I veri benefattori erano altri in quei tempi, come un negozio di
fotografia in via M. che offriva agli occasionali avventori, accanto
alle produzioni pseudo-originali marcate Wizardsoft, delle poco
allettanti compilation numerate progressivamente, simili alle
Hit-Parade che si vendevano ai mercatini coi successi del momento; le
copertine erano amatoriali, realizzate in modo volutamente
approssimativo a stampa MPS serie 800.
Cosi', immerso nell'ascolto di Nik Kershaw e Mike Oldfield con un
antidiluviano mangianastri, entrai in possesso di una raccolta di
quattro giochi, tra i quali dominava il clone di Space Invaders detto
Avenger, di Commodore/Hal, che caricava correttamente in media una
volta su trenta; avevo elaborato una serie di complicati riti
propiziatori per favorire il caricamento, tra cui picchiettare
ripetutamente con le dita lo sportello d'apertura del datassette e
premere il tasto C= a intervalli regolari.
Nessun rito era necessario invece per caricare il lato B, il cui
inizio offriva quello che per me è sempre rimasto il "gioco del
bambino" e che per l'ignoto assemblatore delle raccolte era chiamato
invece "henrys huose", classico eRore di stUmpa che ricordo ancora con
un certo affetto.
E' strano pensare che il pixelloso e colorato protagonista munito di
cappellino possa riferirsi in qualche modo all'avatar digitale del
neonato principino Henry di Gran Bretagna, e probabilmente ne fu
stupito anche il programmatore Chris Murray, quando si trovo' a dover
modificare il titolo e la grafica del suo "Home Sweet Home" per meglio
accordarsi con la nascita del nuovo erede in un inedito e furbo
tie-in; per un curioso caso del destino, il "trattamento" italiano
realizzato dalla Pubblirome riporto' echi dell'originale con un "casa
dolce casa" che rese una piratesca giustizia postuma al prodotto di
Murray.
Queste modifiche furono richieste con insistenza dalla piu' inglese
delle software house inglesi, la English Software, che immaginava
chissa' quali meravigliosi incassi approfittando del lieto evento, al
punto da spingersi a donare intere postazioni Commodore alla casa
reale pur di far provare il meraviglioso gioco. Non si sa se Carlo e
Diana si siano mai effettivamente impegnati nel superamento
dell'ostico ottavo livello, quello che e' certo che io fui conquistato
da questo gioco in modo totale, ammaliato di meraviglia.
Nei nuovi livelli infarciti di corone, quadri reali ed echi medievali,
Henry's House parte come un platform standard a schermo fisso il cui
scopo sembra essere soltanto il recupero di un certo numero di oggetti
per passare banalmente alla stanza successiva. La visione inedita
parte dalla grafica, in cui tutto appare insolitamente grande e
deformato, tipico dell'immaginazione che solo i bambini riescono a
sublimare, in cui le deformita' si mischiano sempre con lo stupore e
la sorpresa che riescono a generare ogni sorta di mostruosita' o
meraviglia.
Alla ricerca di una chiave che appare sempre nel luogo piu'
inaccessibile, ci si lascia cullare da una serie di deliziosi effetti
sonori dinamici, tra cui il salto modulato con l'altezza del piccolo
Henry che riesce a generare inedite armonie musicali; il salto in
questo modo riesce a divenire epico quasi quanto quello di Mario nel
meraviglioso coin-op Crazy Kong.
La tensione della sequenza delle otto stanze da affrontare e'
interrotta da un intermezzo in cui il ribaldo principino sgambetta
lateralmente da una porta all'altra scrutato da uno scudo maligno.
Tale successione offre metodi di gioco mai scontati, lo scopo primario
e' sempre definito e costante, ma muta continuamente nei modi e nel
dinamismo degli scenari: uno spazzolino da muovere, un lavandino da
svuotare, un pappagallo da liberare sono alcune delle mille microsfide
che vengono continuamente proposte.
I livelli non possono essere descritti efficacemente in modo
razionale, per cui e' utile piuttosto affidarsi ad un singolo flusso
di coscienza Joyc(e)vocatore...
