Fabio Alessandrini e' figlio di Maurizio, fondatore e animatore del
FAVIS - Familiari Vittime delle Sette, associazione di Rimini
http://www.favis.org/favis2/index.php
La FAVIS e' membro permanente della FECRIS - federazione europea dei
centri di ricerca sul settarismo - assieme ad altre tre associazioni
italiane: ARIS Veneto, ARIS Toscana, CeSAP.
Con le suddette associazioni si batte da anni per la reintroduzione
del reato di plagio. Alessandrini e' anche stato sentito di recente -
in qualita' di esperto - in audizione al Senato per il DDL sulla
manipolazione mentale. Da molti anni rilascia interviste televisive e
a stampa sulla triste vicenda del figlio "plagiato e irretito dalla
setta distruttiva". Lui, come padre, ha sentito il dovere di attivarsi
per mettere in guardia le altre famiglie dai pericoli che certi gruppi
rappresentano per l'unita' e la serenita' familiare.
Apparentemente di quel figlio si erano perse le tracce. Da parte sua,
il ragazzo (ora uomo fatto) non aveva mai rilasciato dichiarazioni
sulla campagna del padre contro di lui e il suo gruppo. Dai racconti
di Alessandrini-padre, io me l'immaginavo "prigioniero" in qualche
cascinale immerso nelle nebbie venete, isolato dal mondo.
Il 6 ottobre scorso, Fabio Alessandrini ha rilasciato a una TV di
Rimini la sua prima, lunga intervista sulla vicenda che l'ha visto
involontario protagonista.
Potete visionarla qui:
Prima parte
http://www.youtube.com/watch?v=og2t_vAOlkk
Seconda parte
http://www.youtube.com/watch?v=RJImW4hDUKg
Ho trovato molto interessante il suo racconto, se non altro perche'
ritengo sia sempre indispensabile sentire sempre tutte le campane.
Finalmente abbiamo modo di ascoltare il punto di vista di quest'uomo,
che il padre da anni definisce "plagiato".
Mi hanno infastidita i racconti di Fabio sulla vita sessuale dei
genitori, ma credo che per inquadrare quello che Alessandrini-padre
descrive pubblicamente da 11 anni come "un figlio plagiato dalla setta
che distrugge le famiglie, tanto che io non vedo piu' mio figlio da
anni e lui ha troncato i rapporti con la sua famiglia", sia necessario
capire come quel figlio abbia vissuto la famiglia e le relazioni
familiari.
Se cio' che dice Fabio e' vero, allora siamo di fronte a un bambino
cresciuto in una situazione familiare molto particolare dove da una
parte il padre ha brillato per assenza, dall'altra si e' distinto per
ingerenze nelle scelte del figlio.
Dalle parole di Fabio emerge il ritratto di un ambiente familiare
destabilizzante per chiunque.
Fabio viveva il padre Maurizio come uno "zio lontano" che si faceva
vedere ogni tanto. I punti di riferimento affettivi di Fabio erano la
madre e la sua compagna convivente. Non c'e' da stupirsi se poi, una
volta trovata un'alternativa a quel modo di vivere, vedere,
strutturare il mondo e i rapporti interpersonali, l'abbia abbracciata
al volo.
Fabio racconta che alla sua entrata nel gruppo (di cui non dice nulla)
il padre, la madre e la di lei compagna cominciarono a dirgli che era
un "plagiato", ovvero un incapace totale.
Sono accuse che non aiutano a capire il suo disagio interiore e che
sicuramente farebbero allontanare qualsiasi persona se le senta fare
ripetutamente.
I genitori e la compagna della madre fondarono addirittura una
"associazione antisette" e lo hanno preso a emblema del "male che le
sette fanno alla famiglia". Non solo: Fabio dice che il comportamento
dei suoi parenti gli hanno fatto terra bruciata nella sua comunita' di
riferimento (Rimini), tanto che alla fine si e' trasferito.
Sicuramente non prendo le sue parole per oro colato, ma se anche solo
la meta' di quello che dice e' vero (e non ho motivo di ritenere che
non lo sia), ce n'e' gia' piu' che a sufficienza per farsi qualche
domanda e inquadrare meglio la vicenda.
