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Alla faccia di Faraday-Lentz-Einstein.

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Luciano Buggio

da leggere,
15 dic 2011, 06:23:4115/12/11
a
Il polo nord di un magnete sia in rotazione sul piano del foglio (in
senso orario) intorno ad un punto C a distanza d (raggio della
rivoluzione) da esso.
Lungo la congiungente (che contiene l'asse longitudinale del magnete
ed il punto C) il modulo del campo mangetico non è costante, decresce
con la distanza dal polo secondo una qualche legge.
Viene indotto un campo elettrico E ortogonale al campo magnetico ed al
piano della rotazione, che punta verso l'osservatore, uscendo dal
foglio. L'intensità di tale campo è linearmente correlata con quella
del campo magnetico, e quindi decresce anch'essa con la distanza dal
polo, secondo la stessa legge.

Fissiamo due punti (P1 e P2) sulla congiungente in rotazione,
equidistanti da C.
Il campo elettrico E in P1 è maggiore che in P2.

E(P1)>E(P2).

Collochiamo una spira di diametro P1P2, centrata in C, col suo piano
ortogonale al moto, ferma nel labratorio e consideriamo un istante in
cui, nel corso della rotazione del magnete, essa si trova col suo
piano allineato con la congiungente, im modo che il suo lato più
vicino al polo sia investito dal campo E1 ed il più lontano dal campo
E2.
Tra i due due punti diametralmente opposti vi sarà un differenziale E1-
E2, una forza elettromitrice che indurrà il moto degli elettroni
lungo la spira, e girerà corrente.
Tale f.e.m. è tanto maggiore quanto più velocemente decresce con la
distanza dal polo il campo mangetico, ed è nulla nell'ipotesi (del
tutto ideale) che il campo sia uniforme (cioè costante con la distanza
dal polo), ipotesi in cui non girerà corrente, ma si determinerà solo
il caricamento diametrale della spira.

Teniamo ora fermo il polo e, nelle stesse condizioni e con le stesse
modalità di prima, facciamo ruotare (quindi nel verso antiorario) la
spira.
La forza di Lorentz in P1, FL(P1) uguale in modulo a E(P1), sarà
diretta dentro il piano del foglio; in P2, FL(P2) uguale in modulo a
E(P2), uscirà dal foglio.
La f.e.m totale sarà quindi:

FL(P1)+FL(P2)

Si indurrà corrente nella spira con un'intensità maggiore.

Alla faccia di Faraday-Lentz, e della Relatività.

Obiezioni?


Luciano Buggio
http://www.lucianobuggio.altervista.org




.

Davide-M

da leggere,
15 dic 2011, 06:51:2615/12/11
a
Il giorno giovedì 15 dicembre 2011 12:23:41 UTC+1, Luciano Buggio ha scritto:

*snip*

> Obiezioni?

ma perche' non la smetti di usare questo tono polemico?
ma smettila di fare il presuntuoso. se hai dei dubbi, o
delle certezze, esponile e chieddi umilmente un parere
invece di fare il presuntuoso a cominciare dal titolo del
post:

"Alla faccia di Faraday-Lentz-Einstein".

Ma veramente pensi di saperne e capirne piu' di TUTTI?

P.S.:non c'e' bisogno che tu risponda.

P.P.S.: ma va a cagher.

Luciano Buggio

da leggere,
15 dic 2011, 09:06:4515/12/11
a
Rispondo per chiedere scusa.
Hai ragione.
Se sapessi come si cambia il subject lo farei.

Ti chiedo umilmente (e lo chiedo a tutti) se hai obiezioni sul merito
di quello che scritto.

Luciano Buggio

Tommaso Russo, Trieste

da leggere,
17 dic 2011, 10:23:4717/12/11
a
Il 15/12/2011 15:06, Luciano Buggio ha scritto:
> Rispondo per chiedere scusa. ...
> Ti chiedo umilmente (e lo chiedo a tutti) se hai obiezioni sul merito
> di quello che scritto.

Visto che lo chiedi "umilmente" (ma quando ti ho dato la stessa risposta
nell'altro 3D mi hai accusato arrogamntemente di cambiare discorso) ti
indico una volta di piu' dov'e' l'errore:


Il 15/12/2011 12:23, Luciano Buggio ha scritto:
> Il polo nord di un magnete sia in rotazione sul piano del foglio (in
> senso orario) intorno ad un punto C a distanza d (raggio della
> rivoluzione) da esso.
> Lungo la congiungente (che contiene l'asse longitudinale del magnete
> ed il punto C) il modulo del campo mangetico non è costante, decresce
> con la distanza dal polo secondo una qualche legge.

OK; per tua ipotesi (qui diversa dal campo uniforme che hai ipotizzato
altrove).


> Viene indotto un campo elettrico E ortogonale al campo magnetico ed al
> piano della rotazione, che punta verso l'osservatore, uscendo dal
> foglio. L'intensità di tale campo è linearmente correlata con quella
> del campo magnetico, e quindi decresce anch'essa con la distanza dal
> polo, secondo la stessa legge.

No. l'intensita' di tale campo elettrico e' correlata non solo con
quella del campo magnetico, ma anche con la sua (del campo magnetico)
velocita' di traslazione, che si annulla in C e oltre C cambia verso.


> Fissiamo due punti (P1 e P2) sulla congiungente in rotazione,
> equidistanti da C.
> Il campo elettrico E in P1 è maggiore che in P2.
>
> E(P1)>E(P2).

Non solo: ha anche verso opposto.


> Collochiamo una spira di diametro P1P2,

meglio pensarla rettangolare.


> centrata in C, col suo piano
> ortogonale al moto, ferma nel labratorio e consideriamo un istante in
> cui, nel corso della rotazione del magnete, essa si trova col suo
> piano allineato con la congiungente, im modo che il suo lato più
> vicino al polo sia investito dal campo E1 ed il più lontano dal campo
> E2.
> Tra i due due punti diametralmente opposti vi sarà un differenziale E1-
> E2, una forza elettromitrice che indurrà il moto degli elettroni
> lungo la spira, e girerà corrente.

Qui non vado a correggere perche' hai usato tante imprecisioni che
dovrei riscrivere tutto: osservo solo che circuitando lungo la spira
rettangolare devi trovare una fem proporzionale a E1+E2, non E1-E2.
Proprio perche' i due campi elettrici hanno verso opposto.


> Tale f.e.m. è tanto maggiore quanto più velocemente decresce con la
> distanza dal polo il campo mangetico, ed è nulla nell'ipotesi (del
> tutto ideale) che il campo sia uniforme

per quanto detto sopra, no. Sara' proporzionale a 2E1, in quanto |E1|=|E2|.


> Teniamo ora fermo il polo e, nelle stesse condizioni e con le stesse
> modalità di prima, facciamo ruotare (quindi nel verso antiorario) la
> spira.
> La forza di Lorentz in P1, FL(P1) uguale in modulo a E(P1), sarà
> diretta dentro il piano del foglio; in P2, FL(P2) uguale in modulo a
> E(P2), uscirà dal foglio.
> La f.e.m totale sarà quindi:
>
> FL(P1)+FL(P2)

E qui hai usato "quella del +", come dovevi fare prima; avresti ottenuto
lo stesso risultato.


--
TRu-TS
Buon vento e cieli sereni

Luciano Buggio

da leggere,
17 dic 2011, 15:17:2617/12/11
a
On 17 Dic, 16:23, "Tommaso Russo, Trieste" <tru...@tin.it> wrote:
> Il 15/12/2011 15:06, Luciano Buggio ha scritto:

(cut)
>
> > Viene indotto un campo elettrico E ortogonale al campo magnetico ed al
> > piano della rotazione, che punta verso l'osservatore, uscendo dal
> > foglio. L'intensità di tale campo è linearmente correlata con quella
> > del campo magnetico, e quindi decresce anch'essa con la distanza dal
> > polo, secondo la stessa legge.
>
> No. l'intensita' di tale campo elettrico e' correlata non solo con
> quella del campo magnetico, ma anche con la sua (del campo magnetico)
> velocita' di traslazione, che si annulla in C e oltre C cambia verso.