(ingresso) grandi piedoni scarponi in movimento calpestamento sincrono
ricordano Monty Python faccine sorridenti in rotazione costante su
abnorme corona sovrastante (bagno) conquistare tappo per svuotamento
ciclopico lavandino gocce assassine cadenti poi denti spazzolati piu'
efficacemente di Jawbreacker da possente spazzol(ino)one (cucina)
volano uova ben cotte in mixer forza di cento braccia per preparare
dolci succulenti e gradire un po' di the ahime' bollente sulla testa
aprendo lattine con l'apposito strumento (soggiorno) saliscendi sul
camino ascolto alla tivu' l'autore del gioco Murray annunciare notizie
fondamentali ritmico cucu' sulla tivu' poi liberato (stanza dei
giochi) sparsi in alto e basso nuovi e vecchi giochi da provare e
rompere teddy bear semovente come areoplano in cui saltare paracadute
cliccoso per andar giu' lento e discreto come un timidissimo
jack-in-a-box (camera da letto) scala da costruire pezzo per pezzo a
fatica attenzione alla paperotta sprint evitando rumorose salterine
borse dell'acqua (sala da pranzo) mostri-cuochi troppo abili
incessantamente agitano posate per l'uccisione su pollo arrosto
semovente (cantina) toni cupi tenebrosi immersi in teschi corvi
pericolosi crocifissi salvatori fantasma sbeffeggiante malato
d'iperlingua.
Credo che la casa sia il luogo piu' affascinante per il genere umano
perche' piu' degli altri ne rivela l'immagine interiore, incarnando le
angoscie, le gioie e i ricordi di una vita intera. La casa di Henry e'
ricca di sfide e segreti inquietanti e, una volta entrati, sara'
difficile riuscire a uscirne.
Henry's House (1984, English Software)
di Chris Murray
per Commodore 64
Questa opera e' pubblicata sotto una Licenza Creative Commons.
<http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it/>
--
AndreaP
...anachronistic and impulsive...
<http://avereventanni.blogspot.com> Blog Personale
<http://papersoft.hal.varese.it> Archivio PAPER Soft
>Henry's House (1984, English Software)
>di Chris Murray
>per Commodore 64
Mitico...peccato per certi punti davvero troppo frustranti, e per
l'assenza di un finale:(
--
http://mcmxc1.splinder.com
Bellissimo articolo, complimenti per la scrittura!
il Silvano
> E' strano pensare che il pixelloso e colorato protagonista munito di
> cappellino possa riferirsi in qualche modo all'avatar digitale del
> neonato principino Henry di Gran Bretagna, e probabilmente ne fu
> stupito anche il programmatore Chris Murray, quando si trovo' a dover
> modificare il titolo e la grafica del suo "Home Sweet Home" per meglio
> accordarsi con la nascita del nuovo erede in un inedito e furbo
> tie-in; per un curioso caso del destino, il "trattamento" italiano
> realizzato dalla Pubblirome riporto' echi dell'originale con un "casa
> dolce casa" che rese una piratesca giustizia postuma al prodotto di
> Murray.
Andrea, hai una fonte che non sia Francesco Carlà che citi questo
fatto?
Io l'ho sempre e solo letta nei suoi articoli e nei suoi libri e la cosa
che mi ha sempre lasciato perplesso è che il secondo genito di Carlo e
Diana si chiama Harry e non Henry!
Ciao,
Andrea.
Nemmeno io lo sapevo prima, ma mi è venuto il dubbio, siccome nella
schermata di presentazione di Henry's House c'è una corona sopra il nome
di Henry, ho pensato che quello fosse il suo vero nome. Infatti ho fatto
una ricerca su Wikipedia e ho scoperto che Harry è solo un nome usato
spesso, soprattutto dai giornalisti. Il suo nome completo è Henry
Charles Albert David Mountbatten-Windsor. Certo che potevano mettergli
un nome più corto!
Ho trovato queste informazioni su Wikipedia, sia nella versione italiana
(http://it.wikipedia.org/wiki/Principe_Harry_del_Galles) che in quella
inglese (http://en.wikipedia.org/wiki/Prince_Henry_of_Wales).
Scorpion77
[Il principino Henry]
>Andrea, hai una fonte che non sia Francesco Carlà che citi questo
>fatto?
>
>Io l'ho sempre e solo letta nei suoi articoli e nei suoi libri e la cosa
>che mi ha sempre lasciato perplesso è che il secondo genito di Carlo e
>Diana si chiama Harry e non Henry!
