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[Logorrea] Saluto.

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Andrea Maderna

unread,
May 21, 2004, 8:44:23 PM5/21/04
to
Nell'estate del 1997 stavo per compiere vent'anni.
Mia madre aveva deciso che era giunta l'ora di farmi prendere la patente.

Trascosi tutto il mese di agosto a Giulianova, in Abruzzo, dalla zia.
Bello, eh, anche perchй alla fine c'и il mare, si cazzeggia e si mangia,
bene, di gusto e a strafottere.
In quel periodo feci scuola guida.

Ora, non sarа il centro di Milano, Roma o Napoli in ora di punta, ma vi
assicuro che imparare a guidare a Giulianova Lido a ferragosto non и un
cazzo facile, fra turisti, tedeschi, vecchi, trattori e semafori tutti
spenti non si sa bene per quale motivo.
Un giorno di quell'estate ero a cazzeggiare nello studio di Carlo, ex (ma
all'epoca attuale) ragazzo di mia cugina Luciana.
Carlo fa il veterinario.

Una signora aveva portato da Carlo una gatta che si era trovata abbandonata
nel cortile.
Persiano o qualcosa di simile, visto che mancava il tipico muso a faccia di
cazzo schiacciata. Giа adulta e sterilizzata, almeno tre anni di vita, ma
vai a sapere quanti, certo abituata a vivere in casa e a fare le sue cosette
nella lettiera.
Era lм, chiusa nella gabbietta, miagolava.
E si era giа capito tutto.

Anche mia madre, aveva giа capito tutto, e infatti per telefono mi minacciт
di morte, se l'avessi portata su.
Parecchi anni prima, ero in vacanza con mia madre in Abruzzo.
Si girava in bicicletta, lei intravide una gattina nera, piccola,
piccolissima.
Sperava che non la vedessi, perchй sapeva che avrei voluto impadronirmene.
Ovviamente la vidi.
Gina.
:D

Mia madre aveva la pericolosissima abitudine di tornare a Milano prima di
me.
Quella volta portai su Gina in treno.
Gina non si trovava proprio con Jessica (un pastore tedesco, quello sм, di
razza), ma col tempo impararono a sopportarsi, addirittura a volersi bene.
Dovrei ancora avere delle foto di loro che dormono assieme.

Gina perт non si abituт mai tanto a vivere in casa e dopo qualche anno
decisi di riportarla in Abruzzo definitivamente.
Ci visse per anni, facendosi peraltro scopare da tutti i randagi del paese e
cacando figli a ripetizione.
Suppongo mi volesse bene, visto che si ricordava di me e ogni volta che
tornavo lм in vacanza mi si appiccicava tutto il tempo.
Una volta capitai lм che era incinta... il giorno in cui scagazzт i figli
venne a svegliarmi miagolando, la portai fuori e li espulse lм, davanti ai
miei occhi.

Gina и morta, schiacciata da una macchina.
Quella immensa puttana di mia cugina non mi disse un cazzo.
Arrivai lм l'estate successiva e mi trovai davanti al fatto avvenuto, da
mesi.
"Non farmi mai piщ una cosa del genere".

Anni dopo, Jessica era sfiorita, appassita, abbattuta dalla vecchiaia.
Con la morte nel cuore, mia madre decise di separarsene e lasciarla in
Abruzzo.
Faticava a camminare, non poteva piщ vivere costretta in un appartamento al
settimo piano, doveva stare all'aperto.
Francamente non ricordo quanto tempo passт, anni comunque, giщ in Abruzzo.
Ricordo quanto era felice ogni volta che tornavamo giщ a trovarla.
Ricordo quanto fu triste e spaesata, l'anno che vide arrivare solo me e,
dopo un po' di attesa e ricerca smarrita, capм che non sarebbe arrivata mia
madre.
Ricordo che a un certo punto morм anche lei e che quell'immensa baldracca di
mia cugina non mi disse un cazzo.
L'estate successiva, andai a passare una settimanina a Giulianova con Elena.
"Vedrai che bella Jessica, farа le feste, и affettuosa, bla bla bla..."
Non c'era, me ne accorsi subito.
Quando mia cugina, dopo *ore* ebbe le palle di tirare fuori l'argomento, la
chiusi subito, per evitare di saltarle al collo.

Capisco il motivo per cui non mi disse niente.
Ma non и lo stesso giusto, non и giusto che io non abbia potuto vivere...
questo... anche in quelle occasioni.
Non va bene.

