellando in CNR? Ma smetti di leggere topolino, per
> favore...

senti, il CNR in Italia e' sempre stato un'organizzazione da
spavento.... e tenerlo in piedi cosi' com'e' si chiama accanimento
terapeutico, si chiama. Ho sentito storie di istituti CNR dove grattarsi
le pulci viene considerato gia' un lavoro troppo faticoso. Ma leggiti un
pochino libri abbastanza recenti come Le mani sull'universita' o
L'universita' dei tre tradimenti per capire che le magagne del sistema
ricerca in Italia gravano anche bellamente sulla classe accademica
stessa e non solo sulla classe politica (che si adegua).

> Ti faccio io invece una domanda, talmente lapalissiana, evidente,
> disarmante...
> Quanti ricercatori italiani ci sono in america? Quanti ricercatori
> americani ci sono in italia?
> Quanti ricercatori italiani in francia? Quanti ricercatori francesi in
> italia?
> Quanti italiani nel regno unito? Quanti inglesi qui in italia?
> Che faccio, continuo?
> Secondo te questo cosa vuol dire? Se il nostro sistema non attira gli
> stranieri, cosa significa?`
> Se non siamo quel che si dice, come mai sti stranieri non vengono a
> fare ricerca da noi? Cosa ci manca?

principalmente a procedure di assunzione bibliche e bizantine (vedi
il calvario di gente come Tim Parks, noto scrittore, che non riesce ad
entrare di ruolo a Verona nonostante insegni in quell'universita' da una
vita).

pero', come ammetti tu stesso, perfino con meno soldi siamo piu'
attraenti dei tulipani, no?.

E i soldi non sono tanti meno, a giudicare da quello che ci
sovvenziano i vari Progetti Europei, telethon, AIRC, e compagnia bella
(anche se ripeto, e' la qualita'del ricercatore che fa la differenza).

> Forse tutto dipende, tutto è colpa, di questi ricercatori italiani che
> vanno all'estero e non fanno che lamentarsi del nostro, invece,
> paradiso?
> Sara', mi ricorda un po' la teoria di tremonti, secondo il quale
> l'economia e i conti pubblici vanno male non perche' loro sono degli
> incapaci, ma per colpa dei tanti pessimisti e cassandre che remano
> contro...

beh, siamo anche la patria del "tanto peggio, tanto meglio", e'
inutile negarlo.

> Secondo, cio' non toglie che se mi si presenta uno bravo rimasto a
> casa, ed uno bravo con esperienza all'estero, scelgo il secondo...
> De gustibus. Il fatto di arrivare con una esperienza all'estero,
> aggiunge, a mio avviso, del valore. Ed evidentemente, per fortuna, non
> solo "a mio avviso"... :-)

eccome no!, sai come t'invidio.... :-)



> > delle otto ore (che magari se vince Coffferati diventeranno pure
> > sette... visto il "successone" in Francia figurati se non ce lo piazza
> > pure a noi) :-)
>
> Successone lo è stato... I posti di lavoro si sono creati,

si, ed hanno perso le elzioni, hahahahaha... :-)

> tanto che
> la destra, oggi, non prevede nella maniera piu' assoluta di tornare
> indietro...

ma che?, sei scemo?, ma li leggi i giornali?. Di fatto con
l'estensione degli straordinari la legge delle 35 ore e' stata rimessa
nel cassetto. E quella che l'aveva proposta manco e' stata rieletta nel
suo feudo "blidato". Guarda, lascia perdere, sei via dalla Francia da
pochi mesi e' gia' non capisci piu' un tubo di cosa accade oltralpe....
ma i giornali li leggi ogni tanto?


> > a ricercatore universitario?.... azzo!.
>
> Si puo' anche essere proiettati alla macchina di lusso e l'attico in
> centro, ma se devi viaggiare fra mulini e tulipani, o avere l'attico
> nella nebbia del nord europa, allora indubbiamente preferisci
> proiettarti dove la qualità di vita è migliore...

contento tu, io preferisco l'attico e la bella macchina dove la
qualita' di vita e migliore.

Ma ognuno, come dire, ha le scelte che si e' guadagnato... :-)

Ciao,

Emanuele

Emanuele Buratti

unread,
Sep 16, 2002, 12:31:36 PM9/16/02
to

> Bah, solo gli idioti non cambiano idea...
> E poi l'alternativa non è solo fare ricerca di lusso in un posto
> umanamente di merda, o ricerca di merda in un posto "di lusso"...
> A volte si puo' fare ricerca decente in un posto ottimo dal punto di
> vista umano...

vedi Zipe', questo e' il tuo problema. Quando eri all'estero l'Italia
sembrava Sodoma e Gomorra, ma adesso che sei tornato e' diventata
improvvisamente "decente"......

ma chi cazzo credi di essere... Re Mida? :-)

Ciao,

Emanuele

Emanuele Buratti

unread,
Sep 16, 2002, 12:34:10 PM9/16/02
to

> Mah, secondo me ti stai dicendo "ma come, io ho leccato il culo per
> tanti anni per arrivare qui, e questo una mattina si alza, decide di
> tornare, ed ecco che..."

mi frega il posto di ricercatore non confermato a Verona?

Hahahahahahaha... basta..... basta Donato... ti preeeego... :-)

> (sorry bura', mi dispiace ritornare sul discorso "leccaculo", ma visto
> che sei tu che cominci ed insisti con insulti e toni canzonatori e
> strafottenti, non posso che risponderti come meriti, non credi?)

ma ci mancherebbe, e non devi neanche scusarti se e' per questo

Ciao,

Emanuele

Claudio Bianchini

unread,
Sep 17, 2002, 7:49:56 PM9/17/02
to

Donato ha scritto:

> Ti faccio io invece una domanda, talmente lapalissiana, evidente,
> disarmante...
> Quanti ricercatori italiani ci sono in america? Quanti ricercatori
> americani ci sono in italia?
> Quanti ricercatori italiani in francia? Quanti ricercatori francesi in
> italia?
> Quanti italiani nel regno unito? Quanti inglesi qui in italia?
> Che faccio, continuo?
> Secondo te questo cosa vuol dire? Se il nostro sistema non attira gli
> stranieri, cosa significa?`

Questo ha a che fare con la storia d'Italia più che con le scelte dei governi qualunque
sia il loro colore. Lo spostamento dei traffici dal Mediterraneo all'Atlantico nel 1600
è la causa della "marginalità" italiana. Anche nelle due guerre mondiali
possiamo tranquillamente notare questa "marginalità", il fronte italiano fu sempre
definito secondario.
Nei prossimi 50 anni, quando si verificherà l'eplosione dei traffici tra est ed ovest Mediterraneo,
icludendo anche il Mar Nero come suo mare interno, forse l'Italia potrà superare la Francia
nella considerazione internazionale. Già oggi si vedono gli effetti benefici di questi traffici,
vi è una forte crisi internazionale, in Germania chiudono centinaia di imprese e qui non succede
una beneamata minchia.
Cmq, se qualcuno ha notizia di qualche italiano che ha perso il lavoro nei mesi scorsi in seguito
alla crisi economica incipiente è pregato di dirlo che ne sono molto curioso.

Filippo Cintolesi

unread,
Sep 19, 2002, 7:33:12 PM9/19/02
to
Claudio Bianchini <nos...@tin.it> wrote:

> Cmq, se qualcuno ha notizia di qualche italiano
> che ha perso il lavoro nei mesi scorsi in seguito
> alla crisi economica incipiente è pregato di dirlo
> che ne sono molto curioso.

e come si fa a dire di chi ha perso il lavoro nei
mesi scorsi, se l'ha perso per la crisi economica incipiente?

Donato Zipeto

unread,
Sep 20, 2002, 3:55:46 PM9/20/02
to
Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote:


> quando ero all'universita' ho visto gente disperata perche' si era
> rotto lo spettrofotometro a dieci minuti dalle 17.00 ed il tecnico che
> doveva solo cambiare la lampada al quarzo si rifiutava di farlo perche'
> alle cinque in punto lui timbrava il cartellino e quindi Dio non volesse
> che gli toccasse fermarsi cinque minuti in piu'.


Se alla gente dai uno stipendio di merda, cosa ti aspetti, se non un
lavoro di merda?

Sai quanto prende un tecnico in francia? E sai quanto in italia?
Beh, riflettici.

D.

Donato Zipeto

unread,
Sep 20, 2002, 3:55:47 PM9/20/02
to
Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote:

> senti, il CNR in Italia e' sempre stato un'organizzazione da
> spavento.... e tenerlo in piedi cosi' com'e' si chiama accanimento
> terapeutico, si chiama.

Cerrrrto...
Quindi mandiamo a puttane tutto...
Sara' meglio un CNR al servizio dei privati, vero?
Ma va a cagare, va...

> Ho sentito storie di istituti CNR dove grattarsi
> le pulci viene considerato gia' un lavoro troppo faticoso.

Tu avresti "sentito"...
Io invece in un istituto del CNR ci ho fatto la tesi (2 anni) il
tirocinio (1 anno) e ci ho lavorato (altri 3 anni) per un totale di 6
anni, ed ho visto gente che si faceva il mazzo dalle 9 del mattino alle
8 di sera...
Tu hai "sentito"... Io invece ho "visto"...

> Ma leggiti un
> pochino libri abbastanza recenti come Le mani sull'universita' o
> L'universita' dei tre tradimenti per capire che le magagne del sistema
> ricerca in Italia gravano anche bellamente sulla classe accademica
> stessa e non solo sulla classe politica (che si adegua).

Ma come, prima ero io che parlavo di magagne, e tu li a difendere a
spada tratta la ricerca italiana...
Ora invece, sei tu a fare questi pistolotti?
Ma insomma, tu parli perche' hai delle idee, perche' hai un punto di
vista, o rispondi solo per contraddire quel che dice chi ti sta
antipatico, non importa quel che dice?

> > Ti faccio io invece una domanda, talmente lapalissiana, evidente,
> > disarmante...
> > Quanti ricercatori italiani ci sono in america? Quanti ricercatori
> > americani ci sono in italia?
> > Quanti ricercatori italiani in francia? Quanti ricercatori francesi in
> > italia?
> > Quanti italiani nel regno unito? Quanti inglesi qui in italia?
> > Che faccio, continuo?
> > Secondo te questo cosa vuol dire? Se il nostro sistema non attira gli
> > stranieri, cosa significa?`
> > Se non siamo quel che si dice, come mai sti stranieri non vengono a
> > fare ricerca da noi? Cosa ci manca?
>
> principalmente a procedure di assunzione bibliche e bizantine (vedi
> il calvario di gente come Tim Parks, noto scrittore, che non riesce ad
> entrare di ruolo a Verona nonostante insegni in quell'universita' da una
> vita).

Sono "bizantine" se si vuole renderle bizantine...
Tempo fa il CNR aveva pubblicizzato su nature e science dei posti per
direttore dei diversi istituti CNR... Quanti stranieri si sono
presentati?

> pero', come ammetti tu stesso, perfino con meno soldi siamo piu'
> attraenti dei tulipani, no?

Si, ma solo se ami questo paese, nonostante tutto... Solo se ti rendi
conto che per colpa di quelli come te e dei tuoi compari smantella-CNR,
sta andando a puttane, e non si puo' stare a guadare... Solo perche' sei
italiano, e il tuo paese è sempre il tuo paese. La tua lingua, la tua
cultura, i tuoi piatti... I tuoi amici, la tua famiglia, il tuo mondo,
insomma.
Il mio ex-capo, quando gli dissi della decisione che avevo preso, mi ha
detto che ero pazzo... Che stavo perdendo un'occasione che nella vita
non capita piu'... Boh, sara'...

> E i soldi non sono tanti meno, a giudicare da quello che ci
> sovvenziano i vari Progetti Europei, telethon, AIRC, e compagnia bella
> (anche se ripeto, e' la qualita'del ricercatore che fa la differenza).

In italia arrivano le briciole dei fondi dei progetti Europei,
lasciatelo dire...
Il telethon a quanto pare invece, è eccellente. Se tutto funzionasse
cosi'...

> > Forse tutto dipende, tutto è colpa, di questi ricercatori italiani che
> > vanno all'estero e non fanno che lamentarsi del nostro, invece,
> > paradiso?
> > Sara', mi ricorda un po' la teoria di tremonti, secondo il quale
> > l'economia e i conti pubblici vanno male non perche' loro sono degli
> > incapaci, ma per colpa dei tanti pessimisti e cassandre che remano
> > contro...
>
> beh, siamo anche la patria del "tanto peggio, tanto meglio", e'
> inutile negarlo.

Siamo pure la patria dei milioni di posti di lavoro e dei fiumi di latte
e miele, e adesso rischiamo di finire con le pezze al culo...

> > Successone lo è stato... I posti di lavoro si sono creati,
>
> si, ed hanno perso le elzioni, hahahahaha... :-)


Vedi che sei ignorante?
La questione sicurezza ti dice niente? Hanno perso le elezioni per
quello, pirlone...
Un po' come il nostro unto del signore e la sua banda, che tuonavano
contro gli immigrati e la delinquenza associata, ed ora invece non se ne
parla piu' (a meno che non affondi una carretta e ci rimettono le penne
una trentina di persone), sembra che il problema non esista piu'...
Anche se gli arrivi di clandstini sono aumentati del 34% rispetto ai
tempi dell'Ulivo...

> > tanto che
> > la destra, oggi, non prevede nella maniera piu' assoluta di tornare
> > indietro...
>
> ma che?, sei scemo?, ma li leggi i giornali?. Di fatto con
> l'estensione degli straordinari la legge delle 35 ore e' stata rimessa
> nel cassetto.

Ma li capisci i giornali quando li leggi o no?
Leggi i giornali originali, o le "trasposizioni" del foglio, del
giornale, o del secolo?
Le 35 ore non sono state abolite, anzi. Semplicemente, i singoli
lavoratori hanno la possibilità di fare delle ore di straordinario in
piu'...


> suo feudo "blidato". Guarda, lascia perdere, sei via dalla Francia da
> pochi mesi e' gia' non capisci piu' un tubo di cosa accade oltralpe....
> ma i giornali li leggi ogni tanto?

Gnurant, postami un articolo di un giornale francese che parla
dell'abolizione delle 35 ore, prima di sparare fregnacce...


> > Si puo' anche essere proiettati alla macchina di lusso e l'attico in
> > centro, ma se devi viaggiare fra mulini e tulipani, o avere l'attico
> > nella nebbia del nord europa, allora indubbiamente preferisci
> > proiettarti dove la qualità di vita è migliore...
>
> contento tu, io preferisco l'attico e la bella macchina dove la
> qualita' di vita e migliore.

Spesso capita che le due cose siano mutualmente esclusive...

> Ma ognuno, come dire, ha le scelte che si e' guadagnato... :-)

Anche quella di non leccare mail il culo a nessuno è una scelta...


D.

Donato Zipeto

unread,
Sep 20, 2002, 3:55:48 PM9/20/02
to
Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote:

> In article <83ef379a.02091...@posting.google.com>,
> dzi...@hotmail.com (Donato) wrote:
>
> > Bah, solo gli idioti non cambiano idea...
> > E poi l'alternativa non è solo fare ricerca di lusso in un posto
> > umanamente di merda, o ricerca di merda in un posto "di lusso"...
> > A volte si puo' fare ricerca decente in un posto ottimo dal punto di
> > vista umano...

> vedi Zipe', questo e' il tuo problema. Quando eri all'estero l'Italia
> sembrava Sodoma e Gomorra, ma adesso che sei tornato e' diventata
> improvvisamente "decente"......

Ehm, in tutto questo discorso ti sfugge il fatto che uno puo' anche
scegliere, E SCEGLIE, dove tornare...

> ma chi cazzo credi di essere... Re Mida? :-)

Beh, a giudicare dal risultato delle ultime elezioni comunali qui a
Verona, si direbbe proprio di si'... :-) -> :-P


D.

Donato Zipeto

unread,
Sep 21, 2002, 9:32:32 AM9/21/02
to
Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote:

> ma che?, sei scemo?, ma li leggi i giornali?. Di fatto con
> l'estensione degli straordinari la legge delle 35 ore e' stata rimessa
> nel cassetto. E quella che l'aveva proposta manco e' stata rieletta nel
> suo feudo "blidato". Guarda, lascia perdere, sei via dalla Francia da
> pochi mesi e' gia' non capisci piu' un tubo di cosa accade oltralpe....
> ma i giornali li leggi ogni tanto?


Io si. e tu?

Une première radioscopie de la réduction du temps de travail
• LE MONDE | 06.09.02 | 11h42
[...]
Enfin, de 1996 à 2001 inclus, l'observation comparée des entreprises
passées à 35 heures et de celles restées à 39 heures permet d'"estimer à
300 000 les créations d'emplois imputables à la réduction de la durée du
travail et aux allégements de charges qui l'ont accompagnée".
[...]


Capito bimbo? 300mila nuovi posti di lavoro...
E tieni presente che l'articolista si riferisce alle piccole e medie
imprese...


A proposito invece della tua fregnaccia sul "rimessa nel cassetto":

Les 35 heures : bilan globalement positif

• LE MONDE | 20.09.02 | 12h19
[...]
Les 35 heures ont-elles changé la société ? "Suffisamment pour qu'il
soit difficile de revenir en arrière", tranche Armand Touati, le
rédacteur en chef de Cultures en mouvement.
[...]

E per ribadire ancora il concetto del "rimessa nel cassetto":

35 heures : ce que le projet du gouvernement va changer
• LE MONDE | 17.09.02 | 12h55
[...]
S'agit-il d'un assouplissement, comme l'affirme le ministre des affaires
sociales, François Fillon, ou d'une remise en cause ainsi que le dénonce
la gauche ? S'il n'abroge pas les 35 heures, le projet de loi que
M. Fillon doit présenter au conseil des ministres, mercredi
18 septembre, ne touche pas qu'aux symboles. Les entreprises non
couvertes encore par un accord n'ont plus aucun intérêt financier à
passer aux 35 heures. Pour 8,6 millions de salariés déjà concernés
(53 %), la question d'une révision est posée.
[...]

Capito? S'il n'abroge pas le 35 heures...
Semmai si sta ridiscutendo della questione, come c'era da aspettarsi da
un governo di destra... E le imprese, alla luce di queste nuove
proposte, non hanno "plus aucun interet financier a passer aux 35 h"
Insomma, se tagli gli incentivi, quelle che non sono ancora passate, non
hanno alcun interesse a passare. Ma quelle che sono già passate, ci
restano, pupo.


