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Lucia di Lammermoor con Patrizia Ciofi alla Scala

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Lucio PERES

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Apr 12, 2006, 11:19:12 AM4/12/06
to it-arti-music...@moderators.news.nic.it

Raramente come in occasione della recente rappresentazione (6 recite)
di Lucia di Lammermoor di Donizetti alla Scala si era notato uno
scollamento così sensibile tra le recensioni della critica ufficiale
ed il "giudizio" di una certa parte del pubblico, in particolare nei
confronti del soprano protagonista del ruolo del titolo, Patrizia
Ciofi.
Dico subito ke a me la Ciofi è piaciuta tantissimo, insieme alla
raffinata direzione di Abbado-nipote ed all' introduzione della
glassarmonica, mentre ho trovato sorpassato l' allestimento di Pier'
Alli (ke era già vekkio quando fu ripreso nel 1997...). Certo nn tutto
è stato eccelso ed i sovracuti nn erano tutti immacolati nella scena
della pazzia, ma il personaggio c' era, ekkome! Ed è cresciuto dalla
1a alla 6a recita.
E nn dimentikiamo ke per il soprano l' opera prevede, oltre all'
impegnativa aria "Quando rapito in estasi" della Parte Prima, il
"segmento" d' opera forse + difficile in assoluto nell' intera storia
del teatro in musica per un soprano lirico: quella "scena della
pazzia" ke s' articola in 7'30" a partire da "Il dolce suono" ed altri
7' subito di seguito con "Ardon gl' incensi" ke, anke se nn da
affrontare a volume pieno (anzi, mi pare ke anke la Callas
sussurri...), impegnano un' estensione larghissima e le doti di
coloratura e, soprattutto, la concentrazione dell' interprete alle
prese con un personaggio mitico (e critico).
Come se nn bastasse, dopo poke battute scambiate con Raimondo ed
Enrico, Lucia deve partire con un' altra terribile cabaletta "Spargi
d' amaro pianto": oltre 20' così in scena al max livello nn ce ne sn
molti nelle opere! IMVHO buare la Ciofi al termine della scena della
pazzia (x poi ripeterlo, sia pure con minor veemenza dopo "Spargi d'
amaro pianto") equivale a fiskiare un pattinatore ke dopo un triplo
lutz, un triplo flip ed un doppio axel appoggi una mano a terra mentre
fa una trottola...
Ma, evidentemente, certi frequentatori (un paio provenienti da
Piacenza) delle prime di celebri opere "di repertorio" del teatro
hanno come scopo principale nella vita quello di perpetuare la fama di
"ammazza-soprani" della Scala, così come quelli del Regio di Parma ce
l' hanno nei confronti dei tenori... Oltretutto si dispongono in
posizione ottimale per essere captati nella loro rumorosità dai
microfoni RAI, visto ke poi in sala la contestazione nn è poi parsa
così terribile come nella trasmissione radiofonica e molti applausi si
sn subito levati per coprire il dissenso. La stessa cosa successe per
il debutto della Fleming alla Scala nella Lucrezia Borgia del 1998: nn
sia mai ke alla Scala possa aver successo un soprano ke si sia
affermato negli altri teatri del mondo, ki deve consacrare il livello
internazionale dei soprani è solo il loggione della Scala, custode
(incarico affidato da ki??) della "tradizione"!
Questo è il portato dell' incultura in fatto d' opera lirica diffusa
dal gusto miserabile dei vari suozzo e stinchelli ke vanno in giro x
teatri a registrare le stonature di noti cantanti x poi trasmetterle
come perle nere alla Barcaccia. Bella forza trasmettere solo il peggio
di certi artisti e senza contraddittorio! Come se esistessero o siano
mai esistiti cantanti ke nn abbiano mai stonato in vita loro.
Gli annali dicono ke la Callas abbia cantato Lucia 46 volte (dal
Messico nel 1952 a Dallas nel 1959), ma siamo sicuri ke mai mai qualke
sovracuto nn gli sia riuscito 1 po' sdrucciolo?
Certo la registrazione (l' unica ke ho) fatta a Londra nel Marzo 1959
sembra quasi impeccabile, essendo quasi assenti le note "stridulità"
della cantante greco-americana, ma è stata effettuata in studio.
Certo la Devia ha una voce naturalmente + soave: mi sn risentito (cosa
ke in genere nn faccio mai) il suo "live" dal MMF del Maggio-Giugno
1996 con la direzione di Mehta. Nessuno discute ke i suoi gorgheggi nn
siano impeccabili, ma l' impressione ke se ne ricava è 1 po' quella
dell' uccellino meccanico. Da tener presente cmq ke la registrazione,
almeno attenendosi a quanto scritto nel booklet allegato ai CD, nn è
stato effettuata in 1 sol giorno, ma "spalmata" tra Maggio e Giugno e
quindi, forse, riassume il "meglio". E poi nei CD commerciali si sa ke
lavorano molto anke gli "ingegneri" del suono...

