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Affidabilità e precisione dell'elettrometro

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Sole

da leggere,
20 gen 2010, 17:06:5420/01/10
a
L'impeccabile analisi dei componenti di un e-meter sviluppata da Leo
nel suo articolo ( http://xenu.com-it.net/meter/e-meter.htm ) “Ohm
mani pad me Ohm: autopsia di un E-meter“, esaustiva per sua natura da
un punto di vista tecnico ed estetico, non esaurisce purtroppo
l'argomento sotto il profilo “etico” e funzionale.

L'elettrometro è DAVVERO una specie di Macchina della Verità? E' sul
serio efficiente quando segna cadute ed aghi liberi su ricordi, nomi,
date, pensieri e via dicendo? Reagisce solo alla pressione e alla
sudorazione della mani (come dicono alcuni) o funge da resistenza
sensibile alle “masse” mentali (come affermava LHR)?

L'elettrometro è l'unico vero”dato stabile” dei livelli OT...
oggettivamente, togliendo l'e-meter alle sedute di quei Livelli si
strapperebbe ogni sicurezza ed ogni “prova” di pseudoscientificità
alle stesse... e se, in teoria, lo stato di Clear può essere raggiunto
anche senza il suo uso col solo auditing di Book One, di fatto
sarebbe impossibile audirsi e audire i livelli OT.

Su di una persona che non ne conosce il funzionamento o che, pur
conoscendolo, non ha alcuna intenzione di alterarne le letture (cosa
che, per quanto non semplice, è almeno parzialmente possibile con un
po' di “allenamento”) quanto è affidabile un elettrometro? Che
“sicurezze” ci dà?

Io l'ho usato molte volte, da entrambi i lati del tavolo, ed è chiaro
che una mia idea a riguardo me la sono fatta, ma mi piacerebbe
confortarla e confrontarla con quelle di altri auditor.

Ce n'è qualcuno in giro a cui va di parlarne?

Leonardo Serni

da leggere,
20 gen 2010, 19:32:5920/01/10
a
On Wed, 20 Jan 2010 14:06:54 -0800 (PST), Sole <solesa...@yahoo.it>
wrote:

>Su di una persona che non ne conosce il funzionamento o che, pur
>conoscendolo, non ha alcuna intenzione di alterarne le letture (cosa

>che, per quanto non semplice, � almeno parzialmente possibile con un
>po' di "allenamento") quanto � affidabile un elettrometro? Che
>"sicurezze" ci d�?

Non moltissime. Se le integri con una conoscenza/esperienza dell'auditor
forse ottieni qualcosa, ma *secondo me* quello che ottieni e' frutto per
la maggior parte proprio dell'auditor.

Insomma, e' vero si puo' riuscire a trasformare una vecchia suola in una
succulenta bistecca - aggiungendoci sopra abbastanza spezie e abbastanza
bistecca :-). Ma la suola di per se' ha contribuito pochino.

Tornando all'elettrometro, il problema non e' tanto l'INTENZIONE di fare
paniccio delle sue letture (cosa dimostrata possibile - e se m'alleno un
po' con un ohm-metro, riuscirei a fare di molto peggio). Il guaio grosso
e' che per quanto labile esiste un feedback inconscio (e neanche troppo)
che porta l'audito a controllare se stesso... Ci mettera' un po', forse;
ma e' relativamente facile auto-portarsi in stato alfa.

(Secondo problema, meritevole di thread a parte: andare in stato alfa in
condizioni non controllate IMHO e' *MALE*).

E in quello stato non mi meraviglia per nulla vedere un 'clean sweep', e
con un po' di impegno riesci a mantenerlo anche se qualcuno ti rifila un
tastone di soppiatto, o ti urla nelle orecchie. A quel punto pero' siamo
quasi a parlare di autoipnosi, e questo (sempre IMHO!) getta una luce un
tantino sinistra, sullo stato di benessere che si sentirebbe dopo. Ad un
completo profano come me, senza aver intervistato un audito, questa cosa
somiglia tanto a un trip da endorfine con successiva crisi. Ma magari mi
sbaglio, eh.

Restando all'elettronica bruta, e a una sessione "dolce", l'elettrometro
puo' magari sostituire il lettino dello psicanalista. Il problema e' che
non va in mano a uno psicanalista, e uno che non sa dove mettere le mani
- ma rincuorato dal fatto che sta "seguendo" le dritte di un emeter - e'
in grado di causare danni notevoli.

Nelle mani di una persona intelligente e sensibile, consapevole di tutti
i limiti propri, altrui e dei rischi in gioco, potrebbe fungere da punto
focale e magari venirne fuori qualcosa di buono... ma a quel punto nelle
stesse circostanze un ohm-metro (meglio ancora un mini-poligrafo) *VERO*
farebbe molto di piu'.

Leonardo (tutto S.E.&O., beninteso)

--

The cock doth craw, the day doth daw,
the channerin' worm doth chide:
gin we be mist oot o' oor place,
a sair pain we maun bide.