Durée de travail.
La référence aux "35 heures en moyenne par semaine" va disparaître du
code du travail, pour ne laisser que celle de 1 600 heures par an. L'un
des deux verrous prévus par les lois Aubry saute. Ceci permettra aux
entreprises de jongler plus avantageusement avec les jours fériés.
L'annualisation du temps de travail, avec alternance de semaines
"hautes" dépassant 40 heures et de semaines "basses", pourrait être
renforcée.

E questa, che sembra una novità dirompente ("disparaitre"), era già
prevista nella legge sulle 35 ore. In pratica, la media settimanale è
quella, la destra parla di ore all'anno invece che di media settimanale,
ma il concetto di lavorare di piu' quando serve e di meno quando non
serve, c'era già...

Heures supplémentaires.
M. Fillon va prendre un décret élargissant le contingent annuel
"d'heures sup". Applicable dès octobre 2002, il restera en vigueur
jusqu'au 1er juillet 2004, date à laquelle le gouvernement tirera les
enseignements des accords de branche définissant le niveau du
contingent. D'ici là, ce volant, fixé à 130 heures (les lois Aubry ne
l'avaient pas modifié), devrait passer à 180 heures, donnant ainsi la
possibilité de travailler 39 heures en moyenne par semaine.


Chiaro no? "les lois Aubry ne l'avaient pas modifié"... Con gli
straordinari, si potrà arrivare a 39 ore settimanali.
Ripeto, "heures sup(plementaires)"!!!

Il permet aux entreprises d'utiliser des "heures sup" sans autorisation
de l'inspection du travail et, surtout, sans que cela ouvre droit à un
repos compensateur

Capito? Non cambiano le 35 ore, cambia la possibilità di utilizzare di
piu' gli straordinari... Senza permessi e autorizzazioni particolari.
Come ti dicevo ieri, appunto.


Le paiement des "heures sup" est, lui aussi, transformé. Jusqu'à
présent, les quatre premières (de la 36e à la 39e) donnaient lieu, sauf
accord collectif contraire, à une bonification sous forme de repos ; les
quatre suivantes à une majoration salariale.


Chiaro? Se fai piu' ore, sei pagato o di piu', o avrai diritto a dei
giorni di vacanza in piu'...


Chi sarebbe poi quello che legge e capisce i giornali?

Se soltanto imparassi a tenere a bada quell'aria da saputello, da primo
della classe... Eviteresti di fare figure barbine.

D.

Alessandro Coricelli

unread,
Sep 21, 2002, 11:59:26 AM9/21/02
to

Donato Zipeto wrote:

>
> Une première radioscopie de la réduction du temps de travail
> • LE MONDE | 06.09.02 | 11h42

non e' che c'e' verso di rendere questi estratti leggibili?

ciao,
alessandro

Claudio Bianchini

unread,
Sep 21, 2002, 8:00:54 PM9/21/02
to

Filippo Cintolesi ha scritto:

I licenziamenti alla FIAT. Ci sono stati?

Enzo Michelangeli

unread,
Sep 21, 2002, 10:13:11 PM9/21/02
to
"Alessandro Coricelli" <alessandro...@rcn.com> wrote in message
news:3D8C975E...@rcn.com...
:
:
: Donato Zipeto wrote:
:
: >
: > Une première radioscopie de la réduction du temps de travail
: > â?¢ LE MONDE | 06.09.02 | 11h42

:
: non e' che c'e' verso di rendere questi estratti leggibili?

Probabilmente il software sul tuo MAC non riconosce Unicode UTF-8 encoding.
Prova questa versione in Latin-1.

Enzo

---------------------------------------------

Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote:

> ma che?, sei scemo?, ma li leggi i giornali?. Di fatto con
> l'estensione degli straordinari la legge delle 35 ore e' stata rimessa
> nel cassetto. E quella che l'aveva proposta manco e' stata rieletta nel
> suo feudo "blidato". Guarda, lascia perdere, sei via dalla Francia da
> pochi mesi e' gia' non capisci piu' un tubo di cosa accade oltralpe....
> ma i giornali li leggi ogni tanto?


Io si. e tu?

Une première radioscopie de la réduction du temps de travail
. LE MONDE | 06.09.02 | 11h42


[...]
Enfin, de 1996 à 2001 inclus, l'observation comparée des entreprises
passées à 35 heures et de celles restées à 39 heures permet d'"estimer à
300 000 les créations d'emplois imputables à la réduction de la durée du
travail et aux allégements de charges qui l'ont accompagnée".
[...]


Capito bimbo? 300mila nuovi posti di lavoro...
E tieni presente che l'articolista si riferisce alle piccole e medie
imprese...


A proposito invece della tua fregnaccia sul "rimessa nel cassetto":

Les 35 heures : bilan globalement positif

. LE MONDE | 20.09.02 | 12h19


[...]
Les 35 heures ont-elles changé la société ? "Suffisamment pour qu'il
soit difficile de revenir en arrière", tranche Armand Touati, le
rédacteur en chef de Cultures en mouvement.
[...]

E per ribadire ancora il concetto del "rimessa nel cassetto":

35 heures : ce que le projet du gouvernement va changer

. LE MONDE | 17.09.02 | 12h55

D.

---
Posted via news://freenews.netfront.net
Complaints to ne...@netfront.net

Filippo Cintolesi

unread,
Sep 22, 2002, 6:03:31 AM9/22/02
to
Claudio Bianchini <nos...@tin.it> wrote:


aahhhh. ho capito. "Mirafiori" che ha detto?, insomma....

quelli ci sono stati negli ultimi vent'anni. e non solo
alla fiat.

F

Filippo Cintolesi

unread,
Sep 22, 2002, 6:03:31 AM9/22/02
to
Enzo Michelangeli <nos...@em.no-ip.com> wrote:

grazie per la traduzione in Latin1 perche' anch'io
avevo lo stesso problema
...

> : Donato Zipeto wrote:


> Une première radioscopie de la réduction du temps de travail
> . LE MONDE | 06.09.02 | 11h42

....

> Durée de travail.
> La référence aux "35 heures en moyenne par semaine" va disparaître du
> code du travail, pour ne laisser que celle de 1 600 heures par an. L'un
> des deux verrous prévus par les lois Aubry saute. Ceci permettra aux
> entreprises de jongler plus avantageusement avec les jours fériés.
> L'annualisation du temps de travail, avec alternance de semaines
> "hautes" dépassant 40 heures et de semaines "basses", pourrait être
> renforcée.
>
> E questa, che sembra una novità dirompente ("disparaitre"), era già
> prevista nella legge sulle 35 ore. In pratica, la media settimanale è
> quella, la destra parla di ore all'anno invece che di media settimanale,
> ma il concetto di lavorare di piu' quando serve e di meno quando non
> serve, c'era già...

non ho capito molto bene il tuo punto in generale. soprattutto
non ho capito bene il tipo di relazione che poni tra il "piu' salario"
e il "meno orario".

lasciando stare quello che dice la "destra": a me pare che la lotta
per la riduzione dell'orario di lavoro (a parita' di salario, ovvio)
rappresentasse/rappresenti l'unica opposizione pertinente in tempi di
ristrutturazione, quando la piaga e' quella della disoccupazione.
Soprattutto la *flessibilita'* e' cosa che va negoziata contro "orario".
L'esigenza da parte del sistema "produttivo" di un utilizzo flessibile
della forza lavoro (non piu' del tipo classico della grande industria
fordista, btw), da una parte. L'esigenza da parte del lavoratore (sempre
piu' un lavoratore sociale, sempre piu' al plurale. non "massa". ma
tanto meno "aristocrazia operaia") di piu' tempo per se stesso, e al
tempo stesso di piu' "lavoro per tutti".

F

Zorro

unread,
Sep 20, 2002, 8:18:20 PM9/20/02
to
In article <>, Filippo Cintolesi wrote:
>
> e come si fa a dire di chi ha perso il lavoro nei
> mesi scorsi, se l'ha perso per la crisi economica incipiente?
>

ehm hem (schiarisco la voce)
gambe leggermete divaricate e braccia piegate a 90 gradi
co i pugni chiusi appoggiati ai fianchi (in umbria dicono
" a broccogliu " cioe' in modo da somigliare ad una
brocca dell'olio ;-))))


sia ben chiaro che se qualcuno ha perso il lavoro nei mesi
scorsi ..... e' colpa del passato governo e del disfattismo
dell'opposizione......


Z.

Zorro

unread,
Sep 20, 2002, 8:21:46 PM9/20/02
to
In article <1fitvrb.bd2blcmwb0esN%zip...@pasteur.fr>, Donato Zipeto wrote:

> Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote:
>
> Verona, si direbbe proprio di si'... :-) -> :-P

e magari se vai a vedere il Chievo vince pure il campionato ;-))

Z.


alessandro coricelli

unread,
Sep 22, 2002, 9:31:44 AM9/22/02
to

Filippo Cintolesi wrote:
[...]


> lasciando stare quello che dice la "destra": a me pare che la lotta
> per la riduzione dell'orario di lavoro (a parita' di salario, ovvio)
> rappresentasse/rappresenti l'unica opposizione pertinente in tempi di
> ristrutturazione, quando la piaga e' quella della disoccupazione.

beh, fa un po' di piu', mi permette di appropriarmi di reddito
indipendente da(quanto)lavoro.

ciao,
alessandro

Emanuele Buratti

unread,
Sep 22, 2002, 11:03:49 AM9/22/02
to
In article <amj921$sat$1...@menuhin.netfront.net>, "Enzo Michelangeli"
<nos...@em.no-ip.com> wrote:

> "Alessandro Coricelli" <alessandro...@rcn.com> wrote in message
> news:3D8C975E...@rcn.com...
> :
> :
> : Donato Zipeto wrote:
> :
> : >
> : > Une première radioscopie de la réduction du temps de travail
> : > â?¢ LE MONDE | 06.09.02 | 11h42
> :
> : non e' che c'e' verso di rendere questi estratti leggibili?
>
> Probabilmente il software sul tuo MAC non riconosce Unicode UTF-8
> encoding.
> Prova questa versione in Latin-1.
>
> Enzo


ah, grazie, il mio Titanium e' andato in crash due volte.... cazzo,
una volta l'unicva cosa che sapeva fare lo zipeto era bazzicare coi
computer adesso manco riesce a mandare un post leggibile..

> Une première radioscopie de la réduction du temps de travail
> . LE MONDE | 06.09.02 | 11h42
> [...]
> Enfin, de 1996 à 2001 inclus, l'observation comparée des entreprises
> passées à 35 heures et de celles restées à 39 heures permet d'"estimer à
> 300 000 les créations d'emplois imputables à la réduction de la durée du
> travail et aux allégements de charges qui l'ont accompagnée".
> [...]
>
>
> Capito bimbo? 300mila nuovi posti di lavoro...

E gli autori di questa mirabolante impresa sono stati rieletti afuror
di popolo, vero? ;-)

> E tieni presente che l'articolista si riferisce alle piccole e medie
> imprese...

e allora leggiti qualche articolista nostrano, che so, del
Manifesto... per vedere che quella ideona ha solo avuto il bel risultato
di far cadere quelli piu' disperati dal filo di lana su cui stavano
appesi.


>
> A proposito invece della tua fregnaccia sul "rimessa nel cassetto":

che e' quello che stato e' fatto, permettendo alle imprese di
aumentare a dismisura gli straordinari.

ma tu credi veramente che quella delle 35 ore sia mantenuto da un
governo di destra?. Dio quanto sei scemo....

>
> Les 35 heures : bilan globalement positif
>
> . LE MONDE | 20.09.02 | 12h19
> [...]
> Les 35 heures ont-elles changé la société ? "Suffisamment pour qu'il
> soit difficile de revenir en arrière", tranche Armand Touati, le
> rédacteur en chef de Cultures en mouvement.
> [...]
>
> E per ribadire ancora il concetto del "rimessa nel cassetto":

ma e' una "fregnaccia" che mica dico io, eh?. Lo dicono tutti a
sinistra (quella vera). Guarda Rossana Rossanda come fotografa la
situazione francese:

2.Si sono invece riaffermate le condizioni per la competitività:
diminuzione dei costi, aumento della formazione e della flessibilità del
lavoro. Sono seguite le pressioni sia dalla Ue sia dal Fmi per la fine
dei contratti nazionali, dell'impiego a tempo indeterminato (la
confindustria francese, Medef, chiede che d'ora in poi nessun contratto
di assunzione superi i cinque anni, e la eco è già arrivata qui: non
licenziamo gli attuali cinquantenni, ma non si assuma che a tempo
limitato), la messa in mora delle 35 ore, l'abbattimento dei salari e
degli oneri sociali, l'abolizione di residui "vincoli" nelle
legislazioni statali. In questo quadro sono rispuntate ambiguamente le
gabbie salariali. Il modello è il sistema americano dove la
contrattazione è largamente individuale.

E' veramente un peccato che non mi sia conservato tutti gli articoli
apparsi.....


> Capito? Non cambiano le 35 ore, cambia la possibilità di utilizzare di
> piu' gli straordinari...

di fatto, la fine delle 35 ore. Punto.

Ciao,

Emanuele

Emanuele Buratti

unread,
Sep 22, 2002, 11:23:51 AM9/22/02
to
In article <1fitv1p.17emiieme10u8N%zip...@pasteur.fr>,
zip...@pasteur.fr (Donato Zipeto) wrote:

> Cerrrrto...
> Quindi mandiamo a puttane tutto...
> Sara' meglio un CNR al servizio dei privati, vero?

sarebbe meglio un CNR che dunzionasse, e basta.

> Ma va a cagare, va...

non mi dire, pure stitico sei diventato... :-)



> > Ho sentito storie di istituti CNR dove grattarsi
> > le pulci viene considerato gia' un lavoro troppo faticoso.
>
> Tu avresti "sentito"...
> Io invece in un istituto del CNR ci ho fatto la tesi (2 anni) il
> tirocinio (1 anno) e ci ho lavorato (altri 3 anni) per un totale di 6
> anni, ed ho visto gente che si faceva il mazzo dalle 9 del mattino alle
> 8 di sera...
> Tu hai "sentito"... Io invece ho "visto"...

e sono tutti cosi', vero? ;-)


> > Ma leggiti un
> > pochino libri abbastanza recenti come Le mani sull'universita' o
> > L'universita' dei tre tradimenti per capire che le magagne del sistema
> > ricerca in Italia gravano anche bellamente sulla classe accademica
> > stessa e non solo sulla classe politica (che si adegua).
>
> Ma come, prima ero io che parlavo di magagne, e tu li a difendere a
> spada tratta la ricerca italiana...
> Ora invece, sei tu a fare questi pistolotti?
> Ma insomma, tu parli perche' hai delle idee, perche' hai un punto di
> vista, o rispondi solo per contraddire quel che dice chi ti sta
> antipatico, non importa quel che dice?

non ho mai negato i difetti della ricerca italiana, ma non ne ho
neanche mai negato i meriti. Sei tu piuttosto che qualche anno fa vedevi
l'uscirne come l'unica mossa possibile salvo adesso fare una precipitosa
risalita della fune e definirla "decente".....

> Sono "bizantine" se si vuole renderle bizantine...
> Tempo fa il CNR aveva pubblicizzato su nature e science dei posti per
> direttore dei diversi istituti CNR... Quanti stranieri si sono
> presentati?

pochi, ma siamo appena agli inizi, ed una mala reputazione vecchia di
decenni non si puo' certo cancellare dall'oggi al domani

> In italia arrivano le briciole dei fondi dei progetti Europei,
> lasciatelo dire...
> Il telethon a quanto pare invece, è eccellente. Se tutto funzionasse
> cosi'...

appunto, a noi fondi Telethon non sono mai mancati, cosi' come quando
ero all'Universita' non mancarono mai quelli AIRC. Il trend da quando
sono entrato nella ricerca e' comunque sempre stato quello, e questo ha
portato ad un graduale innalzamento del livelo di ricerca in Italia...


> > > Forse tutto dipende, tutto è colpa, di questi ricercatori italiani che
> > > vanno all'estero e non fanno che lamentarsi del nostro, invece,
> > > paradiso?
> > > Sara', mi ricorda un po' la teoria di tremonti, secondo il quale
> > > l'economia e i conti pubblici vanno male non perche' loro sono degli
> > > incapaci, ma per colpa dei tanti pessimisti e cassandre che remano
> > > contro...
> >
> > beh, siamo anche la patria del "tanto peggio, tanto meglio", e'
> > inutile negarlo.
>
> Siamo pure la patria dei milioni di posti di lavoro e dei fiumi di latte
> e miele, e adesso rischiamo di finire con le pezze al culo...

siamo sempre gli stessi dell'Ulivo, lo sai benissimo. L'Italia e' ilo
paese del Gattopardo, tutto cambia perche' nulla cambi...

> > > Si puo' anche essere proiettati alla macchina di lusso e l'attico in
> > > centro, ma se devi viaggiare fra mulini e tulipani, o avere l'attico
> > > nella nebbia del nord europa, allora indubbiamente preferisci
> > > proiettarti dove la qualità di vita è migliore...
> >
> > contento tu, io preferisco l'attico e la bella macchina dove la
> > qualita' di vita e migliore.
>
> Spesso capita che le due cose siano mutualmente esclusive...

ti scrive la prova vivente che no... :)



> > Ma ognuno, come dire, ha le scelte che si e' guadagnato... :-)
>
> Anche quella di non leccare mail il culo a nessuno è una scelta...

ma mentre questa affermazione non dispone di prova alcuna la
precendente e'... come si dice.... documentabile? :)

Ciao,

Emanuele

Emanuele Buratti

unread,
Sep 22, 2002, 11:28:25 AM9/22/02
to
In article <1fituxs.tm0seu1d05sncN%zip...@pasteur.fr>,
zip...@pasteur.fr (Donato Zipeto) wrote:

> Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote:
>
>
> > quando ero all'universita' ho visto gente disperata perche' si era
> > rotto lo spettrofotometro a dieci minuti dalle 17.00 ed il tecnico che
> > doveva solo cambiare la lampada al quarzo si rifiutava di farlo perche'
> > alle cinque in punto lui timbrava il cartellino e quindi Dio non volesse
> > che gli toccasse fermarsi cinque minuti in piu'.
>
>
> Se alla gente dai uno stipendio di merda, cosa ti aspetti, se non un
> lavoro di merda?

ma non era mica tanto di merda, sai. Il tecnico all'universita'
prendeva tale e quale un metalmeccanico alla FIAT, ilquale il culo se lo
fa dalle cinque del mattino in poi e per andare al cesso deve chiedere
permesso al caporeparto. Mi dispiace per te, ma non c'era nessuna scusa
per nessuno di loro....

