Tombola Vajassa: una scostumatissima tombola napoletana - Teatro Cabaret Portalba - Napoli, 5 gennaio 2010

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Roberto Piantedosi

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Jan 1, 2010, 7:00:04 AM1/1/10
to InfoNapoli...@googlegroups.com
Da: http://www.insolitaguida.it/tombola-vajassa.html


Una divertentissima cena spettacolo a numero chiuso; a tirare ( ma
soprattutto a dare ) i numeri della tombola sarà un femminiello doc
dal linguaggio alquanto colorito!

Prenotazione obbligatoria
Contributo di partecipazione 23 € a persona.
Info e prenotazioni tel 338 965 22 88
081/5499953
http://www.insolitaguida.it/

Teatro Cabaret Portalba, via Portalba 30 , Napoli


_________________________
Vedi anche messaggi dello scorso anno:
http://groups.google.com/group/infonapoli-newsletter/msg/d00cc0f257a22bba
http://groups.google.com/group/infonapoli-newsletter/msg/9ff1342d3e4321e2
http://groups.google.com/group/infonapoli-newsletter/msg/ac0741c8c2ccde93

pian...@gmail.com

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Jan 2, 2010, 1:20:08 PM1/2/10
to InfoNapoli Newsletter
Da Il Mattino del 2/1/2010


Napoli rievoca le sue tradizioni più antiche e affascinanti con una
continuità che ha ancora pochi paragoni al mondo, e nel periodo a
cavallo tra Natale e il primo mese del nuovo anno anche le ceneri
della Napoli millenaria risorgono. In questi giorni tra le tradizioni
nordiche importate e quelle nostrane c'è una particolare presenza
cittadina che riprende vigore, quella dei cosiddetti «femminielli».
Ciò che non dobbiamo dimenticare però è che gli eventi che li vedono
protagonisti oggi provengono da riti antichi e dimenticati, culti cui
si deve oggi la tradizione popolare secondo cui il femminiello porta
fortuna come latore di una carica energetica misteriosa nata dalla
duplicità della sua natura. Restando al limite del diverso, in una
condizione simbolica di ermafroditismo, per il popolo egli è da sempre
portatore di una forza sincera e innata, figlia della comunione dei
due principi iniziatori della forza vitale. Questo è il motivo per cui
è scelto per distribuire frammenti della sua fortuna agli altri nelle
riffe e nelle tombolate tra Natale e l’Epifania. Specialmente in
questo periodo avvengono così, in vari punti della città, originali
tombole, accompagnate ad ogni numero estratto dalla spiegazione dei
significati reconditi espressi nella Smorfia con protagonisti i
genuini membri del «quarto sesso».
La più famosa estrazione avviene nella chiesa di Santa Maria alla
Sanità e il rituale è stato ben descritto da Roberto De Simone nella
«Gatta Cenerentola», ma le vicende di alcuni di questi riti popolari
legati alla sessualità così peculiare dei nostri femminielli si
perdono nella notte dei tempi e ci restituiscono intatto il fascino
della nostra città, oscurato oggi da un quotidiano non certo allegro.
Le circostanze con primi attori i «femminielli» creature né
transessuali, né travestite, e men che meno somiglianti alle moderne
«drag queen», sono molti e intricati essendo da sempre appartenuta
questa identità sessuale di confine alla storia dei nostri vicoli e
del popolo napoletano in generale. All'evento più oscuro e antico, che
pare si svolga ancora alle pendici del Vesuvio nella città di Torre
del Greco, la misterica «figliata dei femminielli», ( rito
affascinante di derivazione esoterica, figlio di una liturgia pagana
che richiedeva, una nuova nascita da un ermafrodito, creatura che
porta in se entrambi gli elementi in cui è divisa la natura) si sono
accorpati nel tempo tutta una serie di consuetudini con protagonisti
indiscussi i nostri androgini concittadini discendenti degli
anticamente noti figli della bellezza (Afrodite) e della forza
(Ermes). Il rito, narrato anche da Malaparte nel suo «La pelle» e che
si svolge in segretezza non conta cronache recentissime ma pare abbia
luogo ancora oggi. Forse è segreto perché non si propongano anche qui
tentativi di appropriazione, lecita o meno che sia. Al contrario della
«figliata», infatti, certamente avviene ancor oggi la processione
della Candelora con protagonisti anche i femminielli. La festa, che il
cattolicesimo ha rifatto nascere è anche detta della Purificazione di
Maria, perché, secondo l'usanza ebraica, una donna era considerata
impura per un periodo di 40 giorni dopo il parto di un maschio e
doveva andare al Tempio per purificarsi. Il due di febbraio è così
divenuto il giorno in cui al santuario di Montevergine, centinaia di
femminielli, gay, omosessuali, trans e normali fedeli, sfidano le
intemperie nel ricordare la purificazione della Santa Vergine in uno
straordinario e unico connubio tra sacro e profano.

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