Grazie per l'aiuto
P.S.
Ha attaccato guppy, platy e oranda...l'ecatombe č al momento del 50%
> Salve,
> volevo porre un quesito relativo a Laernia (se non erro si scrive cosě),
Lernia.
> Ho letto che una cura potrebbe essere l'uso del permanganato di
> potassio, ma non so in che concentrazione..
Io sapevo che andava staccata manualmente e il pesce trattato con tintura
di iodio. Prova a cercare in internet con le parole lernia e iodine. Per
il permanganato non so dosi e tempi, dovresti sentire un allevatore.
Ciao Enrico
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ab...@newsland.it
> > Ho letto che una cura potrebbe essere l'uso del permanganato di
> > potassio, ma non so in che concentrazione..
> Io sapevo che andava staccata manualmente e il pesce trattato con tintura
> di iodio. Prova a cercare in internet con le parole lernia e iodine. Per
> il permanganato non so dosi e tempi, dovresti sentire un allevatore.
A memoria mi pare si chiamasse Lernaea non so che cosa e la forma che
parassita i pesci č femminile, quella maschile ha vita planctonica. In
genere attacca pesci stressati e vasche densamente popolate, dove ha un
andamento acuto. Generalmente la si stacca con una pinzetta, disinfettando
la ferita con uno stoppino imbevuto in un disinfettante (ad esempio Blu di
Metilene, ma vabenissimo anche un normale prodotto battericida per
acquario). Per situazioni gravi si puň procedere alla salinizzazione
dell'acqua (occhio e croce 5/10g di sale/L)o piů drasticamente con il
Neguvon (sul sito GAEM dovrebbe esserci un articolo sulle malattie che
tratta questo animaletto) con soluzione base composta da 1g di Neguvon xL
e di questa 1 mlxL di acquario. ATTENZIONE perň ad usare queste sostanze
che sono veramente tossiche e il Permanganato non č da meno, molto piů
comodo pinzetta e sale e.....tanta pazienza:-))) In ogni caso cerca di
migliorare le condizioni ambientali: aumenta i cambi parziali ma
soprattutto nutri bene i tuoi pesci, soprattutto in questo caso con del
cibo surgelato QUOTIDIANO E ABBONDANTE.
Ciao
Lo Zio
> A memoria mi pare si chiamasse Lernaea
Si, scusa, ho scritto male. Alla radio trasmettevano una canzone del leone
di lernia. :))
> non so che cosa e la forma che parassita i pesci è femminile, quella
> maschile ha vita planctonica.
Esatto, solo le femmine si attaccano quando portano centinaia di uova.
C'e' da considerare anche che le uova schiudono dopo 2 settimane per cui
bisogna intervenire abbastanza velocemente.
> soprattutto in questo caso con del cibo surgelato QUOTIDIANO E ABBONDANTE.
Io non sono tanto d'accordo con quello che dici. Soprattutto se non si ha
la garanzia di come e' stato mantenuto il surgelato. Poi forse dipende dai
pesci che consideri tu che sono molto piu' esigenti e delicati dei miei
(esempio i ram che senza surgelato so' dolori). Ritengo che la meta' dei
problemi per gli africani derivi da quello. L'altra meta' da aggressivita'
e problemi dell'acqua.
Se come penso parla di koi o pesci rossi e' meglio il cibo vivo che
trovano facilmente in un laghetto.
C'e' anche la possibilita' di lotta biologica. Ci sono africani che si
nutrono di questi piccoli crostacei e sono specializzati a ripulire i
grossi pesci gatto africani(kampango). Naturalmente possono essere
inseriti solo in una vasca malawi.
Ciao Enrico
Per esperienza diretta mi prendo la liberta' di contraddire questa
affermazione.
Il rischio che si corre "operando" di pinzetta e' di gran lunga
superiore a quello di un uso corretto del Neguvon.