>
> Sai quanto prende un tecnico in francia? E sai quanto in italia?
> Beh, riflettici.
>

cazzo, ma con questa maniera di ragionare non voglio pensare quanto
lavorerai adesso, visto la paga di un ricercatore universitario non
confermato. Spero vivamente che tu non usi lo stesso metro di
comprensione per te stesso...

Ciao,

Emanuele

Filippo Cintolesi

unread,
Sep 22, 2002, 5:15:39 PM9/22/02
to
Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote:


> ma non era mica tanto di merda, sai. Il tecnico all'universita'
> prendeva tale e quale un metalmeccanico alla FIAT, ilquale il culo se lo
> fa dalle cinque del mattino in poi e per andare al cesso deve chiedere
> permesso al caporeparto. Mi dispiace per te, ma non c'era nessuna scusa
> per nessuno di loro....

sempre a questo proposito sento tirare fuori gli operai, soprattutto
il mitico "metalmeccanico alla FIAT": per far vedere agli altri quanto
si puo' sopportarlo nel culo senza lamentarsi troppo.

Hai presente il Volonte' di La classe operaia va in paradiso?
Quello che prima di farsi girare le palle ("avete sentito? la mülta
mi fanno...mi fanno la mülta!") fa il tempista, cioe' quello che
contribuisce a rompere il culo agli altri.


F

Emanuele Buratti

unread,
Sep 23, 2002, 3:50:03 AM9/23/02
to
In article <1fixmwy.162vbgc1e93yekN%cint...@physchem.ox.ac.uk>,
cint...@physchem.ox.ac.uk (Filippo Cintolesi) wrote:

> Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote:
>
>
> > ma non era mica tanto di merda, sai. Il tecnico all'universita'
> > prendeva tale e quale un metalmeccanico alla FIAT, ilquale il culo se lo
> > fa dalle cinque del mattino in poi e per andare al cesso deve chiedere
> > permesso al caporeparto. Mi dispiace per te, ma non c'era nessuna scusa
> > per nessuno di loro....
>
> sempre a questo proposito sento tirare fuori gli operai, soprattutto
> il mitico "metalmeccanico alla FIAT": per far vedere agli altri quanto
> si puo' sopportarlo nel culo senza lamentarsi troppo.

primo, i metalmeccanici FIAT storicamente in culo non lo hanno mai
sopportato tanto. Cio' non toglie che quando lavorano... lavorano.

Il caso di alcuni appartenenti al personale universitario mi sembra
invece abbastanza diverso.... quelli di loro che sfruttano la
possibilita' di non fare un cazzo tutto il giorno senza incorrere in
nessuna sanzione non vedo poi che cosa hanno tanto da "sopportare in
culo".

Come dicevi tu qualche settimana fa, se sei statale sei in "na' botte
di ferro", no?

> Hai presente il Volonte' di La classe operaia va in paradiso?
> Quello che prima di farsi girare le palle ("avete sentito? la mülta
> mi fanno...mi fanno la mülta!") fa il tempista, cioe' quello che
> contribuisce a rompere il culo agli altri.

ti assicuro che NESSUNO, manco il magnifico rettore, ha il potere di
rompere il culo a qualche impiegato universitario... non ti preoccupare,
alla segretaria che in piena biblioteca (dove gente cerca di studiare in
silenzio) urlacchia al telefono col piccinino di casa "cucuccci...
cucucucio... biribuci... biribucho..." nessuno le puo' dire niente :-)

Ciao,

Emanuele

Donato

unread,
Sep 23, 2002, 7:43:25 AM9/23/02
to
Alessandro Coricelli <alessandro...@rcn.com> wrote in message news:<3D8C975E...@rcn.com>...

> non e' che c'e' verso di rendere questi estratti leggibili?

Scusa Alessandro, ma non ho idea di quale sia il problema...
Il mio newsreader mostra i caratteri accentati senza alcun problema, e
lo stesso dicasi se leggo il messaggio via google...

Ad ogni modo, ti basta andare sul sito www.lemonde.fr e fare una
ricerca, nelle ultime due settimane, per la sigla "RTT".
Se non trovi niente, posso comunque forwardarti tutto via email.

Ciao

D.

Donato

unread,
Sep 23, 2002, 7:53:58 AM9/23/02
to
Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote in message news:<

> ah, grazie, il mio Titanium e' andato in crash due volte.... cazzo,
> una volta l'unicva cosa che sapeva fare lo zipeto era bazzicare coi
> computer adesso manco riesce a mandare un post leggibile..

Scusacoglioncello, ma se è un problema di unicode, sei tu quello che
semmai non sa come settare il proprio computer...
e il bello è che nel tuo post quoti pure la causa del fatto che TU non
riesci a leggere il post...

> > Capito bimbo? 300mila nuovi posti di lavoro...

>
> E gli autori di questa mirabolante impresa sono stati rieletti afuror
> di popolo, vero? ;-)

Gli autori non sono stati rieletti perche' sul lato sicurezza e
violenza non hanno fatto quasi nulla... E la destra ha soffiato per
tutta la campagna elettorale proprio sul problema della sicurezza.
Ma perche' parli di cose che non conosci?

> > E tieni presente che l'articolista si riferisce alle piccole e medie
> > imprese...

> e allora leggiti qualche articolista nostrano, che so, del
> Manifesto... per vedere che quella ideona ha solo avuto il bel risultato
> di far cadere quelli piu' disperati dal filo di lana su cui stavano
> appesi.

Quelli chi? Le imprese "piu' disperate"? Quelle che avrebbero chiuso
comunque?
Ad ogni modo negli ultimi 5-6 anni, il bilancio è in attivo, bello
mio.

> > A proposito invece della tua fregnaccia sul "rimessa nel cassetto":
>
> che e' quello che stato e' fatto, permettendo alle imprese di
> aumentare a dismisura gli straordinari.

Forse non ti è mai stato spiegato che le ore di straordinario 1) sono
pagate di piu', e 2) le fai se lo vuoi

> ma tu credi veramente che quella delle 35 ore sia mantenuto da un
> governo di destra?. Dio quanto sei scemo....

IDIOTA, hai presente quanti cadres hanno "approfittato" proprio delle
35 ore? Qui non si parla solo di operai... Si parla di impiegati,
banchieri, gente che lavora nei servizi... Gente che, a parita' di
stipendio, ha piu' tempo libero... spende di piu', va di piu' in
vacanza, nei musei, fa sport... E il comparto del terziario ha subito
un brusco aumento di impieghi. Quindi non solo piu' posti dovuti alle
35 ore, ma anche piu' lavoro perche' c'e' piu' gente che ha voglia di
"vivere"...
Possono modificare gli straordinari, giocarci un po', ma non possono
abolire le 35 ore. In francia scoppierebbe un casino. E i francesi i
casini, quando si mettono a farli, li sanno fare bene.
Ma dimmi se dopo esserci vissuto per 5 anni e con una moglie
informatissima proprio su questi temi, devo farmi spiegare come vanno
le cose in francia da un troglodita leccaculo rinchiuso nel suo
sottoscala...

> ma e' una "fregnaccia" che mica dico io, eh?. Lo dicono tutti a
> sinistra (quella vera). Guarda Rossana Rossanda come fotografa la
> situazione francese:

> > Capito? Non cambiano le 35 ore, cambia la possibilità di utilizzare di
> > piu' gli straordinari...


Bimbo, tu forse non cogli la differenza fra chi lancia un allarme, chi
dice dove si potrebbe finire se non si fa attenzione, e lo stato reale
e concreto delle cose...

> di fatto, la fine delle 35 ore. Punto.

Boh, se ti fa piacere pensarlo...

D.

Donato

unread,
Sep 23, 2002, 8:18:13 AM9/23/02
to
Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote in message news:<buratti-D8C52D...@News.CIS.DFN.DE>...

> In article <1fitv1p.17emiieme10u8N%zip...@pasteur.fr>,
> zip...@pasteur.fr (Donato Zipeto) wrote:

> > Sara' meglio un CNR al servizio dei privati, vero?
>
> sarebbe meglio un CNR che dunzionasse, e basta.

E mandandolo a puttane svendendolo al servizio dei privati, lo si fa
funzionare, no?
Non è invece che con piu' fondi, personale e investimenti, si riesce a
farlo funzionare meglio?
A no... Tu sei quello dell'aguzza l'ingegno, della buona ricerca fatta
senza soldi nei sottoscala...

>
> > Ma va a cagare, va...
>
> non mi dire, pure stitico sei diventato... :-)

io invito te ad andare a cagare, e sarei stitico? Boh, chissa'
attraverso quali contorti ragionamenti arrivi a ste conclusioni...


> > > Ho sentito storie di istituti CNR dove grattarsi
> > > le pulci viene considerato gia' un lavoro troppo faticoso.
> >
> > Tu avresti "sentito"...
> > Io invece in un istituto del CNR ci ho fatto la tesi (2 anni) il
> > tirocinio (1 anno) e ci ho lavorato (altri 3 anni) per un totale di 6
> > anni, ed ho visto gente che si faceva il mazzo dalle 9 del mattino alle
> > 8 di sera...
> > Tu hai "sentito"... Io invece ho "visto"...
>
> e sono tutti cosi', vero? ;-)

Piu' di quanti tu possa credere e pensare...
E come se ti dicessi che "ho sentito" che all'ICGEB di TS non fottono
un cazzo tutti o quasi...
Saresti pronto a smentirmi immediatamente, per esperienza diretta... O
no?

> non ho mai negato i difetti della ricerca italiana, ma non ne ho
> neanche mai negato i meriti. Sei tu piuttosto che qualche anno fa vedevi
> l'uscirne come l'unica mossa possibile salvo adesso fare una precipitosa
> risalita della fune e definirla "decente".....

Il nostro è un paese di grandi contrasti, differenze, disomogeneità...
hai l'ospedale all'avanguardia, dove ti trapiantano di tutto, e
l'ospedale in cui muori perche' si son dimenticati nella pancia la
scopa e il secchio per lavare a terra...
Per la ricerca, non è diverso. pero' bisognerebbe aggiustare quel che
non funziona, non mandare a puttane anche quel poco che funziona...

> > Sono "bizantine" se si vuole renderle bizantine...
> > Tempo fa il CNR aveva pubblicizzato su nature e science dei posti per
> > direttore dei diversi istituti CNR... Quanti stranieri si sono
> > presentati?
>
> pochi, ma siamo appena agli inizi, ed una mala reputazione vecchia di
> decenni non si puo' certo cancellare dall'oggi al domani

Pochi? O nessuno?


> sono entrato nella ricerca e' comunque sempre stato quello, e questo ha
> portato ad un graduale innalzamento del livelo di ricerca in Italia...

Sara'...
I finanziamenti per l'AIDS, se non vado errato, non sono stati nemmeno
considerati per la prossima finanziaria...
Si, ma tanto lo sappiamo: per quelli come te e per gli "amici" che
sostieni e che ci governano, l'aids e' solo "roba da froci e
tossici"...

> > Siamo pure la patria dei milioni di posti di lavoro e dei fiumi di latte
> > e miele, e adesso rischiamo di finire con le pezze al culo...
>
> siamo sempre gli stessi dell'Ulivo, lo sai benissimo. L'Italia e' ilo
> paese del Gattopardo, tutto cambia perche' nulla cambi...

Piantala con questo qualunquismo a deux balles...
Puoi stare male, ma puoi stare anche peggio.
In europa ci siamo andati, grazie a Prodi. Il quale non ha mai detto
che erano cazzi per colpa di quelli che ci erano prima. Anche se, nel
suo caso, era vera. Il tuo nano pelato invece continua a menarcela con
questa storia, anche se ormai fan quasi due anni che tiene il timone
della barca...

> > Spesso capita che le due cose siano mutualmente esclusive...
>
> ti scrive la prova vivente che no... :)

Ma quella è una questione di scelte di vita...
C'e' chi usa la lingua, e chi non lo fara' mai, ed usa le scarpe per
andarsene in giro a fare esperienza...


> > > Ma ognuno, come dire, ha le scelte che si e' guadagnato... :-)
> >
> > Anche quella di non leccare mail il culo a nessuno è una scelta...
>
> ma mentre questa affermazione non dispone di prova alcuna la
> precendente e'... come si dice.... documentabile? :)

Ma che parli di documentabile, se poi, ogni volta che lo faccio e ti
ci seppellisco, stai li a menarla?

D.

alessandro coricelli

unread,
Sep 23, 2002, 8:38:38 AM9/23/02
to

Donato wrote:
>
> Alessandro Coricelli <alessandro...@rcn.com> wrote in message news:<3D8C975E...@rcn.com>...
>
> > non e' che c'e' verso di rendere questi estratti leggibili?
>
> Scusa Alessandro, ma non ho idea di quale sia il problema...

il problema e' stato risolto dagli esperti del gruppo.

ciao,
alessandro

Emanuele Buratti

unread,
Sep 23, 2002, 8:56:08 AM9/23/02
to
In article <83ef379a.02092...@posting.google.com>,
dzi...@hotmail.com (Donato) wrote:

> Gli autori non sono stati rieletti perche' sul lato sicurezza e
> violenza non hanno fatto quasi nulla... E la destra ha soffiato per
> tutta la campagna elettorale proprio sul problema della sicurezza.
> Ma perche' parli di cose che non conosci?

mamma mia Donato, prima o poi mi farai votare Bertinotti.

La sinistra NON ha perso sul lato sicurezza, per la semplice ragione
che sul lato sicurezza la sinistra perdera' SEMPRE contro la destra.
Perche' la destra, storicamente, ha sempre avuto la risposta facile
sull'argomento. E fra votare un Rutelli che per questioni elettorali
evoca la linea dura con i clandestini ed un Bossi che la linea dura l'ha
sempre invocata la gente votera' in maggioranza Bossi.... in fin dei
conti se linea dura e' quello che vuole il secondo ha molte piu'
porbabilita' di metterla in pratica del primo.

Prova ne e' che in Francia gran parte dei voti della sinistra sono
finiti ai trotzkisti o non sono finiti affatto... che e' una cosa solo
che logica. Come dice giustamente Bertinotti, se la sinistra si sposta a
destra no guadagnera' nessun voto di chi a destra ha sempre votato ma
perdera' pure buona parte di quelli che la votavano

> > > E tieni presente che l'articolista si riferisce alle piccole e medie
> > > imprese...
>
> > e allora leggiti qualche articolista nostrano, che so, del
> > Manifesto... per vedere che quella ideona ha solo avuto il bel
> > risultato
> > di far cadere quelli piu' disperati dal filo di lana su cui stavano
> > appesi.
>
> Quelli chi? Le imprese "piu' disperate"? Quelle che avrebbero chiuso
> comunque?
> Ad ogni modo negli ultimi 5-6 anni, il bilancio è in attivo, bello
> mio.

certo, pure oggi al Tg hanno detto che da Luglio dell'anno scorso
l'occupazione non e' mai stata cosi' alta :)

> Ma dimmi se dopo esserci vissuto per 5 anni e con una moglie
> informatissima proprio su questi temi, devo farmi spiegare come vanno
> le cose in francia da un troglodita leccaculo rinchiuso nel suo
> sottoscala...

te le devo spiegare perche' evidentemente non le hai capite. In fin
dei conti dopo le trambate che ti sei preso in Francia fra Pasteur e
startups ti e' toccato tornare in Italia con la coda fra le gambe e
quindi tante cose mi immagino che non le capivi mica, eh?....


> > ma e' una "fregnaccia" che mica dico io, eh?. Lo dicono tutti a
> > sinistra (quella vera). Guarda Rossana Rossanda come fotografa la
> > situazione francese:
>
> > > Capito? Non cambiano le 35 ore, cambia la possibilità di utilizzare
> > > di
> > > piu' gli straordinari...
>
>
> Bimbo, tu forse non cogli la differenza fra chi lancia un allarme, chi
> dice dove si potrebbe finire se non si fa attenzione, e lo stato reale
> e concreto delle cose...
>
> > di fatto, la fine delle 35 ore. Punto.
>
> Boh, se ti fa piacere pensarlo...

lo pensa gente di sinistra, mica io. per me in Francia possono pure
fare la settimaan lavorativa di tre ore, sai chemmefrega.

Ciao,

Emanuele

Emanuele Buratti

unread,
Sep 23, 2002, 9:12:05 AM9/23/02
to

> E mandandolo a puttane svendendolo al servizio dei privati, lo si fa
> funzionare, no?
> Non è invece che con piu' fondi, personale e investimenti, si riesce a
> farlo funzionare meglio?

sai benissimo che sarebbe come buttare altri soldi in un baratro...
abbiamo usato per anni lo stesso principio con la cassa per il
Mezzogiorno e guarda dove ci troviamo. Con l'unica differenza che mentre
per il Sud le cose sono enormemente piu' difficili ed incancrenite per
il CNR una bella riforma che lo rivoltasse come un guanto sarebbe sempre
possibile.

> A no... Tu sei quello dell'aguzza l'ingegno, della buona ricerca fatta
> senza soldi nei sottoscala...

certo, difatti mi e' sempre riuscita.

>
> >
> > > Ma va a cagare, va...
> >
> > non mi dire, pure stitico sei diventato... :-)
>
> io invito te ad andare a cagare, e sarei stitico? Boh, chissa'
> attraverso quali contorti ragionamenti arrivi a ste conclusioni...

beh, dalla frequenza con cui lo dici e' divenatat per te chiaramente
un'ossessione... questo vuol dire che evidentemente hai dei problemucci.

