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RomaCinemaFest: la mia prima e ultima giornata

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un fake di Alberto

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Oct 21, 2006, 1:48:33 PM10/21/06
to
Proprio al volo, per non mettere in crisi il mio matrimonio, ma Chiara
e' andata a farsi un giretto, e ho tempo di scrivere due impressioni al
volo.

Come dicevo altrove, l'organizzazione vista dal mio osservatorio un po'
sghembo si ultimissimo arrivato - ieri notte da Milano senza accrediti,
prenotazioni o raccomandazioni - e' ottimo. In una giornata tranquilla,
senza sbattermi e senza fare file lunghe, ho beccato tre film, uno dei
quali vedro' solo fra un paio d'ore.

Stamattina, al Dei Piccoli, con un pubblico di bambinetti entusiasti,
ho visto "Azur e Asmar" di Michel Ocelot, di cui anni fa avevo
apprezzato a Bologna il primo adorabile Kiriku', e poi piu' niente (ne'
il precedente "Principi e principesse", uscito da noi dopo, ne' il
secondo Kiriku'). Questo nuovo e' realizzato in digitale, ma nulla
perde dello stile e della poesia del precedente, e il film e'
BELLISSIMO. Davvero un'orgia di colori (il luogo comune "festa per gli
occhi" qui ha finalmente un suo senso) ma anche una fiaba che prende -
sia un vecchio quarantenne come il sottoscritto che l'orda di
ipodecenni che affollava il cinemino. Ben scritto, ben musicato (ancora
Gabriel Yared), con un'ode finale al metissage accennata (e quindi non
ingombrante come certi messaggi scolpiti a martellate in altri film
d'animazione nella fronte degli spettatori). E senza aver paura dei
simboli religiosi, banditi dall'animazione omologata delle mille false
alternative a Disney emerse nell'ultimo decennio o giu' di li'. E della
nudita', che gia' Kiriku' non temeva di mostrare senza malizia. Bello,
bello, bello, anche se non si e' piccoli.

Nel pomeriggio, ho visto con qualche preoccupazione preventiva
"Fascisti su Marte". Non avevo visto a suo tempo se non qualche
minuscolo frammento dei mitizzatissimi sketch televisivi del Guzzanti,
quindi mi sfuggiva probabilmente qualche autoindulgenza destinata ai
vecchi affezionati provenienti dalla platea catodica. Pero', davvero,
temevo peggio: di idee spiritose ce ne sono tantissime, forse troppe
per star dietro a tutte senza uscirne estenuati. Si ride, anche se a
intermittenza, perche' il giochino del finto cinegiornale di regime
stracca dopo sette minuti al massimo - cosi' come il pauperismo
compiaciuto dell'operazione. Nel complesso, lieto di averlo visto,
anche se non mi sentirei di consigliarlo a chicchessia. Sospetto che le
intenzioni di Guzzanti siano molto piu' ambiziose del risultato finale,
ma non mi sentirei di condannarlo per averci provato.

Semmai a domani o ai prossimi giorni per "Viaggio segreto" di Roberto
Ando'. Ma guai a chi mi viene ancora a raccontare la cazzata che qui e'
quasi impossibile trovare i biglietti.

dalai lamah

unread,
Oct 23, 2006, 7:26:43 AM10/23/06
to
Un bel giorno un fake di Alberto digitò:

[Fascisti su Marte]


> Nel complesso, lieto di averlo visto,
> anche se non mi sentirei di consigliarlo a chicchessia. Sospetto che le
> intenzioni di Guzzanti siano molto piu' ambiziose del risultato finale,
> ma non mi sentirei di condannarlo per averci provato.

A giudicare dalla sua (peraltro pregevole) apparizione allo show della
Dandini di ieri sera, direi proprio che tu abbia ragione: sketch a parte,
la sua frustrazione sembrava reale.

--
emboliaschizoide.splinder.com

adamski

unread,
Oct 23, 2006, 8:19:09 AM10/23/06
to

un fake di Alberto ha scritto:

> Semmai a domani o ai prossimi giorni per "Viaggio segreto" di Roberto
> Ando'.

A parte le tematiche psicologico-edipiche che davvero non mi
acchiappano, a parte l'atmosfera "incredibilmente" cupa e la
recitazione costantemente forzata, a parte che è un tipo di cinema che
proprio secondo me non ha (più) niente da dire, tranne nel caso in cui
ci sia una bella storia da raccontare (non è questo il caso), l'ho
trovato *pesantemente* letterario, dialoghi sussurrati, tutti che
parlano con un'intonazione come se stessero sempre pronuciando le frasi
più importanti della loro vita, sguardi languidi rivolti a terra,
straziamenti continui, case buie, mobili vecchi, du' palle. C'è da
dire che il teatrante Ando' non è uno che faccia film solo di
recitazione, non ho visto nessuno dei suoi precedenti ma a leggere il
curriculum mi aspettavo qualcosa di diverso. Invece ci sono tante buone
idee di regia e qualche sprazzo geniale. Ma il film è una mattonata
sui coglioni. Uno di quei film che neanche ti viene da dire che sia
brutto ma che proprio non saprei a chi consigliare.

