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Mi chiamo Chiara, ed ho quasi 14 anni, li compio fra un mese. Vi
racconto cosa mi è successo il mese scorso, mentre viaggiavo in treno
con mia madre, per andare in Calabria da Torino a trovare la Nonna per
l'estate; erano già 6 ore, ed eravamo mezze addormentate ed io in
particolare annoiata e stufa, faceva un caldo terribile ed ero tutta
sudata, anche indossando solo una maglietta senza maniche e una gonna
corta sopra il ginocchio; nonostante la doccia fatta prima di partire
mi sento tutta appiccicaticcia e sporca, ma non posso farci niente.
Alla stazione di Roma sale un uomo che entra nel nostro
scompartimento, bè, un ragazzo, avrà avuto 30 anni, chiede permesso e
si siede di fronte a me, sorride e mi guarda, lo guardo, è proprio
carino, ma mi continua a fissare troppo e non so dove guardare, così
faccio finta di leggere.
Mi stava fissando sempre, lo vedo con la coda dell'occhio, mi accorgo
che mi sta guardando troppo attentamente, si, mi sta fissando come se
mi volesse spogliare, che porco !
Si, mi pareva che mi fissasse il petto, non è che abbia un granchè in
fatto di seno, ma mi stavo rendendo conto che senza reggiseno (me lo
ero levato alla toilette un paio di ore prima, troppo caldo) forse si
vedevano i capezzoli in trasparenza; ricomincio a leggere.
Dopo un po getto uno sguardo veloce verso di lui...oddio, mi stava
guardando le gambe, ora mi ero pentita di avere messo una gonna così
corta, che riuscisse a vedere qualcosa ?
Però la cosa mi stava eccitando, sentirmi guardare così, con mia madre
vicina che dorme...ma che cosa poteva volere da me quell'uomo pensai ?
Avrei dovuto essere troppo piccola per lui in fondo. Forse, pensavo, è
uno di quelli che chiamano pedofili.
Penso che se fossimo soli forse mi vorrebbe ...bè, insomma, mi
scoperebbe penso.
Io ancora sto a zero in fatto di sesso, solo qualche bacetto al mio ex
ragazzo, e qualche toccatina sui vestiti, ma la cosa mi eccitava,
pensare che quel ragazzo mi avrebbe fatto certe cose...
di curiosità ne avevo tanta, e in effetti avrei tanta voglia di farlo,
anche se sono bloccata dalla paura, paura di sentire male. Mia madre
crede ancora che io sia proprio una bambina, pensa che l'anno scorso
non riteneva necessario che mi comprassi il costume a due pezzi per il
mare, insomma voleva che andassi in topless...be, gli ho fatto notare
che un po di seno l'avevo e mi vergognavo.
Chiusi gli occhi e mi misi a fantasticare su quello che mi avrebbe
fatto quel ragazzo...dopo un po sbircio di nuovo e lo vedo ancora, che
mi fissa le gambe...
il treno, il rumore di sottofondo, il sonno mi avevano resa
incosciente e sonnolenta e quello sguardo mi eccitava così decido di
stare al gioco e vedere le sue reazioni...
finsi di volermi sistemare meglio, così mi sollevai un poco e sistemai
la gonna, ma in modo che si sollevasse un po, ed allargai piano piano
le gambe, come per trovare la posizione migliore; ora continuava a
fissarmi, e mi vedeva sicuramente le mutandine bianche sottili che
indosso.
Infatti per vedere meglio si stava abbassando sul sedile come per
mettersi più comodo.
Stavo con gli occhi chiusi e mi sentivo il suo sguardo addosso, mi
sentivo molto porca, e fantasticavo su quello che stava facendo, il
pensiero che un uomo mi stava guardando proprio li, le mutandine, mi
rendeva agitata, cominciavo a sentirmi umida fra le gambe, avrei
voluto toccarmi, da due anni circa avevo già imparato a farlo, quasi
ogni giorno, è come una droga per me, quasi sempre a letto, ma una
volta persino al bagno della scuola.
