Dice il titolo del relativo articolo nella pagina di cronaca:
"Rosa e Olindo in due carceri diverse".
Dice il testo dell'articolo:
"Carceri diversi per Olindo e Rosa Romano..."
Se capisco bene, la regola per il plurale di "carcere" dovrebbe indicare
il genere:
- maschile (i carceri), se i carcerati o il primo carcerato di una serie
sono di sesso maschile;
- femminile (le carceri), se i carcerati o il primo carcerato di una
serie sono di sesso femminile.
O no? [:-o
Epimeteo
---
"... the drummer boy from Illinois went crash, boom, bang,
the whole rhythm section was the purple gang...
Let's rock, everybody, let's rock...
Everybody in the whole cell block
was dancin' to the jailhouse rock...
www.youtube.com/watch?v=tpzV_0l5ILI "
(cit. carceraria)
Quelli di Repubblica inventano spesso nuove regole. :-)
Bisogna perň ammettere che la vera regola non la conosce quasi piů
nessuno.
k
>Epimeteo ha scritto:
>> Dice "la Repubblica" online di oggi, in un titolo sulla home page:
>> "Olindo e Rosa trasferiti in carceri diversi".
Omissis
>> Se capisco bene, la regola per il plurale di "carcere" dovrebbe indicare
>> il genere:
>> - maschile (i carceri), se i carcerati o il primo carcerato di una serie
>> sono di sesso maschile;
>> - femminile (le carceri), se i carcerati o il primo carcerato di una
>> serie sono di sesso femminile.
>>
>> O no? [:-o
>
> Quelli di Repubblica inventano spesso nuove regole. :-)
>
> Bisogna però ammettere che la vera regola non la conosce quasi più
>nessuno.
>
> k
Sommessamente, io dico che scriverei "le carceri" e mai "i carceri".
Ci sarà pure una regola o un modo di sentire che mi orienta così.
Ciao. Imes
Il carcere, le carceri.
Cambia genere al plurale come :
Il ginocchio, le ginocchia, il dito, le dita ...
S.S.S.
Non c'entra un tubo. Quelli sono sostantivi derivati da neutri latini.
"La carcere/il carcere", con i rispettivi plurali "le carceri/i
carceri", è semplicemente uno dei tanti sostantivo usati
indifferentemente in entrambi i generi, come "l'arancia/l'arancio",
"l'orecchia/l'orecchio", "la tavola/il tavolo", "la tigre/il tigre".
Siccome il femminile singolare "la carcere" è molto più raro del
corrispondente plurale, tendiamo a pensare a "le carceri" come a un
secondo plurale del maschile "il carcere". Ma non è così.
--
Cingar
> Siccome il femminile singolare "la carcere" è molto più raro del
> corrispondente plurale, tendiamo a pensare a "le carceri" come a
> un secondo plurale del maschile "il carcere". Ma non è così.
Non so perché, ma al mio orecchio i due plurali non sono
del tutto equivalenti.
"Le carceri" mi dà più l'idea di un insieme generico:
- le carceri italiane sono sovraffollate
- le carceri cinesi fanno paura
Mente potrei utilizzare il maschile solo se dovessi riferirmi a
prigioni più precisamente indicìviduate:
- i carceri di San Vittore e di Opera
edi'®
> Il carcere, le carceri.
> Cambia genere al plurale come :
> Il ginocchio, le ginocchia, il dito, le dita ...
Proprio dalla pagina che avevi inviato tu qualche giorno fa:
http://www.archiviodannunzio.it/index.php?name=UpDownload&req=getit&lid=15
*Perché ormai il néant è vicino, lo sento, lo vagheggio come un'uscita dalla
carcere.*
Ciao.
Sergio.
Differenze di uso che si riscontrano anche per altre coppie di nomi
simili: "Le tavole erano riccamente imbandite" è meglio che "I tavoli
erano riccamente imbanditi", mentre "I tavoli dell'Ikea hanno vita
breve" è decisamente meglio che "Le tavole dell'Ikea hanno vita
breve" (frase che farebbe pensare semmai ai listelli per il parquet
che, essendo in pura plastica svedese, hanno invece vita anche fin
troppo lunga).
--
Cingar
> Non so perché, ma al mio orecchio i due plurali non sono
> del tutto equivalenti.
> "Le carceri" mi dà più l'idea di un insieme generico:
> - le carceri italiane sono sovraffollate
> - le carceri cinesi fanno paura
> Mente potrei utilizzare il maschile solo se dovessi riferirmi a
> prigioni più precisamente indicìviduate:
> - i carceri di San Vittore e di Opera
Nell'italiano attuale "carcere" è maschile, singolare o plurale che
sia.
Le carceri mi sa di italiano antico, quandi accettabile come
cumulativo generico.
> Nell'italiano attuale "carcere" è maschile, singolare o plurale che
> sia.
Garzanti non la pensa così:
s. m. [lett. anche f. ; pl. le carceri]
Sapere.it neanche
s. m. e lett. f.; pl. solo f. le càrceri
edi'®
Se guardiamo l'uso è sicuramente così: tanti, me compreso, dicono "le
carceri".
Però in entrambi i dizionari che citi si dice che il femminile
singolare è "letterario" e sono in tanti oggi a scrivere e dire "i
carceri".