Sole

da leggere,
21 gen 2010, 16:47:2621/01/10
a
Caro Leo

Tanti per metterci a nostro agio, direi di togliere di mezzo ogni
IMHO, AMMA e SE&O... quando non si parla di matematica e di scienze
esatte, do per scontato che ogni persona di buon senso li sottintenda
nel terminare l'esposizione di un proprio pensiero, e a te il buon
senso non manca, almeno quando scrivi ;)

Passando “all'uso” dell'elettrometro, andrebbe innanzitutto osservato
da tre punti differenti: 1. da quello di chi riceve l'auditing (colui
che regge le lattine e di fronte ha un auditor); 2. da quello
dell'Auditor (stai dalla parte dei comandi e di fronte hai un altro
individuo che tiene le lattine); 3. da quello del Solo (che audisce se
stesso tenendo le due lattine con una mano e controllando
contemporaneamente lo strumento con l'altra e con la vista).

Sul punto 3 mi riesce dura addentrarmi... io ero un classe IV e, se
pure in teoria so come si fa, in pratica non mi sono mai
autoaudito... chiaro che ho delle mie idee a riguardo, ma le
considero più che altro una “sommatoria” grossolana e teorica delle
situazioni sperimentate personalmente quando mi trovavo nelle
posizioni dei punti 1 e 2. Magari speriamo nell'intervento di qualche
Solo, utente di questo forum, che possa lucidare il soggetto e
delucidare il tema.

Ma i punti 1 e 2 sono notevoli... l'auditor ti dice, ad esempio,
“ricorda una volta che hai interrotto bruscamente la comunicazione con
qualcuno”, e tu pensi fra te e te “non mi va di raccontagli di quando
ho mandato a quel paese mio padre”. Appena il tempo di pensarlo e
l'auditor ti chiede: “Cos'era questo?”. Da quel momento è finita... se
l'auditor non è un pollastro e sa fare bene il suo “mestiere” non te
lo levi più di torno, a meno che tu non riesca a diventare a tutti
gli effetti “inconsapevole” di quel tuo ricordo.

Ora, tu puoi tentare di escludere o coprire un pensiero
“seppellendolo” sotto un altro, ma non di renderti inconsapevole di
qualcosa di cui sei consapevole... tanto per continuare sull'esempio,
posso trasformare quella caduta dell'ago notata dall'auditor in un
bell'ago fluttuante pensando intensamente a quando mi sono scopato in
allegria una mia amica, accompagnando il tutto con un sorriso sincero
stimolato dal ricordo, e se lui ci casca vedendo ago libero e VGI
(indicatori mooolto buoni) mi dice “Prosit... la messa è finita, vai
in pace”, ma questo succede se lui è un inetto, o un principiante, o
se pensa poco a me e molto a cosa sta facendo sua moglie a casa con
l'idraulico, o se gli va di terminare la seduta perché anche lui si è
rotto le palle...

Ma se è uno sveglio e preparato, se sta attento all'andamento della
seduta, se ha capito cos'è un TR3 e sa usare il “filo diretto”,
continuerà a dirti “torna a quel pensiero che ha causato la lettura
precedente!” e tu puoi anche resistere un po' di secondi al
martellamento tenendo lontano il ricordo dello scazzo con tuo padre,
ma appena risfiori il pensiero lui leggerà la stessa reazione dell'ago
e ti chiederà “Cos'è questo?”. Ora, puoi provare a fornire un dato
diverso “Beeeh, adesso che ci penso... è vero... in seconda elementare
la maestra mi ha fatto una domanda e io sono uscito dalla classe senza
risponderle”, ma finché tu sei “consapevole” che non gli stai
raccontando il “vero episodio” lui leggerà un ago fisso, e ti
continuerà a fare la stessa domanda fino a che non gli spari un
liberatorio “Siii, tre giorni fa ho mannato affanculo mi' padre”. Solo
allora, da un auditor esperto, ti sentirai dire “Bene, il tuo ago è
libero”.

Due o tre considerazioni... la prima è che queste sono cose che ho
sperimentato di persona, e da entrambi i lati dell'emeter.

La seconda è che le “letture” avvengono in base alla
specifica“considerazione” che il preclear dà alla cosa e non in base
alla “teorica” morale comune: se io gonfio di botte Pippo, e l'auditor
mi chiede “Hai mai fatto del male a Pippo?”, non ci saranno letture se
io non reputo che sia un MALE picchiare Pippo.

La terza si riallaccia a quelli che tu hai giustamente definiti come
“stato alfa e autoipnosi” (argomento meritevole in effetti di un
capitolo a parte): si ottengono letture anche se un episodio non è
realmente accaduto ma il preclear è pienamente convinto che lo sia (il
tipico Dub-In)... e a questo io ricollego i livelli OT. Quando si è
arrivati a quel “Punto del Ponte” (pardonemuà lecalembùr) quel che ha
detto LRH viene già considerato dallo scientologo di turno come
Quintessenza Distillata di Verità Pura... è come se già facesse parte
della sua storia e della Vera Storia dell'Uomo, ed è quindi “naturale”
che un elettrometro gli dia letture su “75 milioni di anni fa”, su
“bombe nucleari nel Vesuvio”, su “implant marcabiani”, su “Cip e
Ciop”. e su “navi in fiamme al largo dei bastioni di Orione”.