Ormai, un po per il sonno, un po per l'eccitazione, avevo perso ogni
inibizione, e, come se non fossi nella realtà ma in un sogno erotico,
volevo continuare e provocarlo, vedere come andava a finire.
Ma dovevo stare attenta che mia madre non notasse nulla.
Ad un tratto ho aperto gli occhi fissandolo: lui, per un attimo
sorpreso, ha abbassato lo sguardo, ma subito dopo ha ricominciato a
fissarmi, ed ora sorrideva. "Come ti chiami ? Quanti anni hai ?"
solite domande stupide, io gli dico 14, "ma dai, dimostri molto di
più, sai che sei molto carina" mi dice e via stupidaggini del
genere...
passa un buon quarto d'ora di chiacchiere anche con mia madre, e di
spiegazioni sulle nostre destinazioni, scopriamo che insegna
pianoforte, e mia madre entusiasta...vorrebbe che io diventassi
pianista...prendo lezioni da qualche mese e il mio problema è il
solfeggio...che noia...
stazione di Napoli, salgono altre 4 persone e...maledizione, mamma si
è scordata di prenotare il posto ! Cioè il signore entrato prima
avrebbe avuto il posto mio, ma si era seduto in un altro sedile, ma
ora le altre persone reclamavano il posto. Perciò a questo punto una
di noi si doveva alzare, ed ovviamente io, e faccio per andare a fare
due passi nel corridoio, mia madre mi dice che tra un po mi fa sedere
e lei si alza.
Ma prontamente il nostro amico mi offre di cedermi il posto, mia madre
"no, ma scherza, non si disturbi !" "ma quale disturbo, si figuri!, "
"No stia seduto, non se ne parla nemmeno", "Bene, guardi, ci entriamo
tutti e due, sua figlia è così leggere, può venire in braccio a me."
"Ma per favore, stai comodo !"
Io spudoratamente intervengo "Certo certo, magari mi da qualche
ripasso di solfeggio no ?"
Mamma mia, ma cosa stavo facendo, ora non potevo più tirarmi indietro,
vediamo come reagisce, tanto non può capitare nulla con lo
scompartimento pieno di gente.
Mi siedo sulle sue ginocchia di fronte a lui, mi prende la mano e
comincia a fare "un-due un-due" e via dicendo facendo finta di darmi
lezioni di solfeggio.
Intanto mia madre si è assopita ed anche gli altri dormono, uno russa
pure.
Mi fissa negli occhi, poi mi guarda i seni sotto la maglietta sottile
e mi sento sempre più eccitata; provo ad osare, mi sollevo e mi sposto
la gonna da sotto il sedere e mi siedo più avanti, quasi attaccata
alla sua cintura; ora sto con le sole mutandine su di lui.Lui sorride
e mi guarda, chissà se ha capito che lo sto facendo apposta.
Arriva improvvisamente una galleria e si fa buio; un attimo di panico,
non ci avevo pensato; subito sento una mano sulla mia gamba nuda, mi
carezza come per caso risalendo un po la coscia, sale, ora comincia a
salire sotto la gonna ed è quasi arrivato all'orlo delle
mutandine--torna la luce, si blocca subito e fa finta di niente. Io lo
guardo, e faccio finta di niente. Mi chiedo dove sarebbe arrivato. Mi
sto eccitando sempre di più e questo gioco mi piace.
Se gli piaccio pensavo, dovrebbe averlo duro ora, così voglio provare
a sentirlo, e mi sposto in avanti piano, e mi struscio sui suoi
pantaloni, si, sento un rigonfiamento--non ho molta esperienza, ma
credo sia duro--mhhh pensavo, se potesse me lo metterebbe dentro--wow--
Voglio provare a provocarlo ancora, continuando a fare finta di fare
solfeggio comincio a saltellare a tempo su di lui, che per
incoraggiarmi mi prende per i fianchi e mi asseconda; ora sto
praticamente appoggiata con le mutandine sul suo davanti, e mi sto
strusciando sul suo rigonfiamento, ora lo sento bene, proprio fra le
mie gambe che preme; sono così agitata che sto sudando, sento la
maglietta bagnata sotto le ascelle, ed anche le mutandine si stanno
bagnando, mentre mi struscio su di lui comincio a sentire un gran
calore fra le gambe, vorrei tanto sfogarmi.