C'è chi sostiene che carcere è maschile se indica la pena, è femminile
se indica il luogo
http://faustoraso.go.ilcannocchiale.it/post/1756632.html
e in effetti è quello che, anche se non in modo esplicito, dice il
vecchio Tommaseo
http://www.dizionario.org/d/index.php?pageurl=carcere&searchfor=carcere&searching=true
Anzi il Tommaseo riporta "le carcere" come plurale femminile, mentre i
dizionari moderni lo ignorano o sono poco chiari a questo riguardo.
In ogni caso, in latino, secondo il Castiglioni-Mariotti, "carcer,
carceris" è solo maschile, però ha significato diverso al singolare e al
plurale:
carcer = carcere, prigione
carceres = cancelli, sbarre (del circo)
Ciao.
Epimeteo
---
"... io mi chiamo Pasquale Cafiero
e son brigadiero del carcere, ohinè...
io mi chiamo Cafiero Pasquale,
sto a Poggioreale dal cinquantatrè...
e al centesimo catenaccio
alla sera mi sento uno straccio,
per fortuna che al braccio speciale
c'è un uomo geniale che parla co' mmè...
Tutto il giorno con quattro infamoni,
briganti, papponi, cornuti e lacchè..."
www.youtube.com/watch?v=aqVnV5f_ik4
(cit. del Faber carcerario)
>> Garzanti non la pensa così:
>> s. m. [lett. anche f. ; pl. le carceri]
>>
>> Sapere.it neanche
>> s. m. e lett. f.; pl. solo f. le càrceri
>
> Se guardiamo l'uso è sicuramente così: tanti, me compreso,
> dicono "le carceri".
> Però in entrambi i dizionari che citi si dice che il femminile
> singolare è "letterario" e sono in tanti oggi a scrivere e dire "i
> carceri".
Sul singolare non c'è dubbio, oggi si usa solo il maschile.
Ma siccome non mi tornava ciò che tu hai scritto (Nell'italiano
attuale "carcere" è maschile, singolare o plurale che sia) sono
andato a controllare.
edi'®
Ciao Viky.
Ohibò.
Eccellente spirito di osservazione.
Sebbene apprezzi molte cose tre le poche che conosco del Vate non userei mai
in prosa,
neanche se ne fossi capace, il suo linguaggio immaginifico e pregno di
significati e
suggestioni, ma sempre enfatico e un po' baroccheggiante.
In vita mia non ho mai sentito dire "la carcere", io non l'ho mai detto e
con buona pace
del Vate e di Lu. , non lo dirò mai.
Ciao,ciao, ciao.
S.S.S.
> Un carcere con reclusi maschi e femmine,
> come dovrebbe chiamarsi?
>
Prigione? Penitenziario? Casa circondariale? Bagno penale?
GraZia
>> Un carcere con reclusi maschi e femmine,
>> come dovrebbe chiamarsi?
>>
> Prigione? Penitenziario? Casa circondariale? Bagno penale?
Jailhouse?
http://www.youtube.com/watch?v=flgZyibqv3g
> GraZia
Concessa.
Sembrano cacofoniche perché sono forme obsolete.
> Un carcere con reclusi maschi e femmine,
> come dovrebbe chiamarsi?
Come si chiama di solito, "le carceri": con l'articolo femminile e la
desinenza "-i" del plurale maschile.
Ciao.
Epimeteo
---
"... siamo tutti quanti in cerca d'amore,
lupi solitari con un grande cuore,
aggrappati ad ali di illusioni,
in cerca di emozioni,
prigionieri liberi..."
(cit. di Amnesty International)
> carcer = carcere, prigione
> carceres = cancelli, sbarre (del circo)
Mi dicono che il Garzanti riporti questa nota d'uso:
"Il maschile "i carceri" può essere usato in riferimento a singoli
edifici ("la costruzione di due nuovi carceri")".
Io non sono d'accordo...
--
"i was high, but she was the sky"
use the condom. remove it to reply.
A me avevano insegnato che con "il cacere" si riferisce alla pena, per
indicare l'edificio si dovrebbe dire "le carceri", ma vedo che non č cosě.
k
Veramente, "i carceri" si sente comunemente. E solo il singolare
femminile ad essere antiquato (io, in 45 anni di vita, "la carcere"
l'avrò sentito dire tre volte).
> > Un carcere con reclusi maschi e femmine,
> > come dovrebbe chiamarsi?
>
> Come si chiama di solito, "le carceri": con l'articolo femminile e la
> desinenza "-i" del plurale maschile.
Perché maschile? I nomi terminanti in "-e" fanno normalmente il
plurale in "-i" in entrambi i generi: "le mogli", "le cantanti", ecc.
--
Cingar
>> Come si chiama di solito, "le carceri": con l'articolo femminile e la
>> desinenza "-i" del plurale maschile.
>Perché maschile? I nomi terminanti in "-e" fanno normalmente il
>plurale in "-i" in entrambi i generi: "le mogli", "le cantanti", ecc.
Mi fa sempre piacere vedere che c'č qualche persona seria che mi prende
sul serio... :-))
Ciň non toglie che nell'italiano immaginario (tu certo troverai un
aggettivo piů adatto), le parole femminili terminano in "a" e fanno il
plurale in "e".
Te lo dice un aspirante poeta... :-P
Ciao.
Epimeteo
---
"Prima di chiudere gli occhi mi hai detto pirla,
una parola gergale non traducibile.
Da allora me la porto addosso come un marchio
che resiste alla pomice. Ci sono anche altri
pirla nel mondo ma come riconoscerli?
I pirla non sanno di esserlo. Se pure
ne fossero informati tenterebbero
di scollarsi con le unghie quello stimma."
(cit. montaliana)