Non me l'aspettavo proprio: avevo considerato questa possibilità, ma
l'avevo esclusa subito.
Il 13 scorso h 10.39 a.m. ti scrivevo:

---------------
Traslazione rettiliena o meno, si indurrà comunque un campo elettrico
davanti al polo: certo, quello del polo che trasla rettilineamente non
sarà uguale a quello del polo che ruota, ma che succede, qual'è la
differenza?

Anche qui ad una certa distanza il vettore elettrico indotto si
annulla per poi cambiare verso?

Non credo che sottoscriveresti una tale bestialità.
----------------

Ed ora sottoscrivi.

Ti dico cosa ho capito io dell'induzione di E a seguito del moto di un
polo del magnete.
Consideriamo, per chiarezza, quel che avviene lungo la direzione (d)
dell'asse longitudinale del magnete rettilineo, davanti al polo
considerato.

1) - Se il magnete è fermo, nessun campo elettrico.
2) - Se il magnete si muove lungo quella direzione non si induce alcun
campo elettrico.
3) - Se si muove ortogonalmente a quella direzione si induce campo
elettrico.
4) - Se si muove (sempre in linea retta) lungo una qualsiasi direzione
intermedia si indurrà campo elettrico in ragione della componente
ortogonale alla direzione d.

Io avevo capito questo.
Vediamo cosa ne consegue.

Considera il punto centrale C della faccia del polo considerato, e fai
ruotare il magnete su un piano intorno a quel punto.

Quel punto, da cui esce la nostra direzione assiale d longitudinale
della barra, non si muove, non trasla,"ruota" semplicemente su se
stesso (come tutti i punti della faccia allineati con esso lungo
l'asse di rotazione del magnete).
Siamo al punto 1), niente campo elettrico indotto.

Tutti gli altri punti della faccia, e tanto più quanto più distanti
dall'asse di rotazione che contiene C, si muovono istantaneamente
lungo la direzione indicata da d, in un semipiano in un verso,
nell'altro semipiano nel verso opposto.
Siamo al punto 2), niente campo elettrico indotto.

Le situazioni dei punti 3) e 4) quindi non si verificano: il moto del
magnete non ha mai una componente ortogonale a d.

Con umiltà chiedo dove il mio ragionamento è sbagliato.

Luciano Buggio.

Tommaso Russo, Trieste

da leggere,
17 dic 2011, 18:05:4717/12/11
a
Il 17/12/2011 21:17, Luciano Buggio ha scritto:
> On 17 Dic, 16:23, "Tommaso Russo, Trieste"<tru...@tin.it> wrote:
>> Il 15/12/2011 15:06, Luciano Buggio ha scritto:
>
> (cut)
>>
>>> Viene indotto un campo elettrico E ortogonale al campo magnetico ed al
>>> piano della rotazione, che punta verso l'osservatore, uscendo dal
>>> foglio. L'intensità di tale campo è linearmente correlata con quella
>>> del campo magnetico, e quindi decresce anch'essa con la distanza dal
>>> polo, secondo la stessa legge.
>>
>> No. l'intensita' di tale campo elettrico e' correlata non solo con
>> quella del campo magnetico, ma anche con la sua (del campo magnetico)
>> velocita' di traslazione, che si annulla in C e oltre C cambia verso.
>
> Non me l'aspettavo proprio: avevo considerato questa possibilità, ma
> l'avevo esclusa subito.

E perche' mai, visto che e' esattamente quello che trovi in qualsiasi
testo di elettromagnetismo classico?


> Il 13 scorso h 10.39 a.m. ti scrivevo:
>
> ---------------
> Traslazione rettiliena o meno, si indurrà comunque un campo elettrico
> davanti al polo: certo, quello del polo che trasla rettilineamente non
> sarà uguale a quello del polo che ruota, ma che succede, qual'è la
> differenza?
>
> Anche qui ad una certa distanza il vettore elettrico indotto si
> annulla per poi cambiare verso?
>
> Non credo che sottoscriveresti una tale bestialità.
> ----------------
>
> Ed ora sottoscrivi.

Certo che sottoscrivo. Se dici che questa e' una bestialita', la bestia
sei tu.

E chiariamo: di alcuni autori (Fabri, Teti_s, Eco, Rumiz, per dare
qualche esempio) io leggo *tutto*. Di altri leggo moltissimo. Di quello
che scrivi tu no, e' impossibile - data la tua prolificita' nel riprorre
sempre gli stessi casi con variazioni inessenziali, non avrei tempo per
fare altro - e penosissimo - dato che scrivi tante fesserie, con il tono
saccente di chi solo conosce la verita', che il solo pensare a quale far
notare per prima prenderebbe una vita.


> Ti dico cosa ho capito io dell'induzione di E a seguito del moto di un
> polo del magnete. [...]

Riassumo à la Bossi: un cazzo.


> Con umiltà chiedo dove il mio ragionamento è sbagliato.

Per dirlo, dovrei (o qualcun altro dovrebbe) scrivere un trattatello di
elettromagnetismo, che ti insegni a distinguere il moto di un campo da
quello del magnete che lo genera; ma

- ho gia' visto in passato cosa te ne fai delle spiegazioni che
ricevi: le butti nel cesso e prosegui nei tuoi deliri ignorandole;

- non c'e' motivo per cui io od altri ripeta fatiche gia' fatte: di
trattatelli sull'elettromagnetismo sono pieni la rete, le biblioteche e
le librerie; per cui, se veramente vuoi capire qualcosa, muovi quel culo
flaccido, procurati il materiale necessario, e studialo.

(E non vado oltre a fare il verso a Bossi per non scadere nel
turpiloquio piu' volgare: mi infastidisce sentirlo, figuriamoci a
scriverlo.)

Luciano Buggio

da leggere,
18 dic 2011, 05:15:2718/12/11
a
On 18 Dic, 00:05, "Tommaso Russo, Trieste" <tru...@tin.it> wrote:
> Il 17/12/2011 21:17, Luciano Buggio ha scritto:


> > Con umiltà chiedo dove il mio ragionamento è sbagliato.
>
> Per dirlo, dovrei (o qualcun altro dovrebbe) scrivere un > trattatello di elettromagnetismo, che ti insegni a distinguere il >moto di un campo da quello del magnete che lo genera.

Non servirebbe proprio: la differenza è chiara.

Nel mio esempio (il magete che ruota intorno ad uno suo polo) il campo
magnetico è in moto (il flusso spazza intorno a 36o° lo spazio), il
polo è fermo, non trasla.

Quando il magnete non è in moto, il campo magnetico può anche esserlo
(per il senso che ha parlare del moto trasversale di un flusso) ma non
si induce campo elettrico.

1) - Ti sfido ad indicarmi un luogo (un link, un testo, un passaggio
qualsiai in uno di quei libri dell'abc dell'elettromagnetismo che dici
trattare la cosa) in cui si condsideri questa situazione, o solamente
in cui si dica ***espressamente***che davanti al polo di un magnete
rettilineo che ruota intorno ad un punto ad esso affacciato il campo
elettrico tangenziale indotto prima cala fino ad annullarsi, poi
cambia verso crescendo.
Secondo me non ci avevi mai pensato nemmeno tu, prima di far fronte
alle cazzate che vado scrivendo qui e altrove da qualche tempo.
Questa cosa del campo elettrico che si annulla e si inverte l'hai
ricostruita costretto dalla necessità di far quadrare la simmetria
rispetto al moto della spira nel campo.


2) - Da quello che tu dici risulta che, con il campo magnetico
sufficientemente uniforme (che cioè non si abbatta troppo rapidamente
davanti al polo) con un valore conseguentemente alto della velocità
di rotazione (con l'aumento della quale il campo elettrico indotto
aumenta), e da quel valore in su, avremmo un campo elettrico la cui
intensità aumenta con la distanza dal polo.

Non ti sembra un'assurdità?
Mi citi un altro caso, in fisica, di campi (non forze, come per
esempio la centrifuga), che aumentano con la distanza?
Pensa che belle applicazioni!

Luciano Buggio
http://www.lucianobuggio.altervista.org

Tommaso Russo, Trieste

da leggere,
20 dic 2011, 04:13:4220/12/11
a
Il 18/12/2011 11:15, Luciano Buggio ha scritto:
> On 18 Dic, 00:05, "Tommaso Russo, Trieste"<tru...@tin.it> wrote:
>> Il 17/12/2011 21:17, Luciano Buggio ha scritto:
>
>
>>> Con umiltà chiedo dove il mio ragionamento è sbagliato.
>>
>> Per dirlo, dovrei (o qualcun altro dovrebbe) scrivere un trattatello di elettromagnetismo, che ti insegni a distinguere il moto di un campo da quello del magnete che lo genera.
>
> Non servirebbe proprio: la differenza è chiara.

