Google Groups no longer supports new Usenet posts or subscriptions. Historical content remains viewable.
Dismiss

LETTERA APERTA ALL'ON.DI PIETRO

7 views
Skip to first unread message

Dir Dif

unread,
Dec 16, 2010, 11:25:52 AM12/16/10
to

Ho riflettuto a lungo sul contenuto della Sua email del 05.11.10, pervenutami
l'08.11.10 ed infine, per tranquillizzare la mia coscienza, ho ritenuto
necessario di risponderle anche con questa mia lettera aperta

Innanzitutto voglio ringraziarla per la Sua solidarietà verso le numerose
ingiustizie che da circa 24 anni ho subito e continuo a subire a tutt'oggi e
concordo con Lei che in Italia abbiamo una giustizia forte con i deboli e
debole con i forti, infatti a conferma di ciò a me è capitato in sorte che per
essermi rifiutato prima di pagare nuove tangenti alla P.A. del mio Comune e
dopo essermi rivolto alla magistratura sia penale e sia civile, anziché
processare e condannare la P.A. del mio Comune sia penalmente e sia
civilmente, tra P.M., GIP, Avvocati e C.T.U. compiacenti ecc. si sia invece
impedito lo svolgimento dei processi, e quindi garantita l'impunità, oltre a
portare a termine la distruzione della mia impresa, affermando così il
principio per cui l'impresa che si rifiuta di pagare tutto quello che gli
viene chiesto dalla P.A. non ha diritto a svolgere la propria attività.

Stessa cosa più o meno mi è successa nei processi civili. Infatti la P.A.
dell'epoca non solo rifiutava illegittimamente l'autorizzazione alle forniture
di acqua e luce agli acquirenti che avevano da me acquistato degli immobili e
che avevano presentato istanza per ottenere l'allaccio di acqua ed energia
elettrica (motivo per cui all'epoca dovetti rivolgermi al Pretore del luogo
per ottenere detti allacci) ma nel contempo, adducendo pericoli del tutto
insussistenti (così come poi il tempo che è il miglior galantuomo ha
effettivamente dimostrato l'insussistenza), intimidiva e consigliava ai
suddetti acquirenti di non pagarmi quanto dovuto, riuscendo persino a
convincere quattro acquirenti, che da allora decisero di non pagarmi e per
tali motivi fui costretto a rivolgermi alla magistratura civile. Purtroppo
però anche detti magistrati hanno dimostrato di fare parte del “sistema”,
infatti anziché applicare correttamente la legge e quindi farmi restituire e/o
pagare gli immobili, mi hanno attribuito un inadempimento del tutto
inesistente non consentendomi così , oltre al danno di immagine e commerciale
causatomi, di far fronte ai debiti bancari (debiti accumulatisi proprio per la
costruzione di quegli immobili oggetto di futura vendita).

Detti magistrati, con il loro illegittimo operato ed a volte anche con la
collaborazione di Avvocati e C.T.U. ecc, hanno consentito a detti acquirenti
di continuare ad abitare gli immobili senza nulla pagare e per pagare il
debito presso le banche hanno fatto si che mi fosse svenduta all'asta la mia
abitazione, magazzino, garage ecc. oltre di conseguenza a bloccarmi
definitivamente la mia attività imprenditoriale.

In buona sostanza dall'intero operato sia dei magistrati penali che di quelli
civile emerge a chiare tinte come il loro intento sia stato quello da un lato
di portare a termine il disegno criminoso iniziato dalla P.A. e dall'altro di
affermare il principio per cui l'impresa che si rifiuta prima di pagare e poi
addirittura denuncia la stessa P.A. è una impresa che si è ribellata al
“sistema” e quindi va annientata ed anche esemplarmente punita. Ed io infatti
che a tutt'oggi continuo a difendermi per far valere i miei diritti mi ritrovo
quotidianamente a dover subire aggressioni da parte di magistrati ecc, motivi
tutti che in passato mi avevano costretto a rivolgermi sia al C.S.M. e sia
all'ex Presidente della repubblica Ciampi ecc.

Da oltre un anno ed in considerazione del mancato intervento del C.S.M. ecc.mi
sono rivolto prima al Presidente Berlusconi e poi al Pres. Fini affinchè
intervenissero direttamente in Parlamento per la nomina di una Commissione
d'inchiesta che potesse fare luce sull'intera mia vicenda e così porre fine al
calvario in cui sono stato costretto a vivere io e la mia famiglia da circa 24
anni per colpa esclusiva di magistrati che non applicano le leggi e di un
C.S.M. che non interviene su di loro, i quali possono così tranquillamente
distruggere l'impresa che si rifiuta di pagare nuove tangenti e garantire
facilmente l'impunità alla P.A., oltre ad educare imprese e cittadini a vivere
con regole mafiose, senza possibilità alcuna di vivere onestamente ed in
armonia con la Costituzione Italiana e le leggi che ne discendono.

