*[OT] Presentato ieri, 26 settembre 2011, a Napoli il progetto "Plasmare"

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Gino Di Ruberto [GMAIL]

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Sep 27, 2011, 5:30:22 AM9/27/11
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Cari lettori,
dopo la lettera inviata alle Istituzioni il 21 luglio scorso
http://groups.google.com/group/infonapoli-newsletter/msg/8289fa672a5d8f87?hl=it
non possiamo che accogliere questa notizia con grande gioia.
Sicuramente non sarà così, ma mi piacerebbe pensare che la lettera sia
stata, se non altro, una piccola goccia che abbia dato un piccolo
contributo per far traboccare il vaso.
Un saluto a tutti.

da
http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Economia/Fincantieri-progetto-piattaforme-galleggianti-smaltire-rifiuti/26-09-2011/1-A_000252148.shtml

16:24 26/09/2011
Fincantieri: progetto per piattaforme galleggianti per smaltire rifiuti
E trasformarli in energia. 'Plasmare' presentato a Napoli Roma, 26 set
- E' stato presentato oggi da Fincantieri a Napoli, il progetto
'Plasmare', per la realizzazione di impianti 'navalizzati' per il
trattamento dei rifiuti solidi urbani, messo a punto dal suo centro di
ricerca applicata Cetena. Nel corso dell'incontro, a cui tra gli altri
hanno preso parte il sottosegretario all'Economia, Bruno Cesario, il
presidente della Regione Campania Stefano Caldoro e l'amministratore
delegato di Fincantieri Giuseppe Bono, ha annunciato di voler creare
una nuova linea di prodotto e ha illustrato le soluzioni tecnologiche
che, attraverso il Cetena, ha attualmente allo studio: piattaforme
galleggianti con impianti per la produzione di combustibile da rifiuti
(cdr) e successivo recupero energetico, navi per il trasporto dei
rifiuti solidi urbani raccolti da isole o altri territori con scarsa
viabilita' terrestre, e navi dotate di impianti per lo smistamento dei
rifiuti e produzione di cdr da trasferire da porto a porto. Il
progetto 'Plasmare' - spiega una nota del gruppo - in fase avanzata di
sviluppo, prevede la costruzione di due piattaforme galleggianti non
autopropulse da posizionarsi in acque 'protette': la prima dedicata
alla ricezione dei rifiuti solidi urbani con produzione di cdr
(smaltimento di circa 400 tonnellate al giorno di rifiuti solidi
urbani), e la seconda per la gassificazione dello stesso prodotto
tramite l'utilizzo di tecnologia al plasma in grado di recuperare
energia dal gas di sintesi prodotto. Alla luce del diverso livello di
maturita' delle tecnologie impiantistiche utilizzate, per il progetto
si e' ipotizzato un approccio modulare che prevede di partire a breve
con la realizzazione della piattaforma dedicata alla produzione di cdr
alla quale, in una seconda fase, si affianchera' la piattaforma con
impianto al plasma, che necessita di un piu' lungo periodo di messa a
punto. Secondo Fincantieri, il progetto, contribuendo in maniera
eco-compatibile alla soluzione del problema dei rifiuti, offrirebbe
evidenti vantaggi: emissioni inquinanti solide e gassose prossime allo
zero, tempi di realizzazione brevi, costi di realizzazione ed
operativi contenuti e certi, limitato impatto sul territorio grazie
alla possibilita' di localizzare gli impianti in opportune aree
portuali dismesse o abbandonate. Infine, conclude la nota, la
costruzione delle piattaforme, in un momento, come l'attuale, di
drammatica crisi del comparto navalmeccanico, darebbe impulso
all'industria cantieristica, generando importanti ricadute
occupazionali che deriverebbero dalla costruzione degli impianti e,
una volta operativi, dalla loro gestione. Com-Zam 26-09-11 16:24:36
(0241) 5 09:21

Gino Di Ruberto [GMAIL]

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Sep 27, 2011, 1:44:06 PM9/27/11
to InfoNapoli Newsletter
Cari lettori,
aggiungiamo alcune considerazioni alla notizia in oggetto.
Prima di tutto, la stessa è riportata per esempio anche a p.34 de Il
Mattino di oggi, 27 settembre 2011, in un articolo molto esauriente.
In tale articolo viene detto che, comunque, il Presidente della
Regione non vuole abbandonare il progetto del termovalorizzatore di
Napoli Est. Beh, non possiamo che augurarci che egli intenda dire
semplicemente che l'impianto galleggiante potrebbe essere affiancato
da altri impianti simili dislocati altrove, poichè nulla vieterebbe di
costruire anche a Napoli Est un altro impianto basato sulle torce al
plasma (come scritto nella lettera del 21 luglio).
L'altra considerazione da fare ha a che fare con una domanda che sorge
spontanea: a cosa è dovuta la presenza anche di un impianto di
produzione di CDR (combustibile da rifiuti) se le torce al plasma
potrebbero smaltire i rifiuti anche senza tale trattamento? Beh,
precisando che non ho nessun contatto con gli autori e i realizzatori
del progetto, quindi si tratta solo di mie idee, a me vengono in mente
tre risposte:
- prima di tutto, è chiaro che comunque il CDR ha un potere energetico
superiore, quindi pur con lo smaltimento mediante tecnologia al
plasma, questa scelta si potrebbe motivare con una maggiore produzione
di energia a parità di quantità di materiale trattato
- inoltre, questo potrebbe essere un modo per guadagnare tempo e
cominciare per gradi, nell'attesa che l'impianto con tecnologia al
plasma diventi pienamente operativo
- la terza motivazione sarebbe che comunque ci sia la volontà di
produrre CDR da smaltire in qualche termovalorizzatore tradizionale.
Ora, se si vuole produrre CDR per il termovalorizzatore di Acerra che
ormai c'è ed è meglio impiegarlo, possiamo essere ancora d'accordo, ma
se questo si fa in previsione di altri futuri termovalorizzatori
tradizionali, ciò induce serie perplessità.
In ogni caso, che sia una vittoria parziale, è pur sempre un primo
passo.
Saluti.
--
Gino Di Ruberto.
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