> Piu' di quanti tu possa credere e pensare...
> E come se ti dicessi che "ho sentito" che all'ICGEB di TS non fottono
> un cazzo tutti o quasi...
> Saresti pronto a smentirmi immediatamente, per esperienza diretta... O
> no?

fai una MedLine e lo vedi subito

> > ti scrive la prova vivente che no... :)
>
> Ma quella è una questione di scelte di vita...
> C'e' chi usa la lingua, e chi non lo fara' mai, ed usa le scarpe per
> andarsene in giro a fare esperienza...

veramente per adesso mi sembra che le hai solo usate per ritornare
all'ovile con la codina fra le gambe... :)

> > > > Ma ognuno, come dire, ha le scelte che si e' guadagnato... :-)
> > >
> > > Anche quella di non leccare mail il culo a nessuno è una scelta...
> >
> > ma mentre questa affermazione non dispone di prova alcuna la
> > precendente e'... come si dice.... documentabile? :)
>
> Ma che parli di documentabile, se poi, ogni volta che lo faccio e ti
> ci seppellisco, stai li a menarla?

e' tutto in linea Donato, ma forse non te ne sei accorto.... in
effetti ho notato che recentemente con MedLine non ti devi trovare piu'
tanto spesso... :)

Ciao,

Emanuele

Emanuele Buratti

unread,
Sep 23, 2002, 9:13:59 AM9/23/02
to
In article <buratti-FC8C9B...@News.CIS.DFN.DE>, Emanuele
Buratti <bur...@my-deja.com> wrote:

> In article <83ef379a.02092...@posting.google.com>,
> dzi...@hotmail.com (Donato) wrote:
>
> > Gli autori non sono stati rieletti perche' sul lato sicurezza e
> > violenza non hanno fatto quasi nulla... E la destra ha soffiato per
> > tutta la campagna elettorale proprio sul problema della sicurezza.
> > Ma perche' parli di cose che non conosci?
>
> mamma mia Donato, prima o poi mi farai votare Bertinotti.
>
> La sinistra NON ha perso sul lato sicurezza, per la semplice ragione
> che sul lato sicurezza la sinistra perdera' SEMPRE contro la destra.
> Perche' la destra, storicamente, ha sempre avuto la risposta facile
> sull'argomento. E fra votare un Rutelli che per questioni elettorali
> evoca la linea dura con i clandestini ed un Bossi che la linea dura l'ha
> sempre invocata la gente votera' in maggioranza Bossi.... in fin dei
> conti se linea dura e' quello che vuole il secondo ha molte piu'
> porbabilita' di metterla in pratica del primo.
>
> Prova ne e' che in Francia gran parte dei voti della sinistra sono
> finiti ai trotzkisti o non sono finiti affatto

(nelle urne)


... che e' una cosa solo
> che logica. Come dice giustamente Bertinotti, se la sinistra si sposta a
> destra no guadagnera' nessun voto di chi a destra ha sempre votato ma
> perdera' pure buona parte di quelli che la votavano

pardon.

ldep...@home.com

unread,
Sep 23, 2002, 1:14:34 PM9/23/02
to
On Sun, 22 Sep 2002 17:28:25 +0200, Emanuele Buratti
<bur...@my-deja.com> wrote:

>In article <1fituxs.tm0seu1d05sncN%zip...@pasteur.fr>,
>zip...@pasteur.fr (Donato Zipeto) wrote:


>>...

>> Se alla gente dai uno stipendio di merda, cosa ti aspetti, se non un
>> lavoro di merda?
>
> ma non era mica tanto di merda, sai. Il tecnico all'universita'
>prendeva tale e quale un metalmeccanico alla FIAT, ilquale il culo se lo
>fa dalle cinque del mattino in poi e per andare al cesso deve chiedere
>permesso al caporeparto. Mi dispiace per te, ma non c'era nessuna scusa
>per nessuno di loro....

Scusate l'intromissione...ma spesso vedo il metalmeccanico nominato
come indice di misura rispetto ad altre occupazioni, ma il "nocciolo"
(quanto guadagna) non si vede mai. M'interessa (mera curiosita' )
pargonare la paga di un metalmeccanico alla Fiat in Italia con quella
di un suo simile alla Boeing, che in media si prende 50k dollari
annui, straodinari esclusi, senza contare i fringe benefits (vacanze,
pensione, assicurazione medica ecc.) Puoi togliermi (o qualcun altro)
questa curiosita'?

Luciano

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Filippo Cintolesi

unread,
Sep 23, 2002, 1:19:34 PM9/23/02
to
Emanuele Buratti wrote:
>
> In article <1fixmwy.162vbgc1e93yekN%cint...@physchem.ox.ac.uk>,
> cint...@physchem.ox.ac.uk (Filippo Cintolesi) wrote:
>
> > Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote:
> >
> >
> > > ma non era mica tanto di merda, sai. Il tecnico all'universita'
> > > prendeva tale e quale un metalmeccanico alla FIAT, ilquale il culo se lo
> > > fa dalle cinque del mattino in poi e per andare al cesso deve chiedere
> > > permesso al caporeparto. Mi dispiace per te, ma non c'era nessuna scusa
> > > per nessuno di loro....
> >
> > sempre a questo proposito sento tirare fuori gli operai, soprattutto
> > il mitico "metalmeccanico alla FIAT": per far vedere agli altri quanto
> > si puo' sopportarlo nel culo senza lamentarsi troppo.
>
> primo, i metalmeccanici FIAT storicamente in culo non lo hanno mai
> sopportato tanto.

lo dici tu. tu stesso hai parlato di permesso al caporeparto
per andare a pisciare. e manco nel cestino...


> Cio' non toglie che quando lavorano... lavorano.

e hai a di' di no !

>
> Il caso di alcuni appartenenti al personale universitario mi sembra
> invece abbastanza diverso.... quelli di loro che sfruttano la
> possibilita' di non fare un cazzo tutto il giorno senza incorrere in
> nessuna sanzione non vedo poi che cosa hanno tanto da "sopportare in
> culo".

e' il mitico "metalmeccanico modello Fiat" che lo sopporta(va) nel culo.
tanto da fare da esempio su quanto si possa sopportarlo.
e sei tu che lo hai tirato fuori.
che poi l'organizzazione del lavoro dei tecnici nelle universita'
stia come tu dici, la colpa se permetti e' anche di chi lo consente.
e non e' vero che non si potrebbe fare nulla. e' che nessuno ha
interesse
a smuovere quella pietra e scoperchiare quel formicaio...

>
> Come dicevi tu qualche settimana fa, se sei statale sei in "na' botte
> di ferro", no?

certo: nel senso che non corri il rischio che la ditta fallisca, o ti
metta in
"esubero strutturale".

>
> > Hai presente il Volonte' di La classe operaia va in paradiso?
> > Quello che prima di farsi girare le palle ("avete sentito? la mülta
> > mi fanno...mi fanno la mülta!") fa il tempista, cioe' quello che
> > contribuisce a rompere il culo agli altri.
>
> ti assicuro che NESSUNO, manco il magnifico rettore, ha il potere di
> rompere il culo a qualche impiegato universitario... non ti preoccupare,
> alla segretaria che in piena biblioteca (dove gente cerca di studiare in
> silenzio) urlacchia al telefono col piccinino di casa "cucuccci...
> cucucucio... biribuci... biribucho..." nessuno le puo' dire niente :-)


questo lo dite tu e il magnifico rettore, cari miei. Eccome se qualcuno
le
puo' dire qualcosa.
ma non si tratta neppure di "dire qualcosa", di "sanzionare".
Chi un merdaio simile non lo PREVIENE, non sa fare il suo lavoro di
dirigente. Punto.


F

Donato Zipeto

unread,
Sep 23, 2002, 4:54:04 PM9/23/02
to
Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote:


> > Sai quanto prende un tecnico in francia? E sai quanto in italia?
> > Beh, riflettici.
> >
>
> cazzo, ma con questa maniera di ragionare


No, e' per colpa della TUA maniera di ragionare che le cose non vanno...

Tu parti dall'idea del "non fai un cazzo, quindi non ti pago un
cazzo"...

Insomma, si fa finta di pagare uno che fa finta di lavorare...

Non sarebbe meglio un sistema nel quale la gente viene pagata
adeguatamente per quello che fa (visto che i prezzi agli standard
europei si sono adeguati subito, con l'arrivo dell'euro), e se non lo
fa, li si che lo si sbatte fuori dalle palle?

Ti sei chiesto mai perche' mancano gli infermieri, ad esempio? Tu te la
prenderesti quella responsabilità, quel carico di lavoro, per 4 soldi?
Se pretendi qualità e dedizione, devi essere anche disposto a pagare la
gente quel che è giusto.
Se no gli dai l'elemosina, e poi c'hai il tecnico che alle 4 e mezzo non
fa piu' un cazzo, e se tu gli stai sul culo, non lo fa proprio e basta.

D.

Donato Zipeto

unread,
Sep 23, 2002, 4:54:03 PM9/23/02
to
Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote:

> dzi...@hotmail.com (Donato) wrote:
>
> > E mandandolo a puttane svendendolo al servizio dei privati, lo si fa
> > funzionare, no?
> > Non è invece che con piu' fondi, personale e investimenti, si riesce a
> > farlo funzionare meglio?
>
> sai benissimo che sarebbe come buttare altri soldi in un baratro...

essi, perche' negli altri paesi, dove la ricerca è finanziata molto di
piu' e il pubblico fa da volano per la nascita di soggetti privati che
fanno sviluppo e innovazione, evidentemente sono piu' idioti di noi,
vero bura?


> abbiamo usato per anni lo stesso principio con la cassa per il
> Mezzogiorno e guarda dove ci troviamo. Con l'unica differenza che mentre
> per il Sud le cose sono enormemente piu' difficili ed incancrenite per
> il CNR una bella riforma che lo rivoltasse come un guanto sarebbe sempre
> possibile.

Vedi, altrove funziona, da noi no.
Evidentemente il problema non sta nel finanziare la ricerca pubblica...
Il problema sta altrove.
Per esempio nella testa dei tanti leccaculo che non sono mai usciti da
casa loro ma pretendono di dare lezioni...
Di quelli che pensano che la buona ricerca si fa nel sottoscala...

> > A no... Tu sei quello dell'aguzza l'ingegno, della buona ricerca fatta
> > senza soldi nei sottoscala...
>
> certo, difatti mi e' sempre riuscita.


Ma vedi, se ci sono tanti finanziamenti, e tu pensi che non fanno bene,
nessuno ti forza a prenderli. Non chiedere fondi, non domandare soldi
per la ricerca, e continua a fartela nel sottoscala con il fil di ferro.
`Pero' non rompere i coglioni a chi invece qualcosa la vorrebbe fare,
no?


> > io invito te ad andare a cagare, e sarei stitico? Boh, chissa'
> > attraverso quali contorti ragionamenti arrivi a ste conclusioni...
>
> beh, dalla frequenza con cui lo dici e' divenatat per te chiaramente
> un'ossessione... questo vuol dire che evidentemente hai dei problemucci.

Sono convinto pero' che si risolverebbero in un attimo se avessi sotto
di me la tua faccia...

> > Ma quella è una questione di scelte di vita...
> > C'e' chi usa la lingua, e chi non lo fara' mai, ed usa le scarpe per
> > andarsene in giro a fare esperienza...
>
> veramente per adesso mi sembra che le hai solo usate per ritornare
> all'ovile con la codina fra le gambe... :)


Sorry?
Ovile? Qui non è il mio ovile... In questa città, che tra l'altro trovo
stupenda, ci ero stato si e no di passaggio qualche pomeriggio come
turista... Altro che ulivo...
Tra le gambe invece semmai c'e' qualcos'altro, se hai qualche sorella
sottomano poco poco guardabile, dille di venire a scoprire di cosa si
tratta... :-P

> e' tutto in linea Donato, ma forse non te ne sei accorto.... in
> effetti ho notato che recentemente con MedLine non ti devi trovare piu'
> tanto spesso... :)

Si, in effetti negli ultimi tempi mi trovavo piu' spesso con gli uffici
brevetti...
Ora che son "tornato all'ovile", evidentemente si ricomincia, no?

D.

Donato Zipeto

unread,
Sep 23, 2002, 4:54:04 PM9/23/02
to
Filippo Cintolesi <cint...@physchem.ox.ac.uk> wrote:

> Emanuele Buratti wrote:
> > primo, i metalmeccanici FIAT storicamente in culo non lo hanno mai
> > sopportato tanto.
>
> lo dici tu. tu stesso hai parlato di permesso al caporeparto
> per andare a pisciare. e manco nel cestino...


Ben detto...
Sto coglione dice tutto e il contrario di tutto, pur di continuare le
sue ridicole crociate...

> che poi l'organizzazione del lavoro dei tecnici nelle universita'
> stia come tu dici, la colpa se permetti e' anche di chi lo consente.

Ben detto...
Tempo fa quando il sottoscritto parlo di "cazziatone" ad una segretaria
che stava buttando a puttane i miei finanziamenti, il nostro buratti
l'ha menata per mari e per monti...
Se il cazziatone serve per far andare meglio le cose, pe ridurre sviste,
errori, qualunquismo e pressapochismo, allora ben venga.
E questo non vale solo per gli altri.
Vale in primis per me stesso. Qualche bel cazziatone preso, se ben
fatto, è stato molto salutare!


> > Come dicevi tu qualche settimana fa, se sei statale sei in "na' botte
> > di ferro", no?
>
> certo: nel senso che non corri il rischio che la ditta fallisca, o ti
> metta in
> "esubero strutturale".

Evidentemente il bura pensava che volessi intendere "cosi' puoi fare il
cazzo che vuoi, o addirittura fare un cazzo"

> > ti assicuro che NESSUNO, manco il magnifico rettore, ha il potere di
> > rompere il culo a qualche impiegato universitario... non ti preoccupare,
> > alla segretaria che in piena biblioteca (dove gente cerca di studiare in
> > silenzio) urlacchia al telefono col piccinino di casa "cucuccci...
> > cucucucio... biribuci... biribucho..." nessuno le puo' dire niente :-)

>
> questo lo dite tu e il magnifico rettore, cari miei. Eccome se qualcuno
> le
> puo' dire qualcosa.


Il sottoscritto lo ha fatto, e con i controfiocchi.
Salvo poi sentirsi le cagatelle e le battutine del bura'...

> ma non si tratta neppure di "dire qualcosa", di "sanzionare".
> Chi un merdaio simile non lo PREVIENE, non sa fare il suo lavoro di
> dirigente. Punto.

Bene, bravo, bis.

D.

Donato Zipeto

unread,
Sep 23, 2002, 4:54:05 PM9/23/02
to
Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote:

> In article <83ef379a.02092...@posting.google.com>,
> dzi...@hotmail.com (Donato) wrote:
>
> > Gli autori non sono stati rieletti perche' sul lato sicurezza e
> > violenza non hanno fatto quasi nulla... E la destra ha soffiato per
> > tutta la campagna elettorale proprio sul problema della sicurezza.
> > Ma perche' parli di cose che non conosci?

> mamma mia Donato, prima o poi mi farai votare Bertinotti.

Beh certo, mica riesci a fare una cosa buona nella vita, tu...

> La sinistra NON ha perso sul lato sicurezza, per la semplice ragione
> che sul lato sicurezza la sinistra perdera' SEMPRE contro la destra.

Come vedi, ti contraddici da solo nella stessa frase...

Se la sinsitra perde sempre contro la destra sulla questione sicurezza,
ecco che quel che dici dimostra proprio che ha perso per questo...

Non solo, ovviamente, ci mancherebbe pure...
ha perso perche' DIVISA, esattamente come è successo da noi.


> Perche' la destra, storicamente, ha sempre avuto la risposta facile
> sull'argomento.

Certo. Lo abbiamo visto con i tuoi amici. Leggi liberticide, impronte,
condoni, vaccate varie, tanto di poveracci ne arrivano ogni giorno di
piu'...
Solo che adesso affondano, "misteriosamente", prima ancora di
arrivare... :-(


> evoca la linea dura con i clandestini ed un Bossi che la linea dura l'ha
> sempre invocata la gente votera' in maggioranza Bossi.... in fin dei
> conti se linea dura e' quello che vuole il secondo ha molte piu'
> porbabilita' di metterla in pratica del primo.

La sinistra italiana ha perso anche perche' ha provato a giocare a fare
la destra... Il tizio con i baffetti in primis...

> Prova ne e' che in Francia gran parte dei voti della sinistra sono
> finiti ai trotzkisti o non sono finiti affatto...

Ecco, questo a conferma del fatto che la sinistra era divisa... Troppi
galletti...

> che logica. Come dice giustamente Bertinotti, se la sinistra si sposta a
> destra no guadagnera' nessun voto di chi a destra ha sempre votato ma
> perdera' pure buona parte di quelli che la votavano

Ma Jospin, a differenza di Amato o D'Alema, non si era spostato a
destra... Lui li, da socialista, c'e' sempre stato...


> certo, pure oggi al Tg hanno detto che da Luglio dell'anno scorso
> l'occupazione non e' mai stata cosi' alta :)

Mi piacerebbe sapere come si fanno, questi conti...
lavori precari, interinali, part-time, tappabuchi, mo lavori e domani
chissa'...

> te le devo spiegare perche' evidentemente non le hai capite. In fin
> dei conti dopo le trambate che ti sei preso in Francia fra Pasteur e
> startups ti e' toccato tornare in Italia con la coda fra le gambe e
> quindi tante cose mi immagino che non le capivi mica, eh?....

Bah, veramente il tutto continuava benissimo, solo che chi teneva le
file voleva tornarsene a casa sua, fra tulipani e mulini...
Sorry, non faceva per me...

> lo pensa gente di sinistra, mica io. per me in Francia possono pure
> fare la settimaan lavorativa di tre ore, sai chemmefrega.

ma non era un certo bezrtinotti che ai tempi di Prodi proponeva le 35
ore? Di che gente di "sinistra" parli, di D'Alema forse?

D.

Donato Zipeto

unread,
Sep 23, 2002, 4:54:07 PM9/23/02
to
Zorro <zo...@oem.luigibia> wrote:


Cazz, non ci avevo pensato!
Tra l'altro il borgo di Chievo e praticamente dietro casa mia... :-)
Essi', FORZA CHIEVO!!!

D.