Infine a mio avviso, anche se la magistratura Italiana è un organo di
autogoverno ed ogni magistrato è indipendente ed è soggetto soltanto alla
legge, proprio per quest'ultimo motivo quando i magistrati non applicano le
leggi vanno puniti con le pene previste dalle vigenti leggi e la legge è
uguale per tutti ivi compresi i magistrati.

Orbene dinnanzi ad un C.S.M., un Pres. della Repubblica ecc che non
intervengono, il Parlamento e i Parlamentari, ognuno nella rispettiva sfera di
competenza hanno dovere e obbligo di intervenire per assicurare al Popolo
Italiano che li ha eletti una giustizia che sia veramente degna di potersi
definire giustizia. Mentre invece la giustizia Italiana, sia per la non
corretta applicazione delle leggi da gran parte dei magistrati e sia per i
tempi veramente irragionevoli dei processi, la si può seriamente definire
ingiustizia, e non è certo quest'ultima la ragione per cui il Popolo Italiano
ha delegato il potere a politici e magistrati.

Proprio in questi giorni, seguendo il caso di Francesco Carbone, anzi più
propriamente seguendo le ingiustizie che questo povero cristo come me e tante
altre imprese e cittadini siamo quotidianamente costretti a subire, ho
riscontrato come la risposta della Presidenza della Repubblica, inviatagli a
firma del Dott. Roberto Mucci , sia più o meno uguale alle mie due risposte
del 13.12.1999 e del 09.03.2001 e rispettivamente a firma dei Dott. Francesco
Crisafulli e Paola De Martiis. Non posso condividere nessuna di queste tre
risposte in quanto tutte recitano che i poteri del Presidente della Repubblica
costituzionalmente non riguarderebbero le questioni appartenenti alla
competenza dell'autorità giudiziaria e/o il capo dello Stato non dispone di
alcuno strumento istituzionale di intervento sulla condotta dei magistrati e/o
ancora che non sono consentiti interventi sulla magistratura da parte di
alcuna autorità dello Stato ecc.

A mio avviso infatti così non è. In tutta la mia brutta esperienza
giudiziaria, che oramai si protrae da circa ventiquattro anni e che mi ha
costretto a comperarmi dei codici civili ecc. per potere meglio capire quanto
veniva scritto sia da magistrati e sia da Avvocati,C.T.U. Ecc. ( dato che
leggendo gli atti dei miei processi non riuscivo proprio a trovarvi un filo
logico o di buonsenso), ho imparato quanto sufficiente per potermi meglio
difendermi e anche come i magistrati assieme ad Avvocati, C.T.U. compiacenti
ecc. tutti insieme aggiustano i processi di modo da potermi dare torto laddove
ho pienamente ragione.

Quanto sopra detto mi consente di sostenere che a mio avviso il Presidente
della Repubblica , essendo di diritto Presidente del C.S.M. e presiedendo
anche il Consiglio disciplinare ecc, una volta venuto a conoscenza di
comportamenti illeciti da parte di magistrati e di un C.S.M. che non
interviene, ha dovere e obbligo di intervenire direttamente presso il C.S.M.
per l'invio di ispettori, per fare piena luce su quanto da me o dai vari
Carbone ecc. denunciato, e poter cosi accertare la veridicità dei fatti
denunciati e la legittimità dell'operato dei magistrati ecc.

Inoltre il Governo e tutti i Parlamentari della Repubblica, quando vengono a
conoscenza di denunzie nei confronti di magistrati per il loro illegittimo
operato e di un C.S.M. che non interviene, hanno dovere e obbligo di
intervenire con la nomina di una Commissione d'inchiesta -prevista dall'art.
82 Cost.- al fine di accertare la veridicità dei fatti denunciati e la
legittimità dell'operato dei magistrati , in quanto è loro dovere e obbligo di
attivarsi per un corretta applicazione della legge da parte dei magistrati,
assicurando Giustizia al Popolo Italiano ed è inoltre compito del Presidente
della Repubblica quello di garantire il rispetto ed una corretta applicazione
delle leggi Costituzionali e delle altre leggi che da essa discendono.

Da quanto sopra a mio avviso appare pacifico che sia il Presidente della
Repubblica che i Parlamentari -e quindi lo Stato- possono intervenire
sull'operato della Magistratura a seguito di richieste di imprese o cittadini
che lamentano l'illegittimo operato dei magistrati che si occupano dei loro
processi ed in particolar modo quando dette imprese o cittadini si sono già
rivolti al C.S.M. e quest'ultimo non interviene.

