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Brilla,solo Sol di verità!-Gloria alla Svizzera-L'alma mia t'adora Re del ciel:sì ai campanili no ai minareti

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donquixote

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Nov 29, 2009, 6:43:36 PM11/29/09
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Il Giornale
Triboniano, i rom bruciano 13 roulotte della Protezione civile
di Redazione
Tredici roulotte del Comune completamente distrutte dalle fiamme.
Altre due danneggiate.
E' solo l'ultimo episodio di una guerra in via Barzaghi.
Sono pi� di venti le roulotte completamente distrutte in questi
ultimi mesi: saccheggiate, vandalizzate. Il �campo di battaglia�
� il centro polifunzionale della Protezione civile di via Barzaghi,
a pochi metri dal campo rom di Triboniano. Le separa solo un'area
di stoccaggio di container.
Il centro accanto al Cimitero maggiore dovrebbe servire da area
di esercitazione e di accoglienza in caso di emergenza.
Dovrebbe perch� qualcuno non � d'accordo.
Sta di fatto che la Protezione civile non ha pace: incendi, devastazione,
vandalismi. Attacchi di ogni tipo. Impianti, attrezzature, roulotte
e container sono stati completamente distrutti in questi mesi.
Gli uomini della Protezione civile che si occupano di quei 36mila
metri quadrati in via Barzaghi 14 ora vogliono un muro.
Non hanno molti dubbi: �I nomadi entrano ogni due o tre giorni
e fanno razzia. Qui serve un muro, non ne possiamo pi�.
Ogni volta tiriamo su la rete, e ogni volta loro la tagliano,
passano indisturbati e si portano via tutto�.

Il Sussidiario
SOCIETA'
Multiculturalismo, la sottile moda
che sta soffocando il cristianesimo
Gianfranco Amato - presidente dell'associazione Scienza e Vita
Altissime cariche istituzionali del nostro Paese hanno esternato
l'idea di un'Italia multietnica, ribadendo convinti che il multiculturalismo
rappresenti l'inestimabile ricchezza di una grande nazione.

Chi ha osato dissentire � stato immediatamente bollato
come becero xenofobo.

Su questo argomento si sono arrovellati fior di pensatori
da J�rgen Habermas a Giovanni Sartori e certo il tema
non pu� essere liquidato con poche battute.

Ma anche per tale fenomeno vale l'insegnamento dato
da don Luigi Giussani: per un'indagine seria su qualsiasi
avvenimento occorre realismo, ovvero la necessit�
di non privilegiare uno schema mentale rispetto
all'osservazione della realt�.

Alexis Carrell ammoniva che �poca osservazione e molto
ragionamento conducono all'errore. Molta osservazione
e poco ragionamento conducono alla verit�.

Se utilizziamo il metodo di Carrell - suggerito da Giussani -
allora non ci resta che osservare cosa accade nei Paesi multiculturali
e quindi verificare che anche per il multiculturalismo vale
la differenza storica che vi fu tra socialismo teorico e socialismo reale.

L'occasione ce la offre un episodio recentemente accaduto
in Gran Bretagna, Paese un tempo considerato cristiano.

La BBC

http://tinyurl.com/5scgq6

ha nominato un musulmano, Aaquil Ahmed, responsabile
dei servizi religiosi della prestigiosa emittente. Mr. Ahmed
non � un musulmano qualunque. Prima di essere chiamato alla BBC,
ha lavorato alla rete televisiva Channel 4, dove ha avuto modo
di suscitare scandalo grazie alle sue trasmissioni di studio sul Corano
ed ai documentari sul �Culto degli attentatori suicidi�.

Persino l'Arcivescovo di Canterbury, capo della Chiesa
anglicana, personaggio pi� vicino al manzoniano Don Abbondio
che al conterraneo re-crociato Riccardo Cour de Lion,
ha trovato il coraggio di denunciare pubblicamente - usando
una metafora sportiva - che dopo la nomina di Mr.Ahmed
�la voce dei cristiani sta per essere messa in panchina�.

La nomina � stata vista come inevitabile conseguenza
della societ� multiculturale dal Direttore Generale della BBC,
Mark Thompson, e non a caso Aaquil Ahmed � membro
del direttivo di Runnymede Trust, un'organizzazione
che promuove il multiculturalismo.

