Ma in fondo, la storia cosa ricordera' di Lucas? Che fu l'autore di una
delle saghe piu' famose del cinema di fantascienza, e poi? Un genio del
marketing, un visionario ma, sul versante cinematografico? Potremmo
obiettivamente dire che e' stato un bravo regista? Per me non lo e' stato:
il film piu' entusiasmante della saga e' "L'impero colpisce ancora", un film
diretto in modo impeccabile dal compianto Irvin Kershner. Un bravo
sceneggiatore, senza dubbio ma anche un imprenditore, un uomo che dalla sua
creatura ha sempre cercato il maggior ricavo possibile. Ed in nome di questo
guadagno, di questo ricavo monetario, Lucas si e' trasformato nella Medea
che ha ucciso i suoi figli; ha snaturato la sua opera per ottenerne sempre
piu' in termini economici, ha sacrificato sull'altare del denaro la
bellezza, l'essenza, la meraviglia del mito "Star Wars" che aveva creato.
Io, che ho ho avuto la fortuna di vivere, in adolescenza, l'emozione di
*quel* mito, del primo "Star Wars", che ho avuto la fortuna di esserci in
quel 1977, io non mi riconoscevo piu' in quella snaturata creatura nel 1997
ridisegnata a fini commerciali e rimasi incredulo nell'assistere nel 1999
alla nascita della nuova trilogia, un compendio di superficialita' che solo
la "Vendetta dei Sith" cerco' di mitigare; una nuova trilogia creata per
sfamare l'insaziabile voglia di guadagno di Lucas, creata per appassionare
un nuovo pubblico che rimase, invece, del tutto impassibile di fronte a
qualcosa che nasceva gia' vecchio.
Ed oggi, che si prospetta una nuova edizione in blu-ray rivisitata e
corretta... oggi non posso e non voglio seguire piu' quello che fu per me un
visionario che mi fece sognare. Non piu', basta Lucas! Basta con queste
continue ed insignificanti rivisitazioni. Ma d'altra parte penso: in un
periodo in cui siamo circondati da prequel, sequel, remake, reboot ed ogni
genere di ri-facimento, se hanno violentato l'essenza di "Star Trek", se
hanno malamente incrociato il mito di "Alien" con il primo "Predator" che
passava, se e' accaduto tutto questo e se continua ad accadere tutto questo,
questa poverta' di idee, questa scarsa fantasia, queste ridicole
sceneggiature sono anche il frutto di un pubblico che oggi digerisce,
purtroppo, tutto senza spirito critico. Lucas sta seguendo la tendenza, la
pericolosa tendenza a creare dei bei giocattoli usa e getta, ad uso e
consumo di un pubblico che non chiede piu' di emozionarsi ed affezionarsi a
qualcosa ma chiede emozioni momentanee, il "divertimento" che dura il tempo
di una proiezione.
Che tristezza vedere "Star Wars" (e potrei dire lo stesso
di "Star Trek") trasformarsi da mito a baraccone dei divertimenti; non e'
questa la fine che meritavano Yoda, o James Kirk, Obi-Wan, o Spock,
personaggi che erano entrati nell'immaginario collettivo per la loro "forza"
emotiva ed ora sono confinati a macchiette. Conservare e rivedere la
versione originale di "Star Wars" e' un segno di rispetto per quel modo di
fare cinema, quel cinema che il Lucas/Medea ha oggi irrimediabilmente
distrutto con questi continui ed inutili make-up. Rivedere la versione
originale di "Star Wars" mi emoziona ancora oggi perche' mi riporta ad un
tempo in cui non erano ancora nati gli Abrams-boys (in attesa adesso del
secondo scempio su quello che rimane di "Star Trek")
persino nel documentario incluso nel bluray, qualcuno (gli attori) si
lascia velatamente scappare che lucas, sul set del primo film, era teso
e concentrato tutto il tempo, mentre gli attori ridevano tutto il tempo
convinti che sarebbe uscito un film comico :D
>> Dobbiamo dedurne
>> che i film escono bene per caso? Per distrazione? *Nonostante* i loro
>> autori invece che *per merito* loro?
>
> bᅵ sᅵ, questa ᅵ una cosa abbastanza assodata.
> le opere sono il prodotto dell'azione di un autore in un determinato
> ambiente
> e momento.
> non si puᅵ sottrarre nessun elemento di questa
> equazione senza alterare il risultato finale.
Sᅵ, certo, sono d'accordo. Contano i mezzi che usi, il periodo storico
in cui fai il film, le persone con cui lo fai. Non si sa mai un'idea o
una soluzione da dove puᅵ venire, e anche sotto i regimi registici piᅵ
dittatoriali, le variabili in gioco sono numerosissime e spesso
imprevedibili. Viene in mente l'"Effetto notte" di Truffaut. Anche
togliendo tutto il romanticismo sbarazzino di quel film, un set ᅵ
effettivamente un calderone, anche nel regno industriale e
iper-pianificato di Hollywood.
