Non si puo' escludere. A quel punto basta tenere sotto controllo e non
confermare l'addebito.
E' capitato che qualcuno ha fatto un prestito in un negozio con
documenti falsi.
Le rate ovviamente sono state addebitate sul conto, vero, del malcapitato.
C'è gente che non dorme la notte per congegnare tentativi di truffa.
Dagli sconosciuti lo sanno tutti che non bisogna accettare
caramelle.........figurati dargli il proprio iban :-)
> E' capitato che qualcuno ha fatto un prestito in un negozio con
> documenti falsi.
> Le rate ovviamente sono state addebitate sul conto, vero, del malcapitato.
Vero.
Però è anche vero che tali rate sono state stornate non appena è stata
sporta regolare denuncia.
Insomma: non è per niente furbo affiggere in giro per la città manifesti con
indicato il proprio IBAN.
Ma non serve a niente farsi venire le paranoie quando stiamo cercando di
vendere qualcosa in rete e uno ci chiede l'IBAN per accreditarci la somma
richiesta.
Come è già stato scritto, basta controllare regolarmente (ma senza alcun
patema d'animo) i movimenti del proprio conto corrente.
Ciao ciao
Vinicio Loncagni
--
Vinnie_LoncasATtiscaliPUNTOit
Gringotts Bank LTD, Diagon Alley.
http://tinyurl.com/cwf4r
> Vero.
> Però è anche vero che tali rate sono state stornate non appena è stata
> sporta regolare denuncia.
Beh, non è proprio così.
La denuncia di per se non costituisce prova e le indagini di p.g. che ne
seguono non si svolgono in pochi giorni.
Ho esperienza, per altro recente, di un caso nel quale il cliente ha
ricevuto il riaccredito da una nota catena di ipermercati dopo mesi.
Il problema indubbiamente esiste e le banche hanno la loro buona dose di
responsabilità.
E' corretto il consiglio di non farsi patemi a priori ma sopratutto di
evitare di far circolare dati relativi al proprio conto ed a se stessi,
più dello stretto necessario.
Saluti
LucaS
> Ho esperienza, per altro recente, di un caso nel quale il cliente ha
> ricevuto il riaccredito da una nota catena di ipermercati dopo mesi.
Boh, io ho esperienza diversa.
Il cliente ha visto un addebito RID non suo, è arrivato in banca e ha detto
"Stornatemelo".
Detto, fatto.
Poi è andato a far denuncia, e ha trasmesso copia autentica della denuncia
all'emittente del RID.
Il quale è stato zitto e si è "assorbito" la perdita, probabilmente dopo
aver verificato che i dati in proprio possesso "non c'azzeccavano" con il
cliente che aveva ricevuto l'addebito. Cioè, l'unica cosa corretta erano
l'IBAN e il nome di uno degli intestatari del conto.
C'è da dire che il cliente si è accorto dell'addebito fraudolento un paio di
giorni dopo l'effettuazione.
Certo che se si fosse "svegliato" tre mesi dopo, la cosa sarebbe stata
diversa...
Ciao ciao
VL
> più che versare soldi sul tuo conto non può fare
Purchè non li versi un altro (vedi phising di secondo grado) e tu li
ridistribuisca :)
Per il resto c'è la possibilità (remota) di addebiti non autorizzati ma in
questo caso i soldi ti verranno rimborsati.
Comunque basta il solito buon senso, di iban pubblicizzati in giro ce ne
sono una infinità
Max max
> E' un ottimo modo di perdere clienti.
Porto la mia modesta esperienza :-)
Del turnover della clientela oggi non glie ne frega niente a nessuna
banca, secondo me.
Tanti ne escono e tanti ne entrano.
Lo dico con tristezza poichè negli oltre 30 anni di vita passata in banca
ho vissuto, tra le tante esperienze, anche quella dello sviluppatore
commerciale e so bene quanta fatica costava (oggi anche di più) acquisire
nuova clientela.
Purtroppo molte volte, chi nell'ambito della stessa "famiglia" contribuisce
a fartela perdere, generalmente non ha mai provato cosa significa sbattersi
per portare a casa clienti e sopratutto mantenerli ed è un male comune a
tutte le banche e non solo, credo.
