Google Groups no longer supports new Usenet posts or subscriptions. Historical content remains viewable.
Dismiss

Muti e La Scala

0 views
Skip to first unread message

Rodolfo Canaletti

unread,
Mar 8, 2005, 6:46:50 AM3/8/05
to
Riporto la lettera del M.tro Muti al Corriere della Sera.

Una sola osservazione. L'ultimo paragrafo sembra essere una frase di
addio. Muti intende lasciare La Scala? Se si', considero questa
decisione una decisione saggia.
Non perche', come vorrebbero i suoi avversari dichiarati, Muti abbia
sbagliato tutto, non sappia dirigere le opere, non sappia scegliere le
voci, e chi piu' ne ha piu' ne metta.

Seguo l'attivita' del Maestro vedendolo e sentendolo dal vivo da piu' di
10 anni, e l'ho sempre apprezzato come un grandissimo direttore, proprio
nel campo operistico. Se ho fatto critiche alla stagione scaligera, la
ragione era la mancanza di una politica culturale coerente nella scelta
delle opere.

Pero' sono convinto che, per varie ragioni, soprattutto per la lunga
permanenza, per il fatto che Muti alla Scala ha dato tutto quello che il
Maestro poteva dare, che un ricambio "generazionale" prima o poi si
impone, Muti faccia una scelta giusta se intende trasferirsi in altre
istituzione.
La sua maestria e' fuori discussioni (almeno in ambienti internazionali)
e sono sicuro che piu' di una grande orchestra europea o americana
farebbe moneta falsa per averlo.

La Scala ha bisogno di gente nuova, meno attratta da soldi e da potere
di quelli che la guidano oggi, e piu' interessata a rilanciare il
prestigio di un teatro che, credo che sia giusto ricordarlo, e' una
della cose italiane piu' note e apprezzate nel mondo.

Ciao a tutti

Rudy

Qui sotto il testo della sua lettera.

«In difesa della Scala sempre con l'orchestra»
Con una lettera al «Corriere», Riccardo Muti interviene pubblicamente
sulla situazione agitata del teatro, dopo il contestato cambio di
sovrintendente che ha portato allo sciopero dei lavoratori con la
cancellazione delle «prime» dell'attuale stagione. Il maestro spiega
come il suo impegno sia da vent'anni indirizzato alla crescita artistica
dell'istituzione e alla difesa della musica


Dopo lunghe esitazioni, poiché ero allora direttore dell'Orchestra di
Philadelphia, accettai, solo perché l'invito veniva dagli stessi
professori d'orchestra e iniziai il cammino dal 1986 ad oggi.

Il lavoro con l'Orchestra e il Coro è stato intenso, costante, faticoso,
ma sempre costruttivo e pieno di gioia, perché i musicisti erano animati
da una grande volontà di migliorare, di collaborare, di fare un percorso
insieme. Con gli anni, molti nuovi, valorosi, strumentisti sono entrati
in orchestra, selezionati da commissioni esaminatrici da me sempre
presiedute (perché un direttore musicale serio non può non essere
presente alla selezione dei musicisti) e l'Orchestra ha gradualmente
raggiunto un livello oggi da tutti riconosciuto ed apprezzato. Questa
qualità nuova ha permesso un'attività sinfonica di successo non solo in
sede, ma in tutto il mondo, con grandi affermazioni in luoghi difficili
e competitivi come i Festival di Vienna, Lucerna e Salisburgo.

Il risultato positivo di tanto lavoro si è fatto naturalmente sentire
soprattutto alla Scala nella esecuzione di opere di epoche e stili
diversi con il plauso di tutti i direttori, che in questi anni si sono
avvicendati sul quel podio. Ora i Lavoratori mi chiedono pubblicamente
nella tempesta di questa ingarbugliata vicenda, che sta divampando con
sicuri danni alla immagine della Scala sia per i toni che per i modi:
1) «Da che parte sta il Maestro?»
2) «Perché non viene allo scoperto?»

Alla seconda domanda rispondo che non ho bisogno di venire «allo
scoperto», perché non mi sono mai nascosto, anche quando si è trattato
di suonare la Traviata al pianoforte di fronte ad un pubblico furente ed
urlante, proprio per salvare l'immagine della Scala e perché volevo che
la Musica alla fine vincesse.