A TE mica tanto, viste le fesserie che hai scritto e continui a scrivere.


> Nel mio esempio (il magete che ruota intorno ad uno suo polo)

No, questo esempio lo tiri fuori dal cappello adesso: nel tuo esempio il
magnete ruotava attorno a un punto C sul suo asse longitidinale ma
distante dal polo.

> il campo
> magnetico è in moto (il flusso spazza intorno a 36o° lo spazio), il
> polo è fermo, non trasla.

Ruota.


> Quando il magnete non è in moto, il campo magnetico può anche esserlo
> (per il senso che ha parlare del moto trasversale di un flusso)

Fesseria allo stato puro.


> ma non
> si induce campo elettrico.

Proprio perche' il campo magnetico sta fermo.


> 1) - Ti sfido ad indicarmi un luogo (un link, un testo, un passaggio
> qualsiai in uno di quei libri dell'abc dell'elettromagnetismo che dici
> trattare la cosa) in cui si condsideri questa situazione, o solamente
> in cui si dica ***espressamente***che davanti al polo di un magnete
> rettilineo che ruota intorno ad un punto ad esso affacciato il campo
> elettrico tangenziale indotto prima cala fino ad annullarsi, poi
> cambia verso crescendo.

Perche' mai qualcuno dovrebbe aver trattato ***espressamente*** un caso
particolare cosi' banale, facilmente deducibile dai principi generali?

Prima trovami tu un luogo dove venga detto ***espressamente*** che una
palla di cannone di 24,735 kg lasciata cadere dalla Galleria delle
Chimere sfonderebbe il soffitto della Galleria dei Re dopo meno di 3
secondi a una velocita' superiore agli 80 km/h.

(Forse trovi qualche dato relativo alla Torre di Pisa, ma relativo a
Notre Dame penso proprio di no.)


> Secondo me non ci avevi mai pensato nemmeno tu, prima di far fronte
> alle cazzate che vado scrivendo...

Attribuisci agli altri la tua ignoranza.

E conseguente mancanza di curiosita' verso cio' che non conosci. Quando
scopri qualcosa cui non avevi mai pensato prima, ecco, per te *nessuno*
ci aveva mai pensato prima.

Invece qualcun altro non solo l'aveva pensato, ma l'aveva anche rigirato
guardandolo da tutti i punti di vista.

Evidentemente tu non hai mai giocato con magneti, bobine di filo di rame
smaltato, tester ICE, motori in CC, motori in CA, dinamo, alternatori,
dinamo da bici (che sono in realta' alternatori a magnete rotante),
statori di motori trifase sincroni privati dal rotore. Per te il campo
magnetico e' qualcosa di astratto cui sai soltanto "pensare".

E, pensa un po', queste cose c'e' anche chi le progetta, le fa
funzionare e ci campa.


> 2) - Da quello che tu dici risulta che, con il campo magnetico
> sufficientemente uniforme (che cioè non si abbatta troppo rapidamente
> davanti al polo) con un valore conseguentemente alto della velocità
> di rotazione (con l'aumento della quale il campo elettrico indotto
> aumenta), e da quel valore in su, avremmo un campo elettrico la cui
> intensità aumenta con la distanza dal polo.

Non per sempre. A distanza sufficiente dal magnete, l'intensita' del
campo magnetico diminuisce piu' rapidamente di quanto aumenti il raggio,
e quindi la velocita' tangenziale. Quindi il prodotto, e quindi il campo
elettrico, diminuisce.


> Non ti sembra un'assurdità?

No, perche' e' esattamente quello che succede. E l'ho verificato
sperimentalmente di persona.


> Mi citi un altro caso, in fisica, di campi (non forze, come per
> esempio la centrifuga),

Non c'e' differenza. Un campo gravitazionale, elettrico, magnetico, e'
esattamente la forza per unita' di [massa, carica, "massa magnetica"]
misurabile sperimentalmente con una [massa, carica, "massa magnetica"]
esploratrice.


> che aumentano con la distanza?
> Pensa che belle applicazioni!

Per esempio, bambini su una piattaforma rotante che cascano come pere
mature allontanadosi dal centro?

Visto e stravisto. Non mi serve andare al luna park, mi basta qui:

http://maps.google.it/maps?q=45.6435,13.8134&z=20

Archaeopteryx

da leggere,
20 dic 2011, 04:37:4820/12/11
a
Il 20/12/2011 10:13, Tommaso Russo, Trieste ha scritto:
> Evidentemente tu non hai mai giocato con magneti,
> bobine di filo di rame smaltato, tester ICE, motori in
> CC, motori in CA, dinamo, alternatori, dinamo da bici
> (che sono in realta' alternatori a magnete rotante),
> statori di motori trifase sincroni privati dal rotore.

sigh... mi stai facendo tornare ragazzino anche se
purtroppo non è possibile :/

--
Computer multitasking: oggetto che
può essere messo fuori uso da più
persone contemporaneamente.

Fatal_Error

da leggere,
20 dic 2011, 05:24:3820/12/11
a
"Archaeopteryx" <cor.bonukFANCULOSPAM@libero_NOMAIL_.it> ha scritto nel
messaggio news:4ef0576e$0$1383$4faf...@reader1.news.tin.it...
> Il 20/12/2011 10:13, Tommaso Russo, Trieste ha scritto:
>> Evidentemente tu non hai mai giocato con magneti,
>> bobine di filo di rame smaltato, tester ICE, motori in
>> CC, motori in CA, dinamo, alternatori, dinamo da bici
>> (che sono in realta' alternatori a magnete rotante),
>> statori di motori trifase sincroni privati dal rotore.
>
> sigh... mi stai facendo tornare ragazzino anche se
> purtroppo non è possibile :/

Gia', anche a me e' venuta una profonda nostalgia, io trafficavo come un
matto da ragazzino... Mi ha fatto venire in mente la faccia della mia prof.
di "applicazioni tecniche" in terza media quando gli avevo mostrato il mio
"esercizio a casa", LOL! Ci aveva dato come compito di preparare a casa un
piccolo esperimento sulla corrente elettrica (a base di pile, naturalmente)
a nostra scelta, aspettandosi un circuito pila + interruttore + lampadina o
poco di piu'... Bene, io avevo un vero laboratorio nel mio garage, presi due
grosse beute
(http://www.omniatek.it/ecom/image/cache/BEUTA%20PER%20FILTRAZIONE-400x400.jpg)
le saldai di testa con un cannello, nella beuta inferiore misi una soluzione
elettrolitica (acqua + sodio) e due elettrodi interni, collegati a due fili
che uscivano dalla beuta tramite foro stagno, inseriti due tubi in vetro
modellati che terminavano "a beccuccio" nella beuta superiore, vicino ad una
resistenza di un accendigas a pila (quelli che andavano una volta...)
anch'essa collegata ai due precedenti fili, ma con interposto un
interruttore bimetallico (che si apriva col calore). C'erano un mucchi di
altri dettagli... Ad esempio, avevo fatto il vuoto (non spinto) all'interno
dell'aggeggio con una pompa a vuoto ad acqua (quelle che collegavi al
rubinetto...) e collegato alla beuta superiore una valvola di
sovrappressione a molla presa da uno scaldabagno e modificata cambiando la
molla con una cedevole, ecc. ecc. Che cosa avevo costruito? Una lampada ad
elettrolisi! Collegando i due fili ad una pila, l'acqua si scindeva in
idrogeno ed ossigeno e la resistenza vicino ai beccucci superiori si
scaldava, dai beccucci uscivano rispettivamente ossigeno e idrogeno che si
incendiavano sulla resistenza incandescente emettendo luce e calore, il
vapore emesso si ricondensava sulle pareti fredde e ritornava nella beuta
inferiore, in un ciclo chiuso. In pratica era una lampadina, solo un pochino
sofisticata e molto "impressionante", collegavi la batteria e si accendeva
la fiamma faceva molta luce...), staccavi la batteria e si spegneva... Ce
l'ho ancora oggi su una mensola, un bellissimo ricordo ed un oggetto che non
avevo mai visto prima e che non ho mai visto replicato!
Quando la prof vide l'oggetto fece una faccia tipo incontri del terzo tipo,
ma quando collegai la batteria e si accese, indietreggio' spaventata come se
avesse visto il diavolo, strepitando "state lontani bambini", mentre io le
dicevo che era tutto sotto controllo! Farle capire come funzionava fu una
tragedia... Sapeva che ero un ragazzino "strano" e che ero "molto bravo" in
matematica e nelle Scienze, ma da quella volta mi guardo sempre con uno
sguardo strano.... ROTFL

Luciano Buggio

da leggere,
20 dic 2011, 06:20:5020/12/11
a
Hai fatto ruotare un polo senza traslazione ed hai verificato con un
elettroscopio o altro che nel centro C della rotazione non c'è campo
elettrico, e che lo ritrovi se allontani l'elettroscopio oltre C
lungo la direzione dell'asse del magnete in rotazione?