Il giorno della partenza per tornare a Milano, nell'estate del 1997, andai a
fare l'esame di teoria, a scuola guida (zero errori, la pratica sarei
tornato giщ a farla a settembre, peraltro scordandomi di allacciare la
cintura di sicurezza, ma l'esaminatore non la prese male). Dopo l'esame,
sarei andato in stazione a prendere il treno.
Con me avevo lo zaino, il borsone e una gabbia, con dentro una gatta, grigia
e pelosa.
Non volevo darle un nome, ma mia cugina ne pretendeva uno e le buttai lм la
prima cosa che mi venne in mente: Zufola.
Mentre facevo l'esame, nella stanza a fianco c'era una gatta che miagolava,
protestava.
Il nostro insegnante, un ragazzo che non avrа avuto piщ di trent'anni,
faceva il cretino, le miagolava in risposta.
:D

Mia madre ci mise molto poco per affezionarsi alla gatta.
La coccolava, la spazzolava e lei le faceva le fusa (le piaceva tanto essere
spazzolata), rideva come una pazza quando la vedeva correrle dietro.

La micia "empatizzava" tantissimo con chi stava male.
Negli ultimi giorni di vita di mia madre, le stava sempre vicina,
appiccicata, sul letto, di fianco, alle spalle.
Ricordo ancora una notte quasi insonne, in cui dormivo su una branda vicino
al suo letto e continuavo a svegliarmi perchй mi accorgevo che la micia le
saliva sulle gambe e boh, non so, forse avevo paura facesse casino con le
flebo, e la spostavo.

Ricordo un periodo di poco successivo in cui mia zia, la pazza, quella
ammerigana, era qua a Milano. Per un po' di giorni fu ammalata, febbre alta.
La micia non si schiodт dai piedi del letto fino alla guarigione.
Tante volte ha fatto lo stesso con me.


Il 22 ottobre 1998 iniziт qualcosa.
Cioи, era giа iniziato altro da tempo, ma quella sera iniziт qualcosa.
"vedo la casa di andrea e capisco che me l'ero immaginata quasi uguale,
ma tutta spostata di 90 gradi. chi lo sa... forse l'avrei voluta a
pecora.
vabbй, cmq quel giovedм и troppo bello, da lм partono un sacco di
miti, tipo il primo piatto nazionale di casa maderna, tradizione
vivissima ancora oggi.

ah, cosa strana. giovedм sera dormiamo a casa maderna in tre e tutti
in stanze diverse... AHAHAHHAHAHHAHAAH se ci penso adesso и troppo
comica come cosa.
da quella notte non и successo mai piщ :)

troppo bello quel giovedм, il giorno forse piщ "diverso" da tutti gli
altri giorni di raduno" Ualone, 03/11/1999

Quella sera eravamo in quattro, c'ero io, c'era Zave, c'era Ualone e c'era
lei.
L'atmosfera era follemente strana.
Quella sera, Zave cominciт a chiamarla Sifilide, ma mancava qualcosa,
nettamente.
Quella sera, Ualone decise: Schifilide.
E non ci fu piщ un cazzo da fare.

Per quasi un anno, in questa casa abbiamo vissuto in due, io e lei.
L'unico essere vivente con cui posso dire di aver condiviso quasi per intero
gli ultimi sette anni della mia vita.
Di sicuro abbiamo condiviso i suoi ultimi sette anni di vita.

Un infausto giorno del 1998, commisi il tragico errore di confessare alla
mia amica Cristina che ogni tanto, in quella casa tutta vuota brutta e
cattiva, ogni tanto mi sentivo un po' solo.
Nel Natale del 1998, quando mi telefonт e mi disse di andare da lei -abita
qua a fianco- a prendere il regalo che mi aveva preparato, avevo giа capito
tutto: le chiesi se dovevo portarmi la gabbietta.
Schifilide aveva trovato un nuovo giocattolo.
Si chiamava Coprofago.


Schifilide, sempre seria e composta, ma cosм tanto affettuosa.
Socievole, sempre a gironzolare fra la gente addormentata sparsa in giro per
il pavimento del salotto.

Che dorme arrotolata sopra alla cassa centrale, che si piazza sullo scaffale
davanti alla finestra a prendere il sole, o nel cesto dei panni usati per
stare nel cantuccio, o sullo scanner.
Che ti guarda, fisso negli occhi, e non capisci cosa vuole.

Piccola, fragile, fiera ed elegante, sempre sulle sue, ma sempre pronta a
far scattare le fusa.
Che gratta sulla porta, perchй vuole entrare e venire a dormire nel lettone
assieme a te, che tanto fa la brava, lei, non ti lascia gli scherzetti in
camera. Se deve andare in bagno, te lo fa notare e le apri la porta.

"cmq Schifi и innamorata di me, ormai и netto, passa le ore a graffiare
la porta di camera mia cercando di entrare." Ualone, ancora lui, 10/01/2000


Quella giornata, penso fosse il 30 o il 31 dicembre 1999, io, RuMiKa,
Astromassi, credo anche Roliffo e Ualone.
Perт non lo so, l'unica cosa di cui sono sicuro и che c'erano Rumi, Massi e
forse un'altra persona, oltre alla micia.
Sul lettone di Ualone, la sopra, a chiacchierare, assieme a Schifilide.
Tutto il pomeriggio, semplicemente a chiacchierare.

