Apertura:
domenica e festivi, ore 9-14
sabato, ore 9-19
Ingresso:
gratuito
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Altre informazioni da
http://www.culturacampania.rai.it/site/it-IT/Patrimonio_Culturale/Musei/Scheda/napoli_museo_del_monte_di_pieta.html
Palazzo del Monte di Pietà
[.....]
Telefono
081/5807245; 081/7913245
Fax
081/7913539
Indirizzo di posta elettronica
spbdn.rapport...@sanpaoloimi.com
Ente sovraordinato
Sanpaolo Banco di Napoli
[.....]
Per arrivare
Il Museo è ubicato lungo il Decumano inferiore di Napoli, distante dall’aeroporto
di Capodichino circa 9 km.
È raggiungibile in autobus, utilizzando le linee AMN in partenza dalla
Stazione centrale di piazza Garibaldi, fermata Piazza Bovio.
Visite guidate
Per esigenze particolari improcrastinabili, le visite in giorni diversi da
quelli di apertura dovranno essere prenotate inviando richiesta scritta ai
seguenti indirizzi: Sanpaolo Banco di Napoli - Segreteria Rapporti
Istituzionali - Via Toledo 177, 80132 Napoli; tel. 081-7913539; e-mail
spbdn.rapport...@sanpaoloimi.com
Contatti
Dott.ssa Paola Franchomme (Responsabile Segreteria Rapporti Istituzionali
Sanpaolo Banco di Napoli).
Telefono 081/7913245; fax 081/7913539;
e mail: spbdn.rapport...@sanpaoloimi.com
Storia:
da
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Il Sacro Monte di Pietà di Napoli
Inaugurato nel dicembre del 1999, il Museo occupa la Cappella e tre sale
ubicate al piano terra del Palazzo del Monte di Pietà, edificato tra il 1597
ed il 1605 da Giovan Battista Cavagna sull'area del preesistente palazzo di
Girolamo Carafa dei duchi d’Andria.
Il Sacro Monte di Pietà, istituzione benefica fondata da nobili napoletani,
nacque per combattere l’usura elargendo prestiti senza scopo di lucro.
Le tre sale, un tempo destinate alle aste degli oggetti lasciati in pegno,
dopo accurati restauri dei decori – curati dalla Soprintendenza dei Beni
artistici e storici di Napoli –, raccolgono collezioni di oggetti di
destinazione liturgica, arredi e dipinti della collezione del Banco di
Napoli.
Cenni bibliografici
R. Manzo, Palazzo e Cappella del Monte di Pietà in Maggio dei Monumenti ’96,
Ariccia 1996.
La Collezione d’arte del Banco di Napoli nel Monte di Pietà, Napoli 1999.
Percorso di visita
da
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Percorso di visita
Il percorso museale ha inizio con la visita alla Cappella che presenta una
facciata rinascimentale divisa in tre zone da quattro lesene con capitelli
ionici. Ai lati dell’ingresso sono collocate le statue in marmo della Carità
e della Sicurtà di Pietro Bernini, mentre sulla parte superiore un timpano
triangolare racchiude la Pietà di Michelangelo Naccherino. L’interno,
pavimentato in cotto e maiolica, presenta la volta affrescata da Belisario
Corinzio con il ciclo dei Misteri della Passione (1601-1603). Sull’altare
destro, il dipinto con l’Assunzione di Ippolito Borghese (1603). Sull’altare
maggiore, la Deposizione di Fabritio Santafede. Sull’altare sinistro, la
Resurrezione di Geronimo Imparato, terminata da Santafede tra il 1607 ed il
1608.
La settecentesca sacrestia ha nel soffitto la tela con la Carità di Giuseppe
Bonito (1742) ed alle pareti armadi intagliati in noce.
La Sala delle Cantoniere, con dipinti raffiguranti Carlo di Borbone e la
moglie Maria Amalia di Sassonia, conserva quattro angoliere in legno della
metà del XVIII secolo e, al centro, il gruppo in legno policromo con la
coeva Pietà.
Uscendo dalla Cappella si accede alle tre sale espositive, dove si
svolgevano le aste dei pegni.
Sale espositive
La prima sala, con il soffitto affrescato dall’Allegoria dell’Agricoltura
attribuita a Belisario Corinzio, conserva ornamenti, oggetti liturgici e
dipinti di manifattura napoletana. Da segnalare una serie di frasche in
lamine di rame dorato, in carta e in corallini di vetro (fine XVIII secolo),
un dipinto raffigurante Il Salvatore di Francesco Di Maria (Napoli,
1623-1690), un olio su tela rappresentante l’Addolorata della bottega di
Paolo de Matteis e un San Gennaro di Nicola Menzele.
La seconda sala presenta sul soffitto l’Allegoria della Fecondità di
Belisario Corinzio e Battistello Caracciolo. Conserva un parato d’altare in
legno intagliato e dorato di manifattura napoletana del XVIII secolo,
argenti e dipinti. Da segnalare un calice punzonato con la scritta
“Milesimo” del 1697, l’ostensorio con fusto figurato recante sulla base lo
stemma del Monte di Pietà, una lampada pensile con le raffigurazioni di
Fede, Giustizia, Fortezza e Temperanza, realizzato da argentiere napoletano
della metà del XIX secolo, alcune notevoli cartegloria dalle eleganti
cornici in legno intagliato e argentato del XVIII secolo, due dipinti di
Bernardo Cavallino raffiguranti, il primo, la Morte di san Giuseppe e, il
secondo, Cristo e l’adultera e, infine, quello di Domenico Fiasella,
raffigurante Sansone e Dalila.
La terza e ultima sala, affrescata con l’Allegoria della Sapienza, conserva
in teche murali paramenti liturgici ricamati in argento legato a spina e oro
filato, in particolare paliotti d’altare e due dipinti, il primo del XVIII
secolo, raffigurante San Girolamo, e il secondo del XVII secolo,
rappresentante San Sebastiano (di scuola napoletana).
Opere principali:
http://www.culturacampania.rai.it/site/it-IT/Patrimonio_Culturale/Musei/Scheda/Opere_Principali/napoli_museo_del_monte_di_pieta.html?link=opere&UrlScheda=napoli_museo_del_monte_di_pieta
1) Ippolito Borghese
Assunzione della Vergine
2) Manifattura napoletana
cantoniera
3) Fabrizio Santafede
Resurrezione
4) Ambito castigliano
Pietà
5) Fabrizio Santafede
Deposizione