Vicenda che, ripeto, Alessandrini padre - con la sua FAVIS e il suo
attivismo - ha voluto far diventare il simbolo della "pericolosita'
delle sette" e l'emblema stesso della necessita' di una legge sul
plagio.
Questa intervista mi pare anche un assaggio di cio' che potrebbe
accadere se fosse approvata la legge sulla manipolazione mentale che
FAVIS, ARIS e CeSAP reclamano a gran voce.
Panni sporchi lavati in pubblico, il verdetto lasciato nelle mani
degli psichiatri, ma soprattutto famiglie definitivamente distrutte.
Non dimentichiamo che la stragrande maggioranza delle persone che
entrano in un gruppo che noi definiamo "settario" ne escono
autonomamente nel giro di alcuni anni. L'uscita diviene meno
percorribile se l'alternativa al gruppo sono familiari che si lasciano
convincere da qualche "associazione antisette" che i parenti sono dei
"plagiati" e vanno a sollevare polvere sui media, piuttosto che
affidarsi a esperti di mediazione familiare.
>Il 6 ottobre scorso, Fabio Alessandrini ha rilasciato a una TV di
>Rimini la sua prima, lunga intervista sulla vicenda che l'ha visto
>involontario protagonista.
>Potete visionarla qui:
>
>Prima parte
>http://www.youtube.com/watch?v=og2t_vAOlkk
>
>Seconda parte
>http://www.youtube.com/watch?v=RJImW4hDUKg
>
>Dalle parole di Fabio emerge il ritratto di un ambiente familiare
>destabilizzante per chiunque.
Stralci dell'intervista a Fabio Alessandrini, Rete 8 VGA, Telerimini,
6 ottobre 2011
http://www.youtube.com/watch?v=og2t_vAOlkk
Fabio Alessandrini: Tramite la FAVIS, i miei genitori hanno cercato di
distruggere la mia credibilita', hanno cercato di farmi passare per
una persona plagiata, forse finita in chissa' quale realta', che non
fosse credibile, in poche parole.
Questo perche', durante il periodo passato con la mia famiglia, non ho
mai vissuto una vita serena, semplice, e ho sempre vissuto delle
situazioni e ho incontrato persone che ...
(giornalista) situazioni difficili per una buona crescita, lei dice
[...] quando e' arrivato il punto di rottura?
FA: e' arrivato all'eta' di 24 anni, quando io vivevo assieme a mia
madre, che gia' aveva divorziato da mio padre quando io avevo sei
anni, quindi mio padre ci ha abbandonati come famiglia quando io avevo
sei anni. E comunque per il resto della mia vita non e' mai stato
presente, non sono mai cresciuto con una figura paterna vicino, ma con
una specie di zio, di lontano parente che ho dovuto comunque... quando
mia madre mi metteva in situazioni difficili, anche pericolose a
volte, ha sempre girato la testa.
[...] quando avevo 15 o 16 il rapporto tra mia madre e quella donna si
e' trasformato in una vera e propria relazione sentimentale, e per me
fu scioccante [...] purtroppo questa persona aveva reso mia madre un
vero e proprio burattino, mia madre era succube di questa persona
[...] aveva un fortissimo ascendente, riusciva sempre in un modo o
nell'altro a farle fare quello che voleva [...] era una cosa morbosa,
cosa che mia mamma era abituata a vivere anche nei miei confronti, un
rapporto morboso, possessivo.
[...] loro adesso dicono che sono impazzito, che sono finito in una
setta, in realta' erano gia' cose che facevano parte degli interessi
di questa persona. Era lei che si interessava di cartomanzia, di
esoterismo e simili, astrologia... praticava queste cose [...] a 16
anni m'e' capitato di svegliarmi e trovarla a compiere atti
autolesionisti, prendere un coltello e farsi delle ferite sul braccio,
di notte. Io avevo 16 anni, sono cose che comunque col tempo segnano.
Con tutto quello che c'era dietro [...]
giornalista: quindi lei a un certo punto non e' piu' riuscito a
sopportare questa situazione e a 24 anni ha deciso di andarsene.