Sole (non scrivo imho, ma lo sottintendo)

On 21 Gen, 01:32, Leonardo Serni <ser...@tin.it> wrote:
> On Wed, 20 Jan 2010 14:06:54 -0800 (PST), Sole <solesatiri...@yahoo.it>


> wrote:
>
> >Su di una persona che non ne conosce il funzionamento o che, pur
> >conoscendolo, non ha alcuna intenzione di alterarne le letture (cosa

> >che, per quanto non semplice, è almeno parzialmente possibile con un
> >po' di "allenamento")  quanto è affidabile un elettrometro? Che
> >"sicurezze" ci dà?

Leonardo Serni

da leggere,
21 gen 2010, 17:37:3521/01/10
a
On Thu, 21 Jan 2010 13:47:26 -0800 (PST), Sole <solesa...@yahoo.it>
wrote:

>Ma i punti 1 e 2 sono notevoli... l'auditor ti dice, ad esempio,


>"ricorda una volta che hai interrotto bruscamente la comunicazione con
>qualcuno", e tu pensi fra te e te "non mi va di raccontagli di quando
>ho mandato a quel paese mio padre". Appena il tempo di pensarlo e

>l'auditor ti chiede: "Cos'era questo?". Da quel momento � finita... se
>l'auditor non � un pollastro e sa fare bene il suo "mestiere" non te
>lo levi pi� di torno, a meno che tu non riesca a diventare a tutti


>gli effetti "inconsapevole" di quel tuo ricordo.

Si' e no. Esiste un'altra tecnica piu' abbordabile: il non capire quello
che ti dice l'auditor - io ho sperimentato con successo il calcolare gli
anagrammi delle prime due parole di ogni domanda (tuttavia *non* era una
sessione di auditing di Dianetics, ma proprio un esperimento, per vedere
se e come era possibile diventare "trasparenti" a vari tipi di metodi di
indagine indiretta, tipo lo stress vocale).

Questa comunque e' una tecnica INTENZIONALE per 'schermarsi'. In realta'
nel caso generico in cui si indaga in questo modo, quello che avviene, e
anche abbastanza in fretta - con un auditor "vero e bravo" ci vorra', di
sicuro, piu' tempo; ma son certo che succeda lo stesso - e' la creazione
di una specie di personalita' secondaria che risponde al posto dell'"io"
reale. Gli attori professionisti in questo sono particolarmente bravi, e
lo chiamano "calarsi nel personaggio": quando parli a Stevenson non stai
parlando con l'attore che sta impersonando Amleto, parli col principe di
Danimarca.

>risponderle", ma finch� tu sei "consapevole" che non gli stai
>raccontando il "vero episodio" lui legger� un ago fisso, e ti
>continuer� a fare la stessa domanda

In questo caso, direi che non hai sufficientemente "caricato" l'episodio
civetta. Ti devi convincere che e' QUELLO, che non vuoi dire. In realta'
dopo qualche episodio del genere trovi un episodio civetta e ti convinci
DAVVERO che e' quello che vuoi nascondere; il tutto in un microsecondo.

Comunque pu� darsi che questo non funzioni sempre e con tutti (non tutti
sono dei bravi attori, in fin dei conti). E anche qui l'esperienza dell'
auditor gioca un ruolo importantissimo. Io, devo dire, ho un campione di
studio decisamente poco significativo per quantit� e qualit�.

Una delle considerazioni che mi fanno dire che l'aggeggio funziona poco,
e' che ci sono dozzine di storie di "blow" apparentemente a ciel sereno;
ora, mentre uno che se ne va e l'anno dopo ti dice "Ma io mica credevo a
niente di quella roba l�" POTREBBE essersi "fatto il film" dopo l'uscita
anche per autogiustificarsi o cose cosi' (succede, succede...), e' certo
che uno che scappa due giorni dopo che e' stato esaminato e trovato "OK"
indica che qualcosa non va nel test.

Magari potrebbe darsi che da un certo punto in poi, gli auditor viaggino
un po' col paraocchi, per cosi' dire. Non lo so, e' un'ipotesi... per me
la piu' probabile e' che l'emeter cosi' com'e' "funzioni" solo come prop
di un auditor. Per esserne sicuri dovremmo dare a due veri Scientologist
un emeter sabotato in modo da falsificare le letture, e vedere se e come
se ne accorgono.