Libetta

unread,
Oct 23, 2006, 8:29:21 AM10/23/06
to

"adamski" <alessand...@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:1161605948.9...@e3g2000cwe.googlegroups.com...

>A parte le tematiche psicologico-edipiche che davvero non mi
acchiappano, a parte l'atmosfera "incredibilmente" cupa e la
>recitazione costantemente forzata,

...

vedo che c'è ancora la Gerini
per fortuna il film non esce che fra un po' così ho tempo di sfumare nella
memoria la sua inutilità


un fake di Alberto

unread,
Oct 23, 2006, 8:33:18 AM10/23/06
to
dalai lamah <antoni...@hotmail.com> wrote:

Frustrazione? Mi racconti un poco lo show? Sono curioso...
--
UFV:Viaggio segreto/Fascisti su Marte/Azur e Asmar
Barbarella.avi/Nuovomondo - http://www.albertofarina.tk

adamski

unread,
Oct 23, 2006, 8:40:01 AM10/23/06
to

Libetta ha scritto:

> vedo che c'è ancora la Gerini

Che vuol dire? Doveva spari'?


> per fortuna il film non esce che fra un po' così ho tempo di sfumare nella
> memoria la sua inutilità

Mi pare esca il 3/11. Ma l'hai visto? Quando?

Libetta

unread,
Oct 23, 2006, 8:43:12 AM10/23/06
to

"adamski" <alessand...@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:1161607200.9...@m7g2000cwm.googlegroups.com...


>Che vuol dire? Doveva spari'?

c'è nel film di Tornatore, vista da poche ore


>Mi pare esca il 3/11. Ma l'hai visto? Quando?

no appunto, fino al 3 c'è tempo sufficiente tra un film e l'altro


dalai lamah

unread,
Oct 23, 2006, 1:50:13 PM10/23/06
to
Un bel giorno un fake di Alberto digitň:

>> [Fascisti su Marte]
>>> Nel complesso, lieto di averlo visto,
>>> anche se non mi sentirei di consigliarlo a chicchessia. Sospetto che le
>>> intenzioni di Guzzanti siano molto piu' ambiziose del risultato finale,
>>> ma non mi sentirei di condannarlo per averci provato.
>>
>> A giudicare dalla sua (peraltro pregevole) apparizione allo show della
>> Dandini di ieri sera, direi proprio che tu abbia ragione: sketch a parte,
>> la sua frustrazione sembrava reale.
>
> Frustrazione? Mi racconti un poco lo show? Sono curioso...

La Dandini ha invitato parte del cast per promuovere il film, c'erano i due
Guzzanti, Marco Marzocca e Lillo. Un po' tutti si sono messi a scherzare
sul fatto che Guzzanti stesse montando e rimontando il film da due anni,
che nonostante tutto non lo considerasse ancora finito e che i produttori
glielo avessero letteralmente "strappato di mano". La Dandini lo ha
accusato (sempre scherzosamente) di non saper fare promozione, citando
anche alcune sue dichiarazioni fatte durante la mostra (non so se siano
vere, in caso affermativo sarebbero abbastanza demotivanti :-)). Tutto
molto divertente, ma c'era un retrogusto amaro molto evidente, sembrava una
di quelle rimpatriate tristi dove č successo qualcosa a un amico, e tutti
si sforzano di essere allegri e tenergli su il morale. :)

Magari č soltanto una mia impressione, ma nella produzione artistica di
Guzzanti degli ultimi anni (da Scafroglia in poi) l'amarezza, o almeno una
vena molto evidente di malinconia, sembrano essere diventate una costante.

--
emboliaschizoide.splinder.com

Joe Silver

unread,
Oct 24, 2006, 5:03:01 AM10/24/06
to
dalai lamah ha scritto:


>> Frustrazione? Mi racconti un poco lo show? Sono curioso...