FA: si', mi sono trovato di fronte a una situazione in cui ho detto a
mia madre "io non riesco piu' a vivere serenamente cosi' e a prendermi
cura di te, perche' dal mio punto di vista questa persona ci sta
rovinando la vita. Andiamo a vivere a Verona dai nonni, lontano da
questa presenza dal mio punto di vista inquietante.
giornalista: che risposta ha avuto da sua madre?
FA: e' stata di smettere immediatamente, di lasciare stare S. che non
c'entrava nulla, che ero io che avevo delle idee strane, che se avessi
continuato in quella maniera, cioe' prendendomela con S., lei mi
avrebbe rovinato la vita, ma nel vero senso della parola. Mi ha
minacciato di prendersela non solo con me, ma di cominciare ad andare
in giro dai miei amici, i miei parenti, tutto cio' che era il mio
mondo, che sarebbe andata alle televisioni, ai giornali, da chiunque
per cercare di farmi passare come un matto.
giornalista: perche' secondo lei questa paura?
FA: penso che questa reazione sia stata data prima di tutto dal fatto
che [...] mia madre era morbosamente succube di questa persona [...]
come dire, ho sempre vissuto delle situazioni molto precarie, molto
pesanti.
giornalista: e in questo, il ruolo di suo padre?
FA: mio padre non c'era. Mio padre conosceva queste cose, ma ha sempre
infilato la testa nel terreno come fa uno struzzo. Se n'e' sempre
fregato, nel vero senso della parola di quello che capitava a me. Lui
era come uno zio lontano che qualche volta si faceva vedere per le
feste.
giornalista: lui ha sempre capito, creduto che lei fosse stato rapito
e raggirato da una setta.
FA: questo e' quello che loro vogliono dare a credere, sanno benissimo
che non e' vero.
giornalista: quindi loro sanno dove vive adesso...
FA: hanno sempre [...] prima nel trevigiano, adesso abito in Friuli.
Ho 35 anni e sono fondamentalmente una persona serena, a parte questo
discorso. Lavoro, pratico uno sport da difesa e lo insegno. Ho una
vita normale come qualsiasi persona, cosa che loro non hanno mai
accettato, non perche' non volessero che io vivessi una vita mia, ma
perche' avevano paura che io potessi tirare fuori quelli che sono i
loro scheletri nell'armadio [...] Quello che avrei voluto dire loro,
avete creato questa associazione, andate in giro per telegiornali,
avete smosso chiunque, anche andare al Senato per far fare una legge,
sempre delle grandi scuse.
G: quindi l'allontanamento non e' dovuto a una setta, ma a qualcosa
che riguarda la vostra famiglia
FA: esatto. Il problema e' che loro non hanno lasciato fra me e loro
questa "faida", hanno messo di mezzo persone che non c'entrano nulla.
Tutti coloro che gli hanno dato fiducia, che hanno messo in mezzo
[...] Le famiglie che si rivolgono a loro per essere tutelate perche'
magari hanno veramente una realta' del genere [...] vengono sbattute
magari in televisione, o in mezzo a dei processi [...] questo lo dico
perche' ho conosciuto delle persone che li hanno aiutati a fondare
questa FAVIS [...] persone che all'inizio ci hanno creduto ma che poi
si sono rese conto da sole [...] mentre mio padre adesso va in giro
per le televisioni e i giornali a fare l'esperto dei movimenti, dei
culti spirituali, delle sette, quando in realta' non lo e', lui e' un
ragioniere e basta, non ha nessuna cultura scientifica di questo
fenomeno.
G: lei in questi anni non ha mai cercato di andare alla TV o ai
giornali per dire la sua? Mi risulta che questa sia la prima volta.
FA: No. Sono passati 11 anni, sono tanti [...] da parte mia non c'e'
mai stata una fortissima volonta' a uscire allo scoperto perche'
sinceramente, hanno costruito un castello di carte [...] per come era
stata fatta la cosa, molto probabilmente nel momento in cui c'era la
carne al fuoco sarei veramente potuto passare per un pazzo. Io
semplicemente per evitare di continuare questo conflitto con loro
pensavo che alla loro eta' dimostrassero un po' di maturita' [...]
cercare di smettere di utilizzare gli altri per coprire quelli che
sono i loro errori della vita.