Astromassi, che lui e Roliffo, dopo quel raduno (quello in cui c'era anche l
'amico, di Roliffo), deliravano su cosa si erano persi non partecipando ad
anni di raduni.

Negli ultimi mesi, Schifina ci teneva tantissimo a dormire con me, appena
aprivo la porta schizzava in camera e prima che capissi cosa stava
succedendo era giа a metа scala. E le bastava arrivare in cima, sul letto,
senza neanche che ci salissi io, che giа faceva le fusa peggio di un
trattore e ammassava la pasta con le zampine.
Boh, magari un po' se lo sentiva.

Schifilide che la mattina quando vado al cesso a pisciare seduto, perchй
dormo in piedi e ho lo scazzo e manco chiudo la porta, che tanto Paride si
sveglia alle otto e mezza.
E lei mi fissa dall'angolo della cassapanca.
Ha fame, ma non fa casino, me lo dice con gli occhi.
L'altro miagola, fa casino, e lei secondo me un po' lo disprezza, lo guarda
altezzosa e con la puzza sotto il naso.

Schifilide che mi fissa mentre mangio il sushi.
Schifilide che mentre gioco mi vuole salire sulle gambe, e se io non ho
voglia si offende e comincia a girare sul tavolino, facendolo palesemente
apposta, agitando la coda, non facendomi vedere un cazzo in tv.


Schifilide, che nel tempo и diventata anche una celebritа.
Un paio di anni fa mi sono ritrovato a curare la posta di Ufficiale
PlayStation Magazine.
Non potevo farlo a mio nome, perchй ero su PSM, sapete, 100% indipendente e
merda in culo.
"Mettiamoci Schifilide."
Giа.
Il nome non va bene?
Ok, Kitty.

Tripudio.
I lettori impazziscono, sarа anche che l'etа media и bassa, ma la posta
rifiorisce, arrivano tonnellate di lettere e disegni (ne ho ancora uno nell'
armadio che ritrae una Kitty cazzutissima sulla spalla di Grщspola versione
Conan il Barbaro). Poi la rivista chiude, e con lei la posta di Kitty.
Dopo qualche tempo, l'idea di ripigliare Kitty e piazzarla in una rubrica
tutta sua su PSM.
Internet Cafи, la paginetta su Internet e il gioco online, a cura di
Kitty-N.
Qualche lettore la riconosce, qualche altro no.

Ieri, mentre viaggiavo in metropolitana verso Cologno, per la settimanale
partita di calcetto, correggevo un po' di impaginati di PSM. Fra gli altri,
ho corretto anche Internet Cafи.
L'ultimo numero della rubrica.

La partita? Divertente come al solito, poi, vuoi mettere, un gol e un assist
per Spino, oltre a quello spettacolare colpo di tacco al volo sulla fascia
per liberare al tiro Patriarca (fu palo pieno).
Si torna a casa in macchina, con Paride.
Meno male che abbiamo giocato alle otto, che alle undici e sarcazzo fanno la
differita di gara 7 fra sacramento e minnesota.

Alle 22:30 circa si arriva a casa.
Entro, butto il borsone sulla sedia in sala.
Coprofago miagola disperato.
"Coprofago, che cazzo vuoi, hai fame? -sguardo in cucina: c'и ancora del
cibo- Mavatteneaffanculo, coprт!"
Svuoto la borsa sul pavimento.
Raccolgo le due magliette e le porto in camera, nel cesto dei panni sporchi
"delicati".
Raccolgo i panni sporchi "fetenti" e li porto in bagnetto, dove c'и il
cesto.
Ripongo.

Schifilide.

D'inverno metto le due lettiere in bagnetto.
"Ma l'estate и iniziata!"
Sм, perт il caldo andava e veniva, insomma, ho aspettato un po', insomma,
sennт poi devo stare col balcone della cucina aperto e col gelo in casa.
C'и un po' di sabbia fuori dalla cassetta, fra l'altro sabbia pisciata.
Schifina и lм sopra, si rotola, si lamenta.
"Che fai, Schifi?"
La raccolgo e la poggio da questa parte del merdaio.
Cade per terra.

.
La prendo in braccio e la porto sulla cassapanca in corridoio.
Non si regge in piedi.
E' sporca, ha le zampe davanti lerce, ma anche il pelo sotto la bocca, come
se si fosse vomitata addosso e poi ci si fosse rotolata dentro.
E miagola, soffre.

Vado in sala, prendo dal tavolino di vetro uno dei due cuscinetti piccoli,
quello azzurro.
Lo porto, ce la appoggio sopra.