Ci sarebbe anke da tener conto ke poi l' edizione critica sulla quale
han lavorato la Ciofi ed il cast diretto da Roberto Abbado è quella ke
ristabilisce le tonalità originali più acute (anke se forse nn di 1
intero tono!?...) di alcuni brani di Lucia ed Enrico: nessuno sembra
essersene accorto là nel loggione scaligero. Anke la novità (forse nn
assoluta coma ha scritto Isotta sul Corsera) della glassarmonica - il
cui effetto nn esito a definire, in accoppiata alla voce della Ciofi,
un' assoluto incanto, davvero "un' armonia celeste" come recita il
verso di Cammarano! - è stata notata né tanto meno apprezzata.
Tutti [beh, nn proprio tutti, ma c' è ki m' ha tolto il saluto x il
fatto ke io applaudivo e contestavo i contestatori...] a dire ke
questa nn era Lucia e tornavano a Luglio a sentire la Devia.
Intendiamoci, ho molta simpatia ed ammirazione x Mariella Devia (x
sentire la quale al ROF mi sn fatto un paio di viaggi a PS con
relativa nottata passata sulle pankine c/o la stazione FFSS...), e
posso anke concordare ke sia la miglior interprete esistente di Lucia,
ma ciò nn vuol dire ke altre siano nn valide o inascoltabili (magari
in 1 ipotetica classifica la Ciofi si porrebbe, se nn al 2°, al 5°
posto...). Un po' di spirito olimpico nn guasterebbe: o vale solo la
medaglia d' oro??
Poi, si sa, la sensazione ke l' interprete abbia o no destato emozione
è talmente soggettiva ke sfugge ad ogni codificazione, tantokè capita
ke 1 spettatore affermi convinto ke il tale artista nn gli ha detto
niente mentre al suo vicino di posto invece è saltato il cuore dalla
commozione... Come pure il confine tra un acuto / sovracuto pulito e
piacevole ed uno sguaiato (o magari quasi steccato) è davvero labile.
O per lo meno il limite d' accettabilità è molto personale: e quindi
legato anke al proprio "vissuto" (recente o passato...) ed a simpatie
personali (se nn ad interessi economici, visto ke poi nn è ignoto ke
alcuni frequentatori di teatri sn semi-professionisti legati ad
agenzie di cantanti lirici...).