Leonardo

shen144

da leggere,
21 gen 2010, 18:08:0521/01/10
a
On 21 Gen, 23:37, Leonardo Serni <ser...@tin.it> wrote:

Cut

>Per esserne sicuri dovremmo dare a due veri Scientologist
> un emeter sabotato in modo da falsificare le letture, e vedere se e come
> se ne accorgono.
>
> Leonardo


Argomento affascinante!

Mi verrebbe da immaginare anche una seduta di auditig a un "meditatore
professionista" (scusate l'espressione) che ne so, magari un Jainista
ortodosso (quelli che si mettono un velo davanti alla bocca per non
mangiarsi i moscerini (metempsicosi!!)) , che si ritrova con un
"crimine orrendo" perché per sbaglio ha calpestato una formica.
Come reagirebbe un auditor "serio" all'eventuale "sintonia" sulla
percezione di tale crimine?

Shen


Sole

da leggere,
30 gen 2010, 10:56:4230/01/10
a
On 21 Gen, 23:37, Leonardo Serni <ser...@tin.it> wrote:

Caro Leo

Scusa il ritardo nella risposta e passiamo subito al sodo.

Tutte le tue osservazioni mi appaiono ragionevoli e plausibili anche
se, finché ne parliamo qui, non possono essere suffragate da una prova
empirica che ne confermi l'assoluta correttezza. Un po' più fragili
mi sembrano quelle relative alle tecniche di “inganno”... ad esempio,
un circuito mentale come quello degli anagrammi per “autoimpedirti” di
comprendere la domanda dovrebbe dare una lettura di ago fisso, e un
auditor “normale” capisce da questo che tu non stati effettivamente
scorrendo un episodio ma la tua attenzione è bloccata (o in loop) su
qualcosa che non ha “carica” emotiva... e se fosse un auditor
“istruito” oltre che “normale” ti ripeterebbe all'infinito la stessa
domanda: a te ogni volta servirebbe qualche microsecondo per
bypassarla con trucco degli anagrammi, ma a lui neanche quello per
continuare a riformularla.

Pure la storia dell'attore che si cala in una parte, per quanto
seducente, potrebbe scontrarsi con la considerazione che è più
semplice recitare a teatro davanti ad un pubblico estasiato che non
quando la situazione circostante ti richiama sistematicamente alla
realtà. Calarsi “in toto” nei panni di Otello non è agevole quando di
fronte hai qualcuno che, documenti alla mano, ti ricorda
continuamente: “ehi amico... tu ti chiami Peppino, e adesso SEI
Peppino, mica Otello”.
Ohì, beninteso, non è detto che non ci si possa riuscire, ma in tal
caso la farei rientrare nell'ipotesi da te ventilata, che vedo ben più
sostanziosa, di una sostituzione della “Personalità Pensante”... (LRH
aveva “previsto anche questo :))... ci sono interi spezzoni di
Traccia, dove vengono audite proprio queste “personalità” che non sono
l'Io, ma mi ci vorrebbe una nottata per descriverti quel che in una
chiacchierata a voce potrebbe magari estinguersi in una
mezz'oretta).


Comunque, caro Leo, per sintetizzare... il discorso che faccio è
molto semplice. Lo scientologo fonda la “sua” sicurezza proprio sull'e-
meter. Il ragionamento è questo:

1: Ho ricordato quando a sette anni ho avuto con tutta la mia famiglia
un incidente automobilistico, e l'e-meter (che è uno strumento
elettronico) mi ha dato una determinata lettura.

2: Quando ho ricordato di essere esploso insieme a tutto l'equipaggio
sull'astronave per Aldebaran 30000 vite fa, l'emeter (che è uno
strumento elettronico) ha fornito un'analoga lettura.

3: Visto che “sono certo” del ricordo di cui al punto 1, ergo “posso
dirmi certo” del ricordo di cui al punto 2.

Lo scientologo quindi, lungi dal leggere come il Paradosso di
Epimenide l'equazione proposta, la traduce invece come il più semplice
e corretto dei sillogismi aristotelici.

Riuscire a DIMOSTRARE al mondo, scientificamente ed empiricamente, che
l'elettrometro “sbaglia”, significa in pratica DIMOSTRARE al mondo che
Scientology “sbaglia”. E non dimostrarlo a chiacchiere (ché le
chiacchiere, per loro natura, sono soggette a discussione) ma
tecnicamente proprio sullo strumento da cui essa non può prescindere
per la sua Cura Spirituale.

Con una dimostrazione del genere si entrerebbe, di fatto e di diritto,
nel novero dei Benefattori dell'Umanità.

Capisco che tu possa parlarne solo a “grandi linee” in quanto, per
tua fortuna, non hai avuto un'esperienza diretta da auditor, ma è
anche per questo (e non certo per volontà di estromissione o puzzetta
sotto al naso) che nel mio post di apertura mi ero auspicato di
trovare qualche auditor con cui parlarne. Ma noto che sono rari anche
qui, come nei vangeli i buoni samaritani.