Niente panico, calma, sangue freddo.
Pagine gialle, veterinari.
24 ore su 24, non capisco a che riquadro appartiene, di dove sarа?
Vabbи, lo chiamo lo stesso.
Porto le pagine gialle al telefono.
Paride и al PC, mi guarda interrogativo.
Arrivo con schifi sul cuscinetto e comincia a intuire.

Compongo il numero, mi dicono che и uno studio veterinario di Monza.
Mmm.
:D
"Provi a chiamare l'ottantanoveventiquattroventiquattro"
Giusto!
Mentre faccio il numero, scherzo con Paride "Ma mi risponde Claudio Bisio?".
Mi passano una clinica di via lampugnano, mi chiede se posso portarla lм.
Certo.

"Mi presti la macchina?"
"Ti accompagno."

La gabbietta?
Non so, oddio, come fare?
Dai, cuscino, gabbietta.
Va a prendere la macchina (parcheggiata lontano, lavaggio strade).

Cazzo, nella gabbietta non va bene, la tiro fuori, sempre sul cuscino.
Si lamenta, soffre, la accarezzo, va meglio, si rilassa, ma non riesce a
tirarsi su.
Passa Davide Alfieri, figlio degli ex portinai, fratello di Luca, il ragazzo
che faceva il portinaio e mi parava il culo negli anni del cazzeggio, dei
raduni folli e del casino. Luca ora lavora in Fnac (da anni, fra l'altro),
Davide mi и sempre stato un po' sul cazzo.

Arriva Paride, metto la gabbia dietro, mi sa che gli sporca il sedile.
Dilа?
Mi pare di sм, a destra, ecco, sarа questo, si guarda il numero, и quello,
ok, fermiamoci, suona. "'sera".

Comincio a perdere il controllo della situazione.
Domande, sul lettino, termometro in culo, ci vogliono gli esami, ma costano
assai e la prognosi и riservata, quasi infausta, molti preferiscono
sopprimere direttamente e non buttare soldi, no, scherziamo, facciamo gli
esami, intanto ha 35 di temperatura, dovrebbe avere 39, non va bene.
Radiografia.
Ma ci vogliono anche gli esami del sangue, e la flebo, perchй и quasi
disidratata, ma come, chi, и magra, la vescica и piccola, il battito и
debole, bisogna prelevare alla giugulare, metti la punturina per la flebo,
si agita, le fa male.

Paride non puт guardare, gli fa impressione.
E' pallido, la sta prendendo male.
Io mi muovo sul posto, in qualche modo, cerco di calmarmi, non posso
mettermi a prendere a calci tutto quello che c'и nello studio del
veterinario, insomma, non sta bene.

Schifina и lм, sdraiata, un po' sul cuscino, un po' sul tavolo.
Il veterinario mi fa domande, io rispondo, ma riesco quasi solo a guardare
lei, la radiografia, lei, ogni tanto il veterinario, Paride, lei.
Il rasoietto, per toglierle il pelo dalla zampina, e poi dal collo.

In una stanza vicina c'и un gatto che miagola disperato, fortissimo,
lacinante, snervante, struggente, non si ferma per tutto il tempo che stiamo
lм.

A larghi tratti rimaniamo soli noi tre, io, Paride e Schifilide.
Si parla, la accarezzo.
A un certo punto le vado davanti, la guardo negli occhi e continuo ad
accarezzarla.
Lo vedo chiaramente, gira la pupilla verso di me, mi sta guardando.
Continuo ad accarezzarla.
Dopo un po' mi allontano e lei tira un miagolio sforzatissimo.
.

Non lo so, magari и stato un caso, o magari и stato un momento di luciditа,
in cui le stavo dando conforto.
Fatto sta che sono tornato subito a coccolarla, ma ho perso quasi del tutto
il controllo, non ce l'ho fatta, l'ho sentita la lacrima sul naso.


Dopo un po' che la flebo era partita, l'impressione и che Schifi fosse in
botta, la pupilla era fissa e strettissima, fissava il vuoto.


E poi quello ricomincia a parlare, ma lo so, che dietro le righe mi stai
dicendo che non c'и un cazzo da fare.
E Paride che gli chiede "se fosse il suo gatto che farebbe?".
:D
E alla fine, un po' perchй voglio provare a sperare, un po' perchй non
voglio che finisca senza che Elena non sappia un cazzo, un po' perchй ho
paura, "proviamo la terapia per 24 ore".
E gli do numeri di telefono, e mi spiega tutto e porcoddio saranno oltre 200
Euro fra una cosa e l'altra.

E adesso la portano via.
"Il cuscino и suo?"
Penso "mio, certo che и mio, ah, no, *suo*"
Flash
Io tengo due piccoli cuscini sul tavolino di vetro in sala.
Prima era uno, poi son diventati due.
Ci poggio i piedi quando sono seduto sulla poltrona.
Con due cuscini ce li poggio larghi.
Oppure, se c'и Elena, ce li poggiamo in due.
Schifilide e coprofago non si sopportano, non possono stare vicini, si fanno
i dispetti.