> La Dandini ha invitato parte del cast per promuovere il film, c'erano i due
> Guzzanti, Marco Marzocca e Lillo. Un po' tutti si sono messi a scherzare
> sul fatto che Guzzanti stesse montando e rimontando il film da due anni,
> che nonostante tutto non lo considerasse ancora finito e che i produttori
> glielo avessero letteralmente "strappato di mano". La Dandini lo ha
> accusato (sempre scherzosamente) di non saper fare promozione, citando
> anche alcune sue dichiarazioni fatte durante la mostra (non so se siano
> vere, in caso affermativo sarebbero abbastanza demotivanti :-)). Tutto
> molto divertente, ma c'era un retrogusto amaro molto evidente, sembrava una

> di quelle rimpatriate tristi dove è successo qualcosa a un amico, e tutti


> si sforzano di essere allegri e tenergli su il morale. :)

Per ciò che riguarda le battute sul tempo necessario a montare il film,
sulla sua (di Guzzanti) insoddisfazione, sembrava una replica
dell'intervista di Fabio Fazio qualche giorno prima.

Però in effetti la "rimpatriata" come la chiami tu, per quanto
sicuramente preparata nei modi e nei termini, sembrava quasi vera, tenera
e divertente.

Mi perplime molto il lavoro di taglia e cuci del programma, però. Mi
riferisco al montaggio di battute e inquadrature sul pubblico ridente e/o
applaudente. Forse è solo per dare ritmo, ma forse è più per nascondere
momenti mosci.


--
Joe
"Vado a risolvere il teorema del grande Fermat. Mi ci vorranno dagli
8 ai 17 minuti"

un fake di Alberto

unread,
Oct 24, 2006, 12:47:40 PM10/24/06
to
adamski <alessand...@gmail.com> wrote:

> un fake di Alberto ha scritto:
>
> > Semmai a domani o ai prossimi giorni per "Viaggio segreto" di Roberto
> > Ando'.
>
> A parte le tematiche psicologico-edipiche che davvero non mi
> acchiappano, a parte l'atmosfera "incredibilmente" cupa e la

> recitazione costantemente forzata, a parte che č un tipo di cinema che
> proprio secondo me non ha (piů) niente da dire, tranne nel caso in cui
> ci sia una bella storia da raccontare (non č questo il caso), l'ho


> trovato *pesantemente* letterario, dialoghi sussurrati, tutti che
> parlano con un'intonazione come se stessero sempre pronuciando le frasi

> piů importanti della loro vita, sguardi languidi rivolti a terra,
> straziamenti continui, case buie, mobili vecchi, du' palle. C'č da
> dire che il teatrante Ando' non č uno che faccia film solo di


> recitazione, non ho visto nessuno dei suoi precedenti ma a leggere il
> curriculum mi aspettavo qualcosa di diverso. Invece ci sono tante buone

> idee di regia e qualche sprazzo geniale. Ma il film č una mattonata


> sui coglioni. Uno di quei film che neanche ti viene da dire che sia
> brutto ma che proprio non saprei a chi consigliare.

Avrei poco da aggiungere. Magari ci saranno anche i critici, quando il
film uscira' in sala, che vorranno tirare in ballo "Vaghe stelle
dell'orsa" - speriamo di no.

L'ho visto con rispetto, ecco, questo si': sono arrivato fino in fondo
senza eccessiva fatica, sperando di non aver capito tutto al primo
flashback. E mi e' rimasta la curiosita' di leggere il libro della Hart
da cui e' tratto ("liberamente", dicono i titoli) il soggetto per capire
se i difetti stanno nel manico oppure nella pentola.

Spoilero, adesso, eh. Libetta, statte aqquorta.

Non appena si vedono i ragazzini che sparano il fucile, con la battuta
dell'amichetto sul fatto che la sorellina spara meglio del fratello
maggiore, il sorpresone finale e' evidente. E uno si illude che non sia
tutto li', perche' la trovata e' narrativamente debole. Sembra un
pretesto intellettuale per creare il conflitto, pensato da un'autrice
che non ha avuto voglia di metter su una situazione piu' credibile.

Perche' allora uno si fa delle domande. La ragazzina, quando ammazza la
madre, ha sette anni e non e' punibile: Perche' mai al padre viene in
mente di farsi lui carico dell'omicidio? Il padre, quando decide di
farsi carico dell'omicidio, prende in mano il fucile e ci lascia subito
le sue belle impronte: perche' mai tira un secondo colpo alla morta? La
morta e' stata sparata mentre faceva una delle sue scenate: perche' mai
fa quelle scenate, pero'? Nessuno ci dice se sia malata, solo (lei
stessa, in quella insensata audiocassetta che Boni ascolta in macchina)
che aveva ogni tanto degli accessi di gelosia - ma un accesso di gelosia
dovrebbe avere una causa scatenante mentre quello che provoca lo sparo
scatta all'improvviso dopo una ricca scopata col marito, che,
poveraccio, non ha detto ba.