Guardo un attimo mia madre, le altre persone assopite, se sapessero
cosa stiamo facendo.
Improvvisa un'altra galleria: di colpo, senza sprecare tempo le sue
mani si infilano sotto la maglietta, e le sento subito sui seni, è una
sensazione bellissima, sospiro piano, mi carezza da sotto, sento il
palmo della mano che passa sui capezzoli, sono durissimi e lui li
stringe piano con le dita, poi prende tutto il seno con la mano e lo
palpa piano, oddio il piacere sta crescendo, mi sento sempre più
bagnata fra le gambe, e ho paura di bagnargli i pantaloni o che si
senta il mio odore.
Mi lascia i seni, e torna sotto la gonna, ora ho paura, non so se
voglio andare avanti, che faccio se non torna la luce subito--potrei
urlare, ma penso che sarebbe chiaro ormai che ci stavo pure io, e
pensa che figuraccia farei comunque davanti a tutti. E poi l'ho detto,
non riuscivo a smettere, mi sentivo come in un sogno, come se non
fossi io, li, una ragazzina di 13 anni, accanto alla mamma, seduta
sulle gambe di uno sconosciuto a strofinarmi la fichetta sul suo
pacco, sia pure attraverso le mutandine.
Un attimo e la sua mano raggiunge stavolta le mutandine, sento il
tocco delle dita attraverso il tessuto bagnato, proprio li davanti, e
mi devo trattenermi dal gemere, sono troppo eccitata e lui mi tortura,
spinge le dita contro la mia vagina, attraverso le mutandine e mi fa
bagnare sempre di più.
Finalmente torna la luce, sfila la mano subito ma, oddio--mi fissa e se
la porta al naso--mi fa vedere che annusa il dito bagnato del mio
sesso, e poi se lo mette in bocca e lo succhia--resto di sasso, deve
essere proprio un maniaco.
Adesso devo decidere in fretta, che faccio alla prossima galleria, se
resto li andrà sempre più avanti fino a--fino a dove ? Che faccio ? Mi
sta piacendo troppo, ma se lui--dove vuole arrivare ? E se mia madre si
sveglia ? Certo così non è che si noti niente, io sono semplicemente
seduta sulle sue gambe, e nessuno può capire che sono bagnata e mi sto
strusciando su di lui.
Di nuovo, buio, ormai devo andare avanti.
Ecco, subito la mano sotto, ora che farà ? Temo di saperlo, prima non
ha fatto in tempo, ma ora cerca il bordo laterale e si infila con le
dita sotto--oddio, sento le sue dita a contatto con la pelle nuda,
giocano un po con i peletti, poi cercano la fessura e cominciano a
giocare, sento un polpastrello che scorre lungo le labbra, su e giu,
su e giu, poi si ferma--su, proprio dove è più bello, e spinge piano,
ritmicamente, ohhh--.sto godendo, è una cosa meravigliosa, non so se si
sente niente, nella mia mente sto urlando, e tento di non gemere
davvero, ma lui mi sta toccando senza pietà, ti prego continua gli
sussurro--ma --come per dispetto si ferma di botto.
Mi riprendo un attimo, e mi chiedo perché si sia fermato.
Le sue mani sono sempre sotto la gonna, ma le sento fare qualcosa--un
rumore di cerniera lampo--no, quello no ! Se lo stava tirando fuori, ma
è impazzito ? In mezzo a tutti ?
Mi prende la mano e l me lo fa prendere in mano--wow, è durissimo e
caldo, è la prima volta che ne tocco uno--"che vuoi fare, sei impazzito
? Continua a toccarmi ti prego " "Con questo è meglio " dice--
Torna la luce.
Il panico, ancora dormono--oddio se si accorgono, non si vede niente,
il suo coso è coperto dalla mia gonna ma--mi prende per i fianchi e me
lo spinge contro, con una mano me lo struscia contro le mutandine, e
ricomincia a toccarmi con quello--sono sconvolta, la sensazione torna,
chiudo gli occhi e mi muovo piano piano, assecondandolo, in modo da
strusciare le mie labbra, sotto le mutandine, contro la punta del suo
pene, penso alla situazione e mi eccito ancora di più, in meno di
mezzora sto facendo più cose di sesso che in tutto il resto della mia
vita, è una cosa sconvolgente.