Un caro saluto e grazie della tua sempre gradita disponibilità


> On Thu, 21 Jan 2010 13:47:26 -0800 (PST), Sole <solesatiri...@yahoo.it>


> wrote:
>
> >Ma i punti 1 e 2 sono notevoli... l'auditor ti dice, ad esempio,
> >"ricorda una volta che hai interrotto bruscamente la comunicazione con
> >qualcuno",  e tu pensi fra te e te "non mi va di raccontagli di quando
> >ho mandato a quel paese mio padre". Appena il tempo di pensarlo e

> >l'auditor ti chiede: "Cos'era questo?". Da quel momento è finita... se
> >l'auditor non è un pollastro e sa fare bene il suo "mestiere" non te
> >lo levi più di torno,  a meno che tu non riesca a diventare a tutti


> >gli effetti "inconsapevole" di quel tuo ricordo.
>
> Si' e no. Esiste un'altra tecnica piu' abbordabile: il non capire quello
> che ti dice l'auditor - io ho sperimentato con successo il calcolare gli
> anagrammi delle prime due parole di ogni domanda (tuttavia *non* era una
> sessione di auditing di Dianetics, ma proprio un esperimento, per vedere
> se e come era possibile diventare "trasparenti" a vari tipi di metodi di
> indagine indiretta, tipo lo stress vocale).
>
> Questa comunque e' una tecnica INTENZIONALE per 'schermarsi'. In realta'
> nel caso generico in cui si indaga in questo modo, quello che avviene, e
> anche abbastanza in fretta - con un auditor "vero e bravo" ci vorra', di
> sicuro, piu' tempo; ma son certo che succeda lo stesso - e' la creazione
> di una specie di personalita' secondaria che risponde al posto dell'"io"
> reale. Gli attori professionisti in questo sono particolarmente bravi, e
> lo chiamano "calarsi nel personaggio": quando parli a Stevenson non stai
> parlando con l'attore che sta impersonando Amleto, parli col principe di
> Danimarca.
>

> >risponderle", ma finché tu sei "consapevole" che non gli stai
> >raccontando il "vero episodio" lui leggerà un ago fisso, e ti
> >continuerà a fare la stessa domanda


>
> In questo caso, direi che non hai sufficientemente "caricato" l'episodio
> civetta. Ti devi convincere che e' QUELLO, che non vuoi dire. In realta'
> dopo qualche episodio del genere trovi un episodio civetta e ti convinci
> DAVVERO che e' quello che vuoi nascondere; il tutto in un microsecondo.
>

> Comunque può darsi che questo non funzioni sempre e con tutti (non tutti


> sono dei bravi attori, in fin dei conti). E anche qui l'esperienza dell'
> auditor gioca un ruolo importantissimo. Io, devo dire, ho un campione di

> studio decisamente poco significativo per quantità e qualità.


>
> Una delle considerazioni che mi fanno dire che l'aggeggio funziona poco,
> e' che ci sono dozzine di storie di "blow" apparentemente a ciel sereno;
> ora, mentre uno che se ne va e l'anno dopo ti dice "Ma io mica credevo a

> niente di quella roba là" POTREBBE essersi "fatto il film" dopo l'uscita

Leonardo Serni

da leggere,
30 gen 2010, 14:30:3630/01/10
a
On Sat, 30 Jan 2010 07:56:42 -0800 (PST), Sole <solesa...@yahoo.it>
wrote:

>empirica che ne confermi l'assoluta correttezza. Un po' pi� fragili


>mi sembrano quelle relative alle tecniche di "inganno"... ad esempio,
>un circuito mentale come quello degli anagrammi per "autoimpedirti" di
>comprendere la domanda dovrebbe dare una lettura di ago fisso

E' una cosa complicata. La tecnica degli anagrammi serve ad impedire
una certa serie di reazioni "a botta calda", distraendoti quel tanto
che basta.

Il mio punto principale e' che il cervello e' una bestia complessa e
incredibilmente adattabile. Benche' l'"anello" di retroazione fra la
lettura, il comportamento dell'auditor e le conseguenze sia largo ed
incerto, io credo che dato un sufficiente tempo, si instauri (magari
non sempre, e non necessariamente) un meccanismo per cui, tolti casi
di sconvolgimento personale improvviso, l'"audito" fa svolgere tutto
l'esame a una propria sotto-persona addestrata a fornire le risposte
corrette (per "risposta" intendo la variazione ohmica desiderata).

>Pure la storia dell'attore che si cala in una parte, per quanto

>seducente, potrebbe scontrarsi con la considerazione che � pi�


>semplice recitare a teatro davanti ad un pubblico estasiato che non
>quando la situazione circostante ti richiama sistematicamente alla

>realt�. Calarsi "in toto" nei panni di Otello non � agevole quando di


>fronte hai qualcuno che, documenti alla mano, ti ricorda
>continuamente: "ehi amico... tu ti chiami Peppino, e adesso SEI
>Peppino, mica Otello".

Si' e no. La differenza fra l'"audito" com'e' e come vorrebbe essere
e' probabilmente molto minore che quella fra un attore e Otello. Per
cui non e' detto che l'auditor riesca a individuarla per reagirvi.