E proprio in forza di una visione multiculturale, la BBC
ha completato l'opera nominando come produttore del pi�
importante programma religioso "Songs of Praise"
(Canzoni di Lode) un Sikh ind�, Tommy Nagra,
e come consulente della programmazione religiosa un ateo militante,
Andrew Copson, membro della "British Humanist Association" organizzazione
che annovera tra i propri scopi anche quello
di �far cessare la posizione privilegiata della religione
nella vita pubblica, compresa la telecomunicazione�.

Il multiculturalismo britannico - modello oggi pi� avanzato
in Europa - non si limita, del resto, al mondo del video.

Su pressione dei mussulmani, oggi in Gran Bretagna il Corano
� posto su uno scaffale superiore rispetto alla Bibbia nelle aule
di giustizia, e la sharia � fonte normativa utilizzata nelle controversie
legali di competenza dei Muslim Arbitration Tribunals, organi
che oramai fanno ufficialmente parte dell'ordinamento giuridico inglese.

Per non parlare del Natale declassato a "festa della luce invernale",
del divieto imposto ai consiglieri comunali di Tower Hamlets,
East London, di non consumare cibo nel corso delle sessioni
comunali durante il mese di Ramadan, e della disposizione
dello stesso consiglio comunale, guidato dal musulmano
Lutfur Rahman, di rinominare il consueto pranzo natalizio
per i membri dello staff, come "pranzo festivo" e di vietare
la celebrazione del Guy Fawkes, festa popolare in cui gli Inglesi
si divertono a bruciare un fantoccio fin dal 1605.

In un numero sempre maggiore di college le tradizionali festivit�
di Natale e Pasqua vengono sostituite con il termine "fine
della pausa semestrale", per timore di offendere le minoranze
etniche e per �incentivare l'inclusione e la diversit�, mentre
le scuole di Manchester hanno ufficialmente introdotto
nel calendario scolastico le festivit� musulmane.

Grazie al multiculturalismo il governo britannico
riconosce oggi i matrimoni poligami.

Sebbene la Gran Bretagna consideri la bigamia un crimine,
punibile con la reclusione fino a sette anni, i matrimoni poligami
sono pienamente riconosciuti nel caso in cui siano stati contratti
in paesi dove la poligamia � legale.
Apportando le dovute modifiche al "Tax Credits (Polygamous
Marriages) Regulations 2003", infatti, oggi � consentito
a pi� mogli di ereditare esentasse, purch� il matrimonio
sia stato contratto in un paese dove la poligamia � legale,
come in Nigeria, Pakistan o in India, mentre il Dipartimento
per il Lavoro e le Pensioni (DWP) ha iniziato a concedere
sostegni finanziari agli harem sotto forma di sussidi, come indennit�
di disoccupazione, assegni integrativi per inquilini non abbienti
e sgravi fiscali di vario genere.

Un mese fa la stampa inglese ha dato la notizia che, dopo
una disamina durata dodici mesi, quattro dipartimenti governativi
(Lavoro e Pensioni, Tesoro, Fisco e Dogane, Ministero degli Interni)
sono giunti alla conclusione che in una societ� multiculturale
il riconoscimento ufficiale della poligamia sia "the best possible
option", la migliore opzione possibile per il Governo britannico.
Lo stesso governo che attraverso il suo giovane ministro degli esteri,
David Miliband, � incorso in una sintomatica gaffe: proprio
dal Foreing Office sono stati spediti alle ambasciate gli auguri
ufficiali per la festivit� del ramadan e del capodanno ebraico,
ma non quelli di Natale e di Pasqua.

Il ciclone del multiculturalismo non ha neppure risparmiato
la Monarchia britannica.

E' di pochi giorni fa la notizia che, su pressione di gruppi musulmani
ed ind�, il Privy Council - il Consiglio Privato della Corona -
ha ritenuto incostituzionale ed illegittima l'onorificenza
della Trinity Cross, croce della trinit�, dell'Ordine della Trinit�
poich� discriminatoria ed offensiva nei confronti dei non cristiani.
Cinque alti magistrati (Law Lords) si sono pronunciati nel senso
che tale onorificenza rappresenti una palese violazione del diritto
di eguaglianza, e della libert� di coscienza e di religione.
Giuristi sono gi� al lavoro per una profonda revisione
di tutte le onorificenze di Sua Maest�.