«Da che parte sta il Maestro?». Mi sembrava evidente, dopo circa 20 anni
di vita insieme, che io sono sempre stato dalla parte del Teatro, quindi
dei Lavoratori, che quel Teatro fanno vivere con il loro lavoro e la
loro passione.
Come possono aver dimenticato gli Scaligeri le mie lotte insieme a loro
contro i pericoli da parte dei governanti di tagliare i fondi alla
cultura, di soffocare l'insegnamento della musica nelle scuole, di porre
in ginocchio le istituzioni culturali, di rendere precaria la loro
esistenza? In tutti questi anni sono sempre stato al loro fianco,
valorizzando i solisti dell'Orchestra, commissionando tanti nuovi lavori
a compositori giovani o affermati, fiero della grande qualità raggiunta
dalle masse artistiche e tecniche. Tutto questo è avvenuto mentre a
Milano e alla Scala sindaci, sovrintendenti (Badini, poi Fontana),
direttori artistici, capi del personale, direttori dell'allestimento
scenico, capi ufficio stampa, dirigenti vari cambiavano, talvolta con
frequenza inquietante.

Sono rimasto fermo nella stessa barca con tutti loro: i Lavoratori della
Scala. Oggi mi si accusa di non voler fare solo il direttore musicale,
ma anche il direttore artistico e, forse, il sovrintendente e forse
influire addirittura sulla candidatura del prossimo sindaco. Dovrei
sorridere se lo spettacolo non fosse così malinconico.

Spinto, invece, dalla preoccupazione grave di molti, che avvertivano con
me il lento, ma inarrestabile decadimento delle proposte artistiche
scaligere, puntualmente criticate dalla stampa (in netto contrasto con
la crescita qualitativa dei complessi artistici), ho ad un certo momento
deciso di denunciare al Consiglio di Amministrazione e al Sindaco una
situazione pericolosa per l'immagine della Scala e di fronte alla quale
mi sentivo impotente.
Ho pensato allora ad una persona, che negli ultimi anni aveva attirato
l'attenzione e il plauso di pubblico e critica per l'intelligenza
dimostrata in un teatro, indicato spesso come esempio da imitare per la
novità e la ricchezza delle idee: Mauro Meli.

Costui non è e non è mai statomio amico personale, come è stato scritto,
bensì collaboratore del M. Claudio Abbado a Ferrara per molti anni e,
poi, Sovrintendente a Cagliari, dove è riuscito a portare artisti di
prima grandezza, a cominciare da Carlos Kleiber. A proposito di questo
argomento qualcuno da anni si è adoperato con una tenacia sorprendente a
diffondere con il metodo del crescendo della «calunnia» di rossiniana
memoria, la favola che io avrei impedito la presenza di grandi direttori
alla Scala.

L'accusa è così infamante che non meriterebbe risposta. Madesidero
ricordare i numerosi appelli, anche sulle pagine di questo giornale a
Claudio Abbado, perché tornasse alla Scala e un appello particolare
rivolsi a Lui nell'anno verdiano, perché accettasse di dirigere nel
«Suo» Teatro un'opera di Suo desiderio. Le risposte cortesi del Maestro
furono sempre di impossibilità per varie ragioni.
Baremboim, Maazel, Rattle, Mehta, Ozawa, Boulez e altri di prima
grandezza possono essere testimoni degli inviti a loro rivolti da parte
mia, perché venissero a dirigere alla Scala. Molti di questi direttori
sono presenti, invece, al Festival di Ravenna, cioè nella città in cui
vivo. Non è mio compito invitare personalmente i direttori, esulando
ciò, come si sa, dalle competenze del direttore musicale.

Nello statuto delle Fondazioni, verso la cui efficacia ho sempre nutrito
dubbi (basta rileggere le mie dichiarazioni preoccupate fatte all'epoca
della loro nascita) il solo Sovrintendente ha potere contrattuale e ha,
addirittura, la facoltà di nominare e revocare il Direttore Artistico e
il Direttore Musicale.