Ho bisogno di sfogarmi, devo riuscire a godere, ma lui si ferma di
nuovo, e sempre con la mano sotto la gonna piano piano sposta la punta
del pene fino al bordo delle mutandine, poi le scosta e si fa strada
sotto--no, tento di fermarlo--non posso parlare , sottovoce gli dico
ferma, no--oddio non è possibile, ma cosa vuole fare ? Questo è pazzo,
e se adesso tenta di mettermelo dentro cosa faccio ?
Un attimo e sento la punta calda contro la mia vagina, la sensazione è
sconvolgente, spinge piano su e giu, ma non sembra che voglia entrare,
forse gli basta così--il piacere è troppo intenso; non riesco a
fermarlo. ora si è fermato, ma sento la punta gonfia del suo sesso
proprio all'ingresso della mia vagina, fermo-- lo sto lasciando fare,
come scusa mi dico che non può farlo davanti a tutti che si possono
svegliare e vedere--
Un flash, ancora una volta mi ero distratta, la galleria, se torna la
galleria sarà buio di nuovo, ed ora non ci metterebbe niente a--Mi devo
alzare subito e uscire--si, forse nessuno si accorge di niente, lui non
dirà niente, andrebbe in prigione--ero tanto eccitata che avevo bisogno
di sfogarmi, ma questo no ! Non potevo farmi sverginare così su un
treno da uno sconosciuto, se ne sarebbero accorti tutti per forza, e
mi avrebbe fatto male, forse avrei urlato.
Troppo tardi, implacabile il buio--
Sento le sue mani che mi prendono per i fianchi e mi attira contro il
suo sesso, provo ad urlare ma mi blocca con le sue labbra sulla mia
bocca, si incolla con la sua bocca alla mia mentre mi spinge con tutta
la forza contro di se--non posso fare niente, mi sento allargare e
invadere, nonostante tenti di stringere le gambe e contrarmi la punta
entra piano dentro di me implacabile, poi si ferma un attimo, sento
bruciarmi, forse si è fermato; passa qualche secondo e sento il
piacere che torna, per un attimo mi rilasso, lui ne approfitta subito:
uno scatto improvviso, mi tira contro di se e il pene scivola fino in
fondo, mi scappa un gemito, subito soffocato dal suo bacio, un dolore
lancinante, mi sentivo tutta piena e violata; il dolore va scemando
piano, mentre lui è fermo dentro di me--torna la luce--ormai sono sicura
che ci scopriranno, mi guardo attorno, no, niente, mentre io venivo
violentata mia madre stava beatamente a dormire, incredibile, nessuno
si è accorto di niente. Sono appena stata sverginata in uno
scompartimento del treno accanto a mia madre, la guardo assopita
accanto mentre sento la sensazione sconvolgente del suo pene dentro,
lei non si accorge di nulla--Non riesco più a pensare, sento il suo
pene dentro gonfio, che pulsa piano, il dolore sta passando, il
piacere sta tornando, tenendomi per i fianchi ricomincia a muovermi
piano avanti e indietro--brucia ancora quando sta per uscire e
rientrare, ma quando è tutto dentro la sensazione del pene che scivola
piano dentro di me aumenta il piacere--un attimo di lucidità, penso che
devo fare, e se perdo sangue cosa faccio ora--quando finiremo sporcherò
tutto, ci scopriranno per forza--momento--ma lui sicuramente ha
intenzione di--finire, insomma i maschi sapevo schizzano la sborra
quando godono--no, dentro di me no ! Non può farmi questo, che schifo,
e poi come faccio, e se resto incinta--
"Ora basta ti prego--non--finire mentre sei dentro--non farlo--" gli
sussurro--"Preparati puttanella, tra poco arriva la galleria e ti
riempio tutta"!