Emanuele Buratti

unread,
Sep 24, 2002, 6:28:28 AM9/24/02
to
In article <1fizinn.n3waor17yz0v3N%zip...@pasteur.fr>,
zip...@pasteur.fr (Donato Zipeto) wrote:

trovato:

(Del 4/9/2002 Sezione: Economia Pag. 5)
PROTESTE DEI SINDACATI E DEGLI IMPRENDITORI CHE CHIEDONO MISURE ANCORA
PIU´ DRASTICHE
La Francia dà l´addio alle 35 ore
Raffarin svuota la riforma varata cinque anni fa

corrispondente da PARIGI TRENTACINQUE ore, addio. Dopo le promesse
elettorali, la destra francese assesta il primo colpo di piccone alla
riforma più simbolica della gauche plurielle, la riduzione del tempo di
lavoro, le «35 ore pagate 39», come si diceva allora e cioé cinque anni
fa quando la riforma del ministro del Lavoro Martine Aubry fu approvata
per legge e senza concertazione sociale. Un peccato originale che non
poteva rimanere impunito. Il governo di Monsieur Jean-Pierre Raffarin al
prossimo consiglio dei ministri approverà un decreto per elevare a 180
(da 130) le ore di straordinario consentite. L'orario legale resterà a
35 ore, ma è chiaro che la riforma sarà svuotata. I sindacati protestano
e gli imprenditori si dichiarano insoddisfatti, vorrebbero molto di più.
Non un decreto «provvisorio» (per consentire i negoziati, settore per
settore), ma un provvedimento definitivo. Il potente Medef (la
Confindustria francese) deve accontentarsi. Nello scontato gioco delle
parti il barone Ernest-Antoine Selliére, il «padrone dei padroni», ha
duramente attaccato il governo al termine di un incontro
«insoddisfacente» con il ministro degli Affari Sociali François Fillon:
«La situazione è molto preoccupante. Abbiamo chiesto di farla finita con
tutte le leggi e i regolamenti degli anni passati che hanno portato
danni alle imprese, vogliamo soltanto riprendere la via della crescita e
dell'occupazione». Naturalmente il barone Selliére esagera. Ma è vero
che il cattivo andamento dell'economia ha reso molto prudente il
governo. Il primo ministro Raffarin ha rinviato di una settimana (dal 18
al 25 settembre) la presentazione del bilancio 2003 (nel frattempo si
saprà chi ha vinto le elezioni in Germania e se Parigi potrà contare
sulla «complicità» di Berlino in Europa) e ha fatto sapere ieri che il
26 settembre si rivolgerà in tv ai francesi per «rassicurarli». Ieri si
è anche saputo che il ministro dell'economia Francis Mer ha chiesto ai
ministri di rinviare spese già previste per circa quattro miliardi di
euro. I conti francesi sono a rischio di sanzioni europee; la soglia del
deficit prevista a 45 miliardi di euro non può essere superata. In
questo clima pesa certo la promessa elettorale di Jacques Chirac per una
riduzione delle tasse del 5 per cento a partire dal 2002. Tutti gli
sforzi di Raffarin sembrano mirati a mantenere la promessa
presidenziale. Ma sul governo piovono cifre negative. Il governatore
della Banca di Francia Jean-Claude Trichet ieri ha ulteriormente
raffreddato le attese: secondo Trichet nel 2002 la crescita sarà
inferiore all'1,4 per cento e per il 2003 si è detto poco ottimista
sulla possibilità di arrivare al 2,6 per cento. Al Consiglio Europeo di
Siviglia la Francia aveva posto la crescita del 3 per cento come
condizione per il rispetto del Patto di Stabilità. In questo quadro di
incertezza il colpo di piccone sulle 35 ore ha un valore particolarmente
simbolico perché colpisce una riforma che si è rivelata un boomerang per
la sinistra. Ancora domenica, alla riunione dei quadri socialisti de La
Rochelle, si sono sentiti interventi come quello di un militante di
Vaucluse: «Le 35 ore sono andate bene per i funzionari che hanno
guadagnato weekend di libertà, non per i salariati poco qualificati». In
effetti la sinistra ha perso voti soprattutto nei quartieri popolari e
Martine Aubry, la «dame des 35 heures», è stata bocciata dagli elettori
in un quartiere di Lille dove la sinistra non aveva mai perso nel
dopoguerra. Proposta per aumentare l'occupazione (e su questo piano i
risultati sono discussi), la riforma delle 35 ore s'è rovesciata in un
inganno, specie per gli operai, bloccando i salari, aumentando la
flessibilità e lo stress. Marie-Noelle Lienemann, ex ministro della Casa
del governo Jospin e autrice del primo libro che rompe l'omertà sulla
sconfitta socialista di primavera («Ma part d'inventaire») uscito in
questi giorni, confessa: «Con le 35 ore, il nostro errore è stato quello
di aprire la via alla flessibilità generalizzata che ha peggiorato le
condizioni di lavoro...». Un'indagine pubblicata dal Nouvel Osbervateur
(un settimanale di sinistra) ha rivelato che solo l'11 per cento degli
operai riteneva di aver avuto benefici dalla riforma. Pur tuttavia la
destra al governo ci va con i piedi di piombo e nel nome della
«riconquista della libertà di lavorare quanto si vuole e quando si
vuole». Non sarà cosi'. Gli imprenditori puntano a perennizzare i
benefici di flessibilità ottenuti e il blocco dei salari aggiungendo il
recupero delle ore perdute. I sindacati sono contrari e ieri sera
Bernard Thibault, leader della Cgt, ha annunciato «mobilitazioni di
massa». L'autunno comincia a scaldarsi.


Zipeto, i giornali si leggono, smettila di usarli per tappare i buchi
nella Citroen....

Ciao,

Emanuele

Emanuele Buratti

unread,
Sep 24, 2002, 6:41:04 AM9/24/02
to
In article <1fizhuy.49aqik58t3akN%zip...@pasteur.fr>, zip...@pasteur.fr
(Donato Zipeto) wrote:

> Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote:
>
> > dzi...@hotmail.com (Donato) wrote:
> >
> > > E mandandolo a puttane svendendolo al servizio dei privati, lo si fa
> > > funzionare, no?
> > > Non è invece che con piu' fondi, personale e investimenti, si riesce a
> > > farlo funzionare meglio?
> >
> > sai benissimo che sarebbe come buttare altri soldi in un baratro...
>
> essi, perche' negli altri paesi, dove la ricerca è finanziata molto di
> piu' e il pubblico fa da volano per la nascita di soggetti privati che
> fanno sviluppo e innovazione, evidentemente sono piu' idioti di noi,
> vero bura?

cioe' la tua ricetta sarebbe quella di buttare altri soldi in pasto a
chi, in decenni di malagestione, se l'e' costruito a propria altezza e
misura?. Che mona che te son, ragazzo.

> Vedi, altrove funziona, da noi no.
> Evidentemente il problema non sta nel finanziare la ricerca pubblica...
> Il problema sta altrove.
> Per esempio nella testa dei tanti leccaculo che non sono mai usciti da
> casa loro ma pretendono di dare lezioni...

lo so, ti brucia....

> Di quelli che pensano che la buona ricerca si fa nel sottoscala...

fatta per anni, grazie :-)



> > > A no... Tu sei quello dell'aguzza l'ingegno, della buona ricerca fatta
> > > senza soldi nei sottoscala...
> >
> > certo, difatti mi e' sempre riuscita.
>
>
> Ma vedi, se ci sono tanti finanziamenti, e tu pensi che non fanno bene,
> nessuno ti forza a prenderli.

prendo il minimo necessario, cioe' poco, pochissimo. Mica sono come
quelli a cui ho dovuto fare dare un parere per dei finanziamenti CEE i
quali chiedevano 600.000 euro per il paperwork!. Il nome tuo non c'era
pero', strano.....

> Non chiedere fondi, non domandare soldi
> per la ricerca, e continua a fartela nel sottoscala con il fil di ferro.
> `Pero' non rompere i coglioni a chi invece qualcosa la vorrebbe fare,
> no?
>
>
> > > io invito te ad andare a cagare, e sarei stitico? Boh, chissa'
> > > attraverso quali contorti ragionamenti arrivi a ste conclusioni...
> >
> > beh, dalla frequenza con cui lo dici e' divenatat per te chiaramente
> > un'ossessione... questo vuol dire che evidentemente hai dei problemucci.
>
> Sono convinto pero' che si risolverebbero in un attimo se avessi sotto
> di me la tua faccia...

haha!, vedi che ce l'hai, i problemi.... :)



> Sorry?
> Ovile? Qui non è il mio ovile... In questa città, che tra l'altro trovo
> stupenda, ci ero stato si e no di passaggio qualche pomeriggio come
> turista... Altro che ulivo...

...ulivo?.... (delira il poveretto)

> Tra le gambe invece semmai c'e' qualcos'altro, se hai qualche sorella
> sottomano poco poco guardabile, dille di venire a scoprire di cosa si
> tratta... :-P

adesso come adesso c'ha il microscopio elettronico fuori uso. Sii
sportivo e fatti visitare quando avra' la possibilita' di "scoprire"
cosa si nasconde fra le tue gambe, non ti preoccupare...



> > e' tutto in linea Donato, ma forse non te ne sei accorto.... in
> > effetti ho notato che recentemente con MedLine non ti devi trovare piu'
> > tanto spesso... :)
>
> Si, in effetti negli ultimi tempi mi trovavo piu' spesso con gli uffici
> brevetti...
> Ora che son "tornato all'ovile", evidentemente si ricomincia, no?

campa cavallo che l'erba cresce.....

Ciao,

Emanuele

Emanuele Buratti

unread,
Sep 24, 2002, 6:42:55 AM9/24/02
to
In article <1fizib5.12jj9lms144kwN%zip...@pasteur.fr>,
zip...@pasteur.fr (Donato Zipeto) wrote:


> Se il cazziatone serve per far andare meglio le cose, pe ridurre sviste,
> errori, qualunquismo e pressapochismo, allora ben venga.
> E questo non vale solo per gli altri.
> Vale in primis per me stesso. Qualche bel cazziatone preso, se ben

> fatto, č stato molto salutare!

(....Donato in piena sindrome di Stoccolma....)

Emanuele Buratti

unread,
Sep 24, 2002, 6:45:53 AM9/24/02
to
In article <3D8F4D26...@physchem.ox.ac.uk>, Filippo Cintolesi
<cint...@physchem.ox.ac.uk> wrote:

> questo lo dite tu e il magnifico rettore, cari miei. Eccome se qualcuno
> le
> puo' dire qualcosa.
> ma non si tratta neppure di "dire qualcosa", di "sanzionare".
> Chi un merdaio simile non lo PREVIENE, non sa fare il suo lavoro di
> dirigente. Punto.

completamente d'accordo, salvo rare eccezioni la classe dei
professori universitari sono i primi a macchiarsi di ancora peggiori
nefandezze (con privilegi assurdi rispetto a insignificanti doveri ed
inesistenti controlli).

Ciao,

Emanuele

Emanuele Buratti

unread,
Sep 24, 2002, 11:29:21 AM9/24/02
to
In article <3d8f3efe...@news.eburg.com>, ldep...@not.here.com
wrote:

> On Sun, 22 Sep 2002 17:28:25 +0200, Emanuele Buratti
> <bur...@my-deja.com> wrote:
>
> >In article <1fituxs.tm0seu1d05sncN%zip...@pasteur.fr>,
> >zip...@pasteur.fr (Donato Zipeto) wrote:
>
>
> >>...
> >> Se alla gente dai uno stipendio di merda, cosa ti aspetti, se non un
> >> lavoro di merda?
> >
> > ma non era mica tanto di merda, sai. Il tecnico all'universita'
> >prendeva tale e quale un metalmeccanico alla FIAT, ilquale il culo se lo
> >fa dalle cinque del mattino in poi e per andare al cesso deve chiedere
> >permesso al caporeparto. Mi dispiace per te, ma non c'era nessuna scusa
> >per nessuno di loro....
>
> Scusate l'intromissione...ma spesso vedo il metalmeccanico nominato
> come indice di misura rispetto ad altre occupazioni, ma il "nocciolo"
> (quanto guadagna) non si vede mai. M'interessa (mera curiosita' )
> pargonare la paga di un metalmeccanico alla Fiat in Italia con quella
> di un suo simile alla Boeing, che in media si prende 50k dollari
> annui, straodinari esclusi, senza contare i fringe benefits (vacanze,
> pensione, assicurazione medica ecc.) Puoi togliermi (o qualcun altro)
> questa curiosita'?

non ho idea di cosa costituisca un suo simile alla Boeing ma il
livello d'entrata di una tuta blu in FIAT e' di circa 1.4 milioni per
tredici mensilita' (che dopo una diecina d'anni diventano 1.7) piu'
qualche piccola variazione per benefits, cambio di livelllo, o altro.

Ciao,

Emanuele

Filippo Cintolesi

unread,
Sep 24, 2002, 8:03:09 PM9/24/02
to
<ldep...@home.com> wrote:

> Scusate l'intromissione...ma spesso vedo il metalmeccanico nominato
> come indice di misura rispetto ad altre occupazioni,


si', appunto..


> ma il "nocciolo"
> (quanto guadagna) non si vede mai. M'interessa (mera curiosita' )
> pargonare la paga di un metalmeccanico alla Fiat in Italia con quella
> di un suo simile alla Boeing, che in media si prende 50k dollari
> annui, straodinari esclusi, senza contare i fringe benefits (vacanze,
> pensione, assicurazione medica ecc.) Puoi togliermi (o qualcun altro)
> questa curiosita'?

il corrispettivo italiano di quello della Boeing non credo sia l'operaio
fiat. per aristocrazia operaia penserei piuttosto all'enel o alla
telecom.
comunque (e anche se comunque il reddito si compone in modo molto
diverso in Italia o negli Usa) per un operaio medio fiat calcola
sui 20-25 K euro annui. Di cui un terzo circa in contributi.

F

ldep...@home.com

unread,
Sep 25, 2002, 3:50:34 PM9/25/02
to
On Tue, 24 Sep 2002 17:29:21 +0200, Emanuele Buratti
<bur...@my-deja.com> wrote:

>In article <3d8f3efe...@news.eburg.com>, ldep...@not.here.com

>...
>> Scusate l'intromissione...ma spesso vedo il metalmeccanico nominato
>> come indice di misura rispetto ad altre occupazioni, ma il "nocciolo"
>> (quanto guadagna) non si vede mai. M'interessa (mera curiosita' )
>> pargonare la paga di un metalmeccanico alla Fiat in Italia con quella
>> di un suo simile alla Boeing, che in media si prende 50k dollari
>> annui, straodinari esclusi, senza contare i fringe benefits (vacanze,
>> pensione, assicurazione medica ecc.) Puoi togliermi (o qualcun altro)
>> questa curiosita'?
>
> non ho idea di cosa costituisca un suo simile alla Boeing ma il
>livello d'entrata di una tuta blu in FIAT e' di circa 1.4 milioni per
>tredici mensilita' (che dopo una diecina d'anni diventano 1.7) piu'
>qualche piccola variazione per benefits, cambio di livelllo, o altro.

Dovevo essere piu' chiaro. Per un suo simile intendevo una persona con
un diploma di qualche scuola tecnica e almeno 5 anni di esperienza.
Per quanto concerna la paga al livello d'entrata di un colletto blu
senza alcun mestiere, contributi a parte, mi sembra che non ci sia
tanta differenza.
Comnuque grazie alla tua risposta e a quella di Cintolesi (colgo
l'occasione per ringraziarlo) mi son fatto un' idea.

Luciano (un aristocratico operaio..has been:))

alessandro coricelli

unread,
Sep 25, 2002, 8:49:59 PM9/25/02
to

ldep...@home.com wrote:
>

[...]

> Dovevo essere piu' chiaro. Per un suo simile intendevo una persona con
> un diploma di qualche scuola tecnica e almeno 5 anni di esperienza.
> Per quanto concerna la paga al livello d'entrata di un colletto blu
> senza alcun mestiere, contributi a parte, mi sembra che non ci sia
> tanta differenza.

forse, pero', e' bene chiarire la vera differenza tra i due sistemi.
Un operaio Boeing guadagna tot, ma un operaio che lavora per un
fornitore Boeing(chesso', chi assembla le poltrone da aereo civile a
Winston-Salem, NC) guadagna molto meno di tot e senza benefits. Un
operaio Fiat guadagna tot, e un operaio che produce i lunotti o gli
specchietti retrovisori per una macchina Fiat guadagna quanto l'operaio
Fiat e gode, di regola, degli stessi benefits. Alla fine, l'incidenza
del costo del lavoro(parlo in proporzione, non in valore assoluto) e'
praticamente la stessa cosi' come il "monte salari"(fai sempre
attenzione che gli salari italiani si considerano al netto e che quelli
che tu hai chiamato fringe benefits, in Italia sono/erano considerati
diritti e fanno parte di una sorta di "salario sociale"). Forse, poi,
sarebbe meglio paragonare tecnici/operai specializzati dello stesso
settore. Difficilmente, infine, un tecnico della Selenia(manco so se
esiste piu') sara' inquadrato come operaio.

ciao,
alessandro

Donato

unread,
Sep 26, 2002, 8:20:21 AM9/26/02
to
Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote in message news:<buratti-

> trovato:
>
> (Del 4/9/2002 Sezione: Economia Pag. 5)
> PROTESTE DEI SINDACATI E DEGLI IMPRENDITORI CHE CHIEDONO MISURE ANCORA
> PIU´ DRASTICHE
> La Francia dà l´addio alle 35 ore
> Raffarin svuota la riforma varata cinque anni fa


Bura', non so proprio cosa tu abbia trovato.
Ti spiego perche':
1) non ci dici di che giornale si tratta (solo data e sezione); non è
che ti vergognavi a dirci che leggi il foglio, il giornale oppure il
secolo?
2) mi riporti un articolo di "interpretazione" di un quotidiano (o un
settimanale) italiano, e l'articolista ti riporta la sua opinione;
ora, senza entrare nel merito dell'orientamento politico del giornale
in questione, che comunque non riporti, tieni presente che tale
articolo è scritto in un paese nel quale governa la destra, questa
destra, e nel quale comunque nemmeno la sinistra era troppo "calda"
sulle 35 ore, quando per primo ne parlo' Bertinotti qualche anno fa...
Ovvio quindi che si tenti di spacciare le poche aggiunte al testo,
come "liquidazione della legge sulle 35 ore".

Ad ogni modo, se leggi, dice:


> Il governo di Monsieur Jean-Pierre Raffarin al
> prossimo consiglio dei ministri approverà un decreto per elevare a 180
> (da 130) le ore di straordinario consentite. L'orario legale resterà a
> 35 ore,

Il che è esattamente quello che ti dicevo all'inizio di questa nuova
polemica gratuita.
L'orario legale resta a 35 ORE, HANNO ALZATO IL NUMERO DI ORE DI
STRAORDINARIO CONSENTITE.
Ora bura', io ti parlo di FATTI, e i fatti sono questi. Tu parli di
interpretazioni, di un giornale italiano con un governo di destra e in
un contesto di comunque totale avversione ad ipotesi di riduzione
dell'orario di lavoro, da destra a sinistra...


> Zipeto, i giornali si leggono, smettila di usarli per tappare i buchi
> nella Citroen....


Bura', i giornali non solo si leggono, ma sopratutto bisogna CAPIRE
quel che c'e' scritto.
Poi magari prima di insultare il prossimo, bisognerebbe provare a
leggere i giornali del paese in questione, non le interpretazioni
fatte dal tuo misterioso articolista su un altrettanto misterioso
giornale...
Sono sicuro che un giornale di cuba o della corea del nord, riporta la
storia delle 35 ore in francia in maniera completamente diversa...

