Ed ora un'altra situazione.
Una stanza da letto o un salotto della campagna siciliana in piena estate.
Pareti bianche dentro e fuori.
Fra mezzogiorno e le due del pomeriggio.
Finestre socchiuse quel tanto che basta per far girare quella poca aria che
c'č.
L'ambiente immerso in una penombra luminosa ma non abbagliante.
Ecco, questa situazione di luce a me piace chiamarla "ombrore", ma č una
parola che non esiste e che un linguista mi ha detto che gli sembra
inaccettabile.
Voi che ne pensate?
--
toto
> Ecco, questa situazione di luce a me piace chiamarla "ombrore", ma è una
> parola che non esiste e che un linguista mi ha detto che gli sembra
> inaccettabile.
>
> Voi che ne pensate?
Di "ombrore"?
Mi fa venire il sudore :-)
> --
> toto
Ciao,
Roger
--
FAQ di ICLIt:
http://www.mauriziopistone.it/linguaitaliana.html
"What's in a name? That which we call a rose
By any other name would smell as sweet."
> L'ambiente immerso in una penombra luminosa ma non abbagliante.
>
> Ecco, questa situazione di luce a me piace chiamarla "ombrore", ma è una
> parola che non esiste e che un linguista mi ha detto che gli sembra
> inaccettabile.
>
> Voi che ne pensate?
L'hai chiamata tu stesso "penombra", non basta?
k
> Di "ombrore"?
> Mi fa venire il sudore :-)
Che afrore! :-((
k
carina!
Cla.
afRore?
afore, forse... uh?
--
>Giň
-Tutto ciň che puň esistere, esiste.
(Tullio Regge)
>Ecco, questa situazione di luce a me piace chiamarla "ombrore", ma è una
>parola che non esiste e che un linguista mi ha detto che gli sembra
>inaccettabile.
>Voi che ne pensate?
Che se esiste "nitore" per dire "nitidezza", allora deve esistere
anche "ombrore", anche perché "ombrezza" proprio nun se po' sentì.
Purtroppo nell'italiano vale l'Ipse dixit, per cui se non c'è prima
un'Autorità che ha usato quella parola prima di te, un'Autorità alla
quale ti rifai, allora non puoi stare ad inventarti la parola.
A meno di non essere tu stesso un'Autorità.
Ecco perché Gianni Agnelli si poteva permettere di portare l'orologio
SOPRA il polpino della camicia (e lo chiamavano "stile"...bah).
--
>Giò
-Tutto ciò che può esistere, esiste.
(Tullio Regge)
>Ma « penombra luminosa » è così bello e poetico !
mah.
mica tutti gli ossimori sono per forza belli. Soprattutto quando sono
mezzi-mezzi. Visto che la penombra non è propriamente "scura", e non
contrasta nettamente con la luce.
Non sarebbe meglio
"all'improvviso un'oscura chiarezza mi pervase,
infondendomi la certezza
a cui fino ad allora avevo inutilmente anelato"
?
(naturalmente in questo caso "oscuro" e "chiaro" sono figurativi)
[...]
> Ecco perché Gianni Agnelli si poteva permettere di portare l'orologio
> SOPRA il polpino della camicia
Pare che il giovane azzimato di Torino soglia farlo ancor oggi.
> (e lo chiamavano "stile"...bah).
E paglava in un modo tutto zuo.
Ciao, FB
--
"Qualcuno, meglio se un poliziotto, dovrebbe comunicare a Xxxxx
Xxxxxxxxxxxx che scrivere noir non fa per lui. Per il suo bene (e il
nostro, soprattutto)."
(Recensione di Antonio D'Orrico sul Corriere della Sera Magazine)
> Ecco perché Gianni Agnelli si poteva permettere di portare l'orologio
> SOPRA il polpino della camicia
Povero polpino innocente, schiacciato da un orologio!
E il WWF non diceva nulla?
>[...]
>> Ecco perché Gianni Agnelli si poteva permettere di portare l'orologio
>> SOPRA il polpino della camicia
>Pare che il giovane azzimato di Torino soglia farlo ancor oggi.
Chi?
>> (e lo chiamavano "stile"...bah).
>E paglava in un modo tutto zuo.
"paglava"?
Eh?