> in sostanza sᅵ, i film escono bene per caso, quando le congiunzioni
> astrali fanno sᅵ che ogni elemento sia favorevolmente allineato.
Va bene, posso anche essere d'accordo sul fatto che i grandi del
cinema, da sempre, siano i piᅵ capaci nella difficile arte di
"favorire" queste "congiunzioni astrali" di cui parli tu, ma qui si
tratta di tentare di spiegare come faccia Lucas, dopo anni e anni di
esperienza nel campo, e dopo anni e anni di *esegesi* (ad ogni livello)
della sua opera principale, a non capire che il bello di quella scena
(per restare nell'esempio) ᅵ proprio il drammatico silenzio di Darth
Vader. In fondo sono personaggi e situazioni *che ha creato lui*
(vabbe', che ha creato Lawrence Kasdan :-) ), situazioni e personaggi
che dovrebbe conoscere alla perfezione. Mistero.
Perᅵ questo ci porta a due questioni.
1) Ribaltiamo l'ipotesi. Se quella scena avesse sempre avuto il
"NOOOOOOO!" che ascoltiamo ora, e Lucas in questa edizione *l'avesse
tolto*, probabilmente si griderebbe allo scandalo comunque,
indipendentemente dall'oggettivo miglioramento della scena, per una
mera questone di VPS (Vilipendio di Cosa Sacra, :-) ).
Tutto sommato preferirei che fosse buona la 1), e universalmente
valida, piuttosto che accedere alla 2), gravida di conseguenze
inquietanti. Infatti:
2) se non fosse il cambiamento in sᅵ a scandalizzarci, se fossimo
DAVVERO in grado di dire, come pare accadere in questa occasione, "non
ᅵ il cambiamento in sᅵ a disturbarmi, ᅵ proprio il NOOOOO! appiccicato
alla nuova versione ad essere sbagliato, a peggiorare la scena", allora
ne dovremmo dedurre che gli spettatori e/o gli appassionati di cinema
alla fine *ne sanno piᅵ degli autori*, conoscono meglio i film, meglio
i personaggi, meglio il significato delle scene. Questo ᅵ inquietante.
Non ᅵ presunzione, e neanche il fatto che in fondo "siamo tutti poeti,
navigatori e allenatori della Nazionale di calcio", come si dice. E'
proprio una cosa piᅵ profonda, secondo me. Certo questo vale
prevalentemente per fenomeni "emotivi" dalla forte presa popolare, come
appunto Star Wars, entrato sottopelle ad un pubblico vastissimo, e
forse, si potrebbe dire, non vale per un sacco di altri film, dove gli
spettatori e gli appassionati in genere "subiscono" le scelte degli
autori senza prendersela troppo, al massimo esprimendo una propria
opinione piᅵ o meno articolata.
Ma forse non ᅵ cosᅵ, forse il discorso non vale solo per i fenomeni
popolari. Molti di noi, per esempio, hanno fatto le pulci a "Tree of
life", e alcune critiche erano secondo me sacrosante. Com'ᅵ che tutti
ci siamo arrivati (l'"errore" di concentrare la storia dell'Universo in
un'unica sequenza; la questione della "pietas" dinosauresca; l'ascesa
finale di Penn, goffamente esplicita...), e invece Malick no? Eppure
non ᅵ mica uno stupido, Malick. Lui ci ha messo *ANNI* per farle questo
film, per pensarlo, per elaborarlo, noi l'abbiamo "risolto" dopo un
paio d'ore di visione, magari con l'aggiunta di un paio di giorni di
riflessione. E' non ᅵ stata una "risoluzione" superficiale, tutt'altro.
La cosa mi inquieta decisamente. E' forse il vedere, l'aver visto,
"troppi" film, l'aver letto "troppi" libri, troppe recensioni,
confrontato e discusso troppe opinioni a renderci cosᅵ "bravi"? Come
puᅵ essere "troppo" un bisogno conoscitivo, intellettuale? E' solo un
nostro problema soggettivo, di spettatori "navigati"? Oppure ᅵ il
cinema in quanto tale ad essere diventato cosᅵ scoperto, cosᅵ
trasparente, cosᅵ facilmente "risolvibile"? Non sarᅵ, ormai, "troppo
assimilato", il suo linguaggio? Non sarᅵ che ormai vengono fuori
palesemente i limiti intrinseci del mezzo (immediatezza,
immedesimazione, autoreferenzialitᅵ ecc)? Oppure sono gli autori di
oggi ad essere troppo facilmente "assimilabili", ad essere rimasti
indietro, ad aver visto pochi film, ad avere poca "fame", o solo "fami"
semplici? (Eppure, per dire, Malick, come intellettuale, ᅵ da tutti
descritto come un personaggio assai complesso e sfaccettato...)
R.