Le infezioni sono sempre in agguato perche' anche usando un buon
disinfettante, la "testa" del parassita rimane saldamente ancorata in
profondita' (non so se ne hai mai fotografata una in macro o con un
microscopio...e' qualcosa di incredibile). A questo va aggiunto lo
stress provocato dal maneggiare il pesce e tutti i problemi derivanti
dalla cattura e reintroduzione (specialmente in presenza di altri
individui, le ferite sono sempre soggette ad "assaggi").
Io ho curato i pesci nostrani (talvolta di cattura con una presenza del
parassita in percentuali molto elevate) con entrambi i metodi...ma da
quando ho adottato il Neguvon i risultati sono sicuramente migliori
(nessuna perdita o danno permanente in due anni).
Certo, le dosi devono essere quelle consigliate (a questo proposito
esiste un testo del quale al momento dimentico nome ed autore...sigh!),
misurate accuratamente e la "spannometria" va evitata assolutamente.
Il bagno in sale, per lo specifico parassita e' invece del tutto inutile.
Infine, nota di colore, ho appurato (l'avevo letto ma stentavo a
crederci) che questo "simpatico" animaletto spesso attacca pesci di
dimensioni non inferiori ai 10 cm...ignorando gli esemplari piu' piccoli.
Dopotutto le "protuberanze" che sporgono sono le sacche ovariche, quindi
e' abbastanza logico che tenti di tenerle su "trasportatori" non
facilmente disturbabili...
Ciao
Andrea
Guppy e platy, lo trovo improbabile...sei sicuro non sia qualcos'altro?
Ciao
> e' abbastanza logico che tenti di tenerle su "trasportatori" non
> facilmente disturbabili...
Piu' che questo ritengo che scelga pesci con scaglie grosse. Ti risulta?
Ciao Enrico
> Zio Maury wrote:
> > e di questa 1 mlxL di acquario. ATTENZIONE però ad usare queste sostanze
> > che sono veramente tossiche e il Permanganato non è da meno, molto più
> > comodo pinzetta e sale e.....tanta pazienza:-))) In ogni caso cerca di
> Per esperienza diretta mi prendo la liberta' di contraddire questa
> affermazione.
Contraddire mi sembra un po' troppo, vorrebbe dire che sto dicendo
cazzate, e non mi pare. Io avrei utilizzato magari l'espressione
"un'eperienza diversa e personale" e allora sono pienamente d'accordo con
te, visto che la Bibbia in questo settore non ce l'ha nessuno; ma siccome
ho curato qualche non so nemmeno quanti pesci (dire un numero sarebbe da
"bauscia" chi a Milan:-)))), sia da grossisti che in negozi, facciamo in
modo che chi legge abbia notizie da chi le cose le ha passate sulla
propria pelle, che è sempre meglio:-)))
> Il rischio che si corre "operando" di pinzetta e' di gran lunga
> superiore a quello di un uso corretto del Neguvon.
E' una tua opinone personale. Se si usano le dovute cautele, il rischio
non esiste, a meno che si tratti di pesci già debilitati: io preferisco un
bello spavento e un po di male al fatto di intossicarmi con porcherie
chimiche..... ma questa è la mia opinione. Inoltre d'accordo con te quando
si parla di misurazioni accurate nell'utilizzo di queste sostanza, che io
ribadisco preferisco evitare; purtroppo non avevo sotto mano la "ricetta"
e siccome è un paio di anni che non mi imbatto in ste schifezze, amemoria
non ricordo perfettamente la dose. Ho anche dato un preciso riferimento
bibliografico su cui documentarsi.
> Le infezioni sono sempre in agguato perche' anche usando un buon
> disinfettante, la "testa" del parassita rimane saldamente ancorata in
> profondita' (non so se ne hai mai fotografata una in macro o con un
> microscopio...e' qualcosa di incredibile).
Vero, ma ciò avviene allorquando un pesce è già debilitato o quando le
condizioni ambientali sono già carenti.
A questo va aggiunto lo
> stress provocato dal maneggiare il pesce e tutti i problemi derivanti
> dalla cattura e reintroduzione (specialmente in presenza di altri
> individui, le ferite sono sempre soggette ad "assaggi").