>> Ecco perché Gianni Agnelli si poteva permettere di portare l'orologio
>> SOPRA il polpino della camicia
>Povero polpino innocente, schiacciato da un orologio!
>E il WWF non diceva nulla?
:-))))) C'ho messo un attimo per capire che ti riferivi al mio typo :)
>>> Ecco perché Gianni Agnelli si poteva permettere di portare
>>> l'orologio SOPRA il polpino della camicia
>>Povero polpino innocente, schiacciato da un orologio!
>>E il WWF non diceva nulla?
>
> :-))))) C'ho messo un attimo per capire che ti riferivi al mio
> :typo :)
E non era nemmeno il peggiore dei typi possibili...
--
Omnia tempus habent, rerum sub iudice in manis advocatis
excepta.
-- ADPUF
>>>> Ecco perché Gianni Agnelli si poteva permettere di portare
>>>> l'orologio SOPRA il polpino della camicia
>>>Povero polpino innocente, schiacciato da un orologio!
>>>E il WWF non diceva nulla?
>> :-))))) C'ho messo un attimo per capire che ti riferivi al mio
>> :typo :)
>E non era nemmeno il peggiore dei typi possibili...
(typi o typos?)
la parola era polSino
io ho scritto polPino
è strano, in quanto la "p" e la "s", sulla QWERTY, stanno ben lontani.
ma per scrivere "pompino" (se è quello a cui ti riferivi) avrei dovuto
fare 2 errori di battitura.
poMPino. avrei dovuto battere M per la L (plausibile, le lettere sono
vicine), le la P per la S (strano, ma in effetti è proprio quello che
è avvenuto).
> (typi o typos?)
Nč "typi" né "typos" ("typo" non č una parola italiana e sarebbe stato
meglio usare "refuso"): si tratta di un lapsus (plurale "lapsus") freudiano,
non necessariamente di contenuto sessuale, che sarebbe interessante
approfondire.
Epimeteo
> "paglava"?
pavlava
Perň non "pavlava". Hai presente il "ch" del tedesco "ich"? Sonorizzato, č
la "r" degli Agnelli (o di Alain Elkann, ma forse si č ammalato dopo
essersi imparentato con una Agnelli).
Ciao, FB
--
Se dico "siedi!" manca l'oggetto.
Siedo chi? Lei o me?
(da it.cultura.linguistica.italiano)
Hai ragione... ma non potrň mai comprendere la fonetica degli Agnelli.
Al massimo posso capire la evve di Bertinotti ;-)
Causata dall'ugola di cachemire.
Ciao, FB
--
«"Plano su di lei come un paradiseo imbottito di Taurus... Faccio guizzare
la lingua come un pitone ubriaco". Prendo questo libro, lo butto nel
cestino.»
Non ci sono piů i comunisti di una volta.
Adda veně...
Afrore, come afrodisiaco (io preferisco i deodoranti).
Afore non esiste.
k
P.S. siamo sempre su ICLI?
>>>>Di "ombrore"?
>>>>Mi fa venire il sudore :-)
>>> Che afrore! :-((
>> afRore?
>> afore, forse... uh?
> Afrore, come afrodisiaco (io preferisco i deodoranti).
> Afore non esiste.
Avevo pensato ad "afore" da "afa". Che, se non esiste, è un peccato.
> P.S. siamo sempre su ICLI?
sì, ed infatti stiamo parlando di lessico.
:-)
Ha un suono bellissimo, ma non esiste nel nostro
lessico. Tu usala cosě: "ombrore" ovvero scritta
in corsivo, poi, se diverrai famoso, potrai togliere
le virgolette o il corsivo.
Bruno
> Avevo pensato ad "afore" da "afa". Che, se non esiste, è un peccato.
Vedo che ti piace fare il glossoplasta. :-))
k
> Ecco, questa situazione di luce a me piace chiamarla "ombrore", ma è una
> parola che non esiste e che un linguista mi ha detto che gli sembra
> inaccettabile.
> Voi che ne pensate?
> --
> toto
Buono.
Bye,F.
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ab...@newsland.it
>> Avevo pensato ad "afore" da "afa". Che, se non esiste, è un peccato.
> Vedo che ti piace fare il glossoplasta. :-))
ce sarai te e tre quarti della palazzina tua.
>> Causata dall'ugola di cachemire.