Prendiamo un caso "classico" in cui la domanda che mi viene fatta e'
il semplice "C'e' qualcosa che non vuoi che io sappia?". Ce ne sono,
ovviamente, parecchie. Ma se sono sufficientemente concentrato sulle
cose "giuste" al punto da non esser consapevole dell'esistenza delle
cose "sbagliate", quell'esame io lo passo.

Nel caso in cui un auditor vuole in buona fede aiutare l'audito, non
procurargli alcun danno o trauma ecc., tutto funziona bene - perche'
non ci sono "cose sbagliate". Le cose che "non devono venire fuori",
sono solo quelle che l'audito nasconde a se stesso, e vorrebbe pero'
far venire fuori: audiente e audito "tirano dalla stessa parte".

Ho la netta impressione pero', che dopo i primi tempi questa NON sia
la norma in Scientology - e le affermazioni tipo "si scopre tutto" e
"non puoi nascondere nulla" che vedo fare a diversi _scientologi_ mi
confermano quest'impressione.

>Oh�, beninteso, non � detto che non ci si possa riuscire, ma in tal
>caso la farei rientrare nell'ipotesi da te ventilata, che vedo ben pi�
>sostanziosa, di una sostituzione della "Personalit� Pensante"... (LRH


>aveva "previsto anche questo" :))... ci sono interi spezzoni di

>Traccia, dove vengono audite proprio queste "personalit�" che non sono
>l'Io,

Be', la stessa cosa l'aveva detta George Orwell, ed e' vera. Lui, se
ben rammento, la chiamava "abito mentale". Piu' ti ingegni di vedere
oltre l'abito mentale, e piu' questo, alimentato da un istinto forte
come e' quello di sopravvivenza, diventa spesso e opaco.

C'e' un rischio enorme naturalmente... quello che l'abito diventi la
personalita' dominante, un "drone". E ritirare fuori la personalita'
originale a quel punto diventa un lavorone (se e' possibile, poi).

>Riuscire a DIMOSTRARE al mondo, scientificamente ed empiricamente, che
>l'elettrometro "sbaglia", significa in pratica DIMOSTRARE al mondo che

>Scientology "sbaglia". E non dimostrarlo a chiacchiere (ch� le


>chiacchiere, per loro natura, sono soggette a discussione) ma

>tecnicamente proprio sullo strumento da cui essa non pu� prescindere


>per la sua Cura Spirituale.

>Capisco che tu possa parlarne solo a "grandi linee" in quanto, per


>tua fortuna, non hai avuto un'esperienza diretta da auditor

Be', ho fatto parecchi esperimenti come audito, anche se non con gli
strumenti o la Tech di Scientology.

E fare un esperimento con un auditor vero non sarebbe considerato un
test definitivo... io non sono un preclear standard, arrivo gia' con
il mio bagaglino di trucchetti ]:-): se fallisco il test e mi faccio
sgamare, ho perso; ma se supero il test, non ho vinto.

Io so che (almeno alcune) persone possono fare "ballare" l'ago di un
ohmmetro a volonta', perche' sono fra queste <grin>. Sicche' ritengo
probabile che un audito che si senta "oppresso" dall'elettrometro si
difenda anche inconsciamente nello stesso modo. Pero' questa e' solo
la mia opinione, in ogni caso nell'inconscio dell'audito non sono.

(Ho avuto una accesa discussione con MPG su questo stesso tema - non
credo di averla convinta ;-) )

shen144

da leggere,
31 gen 2010, 06:48:1131/01/10
a
On 30 Gen, 20:30, Leonardo Serni <ser...@tin.it> wrote:
> On Sat, 30 Jan 2010 07:56:42 -0800 (PST), Sole <solesatiri...@yahoo.it>
> wrote:

CUT

Ho l'impressione che tutta la questione sull'"affidabilità e
precisione.....", sia in realtà un "falso problema". (non certo per
Scn, come dice giustamente Sole :-))

Io personalmente vedo l'"e-meter" o eventuali altri strumenti simili
usati per investigare, portare a livello cosciente e/o risolvere (con
il più o meno beneplacito delle parti) eventuali "disturbi", come una
"protesi" per iniziare un meccanismo di transfert e controtransfert e
mantenerlo (sopratutto il secondo) con una personalità fittizia
(perchè non più esistente (LRH è deceduto mi pare)) strutturata
comunque su una serie di "prescrizioni" .
A sua volta quello che viene definito "auditor" ha passato a suo tempo
la stessa procedura. Probabilmente la sua "bravura" consiste
essenzialmente nella misura in cui in lui è attivo il contro-transfert
di cui sopra.
Con tutte le implicazioni e complicazioni del caso.