E il padre, che e' sparito - ci viene spiegato dal prete di Herlitzka -
per consentire alla figlia di dimenticare... ma suvvia, e nessuno e'
andato a cercarlo, nemmeno il figlio, che sapeva bene di non essere il
colpevole del delitto e che non lo era nemmeno il padre?

Da qualche parte ho letto qualcuno che accusa il film di omettere
colpevolmente troppe motivazioni e troppi snodi. E' vero. Sembra un
feuilleton raccontato da uno che, vergognandosi di raccontare un
feuilleton, decide di scardinarlo narrativamente.

Un peccato, perche' invece "Sotto falso nome" aveva una signora storia,
che stava bene in piedi. E, magari ricordo male, ma era un soggetto
originale, non tratto da un romanzo. Sara' colpa della signora Hart?
Qualcuno che ha letto il libro sa rispondere? Fedele o infedele che sia
alla sua fonte originale il film resta, per me, un brutto film ben
fatto, ma sarei curioso di poter attribuirne le colpe a ragion veduta.

adamski

unread,
Oct 24, 2006, 1:34:08 PM10/24/06
to
On Tue, 24 Oct 2006 18:47:40 +0200, un fake di Alberto wrote:

> Sara' colpa della signora Hart?
> Qualcuno che ha letto il libro sa rispondere? Fedele o infedele che sia
> alla sua fonte originale il film resta, per me, un brutto film ben
> fatto, ma sarei curioso di poter attribuirne le colpe a ragion veduta.

Ce l'ho qua intonso, 228 pagine, mo' quasi quasi lo comincio...


--

adamski

Corrado Farina

unread,
Oct 24, 2006, 3:58:20 PM10/24/06
to
dalai lamah <antoni...@hotmail.com> wrote:

> Magari č soltanto una mia impressione, ma nella produzione artistica di
> Guzzanti degli ultimi anni (da Scafroglia in poi) l'amarezza, o almeno una
> vena molto evidente di malinconia, sembrano essere diventate una costante.

Mica solo nella produzione artistica, e mica solo nei Guzzanti... :-(

cf


--
http://www.corradofarina.tk

Libetta

unread,
Oct 24, 2006, 4:17:25 PM10/24/06
to

"un fake di Alberto" <sin...@iaciners.org.invalid> ha scritto nel messaggio
news:1hnpu1s.1hralvt1br4qhrN%sin...@iaciners.org.invalid...

> Spoilero, adesso, eh. Libetta, statte aqquorta.
>

grazie
e qui me ne esco dal thread

:-)


Antonello Blueberry

unread,
Oct 24, 2006, 8:22:47 PM10/24/06
to

"Joe Silver" <arg...@NOSPAMiaciners.org> ha scritto nel messaggio
news:pan.2006.10.24...@someplace.somewhere...

> Mi perplime molto il lavoro di taglia e cuci del programma, però. Mi
> riferisco al montaggio di battute e inquadrature sul pubblico ridente e/o
> applaudente. Forse è solo per dare ritmo, ma forse è più per nascondere
> momenti mosci.
>

O anche solo per accorciare il programma. Considera che lo registrano tra le
17 e le 20 della stessa domenica, c'è poco tempo per rimontarlo.


adamski

unread,
Nov 27, 2006, 8:13:52 AM11/27/06
to

adamski ha scritto:

> > Sara' colpa della signora Hart?
> > Qualcuno che ha letto il libro sa rispondere? Fedele o infedele che sia
> > alla sua fonte originale il film resta, per me, un brutto film ben
> > fatto, ma sarei curioso di poter attribuirne le colpe a ragion veduta.
>
> Ce l'ho qua intonso, 228 pagine, mo' quasi quasi lo comincio...

Uffffffffffffff... Finito. Non c'è niente da fare, la psicanalisi è
per me quanto di più noioso la mente umana abbia mai partorito. Il
libro della Hart è parecchio diverso, il personaggio della Solarino e
quello di Kusturica sono lasciati sullo sfondo e il libro si concentra
sulla vicenda di Alessio Boni (scusate ma non ricordo i nomi), sulle
sue vicissitudini matrimoniali più o meno recenti, sul suo rapporto
con i pazienti, sulle difficoltà a relazionarsi col mondo femminile.
L'acquisto della casa e l'indagine sul ricordo servono in realtà ad
illuminare in un modo particolare la sua vita e le sue angoscie. E'
assente la ridicola detection che sorregge invece il film. Diciamo che
era un testo piuttosto difficile da adattare per lo schermo; infatti
Andò c'è riuscito malino (tradendone, se a qualcuno importasse, lo
spirito).

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