>
> Non ci sono piů i comunisti di una volta.
> Adda veně...
Bertinotti viene dal sindacato, non dal PCI.
--
"Hodie mihi, cras idem."
-- ADPUF
> la parola era polSino
> io ho scritto polPino
>
> è strano, in quanto la "p" e la "s", sulla QWERTY, stanno ben
> lontani.
A me capita di usare la A invece della E o viceserva.
--
"Longa manus tangente in pleno autobus nefanda est"
-- ADPUF
>>>>> Ecco perché Gianni Agnelli si poteva permettere di portare
>>>>> l'orologio SOPRA il polpino della camicia
>>>>Povero polpino innocente, schiacciato da un orologio!
>>>>E il WWF non diceva nulla?
>>> :-))))) C'ho messo un attimo per capire che ti riferivi al
>>> :mio typo :)
>>E non era nemmeno il peggiore dei typi possibili...
>
> (typi o typos?)
>
> la parola era polSino
> io ho scritto polPino
>
> è strano, in quanto la "p" e la "s", sulla QWERTY, stanno ben
> lontani.
>
> ma per scrivere "pompino" (se è quello a cui ti riferivi)
> avrei dovuto fare 2 errori di battitura.
No, avevo pensato a "polDino".
;-)
> poMPino. avrei dovuto battere M per la L (plausibile, le
> lettere sono vicine), le la P per la S (strano, ma in effetti
> è proprio quello che è avvenuto).
>
--
"Panta rei, sepo tessi."
-- ADPUF
>> la parola era polSino
>> io ho scritto polPino
>> è strano, in quanto la "p" e la "s", sulla QWERTY, stanno ben
>> lontani.
>A me capita di usare la A invece della E o viceserva.
già sono più vicine.
poi tocca vedere che connessioni neurali che hai.
prova a vedere da un foniatra, se ti intrippa la faccenda.
>No, avevo pensato a "polDino".
cos'è poldino?
> cos'è poldino?
Uno che mangia panini piccolissimi.
>> cos'è poldino?
>Uno che mangia panini piccolissimi.
rotfl :-))))))))
> Il Mon, 18 Jul 2005 17:46:05 +0200, Karla <nos...@libero.it> ha
> scritto:
> >> Avevo pensato ad "afore" da "afa". Che, se non esiste, è un peccato.
> > Vedo che ti piace fare il glossoplasta. :-))
> ce sarai te e tre quarti della palazzina tua.
> :-)
La Karla si riferiva a una ricetta di 'pasta con le linguine'...
A me piace. Ma non potrei pronunciarla con la mia erre moscia... :-(
Sandra
Eh...glossoplasta al pesto!
Certo che come onomaturghi (ho cambiato per evitare equivoci) siamo
forti. :-))
k
>>> la parola era polSino
>>> io ho scritto polPino
>>> è strano, in quanto la "p" e la "s", sulla QWERTY, stanno
>>> ben lontani.
>>A me capita di usare la A invece della E o viceserva.
>
> già sono più vicine.
>
> poi tocca vedere che connessioni neurali che hai.
>
> prova a vedere da un foniatra, se ti intrippa la faccenda.
Eh, ma io ormai sono pronto per il geriatra.
Comunqua, non vado le regiona di consultera un fonietre par un
arrora di bettiture, uno scembio di lattara, ci vorrabbe un
"digi-etre" o "dettiloetre".
--
"Pecunia non olet, sed scarseggiat semper."
-- ADPUF
Semmai, «dig-ietre» e «dettiloietre». Infatti la <i> appartiene allo
«iatra», dal greco «iatrós», e non alla specificazione che lo precede.
Ciao, Wolfgang
Sarą senz'altro cosģ dal punto di vista etimologico, ma se vede scritto
"dig-ietre" l'italiano medio č portato a leggere "digh-ietre".
Facciamo "digi-ietre"?
Epimeteo
>>> "digi-etre" o "dettiloetre".
>
>> Semmai, «dig-ietre» e «dettiloietre». Infatti la <i>
>> appartiene allo «iatra», dal greco «iatrós», e non alla
>> specificazione che lo precede.
>
> Sarà senz'altro così dal punto di vista etimologico, ma se
> vede scritto "dig-ietre" l'italiano medio è portato a leggere
> "digh-ietre". Facciamo "digi-ietre"?