Tornando a noi, il problema è vasto ed è stato ampiamente trattato, più o
meno recentemente, anche da note trasmissioni televisive; non credo ci sia
nulla di nuovo da aggiungere.
Certamente (lo ripeto a scanso d'equivoci) il sistema bancario ha la sua
buona parte di responsabilità ma non dimentichiamo che negli ultimi anni
anche il fenomeno delle truffe ha subito un incremento notevole a tutti i
livelli, compreso nel contesto parentale.
Inoltre pochi di noi hanno idea di quante tracce lasciamo in giro, spesso
inconsapevolmente ed altrettanto spesso con estrema leggerezza, permettendo
a malintenzionati di ricomporle come le tessere di un puzzle.
Anche per rispondere a Vinicio, nel caso che ho citato, più che di errori
o di omonimia, si può parlare di truffa ben congegnata.
Non c'era coincidenza solo di iban ma anche di altri dati, compreso gli
estremi di un documento d'identità, evidentemente taroccato bene anche se
non tutti i dati coincidevano.
La prima rata è andata e non fosse stato per la banca il cliente non si
sarebbe accorto nemmeno della seconda, un mese dopo; questa si respinta al
mittente.
Denuncia e lettera raccomandata alla direzione nazionale della catena di
impermercati, gli hanno riaccreditato la somma dopo qualche mese in quanto,
come ho scritto, la buona fede del cliente non era del tutto evidente.
Condivido l'invito di Vinicio a non fasciarsi la testa prima del caso ed a
stare tranquilli.
Il più delle volte i problemi si risolvono ancor prima che facciano danni,
altre volte a danni fatti e con un po di fatica in più altrimenti non si
spiega l'ampia casistica esistente su questo tema.
Per questo mi permetto di aggiungere una raccomandazione nel porre
attenzione ai propri dati ed alle informazioni su se stessi, comprese quelle
che si danno in pasto, spesso con tanta facilità ai social networks, nonchè
sulle fotocopie della propria carta d'identità che spesso circolano a
sproposito.
Saluti
LucaS
> C'era anche la notizia che farebbe felice un tuo collega di questi lidi,
> il
> netto aumento degli over 55 verso le banche online.
Le banche online sono la diretta emanazione delle banche tradizionali ed
offrono gli stessi servizi; solo in modo diverso e con tariffe diverse.
Che la notizia non dico faccia felice ma lasci, spero, quantomeno
indifferente un collega over 55 non ho dubbi, visto che lui andrà in
pensione a breve e con emolumenti ben diversi rispetto ai ragazzi che
entrano in banca oggi o che ci sono già da una decina d'anni.
> Beh... a Roma hanno appena fermato alcuni che erano riusciti a farsi
> assegnare
> *mutui* per 800000 euro...
> Pensa che "raffinatezza" avevano raggiunto nel social engineering.
Più che raffinatezza parlerei di deficienza nei controlli.
Il mutuo è di per se un'operazione abbastanza complessa, nel cui processo
intervengono molte figure distinte, dalla banca che valuta il merito
creditizio e la genuinità della documentazione presentata, al perito, al
notaio che stila la relazione preliminare e poi la definitiva.
Se ciascuno di questi attori fa bene il proprio mestiere i soldi vengono
erogati correttamente.
Come nel post precedente, se anche li le banche facessero bene il proprio
mestiere, sarebbe impensabile che ad un cliente parta l'addebito di un rid
in conto corrente, senza che la banca verifichi prima con il cliente stesso
la genuinità della disposizione.
Qualità del servizio significa anche questo, non solo l'abbaglio del tasso
più attraente, della carta di credito aggratis o del prodotto magico che
rende ricchi quando lo si desidera e poveri subito dopo che si è
acquistato.
Ovviamente, non si salva nessuna.
Saluti
Lucas
percio' mi dici di tenere sotto controllo tutti i movimenti del conto...
mi sembra assurdo
si il bonifico, si dare possibilita' a bollette luce, gas ecc ecc di prelevare
mediante un'autorizzazione per ognuna
ma che qualcuno possa prelevare soldi dal conto conoscendo solo iban e senza
altre
autorizzazioni č assurdo.
Potrebbe qualcuno avere in mano 10000000 di iban (esempio gli
enti previdenziali o altro) e fare dei piccoli prelievi da milioni di conti?