Ho potuto ricavare dei CD dalla registrazione radiofonica di
Radio3-Suite del 21 Marzo [ke eventualmente posso mettere a
disposizione dei NGisti interessati], da dove si possono dimostrare le
mie affermazioni precedenti...: nella traccia 9, dopo "Eccola!" parte
prima l' incanto dell' "armonica a bicchieri" e poi la Ciofi intona
"Il dolce suono" con una mezzavoce meravigliosa ed un bellissima nota
lunga tenuta sulla "e" di "discesa", quindi passa con autorità ad una
fase drammatica della sua aria ("Un gelo"... il "fantasma"...), molto
ben resa.
Volendo cercare il pel nell' uovo, in "vacilla il piè" (3'03") sembra
x 1 istante 1 po' rauca, ma subito sale con sicurezza di volume e
tono, quindi discende palpitante alla perfezione (5'05" "a piè dell'
ara"). Sì, si sente un po' la respirazione: mbeh, la flagelliamo x
questo? L' invocazione "Edgardo, Edgardo" (6'40") è ottima. L' acuto
su "Oh gioia che si sente" (7'02") è eccellente.
Alla tr 10 inizia con ottima dizione ed intonazione "Ardon gl'
incensi" e francamente nn so ke appunto si possa muovere sia all'
incipit ke al prosieguo d' aria della Ciofi. "Alfin son tua" (58") è
stupendo! A 3'48" forse degli "Oh Oh Oh" nel verso "la vita a noi
sarà" sn 1 po' tirati via... Ma eccezionalmente buono è il gorgheggio
seguente (4'45" - 4'55"). A 5'05" forse si perde un tantino ma si
riprende subito: da tener presente ke nell' incontro con la Ciofi
avvenuto il 24 Marzo agli Amici del Loggione (via S Pellico a Milano)
il soprano ha confessato ke la cadenza ha dovuto farla tutta da sola
xè in palcoscenico la glassarmonca nn si sentiva...
Il gorgheggio finale a 5'50" nn è controllato nella sua interezza, ma
il finale è ben preso. Ed invece partono i boo.
Ma Lucia nn ha ancora finito!... nella tr 11 intervengono Raimondo ed
Enrico, mentre nella 12 passa alla cabaletta (almeno credo sia 1
cabaletta...) "Spargi d' amaro pianto" con esito vocale IMHO
trionfante: stavolta parte prima un grande applauso con grida di
"Brava!", ma dopo ancora i boo, veramente ingiusti vista l' energia
con cui il soprano senese aveva cantato e reagito alla precedente
manifestazione di dissenso e l' ottimo risultato estetico.

Notizia in anteprima: il 5 ed 11 Luglio 2006 la Ciofi canterà ancora 2
recite di Lucia alla Scala.
LUX

Lucio PERES

unread,
Apr 14, 2006, 12:18:14 PM4/14/06
to it-arti-music...@moderators.news.nic.it
Il Wed, 12 Apr 2006 17:19:12 +0200, Lucio PERES <kimic...@losa.it>
ha scritto:

> ho trovato sorpassato l' allestimento di Pier'
>Alli (ke era già vekkio quando fu ripreso nel 1997...)

Dimenticavo l' aspetto + negativo dell' allestimento: l' enormità di
pause ed intervalli rispetto alla musica.
Udite le durate annunciate (e non):
Parte Prima 15' (in realtà 13'30"), pausa di 2' (in realtà quasi
4...), quindi 25' Parte seconda (Il contratto nuziale) ed intervallo
di 30'.
Quindi 22' con pausa di 4' e ripresa di 17' seguita da intervallo di
25' (teorici..).
Quindi l' ultima tornata: 10', pausa di 5', quindi 30 ' d' opera tutta
di seguto (la + tremenda..:), 7 ' di pausa e quindi gli ultimi 17'
(Tombe degli avi miei, etc...).
Capirete ke queste continue interruzioni spezzavano molto l' azione e
la concentrazione degli spettatori.
Nn ricordo sinceramente se anke nel' 97 o in altre rappresentazioni di
Lucia c' erano pure così tante interruzioni, ke nn mi sembrano
giustificabili con la stankezza dei cantanti e neanke con le necessità
di cambio scena. Poi alla Scala nn avevano installato il palcoscenico
+ moderno del mondo?
LUX

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