Penso proprio di no: dici sopra che la prova della cannonata a Notre
Dame (cui assimili il caso da me prospettato) non l'ha mai fatta
nessuno.

Luciano Buggio

Luciano Buggio

da leggere,
20 dic 2011, 07:20:4020/12/11
a
> elettroscopio o altro  che nel centro C della rotazione...

Scusa, ho fatto confusione tra due esperimenti leggermetne diversi (ma
credo fosse chiaro lo stesso il mio pensiero).

Per maggior chiarezza.
Hai fatto ruotare il polo intorno al punto centrale della sua faccia
trovando davanti ad esso un campo elettrico ortogonale al moto, che
parte da zero a contato col polo e fino ad una certa distanza
aumenta?

Oppure.
Hai fatto ruotare il polo intorno ad un punto C un po' discosto da
esso, trovando un campo elettrico che decresce fino ad amnnullarsi in
C, per poi riapparire col verso opposto, per un tratto in aumento?

Hai fatto questi esperimenti?

Luciano Buggio

Archaeopteryx

da leggere,
20 dic 2011, 07:53:1620/12/11
a
Il 20/12/2011 11:24, Fatal_Error ha scritto:
> [...] tragedia... Sapeva che ero un ragazzino "strano"
> e che ero "molto bravo" in matematica e nelle Scienze,
> ma da quella volta mi guardo sempre con uno sguardo
> strano.... ROTFL

è sempre così, fin da piccolissimi si vede perfettamente
cosa saremo poi. Io ero interessato ma non un geniaccio,
ed è sempre continuata così. :/

Tommaso Russo, Trieste

da leggere,
20 dic 2011, 19:03:2420/12/11
a
Il 20/12/2011 11:24, Fatal_Error ha scritto:
> ...In pratica era una lampadina, solo un pochino
> sofisticata e molto "impressionante", collegavi la batteria e si
> accendeva la fiamma faceva molta luce...), staccavi la batteria e si
> spegneva...

Pero'!

> Ce l'ho ancora oggi su una mensola

FO-TO! FO-TO! FO-TO! :-)


Gia' che si e' aperta la stura dell'amarcord racconto una delle mie
prime realizzazioni.

Comincio' come microscopio a goccia di glicerina. Avevo trovato il
progetto in qualche libro o giornale per ragazzi, non ricordo dove.
Un'assicella di legno inchiodata verticalmente a una base serviva da
supporto a un anello scorrevole che sosteneva un dischetto di latta con
un foro in mezzo fatto con un chiodo, e a un suporto di vetro fisso
sottostante. Il progetto prevedeva una cremagliera che non avevo per la
messa a fuoco, ma inventai un'altra soluzione. Lo scorrevole era
attaccato a un elastico fissato in basso, e a una lenza avvolta su un
ago da lana conficcato in un foro orizzontale nell'assicella in alto. La
lenza passava poi nella cruna, cui era legata con nodo, e poi bloccata
dalla vite di una manopola da radio. Girando la manopola si avvicinava e
allontanava il disco metallico al vetro con regolazione micrometrica.

Sul foro veniva messa una goccia di glicerina. Sotto al vetro, una
normale lampadina a pila da 4,5V rivolta verso l'alto. Sul vetro, un
vetrino preparato - che non avevo, Sopperivo appoggiandovi direttamente
ali e zampe d'insetti (barbaramente uccisi e mutilati), o la pellicina
di una cipolla. Ne vedevo le cellule. Quando qualcuno mi suggeri' di
bagnare la pellicina con tintura di iodio le vidi molto meglio :-)

Quando mi regalarono un "vero" microscopio a torretta 100x,200x e 300x,
riciclai il meccanismo. Eliminai il vetro, fissai all'anello un filo di
rame rigido rivolto verso il basso, e ad esso fissai una banana maschio.
Sotto misi un bicchierino pieno d'acqua salata in cui pescava un altro
filo metallico. Non ricordo dove avevo letto quello che sarebbe
successo, ma me lo aspettavo. Feci qualche esperimento, e mi resi conto
di disporre di un perfetto potenziometro per regolare la velocita' del
mio trenino elettrico estraendo o immergendo di piu' la banana nella
soluzione. Funzionava divinamente: bisognava solo sostituire ogni tanto
la soluzione salina e la banana, che diventava puro verderame :-)


Cercare di comandare un trenino con un certo realismo era stato un
impulso potente a studiare come funzionava un circuito elettrico.

Il mio era un trenino molto povero, una piccola locomotiva, 3 o 4 vagoni
a due assi, e un anello di binari. Da un settore di binario provenivano
2 fili che finivano in una scatoletta dove si inseriva una pila quadrata
da 4,5V. Per fermare il treno bisognava estrarre la pila. Per fargli
inventire la marcia, reinserirla con polarita' invertite. La Rivarossi
aveva in catalogo un invertitore di polarita', che pero' costava quasi
quanto una locomotiva.

Avevo pero' accesso a molto materiale elettrico dismesso ma ancora
funzionicchiante. Mi serviva un doppio deviatore. Non lo trovai, ma
risolsi incappucciando le levette di due deviatori singoli in modo che
fosse obbligatorio azionarle insieme. Studiai con cura il collegamento
incrociato a X che avrebbe permesso di invertire le polarita'. Non
funziono'. Ci impazzii una settimana, poi riuscii a farmi prestare un
tester. E scopersi che il contatto centrale dei due deviatori non
corrispondeva al contatto centrale, ma a uno dei laterali :-(

Non ho piu' perso l'abitudine di provare col tester *tutti* gli
interruttori che dovevo installare. Rifatti i collegamenti, con la X
piu' corta, l'invertitore funziono'.

E ora disponevo anche di un potenziometro. Avro' avuto 9 o 10 anni.


Ero pronto per la radio a galena. Che nel mio caso fu *veramente* una
galena: un blocchetto di solfuro di piombo, arrivatomi chissiricorda da
dove. Per costruire il rivelatore usai due spilli da balia. Uno, chiuso,
imprigionava il blocchetto, ed era a sua volta fissato a un pezzo di
compensato con una vite che faceva anche da contatto. L'altro, con la
punta piegata ad angolo retto, fissato a un filo di rame rigido
anch'esso avvitato al compensato, era la punta mobile da appoggiare al
blocchetto cercando il punto piu'sensibile.



Potrei andare avanti a scrivere per ore... :-)

Tommaso Russo, Trieste

da leggere,
20 dic 2011, 19:20:2220/12/11
a
Il 20/12/2011 12:20, Luciano Buggio ha scritto:

> Hai fatto ruotare un polo senza traslazione ed hai verificato con un
> elettroscopio

CON UN ELETTROSCOPIO?

> o altro che nel centro C della rotazione non c'è campo
> elettrico, e che lo ritrovi se allontani l'elettroscopio oltre C
> lungo la direzione dell'asse del magnete in rotazione?
>
> Penso proprio di no: dici sopra che la prova della cannonata a Notre
> Dame (cui assimili il caso da me prospettato) non l'ha mai fatta
> nessuno.

Certo che no. Ho fatto parecchi altri esperimenti del tutto equivalenti.

Non vado a enumerarli (troppo lungo) e tantomeno a spiegare perche' sono
equivalenti (troppo lungo e inutile: non hai nessuna intenzione di
capire, quindi anche se capissi faresti finta di non aver capito).