Eppure, ogni tanto, li becco che dormono lм, vicini, lui su un cuscino, lei
sull'altro.
Attaccati.
Finisce il flash.
"Sм, и suo."

La portano via, sul cuscino.
Dio, l'ha portata via.

Vuoto.


Un monitor, su cui appare, a letterone enormi e verdi, il nome SCHIFILIDE.
-Sorriso-

Una stampante ad aghi, che ci mette un sacco a stampare la fattura dell'
acconto.
Intanto passa qualcuno con un cane che zoppica.

Se succede qualcosa, mi chiamano, sennт chiamo io in serata e vediamo come
ha reagito alla terapia.


Fuori.
Fa fresco, ci sono due macchine parcheggiate "che c'и stata un'epidemia
improvvisa?" si torna in macchina, un po'nel silenzio, un po' nello scherzo
("cazzo, mi sono perso la partita").
Devo scherzare sempre, chi mi conosce l'ha imparato a sue spese.

Ma ho la merda nel cuore.
Bella calda e fumante.


Arrivo a casa, PC, ICQ.
Elena non c'и.
Boba Fett
"Rumi и giа andata a letto?"
"nope, и alla macchina da cucire"

Prendo il telefono, la chiamo.
"Come va?", dice lei, "Una merda", rispondo io.
(.)

Paride va in camera, non so se ha da fare, vuole lasciarmi in privacy o
semplicemente se n'и andato a male.
Comunque, a quel punto il controllo non si sa manco piщ dove sia di casa.

Finita la telefonata, mi giro.
In tv ci sono gli ultimi minuti di gara 7.
Gli ultimi cinque minuti.
Mi ci siedo davanti.
Sono apatico.
Eppure, riesco lo stesso a balzare sulla sedia per quella folle tripla di
Garnett.
E le cazzate di Cassel, dio mio.
Paride, pure, и un pochino alle mie spalle.

Su ICQ, si faranno le due, sia io che Elena.
Si cazzeggierа.

Prima di andare a dormire, c'и il momento introspettivo allo specchio in
bagno.
Occhi rossi, lacrimoni, blablabla.

Poi a letto, ma no, non in camera, voglio dormire in sala, assieme a
Coprofago.

Mattina, sveglia alle 7:30, telefonatina dalla Rumi, nescafи.
Incrocio appena Paride, un saluto veloce.
Al lavoro, si sgobba di brutto, siamo in chiusura, una chiusura folle, con
lavoro a pacchi causa E3, il giorno di chiusura anticipato di due giorni e
sedici pagine in piщ aggiunte una tantum.
Mi uccido sulle news, con le cuffie attaccate.
Angel Dust, ottimo per tutte le occasioni.
Mike Patton urla a squarciagola, mentre ingollo coca cola e acqua e batto
sulla tastiera.

I Swallow.
Giа, I swallow, ingoio.

Ugo lo sa, ma incrocio appena il suo sguardo, non voglio.
Non so perchй, ma ho fissa in testa quella sera di quel giovedм di quel
raduno.
E poi Mattia ha praticamente vissuto per un anno a casa mia.

Tornando dalla macchinetta delle bibite lo vedo uscire dalla nostra
redazione che dice "eh, ma se il mister non mi vuole" (ieri non и venuto a
giocare a calcetto, eravamo giа al completo).
Lo chiamo.
"Zave"
Proprio zave, non zeiv, non lammerda, neanche mattia.
Zave.

Glie lo dico, fatico a guardarlo in faccia, si dispiace, dice che era
successo anche a Poldo.
Mi dice di salutarla.


Torno al lavoro.
Ogni tanto sento arrivare la crisi di pianto e mi prendo a pugni la testa.
I pugni funzionano, non piango.
Continuo a lavorare.
Arriva anche qualche scherzo, scherzo sul calcetto di ieri, si scherza sulla
Pandolfi in Ovosodo.

A un certo punto squilla il telefono, un tonfo al cuore, ma и un doppio
squillo, и un interno, infatti cercano Vito.

Poi, poco piщ tardi, un lungo squillo, inesorabile.
Capisco prima ancora di tirare su.


"Sм, sм, certo, posso essere lм in un'oretta".
Viene anche Elena, vuole venire, и giusto che venga.
Mentre aspetto che arrivi a prendermi, finisco le due pagine di news e le
passo, raccatto la mia roba cosм da poter lavorare da casa nel fine
settimana, firmo la richiesta di mezza giornata di ferie.
Vado in bagno a pisciare.
Mi chiudo dentro, piscio e poi passo credo un venti secondi a prendere a
calci le pareti del bagno.
Vado a prendere una coca cola.
Anche lм, sulla scala (la macchinetta и al piano di sotto), mi fermo e
prendo a calci la parete.
Dico a Vito dove trovare la roba, dico a Ualone che devo andare.
Glie lo leggo negli occhi, a Vito, a Ualone, a Spino, a Gruspola, ce l'ho
scritto in faccia che qualcosa non va, ma non so se sanno cosa.
Non volevo andare in giro a sbandierare, non mi andava.
Ciao.