G. Lei poi per dimostrare che pazzo non e' e' andato da uno psichiatra
per farsi fare una perizia.
FA: Esatto, io sono andato da un neuropsichiatra [...] gli ho spiegato
la mia situazione [...] questo e' quello che mi e' capitato. Mi dica,
se io sono pazzo mi curi. La risposta e' stata che io non sono pazzo,
non sono una mente plagiabile, gia' solo questo smentirebbe tutto
quello che hanno detto [...] hanno strumentalizzato le persone per me,
per venire a casa mia per un mese a tormentarmi, a urlare fuori dalla
finestra, ad andare in giro per le case dei vicini a dire "loro sono
una setta, loro hanno fatto questo" o andare dal Maurizio Costanzo
[...] andare in procura a inventare che c'era un caso di una setta. A
forza di dai e dai nel tempo, il tarlo... le persone ci credono, anche
se non e' vero.
G. Ma lei non ha mai avuto contatti con un certo tipo di mondo?
FA: mai [...] Tutto quello che hanno fatto, isolarmi, cancellare tutti
i legami che io avevo qui a Rimini, facendomi passare all'inizio per
una persona che aveva abbandonato la famiglia, dopo di che questa S.,
la compagna di mia madre, ha trovato un altro argomento, quello delle
sette. Quale miglior motivo... spaventare queste persone, dire
guardate che questo e' impazzito. La persona viene emarginata, viene
isolata. Ma non si sono fermati li', come speravo [...]
G. In tutti questi anni lei ha mai cercato un incontro con i suoi
genitori per cercare di capirsi?
FA: io non l'ho fatto, perche' subito fin dall'inizio loro hanno reso
chiaro quelle che erano le loro intenzioni [...] e' inutile cercare di
parlare di qualcosa con qualcuno che non vuole sentire [...] loro
continuavano a dire che non sapevano dove ero finito, che erano anni
che non mi vedevano, quando in realta' ci vedevamo in tribunale. Sono
venuti a trovarmi piu' di una volta [...] addirittura una volta mio
padre ha perso le staffe e mi ha messo le mani addosso, m'ha dato due
schiaffi [... quando ero bambino] aveva il vizio di alzare un po'
troppo le mani nei miei confronti. Non che mi pestasse, ma erano piu'
i momenti in cui alzava le mani di quelli in cui usava le parole.
G. Vuole fare un appello in chiusura?
FA [...] A tutte le persone che in buona fede hanno creduto alla FAVIS
e quindi ai miei genitori e alla compagna di mia madre, chiedo scusa
[...]
L'appello che voglio fare ai miei genitori e' che all'eta' della
pensione credo sia venuto il momento di dimostrare un po' di
maturita'. Posso comprendere gli errori di una vita [...] ma non
riesco a capire la crudelta', la perfidia e la cattiveria che mi avete
mostrato in questi 11 anni [...] chiudete il teatrino che avete messo
su in questi 11 anni perche' non ha piu' senso di esistere. E non ci
sono solo io che lo dico, ma anche le persone che sono uscite dalla
FAVIS, con cui ho parlato [...]. In realta' [la FAVIS] e' solo mio
padre, mia madre e la compagna di mia madre [...] non era
un'associazione di famiglie, ma una famiglia sola che autoritariamente
decideva quello che doveva fare [...] stavano decidendo come creare un
rapimento nei miei confronti, volevano assoldare [...] un ex della
legione straniera [...] volevano assoldarlo per rapirmi e poi
rimettermi nelal societa' utilizzando dei metodi coercitivi [...]
Giornalista: bene, Fabio Alessandrini si e' assunto la piena
responsabilita' di tutto quello che ci ha raccontato [...] diamo la
piena disponibilita' ai genitori del sig. Fabio Alessandrini, se lo
vorranno, di venire qui e di raccontarci anche loro la loro versione
dei fatti [...]