Niente di nuovo naturalmente, l'"ala di civetta" (o qualunque altro
oggetto con le stesse caratteristiche) dello sciamano (sempre per fare
un esempio) aveva le stesse funzioni .....qualche tempo fa... :-)

Credo che questa volta sia d'obbligo aggiungere un imho, e un S&O :-)

Shen

Alessia Guidi

da leggere,
1 feb 2010, 13:38:0501/02/10
a
On Sat, 30 Jan 2010 20:30:36 +0100, Leonardo Serni <ser...@tin.it>
wrote:

>
>Io so che (almeno alcune) persone possono fare "ballare" l'ago di un
>ohmmetro a volonta', perche' sono fra queste <grin>. Sicche' ritengo
>probabile che un audito che si senta "oppresso" dall'elettrometro si
>difenda anche inconsciamente nello stesso modo. Pero' questa e' solo
>la mia opinione, in ogni caso nell'inconscio dell'audito non sono.
>
>(Ho avuto una accesa discussione con MPG su questo stesso tema - non
>credo di averla convinta ;-) )

E' proprio un peccato che MPG ingaggi questo tipo di discussione in
privato anzich� in pubblico perch�:

a) � di interesse pubblico (degli ex, dei critici, degli
"indipendenti" e di chi non ha ancora lasciato il movimento ma ci
lurka... e di tutti i lurker in generale - giornalisti compresi);

b) MPG � una dei pochi auditor di Scientology ad avere raggiunto i
massimi livelli di addestramento, e che perci� ha audito ogni tipo di
"caso". Sarebbe interessante conoscere il suo punto di vista sul
dispositivo e sul suo funzionamento.

Per quanto riguarda il "far ballare l'ago di un ohometro a volont�" te
l'ho visto fare con i miei occhi, c'erano anche altri utenti di FIRS
quel giorno. A colpirmi non � stato tanto il far ballare l'ago, ma il
farsi venire la pelle d'oca a comando (collegato a). Perdonami se non
ho colto la spiegazione, ma a quell'ottima trattoria fiorentina
bisogna sempre pagare il giusto pegno digestivo... ;-)

Le mie perplessit� sul meter comunque rimangono e in un certo senso
vengono confermate dal racconto di Ignazio Tidu
(http://xenu.com-it.net/txt/ignazio_tidu.htm) quando dice che durante
le diverse verifiche di sicurezza a cui fu sottoposto (e che vengono
fatte al meter) confess� di tutto e di pi� (cose che non aveva mai
fatto) ottenendo piena soddisfazione dell'auditor (cio� consoni
movimenti dell'ago).

shen144

da leggere,
1 feb 2010, 16:00:0801/02/10
a
On 1 Feb, 19:38, Alessia Guidi <alessia.gu...@libero.it> wrote:

CUT

> Le mie perplessità sul meter comunque rimangono e in un certo senso


> vengono confermate dal racconto di Ignazio Tidu
> (http://xenu.com-it.net/txt/ignazio_tidu.htm) quando dice che durante
> le diverse verifiche di sicurezza a cui fu sottoposto (e che vengono

> fatte al meter) confessò di tutto e di più (cose che non aveva mai
> fatto) ottenendo piena soddisfazione dell'auditor (cioè consoni
> movimenti dell'ago).

Grazie Ale,
paradossalmente :) ho letto il racconto di IT solo ora.

Lo voglio ringraziare, molto, per quanto ha scritto (e permesso di
pubblicare) e contemporaneamente voglio fargli i miei migliori auguri,
(spero li accetti) di un buon proseguimento.

Mi piacerebbe molto aggiungere qualche mia personale considerazione,
(per il colto e l'inclita solleticherebbe il mio "ego" :)) però non
credo sia nè necessaria nè opportuna:-)

Shen

Leonardo Serni

da leggere,
1 feb 2010, 17:16:2201/02/10
a
On Mon, 01 Feb 2010 19:38:05 +0100, Alessia Guidi
<alessi...@libero.it> wrote:

>>Io so che (almeno alcune) persone possono fare "ballare" l'ago di un
>>ohmmetro a volonta', perche' sono fra queste <grin>. Sicche' ritengo
>>probabile che un audito che si senta "oppresso" dall'elettrometro si
>>difenda anche inconsciamente nello stesso modo. Pero' questa e' solo
>>la mia opinione, in ogni caso nell'inconscio dell'audito non sono.

>>(Ho avuto una accesa discussione con MPG su questo stesso tema - non
>>credo di averla convinta ;-) )

>E' proprio un peccato che MPG ingaggi questo tipo di discussione in
>privato anzich� in pubblico

C'era poca scelta: il terminale piu' vicino si trovava (per quanto ne
so) a 4 km di distanza :-). Comunque, non era una discussione privata
vista la quantita' di gente che girava li' intorno - e altrimenti non
ne parlerei affatto. Ne' m'ha dato molte informazioni tecniche.