Va be e lo stress che dai quando metti il Neguvon? Ma tu li hai visti i
pesci appena lo inserisci oppure no? Io la chimica la uso solo quando è
strettamente indispensabile. Pensi forse che lo stress da cattura sia
superiore a quello che subiscono quando inerisci prodotti chimici? e come
fai a dirlo? Io so solo che quando marcavamo i salmonidi dopo averli
pesati (e ti assicuro che non erano contenti) una volta rimessi in acqua e
controllati successivamente non accusavano il benchè minimo danno; e si
trattava di trotelle di una decina di cm!
> Io ho curato i pesci nostrani (talvolta di cattura con una presenza del
> parassita in percentuali molto elevate) con entrambi i metodi...ma da
> quando ho adottato il Neguvon i risultati sono sicuramente migliori
> (nessuna perdita o danno permanente in due anni).
> Certo, le dosi devono essere quelle consigliate (a questo proposito
> esiste un testo del quale al momento dimentico nome ed autore...sigh!),
> misurate accuratamente e la "spannometria" va evitata assolutamente.
D'accordissimo con te.
> Il bagno in sale, per lo specifico parassita e' invece del tutto inutile.
Ma infatti io non ho parlato di sale, bensì di salinizzazione, è vero che
non risolve, ostacola comunque il metabolismo del parassita.
> Infine, nota di colore, ho appurato (l'avevo letto ma stentavo a
> crederci) che questo "simpatico" animaletto spesso attacca pesci di
> dimensioni non inferiori ai 10 cm...ignorando gli esemplari piu' piccoli.
Consentimi di smetntirti categoricamente, e anche chi ha scritto una caosa
simile. Innanzi tutto io ho constatato che esistono almeno 2 specie di
Lernaea, o perlomeno 2 varietà che forse sono della stessa specie: una
verdina, più grande che attacca come dici tu pesci grossi, ma quella
grigetta o grigia l'ho vista addosso anche a giovani Guppy di un paio di
cm.
Per cui occhio ragazzi che ste bestioline sono veramente degli Alien.
Ciao
Lo Zio:-)
> Io non sono tanto d'accordo con quello che dici. Soprattutto se non si ha
> la garanzia di come e' stato mantenuto il surgelato.
Ma, in genereale io non ho mai avuto problemi
Poi forse dipende dai
> pesci che consideri tu che sono molto piu' esigenti e delicati dei miei
> (esempio i ram che senza surgelato so' dolori).
Gli adorati Ram č qualche anno che non ho piů il tempo di stargli dietro,
per cui mi riferisco a tutti i pesci. In riferimento a questa malattia ho
potuto constatare che il parassitta attaccava principalmente pesci
debilitati, mentre quelli piů robusti, per quanto l'infezione fosse acuta,
risucivano a mantenere sotto controllo l'infestazione, presentando solo un
paio di freccine al massimo o addirittura rimanendone privi. Ecco perchč
ho detto che un'alimentazione abbondante e completa, certamente non
risolve, ma aiuta molto la lotta alle malattie e ti posso confermare che
un pesce ben nutrito e in modo abbondante in un ambiente sano NON SI
AMMALA!!!!
Poi bisonga definire bene cosa vuole dire aliementazione e ambiente sano,
solo che purtroppa nella cultura contemporanea acquariofile,
l'alimentazione appara un fattore non fondamentale per il benessere dei
pesci.
Ritengo che la meta' dei
> problemi per gli africani derivi da quello. L'altra meta' da aggressivita'
> e problemi dell'acqua.
Sul fatto che gli africani siano delicati di pancino č risaputo, credo
perň che non sia il surgelato in se, ma quale surgelato, e quali specie di
Ciclidi Africani.
> Se come penso parla di koi o pesci rossi e' meglio il cibo vivo che
> trovano facilmente in un laghetto.
I pesci in laghetto non andrebbero nutriti se non raramente.
> C'e' anche la possibilita' di lotta biologica. Ci sono africani che si
> nutrono di questi piccoli crostacei e sono specializzati a ripulire i
> grossi pesci gatto africani(kampango). Naturalmente possono essere
> inseriti solo in una vasca malawi.
