On 26 Nov, 22:56, "Tommaso Russo, Trieste" <
tru...@tin.it> wrote:
(cut)
... ma dubito
> che LB possa essere convinto da un esperimento del genere. Quello che
> vuole vedere e' un magnete rotante attorno alla spira, con traferro di
> spessore costante e superficie infinita.
Non proprio.
Ti prego di seguire il seguente ragionamento, e di rispondere alla
domanda conclusiva.
Il motore asincrono di cui si parla (quello di ds e quello di Fabri)
con il rotore a magneti permanenti che ruota esternamente intorno allo
statore fisso, inducendo corrente in quest'ultimo, funziona, in linea
di principio, come le vecchie dinamo delle biciclette, in cui il
magnete permanente (collegato alla ruota della bicicletta) ruota
invece all'interno dello statore, che è fisso al telaio.
Il "prinicio" del funzionamento di questi due induttori è il seguente:
Muoviamo il polo (nord) di una calamita, supponiamo verso l'alto,
facendola traslare in direzione ortogoanle al suo asse lungitudinale.
Indipendentemente dall'uniformità del campo magnetico, si induce un
campo elettrico nello spazio antistante il polo, perpendicolare al
moto del magnete, quindi alle linee di forza del campo e puntante
verso destra (per chi guarda nella direzione e verso del flusso
magnetico).
Se collochiamo in quello spazio una barretta conduttrice
ortogonale al moto del mangnete e quindi alle linee di forza del campo
mangetico, per l'effetto del campo elettrico indotto essa si carica,
positivamente nel verso del campo elettrico, e negativamente nell'alro
verso.
Qui la f.e.m è il cmapo elettrico indotto dal moto del magnete, che
spinge gli elettroni ad una estremità della barretta.
Al polo sud invece il campo elettrico indotto dallo stesso moto è
diretto verso la sinistra di chi guarda nella direzione del flusso
magnetico.
Muovendo i poli verso il basso cambia il verso dei due campi elettrici
indotti.
Se collochiamo affacciati (ad una certa distanza tra loro) i due poli
magntetici, e li facciamo traslare verticamente in versi opposti (vale
a dire che facciamo ruotare il sistema) e collochiamo due barrette
conduttrici orizzontalmente, una davanti al polo nord e l'altra
davanti al polo sud, esse si caricheranno nei versi opposti.
Se chiudiamo in circuito le due barrette, collegandone gli estremi con
altre due barrette conduttrici a formare una spira quadra, si indurrà
corrente finchè i due poli sono in rotazione.
Non cambia nulla, in linea di principio, se i due poli magnetici sono
quelli di una calamita rettilinea che ruota intorno al suo asse
trasversale ed i due conduttori rettilinei sono collocati
orizzontalmente all'esterno di essa, uno di fronte al polo nord e
l'altro al polo sud: chiudendo il circuito anche con questi si induce
ugualmente corrente (ed è la dinamo della bicicletta).
Ti risulta fin qui?
Ma torniamo ai due poli rotnati all'esterno dello statore.
Avevo scritto: "collocati ad una certa distanza tra loro", e questo è
il punto.
Se avviciniamo i due poli in rotazione i due campi elettrici con verso
opposto si attenueranno entrambi, cominciando ad elidersi, fino
tendenzialmente a a scomparire quando i due poli saranno quasi a
contatto.
Quanto più estese sono le superfici dei due poli, tanto più
velocemete, con la diminuzione della loro distanza, si attenueranno
fino ad annullarsi i due campi elettrici.
Nei motori reali quella "certa distanza" alla quale i due campi
elettrici non interferiscono distruttivaemnte è garantita
tranquillamente proprio dalla limitata estensione delle superfici
delle facce polari e della ragioenvole dimensione che deve avere lo
statore: il parallelismo delle linee di forza del campo magnetico
(l'unformità) decresce molto velocemetne con la distanza da ciascuna
delle due facce polari.
Un un esperimento mentale con le tue due superfici infinite, a
quaslsiasi distanza tra loro collocate, il campo magnetico sarebbe
uniforme (linee di forza tra i due poli rigorosamente parallele ed
equidistanti) ed il campo elettrico indotto dalla rotazione
perfettamente nullo.
In questo esperimento mentale si indurrebbe corrente in una spira
ferma tra i due poli?
Luciano Buggio