Google Groups no longer supports new Usenet posts or subscriptions. Historical content remains viewable.
Dismiss

Berlusconi e il vizietto Mediaset Una norma per salvare Rete4

0 views
Skip to first unread message

.sergio.

unread,
May 21, 2008, 9:08:35 AM5/21/08
to
Berlusconi e il vizietto Mediaset Una norma per salvare Rete4
Vittima, di nuovo, la tv Europa7


Pochi giorni di governo e Berlusconi è gia a lavoro per tutelare i
propri interessi. Questa volta si tratta di salvare Rete4 dalla
sentenza della Corte Europea di Giustizia che il 31 gennaio ha
condannato l’Italia per aver permesso alla rete Mediaset di
trasmettere illegalmente dalle frequenze terrestri.

Vittima di turno del cronico conflitto d’interessi del cavaliere è
Europa7. La televisione di Francescantonio Di Stefano, da anni si
batte per poter trasmettere sulle frequenze ottenute dopo un bando
vinto regolarmente nel luglio 1999 e sempre occupate da Rete4. Martedì
il governo ha presentato un emendamento per aggirare la sentenza della
Corte Europea e per evitare che il canale di Mediaset sia costretto a
passare sul satellite.

«L'emendamento del governo in materia di frequenze televisive è un
rimedio peggiore del male». Lo dichiara Paolo Gentiloni, responsabile
comunicazione del Partito Democratico. «Col pretesto di rispondere
alla procedura di infrazione europea sulla legge Gasparri il governo
ha appena presentato un emendamento al "decreto salva-infrazioni" che,
da un lato, ignora buona parte dei rilievi della Commissione e,
dall'altro, propone una nuova sanatoria per tutti gli attuali titolari
di frequenze», sottolinea l'ex ministro delle Comunicazioni. «In
sostanza - prosegue Gentiloni - si finge di fronteggiare l'infrazione
Ue mentre, in realtà, si tenta di aggirare la sentenza della Corte di
Giustizia Europea del 31 gennaio scorso».

L’epopea di Europa7 comincia nel 1999 quando ottiene dallo Stato la
concessione per una rete nazionale. Il Governo D’Alema, allora in
carica però non le assegna le frequenze per iniziare a trasmettere.
Nel novembre del 2002 la Corte Costituzionale con la sentenza n. 466
stabilisce che Retequattro deve dismettere definitivamente le
trasmissioni terrestri entro il 31 dicembre 2003. Il 24 dicembre 2003
Silvio Berlusconi firma un decreto legge (“salva Retequattro”) per
superare tale termine.

Il Consiglio d’Europa composto da 45 Paesi, approva nel giugno del
2004 una risoluzione che deplora l’esclusione di un potenziale
operatore televisivo, Europa 7, vincitore della gara pubblica per la
diffusione televisiva sulle frequenze occupate da Retequattro del
Gruppo Mediaset. Il 19 luglio 2005 il Consiglio di Stato, con un
dispositivo di ben 61 pagine, riconosce tutti i diritti e le ragioni
di Europa 7 e invia alla Corte di Giustizia dieci quesiti nei quali
ravvisa che la legge Gasparri e il decreto legge Berlusconi non
rispettano le direttive Europee. Il 31 gennaio 2008 la Corte di
Giustizia Europea stabilisce che i regimi transitori susseguitisi con
la legge Maccanico, il decreto legge “salva Retequattro” e la legge
Gasparri non rispettano le direttive europee e che, quindi, il lungo
periodo transitorio di cui ha beneficiato Retequattro è illegittimo e,
riconosce ad Europa 7 il diritto ad avere le frequenze per
trasmettere.

0 new messages