Se non erro anche le Gambusie hanno questo pregio, ma mi sa che se si
tratta di un Guppy, prima di mangiarsi la freccina si spenna il
pescetto:-))
Ciao Lo Zio
> AbAcAb ha scritto:
> > Zio Maury wrote:
> > > e di questa 1 mlxL di acquario. ATTENZIONE perň ad usare queste sostanze
> > > che sono veramente tossiche e il Permanganato non č da meno, molto piů
> > > comodo pinzetta e sale e.....tanta pazienza:-))) In ogni caso cerca di
> > Per esperienza diretta mi prendo la liberta' di contraddire questa
> > affermazione.
> Contraddire mi sembra un po' troppo, vorrebbe dire che sto dicendo
> cazzate, e non mi pare. Io avrei utilizzato magari l'espressione
> "un'eperienza diversa e personale" e allora sono pienamente d'accordo con
> te, visto che la Bibbia in questo settore non ce l'ha nessuno; ma siccome
> ho curato qualche non so nemmeno quanti pesci (dire un numero sarebbe da
> "bauscia" chi a Milan:-)))), sia da grossisti che in negozi, facciamo in
> modo che chi legge abbia notizie da chi le cose le ha passate sulla
> propria pelle, che č sempre meglio:-)))
Volevo solo precisare quanto scritto, nel sesno di dare informazioni anche
diverse, ma da chi le cosa le ha fatte veramente. Io e te abbiamo fornito
due approcci diversi, probabilmente della medesima efficacia. Spero che il
concetto sia chiaro:-)))
> Ma, in genereale io non ho mai avuto problemi
Io ho trovato spesso chironomus di colori allucinanti e artemie putride.
Per questo preferisco usare gamberetti surgelati per la consumazione umana
(c'e' qualche probabilita' in piu' che la catena del freddo sia stata
rispettata) e larve e vermetti vivi.
> Ecco perchè ho detto che un'alimentazione abbondante e completa,
> certamente non risolve, ma aiuta molto la lotta alle malattie e ti posso >
confermare che un pesce ben nutrito e in modo abbondante in un ambiente
> sano NON SI AMMALA!!!!
Il problema e' che se i ram hanno coinquilini fastidiosi o veloci (il 90%
dei nostri acquari)non riescono a nutrirsi a dovere.
> Poi bisonga definire bene cosa vuole dire aliementazione e ambiente sano,
> solo che purtroppa nella cultura contemporanea acquariofile,
> l'alimentazione appara un fattore non fondamentale per il benessere dei
> pesci.
Purtroppo gia' acquistando i pesci si rischia molto perche' sono stati
nutriti male in precedenza per accelerarne lo sviluppo.
> Sul fatto che gli africani siano delicati di pancino è risaputo, credo
> però che non sia il surgelato in se, ma quale surgelato, e quali specie di
> Ciclidi Africani.
Non parlavo del famigerato chiro che si sa puo' causargli bloat, ma da
artemia congelata. Provoca malattie anche nei non vegetariani se
conservata male.
> Se non erro anche le Gambusie hanno questo pregio, ma mi sa che se si
> tratta di un Guppy, prima di mangiarsi la freccina si spenna il
> pescetto:-))
Azz..., non avevo letto che erano anche guppy.
Ciao Enrico
p.s. per gli errori non preoccuparti, il venerdi pomeriggio Walter non
legge o se legge al massimo ti frusta con un cavetto riscaldante.
:DDDDDDDDDDDD
Beh, senza dubbio meno poetica ma piu' probabile!
:-DDD
Ciao
> AbAcAb ha scritto:
>>Per esperienza diretta mi prendo la liberta' di contraddire questa
>>affermazione.
>
>
> Contraddire mi sembra un po' troppo, vorrebbe dire che sto dicendo
> cazzate, e non mi pare. Io avrei utilizzato magari l'espressione
> "un'eperienza diversa e personale"
Ok, questo era il senso. Il"contraddire" non mi appariva cosi' cattivo.
:-D Comunque accetto di buon grado la critica.