Quindi, morale della favola, mentre io ti parlo di FATTI, e i fatti
sono che le 35 ORE non sonostate toccate, ma è stato aumentato lo
straordinario possibile, tu mi parli di interpretazioni...
Questo è un discorso diverso. Se per te il fatto di elevare lo
straordinario snatura, alleggerisce il significato di quella riforma,
allora possiamo anche essere d'accordo, visto che lo scopo era quello
di creare nuovi posti di lavoro.
Se pero' questa modifica significa accantonare le 35 ore, allora non
mi trovo d'accordo, cosi' come non sono d'accordo altri giornali,
sopratutto francesi, che vedono un attacco si, ma non ANCORA una
demolizione dell'impianto della legge.
Sopratutto perche' aumentando lo straordinario, non obblighi la gente
a lavorare piu' di 35 ore, se non vuole...
E se lavora di piu', come straordinario, è pagata di piu'.

Ed ora, comunque, mi hai proprio rotto con sto tono di merda...
Possibile che tu non riesca mai a ragionare decentemente? Ma il culo
non te lo ha mai rotto nessuno?
Attento...

D.

Zorro

unread,
Sep 25, 2002, 8:33:20 AM9/25/02
to
In article <k>, Filippo Cintolesi wrote:
>
> il corrispettivo italiano di quello della Boeing non credo sia l'operaio
> fiat. per aristocrazia operaia penserei piuttosto all'enel o alla
> telecom.

direi piuttosto Fiat Avio o Alenia :-) dove per avvitare i bulloni ci
vuole il diploma...
Nell'enel e nella telecom c'e' (c'era, perché ormai sono tutti pensionati)
l'aristocrazia burina :-)) decine di migliaia di "manovali" raccomandati dalla
DC e dal PSI che non sapevano nulla di elettricità o di telefonia e,
ovviamente, guadagnavano più dell'operaio alle acciaierie....

Z.

Emanuele Buratti

unread,
Sep 26, 2002, 10:55:15 AM9/26/02
to

> Bura', non so proprio cosa tu abbia trovato.
> Ti spiego perche':
> 1) non ci dici di che giornale si tratta (solo data e sezione); non è
> che ti vergognavi a dirci che leggi il foglio, il giornale oppure il
> secolo?

La Stampa, come vedi manco una velina ufficiale del "regime".

Il Secolo non credo di averlo mai letto ed il Foglio ogni tanto lo
leggo da Internet. Sull'aereo disolito mi tocca il Giornale (perche'
Corriere e Stampa finiscono subito e la scelta e' sempre fra Repubblica,
che non toccherei manco con un remo, ed Il Giornale). Ah, e una volta
pure lessi La Padania...

> Quindi, morale della favola, mentre io ti parlo di FATTI, e i fatti
> sono che le 35 ORE non sonostate toccate, ma è stato aumentato lo
> straordinario possibile, tu mi parli di interpretazioni...
> Questo è un discorso diverso. Se per te il fatto di elevare lo
> straordinario snatura, alleggerisce il significato di quella riforma,
> allora possiamo anche essere d'accordo, visto che lo scopo era quello
> di creare nuovi posti di lavoro.

veramente lo scopo era quello di svuotare il significato delle 35
ore... ma vedo che sei d'accordo. Adesso coem al solito stai rigirando
la frittata ma non saresti zipeto se non lo facessi...

> Se pero' questa modifica significa accantonare le 35 ore, allora non
> mi trovo d'accordo, cosi' come non sono d'accordo altri giornali,
> sopratutto francesi, che vedono un attacco si, ma non ANCORA una
> demolizione dell'impianto della legge.

un pochino come in Italia la legge Cirami sarebbe un'attacco, ma non
ANCORA una demolizione dello Stato di Diritto?. Oggi ti trovo moderato,
Donato.... :-)

> Sopratutto perche' aumentando lo straordinario, non obblighi la gente
> a lavorare piu' di 35 ore, se non vuole...
> E se lavora di piu', come straordinario, è pagata di piu'.
>
> Ed ora, comunque, mi hai proprio rotto con sto tono di merda...
> Possibile che tu non riesca mai a ragionare decentemente? Ma il culo
> non te lo ha mai rotto nessuno?

no, ecco un'altra cosa che ci divide... :)

> Attento...

a chi?, a te?....ROTFL

Ciao,

Emanuele

Donato Zipeto

unread,
Sep 29, 2002, 5:24:06 PM9/29/02
to
Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote:

> cioe' la tua ricetta sarebbe quella di buttare altri soldi in pasto a
> chi, in decenni di malagestione, se l'e' costruito a propria altezza e
> misura?. Che mona che te son, ragazzo.

Bambin, vedi di metterti d'accordo con te stesso...

Si parla che la ricerca in italia e scadente e tu li a menarla che non è
vero, si dice che mancano fondi, e tu dici che non servono e che il
risultato è frutto di malgestione e malfunzionamente...
Insomma, fammi capire, secondo te la ricerca in italia funziona o no?
Qui dici tutto e il contrario di tutto, si fatica a seguirti.
Vabbe' che sei una banderuola, pero'...


> > Per esempio nella testa dei tanti leccaculo che non sono mai usciti da
> > casa loro ma pretendono di dare lezioni...
>
> lo so, ti brucia....

Cosa, non aver leccato?
Mah...

> > Ma vedi, se ci sono tanti finanziamenti, e tu pensi che non fanno bene,
> > nessuno ti forza a prenderli.
>
> prendo il minimo necessario, cioe' poco, pochissimo. Mica sono come
> quelli a cui ho dovuto fare dare un parere per dei finanziamenti CEE i
> quali chiedevano 600.000 euro per il paperwork!. Il nome tuo non c'era
> pero', strano.....

????
Chi ha mai gestito i finanziamenti CEE?
Ma ti sei bevuto il cervello?


> > Sorry?
> > Ovile? Qui non è il mio ovile... In questa città, che tra l'altro trovo
> > stupenda, ci ero stato si e no di passaggio qualche pomeriggio come
> > turista... Altro che ulivo...
>
> ...ulivo?.... (delira il poveretto)

Ahem, "ovile"...
Magari sto lapsus qualcosa vuol dire pero'...

> adesso come adesso c'ha il microscopio elettronico fuori uso. Sii
> sportivo e fatti visitare quando avra' la possibilita' di "scoprire"
> cosa si nasconde fra le tue gambe, non ti preoccupare...

A disposizione...

> > Si, in effetti negli ultimi tempi mi trovavo piu' spesso con gli uffici
> > brevetti...
> > Ora che son "tornato all'ovile", evidentemente si ricomincia, no?
>
> campa cavallo che l'erba cresce.....

??????
Scusa eh, ci riesci tu nel sottoscala...

D.

Donato Zipeto

unread,
Sep 29, 2002, 5:24:08 PM9/29/02
to
Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote:

> > 1) non ci dici di che giornale si tratta (solo data e sezione); non è
> > che ti vergognavi a dirci che leggi il foglio, il giornale oppure il
> > secolo?
>
> La Stampa, come vedi manco una velina ufficiale del "regime".

Bella roba...

> Il Secolo non credo di averlo mai letto ed il Foglio ogni tanto lo
> leggo da Internet. Sull'aereo disolito mi tocca il Giornale (perche'
> Corriere e Stampa finiscono subito e la scelta e' sempre fra Repubblica,
> che non toccherei manco con un remo,

E invece repubblica è uno dei pochi giornali che ancora si puo'
leggere...
L'altro giorno c'era lo scoop sul dossier mancuso, che ovviamente ne
altri giornali ne tantomeno le 6 TV di regime, han riportato.


> ed Il Giornale). Ah, e una volta
> pure lessi La Padania...

Con quella non mi ci pulirei nemmeno il culo per paura di infettarmi...

> veramente lo scopo era quello di svuotare il significato delle 35
> ore... ma vedo che sei d'accordo. Adesso coem al solito stai rigirando
> la frittata ma non saresti zipeto se non lo facessi...

Rigiro la frittata del coglione che sei.
Dall'inizio di questo thread ti ho detto che le 35 ore non sono state
toccate, sono invece state aumentate le ore di straordinario. Il che è
esattamente quanto diceva il tuo articolo...
Chiunque puo' andare a verificare, imbecille.

> un pochino come in Italia la legge Cirami sarebbe un'attacco, ma non
> ANCORA una demolizione dello Stato di Diritto?. Oggi ti trovo moderato,
> Donato.... :-)

La cirami non è una legge, è un vomito.

> > Ed ora, comunque, mi hai proprio rotto con sto tono di merda...
> > Possibile che tu non riesca mai a ragionare decentemente? Ma il culo
> > non te lo ha mai rotto nessuno?
>
> no, ecco un'altra cosa che ci divide... :)

Ma fammi il piacere, che uno appena ti guarda si mette a ridere...


>
> > Attento...
>
> a chi?, a te?....ROTFL

No, attento a te stesso.
Se continui a contraddirti ancora un po', rischi di pestarti da solo...

D.

Emanuele Buratti

unread,
Sep 30, 2002, 1:05:13 PM9/30/02
to
In article <1fjaogj.598p051sp7c6aN%zip...@pasteur.fr>,
zip...@pasteur.fr (Donato Zipeto) wrote:

> Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote:
>
> > cioe' la tua ricetta sarebbe quella di buttare altri soldi in pasto
> > a
> > chi, in decenni di malagestione, se l'e' costruito a propria altezza e
> > misura?. Che mona che te son, ragazzo.
>
> Bambin, vedi di metterti d'accordo con te stesso...
>
> Si parla che la ricerca in italia e scadente e tu li a menarla che non è
> vero, si dice che mancano fondi, e tu dici che non servono e che il
> risultato è frutto di malgestione e malfunzionamente...

eccome no, ti basti pensare a cose come l'edilizia universitaria dove
istituti sono stati costruiti tre volte perche' marciti nell'attesa, i
costi sovradimensionati per ospitare una popolazione studentesca di
fuori corso cronici...... devo continuare?.

> Insomma, fammi capire, secondo te la ricerca in italia funziona o no?

ci sono posti dove funziona a livelli paragonabili ai migliori
istituti stranieri... ed in tutti questi casi e' sempre il cervello che
fa la differenza, mai i soldi.

> Qui dici tutto e il contrario di tutto, si fatica a seguirti.
> Vabbe' che sei una banderuola, pero'...
>
>
> > > Per esempio nella testa dei tanti leccaculo che non sono mai usciti
> > > da
> > > casa loro ma pretendono di dare lezioni...
> >
> > lo so, ti brucia....
>
> Cosa, non aver leccato?

ma no, ricevere lezioni, e ringrazia che non siano le solite pedate
nel culo a cui sei abituato.

> Mah...
>
> > > Ma vedi, se ci sono tanti finanziamenti, e tu pensi che non fanno
> > > bene,
> > > nessuno ti forza a prenderli.
> >
> > prendo il minimo necessario, cioe' poco, pochissimo. Mica sono come
> > quelli a cui ho dovuto fare dare un parere per dei finanziamenti CEE i
> > quali chiedevano 600.000 euro per il paperwork!. Il nome tuo non c'era
> > pero', strano.....
>
> ????
> Chi ha mai gestito i finanziamenti CEE?
> Ma ti sei bevuto il cervello?

ma no, scemo, era una battuta...



>
> > > Sorry?
> > > Ovile? Qui non è il mio ovile... In questa città, che tra l'altro
> > > trovo
> > > stupenda, ci ero stato si e no di passaggio qualche pomeriggio come
> > > turista... Altro che ulivo...
> >
> > ...ulivo?.... (delira il poveretto)
>
> Ahem, "ovile"...
> Magari sto lapsus qualcosa vuol dire pero'...

eccome no..... :)))



> > adesso come adesso c'ha il microscopio elettronico fuori uso. Sii
> > sportivo e fatti visitare quando avra' la possibilita' di "scoprire"
> > cosa si nasconde fra le tue gambe, non ti preoccupare...
>
> A disposizione...

di' la verita', sei curioso di sapere anche tu quale cosa
microscopica si nasconde fra le tue gambe, eh!? :)

> > > Si, in effetti negli ultimi tempi mi trovavo piu' spesso con gli
> > > uffici
> > > brevetti...
> > > Ora che son "tornato all'ovile", evidentemente si ricomincia, no?
> >
> > campa cavallo che l'erba cresce.....
>
> ??????
> Scusa eh, ci riesci tu nel sottoscala...

beh, ma io un cervello ce l'ho, ma che paragoni...

Ciao,

Emanuele

Emanuele Buratti

unread,
Sep 30, 2002, 1:10:11 PM9/30/02
to
In article <1fjaooz.13ccop11vmwuv4N%zip...@pasteur.fr>,
zip...@pasteur.fr (Donato Zipeto) wrote:

> E invece repubblica è uno dei pochi giornali che ancora si puo'
> leggere...

che TU puoi leggere, non ti confondere....

> L'altro giorno c'era lo scoop sul dossier mancuso, che ovviamente ne
> altri giornali ne tantomeno le 6 TV di regime, han riportato.
>
>
> > ed Il Giornale). Ah, e una volta
> > pure lessi La Padania...
>
> Con quella non mi ci pulirei nemmeno il culo per paura di infettarmi...
>
> > veramente lo scopo era quello di svuotare il significato delle 35
> > ore... ma vedo che sei d'accordo. Adesso coem al solito stai rigirando
> > la frittata ma non saresti zipeto se non lo facessi...
>
> Rigiro la frittata del coglione che sei.
> Dall'inizio di questo thread ti ho detto che le 35 ore non sono state
> toccate, sono invece state aumentate le ore di straordinario.

appunto, che e' come se uno ti svuotasse il conto in banca di tutti i
soldi ma lasciandoti il nome. E allora ti vedo a dire "e beh, ma
dopotutto il mio conto in banca non l'ha mica toccato nessuno eh?, l'ha
solo svuotato di tutti i suoi contenuti"

> Il che è
> esattamente quanto diceva il tuo articolo...

che inizia, curiosamente, con appunto la nota di come la riforma
delle 35 ore sia stata formalmente svuotata.

> Chiunque puo' andare a verificare, imbecille.

che non esistono piu'?, certo.

Ciao,

Emanuele

roberto kersevan

unread,
Oct 1, 2002, 3:18:59 AM10/1/02
to
Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote in message news:<buratti-1FDA84...@News.CIS.DFN.DE>...

Non esistono piu' cosa, Buratti?

Le 35 ore? In Francia?

Ahahahahahahah..... 'mazza se sei mona, scusa eh?

Dato che non esistono piu', mi prendo, alla faccia tua, proprio i
due RTT di ottobre, e vengo a Trst. Parto domani. Se ti incontro ti
sputo in un occhio.... "non esistono piu'"... ansenti questo...

Un consiglio: cambia letture.

> Ciao,
>
> Emanuele

Ciao,

L'Analfabeta.

Donato Zipeto

unread,
Oct 1, 2002, 5:49:00 PM10/1/02
to
Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote:


> eccome no, ti basti pensare a cose come l'edilizia universitaria dove
> istituti sono stati costruiti tre volte perche' marciti nell'attesa, i
> costi sovradimensionati per ospitare una popolazione studentesca di
> fuori corso cronici...... devo continuare?.


Coglione coglione che non sei altro, che cazzo c'entrano i ricercatori e
la ricerca con l'edilizia universitaria, coglione che non sei altro?
Non ti passa manco per l'anticamera del cervello che l'edilizia
universitaria dipende da decisioni politiche?

> > Insomma, fammi capire, secondo te la ricerca in italia funziona o no?
>
> ci sono posti dove funziona a livelli paragonabili ai migliori
> istituti stranieri... ed in tutti questi casi e' sempre il cervello che
> fa la differenza, mai i soldi.

Esempi, prego...
Prendiamo per esempio il budget del san raffaele e l'impact factor
complessivo dei lavori pubblicati, poi prendiamo un qualche altro
istituto, magari anche il tuo, poi prendiamo una qualunque università di
provincia, e dividiamo il budget per l'impact factor dei lavori
pubblicati.
Cosi', tanto per guardare un po' ai numeri e non alle eccezioni che
confermano la regola...


> > > > Per esempio nella testa dei tanti leccaculo che non sono mai usciti
> > > > da
> > > > casa loro ma pretendono di dare lezioni...
> > >
> > > lo so, ti brucia....
> >
> > Cosa, non aver leccato?
>
> ma no, ricevere lezioni, e ringrazia che non siano le solite pedate
> nel culo a cui sei abituato.


Per mia fortuna, le lezioni dai leccaculo non ne ho mai prese...


> > > > Ovile? Qui non è il mio ovile... In questa città, che tra l'altro
> > > > trovo
> > > > stupenda, ci ero stato si e no di passaggio qualche pomeriggio come
> > > > turista... Altro che ulivo...
> > >
> > > ...ulivo?.... (delira il poveretto)
> >
> > Ahem, "ovile"...
> > Magari sto lapsus qualcosa vuol dire pero'...
>
> eccome no..... :)))


Eh, magari stavo pensando all'ulivo...


> > A disposizione...
>
> di' la verita', sei curioso di sapere anche tu quale cosa
> microscopica si nasconde fra le tue gambe, eh!? :)

Si, in effetti fra i coglioni e la minchia, si nasconde un microscopico
neo...
Di a tua sorella di venire a controllare...


> > ??????
> > Scusa eh, ci riesci tu nel sottoscala...
>
> beh, ma io un cervello ce l'ho, ma che paragoni...

Cazz, e con tutto sto cervello che hai, leggi padania, giornale, e non
capisci manco quel che c'e' scritto?

D.

Donato Zipeto

unread,
Oct 1, 2002, 5:49:01 PM10/1/02
to
Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote:

> In article <1fjaooz.13ccop11vmwuv4N%zip...@pasteur.fr>,
> zip...@pasteur.fr (Donato Zipeto) wrote:
>
> > E invece repubblica è uno dei pochi giornali che ancora si puo'
> > leggere...
>
> che TU puoi leggere, non ti confondere....


Per mia, ma sopratutto per loro fortuna, non sono il solo...


> > Rigiro la frittata del coglione che sei.
> > Dall'inizio di questo thread ti ho detto che le 35 ore non sono state
> > toccate, sono invece state aumentate le ore di straordinario.
>
> appunto, che e' come se uno ti svuotasse il conto in banca di tutti i
> soldi ma lasciandoti il nome. E allora ti vedo a dire "e beh, ma
> dopotutto il mio conto in banca non l'ha mica toccato nessuno eh?, l'ha
> solo svuotato di tutti i suoi contenuti"


Senti pirla, la differenza fondamentale è che se tu non vuoi fare lo
straordinario, non lo fai, punto e basta.
Nessuno ti obbliga.
Le ore di lavoro erano e restano 35.
Fai piu' straordinario se vuoi, se non vuoi, non lo fai.
Chiaro?
Forse è meglio che te lo ripeto.
L'orario di lavoro è e resta a 35 ore. E' stato solo alzato il numero di
ore di straordinario possibili. Se non vuoi farle, non le fai, e ti
limiti alle 35 ore, che sono e rimangono 35 ore.
Chiaro?
Te lo devo ripetere ancora una volta?

