Sembra che Tommaso Russo, Trieste abbia detto :
Mi ricordavo di aver letto qualcosa almeno due anni fa,
fondamentalmente l'idea mi era sembrata abbastanza semplice pur se
descritta con un poco di enfasi che mi fa ancora oggi sospettare di non
aver chiaro di cosa parlino. I link wikipedia parlano di un altro
aspetto che sono i vortici elettromagnetici solitonici argomento di
nicchia, ma studiato da diversi decenni (Berry gli dedicava una
monografia circa 30 anni fa): quello è un effetto non lineare,
diversamente a me sembrava di capire che loro si riferiscono ad effetti
essenzialmente lineari.
La questione che mi metteva in stato dubitativo, dal punto di vista
fisico è che ad ogni fotone oltre ai modi di polarizzazione, momento
angolare intrinseco, puoi associare un momento angolare orbitale.
Quando sommi diversi fotoni puoi sfruttare sia le regole di somma sul
settore intrinseco che le regole di somme sul momento angolare orbitale
e sussiste un certo grado inevitabile di entanglement fra le due
informazioni (quest'aspetto si comprende bene leggendo le prime pagine
del Landau di meccanica quantistica relativistica oppure alcune note
dei quadernetti di Majorana pubblicati da Zanichelli, ma ne parla anche
Penrose nella sua divulgazione, dedicati alle funzioni d'onda
spinoriali). Il problema dal punto di vista pratico è però come
manipolare questa ricchezza di gradi di libertà offerta dalla struttura
quantistica del campo alle scale macroscopiche, quale ne sia la
controparte macroscopica in termini classici o semiclassici, ed a che
livello si colloca l'idea di Tamburini.
Se si pensa in questi termini si comprende l'entusiasmo e l'enfasi
degli autori che hanno superato queste difficoltà per implementare la
loro idea (che dal punto di vista teorico è nota da più di mezzo
secolo, applicata nelle strumentazioni non lineari concepite per il
trasporto coerente in fibra ottica, e poteva in buona parte essere
inquadrata già nel frame dell'elettromagnetismo classico) la
particolarità mi sembra quella di notare che si tratta di una
fenomenologia di propagazione prevalentemente lineare e di riuscire a
manipolare l'informazione, in modo non necessariamente lineare, solo mi
stupiva apprendere che la si raccontava come una novità assoluta,
mentre io immaginavo che fosse già applicata a livello di comunicazioni
ottiche nel vuoto (ad esempio in telecomunicazioni aero-spaziali).