La Chiesa dei Santi Severino e Sossio
Via Bartolomeo Capasso, 22
/ Piazzetta Grande Archivio, 5
- 80138, Napoli
Recapiti telefonici: vedi ultime righe di questo messaggio
http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_dei_Santi_Severino_e_Sossio
http://it.wikipedia.org/wiki/Chiostri_del_monastero_dei_Santi_Severino_e_Sossio
http://www.inaples.it/ita/dettaglio.asp?idp=13&cod=2&om=1
http://www.italiadiscovery.it/news/campania/napoli/napoli/chiesa_di_santi_severino_e_sossio/4857.php
da
http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_dei_Santi_Severino_e_Sossio
La chiesa dei Santi Severino e Sossio, con l'annesso convento, è situata in
via Bartolomeo Capasso, a Napoli.
Storia
La chiesa è annessa a uno dei monasteri più antichi della città, dal 1835
sede dell'Archivio di Stato.
Fu fondato nel X secolo dai benedettini, quando, per le temute incursioni
saracene, abbandonarono il vecchio monastero, situato sulla collina di
Pizzofalcone, portando anche le reliquie di san Severino; nel 904 vi
trasferirono le reliquie di san Sossio, compagno di martirio di san Gennaro,
rinvenute tra i ruderi del castello di Miseno che era andato distrutto
nell'855.
Sul finire del XV secolo venne ricostruito dal Mormando e terminato nel
secolo successivo da Giovanni Francesco di Palma; la cupola della chiesa fu
costruita attorno al 1560, su disegno dell'architetto napoletano Sigismondo
di Giovanni. L'edificio fu ancora rimaneggiato nel secolo XVIII da Giovanni
del Gaizo, che realizzò la facciata, preceduta da transenne progettate su
disegno di Giovan Battista Nauclerio.
Espulsi i benedettini, nel 1799 fu occupato dai sanfedisti e divenne nel
1813 collegio di Marina. Nel 1835 venne scelto come sede dell'archivio di
stato che tutt'oggi occupa il convento.
La chiesa
L'interno ha pianta a croce latina, con sette cappelle per lato e abside
rettangolare molto profonda.
Sul pavimento cinquecentesco si susseguono numerose lastre sepolcrali, tra
le quali quella del pittore di origine greca Belisario Corenzio, che cadde
dai ponteggi della chiesa per eseguire degli affreschi, oggi perduti.
La chiesa conserva diverse opere d'arte, che vanno dal XVI secolo al XVIII
secolo: nella navata affreschi e tele di Francesco de Mura, nelle cappelle
laterali opere di alcuni pittori e scultori del XVI secolo, tra i quali il
pittore Marco Pino.
Nell'abside della chiesa principale, l'altare e la balaustra del presbiterio
sono stati realizzati su disegno di Cosimo Fanzago; il pavimento risale al
1697.
Tramite una porta posta tra le cappelle di destra si accede ad un corridoio
del XV secolo, che conduce alla chiesa inferiore, di gusto rinascimentale,
realizzata da Giovanni Francesco Mormando; vi si trovano numerose tombe,
databili al Cinquecento.
I chiostri
I chiostri della chiesa sono tre:
il primo, detto del Platano, a causa di un platano che secondo la tradizione
sarebbe stato piantatato da san Benedetto e le cui foglie avrebbero avuto la
virtù di sanare le ferite; la pianta venne abbattuta nel 1959 quando il
fusto misurava 8,45 m di circonferenza. Nel portico, in origine retto su
colonne, poi sostituite da pilastri, si conservano affreschi del Solario,
raffiguranti la vita di san Benedetto;
il secondo, detto del Noviziato, fu costruito nel XV secolo, di pianta
rettangolare, sorretto da una trentina di arcate poggianti su pilastri di
piperno. Nel 1803 il piano superiore venne trasformato in un edificio a due
piani, destinato in parte all'alloggio dei religiosi e in parte a scuola. Al
centro è posto il busto di Bartolomeo Capasso;
il terzo detto di Marmo, è stato realizzato tra il Cinquecento e il Seicento
ed è un'opera tardorinascimentale. Le arcate del chiostro sono sorrette da
colonne in marmo bianco di Carrara. Il giardino è formato da quattro aiuole,
distinte da viali pavimentati in cotto. Il piano sovrastante è
caratterizzato da ampie finestre ad arco su pilastri incastrati
_____________
La chiesa dei Santi Severino e Sossio non ha recapiti telefonici, a patto di
non considerare
l'Archivio di Stato, ospitato nello stesso complesso
(081/5638111
http://snurl.com/3txsz )
Attualmente (settembre 2008) la chiesa è chiusa e le chiavi sono custodite
presso la
Parrocchia di S. Gennaro all'Olmo
(Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo)
http://groups.google.it/group/InfoNapoli-Newsletter/msg/25b2717a67b43802
081/5513929
(Per informazioni sulle chiese in generale, si può contattare anche la
Curia Arcivescovile di Napoli
Largo Donnaregina, 22 - 80138 Napoli (NA)
081/5574111, 081/449711 (centralino)
081/5574255 (cancelleria)
FAX 081/451797
altri recapiti:
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biglietto da visita:
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sito web
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orari di apertura al pubblico:
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