CASE INPGI/Un mio errore (di Pino Nicotri)

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Pino Nicotri

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Feb 16, 2017, 7:44:47 AM2/16/17
to Fabio Gibellino, senzab...@yahoogroups.com, senzab...@googlegroups.com

Riferendosi al mio intervento INPGI/Una storia di male in peggio (di Pino Nicotri), messo in rete da Senza Bavaglio alle 20:44 di sabato 11 febbraio, il collega Roberto Reale mi ha fatto rilevare via Messenger quanto segue: 

 “…. La consulenza tecnica di parte, commissionata dal Procuratore regionale il 27.5.1995 e consegnata scritta il 31.5.1995, ricalca la valutazione di massima precedente; essa, inoltre, come rileva lo stesso Procuratore generale nelle sue conclusioni scritte, contiene “stime ed obiezioni successive” ai fatti di cui trattasi; mentre le due consulenze di parte, redatte dagli ingegneri M. B., R.M. B., G. T., e dagli ingegneri P. C., G. N., R. P., confermano la perizia giurata degli ingegneri estimatori P. C. e F. C.; del resto, questa stima non è stata messa in discussione neppure dall’istituto bancario che ha concesso la fideiussione. In base alle considerazioni che precedono, il Collegio non rinviene ipotesi di danno al patrimonio dell’I.N.P.G.I., in relazione agli acquisti degli immobili di cui è causa”.

 Ho fatto notare a Reale che la sua prosa non è chiarissima e che nel mio intervento avevo citato una sentenza del magistrato milanese Giovanna Ichino e riportato il link http://www.altalex.com/documents/news/2003/04/09/caso-inpgi-sulla-responsabilita-dell-organo-collegiale-di-governo-dell-ente , il cui contenuto afferma tra l’altro quanto segue: "L’organo collegiale di governo dell’ente, che delibera le sue scelte in conformità all’istruttoria tecnica degli uffici, non può ritenersi responsabile dei danni conseguenti alle scelte adottate sulla scorta di devianze degli uffici amministrativi”. Ma Reale ha ribattuto:

 "Scusa, ma hai fatto un po' di confusione, oppure mi sono spiegato male. 1) La sentenza della Corte dei Conti - anche nella copia del tuo link - esclude tassativamente qualsiasi danno con il seguente passaggio: "In base alle considerazioni che precedono, il Collegio non rinviene ipotesi di danno al patrimonio dell’I.N.P.G.I., in relazione agli acquisti degli immobili di cui è causa". 2) La Ichino s'occupava d'altro, non ha mai ordinato perizie e il suo commento è dunque un giudizio gratuito”.

 Per meglio documentarmi ho chiesto al collega Reale se può inviarmi le perizia che ha citato, e lui mi ha risposto:

 "Io purtroppo non ho copia delle perizie, ma posso dire questo: alla base del prezzo, dopo la valutazione della Commissione congruità, ci furono le perizie giurate (quindi penalmente rilevanti) di due ingegneri dei Lavori Pubblici); le perizie di parte di altri ingegneri milanesi presentate in giudizio ricalcavano identici giudizi e valori; la perizia ordinata dal Pg della Corte dei Conti lombarda abbassava drasticamente il prezzo supponendo uno sconto del 30 per cento per acquisto in blocco che il venditore non fece (erano gli anni della crisi abitativa, sul mercato non c'erano immobili). Questo è ciò che so, oltre al fatto che il pm già in primo grado aveva chiesto l'assoluzione di tutti, ribaltata invece dal giudice per un teorema politico. Sulla qualità degli immobili e sul prezzo richiesto non ho pareri perché tutt’oggi non so dove sia via dei Missaglia. A me premeva solo la verità storica sul danno mai accertato. Un saluto".

 Insomma, pur nella scarsa chiarezza dell’intero discorso e nel contraddirsi delle sentenze e perizie d’epoca (lo stesso Reale riconosce che la legittima aspettativa di uno sconto del 30% fu delusa), il collega ci tiene a sottolineare che la Corte dei Conti del Lazio nella sentenza finale, di assoluzione di tutti i condannati in primo grado, ha così concluso:

 "non rinviene ipotesi di danno al patrimonio dell’I.N.P.G.I., in relazione agli acquisti degli immobili di cui è causa”.

Io in effetti ho male interpretato il sunto della sentenza riportato in quel link di altalex.com, per giunta essendo miope ho letto male un numero: anziché 29 miliardi di lire, come ho scritto, la Corte dei Conti prima dell’assoluzione aveva chiesto iil risarcimento di 25 miliardi. Però il link riporta anche tutta la sentenza di assoluzione, in versione integrale, perciò il lettore non poteva essere tratto in inganno dal mio errore. Come che sia, ho sbagliato. 

Le sentenze possono piacere o non piacere, possono convincere o non convincere, ma in un Paese civile quelle definitive vanno rispettate. Prendo perciò volentieri atto di quanto specificato dal collega  Roberto Reale. E del resto il mio intervento non intendeva “resuscitare” la vecchia querelle sul prezzo pagato dall’Inpgi per i due immobili ex via Dei Missaglia, ma far notare che in più sedi è stato affermato che la loro qualità, contrariamente a ciò che si crede e si vuol far credere, è inferiore a quanto sarebbe legittimo aspettarsi. E alla qualità implicita nel prezzo di vendita agli inquilini chiesto da Inpgi e dalla sua incaricata SGR.  

 Pino Nicotri

(Senza Bavaglio

Ex consigliere generale Inpgi

Inquilino di via Nicola Romeo 14)

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