In merito alla Sua affermazione on. Di pietro per cui ci sono “tantissimi
giudici che nel nome della legge e del popolo sovrano, fanno rispettare la
Costituzione Repubblicana e affermano e ribadiscono ogni giorno che la legge è
uguale per tutti” non sono molto d'accordo con Lei quando dice “che sono
tantissimi”. Anche io ho tanto rispetto dei magistrati che fanno e hanno fatto
il proprio dovere come i dottori Falcone, Borsellino, Forleo, Scità, De
Magistris ecc. però veda se fosse vero che i magistrati che fanno il proprio
dovere fossero tantissimi sono convinto che al C.S.M. verrebbero eletti
magistrati della correttezza di quelli sopra citati, così che, quando imprese
o cittadini come me, Carbone ecc. si rivolgono al C.S.M. per denunciare
l'illegittimo operato dei magistrati che si occupano dei loro processi, vi
sarebbe senza alcun dubbio un loro intervento per fornire una soluzione al
problema lamentato da imprese,cittadini ecc, e inoltre spazzare via dai loro
posti tutti quei magistrati che quotidianamente non rispettano e non fanno
rispettare la legge, come quei tantissimi che ho avuto la sfortuna di
incontrare io.

Mentre invece, sempre a mio avviso, vi è un maggiore senso logico nel pensare
che vi sono tantissimi magistrati che non fanno il proprio dovere e di
conseguenza al C.S.M. vengono eletti magistrati che con il loro mancato
intervento garantiscono a tantissimi altri magistrati di potere abusare del
proprio ufficio e potere, così impedendo lo svolgimento dei processi e come
nel mio caso garantendo l'impunità alla P.A. del mio Comune, distruggendomi
l'impresa e costringendomi a vagare presso tribunali e studi di Avvocati da
circa 24 anni e forse per il resto della mia vita, povertà ecc., in quanto con
l'attuale magistratura ritengo siano queste le mie prospettive future.

A riprova delle mie affermazioni le faccio rilevare che su internet ho letto
attentamente la lettera di dimissioni che il dott. De Magistris ha inviato al
Presidente della Repubblica, dimissioni che sono passate piuttosto
inosservate, mentre a mio avviso sono di una gravità tale che mettono in
dubbio la Giustizia e la democrazia dell'Italia intera.

Poichè da tempo e per tutti i motivi sopra evidenziati ho raggiunto il
convincimento che l'attuale magistratura non darà mai una soluzione ai miei
problemi, anzi quotidianamente continua a far diventare i miei processi una
storia infinita, con continue aggressioni al deliberato fine di farmi
desistere dal continuare a difendermi, ed essendomi per detti motivi rivolto a
Politici di Governo come i presidenti Berlusconi, Fini ecc al fine di nominare
una Commissione d'inchiesta la quale possa accertare tutta la verità
sull'intera mia vicenda ( che ripeto dura da circa ventiquattro anni e non
tende ad una soluzione per esclusiva colpa di tanti magistrati che non
applicano la legge), ponendo fine al calvario che quotidianamente sono
costretto a subire, oltre ad una corretta applicazione della Costituzione
Italiana, che a mio avviso appare pacifico che tantissimi magistrati e
Politici calpestano impunemente .

Poiché i politici componenti l'attuale Governo sopra citati non si degnano di
dare alcuna risposta o intervenire per dare una soluzione ai miei problemi,
che poi ripeto sono anche i problemi di tante piccole e medie imprese o
cittadini, sono pervenuto alla conclusione di rivolgermi ai Parlamentari di
opposizione e quindi chiedo a Lei On. Di Pietro di intervenire in Parlamento
perchè quest'ultimo nomini una Commissione d'inchiesta (così come prevista
dall'art. 82 della Costituzione) che accerti la verità su tutti i miei
processi civili, penali ed amministrativi che ho avuto dal 1983 a tutt'oggi,
in quanto non è possibile in un paese come l'Italia, che è considerata da
tutto il mondo come la culla del diritto, si possa verificare che un folto
gruppo di magistrati, abusando del proprio ufficio e potere, possano
distruggere una impresa che semplicemente si rifiuta di pagare nuove tangenti
alla P.A. del suo Comune, per via di un sistema giudiziario che non consente
ad impresa e cittadino di far valere i propri diritti.

In attesa di riscontro e/o intervento invio Cordiali Saluti.


Santo Bonfiglio. 16.12.2010.


--

0 new messages