Yep, la fonte e' Chris Murray stesso, ad esempio su:
<http://www.atarimania.com/forum_new/viewtopic.php?p=7414>
Se penso a quanto ho INSEGUITO Henry's House, dopo averlo provato col nome
di "Casa dolce casa" in qualche cassetta d'edicola, e quanto tempo ci ho
messo per scoprire il suo vero nome... mi viene la disperazione! :-)
Non era un gioco particolarmente impegnativo IMHO, pero' offriva la giusta
sfida a noi bambini di 12 anni, che non eravamo ancora smaliziati nell'uso
dei joystick, cosi' come siamo oggi :-)
Non ricordavo bene la storia della nascita "regale" dietro questo titolo, e'
bello scoprire cose "nuove" ancora nel 2006 :-)
PS: bellissima recensione!
MADrigal
--
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Dr. Eng. Luca Antignano _MADrigal_'s handhelds simulators
find your FREEWARE entertainment at: http://madrigal.retrogames.com
ora anche in italiano: http://www.madrigal.emuita.it
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>Andrea, hai una fonte che non sia Francesco Carlà che citi questo
>fatto?
Fra i commenti al gioco su lemon c'è quello dell'autore stesso che
conferma quanto dice Andrea.
--
Regards LaZ
.·´¯`·.¸.·´¯`·.¸ ><((((º> ....... <º))))>< .·´¯`·.¸.·´¯`·.¸
Mi riservo, con fermezza, il diritto di contraddirmi. (Paul Claudel)
.·´¯`·.¸.·´¯`·.¸ ><((((º> ....... <º))))>< .·´¯`·.¸.·´¯`·.¸
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Probabilmente sono la classica mosca bianca, ma a me il gioco non
piacque granchè (all'epoca, per il genere platform, ero molto più
affascinato da Underwurlde, Montezuma's Revenge o Apple Cider Spider
(il ragnetto nella fabbrica del succo di sidro)).
La tua (bellissima) recensione mi ha comunque solleticato la curiosità
di riprovarlo a più di 20 anni di distanza temporale... stasera lo
carico, sia mai che lo veda con una prospettiva diversa. :-)
>Non era un gioco particolarmente impegnativo IMHO, pero' offriva la giusta
>sfida a noi bambini di 12 anni, che non eravamo ancora smaliziati nell'uso
>dei joystick, cosi' come siamo oggi :-)
In realta' avanzando con l'eta' ho scoperto di essere piu' scarso di
quando avevo, diciamo, 15 anni, ma sono comunque d'accordo con te
riguardo al livello di difficolta' contrariamente a quanto dice il
Ciampa... L'unico livello veramente arduo era l'ottavo poiche'
costringeva a sacrificare almeno una vita per conquistare tutti gli
oggetti.
>PS: bellissima recensione!
Grazie. A dire il vero pensavo di non risponderti, ma poi ho pensato
che ti saresti arrabbiato :-P
>Probabilmente sono la classica mosca bianca, ma a me il gioco non
>piacque granchè (all'epoca, per il genere platform, ero molto più
>affascinato da Underwurlde, Montezuma's Revenge o Apple Cider Spider
>(il ragnetto nella fabbrica del succo di sidro)).
Non so che dirti, pensa che a me Underwurlde (e tutti i giochi della
serie) non mi sono mai piaciuti, semplicemente perche' trovavo
grottesca la grafica, non so spiegarti bene. M.R. della Parker era un
gioco molto bello ma non ho mai approfondito molto perche' aveva una
curva di difficolta' troppo ardua ed avevo rinunciato. Il ragnetto
invece aveva il problema opposto, cioe' di essere troppo semplice nei
suoi tre livelli, anche se "artisticamente" era incredibile, lo
adoravo. Tra parentesi, hai beccato uno dei tre giochi di cui sto
scrivendo la recensione in questo periodo.
>La tua (bellissima) recensione mi ha comunque solleticato la curiosità
>di riprovarlo a più di 20 anni di distanza temporale... stasera lo
>carico, sia mai che lo veda con una prospettiva diversa. :-)
(Ri)prova e poi commenta, le recensioni servono proprio a questo :)
>In realta' avanzando con l'eta' ho scoperto di essere piu' scarso di
>quando avevo, diciamo, 15 anni, ma sono comunque d'accordo con te
>riguardo al livello di difficolta' contrariamente a quanto dice il
>Ciampa... L'unico livello veramente arduo era l'ottavo poiche'
>costringeva a sacrificare almeno una vita per conquistare tutti gli
>oggetti.
...sono diventato piu' scarso anche io, e dire che anche io all'epoca
riuscii a superare l'ultimo livello^______^;;;;;
--
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