> > Il che è
> > esattamente quanto diceva il tuo articolo...
>
> che inizia, curiosamente, con appunto la nota di come la riforma
> delle 35 ore sia stata formalmente svuotata.

Beh, alcune imprese preferiranno fare leva sugli straordinari piuttosto
che assumere altre persone e creare nuovi posti di lavoro, quello si, te
lo concedo...
Ma da qui a parlare di smantellare, ne corre.
E ti ripeto, le 35 ore, piu' che operai, hanno avvantaggiato i cadres, i
dirigenti, gli impiegati. Gente che si è ritrovata con lo stesso
stipendio (medio alto) e con piu' ore di tempo libero.
Forse è anche per questo che la sinsitra è finita in malo modo,
oltr'alpe...

D.

Donato Zipeto

unread,
Oct 1, 2002, 5:49:01 PM10/1/02
to
roberto kersevan <roberto....@libero.it> wrote:


>
> Dato che non esistono piu', mi prendo, alla faccia tua, proprio i
> due RTT di ottobre, e vengo a Trst. Parto domani. Se ti incontro ti
> sputo in un occhio.... "non esistono piu'"... ansenti questo...

Già che ci sei, sputagli nell'altro occhio anche da parte mia...
Te ne saro' immensamente grato.

>
> Un consiglio: cambia letture.


Piu' che cambiare letture, dovrebbe prima imparare a leggere...

D.

PS: mi dirai, da uno che sputa su repubblica e legge la padania e il
giornale... che vuoi pretendere?

Emanuele Buratti

unread,
Oct 2, 2002, 5:10:30 AM10/2/02
to
In article <1fjefen.1l3n6fq1kqpba0N%zip...@pasteur.fr>,
zip...@pasteur.fr (Donato Zipeto) wrote:

> roberto kersevan <roberto....@libero.it> wrote:
>
>
> >
> > Dato che non esistono piu', mi prendo, alla faccia tua, proprio i
> > due RTT di ottobre, e vengo a Trst. Parto domani. Se ti incontro ti
> > sputo in un occhio.... "non esistono piu'"... ansenti questo...
>
> Già che ci sei, sputagli nell'altro occhio anche da parte mia...
> Te ne saro' immensamente grato.

urca, non ti facevo cosi' cagasotto Donato... ti sei ridotto a
mandare gli sgherri per procura? :-)

> >
> > Un consiglio: cambia letture.
>
>
> Piu' che cambiare letture, dovrebbe prima imparare a leggere...
>
> D.
>
> PS: mi dirai, da uno che sputa su repubblica e legge la padania e il
> giornale... che vuoi pretendere?

beh, se 'e per questo molto piu' spesso della Padania e del Giornale
leggo il Manifesto

Ciao,

Emanuele

Emanuele Buratti

unread,
Oct 2, 2002, 5:16:17 AM10/2/02
to
In article <1fjef73.hf4c801kpiy9sN%zip...@pasteur.fr>,
zip...@pasteur.fr (Donato Zipeto) wrote:

> Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote:
>
> > In article <1fjaooz.13ccop11vmwuv4N%zip...@pasteur.fr>,
> > zip...@pasteur.fr (Donato Zipeto) wrote:
> >
> > > E invece repubblica è uno dei pochi giornali che ancora si puo'
> > > leggere...
> >
> > che TU puoi leggere, non ti confondere....
>
>
> Per mia, ma sopratutto per loro fortuna, non sono il solo...
>
>
> > > Rigiro la frittata del coglione che sei.
> > > Dall'inizio di questo thread ti ho detto che le 35 ore non sono state
> > > toccate, sono invece state aumentate le ore di straordinario.
> >
> > appunto, che e' come se uno ti svuotasse il conto in banca di tutti i
> > soldi ma lasciandoti il nome. E allora ti vedo a dire "e beh, ma
> > dopotutto il mio conto in banca non l'ha mica toccato nessuno eh?, l'ha
> > solo svuotato di tutti i suoi contenuti"
>
>
> Senti pirla, la differenza fondamentale è che se tu non vuoi fare lo
> straordinario, non lo fai, punto e basta.
> Nessuno ti obbliga.

e proprio questo era il problema delle 35 ore, che finiva per gravare
sulle spalle di chi gli straordinari doveva farli per integrare una paga
bassa. E proprio per questo la riforma delle 35 ore ha colpito
maggiormente proprio i piu' poveri.

> Beh, alcune imprese preferiranno fare leva sugli straordinari piuttosto
> che assumere altre persone e creare nuovi posti di lavoro, quello si, te
> lo concedo...

alcune, diciamo tutte, va'....

> Ma da qui a parlare di smantellare, ne corre.

come ne corre?, con un'inghippo cosi' facile per beffare la legge mi
sai dire cosa manca per smantellarla?. La firmetta formale?

> E ti ripeto, le 35 ore, piu' che operai, hanno avvantaggiato i cadres, i
> dirigenti, gli impiegati. Gente che si è ritrovata con lo stesso
> stipendio (medio alto) e con piu' ore di tempo libero.

e fesso io che credevo che la sinistra avesse maggiormente a cuore i
ceti piu' deboli....

> Forse è anche per questo che la sinsitra è finita in malo modo,
> oltr'alpe...

perche' la riforma delle 35 ore e' finita bene, secondo te?.

Ciao,

Emanuele

Emanuele Buratti

unread,
Oct 2, 2002, 9:58:17 AM10/2/02
to
In article <1fjeexa.1hxxxk0rxg0joN%zip...@pasteur.fr>,
zip...@pasteur.fr (Donato Zipeto) wrote:

> Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote:
>
>
> > eccome no, ti basti pensare a cose come l'edilizia universitaria
> > dove
> > istituti sono stati costruiti tre volte perche' marciti nell'attesa, i
> > costi sovradimensionati per ospitare una popolazione studentesca di
> > fuori corso cronici...... devo continuare?.
>
>
> Coglione coglione che non sei altro, che cazzo c'entrano i ricercatori e
> la ricerca con l'edilizia universitaria, coglione che non sei altro?
> Non ti passa manco per l'anticamera del cervello che l'edilizia
> universitaria dipende da decisioni politiche?

ma tutti quei soldi vengono dalla stessa fonte, se devo spendere
miliardi per offrire una mensa per diecimila persona quando so che di
quelle solo 3000 finiranno per effettivamente laurearsi e' ovvio che
quei soldi sono per 2/3 buttati via. E dopo e' inutile lamentarsi che i
soldi non bastano mai...


>
> > > Insomma, fammi capire, secondo te la ricerca in italia funziona o no?
> >
> > ci sono posti dove funziona a livelli paragonabili ai migliori
> > istituti stranieri... ed in tutti questi casi e' sempre il cervello che
> > fa la differenza, mai i soldi.
>
> Esempi, prego...

guarda, proprio adesso stavo leggendo PNAS Online ed ho trovato
un'articolo molto ben fatto sull'"ultimo" pranzo di Otzi, qualche
estrazione di DNA, qualche PCR et voila' un bel PNAS (che ha ip che tu
ti sogni la notte, btw). E questi sono di Camerino, decisamente un posto
dove l'albero dei soldi e' sicuramente abbastanza parco di frutti....
eppure.......

Ciao,

Emanuele

PS..... speriamo che adesso che sei tornato in Italia ti tocchi
utilizzare il cervello. Dopo anni di disuso ti consiglio di darci dentro
di CRC e sperare che si sblocchi....

Donato Zipeto

unread,
Oct 3, 2002, 5:41:58 PM10/3/02
to
Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote:

> In article <1fjeexa.1hxxxk0rxg0joN%zip...@pasteur.fr>,
> zip...@pasteur.fr (Donato Zipeto) wrote:
> > che cazzo c'entrano i ricercatori e
> > la ricerca con l'edilizia universitaria, coglione che non sei altro?
> > Non ti passa manco per l'anticamera del cervello che l'edilizia
> > universitaria dipende da decisioni politiche?

> ma tutti quei soldi vengono dalla stessa fonte, se devo spendere
> miliardi per offrire una mensa per diecimila persona quando so che di
> quelle solo 3000 finiranno per effettivamente laurearsi e' ovvio che
> quei soldi sono per 2/3 buttati via. E dopo e' inutile lamentarsi che i
> soldi non bastano mai...


Continuo a non capire cosa c'entra la mensa con la ricerca
scientifica...

Ad ogni modo, guarda che non sono certo io quello che si oppone ad un
sistema basato sulla meritocrazia e la selezione...
A patto pero' che sia vera selezione e vera meritocrazia, non un sistema
fatto per i furbi e ricchi che incula sempre i soliti poveri fessi...


> guarda, proprio adesso stavo leggendo PNAS Online ed ho trovato
> un'articolo molto ben fatto sull'"ultimo" pranzo di Otzi, qualche
> estrazione di DNA, qualche PCR et voila' un bel PNAS (che ha ip che tu
> ti sogni la notte, btw).

Mah, ad occhio e croce direi che il J. Exp. Med. ha un IP
paragonabile...

> E questi sono di Camerino, decisamente un posto
> dove l'albero dei soldi e' sicuramente abbastanza parco di frutti....
> eppure.......

Quindi per UNO che riesce e mille che stanno nella merda, č giusto
continuare a stare tutti nella merda...

Un po' come gli ospedali insomma... Per uno che fa il supertrapianto e
mille nei quali si muore nelle corsie o ci vogliono mesi per un esame,
teniamo tutti nella merda, tanto basta quell'unico esempio di cose che
funzionano per farci credere che va tutto bene e tutto č a posto...

> PS..... speriamo che adesso che sei tornato in Italia ti tocchi
> utilizzare il cervello. Dopo anni di disuso ti consiglio di darci dentro
> di CRC e sperare che si sblocchi....

Il vantaggio č che tornando dall'estero e ritornando a fare ricerca
(invece che sbattersi in giro fra business plans e ricerca di fondi e
investitori) si hanno buone conoscenze e colalborazioni in istituti
prestigiosi, e si puo' lavorare decentemente...

D.

Donato Zipeto

unread,
Oct 3, 2002, 5:41:57 PM10/3/02
to
Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote:

> In article <1fjefen.1l3n6fq1kqpba0N%zip...@pasteur.fr>,
> zip...@pasteur.fr (Donato Zipeto) wrote:

> > Già che ci sei, sputagli nell'altro occhio anche da parte mia...
> > Te ne saro' immensamente grato.
>
> urca, non ti facevo cosi' cagasotto Donato... ti sei ridotto a
> mandare gli sgherri per procura? :-)


Non preoccuparti troppo...

Visto che la distanza geografica non è piu' un fattore limitante, non è
detto che prima o poi non capiti l'occasione di farlo di persona...

D.

Donato Zipeto

unread,
Oct 3, 2002, 5:41:58 PM10/3/02
to
Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote:


> e proprio questo era il problema delle 35 ore, che finiva per gravare
> sulle spalle di chi gli straordinari doveva farli per integrare una paga
> bassa. E proprio per questo la riforma delle 35 ore ha colpito
> maggiormente proprio i piu' poveri.

Forse non sai che in francia, a differenza che da noi, esiste lo SMIC,
il salario minimo garantito...
Qualunque sia il lavoro che fai, non puoi guadagnare meno di una cifra
che si aggira intorno ai 1000 euro al mese...

> > Beh, alcune imprese preferiranno fare leva sugli straordinari piuttosto
> > che assumere altre persone e creare nuovi posti di lavoro, quello si, te
> > lo concedo...
>
> alcune, diciamo tutte, va'....

Questo puo' essere vero sopratutto per le imprese piu' piccole, non
certo per Vivendi o per Renault...

> > Ma da qui a parlare di smantellare, ne corre.
>
> come ne corre?, con un'inghippo cosi' facile per beffare la legge mi
> sai dire cosa manca per smantellarla?. La firmetta formale?

Il fatto che per il salario di base uno non deve lavorare 39 ore, ma 35.
E lo straordinario lo fa se lo vuole.
Viene aumentata la possibilità di fare piu' ore di straordinario
rispetto al testo della Aubry.

> > E ti ripeto, le 35 ore, piu' che operai, hanno avvantaggiato i cadres, i
> > dirigenti, gli impiegati. Gente che si è ritrovata con lo stesso
> > stipendio (medio alto) e con piu' ore di tempo libero.
>
> e fesso io che credevo che la sinistra avesse maggiormente a cuore i
> ceti piu' deboli....

Il peggio è che proprio lo stato applicava con ritardo le 35 ore. Da un
lato si imponeva alle imprese le 35 ore, dall'altro nei comparti
statali, si avevano scioperi e proteste perche' proprio lo stato
ritardava l'applicazione...
Non credere che le cazzate si fanno solo da noi...

> > Forse è anche per questo che la sinsitra è finita in malo modo,
> > oltr'alpe...
>
> perche' la riforma delle 35 ore e' finita bene, secondo te?.

Pero' ha creato posti di lavoro, forse meno del previsto direttamente,
ma sicuramente molti piu' del previsto nel terziario, turismo, tempo
libero, cultura, spettacolo, cinema, intrattenimento ecc. ecc.
Posti di lavoro vero, stabili, duraturo...
Non i posti precari, virtuali, o le promesse vendute dal nostro
piazzista di arcore...

D.

PS: che bello un post senza insulti e saccenza... Vedi come è facile
discutere con educazione e rispetto, anche se si puo' restare ognuno con
i propri punti di vista? Non 'è poi cosi' difficile, no?

Claudio Bianchini

unread,
Oct 4, 2002, 6:58:04 AM10/4/02
to

Donato Zipeto ha scritto:

> Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote:
>
> > e proprio questo era il problema delle 35 ore, che finiva per gravare
> > sulle spalle di chi gli straordinari doveva farli per integrare una paga
> > bassa. E proprio per questo la riforma delle 35 ore ha colpito
> > maggiormente proprio i piu' poveri.
>
> Forse non sai che in francia, a differenza che da noi, esiste lo SMIC,
> il salario minimo garantito...
> Qualunque sia il lavoro che fai, non puoi guadagnare meno di una cifra
> che si aggira intorno ai 1000 euro al mese...

Contributi compresi o al netto?
Mi pare molto strano che in Francia uno che lavora al MacDonald's, ci ho
mangiato ieri e avanti ieri, possa guadagnare 1000 E. netti al mese.


>
> > perche' la riforma delle 35 ore e' finita bene, secondo te?.
>
> Pero' ha creato posti di lavoro, forse meno del previsto direttamente,
> ma sicuramente molti piu' del previsto nel terziario, turismo, tempo
> libero, cultura, spettacolo, cinema, intrattenimento ecc. ecc.

E riguardo al turismo un'ora in meno come fa a liberare un lavoratore
per andare sulla Cotè d'Azur da Parigi? Solo il viaggio prende un giorno
ad andare ed uno a tornare. Vuoi dire che vi è possibilità di "cumulo"?
Che cioè uno si fa 35 settimane a 40 ore a settimana poi si prende una settimana
di ferie proprio per andare a Cannes?

Claudio Bianchini

unread,
Oct 4, 2002, 7:06:16 AM10/4/02
to

Emanuele Buratti ha scritto:

> ma tutti quei soldi vengono dalla stessa fonte, se devo spendere
> miliardi per offrire una mensa per diecimila persona quando so che di
> quelle solo 3000 finiranno per effettivamente laurearsi e' ovvio che
> quei soldi sono per 2/3 buttati via. E dopo e' inutile lamentarsi che i
> soldi non bastano mai...

Ma non pagano le tasse universitarie anche quelli che poi abbandoneranno?
Cmq sono d'accordo a decuplicare le tasse universitarie per quelli del primo anno.
IMHO sarebbe un provvedimento che forse porterebbe il tasso di successo al 40%, in parte
perchè alcuni non si iscriverebbero perchè già sanno in anticipo che non si impegnerebbero,
altri cercherebbero di far fruttare il loro investimento, ancor di più poi se dovessero indebitarsi
con qualche strozzino.

sergentepiccione

unread,
Oct 4, 2002, 9:41:20 AM10/4/02
to
zip...@pasteur.fr (Donato Zipeto) wrote in message news:<1fji44g.vuynqm12znl60N%zip...@pasteur.fr>...

> Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote:
>
> > In article <1fjeexa.1hxxxk0rxg0joN%zip...@pasteur.fr>,
> > zip...@pasteur.fr (Donato Zipeto) wrote:
> > > che cazzo c'entrano i ricercatori e
> > > la ricerca con l'edilizia universitaria, coglione che non sei altro?
> > > Non ti passa manco per l'anticamera del cervello che l'edilizia
> > > universitaria dipende da decisioni politiche?
>
> > ma tutti quei soldi vengono dalla stessa fonte, se devo spendere
> > miliardi per offrire una mensa per diecimila persona quando so che di
> > quelle solo 3000 finiranno per effettivamente laurearsi e' ovvio che
> > quei soldi sono per 2/3 buttati via. E dopo e' inutile lamentarsi che i
> > soldi non bastano mai...


E' bello vedere persone nuove che discutono di problemi nuovi su
SCI...;-)
A questo punto allora, intervengo pure io: chssa' che non riappaiano
pure Carlo Izzo e Kersevan...;-)

Ho diversi amici che sono tornati in Europa con posizioni da
ricercatori o equivalenti che sono molto spaventati per l'assenza di
un adeguato suppporto per iniziare il proprio laboratorio. Certo,
scrivono grants (con una burocrazia complicatissima paragonata agli
RO1 americani), pero' il rischio e' che se non hanno successo nei
primi a cui applicano, poi possono rimanere invischiati in un turbine
di doveri didattici per cui non hanno gli strumenti o il tempo per
avere i dati preliminari per scriverne altri, etc..etc...e... bye-bye
ricerca...

Donato, buona fortuna per la scelta coraggiosa. C'e' poco da dire
Emanuele, i soldi, soprattutto all'inizio, sono essenziali per la
buona riuscita di un laboratorio. Ovvio che bisogna avere anche
cervello, ma senza sghei, fai ben poco. Quando ti trovi in una stanza
_vuota_ mi dici che combini?

Per il resto, permettimi di dissentire. Il lavoro sull'ultimo pranzo
di Orzi e' come dici tu "carino" (ma non esageriamo, pero!), ma per
poterlo fare ci sono voluti i quattrini per potere fare tutti gli
esperimenti: reagenti, salari, le macchine per la PCR, etc...