Viaggio in macchina, silenzio, un po' di parole, ma pure le parole, sono nel
silenzio.

Salve, attesa, c'и il distributore, prendo dell'acqua.
Uno alla volta.
Entro, ci sono le gabbie, cani, gatti e lei.
Sdraiata, sguardo fisso nel vuoto.
E' in coma.
E' andata.
Sta iniziando una lenta agonia.
Meglio l'eutanasia.
Non capisco piщ un cazzo, ok, no problem, esco, puт venire anche lei se
vuole, ora glie lo chiedo.
Elena entra.
Io resto lм, da solo, nel silenzio.
Dopo un po' esce Elena, in lacrime.


Carte e fatti, "vuole vederla, dopo?" "no no, no. no. Posso vederla ancora
adesso?" "certo".

E' ferma.
Ferma.
L'accarezzo un po'.
Un grattino sulla testa.
Le alliscio la coda.
La zampina.

Non fa una piega.
C'и il cuscino appoggiato dietro, sulla parete della gabbia.
Dopo un po', mi allontano dalla gabbia, и troppo.

"Il cuscino. "
"Sм sм, adesso glie lo porto."

La fattura, ancora la stampante ad aghi.
Pago.

Esco.
Mi rimangono un cuscino pieno di peli in un sacchetto, qualche ricevuta, una
radiografia di un corpicino piccolo e fragile.


Si arriva a casa.
Elena torna al lavoro e rimango solo.
Mi faccio i tortiglioni col tonno nel soffrittone di cipolla.
Mi resteranno un po' sullo stomacco, forse ho esagerato con la cipolla.

Sotanzialmente cazzeggio, ma per fortuna vengo distratto dalla differita di
gara 6 fra Philadelphia Flyers e Tampa Bay Lightning (NHL).
Me la guardo con Coprofago sulle gambe, grande cuore Phila, si vince 5 a 4
all'overtime, si va a gara 7.
Giocano fra sabato e domenica, la differita su sky и lunedм.

Potrei giocare con l'xbox, ma il pad и rotto.
Perт era arrivato un pacco in portineria, l'avevo visto con la coda dell'
occhio e registrato in RAM!
Scendo, и il pad mandatomi dall'assistenza.
Manco lo apro, perт и bello sapere che и arrivato.


In serata, con Elena, si cazzeggia, si pensa a questo e quello, c'и
tristezza.
Andiamo a prenderci la specialitа.
La si mangia davanti a un episodio di Buffy.
Bella, 'sta settima stagione.
Bello l'episodio.
Quando finisce, ci si guarda.
Non si puт farne a meno.
Non si trattengono le lacrime.
Come и possibile farlo?
Schifilide, che quando guardiamo Buffy e Angel arriva e sale sulle gambe di
Elena.
E si piazza lм.
Poi, dopo un po', regolarmente, allunga la zampina verso di me e si
trasferisce sulle mie gambe.
A quel punto arriva coprofago, che salta sopra elena e la uccide col suo
peso.

Non succederа piщ.

Vado sul balcone e penso.
Penso a quando la domenica pomeriggio c'и il sole, ma tira una bella
arietta.
E sono scazzato, non mi va di uscire, perт metto la poltrona sul balcone, mi
attrezzo con roba da bere e da mangiare, prendo il carico di fumetti e mi
svacco lм a leggere.
E assieme a me c'и Schifi che prende il sole.


Tutto.
Tutto quello che faccio qua a casa, ha accanto Schifilide.

Solo che ora non c'и piщ.
Mi и stata tolta, e fa male, fa male come se dovesse farmi meno male
togliermi una costola.

Un po' passerа, passa sempre, un po' non passerа.
Cosм и.


Fino a qualche tempo fa, c'era un gatto che ronzava nel cortile del palazzo.
Secondo me era una gatta, grande, enorme, ma non grassa.
Molto del volume lo faceva il pelo.
Un bel pelo folto, lungo, arancione.
Zave una volta l'aveva chiamata la tigre.
Da quel giorno, per me, lei era la tigre.

Ronzava sempre qua, una volta ricordo che и entrata dal portone assieme a me
e si и messa a miagolare davanti alla porta delle scale, pretendendo che la
facessi passare.
Immagino ci fosse qualcuno del palazzo che le dava da mangiare (anzi, mi
sembra di aver visto la portinaia, farlo).
Comunque la feci passare.