Persino al povero Principe Carlo � stato imposto l'impegno
a modificare, nell'ipotesi in cui dovesse un giorno assumere
lo scettro, il titolo che spetta ai sovrani inglesi di "Defender
of the Faith" (Difensore della Fede), titolo concesso dal Papa
ad Enrico VIII nel 1521, in "Defender of Faith" (Difensore di Fede).
L'articolo � caduto in omaggio al multiculturalismo affinch�
la difesa non si limitasse alla sola religione cristiana
ma si estendesse anche a quella musulmana, ind�, animista
e a tutte le altre che compongono la variopinta societ� britannica.

Se questa � la prospettiva multiculturale cui siamo inesorabilmente
destinati, � ancora possibile dissentire dagli autorevoli pareri
della prima e della terza carica del nostro Stato sul fatto
che una simile prospettiva costituisca davvero una ricchezza
inestimabile?

Forse hanno ragione quella altre cariche istituzionali che tendono,
invece, a mettere in guardia dal rischio di una deriva multiculturale.
Quella del multiculturalismo reale.


La Svizzera dice no a nuovi minareti.
La Lega esulta: esempio per tutta l'Europa
Berna, 29 nov. - (Adnkronos/Ign) -
La Svizzera dice 'no' alla costruzione di nuovi minareti.
Secondo i risultati ufficiali del referendum che si e' svolto
oggi nella Confederazione, il 57,5% degli elettori
- a sorpresa rispetto alle previsioni della vigilia -
si e' espresso contro.

A larga maggioranza i cittadini svizzeri hanno deciso oggi
di vietare la costruzione dei minareti.
A dispetto dei sondaggi, l'iniziativa contro l'edificazione
dei minareti in Svizzera e' stata sostenuta dal 57,5%
dei votanti. A contribuire al risultato sorprendente
vi e' probabilmente l'elevata partecipazione al voto,
che ha raggiunto quasi il 54%.

In Ticino la modifica costituzionale e' stata accolta dal 68%,
nei Grigioni dal 58,6%.

Dall'Italia il presidente del gruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri
commenta: "Anche la paziente Svizzera si e' stancata del dilagare
di immigrazione e Islam. Lo conferma l'esito del referendum
sui minareti. Anche in Italia dobbiamo proseguire nella politica
del rigore. E' un nostro pieno diritto".

Esulta anche la Lega. ''Ancora una volta dalla vicina Svizzera
viene lanciato un esempio di democrazia a tutta l'Europa
- afferma il deputato della Lega Nord, Marco Rondini -
Un esempio che dovremmo recepire anche nel nostro Paese,
dando subito corso alla proposta di legge Cota-Gibelli
sulla regolamentazione dei luoghi di culto non cristiani,
che fra le altre cose prevede l'obbligo di un referendum
consultivo di fronte a qualsiasi richiesta di costruzione
di nuove moschee''.

Sendo Rondini ''i nostri 'cugini' svizzeri hanno lanciato
un importante segnale contro l'islamizzazione del Vecchio
continente. Una deriva strisciante, che va arginata.
Perche' dove sorge un minareto, non si erige solo una torre.
A tal proposito vale sempre la pena ricordare uno slogan
caro al premier turco Erdogan: i minareti sono le nostre baionette,
le cupole i nostri caschi, le moschee le nostre caserme e i credenti
il nostro esercito.
E pensare che il primo ministro di Ankara sarebbe un moderato...''.

Il padano
LEZIONE DI CIVILT� DALLA SVIZZERA:
ALT ALLA COSTRUZIONE DI MINARETI
Plebiscito in Ticino: votano per il divieto 2 cittadini su 3
di Elsa Franscini.
"Vittoria, vittoria senza fare prigionieri, vittoria dalle proporzioni
inimmaginabili", cos� il Mattino della Domenica, quotidiano online
vicino alla Lega dei Ticinesi, ha saluto l'esito del referendum sui
minareti. L'iniziativa per imporre il divieto di costruire minareti
in Svizzera � stata accolta a larga maggioranza (57%) dalla
popolazione svizzera, ma nel padano Ticino il quesito referendario
ha ottenuto il consenso di oltre due cittadini su tre.
Un'autentica lezione di civilt�, o meglio di come sia ancora
possibile difendere quel che resta della civilt�.

APPENZELLO DA RECORD.
L'alt all'edificazione dei minareti ha raccolto i consensi maggiori
nei cantoni di Appenzello interno (71,5%), Glarona (68,8%),
Ticino (68,1%) e San Gallo (65,9%).
Percentuali superiori al 60% si sono registrate in 11 cantoni
germanofoni e il divieto di edificazione � passato anche in cantoni
ritenuti "progressisti" come Zurigo e Berna.