> ho curato qualche non so nemmeno quanti pesci (dire un numero sarebbe da
> "bauscia" chi a Milan:-)))), sia da grossisti che in negozi, facciamo in
> modo che chi legge abbia notizie da chi le cose le ha passate sulla
> propria pelle, che è sempre meglio:-)))
Completamente d'accordo. Tant'e' che parlo di esperienze dirette (forse
non in numero equiparabile alle tue, ma comunque significative).
Aggiungo che il consiglio "pinzette" mi era stato dato proprio da un
negoziante e che a mettermi la pulce nell'orecchio sulla validita' del
metodo sono stati 2 amici del GAF ed un amico veterinario.
>
>>Il rischio che si corre "operando" di pinzetta e' di gran lunga
>>superiore a quello di un uso corretto del Neguvon.
>
>
> E' una tua opinone personale.
Ni', e' l'opinione mia dopo il parere del veterinario...per la precisione.
> Se si usano le dovute cautele, il rischio
> non esiste, a meno che si tratti di pesci già debilitati: io preferisco un
> bello spavento e un po di male al fatto di intossicarmi con porcherie
> chimiche..... ma questa è la mia opinione.
Difficile dirimere la questione in questi termini. Di certo (per me,
ovviamente) c'e' la difficolta' di estrarre completamente l'intruso.
Dopo un'infezione dovuta ad un intervento non riuscito probabilmente ci
sarebbe bisogno comunque di un trattamento medicale...
A scanso di equivoci, anche io la penso come te sui "trattamenti"
chimici...e' comunque abbastanza ironico che i trattamenti piu'
utilizzati comunemente in acquariofilia siano proibiti in ambito
alimentare mentre alcuni trattamenti (sempre nelle misure corrette) che
guardiamo con sospetto siano del tutto leciti anche nell'allevamento per
l'alimentazione umana.
Se guardiamo bene, anche i bagni di "sale" che qualcuno a volte
consiglia con disinvoltura sono trattamenti estremamente invasivi.
L'uso osmotico del sale somiglia molto alle sanguisughe usate dai
pionieri della medicina.
>Inoltre d'accordo con te quando
> si parla di misurazioni accurate nell'utilizzo di queste sostanza, che io
> ribadisco preferisco evitare; purtroppo non avevo sotto mano la "ricetta"
> e siccome è un paio di anni che non mi imbatto in ste schifezze, amemoria
> non ricordo perfettamente la dose. Ho anche dato un preciso riferimento
> bibliografico su cui documentarsi.
Si', cosa che invece non sono in grado di fare io dall'ufficio (anche
perche' - vergogna di bibliotecario - non sono in possesso del volume in
questione ma solo di una parte di esso).
>>Le infezioni sono sempre in agguato perche' anche usando un buon
>>disinfettante, la "testa" del parassita rimane saldamente ancorata in
>>profondita' (non so se ne hai mai fotografata una in macro o con un
>>microscopio...e' qualcosa di incredibile).
>
>
> Vero, ma ciò avviene allorquando un pesce è già debilitato o quando le
> condizioni ambientali sono già carenti.
mah...questo avviene quando il parassita e' bello sano, piu' che quando
il pesce e' debilitato...
Per mera curiosita', sarebbe utile osservare le teste "estratte" per
verificare che gli uncini siano tutti al loro posto...io sono pronto a
scommettere che buona parte rimane dove era...e cioe' dentro ai pesci.
Cosa che nonsuccede se il parassita si da alla fuga a causa
dell'ambiente ostile.
>>stress provocato dal maneggiare il pesce e tutti i problemi derivanti
>>dalla cattura e reintroduzione (specialmente in presenza di altri
>>individui, le ferite sono sempre soggette ad "assaggi").
>
> Va be e lo stress che dai quando metti il Neguvon? Ma tu li hai visti i
> pesci appena lo inserisci oppure no?
Sinceramente, dato che si prepara in soluzione, avendo l'accortezza di
immetterla lentamente io non ho mai notato reazioni sconcertanti.
