Una conferenza-happening, con buffet e concerto, per festeggiare la
riapertura, dopo mezzo secolo, della di Napoli. La riapertura e' stata resa
possibile dall'utilizzo di fondi europei che hanno consentito di
ristrutturare ed adibire allo scopo i vecchi locali del terzo piano del
plesso. Il nuovo allestimento e' stato suddiviso in cinque aree espositive:
i dipinti antichi (Ribera, Preti, Francois de Nome'), i dipinti
dell'Ottocento (Forte, Morelli, Cammarano, Netti, Patini, Mancini), i
dipinti del Novecento (Viti, Ciardo, Brancaccio, Notte, Giarrizzo), le
sculture (D'Orsi, Gemito, Chiaromonte), i disegni (Angelini, Pitloo,
Gigante, Morelli, Michetti, Casciaro), cui si aggiunge la Sala Palizzi.
Attraverso una scelta mirata delle opere rappresentative degli episodi piu'
significativi, riferisce una nota, si e' tentato di dare una visione
completa del percorso storico dell'arte nell'Accademia in relazione anche
alle esperienze figurative che venivano maturando nella realta' esterna e
circostante. A questo "nucleo storico" si e' venuta ad aggiungere anche una
"Sezione di arte contemporanea" dedicata ai maestri che hanno insegnato
nell'Istituzione dal dopoguerra e che sono stati esponenti di rilievo delle
esperienze artistiche piu' avanzate: dal Gruppo Sud al Neorealismo, dal MAC
all'Informale, dal Gruppo '58 alle nuove ricerche oggettuali della meta'
degli anni Sessanta. Come data limite, al momento, si e' scelto il 1968,
anno delle grandi contestazioni studentesche, con la messa in discussione
del ruolo delle stesse Accademie e delle altre istituzioni scolastiche e
universitarie. Fino all'11 giugno l'ingresso alla Galleria e' gratuito.