Paralizzata dalla paura, senza sapere cosa fare rimasi li, con lui
dentro che stava per concludere con una bella sborrata la mia
deflorazione--
Dopo un tempo che mi sembrò interminabile, durante il quale mi si
accavallarono i pensieri, su cosa fare, su cosa mi sarebbe successo,
cosa avrei sentito-- arrivò--
Capii che non potevo fare niente per impedirglielo e lo lasciai fare,
mi prese come una bambola inerte, nel buio. mi sollevò per i fianchi e
mi spinse più in alto, fino quasi a farlo uscire fuori, poi mi spinse
giù--una sensazione fortissima di dolore, ma ora era che entrato
davvero, fino in fondo, stavo cominciando a godere, ero proprio dritta
sopra la punta ed entrava più facilmente, mi faceva male ma il piacere
era sempre maggiore--
Quasi noncurante dei rumori e della gente cominciò a muovermi su e giù
sempre più velocemente, sentivo il pene che scorreva dentro e fuori,
non capivo più niente ormai, lo sentivo gemere piano, stava tremando
sotto di me e mi muoveva come impazzito--dentro di me ho capito che era
alla fine, ma non tentai nemmeno di ribellarmi, finchè mi blocco su di
se, stringendomi forte per le cosce, con il pene in fondo alla mia
vagina e gemette forte tremando tutto--lo sentii gonfiarsi dentro come
se volesse esplodere, poi vibrare e d'improvviso lo sentii venire
chiaramente, non credevo fosse così, una esplosione di calore dentro,
uno spruzzo forte, poi altri, sentivo che mi riempiva tutta, non so se
emisi qualche verso, ma persi il controllo per il piacere e mi
abbandonai su di lui con tutto il corpo ansimando.
Era ancora buio per fortuna, mi sforzai di riprendere il controllo, mi
sentivo tutta calda dentro e mi accorsi che mi stava colando qualcosa
fuori, bagnandomi le gambe e i suoi pantaloni, mentre ora il pene non
lo sentivo più, si era ritirato e mi stava scivolando fuori-- Con un
gesto rapido mi sollevai alla meglio le mutandine, che mi rimasero
mezze storte sotto la gonna, ma quanto bastava per non farle vedere a
mezza gamba, e con la sgradevole sensazione di inzupparle subito fra
le gambe, mi alzai di scatto e senza fare rumore uscii dallo
scompartimento per correre alla toilette, sperando che nemmeno lui si
facesse scoprire.
Nel corridoio sentivo il liquido colare lungo le gambe, le mutandine
non bastavano a fermarlo. In bagno finalmente, mi sollevai la gonna e
mi calai le mutandine, che erano zuppe di sperma ed anche macchiate di
sangue, la mia vagina era tutta arrossata, ma non stava sanguinando
per fortuna, però continuava a uscire sperma. Pensai come fare--avrei
dovuto buttare le mutandine, ma senza avrei sicuramente sporcato i
sedili, quindi le pulii come potevo come la carta igienica , erano una
schifo, mi pulii fra le gambe come potevo, ma continuavo a colare,
sembrava non sarebbe finito mai. Allora feci un pacchetto con la
carta, a mo di assorbente e lo misi sotto le mutandine e feci per
tornare. Una volta a casa avrei trovato il modo di buttarle senza che
mamma se ne accorgesse.
Fuori trovai lui--mi disse "permesso, anche io devo usare la toilette--"
e chiuse la porta con un sorriso. Non lo vidi più.
Tornai dentro e mi sedetti sul sedile vuoto, guardando mamma e gli
altri, pensando a cosa avevo fatto, cosa avevo osato fare--se sapesse
--la sua bambina di 13 anni, seduta accanto a lei appena deflorata e
piena di sperma. Chiusi gli occhi soddisfatta e riassaporai le
sensazioni per ricordarle per sempre.
All'arrivo abbracciai la nonna e la baciai, mentre sentivo le ultime
gocce di sperma che, colando dalla vagina, mi bagnavano le mutandine.
Per il resto della giornata continuai a sentirmi umida e dovetti
tornare spesso in bagno, mentre i dolori passarono solo dopo alcuni
giorni.
Ma per fortuna almeno non restai incinta, ne presi malattie.