Certo mi immagino sarebbe ben diverso usando metterla tutta insieme di
botto nei pressi dei pesci.
> Io la chimica la uso solo quando è
> strettamente indispensabile. Pensi forse che lo stress da cattura sia
> superiore a quello che subiscono quando inerisci prodotti chimici? e come
> fai a dirlo? Io so solo che quando marcavamo i salmonidi dopo averli
> pesati (e ti assicuro che non erano contenti) una volta rimessi in acqua e
> controllati successivamente non accusavano il benchè minimo danno;
Pesare e' ben diverso dal tirarti un callo con una pinza...scusami ma mi
sembra un paragone non idoneo.
Mi viene in mente la barzelletta del pappagallo che moriva a limargli il
becco...perche' il tipo lo stringeva troppo nella morsa... :-DDD
>>Il bagno in sale, per lo specifico parassita e' invece del tutto inutile.
>
> Ma infatti io non ho parlato di sale, bensì di salinizzazione, è vero che
> non risolve, ostacola comunque il metabolismo del parassita.
>
Ok, chiarito l'equivoco (mio). Mi informo sul processo di
"salinizzazione" che mi e' abbastanza ignoto...
Anzi, se vuoi schiarirmi le idee te ne sarei grato.
>>Infine, nota di colore, ho appurato (l'avevo letto ma stentavo a
>>crederci) che questo "simpatico" animaletto spesso attacca pesci di
>>dimensioni non inferiori ai 10 cm...ignorando gli esemplari piu' piccoli.
>
>
> Consentimi di smetntirti categoricamente,
Ovviamente si'! :-DDD
> e anche chi ha scritto una caosa
> simile. Innanzi tutto io ho constatato che esistono almeno 2 specie di
> Lernaea,
Si', o meglio, per quanto ne so io una non e' Lernaea cyprinidae (non so
se l'ho scritto bene...)ma un altro essere del quale non rammento adesso
il nome...
> o perlomeno 2 varietà che forse sono della stessa specie: una
> verdina, più grande che attacca come dici tu pesci grossi,
Verdina non mi sembra, pero' non e' significativo.
Ho un paio vetrini a casa con esemplari ben conservati, appena rientro
controllo...
> ma quella
> grigetta o grigia l'ho vista addosso anche a giovani Guppy di un paio di
> cm.
Si', ho letto un post recente ed ho pure replicato che dubitavo fosse
Lernaea cyp...
> Per cui occhio ragazzi che ste bestioline sono veramente degli Alien.
Ho capito, qui ci vuole il reattore a curvatura....non la chimica.
:-DDD
Ciao
Ciao
Andrea
Tranquilli, emeriti professori si scannano ancora tra di loro cercando di
capire se per determinate patologie sia meglio la chirurgia o la medicina...
:)
è una questione veramente annosa :) Curioso vederla qui... se me lo
avessero detto non ci avrei mai creduto :))
> Ni', e' l'opinione mia dopo il parere del veterinario...per la precisione.
E' bene sapere che esistono anche altre opinioni, ti pare?
> > Se si usano le dovute cautele, il rischio
> > non esiste, a meno che si tratti di pesci già debilitati: io preferisco un
> > bello spavento e un po di male al fatto di intossicarmi con porcherie
> > chimiche..... ma questa è la mia opinione.
> Difficile dirimere la questione in questi termini. Di certo (per me,
> ovviamente) c'e' la difficolta' di estrarre completamente l'intruso.
> Dopo un'infezione dovuta ad un intervento non riuscito probabilmente ci
> sarebbe bisogno comunque di un trattamento medicale...
sarebbe consigliabile un trattamento disinfettante topico, magari con uno
stoppino imbevuto in un disinfettante.
> A scanso di equivoci, anche io la penso come te sui "trattamenti"
> chimici...e' comunque abbastanza ironico che i trattamenti piu'
> utilizzati comunemente in acquariofilia siano proibiti in ambito
> alimentare mentre alcuni trattamenti (sempre nelle misure corrette) che
> guardiamo con sospetto siano del tutto leciti anche nell'allevamento per
> l'alimentazione umana.