Forse ho sbagliato a preoccuparmi della non particolare qualità delle
stagioni scaligere, del calo dell'immagine del Teatro. Ero ferito,
spesso, all'estero da commenti non sempre lusinghieri sul Teatro, di
cui, come Direttore Musicale, agli occhi della scena internazionale
porto inevitabilmente una parte rilevante della responsabilità
artistica.
Forse ho sbagliato a cercare di aiutare a risolvere in qualche modo le
preoccupazioni dei Lavoratori, molti dei quali mi chiedevano di
intervenire, perché la Scala tornasse a riprendere quota, a ritrovare
una perduta armonia, a risolvere un diffuso disagio all'interno.

Non ho imposto nulla; oltretutto, anche se avessi voluto, la legge non
me ne dà il potere. Dopo circa venti anni non ho desideri di personale
espansione all'interno del Teatro; per uno, che ha declinato l'invito a
direttore della New York Philharmonic e a direttore della Bayerisches
Rundfunk (due delle orchestre più grandi al mondo) per dedicarsi
all'Orchestra della Scala, non può esservi posto per intrighi e «manovre
occulte».

Non mi soffermo su tante altre menzogne, riportate da alcuni giornali,
che non hanno aiutato a far chiarezza e a favorire un'atmosfera di
armonioso dialogo.
Spero che si cerchi una via costruttiva per il bene della Scala, di
coloro che il Teatro lo fanno vivere veramente con il loro lavoro e dei
cittadini, che sono allarmati e confusi.
Assolutamente consapevole che la Scala resterà, finché la nostra civiltà
avrà bisogno di Cultura e di Musica e che gli artisti non sono
insostituibili e a un certo punto devono uscire di scena, ringrazio e
saluto tutti.
Riccardo Muti
08 marzo 2005


--
For there was never yet philosopher
That could endure the toothache patiently
(Shakespeare: Much Ado about Nothing)

FaRon

unread,
Mar 8, 2005, 8:07:21 AM3/8/05
to

..vorrei saperlo anche io.

FaRon
fronca...@yahoo.it

--

questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ab...@newsland.it

Lucio PERES

unread,
Mar 8, 2005, 8:47:27 AM3/8/05
to
On Tue, 08 Mar 2005 11:46:50 GMT, rodolfo....@tin.it (Rodolfo
Canaletti) wrote:
>Una sola osservazione. L'ultimo paragrafo sembra essere una frase di
>addio. Muti intende lasciare La Scala?

La frase č:


"gli artisti non sono insostituibili e a un certo punto devono uscire
di scena, ringrazio e saluto tutti. Riccardo Muti "

e mi sembra poco equivocabile.

>Se si', considero questa decisione una decisione saggia.

IMVHO con questa lettera aperta sul Corsera Muti ha fatto un passo
avanti: se ora non ne fa uno anche l' orchestra, le dimissioni di Muti
sono inevitabili.
Vorrei sapere chi ci possono mettere al suo posto. Orecchiando cosa
si dice tra gli spettatori Scala, i soli nomi che vengon fuori sono
quelli di Gatti e di Chailly. Ma il primo mi sembra ancora immaturo,
mentre il secondo č impegnato con Lipsia per diversi anni... Voi che
ne pensate?
LUX

Gian Luigi Zampieri .'.

unread,
Mar 8, 2005, 9:10:16 AM3/8/05
to

"Lucio PERES" <kimic...@losa.it> ha scritto nel messaggio
news:zDgQzC.A....@idam.kicks-ass.net...

> IMVHO con questa lettera aperta sul Corsera Muti ha fatto un passo
> avanti: se ora non ne fa uno anche l' orchestra, le dimissioni di Muti
> sono inevitabili.

Oddio, e chi viene?

> Vorrei sapere chi ci possono mettere al suo posto. Orecchiando cosa
> si dice tra gli spettatori Scala, i soli nomi che vengon fuori sono
> quelli di Gatti e di Chailly. Ma il primo mi sembra ancora immaturo,

Mah, insomma, certo non è Muti ma..... non è così malvagio!

> mentre il secondo è impegnato con Lipsia per diversi anni... Voi che
> ne pensate?

Meno male che è impegnato a Lipsia! :-)))
GLZ.'.

P.S.: tremo all'idea di uno straniero (Tate, Gergiev), perosnalmente, e non
scherzo, opterei per Renzetti o Palumbo tra i giovani e per Nello Santi
(tra i grandi vecchi). Non vedo null'altro all'orizzonte.