Svizzera, dice no ai minareti
Referendum, il 57,5% favorevole al divieto.
I sondaggi prevedevano una sconfitta dell'iniziativa
dei conservatori
Svizzera: no ai minareti
GINEVRA - Il 57,5% dei votanti svizzeri ha detto s� al divieto
di costruire nuovi minareti, secondo i risultati definitivi
del referendum svoltosi oggi nella Confederazione.

I sondaggi prevedevano una sconfitta dell'iniziativa promossa
dalla destra nazional-conservatrice ed osteggiata dal governo.
"Dalla Svizzera giunge un segnale chiaro: s� ai campanili no ai minareti":
lo ha detto all'ANSA il ministro della Semplificazione, Roberto
Calderoli, interpellato sul risultato del referendum.
"E' una cosa che dovrebbe far riflettere anche da noi
- conclude il ministro leghista - in Svizzera si mette un freno
mentre in Italia si ipotizza addirittura la nascita di un partito
islamico, e quindi di un partito religioso, alla luce delle proposte
di diritto di cittadinanza e quindi di voto".
Sulla stessa lunghezza d'onda si sono espressi altri rappresentanti
del suo partito. Cos� l'eurodeputato leghista Mario Borghezio:
"Sull'Europa in fase di islamizzazione sventola
la bandiera biancocrociata della coraggiosa
Svizzera, che vuole restare cristiana".

http://tinyurl.com/yk2smkv

http://tinyurl.com/ygz6on4

Ringraziamo san Nicola di Flue...

http://tinyurl.com/y9km3cp

Il Salmo Svizzero � l'inno nazionale della Svizzera.
La sua storia risale al 1841, quando l'inno fu composto
dal monaco cistercense dell'abbazia di Wettingen
Alberik Zwyssig (1808-1854).
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/1/1e/Zwyssig.jpg

Salmo Svizzero
Testo di Camillo Valsangiacomo (1898-1978)

http://www.youtube.com/watch?v=8ORMYNvEoLM

Quando bionda aurora il mattin c'indora
l'alma mia t'adora Re del ciel!
Quando l'alpe gi� rosseggia
a pregare allor t'atteggia;
in favor del patrio suol,
in favor del patrio suol,
cittadino, Dio lo vuol.
cittadino, Dio, s� Dio lo vuol!

Se di stelle � un giubilo la celeste sfera
Te ritrovo a sera o Signor!
Nella notte silenziosa
l'alma mia in Te riposa:
libert�, concordia, amor,
libert�, concordia, amor,
all'Elvezia serba ognor.
all'Elvezia serba ognor.

Se di nubi un velo m'asconde il tuo cielo
pel tuo raggio anelo Dio d'amor!
Fuga o sole quei vapori
e mi rendi i tuoi favori.
di mia patria deh! Piet�
di mia patria deh! Piet�
brilla, Sol di verit�.
brilla, solo Sol di verit�.

Quando rugge e strepita impetuoso il nembo
m'� ostel tuo grembo o Signor!
In te fido Onnipossente
deh, proteggi nostra gente;
Libert�, concordia, amor,
Libert�, concordia, amor,
all'Elvezia serba ognor.
all'Elvezia serba ognor.


Marco S.

unread,
Dec 1, 2009, 7:26:47 PM12/1/09
to
"donquixote" <donqu...@tiscalinet.it> ha scritto nel messaggio
news:4b13072a$0$30966$4faf...@reader3.news.tin.it...

> La Svizzera dice no a nuovi minareti.
> La Lega esulta: esempio per tutta l'Europa
> Berna, 29 nov. - (Adnkronos/Ign) -
> La Svizzera dice 'no' alla costruzione di nuovi minareti.
> Secondo i risultati ufficiali del referendum che si e' svolto
> oggi nella Confederazione, il 57,5% degli elettori
> - a sorpresa rispetto alle previsioni della vigilia -
> si e' espresso contro.

Questo dimostra alcune cose.
Prima di tutto l'enorme distacco delle elite culturali e sovranazionali dai
popoli europei: ma per chi lavorano costoro ? Li paghiamo solo noi ?
Secondo, che e' assolutamente necessario non limitare la liberta' religiosa
degli islamici, ma certo e' necessario che nemmeno si possa pretendere, con
l'1% - 5%, di stravolgere la struttura architetettonica millenaria delle
nostre citta': nessun altra etnia immigrata, quand'anche piu' numerosa, che
io sappia ha tali pretese.