Apimatao, sa io sbeglio nallo scrivara le E a le A, parchà tu
parsavari nall'arrora?
Digiatra suonerebbe di-già-tra, non di-gì-a-tra, no?
Dattiloiatra invece suonerebbe bene.
--
"Carpe diem, trote gnam"
-- Roger
> Apimatao, sa io sbeglio nallo scrivara le E a le A, parchà tu
> parsavari nall'arrora?
A.
"E".
I.
"O".
U.
"Le vocali dell'amore!""
> A.
> "E".
> I.
> "O".
> U.
> "Le vocali dell'amore!""
Credevo che fossero le vocali delle aiuole.
--
"Nisi caste, saltem in aute."
-- ADPUF
>>A.
>>"E".
>>I.
>>"O".
>>U.
>>"Le vocali dell'amore!""
>
>
>
> Credevo che fossero le vocali delle aiuole.
Presto, vai con i magneti.
Sei forte, sai, se esegui la manovra di recupero.
"Già fatto. Con te non ho divieti
e fremo a immaginarti fra i cateti!"
Questa nostra immensa saldatura
è perfetta, sai,
e questo grazie a te.
Se ti attacchi a questa tubatura
"Questa qui?"
fra un momento sentirai fluire
l'antigelo Paraflu.
"No, non ancora,
che la temperatura è troppo bassa
ed io non posso sublimar."
Ooooh, ooooh ooooh.
Pam, Pam Pam.
"Scusa, ma questo a cosa serve?"
Pam.
Ora vai sul terzo piolo,
ma bada che non entri in emostasi.
3, 2, 1 contatto.
Urca. Guarda che pinolo:
"È già il secondo pozzo
che mi intasi."
A. "E". I. "O". U.
"Le vocali dell'amore"
Senti come grida il peperone. Pam.
Inequivocabile segnal.
Viva il centro di trivellazione.
"Sì evviva!"
giorno e notte lo useremo
per cercare la felicità.
Il mattino è già alle porte,
devi andare, corri.
"Ciao, papà."
Ciao Enzo.
"Ciao!"
Piattaforma di trivellazione,
piattaforma di trivellazione.
Piattapiattapiattapiattapiattapiattaforma. Pr.
>>>A.
>>>"E".
>>>I.
>>>"O".
>>>U.
>>>"Le vocali dell'amore!""
>>
>> Credevo che fossero le vocali delle aiuole.
>
> Presto, vai con i magneti.
> Sei forte, sai, se esegui la manovra di recupero.
> "Già fatto. Con te non ho divieti
> e fremo a immaginarti fra i cateti!"
[...]
> Ora vai sul terzo piolo,
> ma bada che non entri in emostasi.
> 3, 2, 1 contatto.
> Urca. Guarda che pinolo:
> "È già il secondo pozzo
> che mi intasi."
> A. "E". I. "O". U.
> "Le vocali dell'amore"
[...]
> Piattaforma di trivellazione,
> piattaforma di trivellazione.
> Piattapiattapiattapiattapiattapiattaforma. Pr.
Che roba è?
Perché "E" ed "O" fra virgolette?
> Che roba è?
> Perché "E" ed "O" fra virgolette?
>> Che roba è?
>> Perché "E" ed "O" fra virgolette?
>
> http://www.marok.org/Elio/Discog/samaga.htm#piattaforma
Ah.
Se ti piace la roba demenziale, prova a trovare i dischi di
"Frizzi Comini Tonazzi".
Sono tre tipi che hanno cominciato nei Settanta, credo, a fare
musica con testi di quel genere.
Ovviamente uno di fuori perde alcune cose legate a riferimenti
locali.
Purtroppo non ho trovato in Rete i loro testi.
Qui hanno i loro lavori:
http://www.avf.it/
http://www.avf.it/images/cover_26.htm
http://www.avf.it/images/cover_27.htm
http://www.avf.it/images/cover_28.htm
http://www.avf.it/images/cover_50.htm
http://www.avf.it/images/cover_51.htm
http://www.avf.it/images/cover_87.htm
http://www.avf.it/images/cover_121.htm
http://www.avf.it/images/cover_122.htm
http://www.avf.it/images/cover_157.htm
--
"Verba volant, scripta claxon."
-- ADPUF