On 29 Mag, 13:36,
ll...@dada.it (Luca Logi) wrote:
> Il Jabotinsky della Pelota Basca <
andrea.na...@gmail.com> wrote:
>
> > e cosi', dopo aver offeso Piero Calamandrei
>
> Massimo rispetto per Calamandrei ma evidentemente la costituente uscita
> da libere elezioni ha deciso diversamente
la Costituente, come gia' spiegato (ma Logi continua ad ignorarlo) era
farcita di fascisti e di ex fascisti, del cui voto i democristiani
(cosa diversa dai cattolici, come gia' spiegato) non avevano tutto
questo schifo. Ma Logi prima fa coincidere i democristiani con i
cattolici interi -insultando la memoria, per dire, di Gerardo Bruni- e
poi urla alla offesa alla intera religione cattolica quando si mettono
in questione le scelte della DC. E' difficile scoprire cosa questo
abbia a che fare con la democrazia, quando si rende un partito
inattaccabile, giacche' ogni critica alla DC diventa un inaudito
sacrilegio.
Detto questo, devo dire che questa marcia indietro di Luca Logi, e'
davvero ridicola. E' chiaro che per lui l'autore del passo seguente e'
allergico alle decisioni democratiche.
L'art. 7 non sarebbe dunque nato dall'interno dell'assemblea, ma dal
suggerimento irresistibile di una potenza esterna; non dalla sovranità
del popolo italiano, ma da un'altra sovranità che lo stesso art. 7
riconosce e proclama come contrapposta a quella della Repubblica.
Questa fu in sostanza l'impressione che si ebbe dalla tagliente ed
aspra dichiarazione di voto fatta, nella seduta del 25 marzo, dal
presidente De Gasperi:
[...]
la votazione sull'art. 7 viene ad assumere un significato che eccede
di gran lunga i limiti della politica interna. Dietro quel voto c'è il
doloroso riconoscimento della servitù internazionale e della miseria
in cui, per merito del fascismo, l'Italia è caduta.
[...] i deputati democristiani si sono trovati ad essere
contemporaneamente rappresentanti dello Stato e della Chiesa, cioè
insieme di tutt'e due le potenze in conflitto.
E' indubbio che per Logi, beghino e bigotto come e', questi paragrafi
manifesterebbero una allergia alla democrazia. Ma il problema per lui
sta nel fatto che questa non e' roba che ho scritto io. Sono gli
scritti di Calamandrei stesso.
In pessima prosa, ovviamente, se si da' retta a lui e a febo
Aspettiamo il 25 aprile, e faremo le locandine. Quel che ha scritto
Logi e' pubblico, e gli va data pubblicita'. Molta.