> Oppure.
> Hai fatto ruotare il polo intorno ad un punto C un po' discosto da
> esso, trovando un campo elettrico che decresce fino ad amnnullarsi in
> C, per poi riapparire col verso opposto, per un tratto in aumento?

Questo sarebbe anche fattibile.

Non lo faccio perche' non ho sottomano il materiale necessario; e per
farlo bene, costicchia. Solo per verificare una previsione desunta da
principi generali che ho verificato in tanti altri modi, non mi
interessa spendere.

Quando leggero' sui giornali che un chioggiotto impazzito ha sfondato il
tetto della Galleria dei Re, lasciandovi cadere una palla di cannone di
quasi 25 chili da 26 metri d'altezza, per verificare una previsione
della teoria della gravitazione universale, ci faro' un pensierino.

Luciano Buggio

da leggere,
21 dic 2011, 04:03:0021/12/11
a
On 21 Dic, 01:20, "Tommaso Russo, Trieste" <tru...@tin.it> wrote:
> Il 20/12/2011 12:20, Luciano Buggio ha scritto:
>
> > Hai fatto ruotare un polo senza traslazione ed hai verificato con un
> > elettroscopio
>
> CON UN ELETTROSCOPIO?

Per elettroscopiio intendo un filo di rame rettilineo con attaccate
ad un estremo due sottili foglioline d'oro (o di stagnola?), anche
senza la pallina conduttrice all'altro estremo.

Se lo colloco allineato con un camp elettrico (magari verticale nel
laboratorio) il filo si carica agli estremi, e quindi le foglioline si
divaricano.

Non è così?


> > o altro

Come vedi avevo considerato che servisse altro, se l'elettroscpio non
va bene.
Con che strumenti si misura un campo elettrico (nel vuoto)?
>
> > o altro  che nel centro C della rotazione non c'è campo
> > elettrico, e che lo ritrovi se allontani l'elettroscopio  oltre C
> > lungo la direzione dell'asse del magnete in rotazione?
>
> > Penso proprio di no: dici sopra che la prova della cannonata  a Notre
> > Dame (cui assimili il caso da me prospettato) non l'ha mai fatta
> > nessuno.
>
> Certo che no.

Quindi non l'hai fatto: e perchè prima mi hai detto che l'hai fatto?

> Ho fatto parecchi altri esperimenti del tutto equivalenti.

L'equivalenza di esperimenti la decide la teoria.


> Non vado a enumerarli (troppo lungo..

Mi basta che tu mi accenni ad uno, uno solo: con due righe te la cavi.

> e tantomeno a spiegare perche' sono
> equivalenti

Non serve che me lo spieghi, basta ceh mi dici l'eperimento (uno) che
ritieni equivalente.

Ciao

Lucano Buggio

Tommaso Russo, Trieste

da leggere,
21 dic 2011, 10:07:1021/12/11
a
Il 21/12/2011 10:03, Luciano Buggio ha scritto:

> L'equivalenza di esperimenti la decide la teoria.

Il fatto che in un esperimento un oggetto possa venir sostituito da una
altro lasciando invariato il risultato e' una delle sue previsioni, che
altri esperimenti possono falsificare o corroborare. Esempi:

il campo M esterno generato da una barretta megnetizzata ferma in un
riferimento e' lo stesso generato da una bobina di pari dimensioni
percorsa da corrente opportuna fermo nello stesso riferimento.

il campo generato da due bobine ferme percorse da corrente e' la somma
vettoriale dei campi generati da ognuna di esse.

Si comincia da qui, proprio per togliersi il dubbio di non essere poi
costretti a ripetere ogni esperimento con un magnete, con una bobina,
con due bobine eccetera.


>> Non vado a enumerarli (troppo lungo..
>
> Mi basta che tu mi accenni ad uno, uno solo: con due righe te la cavi.

No. Un singolo esperimento puo' sempre essere spiegato con teorie
diverse, fra cui tutte quelle crackpot, che altri esperimenti dimostrano
false. Dovrei esporli, se non tutti, in buona parte; cioe' scrivere un
trattatello. Ne puoi trovare tanti in rete o in libreria, corredati di
chiare immagini esplicative. Se non ti curi di loro, perche' dovresti
curarti del mio? I miei trattatelli li hai sempre gettati nel cesso.


>> e tantomeno a spiegare perche' sono
>> equivalenti
>
> Non serve che me lo spieghi, basta ceh mi dici l'eperimento (uno) che
> ritieni equivalente.

Stai solo cercando un appiglio per continuare a trollare. Qui solo
pareti liscie: vai pure all'Ile de France, li' sulla facciata di appigli
ne troverai parecchi.

morpheus

da leggere,
21 dic 2011, 15:22:0421/12/11
a
Il 21/12/2011 16:07, Tommaso Russo, Trieste ha scritto:
>
> Stai solo cercando un appiglio per continuare a trollare. Qui solo
> pareti liscie: vai pure all'Ile de France, li' sulla facciata di appigli
> ne troverai parecchi.

Evvai! Grande Tommaso, ti vogliamo cosi'

LuigiFortunati

da leggere,
21 dic 2011, 16:29:2421/12/11
a
morpheus ha scritto (21/12/2011):
>> Stai solo cercando un appiglio per continuare a trollare. Qui solo
>> pareti liscie: vai pure all'Ile de France, li' sulla facciata di appigli
>> ne troverai parecchi.
>
> Evvai! Grande Tommaso, ti vogliamo cosi'

Ecco un altro leccaculo, che non entra mai nel merito e che giudica
GRANDE Tommaso Russo non per le cose buone che (ogni tanto) dice, ma
per una banale frase come questa.

E' proprio vero che certi personaggi incapaci di dare un proprio
giudizio nel merito delle varie questioni, si lasciano conquistare
facilmente con qualche zuccherino, e sono ben contenti se riescono a
fare i cani da guardia.

Basta controllare gli interventi di questo squallido personaggio per
rendersi conto del suo infimo livello.


Luciano Buggio

da leggere,
22 dic 2011, 05:13:5422/12/11
a
On 21 Dic, 16:07, "Tommaso Russo, Trieste" <tru...@tin.it> wrote:
> Il 21/12/2011 10:03, Luciano Buggio ha scritto:
>
> > L'equivalenza di esperimenti la decide la teoria.
>
> Il fatto che in un esperimento un oggetto possa venir sostituito da una
> altro lasciando invariato il risultato e' una delle sue previsioni, che
> altri esperimenti possono falsificare o corroborare. Esempi:
>
> il campo M esterno generato da una barretta megnetizzata ferma in un
> riferimento e' lo stesso generato da una bobina di pari dimensioni
> percorsa da corrente opportuna fermo nello stesso riferimento.
>
> il campo generato da due bobine ferme percorse da corrente e' la somma
> vettoriale dei campi generati da ognuna di esse.
>
> Si comincia da qui, proprio per togliersi il dubbio di non essere poi
> costretti a ripetere ogni esperimento con un magnete, con una bobina,
> con due bobine eccetera.

Esatto.
Hai fatto un esempio.

Qui noi pescindiamo dal fatto che il mangete sia permanente o sia una
bobina con corrente, che, sotto certe condizioni, produce un analogo
campo mangetico.

L'equivalenza (da te) qui assunta è però un'altra: che agli effetti
della corrente indotta in una spira la rotazione del polo magnetico
intorno alla spira ferma equivale alla rotazione della spira in
rotazione davanti al polo fermo.

Ed è questo che io contesto.

Lo contesto su due fronti.

1 - Sul fronte teorico.

A seguito della rotazione del polo io dico che il campo elettrico
ortogonale al moto indotto davanti ad esso mantiene sempre lo stesso
verso, decrescendo con la distanza come il campo magnetico, perchè,
come ho spiegato, non v'è ragione che succeda altro, in particolare
quello che tu dici, che cioè che decresce solo, più velocemente, fino
al centro della rotazione, per poi, ricomparendo miracolosamente, per
un altro tratto crescente, invertirsi.
Questo tu lo affermi in base a quell'assunto dell'equivalenza e della
relatività dei due moti.
Sei obbligato ad affermarlo: infatti, se è la spira che ruota, la
forza di Lorentz (la f.e.m in quel caso), con la distanza dal polo, ha
esattamente quell'andamento (col segno invertito).
A suo tempo, da me stimolato, deducesti in questo modo il campo
elettrico indotto dal moto rettilineo del magnete, senza renderti
ancora conto del vespaio in cui ti saresti messo (lì non si parlava
ancora di rotazione del polo). In seguito, considerando non più la
sola traslazione rettilinea ma il moto rotatorio, coerentemente
tirasti fuori questa cosa del campo che si annulla nel centro della
rotaizne e poi si ritrova per un tratto crescente col verso cambiato,
quella cosa che io ho definito una "bestialità", avendone come
risposta, alla Celentano, che la bestia sono io.