Ciao,

SP

Emanuele Buratti

unread,
Oct 4, 2002, 11:50:53 AM10/4/02
to
In article <94a3272a.0210...@posting.google.com>,
sergente...@yahoo.com (sergentepiccione) wrote:

> E' bello vedere persone nuove che discutono di problemi nuovi su
> SCI...;-)
> A questo punto allora, intervengo pure io: chssa' che non riappaiano
> pure Carlo Izzo e Kersevan...;-)
>
> Ho diversi amici che sono tornati in Europa con posizioni da
> ricercatori o equivalenti che sono molto spaventati per l'assenza di
> un adeguato suppporto per iniziare il proprio laboratorio.

il supporto sono decenni che sta crescendo in Italia. Al giorno
d'oggi non averlo significa ogni giorno di piu' inattitudine personale
(se non di peggio) piuttosto che mancanza di possibilita'. Il discorso
che fai poteva anche valere un quindici anni fa quando iniziai a
lavorare perche' all'epoca c'era il governo e poco piu'. Ma adesso fra
AIRC e Telethon e la miriade di fondazioni per questo o quello (parlo
solo della ricerca biomedica, ovviamente) non e' difficle avere accesso
a fondi che ti permettono di far marciare un laboratorio (e bene).

> Certo,
> scrivono grants (con una burocrazia complicatissima paragonata agli
> RO1 americani), pero' il rischio e' che se non hanno successo nei
> primi a cui applicano, poi possono rimanere invischiati in un turbine
> di doveri didattici per cui non hanno gli strumenti o il tempo per
> avere i dati preliminari per scriverne altri, etc..etc...e... bye-bye
> ricerca...

questo e' un problema del tutto diverso ed ha a che fare con la
nostra ipertrofica universita' dove l'indipendenza ha di fatto sancito
un proliferare allucinante di corsi di laurea corti, cortini, brevi,
medi, lunghetti, lunghi (e conseguenti aumenti nella didattica) per
attirare piu' studenti. Il tutto aggravato dal permanere di corsi
palesemente obsoleti stile Scienze Naturali che non si sa cosa cazzo
insegni a parte un pout-pourri' inutile di bilogia, geologia
etc.etc........

> Donato, buona fortuna per la scelta coraggiosa. C'e' poco da dire
> Emanuele, i soldi, soprattutto all'inizio, sono essenziali per la
> buona riuscita di un laboratorio. Ovvio che bisogna avere anche
> cervello, ma senza sghei, fai ben poco. Quando ti trovi in una stanza
> _vuota_ mi dici che combini?
>
> Per il resto, permettimi di dissentire. Il lavoro sull'ultimo pranzo
> di Orzi e' come dici tu "carino" (ma non esageriamo, pero!),

se ti ricordi discutemmo a lungo all'epoca un rapporto redatto
dall'unione di studenti di dottorato italiano dove si vedeva che
l'Italia stava perfettamente nella media di altre nazioni europee.
Anzi...

Questo continuo strapparsi i capelli e' il solito piagnisteo italico
che va dalla scienza allo sport, dove stando alle dichiarazioni
sembrerebbe che stiamo sempre sull'orlo del baratro ma alla fine in ogni
Olimpiade ce ne usciamo con un bel bottino di medaglie.

Il che, magari, sara' anche vero ma non e' necessariamente un male.

In fin dei conti, l'Italia del Rinascimento non era certo sto
paradiso in terra pero' abbiamo tenuto a battesimo la scienza e l'arte
moderna. I cosi' perfettini (allora come oggi, immagino) svizzeri che ci
hanno dato invece?, eh?... a parte l'orologio a cucu' ovviamente.

> ma per
> poterlo fare ci sono voluti i quattrini per potere fare tutti gli
> esperimenti: reagenti, salari, le macchine per la PCR, etc...

gia', gia', guarda, milioni di euro..... ma che dico milioni,
miliardi. Ma famme il piace', dai...

Ciao,

Emanuele

mauro locatelli

unread,
Oct 4, 2002, 3:58:41 PM10/4/02
to

"Emanuele Buratti" <bur...@my-deja.com> ha scritto nel messaggio
news:buratti-3A0F0F...@News.CIS.DFN.DE...

un male.
>
> In fin dei conti, l'Italia del Rinascimento non era certo sto
> paradiso in terra pero' abbiamo tenuto a battesimo la scienza e l'arte
> moderna. I cosi' perfettini (allora come oggi, immagino) svizzeri che ci
> hanno dato invece?, eh?... a parte l'orologio a cucu' ovviamente.

Scusa, eh, ma dimostri un'ignoranza abissale. La Svizzera
e' un paese di 7 mio di abitanti, di cui 2 mio di origine
straniera di recente immigrazione;
dunque un paese 11/12 volte piu' piccolo dell'Italia.

Il contributo svizzero alla scienza e all'arte e' stato notevolissimo
per le dimensioni del paese. Il poli di Zurigo e', ed e' stata, una
delle universita' piu' importanti del mondo. Hanno, gli svizzerotti, Nobel
in bacheca, dei Bernouilli (fondamentale!), Rousseau, Piaget, Le Corbusier,
Calvin,
Zwingli, Dunant, ecc..

Comunque, sappi che gli svizzerotti hanno ottenuto
18 Nobel scientifici -12 loro e 6 di naturalizzati (Pauli, ecc.), il che fa
della Svizzera
il paese con il piu' alto numero di Nobel per milione di abitanti, USA
compresi! L'ultimo: Zinkernagel in biologia nel 96! (Bovet, un tuo collega
che lo ricevette nel 56 e che contiamo fra i nostri in realta' e' svizzero
di nascita e di studi- e fa 19).

Informati prima di far figure da cioccolataio svizzero! :-)

Ciao,
NILO

Emanuele Buratti

unread,
Oct 5, 2002, 2:36:07 AM10/5/02
to
In article <3d9de...@corp.newsgroups.com>, "mauro locatelli"
<ma...@locatellimauro.com> wrote:

> "Emanuele Buratti" <bur...@my-deja.com> ha scritto nel messaggio
> news:buratti-3A0F0F...@News.CIS.DFN.DE...
> un male.
> >
> > In fin dei conti, l'Italia del Rinascimento non era certo sto
> > paradiso in terra pero' abbiamo tenuto a battesimo la scienza e l'arte
> > moderna. I cosi' perfettini (allora come oggi, immagino) svizzeri che
> > ci
> > hanno dato invece?, eh?... a parte l'orologio a cucu' ovviamente.
>
> Scusa, eh, ma dimostri un'ignoranza abissale.

lo so, dimenticavo la fonduta :-)

> La Svizzera
> e' un paese di 7 mio di abitanti, di cui 2 mio di origine
> straniera di recente immigrazione;
> dunque un paese 11/12 volte piu' piccolo dell'Italia.
>
> Il contributo svizzero alla scienza e all'arte e' stato notevolissimo
> per le dimensioni del paese. Il poli di Zurigo e', ed e' stata, una
> delle universita' piu' importanti del mondo. Hanno, gli svizzerotti,
> Nobel
> in bacheca, dei Bernouilli (fondamentale!), Rousseau, Piaget, Le
> Corbusier,
> Calvin,
> Zwingli, Dunant, ecc..
> Comunque, sappi che gli svizzerotti hanno ottenuto
> 18 Nobel scientifici -12 loro e 6 di naturalizzati (Pauli, ecc.), il che
> fa
> della Svizzera
> il paese con il piu' alto numero di Nobel per milione di abitanti, USA
> compresi! L'ultimo: Zinkernagel in biologia nel 96! (Bovet, un tuo
> collega
> che lo ricevette nel 56 e che contiamo fra i nostri in realta' e'
> svizzero
> di nascita e di studi- e fa 19).
>
> Informati prima di far figure da cioccolataio svizzero! :-)

sei proprio pedante, eh?, ho preso ad esempio la Svizzera perche',
nell'immaginario collettivo, e' praticamente l'opposto dell'italia.

Anche un bambino avrebbe capito che la mia boutade non aveva nessuna
intenzione di essere "accurata", semplicemente voleva essere
un'artefizio retorico per far capire ai soliti piagnoni nostrani che le
rose crescono sia nell'orto botanico dove ogni pianta c'ha il suo
cartellino che nel letamaio del contadino.

Ciao,

Emanuele

sergentepiccione

unread,
Oct 5, 2002, 5:53:22 AM10/5/02
to
Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote in message news:<buratti-3A0F0F...@News.CIS.DFN.DE>...

> In article <94a3272a.0210...@posting.google.com>,
> sergente...@yahoo.com (sergentepiccione) wrote:
>
> > E' bello vedere persone nuove che discutono di problemi nuovi su
> > SCI...;-)
> > A questo punto allora, intervengo pure io: chssa' che non riappaiano
> > pure Carlo Izzo e Kersevan...;-)
> >
> > Ho diversi amici che sono tornati in Europa con posizioni da
> > ricercatori o equivalenti che sono molto spaventati per l'assenza di
> > un adeguato suppporto per iniziare il proprio laboratorio.
>
> il supporto sono decenni che sta crescendo in Italia. Al giorno
> d'oggi non averlo significa ogni giorno di piu' inattitudine personale
> (se non di peggio) piuttosto che mancanza di possibilita'.

Suvvia, Emanuele, non fare finta di non vedere che talora puo' fare
comodo avere un ricercatore squattrinato per una semplice questione di
potere. Non hai i fondi, allora devi dipendere da chi ce li ha....
Inattitudine personale o peggio? Ma che dici? Supponi il caso di un
ricercatore con un congruo supporto in USA, dicimao un RO1, che decida
di tornare in italia. Lo sai che se torni perdi il tuo grant? Lo sai
che non puoi applicare per grant italiani finche' non sei in Italia
con la posizione ufficiale? Mi dici quanto e' il supporto per un
ricercatore che deve iniziare da zero il proprio laboratorio dato
dalle Universita'? Sentiamo...

> Il discorso
> che fai poteva anche valere un quindici anni fa quando iniziai a
> lavorare perche' all'epoca c'era il governo e poco piu'. Ma adesso fra
> AIRC e Telethon e la miriade di fondazioni per questo o quello (parlo
> solo della ricerca biomedica, ovviamente) non e' difficle avere accesso
> a fondi che ti permettono di far marciare un laboratorio (e bene).

Noto che tu stesso dici "fondi che ti permettono di fare marciare un
laboratorio (bene)" e mi compiaccio che anche tu ammetti che siano
necessari. Ma il punto rimane. Quando inizi da zero, e' anche
importante avere soldi -subito- che ti permettano di iniziare a
costruire il tuo laboratorio -subito- senza dovere aspettare i tempi
di scrittura, sottomissione ed approvazione del grant che tra una cosa
e l'altra possono essere assai lunghi.



> > Certo,
> > scrivono grants (con una burocrazia complicatissima paragonata agli
> > RO1 americani), pero' il rischio e' che se non hanno successo nei
> > primi a cui applicano, poi possono rimanere invischiati in un turbine
> > di doveri didattici per cui non hanno gli strumenti o il tempo per
> > avere i dati preliminari per scriverne altri, etc..etc...e... bye-bye
> > ricerca...
>
> questo e' un problema del tutto diverso ed ha a che fare con la
> nostra ipertrofica universita' dove l'indipendenza ha di fatto sancito
> un proliferare allucinante di corsi di laurea corti, cortini, brevi,
> medi, lunghetti, lunghi (e conseguenti aumenti nella didattica) per
> attirare piu' studenti. Il tutto aggravato dal permanere di corsi
> palesemente obsoleti stile Scienze Naturali che non si sa cosa cazzo
> insegni a parte un pout-pourri' inutile di bilogia, geologia
> etc.etc........

Non mi pare diverso perche' alla fine ha un impatto sul tempo che si
puo' dedicare alla ricerca e quindi, fatalmente sui suoi risultati.



> > Donato, buona fortuna per la scelta coraggiosa. C'e' poco da dire
> > Emanuele, i soldi, soprattutto all'inizio, sono essenziali per la
> > buona riuscita di un laboratorio. Ovvio che bisogna avere anche
> > cervello, ma senza sghei, fai ben poco. Quando ti trovi in una stanza
> > _vuota_ mi dici che combini?
> >
> > Per il resto, permettimi di dissentire. Il lavoro sull'ultimo pranzo
> > di Orzi e' come dici tu "carino" (ma non esageriamo, pero!),
>
> se ti ricordi discutemmo a lungo all'epoca un rapporto redatto
> dall'unione di studenti di dottorato italiano dove si vedeva che
> l'Italia stava perfettamente nella media di altre nazioni europee.
> Anzi...

Please...
In Italia ci sono alcuni centri che scientificamente reggono il
paragone col mondo intero, ma purtroppo sono assai pochi. Lascia
perdere l'unione studenti di dottorato, mi pare un argomento assai
debole. Vorrei vedere quanti di loro sono stati nei migliori
laboratori stranieri (se sono stati all'estero per cominciare!)

> Questo continuo strapparsi i capelli e' il solito piagnisteo italico
> che va dalla scienza allo sport, dove stando alle dichiarazioni
> sembrerebbe che stiamo sempre sull'orlo del baratro ma alla fine in ogni
> Olimpiade ce ne usciamo con un bel bottino di medaglie.

Io non me li strappo proprio i capelli, perche' non soffro il
problema. Mi fa piacere neanche tu lo abbia. Pero' non prendiamoci in
giro dicendo che non ci sono cose che andrebbero cambiate in Italia...

> Il che, magari, sara' anche vero ma non e' necessariamente un male.
>
> In fin dei conti, l'Italia del Rinascimento non era certo sto
> paradiso in terra pero' abbiamo tenuto a battesimo la scienza e l'arte

Ma che dici, Emanuele? Paragonata al resto del mondo di allora,
l'Italia del Rinascimento ERA il paradiso in terra. Era IL posto #1 al
mondo...

> moderna. I cosi' perfettini (allora come oggi, immagino) svizzeri che ci
> hanno dato invece?, eh?... a parte l'orologio a cucu' ovviamente.

Su questo ti ha gia' risposto Mauro...

> > ma per
> > poterlo fare ci sono voluti i quattrini per potere fare tutti gli
> > esperimenti: reagenti, salari, le macchine per la PCR, etc...
>
> gia', gia', guarda, milioni di euro..... ma che dico milioni,
> miliardi. Ma famme il piace', dai...

Continui a fare il facilone. Sei appena tornato in Italia, non hai una
lira (pardon, un Euro) di startup. Stai scrivendo il tuo primo grant
(sul tuo computer personale perche' non hai i fondi manco per
comprarti quello). Dove trovi i soldi per pagarti le cose piu' banali
che servono per mettere in piedi un laboratorio? Come dicevo prima,
cio' implica ritardi di parecchi mesi, sempre ammettendo che poi il
grant tu lo prenda.
Che dire? Buona fortuna!

Ciao

SP

sergentepiccione

unread,
Oct 5, 2002, 6:19:08 AM10/5/02
to
Emanuele Buratti <bur...@my-deja.com> wrote in message news:<buratti-C75566...@News.CIS.DFN.DE>...

> In article <3d9de...@corp.newsgroups.com>, "mauro locatelli"
> <ma...@locatellimauro.com> wrote:
>
> > "Emanuele Buratti" <bur...@my-deja.com> ha scritto nel messaggio
> > news:buratti-3A0F0F...@News.CIS.DFN.DE...

[...]

Infatti. E la Svizzera ha il numero piu' alto di premi Nobel per
abitante.
L'esempio e' perfetto, peccato che dimostri la tesi opposta a quella
che sostieni tu...;-)

> Anche un bambino avrebbe capito che la mia boutade non aveva nessuna
> intenzione di essere "accurata", semplicemente voleva essere
> un'artefizio retorico per far capire ai soliti piagnoni nostrani che le
> rose crescono sia nell'orto botanico dove ogni pianta c'ha il suo
> cartellino che nel letamaio del contadino.

Gia', peccato pero' che col tuo esempio tu abbia anche fatto vedere
che le rose crescono assai meglio nell'orto botanico ben curato che
nel letamaio...;-)

Sara' per un altra volta Emanuele: qui l'autogoal e' evidente. E'
inutile che il portiere cerchi di convincerci che ha mancato la parata
apposta per vivacizzare la partita...

Ciao,

SP

Claudio Bianchini

unread,
Oct 5, 2002, 8:18:53 AM10/5/02
to

mauro locatelli ha scritto:

> "Emanuele Buratti" <bur...@my-deja.com> ha scritto nel messaggio
> news:buratti-3A0F0F...@News.CIS.DFN.DE...
> un male.
> >
> > In fin dei conti, l'Italia del Rinascimento non era certo sto
> > paradiso in terra pero' abbiamo tenuto a battesimo la scienza e l'arte
> > moderna. I cosi' perfettini (allora come oggi, immagino) svizzeri che ci
> > hanno dato invece?, eh?... a parte l'orologio a cucu' ovviamente.
>
> Scusa, eh, ma dimostri un'ignoranza abissale. La Svizzera
> e' un paese di 7 mio di abitanti, di cui 2 mio di origine
> straniera di recente immigrazione;
> dunque un paese 11/12 volte piu' piccolo dell'Italia.
>
> Il contributo svizzero alla scienza e all'arte e' stato notevolissimo
> per le dimensioni del paese. Il poli di Zurigo e', ed e' stata, una
> delle universita' piu' importanti del mondo. Hanno, gli svizzerotti, Nobel
> in bacheca, dei Bernouilli (fondamentale!), Rousseau, Piaget, Le Corbusier,
> Calvin,
> Zwingli, Dunant, ecc..

Non ho mai capito questo discorso dei Nobel dove voglia andare a parare.
Che sia il maggior riconoscimento internazionale nel campo scientifico non
ci piove, ma che una nazione abbia molti premi Nobel non sta certo
ad indicare che gli abitanti di quella nazione siano più intelligenti di quelli
di altri, casomai indica il livello di benessere di una nazione, ed anche
il principale campo di attività economica.
In Svizzera ci sono molte industrie farmaceutiche, mi aspetterrei qualche
Nobel svizzero nella chimica, in USA vi sono le maggiori aziende informatiche,
mi aspetterei un sacco di Nobel americani nella fisica, in Italia facciamo scarpe
e posate, e non esiste il Nobel per la calzatura, ma se esistesse il Nobel della
moda vinceremmo a mani basse.
E cmq proprio non mi pare che la Svizzera abbia dato molto alla scienza e alle
tecnologia occidentali, oltre a un discorso di "produzione" vi è anche un discorso
di "circolazione". Chi ha introdotto la bussola, la carta, la polvere da sparo e
in numeri arabi in Europa? I mercanti italiani. Anche questo è un "contributo"
alla scienza e alla tecnologia.

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