Diopende dal grado con cui le sostanze rimangono o meglio, permangono nei
tessuti o negli organi. Il verde malachite è cancerogeno e permane nei
tessuti anche per lungo tempo e quindi non è adatto ad animali ad uso
alimentare mentre la formalina (tossicissima!!!) no e se non erro viene
utilizzata su animali destinati all'alimentazione (ma qui ci vorrebbe un
ittiopatologo a confermare o smentire quanto espresso) comunque il
concetto è quello: se una sostanza si accumula nell'organismo non può
essere usata per animali a scopo alimentare
> Se guardiamo bene, anche i bagni di "sale" che qualcuno a volte
> consiglia con disinvoltura sono trattamenti estremamente invasivi.
> L'uso osmotico del sale somiglia molto alle sanguisughe usate dai
> pionieri della medicina.
> >Inoltre d'accordo con te quando
> > si parla di misurazioni accurate nell'utilizzo di queste sostanza, che io
> > ribadisco preferisco evitare; purtroppo non avevo sotto mano la "ricetta"
> > e siccome è un paio di anni che non mi imbatto in ste schifezze, amemoria
> > non ricordo perfettamente la dose. Ho anche dato un preciso riferimento
> > bibliografico su cui documentarsi.
> Si', cosa che invece non sono in grado di fare io dall'ufficio (anche
> perche' - vergogna di bibliotecario - non sono in possesso del volume in
> questione ma solo di una parte di esso).
> >>Le infezioni sono sempre in agguato perche' anche usando un buon
> >>disinfettante, la "testa" del parassita rimane saldamente ancorata in
> >>profondita' (non so se ne hai mai fotografata una in macro o con un
> >>microscopio...e' qualcosa di incredibile).
> >
> >
> > Vero, ma ciò avviene allorquando un pesce è già debilitato o quando le
> > condizioni ambientali sono già carenti.
> mah...questo avviene quando il parassita e' bello sano, piu' che quando
> il pesce e' debilitato...
Un pesce sano difficilmente perde la battaglia con i parassiti.
> Per mera curiosita', sarebbe utile osservare le teste "estratte" per
> verificare che gli uncini siano tutti al loro posto...io sono pronto a
> scommettere che buona parte rimane dove era...e cioe' dentro ai pesci.
> Cosa che nonsuccede se il parassita si da alla fuga a causa
> dell'ambiente ostile.
> >>stress provocato dal maneggiare il pesce e tutti i problemi derivanti
> >>dalla cattura e reintroduzione (specialmente in presenza di altri
> >>individui, le ferite sono sempre soggette ad "assaggi").
> >
> > Va be e lo stress che dai quando metti il Neguvon? Ma tu li hai visti i
> > pesci appena lo inserisci oppure no?
> Sinceramente, dato che si prepara in soluzione, avendo l'accortezza di
> immetterla lentamente io non ho mai notato reazioni sconcertanti.
> Certo mi immagino sarebbe ben diverso usando metterla tutta insieme di
> botto nei pressi dei pesci.
Ma nemmeno io sbatto dentro ste skifezze d'un botto, ma se hai l'acortezza
di dare un occhio ai pesci, ti accorgi che hanno qualcosa che non va,
soprattutto nelle prime ore.
> > Io la chimica la uso solo quando è
> > strettamente indispensabile. Pensi forse che lo stress da cattura sia
> > superiore a quello che subiscono quando inerisci prodotti chimici? e come
> > fai a dirlo? Io so solo che quando marcavamo i salmonidi dopo averli
> > pesati (e ti assicuro che non erano contenti) una volta rimessi in acqua e
> > controllati successivamente non accusavano il benchè minimo danno;
> Pesare e' ben diverso dal tirarti un callo con una pinza...scusami ma mi
> sembra un paragone non idoneo.
