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Lungo: mio padre, AN, Israele e il fascismo

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Elrond

da leggere,
27 nov 2003, 16:53:1227/11/03
a
Una storiella di famiglia, che si conclude con qualche mia domanda da
apolitico non particolarmente informato sulla storia e la cronaca: la
storiella spiega perche' oggi io ponga queste domande.

Mio padre, a suo tempo giovanissimo combattente della RSI, ha accolto
con amarezza cio' che i telegiornali hanno riferito circa le parole di
Fini in Israele. Il babbo non si occupa di politica da decenni (era
stato candidato un paio di volte nel dopoguerra), ma ha posizioni che
potrei definire genericamente di destra "occidentalista" - incluso il
sostegno alla NATO e a Israele. Scolaro dodicenne al momento delle leggi
razziali, non si ritiene colpevole di un razzismo che non ha mai
sostenuto ne' praticato (anche perche' la famiglia ha origini ebraiche
non lontanissime), e mi dice una cosa che oggi puo' apparire
sorprendente: non era fascista, era critico su molti punti, come e'
naturale che sia un diciassettenne sotto qualunque regime. Ma per onore
e coerenza, per lui e' stato ovvio partire volontario nella RSI e non
allearsi con il nemico di poche settimane prima. Poi l'ha fatto, ma
finita la guerra: liberato da POW e' stato volontario nella Legione
Straniera; gli Alleati fecero sapere che agli ex RSI non conveniva
tornare troppo presto a casa, ma, piuttosto, restare in Africa:
esageravano, perche' gli serviva truppa. Non sto a riferire quel non
molto che ha accettato di raccontarmi, negli anni, delle esperienze di
guerra. Vorrei invece sottolineare quello che lui chiede ora: rispetto
di tutti per chi ha combattuto con onore sapendo che la guerra sarebbe
stata persa. Io, da apolitico, credo che chi combatte senza secondi Fini
(UAH UAH gioco di parole) sia da rispettare anche se lo si odia, da
rispettare anche mentre lo si uccide, se necessario. Credo che questo
sia l'atteggiamento militare, e cio' che ne e' fuori sia brutalita',
ignoranza, disonore. Per questo mi sembra inconcepibile che Fini, uomo
di indubbia intelligenza, abbia dichiarato "vergognosa" la RSI - come
dice mio padre "Io c'ero e non me ne vergogno: se lui non c'era, di che
cosa si vergogna?". Suppongo, invece, che abbia definito vergognose le
vergognose leggi razziali della RSI, il che non puo' portare alla
vergogna globale, proprio come americani, inglesi, francesi etc. non si
vergognano dei loro Stati che hanno avuto leggi razziste e qualche volta
le hanno abolite *dopo*.
Tutta questa tirata per dire:
1) Dove trovo le parole precise dette da Fini, con l'eventuale dialogo
con i giornalisti o con politici israeliani? Probabilmente
"consolerebbero" mio padre. Finora ho letto solo taglia-e-cuci
giornalistici, che possono dire tutto e il suo contrario.
2) Piu' importante: perche' il "postfascismo" italiano sembra essersi
sempre ispirato alla RSI, al dopo-38, al dopo-sanzioni, in genere ad un
atteggiamento fosco e truce, e non agli anni del consenso di massa e
internazionale, dello sviluppo socioeconomico, di Balbo in USA, della
stima di politici e intellettuali? A parte i discorsi berlusconiani, in
un'ottica storica mi sembra evidente l'inconfrontabilita' di quel
totalitarismo, violento ma efficiente e relativamente tollerante, con
quello nazista, comunista o islamico.
3) Da parte ebraica, comprensibilmente, si tende a sottacere la
diffusione del fascismo tra i nonni: letta a posteriori, parrebbe
autolesionistica. Ma perche' la destra la dimentica? Che sia un modo per
nascondere che il tardo fascismo ha *tradito* gli ebrei, oltre ad averli
perseguitati?
--
ciao,
Elrond

--
NG it.politica.destra - http://www.news.nic.it/manif/it.politica.destra.txt

Argo

da leggere,
30 nov 2003, 11:00:4630/11/03
a
Elrond wrote:
CUT

> 3) Da parte ebraica, comprensibilmente, si tende a sottacere la
> diffusione del fascismo tra i nonni: letta a posteriori, parrebbe
> autolesionistica. Ma perche' la destra la dimentica? Che sia un modo
> per nascondere che il tardo fascismo ha *tradito* gli ebrei, oltre ad
> averli perseguitati?
> --
> ciao,
> Elrond

Qui affronti un argomento scabroso, sul quale tutti glissano. Ed è la misura
del discorso storico politico a senso unico che si sta svolgendo e che vede
il solo Fini impegnato a rinnegare senza riserve il passato del poprio
movimento, nella ridicola prospettiva di "avere finito gli esami". Mentre
invece - trattandosi di una aggressione senza fine, alla quale il Fini
stesso si compiace con le sue abiure di dare credibilità e seguito - non
cambierà nulla nell'emarginazione di AN. Come dire: saranno sempre
considerati "i fascisti", non appena sarà conveniente rinfacciarlo. Tutto
questo perchè se si volesse fare chiarezza sull'epoca fascista, esaminandone
i vari aspetti, si scoprirebbe che la partecipazione ebraica al movimento
fascista fu consistente. Vi erano addirittura ebrei tra gli avanguardisti. E
le vicinanze tra ebrei a Mussolini furono anche...molto strette (la
Sarfatti, ebrea e sostenitrice ed amante del Duce). Ti potrei dire di aver
conosciuto personalmente ebrei fascisti che furono così fascisti da
iscriversi al MSI dopo la sua costituzione. Io ne frequentavo uno nei primi
anni 70 che oltretutto finanziava regolarmente il partito. Le leggi razziali
vi furono certamente, e furono ignobili perchè portarono alla perdita del
lavoro per molti israeliti, anche fieri fascisti. Ma nella vulgata di questi
giorni si vuole dare l'impressione che queste leggi corrispondessero alla
consegna degli ebrei alle SS con conseguente immediato trasferimento nei
lager. Il che non mi pare proprio sia avvenuto. Sembra anzi che
discretamente il governo fascista disponesse un'attuazione "all'italiana"
delle leggi stesse. Dovrebbero invece essere pubblicati per esteso i nomi di
tutti gli intellettuali italiani (poi risultati orgogliosi antifascisti) che
non si opposero in alcuna maniera a quelle leggi, ma ne approfittarono
occupando nel mondo dell'insegnamento e della pubblica amministrazione i
posti lasciati liberi dai colleghi ebrei cacciati. Estendendo la questione
su un piano internazionale, diciamo tranquillamente che agli inglesi nulla
interessava della sorte degli ebrei. Temevano invece molto la costituzione
di un focolare ebraico in Palestina. E infatti a guerra finita ebbero lì dei
grossi problemi, come si sa. Stranamente chi si adoperò parecchio a quanto
pare per tragsferire ebrei in Palestina fu proprio la Germania nazista. Se
cerchi in rete scoprirai documenti interessantissimi e precisi che provano
come questa operazione attuata alla fine degli anni 30 venne sabotata
dall'Inghilterra, dopo essere partita bene, a causa dei costi ingentissimi
posti dagli inglesi al puro fine di ostacolarla.

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