Da tanto tempo non la vedo piщ.
Oggi, tornando dall'ultimo saluto a Schifina, abbiamo parcheggiato sul lato
della strada del palazzo, "oltre".
Siamo scesi.
Avevo la borsa a tracolla, con dentro Videogiochi, qualche stampato, un po'
di impaginati, materiale di lavoro, Elric, che sto leggendo, e il Clancy
comprato ieri dopo il burger king, mentre cazzeggiavo prima di prendere la
metro per cologno.
Giriamo l'angolino e lo vedo.
Un gatto che и palesemente parente della tigre.
Sono sicuro, и il figlio.
Grosso, con quel pelo folto, perт sul grigionero, come Schifilide.
Non l'avevo mai visto prima.
L'ho visto oggi.
Ci siamo fermati, io ed Elena, a commentarlo e fissarlo un po'.
Lui si и fermato e si и girato verso di noi.
Ci ha fissati per un po'.
.

Tex Willer

unread,
May 22, 2004, 2:32:26 AM5/22/04
to
Il 22 Mag 2004, 02:44, "Andrea Maderna" <gio...@fastwebnet.it> ha scritto:
> Nell'estate del 1997 stavo per compiere vent'anni.
...

Sicuramente in nomination come post dell'anno.

Una stretta di mano.

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/

beholder

unread,
May 22, 2004, 6:18:13 AM5/22/04
to
Era una notte buia? Era tempestosa? Fattostà che il Sat, 22 May 2004
02:44:23 +0200, "Andrea Maderna" <gio...@fastwebnet.it> scrisse:

>Ci ha fissati per un po'.
>.

*
--

==================================================================
"correremo per delle colline erbose, sotto un cielo color ruggine,
armati di railgun"
(Davide "Quedex" Giulivi)

Mavuriol "Bhl" Bovati
==================================================================

Seph|rotH

unread,
May 22, 2004, 10:18:11 AM5/22/04
to
"Andrea Maderna" <gio...@fastwebnet.it> ha scritto nel messaggio
news:pnxrc.3935$G%.1018@tornado.fastwebnet.it...

> Ci ha fissati per un po'.
> .

:*

Coraggio.

Cla.


Flx

unread,
May 22, 2004, 11:38:57 AM5/22/04
to
Tristezza United.


-----------

I NEED THE SUNSHINE IN THE MORNING

delu

unread,
May 22, 2004, 4:45:59 PM5/22/04
to
Andrea Maderna ha scritto:

Un piccolo capolavoro.

Confesso di aver gli occhi lucidi.

Un abbraccio.

Daniele Dellafiore

unread,
May 23, 2004, 7:31:56 AM5/23/04
to
Andrea Maderna wrote:

> Un po' passerà, passa sempre, un po' non passerà.
> Così è.

Eric Clapton - Cryin'

Andrew Next

unread,
May 23, 2004, 11:41:06 AM5/23/04
to
[...]

:-*

Fatti forza.

>A<


zosta

unread,
May 23, 2004, 12:51:28 PM5/23/04
to
On Sat, 22 May 2004 02:44:23 +0200, "Andrea Maderna"
<gio...@fastwebnet.it> wrote:

>Nell'estate del 1997 stavo per compiere vent'anni.

Ogni tanto ho scritto qualcosa ma da un sacco lurko soltanto.
Un post bellissimo.

Grazie.


zosta 973 at virgilio punto it
ICQ UIN: 158240721

Quedex

unread,
May 23, 2004, 3:52:58 PM5/23/04
to

"Andrea Maderna" <gio...@fastwebnet.it> ha scritto nel messaggio
news:pnxrc.3935$G%.1018@tornado.fastwebnet.it...
> Nell'estate del 1997


> Ci siamo fermati, io ed Elena, a commentarlo e fissarlo un po'.

> Lui si è fermato e si è girato verso di noi.


> Ci ha fissati per un po'.

fantastico. l'amore per un gatto, e per un sacco di altre cose, in forma
liquida e fresca.

non ti stacchi dalla bottiglia finchè non è finita.


Marco Calcaterra

unread,
May 23, 2004, 4:41:57 PM5/23/04
to
Quedex wrote:
> "Andrea Maderna" <gio...@fastwebnet.it> ha scritto nel messaggio
> news:pnxrc.3935$G%.1018@tornado.fastwebnet.it...
>> Nell'estate del 1997

Nonostante fossi tornato a casa alle 4 quella sera ho letto per intero
il post di giopep (andando a letto alle 5 tipo), ma direi che ne è più
che valsa la pena. Struggente.


Marco Sbicego

unread,
May 23, 2004, 11:26:28 PM5/23/04
to
Andrea Maderna wrote:

> Nell'estate del 1997 stavo per compiere vent'anni.
> Mia madre aveva deciso che era giunta l'ora di farmi prendere la patente.

:-*


M.

Papero

unread,
May 24, 2004, 10:21:43 AM5/24/04
to
Andrea Maderna <gio...@fastwebnet.it> suggerì:

> .