> Mi viene in mente la barzelletta del pappagallo che moriva a limargli il
> becco...perche' il tipo lo stringeva troppo nella morsa... :-DDD
Infatti io prlavo di marcatura, cioè procurare una piccola lesione
sull'opercolo e inserire una piccola marca di plastica dura atossica. Ora
non credo che la cosa sia molto differente. Ribadisco inoltre il concetto
che il pesce manipolato con cautla non subisce danni letali. Basti pensare
ai pesci colorati: certo non è una cosa bella, ma i Chanda muoiono non per
l'iniezione, bensì perche sono pesci d'acqua salmastra e noi invece ci
ostiniamo a tenerli in acqua dolce. Ciò non avviene ad esempio con i Gymno
Color (fermo restando che i pesci NON VANNO COLORATI!!!!)
> >>Il bagno in sale, per lo specifico parassita e' invece del tutto inutile.
> >
> > Ma infatti io non ho parlato di sale, bensì di salinizzazione, è vero che
> > non risolve, ostacola comunque il metabolismo del parassita.
> >
> Ok, chiarito l'equivoco (mio). Mi informo sul processo di
> "salinizzazione" che mi e' abbastanza ignoto...
> Anzi, se vuoi schiarirmi le idee te ne sarei grato.
Va bè mi sono espresso male, intendevo dire con tale affermazione
l'inserire dai 5 ai 10 g/L di sale da cucina a seconda delle situaizoni e
dei pesci. Sicuramente ai copepodi sto ambiente non piace.
> :-DDD
> Ciao
Be quando serve anche dquella......... quando serve:-))))))))))
> Salve ringrazio tutti per l'aiuto,
> Cerco di trovare il neguvon nel frattempo, bella l'idea dei ciclidi
> pulitori..ma non è che insieme al parassita mangiano anche i guppy
> tutt'insieme?
> Ancora grazie e vi farò sapere.
> Ciao
La cosa molto importante e' la dose, devi usare 0,4 milligrammi litro di
prodotto. L'acqua deve essere dura e il kH superiore a 7 / 8 gradi. Ti
consiglio di mettere in funzione il diffusure d'aria e di togliere
l'eventuale carbone dal filtro. Per debellare definitivamente il
parassita dovrai fare tre cicli di cura a distanza di 10 giorni uno
dall'altro. Con questo parassita ci ho lottato per anni, all'inizio
toglievo i parassiti meccanicamente ma l'anno seguente al posto del
parassita si presentava un'ulcera sanguinolenta che portava in breve
tempo alla morte del pesce colpito. Con il principio attivo del Neguovon
invece le cose sono migliorate ed in acquario il problema sparisce
completamente sempre che non si riimmettano pesci ammalati. Sicuramente
l'uso di sostanze chimiche puo' provocare dei danni a tutta la vasca ma
il Neguvon se usato correttamente e seguendo i consigli di cui sopra
non crea grossi danni. L'unico grosso problema e' che certi pesci non lo
sopportano, corydoras ed ancistrus rischiano di morire.
--
Renato Zamboni - Sant'Agostino FE
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Ciao Renato,
io ho sempre curato i pesci in vasche specifiche quindi non ho neanche
riportato questa importante considerazione. Per il resto, il conforto
della tua esperienza mi fa un enorme piacere.
Credo che le considerazioni scritte sopra valgano anche per i piccoli
caracidi, notoriamente molto sensibili.
Ciao
Andrea
> Ciao Renato,
> io ho sempre curato i pesci in vasche specifiche quindi non ho neanche
> riportato questa importante considerazione. Per il resto, il conforto
> della tua esperienza mi fa un enorme piacere.
> Credo che le considerazioni scritte sopra valgano anche per i piccoli
> caracidi, notoriamente molto sensibili.
>
> Ciao
>
> Andrea
>
Io i problemi li ho avuti solo con gli ancistrus e i corydoras , anche
altri loricaridi sono sensibili, i caracidi in generale non mi hanno mai
problemi. Discus e scalari invece lo sopportano a meraviglia, i primi
perdono solo il colore ma non sembrano soffrire piu' di tanto e cmq
resta il fatto che soffrono certamente di piu' con i vermi e eventuali
crostacei infilati nel corpo.
Chi sei, di grazia?
;-D
Ciao
Andrea