Da La Repubblica del 2/8/2009
di Elda Oreto
Palazzi e ville del Novecento sono già storia. Come le analoghe
architetture del Cinquecento e del Seicento, anche le
aristocratiche dimore del quartiere Chiaia, edificate circa un
secolo fa - ma in alcuni casi anche meno - sono state dotate di una
targa che le contraddistingue come edifici storici già da qualche
settimana.
Al corso Vittorio Emanuele, di fronte al bivio con viale
Parco Margherita, si vede il primo segnale: un cartello marrone con
una scritta nera "Castello Aselmeyer, 1902, Architetto Lamont
Young" che identifica e riconosce la stravagante costruzione che
somiglia ad una fortezza gotica, anche nota come Castello Grifeo.
Un particolare esempio di architettura eclettica, prodotto dalla
mente visionaria di Lamont Young, l´architetto vissuto tra
Ottocento e Novecento, di origini inglesi, che aveva in progetto
un´utopica riedificazione di Napoli.
Continuando a passeggiare per
Parco Margherita, via dei Mille e poi via Filangieri è facile
notare di tanto in tanto le "etichette" con il nome dell´edificio,
dell´architetto che l´ha progettato e l´anno in cui è stato
costruito.
L´iniziativa parte dal Rotary Club Napoli Est, ed è
portata avanti dal Gruppo Partenopeo, formato dai presidenti dei
nove club Rotary con la I Municipalità che già qualche anno fa ha
"donato una targa" ai Palazzi in via Toledo. Oggi il Rotary si sta
occupando di effettuare la stessa operazione a Chiaia, facendo in modo che venga messo in luce l´aspetto caratteristico di questa zona ricca
di ville e palazzi moderni.
Tra questi spiccano l´attuale Villa Maria e l´ex Grand Hotel
Eden, a Parco Margherita, ad opera di Angelo Trevisan, edificati
tra il XIX e il XX secolo, quasi location ideali per film horror.
Ville note e meno note, dimore di lusso di ieri e di oggi. Questi
edifici risultano spesso stravaganti. Un aspetto che è accentuato
dalle condizioni di abbandono in cui versano. Questa segnaletica
aiuta a districarsi tra i palazzi nel cuore di Chiaia, tra via
Filangieri e via Calabritto. «L´operazione spinge i passanti e i
turisti a non fermarsi solo a osservare le architetture del
Seicento e del Settecento - spiega Alessandro Castagnaro,
ricercatore di storia dell´architettura dell´Università Federico II
e curatore del progetto - ma a guardare con interesse e curiosità
anche a edifici moderni di cui è ricca la nostra città.
Ci sono case esemplari in stile Art Nouveau come Palazzo Leonetti,
progettato da Giulio Ulisse Arata, tra il 1908 e il 1910, oggi sede
del consolato britannico e di quello Spagnolo, e Palazzo Grenoble
di Lamont Young, sede dell´Istituto di cultura francese. Sono
segnalate anche delle rarità poco conosciute al largo pubblico,
come Palazzo Bivona, accanto al Liceo Umberto I, in cui è
conservato un portale del Quattrocento, fatto costruire da Ferrante
d´Aragona. Ci sono cartelli anche per gli interventi in stile
razionale del Ventennio fascista ad opera di Ferdinando Chiaromonte
e il portale della Galleria Vittoria realizzato da Roberto Pane,
l´architetto pugliese che visse e lavorò a Napoli, celebre storico
e critico dell´architettura». Palazzi, ville e costruzioni sotto
gli occhi di tutti, ma a cui nessuno finora sembrava avere fatto
veramente caso.