Osservo due cose, anzi, tre:

1.1 - Tu non avevi mai pensato, prima di questo dibattito col
sottoscritto, a questa cosa: ti ho indotto io a tirarla fuori, e forse
tu stesso te ne sei stupito.
1.2 - Nel corso di questo dibattito, che si protrae ormai da tempo,
nessun alro è mai intervento, nonostanti i miei solleciti, a
confermare quanto tu dici sullo strano andamento di questo campo
elettrico indotto da unico polo: il sostegno al più è stato di tipo
clap ("vai così, Tommaso, che sei tutti noi!").
Can no magna can, e capisco che per Paolo Russo (e per Fabri, se sta
seguendo) sia un problema mettersi contro il peralto omonimo collega,
con l'aggravante di prendere posizione a favore di un troll come me.
1.3 - In rete o altrove non c'è traccia di questo campo che si annulla
e poi si inverte.
Per la verità in rete (ho gloogato per ore) non c'è traccia nemmeno
del campo elettrico "obiettivo" che si induce davanti ad un magnete in
moto traslante: d'altra parte tu me l'hai confermato, dicendomi che
non serve salire su Notre Dame per verificare quello che Galileo aveva
provata dalla cima della Torre di Pisa, cioè hai riconosciuto che
questa cosa non è detta "espressamente".
Io (mi riferisco qui al campo elettrico indotto dal moto traslante del
Magnete) questa cosa l'ho sentita "espressamtne" solo qui, nei NG, da
te e da Fabri.

2 - Sul fronte speriretale.

Se non v'è traccia, in rete o nei testi del liceo (non so in quelli
universitari) dell'affermazione, dedotta dalla teoria, di quel campo,
men che meno ve n'è di esperiemti fatti per vedere qual'è l'andamento
di quel campo, sia nel caso del magnete in semplice traslazione che in
quello della rotazione.

Nessuno li ha mai fatti.

Ciò si evince anche dall'interesse che tu hai dimostrato per la mia
proposta della misurazione (con un elettroscpio? A proposito, hai
tagliato dalla quotazione quella parte...) del campo antistante un
polo in rotazione, collocando il misuratore di campo alle varie
distanze.
"Si può fare - mi hai detto, solo che costicchia un po".
Magari, vista la crisi ed i prezzo dell'oro, bastano due epezzettini
di stagnola di uno dei pochi cioccolatini che quest'anno ci mangeremo
a Natale.

Ho chiesto privatamente a Gino Ansel se lui può farlo, e mi ha rispsto
di no, di avere solo attrezzi da elettricista e che ci vogliono
strumenti più sensibili.
Ho gradito comunque molto i suoi auguri (non solo di Buon Natale).

(cut)
Ne puoi trovare tanti in rete o in libreria, corredati di
> chiare immagini esplicative.

Ho cercato, come ti ho detto sopra, e non ho trovato niente di
pertinete a quello di cui qui si sta parlando: il campo elettrico
indotto davanti ad unico polo in moto.

>Se non ti curi di loro, perche' dovresti
> curarti del mio?

Me ne curerei se entrasse nel merito della questione, cosa che quelle
fonti non fanno.
E che tu non vuoi fare.

Concludo con un'ultima osservazione, per farti vedere come la cultura
dell'unico polo e del suo moto è proprio assente.

La prima volta che ti parlai dell'unico polo, tu mi rispondesti che il
monopolo magnetico non è ancora stato trovato.
Alla mia replica (l'altro lo sbattiamo dall'altra parte, fuori dalle
balle), naturalmente non replicast i a tua volta, e non se ne parlò
più.

Sei scivolato giù dallo specchio facendo finta di niente.

Ciao.

Lucian Buggio.

Tommaso Russo, Trieste

da leggere,
26 dic 2011, 18:45:3226/12/11
a
Il 22/12/2011 11:13, Luciano Buggio ha scritto:
> On 21 Dic, 16:07, "Tommaso Russo, Trieste"<tru...@tin.it> wrote:

>> Il fatto che in un esperimento un oggetto possa venir sostituito da una
>> altro lasciando invariato il risultato e' una delle sue previsioni, che
>> altri esperimenti possono falsificare o corroborare. Esempi:
>>
>> il campo M esterno generato da una barretta megnetizzata ferma in un
>> riferimento e' lo stesso generato da una bobina di pari dimensioni
>> percorsa da corrente opportuna fermo nello stesso riferimento.
>>
>> il campo generato da due bobine ferme percorse da corrente e' la somma
>> vettoriale dei campi generati da ognuna di esse.
>>
>> Si comincia da qui, proprio per togliersi il dubbio di non essere poi
>> costretti a ripetere ogni esperimento con un magnete, con una bobina,
>> con due bobine eccetera.
>
> Esatto.
> Hai fatto un esempio.
>
> Qui noi pescindiamo dal fatto che il mangete sia permanente o sia una
> bobina con corrente, che, sotto certe condizioni, produce un analogo
> campo mangetico.

Questa equivalenza per te e' un fatto pacificamente accertato o no?

Se si', esperimenti equivalenti a quello da te proposto vengono
effettuati miliardi di volte al giorno.

Se no, puoi accertarlo con esperimenti di realizzazione molto piu'
semplice da quello che proponi. Seguendo, appunto, un trattatello di
elettromagnetismo che mi rifiuto di scrivere per te per i motivi
ampiamente detti.


> L'equivalenza (da te) qui assunta è però un'altra: che agli effetti
> della corrente indotta in una spira la rotazione del polo magnetico
> intorno alla spira ferma equivale alla rotazione della spira in
> rotazione davanti al polo fermo.

No. Questa equivalenza *non* l'assumo proprio: la verifico
sperimentalmente, facendo prima ruotare una spira in un campo magnetico
statico, e poi tenendola ferma in presenza di un campo magnetico rotante.


> Ed è questo che io contesto.
> Lo contesto su due fronti.

E fai una doppia fesseria, perche' contesti qualcosa che in questa
discussione non e' mai stata assunta come ipotesi.


> 1 - Sul fronte teorico.
>
> A seguito della rotazione del polo io dico che il campo elettrico
> ortogonale al moto indotto davanti ad esso mantiene sempre lo stesso
> verso, decrescendo con la distanza come il campo magnetico, perchè,
> come ho spiegato, non v'è ragione che succeda altro,

La ragione c'e' tutta, ma tu non la vedi. OK, prova.


> Questo tu lo affermi in base a quell'assunto dell'equivalenza e della
> relatività dei due moti.
...
> 1.1 - Tu non avevi mai pensato, prima di questo dibattito col
> sottoscritto, a questa cosa: ti ho indotto io a tirarla fuori, e forse
> tu stesso te ne sei stupito.

Attribuisci agli altri la tua ignoranza e la tua conseguente mancanza di
curiosita'. Le domande che ti stai ponendo tu ora che hai scoperto lo
"strano" comportamente del campo EM se le sono posti tutti quelli che ne
hanno affrontato seriamente lo studio: arrivando a risposte coerenti ed
in accordo con i dati sperimentali.


... [cut di insulti e cazzate]

> Ho cercato, come ti ho detto sopra, e non ho trovato niente di
> pertinete a quello di cui qui si sta parlando: il campo elettrico
> indotto davanti ad unico polo in moto.

E perche' mai qualcuno dovrebbe parlare del "campo elettrico indotto
davanti ad unico polo in moto", dopo aver dimostrato l'equivalenza fra
campi magnetici eguali qualunque sia la loro fonte?


> La prima volta che ti parlai dell'unico polo, tu mi rispondesti che il
> monopolo magnetico non è ancora stato trovato.
> Alla mia replica (l'altro lo sbattiamo dall'altra parte, fuori dalle
> balle), naturalmente non replicast i a tua volta, e non se ne parlò
> più.

E perche' mai dovrei perdere tempo a parlarne io?


> Sei scivolato giù dallo specchio facendo finta di niente.