Kermit

unread,
Mar 8, 2005, 10:52:51 AM3/8/05
to
"Rodolfo Canaletti" <rodolfo....@tin.it> ha scritto nel messaggio
news:EII3uD.A....@idam.kicks-ass.net...

>Madesidero
> ricordare i numerosi appelli, anche sulle pagine di questo giornale a
> Claudio Abbado, perché tornasse alla Scala e un appello particolare
> rivolsi a Lui nell'anno verdiano, perché accettasse di dirigere nel
> «Suo» Teatro un'opera di Suo desiderio. Le risposte cortesi del Maestro
> furono sempre di impossibilità per varie ragioni.
> Baremboim, Maazel, Rattle, Mehta, Ozawa, Boulez e altri di prima
> grandezza possono essere testimoni degli inviti a loro rivolti da parte
> mia, perché venissero a dirigere alla Scala. Molti di questi direttori
> sono presenti, invece, al Festival di Ravenna, cioè nella città in cui
> vivo. Non è mio compito invitare personalmente i direttori, esulando
> ciò, come si sa, dalle competenze del direttore musicale.

Perché tutti questi hanno rifiutato di venire a Milano? Qualcuno ne sa
qualcosa?

Ciao, K.

duccio

unread,
Mar 8, 2005, 10:42:07 AM3/8/05
to
Personalmente alla scala al posto di Muti vedrei bene il M°
Ubaldo Scannagatti per molti anni direttore della filarmonica di
Montelupo che ha recentemente diretto all'opera di Figline
Valdarno una interessante Tetralogia Wagneriana recensita anche
su Gramophone....

Ma andiamo non diciamo cazzate....!!!!
Saluti
Duccio


Lucio PERES ha scritto:


> On Tue, 08 Mar 2005 11:46:50 GMT,
> rodolfo....@tin.it (Rodolfo
> Canaletti) wrote:
> >Una sola osservazione. L'ultimo paragrafo sembra
> essere una frase di
> >addio. Muti intende lasciare La Scala?
>

> La frase è:


> "gli artisti non sono insostituibili e a un certo
> punto devono uscire
> di scena, ringrazio e saluto tutti. Riccardo Muti "
> e mi sembra poco equivocabile.
>
> >Se si', considero questa decisione una decisione
> saggia.
>
> IMVHO con questa lettera aperta sul Corsera Muti ha
> fatto un passo
> avanti: se ora non ne fa uno anche l' orchestra, le
> dimissioni di Muti
> sono inevitabili.
> Vorrei sapere chi ci possono mettere al suo posto.
> . Orecchiando cosa
> si dice tra gli spettatori Scala, i soli nomi che
> vengon fuori sono
> quelli di Gatti e di Chailly. Ma il primo mi sembra
> ancora immaturo,

> mentre il secondo è impegnato con Lipsia per diversi


> anni... Voi che
> ne pensate?
> LUX

--
Inviato da Virgilio http://newsgroup.virgilio.it
..con tanti auguri alle postatrici e a quelle che leggono :-)

Zazie-la-peste

unread,
Mar 8, 2005, 2:58:05 PM3/8/05
to

"Gian Luigi Zampieri .'." <gianluig...@occupato.it> ha scritto nel
messaggio news:ctJMqB.A....@idam.kicks-ass.net...

>Palumbo tra i giovani

cosa???????????
Z

Moosbrugger

unread,
Mar 8, 2005, 5:56:01 PM3/8/05
to

"Zazie-la-peste" <ess...@toujours.it> ha scritto nel messaggio
news:YlnQID.A....@idam.kicks-ass.net...


Vabbè, immagino intendesse questo :

http://www.teatrodellemuse.org/-1-italian/pop-up/biografie/RENATO-PALUMBO--Direttore-1.doc_cvt.htm

mica questo :

http://www.operaitaliana.com/autori/interprete.asp?ID=744

Ciao :-)

Moos

--
"Have wheels, will travel !"

www.blauequelle.at

Zazie-la-peste

unread,
Mar 9, 2005, 5:34:38 AM3/9/05
to

"Moosbrugger" <bass_des...@yahoo.it> ha scritto nel messaggio
news:HSIMqC.A....@idam.kicks-ass.net...