Comunque, piuttosto che tante proibizioni, forse sarebbe piu' corretto ed
educativo per tutti, contrariamente a quanto sostengono i soloni del
multiculturalismo, parlare in termini di reciprocita': "Volete una moschea
con minareto in Piazza della Signoria a Firenze ? La chiesa cattolica o
ortodossa si pregeranno di indicarVi una "location" di pari prestigio, in
un paese islamico, per costruirvi una cattedrale, con tanto di campanile,
per sopperire alle esigenze dei cristiani locali".
"Volete il muezzin in Piazza Navona ? Vogliamo sentire le campane a El Riad
o, perche' no ?, alla Mecca". E via cosi'.
Certo sarebbe triste vedere stravolte le nostre citta', ma io preferirei
veder rifiorire i nostri fratelli, laddove, da 1200 anni, non possono fare
nemmeno una pubblica preghiera o processione, suonare una campana o mettere
la croce sul cappello del loro campanile. E dare luoghi di preghiera alle
decine di migliaia di cattolici filippini che risiedono per lavoro in Arabia
Saudita e non possono nemmeno portare un crocifisso al collo o un vangelo.
Le citta' non vivono e non respirano se non vivono e non respirano coloro
che le abitano.

Alla fine potrebbe essere molto educativo per tutti, lo ribadisco e, almeno,
lo spero.

Ciao : )

Marco


Marco S.

unread,
Dec 1, 2009, 8:43:33 PM12/1/09
to
"Marco S." <se...@tin.it> ha scritto nel messaggio news:...

> "donquixote" <donqu...@tiscalinet.it> ha scritto nel messaggio
> news:4b13072a$0$30966$4faf...@reader3.news.tin.it...

> Certo sarebbe triste vedere stravolte le nostre citta', ma io preferirei


> veder rifiorire i nostri fratelli, laddove, da 1200 anni, non possono
fare
> nemmeno una pubblica preghiera o processione, suonare una campana o
mettere
> la croce sul cappello del loro campanile.

Per prevenire eventuali osservazioni in merito, faccio presente che, con la
conquista islamica dei paesi cristiani in Medio Oriente, tutte le chiese
monumentali sono state trasformate in moschee o distrutte, lasciando ai
cristiani (che hanno comunque costituito la maggioranza ancora per almeno 3
secoli, se non di piu', in alcuni paesi) solo alcune chiese minori, spesso
senza diritto di esporre croci o altre pubbliche manifestazioni di fede.
Ancor oggi mi risulta molto difficile costruire e, persino, restaurare
chiese cristiane nella stragrande maggioranza dei paesi islamici e, spesso,
persiste pure il divieto di esporre la croce e suinare le campane.
Il meccanismo jihad-dhimmitudine della progressiva islamizzazione delle
maggioranze cristiane e' mirabilmente descritto da Bat Ye Or nel suo "Il
declino della cristianita' sotto l'islam", un volume che si distacca dagli
altri pur validi scritti di questa autrice, perche' non ha un taglio di
pamphlet, ma tende ad una trattazione sistematica e ricca di fonti, di
taglio quasi scientifico (per esempio non c'e' quasi frase o affermazione
che non abbia la sua nota bibliografica o documentale).

Diciamo che, limitatamente ai vincoli architettonici (non certo a quelli
sulla liberta' religiosa !) il referendum svizzero contro i minareti
probabilmente realizza una sorta di reciprocita' (1), ma non e' certo
questo tipo di reciprocita', basata sul risentimento reciproco, che credo
possiamo auspicare.
Certo qualunque tipo di reciprocita' fa pur sempre rima con "giustizia", con
buona parte dei teorici della bonta' ad ogni costo, anche quando questa e'
di scandalo, piu' che di edificazione.

Ciao

Marco

NOTA
(1) A parte il fatto che questo tipo di reciprocita', come gia' scritto, si
compirebbe in un clima di liberta' religiosa mediamente maggiore per gli
islamici in Europa, piuttosto che per i cristiani in Oriente, va comunque
fatta l'importante osservazione che i cristiani nei paesi islamici sono una
cultura presente da 500 anni prima della nascita di Maometto. Non si puo'
quindi paragonare, del tutto correttamente, l'allentamento della pressione
su una cultura "autoctona", con la supina accettazione sul proprio
territorio di una cultura storicamente estranea.

Ciao

Marco

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