Insulti gratuitamente.

P.S. ne ho piene le scatole di affaticarmi occhi e cervello per
decifrare quello che scrivi sorvolando sui continui errori di battitura.
Se non hai *il rispetto per gli altri* e la pazienza di rileggere i tuoi
post, e correggerli in modo che diventino leggibili, prendero'
l'abitudine di segnalarti solo l'ortografia scorretta.

Luciano Buggio

da leggere,
29 dic 2011, 04:33:4229/12/11
a
On 27 Dic, 00:45, "Tommaso Russo, Trieste" <tru...@tin.it> wrote:
> Il 22/12/2011 11:13, Luciano Buggio ha scritto:

(cut)
>
> > Qui noi pescindiamo dal fatto che il mangete sia permanente o sia una
> > bobina con corrente, che, sotto certe condizioni, produce  un analogo
> > campo mangetico.
>
> Questa equivalenza per te e' un fatto pacificamente accertato o no?

No. Allo stato attuale, secondo la mia teoria col solenoide vuoto si
induce sì un campo magnetico uguale a quello del magnete permanente (a
parità di dimensioni ecc), ma se il solenoide viene fatto traslare
ortogonalmente non si induce il campo elettrico che troviamo con la
stessa traslazione del magnete permanente.
>
> Se si', esperimenti equivalenti a quello da te proposto vengono
> effettuati miliardi di volte al giorno.

Non si fanno eseprimenti col solenoide vuoto: gli si mette dentro un
pezzo di ferro, che si magnetizza e siamo nell'altro caso.
Inoltre non è vero, ripeto per l'ennesima volta, che si fanno
esperimenti come quello da me proposto, per misurare il campo
elettrico che si induce davanti a ciascuno dei due poli, per scoprire
che il CE prima cala fino ad annullarsi poi ricresce..
>
> Se no, puoi accertarlo con esperimenti di realizzazione molto piu'
> semplice da quello che proponi.

Più semplici di una misurazione ***diretta***come quella che ho detto?

> Seguendo, appunto, un trattatello di
> elettromagnetismo che mi rifiuto di scrivere per te per i motivi
> ampiamente detti.

E chi te la chiesto?
Io ti ho chiesto se ***quell'esperimento*** è stato fatto, e mi pare
che non ti risulti.
Ritenere equivalenti altri esperimenti è questione di Iinterpretazione
teorica: se tu mi dici un esperiemtno che ritieni equivalente io ti
faccio vedere come secondo un'altra teoria non lo è.
>
> > L'equivalenza  (da te) qui assunta è però un'altra: che agli effetti
> > della corrente indotta in una spira la rotazione del polo magnetico
> > intorno alla spira ferma equivale alla rotazione della spira in
> > rotazione davanti al polo fermo.
>
> No. Questa equivalenza *non* l'assumo proprio: la verifico
> sperimentalmente, facendo prima ruotare una spira in un campo magnetico
> statico, e poi tenendola ferma in presenza di un campo magnetico rotante.

L'hai fatto? Mi indichi una fonte da cui risulta che stato fatto,
misurando la corrente indotta in ciascuno dei due casi?
Io dico che:
1) - Se il campo magnetico è perfettamente uniforme (condizione non
realizzabile sperimentalmente) non si induce nessuna corrente se è la
spira ad essere ferma.
2) - Se si lavora con un solo polo ed il campo magnetico decresce si
induce corrente anche nella spira ferma, ma con intensità minore che
nell'altro caso (spira rotante): ricordi? E(P1)-E(P2) nel primo caso,
FL(P1)+FL(P2) nel secondo.
3) - Se i due poli magnetici opposti sono affacciati e
sufficientemente distanti allora la corrente indotta nei due casi è
uguale: se si avicinano in modo che si sommino i due campi opposti, le
due intensità cominciano ad essere differenti, e sempre più con
l'avvicinamento.

(cut)
>
> > 1 - Sul fronte teorico.
>
> > A seguito della rotazione del polo io dico che il campo elettrico
> > ortogonale al moto indotto davanti ad esso mantiene  sempre lo stesso
> > verso, decrescendo con la distanza come il campo magnetico, perchè,
> > come ho spiegato, non v'è ragione che succeda altro,

Aspetto sempre che qualcuno mi confermi quello che tu dici, che cioè
il campo elettrico indotto, con la distanza, prima cala fino a zero,
poi ricompare crescendo fino ad una certa distanza.
Per ora lo dici solo tu, non c'è uno straccio di fonte che lo
confermi, e nessuno si è ancora fatto avanti per farti ragione: ora lo
chiederò direttamente a Giorgio Pastore, vediamo cosa mi risponde.

Ciao.

Luciano Buggio


Tommaso Russo, Trieste

da leggere,
29 dic 2011, 09:54:0829/12/11
a
Il 29/12/2011 10:33, Luciano Buggio ha scritto:
> On 27 Dic, 00:45, "Tommaso Russo, Trieste"<tru...@tin.it> wrote:
>> Il 22/12/2011 11:13, Luciano Buggio ha scritto:
>
> (cut)
>>
>>> Qui noi pescindiamo dal fatto che il mangete sia permanente o sia una
>>> bobina con corrente, che, sotto certe condizioni, produce un analogo
>>> campo mangetico.
>>
>> Questa equivalenza per te e' un fatto pacificamente accertato o no?
>
> No.

Benissimo. Cioe', tu pensi che il campo magnetico generato da un
solenoide sia diverso da quello di pari intensita' generato da un
magnete permamnente. Allora proponi tu un esperimento: io ti fornisco
due scatole da scarpe in cui ho messo una batteria da 4.5 V. In una c'e'
un solenoide alimentato dalla batteria, nell'altro una resistenza di
valore pari a quello del solenoide e un magnete permanente che genera un
campo magnetico pari a quello generato dal solenoide. Proponi tu un
esperimento per cui tu sia in grado di distinguere una scatola
dall'altra, senza toccarle e senza smagnetizzare il magnete.

Se non ci riesci, *devi* ammettere che i due campi magnetici sono
indistinguibili.


>> Se si', esperimenti equivalenti a quello da te proposto vengono
>> effettuati miliardi di volte al giorno.
>
> Non si fanno eseprimenti col solenoide vuoto:

Non sei mai entrato in un laboratorio di Fisica.
http://www.google.it/search?tbm=isch&hl=it&q=bobine+di+helmholtz


> gli si mette dentro un
> pezzo di ferro, che si magnetizza e siamo nell'altro caso.

No. Se metti un pezzo di ferro con ciclo d'isteresi molto stretto e
alimenti il solenoide con corrente alternata dalla rete, la
magnetizzazione resta *comunque proporzionale* alla corrente e cambia di
verso 50 volte al secondo. E se metti 3 di questi solenoidi puntati
verso lo stesso centro a 120°, e alimentati da corrente alternata
trifase, ottieni un campo magnetico rotante *senza muovere* i pezzi di
ferro.


> Inoltre non è vero, ripeto per l'ennesima volta, che si fanno
> esperimenti come quello da me proposto, per misurare il campo
> elettrico che si induce davanti a ciascuno dei due poli, per scoprire
> che il CE prima cala fino ad annullarsi poi ricresce..

Certamente. Nessuno si sogna di fare un esperimento con un campo
magnetico generato da *un solo* polo, dal momento che tale C.M. e'
perfettamente identico a quello generato da due *o piu'* magneti o
bobine affacciate.


>> Se no, puoi accertarlo con esperimenti di realizzazione molto piu'
>> semplice da quello che proponi.
>
> Più semplici di una misurazione ***diretta***come quella che ho detto?

Ho scritto piu' semplici *da realizzare*.

Anche se tu come magnete usi uno dei piu' potenti oggi reperibili:
http://www.wondermagnet.com/crush.html
(e fai attenzione alle dita: io quelli oggetti li' in casa non ce li
voglio), a che velocita' lo faresti girare? Se troppo bassa, il campo
elettrico generato non e' misurabile; se lo fai girare a 3000
giri/minuto, il campo elettrico cambia direzione 50 volte al secondo, e
vogli vedere con che strumento lo misuri. Il tuo patetico elettroscopio
non puo' starci dietro (oltre a non dare nessuna informazione sul segno
delle cariche).