: *


Papero


Papero

unread,
May 24, 2004, 10:23:26 AM5/24/04
to
Quedex <quedexdonotwantunusefulmon...@fastweb.it>
suggerì:

> fantastico. l'amore per un gatto, e per un sacco di altre cose, in
> forma liquida e fresca.

Eh, e lo splendido cliffhanger per la seconda serie, scusa?
Spettacolo.


Papero


Alessandro Billeri

unread,
May 26, 2004, 1:09:46 PM5/26/04
to
"Papero" <papero...@NOSPAMkaiba.cc> wrote in message
news:2heenvF...@uni-berlin.de


Lo leggo in ritardo... ma è una delle migliori cose che abbia mai letto
in assoluto...

E non ho detto "uno dei migliori post"...


--
Posted via Mailgate.ORG Server - http://www.Mailgate.ORG

Papero

unread,
May 27, 2004, 6:04:01 AM5/27/04
to
Alessandro Billeri <a.bi...@libero.it> suggerì:

> Lo leggo in ritardo... ma è una delle migliori cose che abbia mai
> letto in assoluto...
>
> E non ho detto "uno dei migliori post"...

Ampia cultura, eh, Billy?


Papero


Sybil Vane

unread,
May 27, 2004, 7:24:31 AM5/27/04
to

"Andrea Maderna" ha scritto


> Quella giornata, penso fosse il 30 o il 31 dicembre 1999, io, RuMiKa,
> Astromassi, credo anche Roliffo e Ualone.

> Però non lo so, l'unica cosa di cui sono sicuro è che c'erano Rumi, Massi


e
> forse un'altra persona, oltre alla micia.
> Sul lettone di Ualone, la sopra, a chiacchierare, assieme a Schifilide.
> Tutto il pomeriggio, semplicemente a chiacchierare.


http://gmmorrigan.altervista.org/03_-_Vediamo_se_regge.jpg

:*

(scusate il ritardo ma ce l'avevo a lodi e sono tornata solo ieri sera)


Andrea Maderna

unread,
May 27, 2004, 7:41:02 AM5/27/04
to
On Thu, 27 May 2004 11:24:31 GMT, Sybil Vane <sybi...@mondoperduto.it>
wrote:


ROTFL, scusa tu, che mi ti sono dimenticata.
:P

--
Using M2, Opera's revolutionary e-mail client: http://www.opera.com/m2/

Alessandro Billeri

unread,
May 27, 2004, 8:48:14 AM5/27/04
to
"Papero" <papero...@NOSPAMkaiba.cc> wrote in message
news:2hlstvF...@uni-berlin.de


in realtà abbastanza... ma si vede che ho gusti difficili...

:D

Papero

unread,
May 27, 2004, 8:57:44 AM5/27/04
to
Alessandro Billeri <a.bi...@libero.it> suggerì:

> "Papero" <papero...@NOSPAMkaiba.cc> wrote in message:


>
>> Alessandro Billeri <a.bi...@libero.it> suggerì:
>>
>>> Lo leggo in ritardo... ma è una delle migliori cose che abbia mai
>>> letto in assoluto...
>>>
>>> E non ho detto "uno dei migliori post"...
>>
>> Ampia cultura, eh, Billy?
>>

> in realtà abbastanza... ma si vede che ho gusti difficili...

: D
Accompare, ah!


Papero


turquoise hexagon sun

unread,
May 29, 2004, 1:11:52 PM5/29/04
to
On Thu, 27 May 2004 12:48:14 +0000 (UTC), "Alessandro Billeri"
<a.bi...@libero.it> wrote:

>"Papero" <papero...@NOSPAMkaiba.cc> wrote in message
>news:2hlstvF...@uni-berlin.de
>
>> Alessandro Billeri <a.bi...@libero.it> suggerì:
>>
>> > Lo leggo in ritardo... ma è una delle migliori cose che abbia mai
>> > letto in assoluto...
>> >
>> > E non ho detto "uno dei migliori post"...
>>
>> Ampia cultura, eh, Billy?
>>
>>
>> Papero
>
>
>in realtà abbastanza... ma si vede che ho gusti difficili...

quantifica "abbastanza"

Papero

unread,
Jun 1, 2004, 7:04:41 AM6/1/04
to
turquoise hexagon sun <b...@warp.com> suggerì:

> "Alessandro Billeri" <a.bi...@libero.it> wrote:
>
>>>> Lo leggo in ritardo... ma è una delle migliori cose che abbia mai
>>>> letto in assoluto...
>>>>
>>>> E non ho detto "uno dei migliori post"...
>>>
>>> Ampia cultura, eh, Billy?
>>

>> in realtà abbastanza... ma si vede che ho gusti difficili...
>
> quantifica "abbastanza"

Ruotfl, non t'ha risposto, però.


Papero


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