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Femina con prole e Teoria del Montone.

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TermYnator

unread,
May 5, 2007, 8:23:40 PM5/5/07
to
Rispondo con questo post all'interrogativo di un nostro fratello molto tempo
fa.
Mi scuso per il ritardo...

Femina con prole e Teoria del Montone.

La finalità della teoria del Montone, è quella di rendere comprensibili
alcuni dei meccanismi che legano la donna all'uomo e vicerersa. Altra
finalità è quella di dare una spiegazione al dimorfismo che esiste fra i due
sessi nell'approccio alla sussualità.
Ho scritto tale teoria, nell'ottica di facilitare la seduzione rapida delle
donne che considero "libere", ossia prive di storie definitive, e del loro
naturale esito.
Difatto, sul "mercato" esistono donne libere che sono reduci da storie che
hanno portato al raggiungimento del ciclo naturale, ovvero la riproduzione
della specie.
Tali donne, sono libere, ma hanno figli.
Questa aggiunta, è tesa a spiegare il perchè io inserisca questa categoria
di femine nel binomio RmP / FRM, anche se, apparentemente, esse possano
essere considerate una categoria a parte.
L'unione fra maschio e femina, se è vera la poligamità del maschio come
suppongo,non può essere eterna: se la naturale pulsione del maschio è
l'incessante ricerca di nuove femine con le quali riprodursi, il numero
delle femine che deve proteggere diventa infinito, cosa che per natura è
impossibile.
Altrettanto improbabile è l'esistenza di un numero fisso di femine che
caratterizzi il montone.
Infatti, in gruppi sociali che non impongono un limite al numero delle
femine che un maschio può avere in moglie, raggiunto il limite critico oltre
il quale il potere del maschio non può più garantire adeguata sussistenza,
per soddisfare l'incessante desiderio del maschio, si ricorre alla pratica
del concubinaggio.
Si tenga presente, che in tali società, ad una ventina di mogli possono
aggiungersi oltre 200 concubine, che oltretutto sono soggette a ricambio
periodico...
E' evidente che questa sia un'artefazione impossibile da realizzarsi in
ambiente naturale,
Pertanto, onde consentire ad entrambe i sessi di differenziare ulteriormente
la specie con nuove mutazioni, deve esistere un meccanismo naturale che
consenta ad entrambe, nel rispetto della propria tipologia di ricerca delle
mutazioni, di cambiare partner.

Devono quindi esistere meccanismi che rendano possibile la fuga di una o più
femine, senza che il montone possa recuperarle.
Inoltre, una volta riprodottasi con il maschio ideale, la femina, se
restasse con questo, vedrebbe comunque limitate le proprie chances di
produrre mutanti. E' quindi fisiologico intuire induttivamente, che esiste
un momento nel quale la femina tende a staccarsi dal montone, per rimettersi
in cerca.
E' altrettanto evidente che questa fase, si realizzi *solo* dopo essersi
riprodotta con quel montone, e nel momento in cui la prole diventa
autosufficiente, stadio che è stato individuato per la specie umana nel
settimo anno di vita.
Mettendo tutto insieme, si capisce quindi il perchè le donne con prole,
tendono ad avere stadi di disinteresse per il proprio partner dopo 6/7 anni
dall'ultima nascita, che nel caso di coppie con un solo figlio, coincidono
con la decantata "crisi del settimo anno".
Tale problema è stato risolto nelle società umane, segregando la donna, in
modo che potesse essere insensibile all'influsso di altri maschi, onde
continuare a gestire la prole oltre l'età di indipendenza naturale.
Detto questo, passiamo ad analizzare il comportamento che la femina assume
nella fase di transizione.
L'inizio della fase, non è mediato, quindi si manifesta con il disinteresse
sessuale. In questa fase, la femina, non desidera essere posseduta, e
comincia a staccarsi dal montone.
Essendo "indissolubilmente" legata al montone, ma non subendone più
l'ancestrate attrazione, dopo poco ella inizia una fase di "pulizia
razionale" interna:
in questa fase, essa analizza il montone, e lo paragona con ciò che vede
negli altri montoni.
Quindi, comincia una fase di comparazione tra il montone, e la *categoria*
dei montoni, ovvero con un essere ideale che prende solo il meglio di quanto
appare dadi tutti gli uomini che la circondano.
In questo impari confronto, l'ormai ex montone esce quasi sempre sconfitto,
mutando in MdP.
Questo stadio è fisioligico alla crescita della femina per separarsi dalla
vecchia immagine, e porsi sul mercato per cercarne una nuova.
Questo è ciò che realmente salvaguarda la specie.
Nelle coppie senza prole, la crisi del settimo anno può non manifestarsi
mai, ma spesso si manifesta comunque, essendo la donna programmata per
staccarsi in ogni caso dal montone ad intervalli regolari.
Di fatto, una donna che grazie a questo processo supera il proprio montone,
diventa a tutti gli effetti una donna FrM, ma senza che ci sia un montone
presente...
A differenza però di una donna frM senza prole, essa ha gia avuto delle
grandi soddisfazioni dalla vita, ha gia parzialmente assolto il suo dovere
biologico. Questo implica che il suo desiderio di montone, non è mediato da
fattori come la fretta.
Diventa a questo punto evidente la differenza fra una donna separata con
prole, da una separata senza prole: la seconda non ha le certezze della
prima, essendo ancora pressata dal fattore fretta.
Questo implica che sia molto più facile una donna separata senza prole
rispetto ad una donna sola con prole.
Con questo ampliamento, penso di aver colmato i dubbi di coloro che si
interrogavano sulla natura delle donne con prole.

© 2007 TermYnator

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