L'unico modo per misurare quei campi elettrici e' di misurare la loro
circuitazione lungo N bobine di diverse forme e posizionamenti, e poi di
risolvere N equazioni in N incognite.


>> Seguendo, appunto, un trattatello di
>> elettromagnetismo che mi rifiuto di scrivere per te per i motivi
>> ampiamente detti.
>
> E chi te la chiesto?
> Io ti ho chiesto se ***quell'esperimento*** è stato fatto, e mi pare
> che non ti risulti.
> Ritenere equivalenti altri esperimenti è questione di Iinterpretazione
> teorica: se tu mi dici un esperiemtno che ritieni equivalente io ti
> faccio vedere come secondo un'altra teoria non lo è.

Certamente, se e' una teoria che postula che il CM generato da un
solenoide e quello generato da un magnete siano distinguibili. Descrivi
un esperimento che li distingua.


>>> L'equivalenza (da te) qui assunta è però un'altra: che agli effetti
>>> della corrente indotta in una spira la rotazione del polo magnetico
>>> intorno alla spira ferma equivale alla rotazione della spira in
>>> rotazione davanti al polo fermo.

>> No. Questa equivalenza *non* l'assumo proprio: la verifico
>> sperimentalmente, facendo prima ruotare una spira in un campo magnetico
>> statico, e poi tenendola ferma in presenza di un campo magnetico rotante.
>
> L'hai fatto?

Io si', e decine di volte. Con il metodo delle N equazioni in N incognite.


> Mi indichi una fonte da cui risulta che stato fatto,
> misurando la corrente indotta in ciascuno dei due casi?

Come ho detto, quegli esperimenti vengono replicati ogni giorno
*miliardi* di volte. A ogni giro di una dinamo in CC e di un motore
trifase che si comportano come da progetto, le teorie usate per
progettarli vengono sottoposte a verifica.


> Io dico che:
> 1) - Se il campo magnetico è perfettamente uniforme (condizione non
> realizzabile sperimentalmente)

E' realizzabile come limite.

> non si induce nessuna corrente se è la
> spira ad essere ferma.

E prova, no? Come ti ho detto, costicchia, e io non spendero' per te
neanche un eurocent.


> 2) - Se si lavora con un solo polo ed il campo magnetico decresce si
> induce corrente anche nella spira ferma, ma con intensità minore che
> nell'altro caso (spira rotante): ricordi? E(P1)-E(P2) nel primo caso,
> FL(P1)+FL(P2) nel secondo.

Certo che ricordo: avevi sbagliato i conti. Prova.


> 3) - Se i due poli magnetici opposti sono affacciati e
> sufficientemente distanti allora la corrente indotta nei due casi è
> uguale: se si avicinano in modo che si sommino i due campi opposti, le
> due intensità cominciano ad essere differenti, e sempre più con
> l'avvicinamento.

Sempre conti sbagliati.


>>> A seguito della rotazione del polo io dico che il campo elettrico
>>> ortogonale al moto indotto davanti ad esso mantiene sempre lo stesso
>>> verso, decrescendo con la distanza come il campo magnetico, perchè,
>>> come ho spiegato, non v'è ragione che succeda altro,

la mancanza di ragion sufficiente vale solo quando effettivamente *non
c'e'* alcuna ragione che succeda altro, non quando uno *non la vede*.


> Aspetto sempre che qualcuno mi confermi quello che tu dici, che cioè
> il campo elettrico indotto, con la distanza, prima cala fino a zero,
> poi ricompare crescendo fino ad una certa distanza.
> Per ora lo dici solo tu,

Finora sono anche il solo ad aver mai calcolato la velocita' con cui una
palla di cannone di 24,735 kg lasciata cadere dalla Galleria delle
Chimere sfonda il tetto della Galleria dei Re.

Luciano Buggio

da leggere,
29 dic 2011, 10:40:4429/12/11
a
On 29 Dic, 15:54, "Tommaso Russo, Trieste" <tru...@tin.it> wrote:
> Il 29/12/2011 10:33, Luciano Buggio ha scritto:
>
> > On 27 Dic, 00:45, "Tommaso Russo, Trieste"<tru...@tin.it>  wrote:
> >> Il 22/12/2011 11:13, Luciano Buggio ha scritto:
>
> > (cut)
>
> >>> Qui noi pescindiamo dal fatto che il mangete sia permanente o sia una
> >>> bobina con corrente, che, sotto certe condizioni, produce  un analogo
> >>> campo mangetico.
>
> >> Questa equivalenza per te e' un fatto pacificamente accertato o no?
>
> > No.
>
> Benissimo. Cioe', tu pensi che il campo magnetico generato da un
> solenoide sia diverso da quello di pari intensita' generato da un
> magnete permamnente.

Come ho precisato, questa deduzione è provvisoria, ad occhio, non ne
sono certo (è un problema che mi sono posto troppo di recente, e non
ho potuto approfondire) e quindi anche un esito che la contraddicesse
non invaliderebbe la mia teoria, ma sempicemente indurrebbe, appunto,
ad un approfondimento, magari con qualche ritocco dei suoi assunti di
base (richiesto peraltro da altre fenomenologie non ancora
inquadrate).
I lavori sono in corso.
Per cui non ci tengo in modo particolare a fare quella verifica con le
scatole chiuse che tu chiedi, non prima, comunque, di avere messo a
posto le altre cose che sono sul tappeto, e rispetto alle quali hai
spostato il discorso.

Quindi lasciamo perdere il solenoide e tornaimo al magnete permanente:
se per te sono la stessa cosa a tutti gli effetti, non va bene così?

(cut)
>
> > Inoltre non è vero, ripeto per l'ennesima volta, che si fanno
> > esperimenti come quello da me proposto, per misurare il campo
> > elettrico che si induce davanti a ciascuno dei due poli, per scoprire
> > che il CE prima cala fino ad annullarsi poi ricresce..
>
> Certamente. Nessuno si sogna di fare un esperimento con un campo
> magnetico generato da *un solo* polo, dal momento che tale C.M. e'
> perfettamente identico a quello generato da due *o piu'* magneti o
> bobine affacciate.

E Ridaje.

E' questo che io contesto, è questa la ragione del nostro discutere,
l'oggetto della diatriba, e tu la porti come argomento in difesa della
tua tesi: ma questa **è** la tua tesi.
>
> >> Se no, puoi accertarlo con esperimenti di realizzazione molto piu'
> >> semplice da quello che proponi.
>
> > Più semplici di una misurazione ***diretta***come quella che ho detto?
>
> Ho scritto piu' semplici *da realizzare*.
>
> Anche se tu come magnete usi uno dei piu' potenti oggi reperibili:http://www.wondermagnet.com/crush.html
> (e fai attenzione alle dita: io quelli oggetti li' in casa non ce li
> voglio), a che velocita' lo faresti girare? Se troppo bassa, il campo
> elettrico generato non e' misurabile; se lo fai girare a 3000
> giri/minuto, il campo elettrico cambia direzione 50 volte al secondo, e
> vogli vedere con che strumento lo misuri. Il tuo patetico elettroscopio
> non puo' starci dietro (oltre a non dare nessuna informazione sul segno
> delle cariche).

E' sufficiente che il mio patetico elettroscopio misuri il campo
elettrico lungo la direzione dell'asse (collocato ad ad una distanza
alla quale siamo sicuri ceh c'è campo magnetico) intorno a cui singolo
polo magnetico , per vedere se è nullo, come dici tu, o se ce n'è,
come dico io.
Il magnete può girare alla velocità che vuole.

(cut)
>
> > Aspetto sempre che qualcuno mi confermi quello che tu dici, che cioè
> > il campo elettrico indotto, con la distanza, prima cala fino a zero,
> > poi ricompare crescendo fino ad una certa distanza.
> > Per ora lo dici solo tu,
>
> Finora sono anche il solo ad aver mai calcolato la velocita' con cui una
> palla di cannone di 24,735 kg lasciata cadere dalla Galleria delle
> Chimere sfonda il tetto della Galleria dei Re.

E ti sembra la stessa cosa?
Comunque da questa tua risposta risulta implicitamente che sei tu il
solo a dire quella cosa dell'annullamento e dell'inversione del campo
elettrico indotto davanti ad un solo polo in rotazione.
Cosa che continuo a ritenere una bestialità:-)

Aspetto di sentire se anche Pastore lo sostiene.


Luciano Buggio
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