>Per quanto riguarda il "far ballare l'ago di un ohometro a volont�" te
>l'ho visto fare con i miei occhi, c'erano anche altri utenti di FIRS
>quel giorno. A colpirmi non � stato tanto il far ballare l'ago, ma il
>farsi venire la pelle d'oca a comando (collegato a). Perdonami se non
>ho colto la spiegazione, ma a quell'ottima trattoria fiorentina
>bisogna sempre pagare il giusto pegno digestivo... ;-)

Niente di particolare - circa una persona su venti lo puo' fare. Come
molti sospettano, io sono un modello primitivo :-) [e la cosa diventa
piuttosto scomoda quando i denti del giudizio iniziano a implementare
una politica apertamente imperialista. Ho dovuto intimare uno sfratto
esecutivo].

Piu' di nostro interesse pero' e' che per ogni tizio che controlla il
riflesso orripilatorio, ce ne sono otto o dieci che riescono a tenere
sotto controllo la tensione muscolare superficiale, addirittura anche
fino al punto da risolvere casi di cefalea tensiva senza fare ricorso
alle torpedini :-) (o al Muscoril).

E' noto e arcinoto, e c'e' gente che ne fa gran mercato (giustamente:
vendono un servizio che ha un valore), che per chi fa parte di questo
40%-50% di fortunati basta un po' di buona volonta' e la frequenza di
una decina di lezioni di yoga fatte bene per sviluppare completamente
questo potere OT e risparmiare sul fisioterapista :-)

Quello che io fortissimamente sospetto e' che *involontariamente*, lo
stesso "allenamento" dato con dieci lezioni col maestro che ti spiega
venga impartito/ricevuto/installato/implementato/fate voi da un certo
numero di sedute con un auditor che ti rompe i coglioni.

Ho l'impressione che ci siano le sedute "buone" con l'auditor amico e
da cui si puo' uscire anche in overdose da endorfine (che finche' non
ti arriva la botta di rimbalzo, 12-24 ore dopo, e' anche divertente);
e ci sono le "sedute nere" che sono quelle dove ci entri col cuore in
gola. Almeno a sentire dai racconti, ce n'e', ce n'e'.

E nelle sedute "nere" entra in gioco l'istinto di sopravvivenza, che,
come diceva il vecchio Sigmund, fa fare assai piu' di quello che puo'
pensare chi non c'e' passato.

Quindi io non mi stupirei per niente, ma proprio zero, se un (brutto,
per loro) giorno saltasse fuori che circa un 20-25% di scientologi e'
composto da persone soppressive che hanno imparato a "schermarsi".

Una percentuale piu' piccola, temo, prima o poi scopre di essere (chi
sa come) diventata immune all'emeter, e di potere fare le peggio cose
quasi a man salva: tanto tutti si fidano del responso dell'emeter.

>Le mie perplessit� sul meter comunque rimangono e in un certo senso
>vengono confermate dal racconto di Ignazio Tidu
>(http://xenu.com-it.net/txt/ignazio_tidu.htm) quando dice che durante
>le diverse verifiche di sicurezza a cui fu sottoposto (e che vengono
>fatte al meter) confess� di tutto e di pi� (cose che non aveva mai
>fatto) ottenendo piena soddisfazione dell'auditor (cio� consoni
>movimenti dell'ago).

Eh.

Pier Paolo

da leggere,
2 feb 2010, 03:23:4602/02/10
a
On 30 Gen, 16:56, Sole <solesatiri...@yahoo.it> wrote:

>
> Riuscire a DIMOSTRARE al mondo, scientificamente ed empiricamente, che
> l'elettrometro “sbaglia”, significa in pratica DIMOSTRARE al mondo che
> Scientology “sbaglia”. E non dimostrarlo a chiacchiere (ché le
> chiacchiere, per loro natura, sono soggette a discussione) ma
> tecnicamente proprio sullo strumento da cui essa non può prescindere
> per la sua Cura Spirituale.
>

Io non penso, per esperienza diretta, che l'elettrometro
sbagli......reputo che l'elettrometro (come anche tu hai giustamente
sottolineato) interpreti (legga) la tua consapevolezza....che in
termini pratici significa (in alcuni casi) il tuo "autoconvincimento".
Ti fornisco il mio esempio reale.
Quando andai a Flag per fare l'L11 fino a che non capitò il fattaccio
che mi fece sbarellare (tra l'altro non ero mai sessionabile non
dormendo mai più di 1 ora per notte.....ma all'e-meter la prova del
metabolismo basale la passavo sempre!!!) ero "consapevolmente" ben
disposto nei confronti dell'auditing e del procedimento che stavo
percorrendo.....dopo di allora però (e ti dico che non ero neanche a
metà del rundown) il mio scopo era solo quello di scappare via il più
velocemente possibile ......ma all'e-meter alla fine delle sedute il
mio ago risultava sempre libero e fluttuante.....cioè il massimo dei
MASSIMI!!!
Posso dunque dedurre che imbrogliare un e-meter sia una cosa fattibile
per chiunque .....se però tu sei convinto che sia perfetto ed
infallibile ecco allora che questa suggestione si impadronisce della
tua mente e tu non risulti più obiettivo!

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