> Vabbč, immagino intendesse questo :

Ahhhh.
Capito.
Mi stava venendo un colpo....
Z

Filosseno

unread,
Mar 8, 2005, 6:23:41 PM3/8/05
to
"Moosbrugger"
ha scritto nel messaggio

Ah, ecco!
Hai rassicurato anche me.

Ciao.
FdL

kink64

unread,
Mar 10, 2005, 3:06:43 AM3/10/05
to
"Zazie-la-peste"

> > mica questo :
> >
> > http://www.operaitaliana.com/autori/interprete.asp?ID=744
>
> Ahhhh.
> Capito.
> Mi stava venendo un colpo....


perché scusa? sarebbe capace di dirigere una sua opera alla scala,
suonando il piano e cantando contemporaneamente.

> Z

s


--
Posted via Mailgate.ORG Server - http://www.Mailgate.ORG

Moosbrugger

unread,
Mar 10, 2005, 1:28:39 PM3/10/05
to

"Lucio PERES" <kimic...@losa.it> ha scritto nel messaggio
news:uFlNmB.A....@idam.kicks-ass.net...

> A rigor di logica i motivi possono essere solo 2
> · eccesso d' impegni degli invitati (molti dei quali sono anche
> direttori stabili in importanti Istituzioni musicali del mondo): anche
> perchè la direzione artistica della Scala - o di riffa o di raffa e
> non chiedetemi perchè! - non è MAI stata capace di programmare i cast
> con più di 3 ANNI D' ANTICIPO, periodo minimo per scritturare artisti
> di primo piano: e questo posso dirlo con cognizione di causa avendolo
> sentito dalla viva voce di Christopher Hogwood che troppo in ritardo è
> stato contattato per dirigere il Rinaldo di Handel
> · paura di confrontarsi con Muti (non sto scherzando).


La prendo alla lontana e cerco di metterla sul soft : non è che nessuno (
compreso Abbado ) abbia voglia di rischiare delle mezze figure lavorando in
un ambiente che è ( era ? ) tutto disciplinatamente schierato pro-Muti,
critica compresa ? Che convenienza ne avrebbero ?

Ciao

Lucio PERES

unread,
Mar 10, 2005, 11:07:51 AM3/10/05
to
On Tue, 08 Mar 2005 15:52:51 GMT, "Kermit" <mana...@tututu.tu> wrote:
>> Claudio Abbado, perché tornasse alla Scala e un appello particolare
>> rivolsi a Lui nell'anno verdiano, perché accettasse di dirigere nel
>> «Suo» Teatro un'opera di Suo desiderio. Le risposte cortesi del Maestro
>> furono sempre di impossibilità per varie ragioni.
>> Baremboim, Maazel, Rattle, Mehta, Ozawa, Boulez e altri di prima
>> grandezza possono essere testimoni degli inviti a loro rivolti::::::::::::

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
>Perché tutti questi hanno rifiutato di venire a Milano? Qualcuno ne sa
>qualcosa?

A rigor di logica i motivi possono essere solo 2


· eccesso d' impegni degli invitati (molti dei quali sono anche
direttori stabili in importanti Istituzioni musicali del mondo): anche
perchè la direzione artistica della Scala - o di riffa o di raffa e
non chiedetemi perchè! - non è MAI stata capace di programmare i cast
con più di 3 ANNI D' ANTICIPO, periodo minimo per scritturare artisti
di primo piano: e questo posso dirlo con cognizione di causa avendolo
sentito dalla viva voce di Christopher Hogwood che troppo in ritardo è
stato contattato per dirigere il Rinaldo di Handel
· paura di confrontarsi con Muti (non sto scherzando).

LUX

Lucio PERES

unread,
Mar 10, 2005, 11:54:46 AM3/10/05
to
On Thu, 10 Mar 2005 17:10:39 +0100, Lucio PERES <kimic...@losa.it>
wrote:
>Il giorno fatidico pare sia domani, Sabato 11 Marzo

Ho toppato: dopodomani, Sabato 12 Marzo!
LUX

Lucio PERES

unread,
Mar 10, 2005, 11:10:39 AM3/10/05
to
On Tue, 08 Mar 2005 14:47:27 +0100, Lucio PERES <kimic...@losa.it>
wrote:

>IMVHO con questa lettera aperta sul Corsera Muti ha fatto un passo
>avanti: se ora non ne fa uno anche l' orchestra, le dimissioni di Muti
>sono inevitabili.

Il giorno fatidico pare sia domani, Sabato 11 Marzo: difatti, secondo
un articolo in Milano - Cronaca di ieri su la Repubblica a pag VI, è
in programma la prova del concerto della Filarmonica della Scala che
Muti dovrebbe dirigere il 18 Marzo: "si presenterà il maestro?"
Ma la lettera della rappresentanza sindacale scaligera diffusa da
Moosbrugger in altro post non lascia ben sperare che la frattura possa
essere ricomposta.

Per Domenica 13 alle ore 10.00 i "Liberi Loggionisti" hanno convocato
un' assemblea aperta a tutti i cittadini ed ai lavoratori scaligeri.
LUX

Riccardo

unread,
Mar 12, 2005, 1:30:47 AM3/12/05
to
Ultim'ora -> con una lettera ai professori della Filarmonica Muti ha
annullato il concerto della Filarmonica del 18 marzo ; su alcuni quotidiani
si parla apertamente dell'imminente "addio" del direttore.
Inoltre : incontro di tre ore e mezzo fra sindacati e Albertini ; i primi
hanno riferito di aver trovato il sindaco "disponibile" ad accogliere le
loro richieste : revoca di Meli e nomina, concordata fra le parti, di un
nuovo direttore artistico.

R.

Lucio PERES

unread,
Mar 12, 2005, 6:14:45 AM3/12/05
to
On Sat, 12 Mar 2005 07:30:47 +0100, "Riccardo" <nos...@please.org>
wrote:

>Ultim'ora -> con una lettera ai professori della Filarmonica Muti ha
>annullato il concerto della Filarmonica del 18 marzo ; su alcuni quotidiani
>si parla apertamente dell'imminente "addio" del direttore.

Ce l' hanno fatta!... :-(((
Certo ke il comportamento di Muti nn ha aiutato... :-(((
LUX

Lucio PERES

unread,
Mar 13, 2005, 3:39:34 PM3/13/05
to
On Thu, 10 Mar 2005 19:28:39 +0100, "Moosbrugger"
<bass_des...@yahoo.it> wrote:
> non č che nessuno (compreso Abbado ) abbia voglia di rischiare delle mezze figure lavorando in
>un ambiente che č ( era ? ) tutto disciplinatamente schierato pro-Muti,

>critica compresa ? Che convenienza ne avrebbero ?

Mah...: se ti riferisci alla carta stampata mi pare ke molti
direttori, a cominciare da Abbado, godano di ottima critica!!
Il caso della recensione negativa sul Tristano di Abbado da parte di
Paolo Isotta direi ke veramente č un caso isolato!... Invece il ciclo
beethoveniano a Roma sui giornali fu osannato per settimane!...

Cmq giusta la parentesi "ERA" nel tuo post!
LUX

Andrea Solari

unread,
Mar 18, 2005, 8:41:56 AM3/18/05
to
>
> Mah...: se ti riferisci alla carta stampata mi pare ke molti
> direttori, a cominciare da Abbado, godano di ottima critica!!
> Il caso della recensione negativa sul Tristano di Abbado da parte di
> Paolo Isotta direi ke veramente è un caso isolato!... Invece il ciclo

> beethoveniano a Roma sui giornali fu osannato per settimane!...
>
> Cmq giusta la parentesi "ERA" nel tuo post!
> LUX

Dubito molto che Abbado, viste anche le sue condizioni di salute, se la
senta di assumere un compito assai impegnativo come questo...soprattutto in
un clima del genere.
Non dimentichiamo che all'invito di Muti a dirigere UN concerto sinfonico
(ammesso che sul serio ci sia stato, questo invito), egli rispose che quei
pochi impegni che continuava a mantenere (Lucerna, ecc.) erano più che
sufficienti viste le sue condizioni e quanto il medico gli aveva
consigliato. Considerando che il contratto con Lucerna è stato prolungato
fino al 2010, e che a partire da quest'anno l'orchestra del Festival
inizierà ad esibirsi anche altrove, mi riesce difficile pensare ad Abbado di
nuovo alla Scala, per lo meno in veste di direttore stabile o di direttore
artistico.
Abbado è cambiato...musicalmente forse in meglio...ma non è più direttore da
"carica stabile"...


Andrea

0 new messages