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Il Piccolo 10/11/06 I pescatori croati ritornano a protestare: «No alle barche italiane nella nostra zona»

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Pytheas

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Nov 10, 2006, 3:18:30 PM11/10/06
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Lamentano la presenza di 600 navigli di grossa stazza e fanno appello alla
Zona ittico-ecologica

I pescatori croati ritornano a protestare: «No alle barche italiane nella
nostra zona»

IL MINISTRO Kalmata: troveremo una soluzione. Ma sale la tensione in vista
dell'ingresso nella Ue e delle elezioni 2007 FIUME Sale la tensione tra i
pescatori croati alla vigilia delle trattative di adesione tra Zagabria e
Unione Europea relative al settore pesca. E' da anni che la categoria,
unitamente ad esperti e a diversi partiti politici, si adopera a favore
dell'entrata in vigore della Zona ittico-ecologica (Zie) nel mare Adriatico,
proclamata dalla Croazia nell'ottobre 2003, ma congelata dopo le veementi
proteste di Italia e Slovenia. Nel frattempo sia Roma che Lubiana si sono
pure decise a tal passo, proclamando le proprie zone ittiche in regime di
tutela. La fascia tutelata è applicata così da Zagabria solo nei confronti
dei Paesi extracomunitari (in questo caso del Montenegro), mentre i
pescatori «pro» vorrebbero un'applicazione integrale che comprenderebbe i
due vicini adriatici. A preoccupare i croati sono specialmente i pescatori
italiani non avendo gli sloveni una flotta particolarmente massiccia. E poi
con gli sloveni è da anni in atto la vertenza riguardante il golfo di Pirano
o valle di Salvore, che penalizza i rapporti bilaterali fra Zagabria e
Lubiana.
Dicevamo dei pescatori italiani. Secondo fonti croate, ben 600 pescherecci
del dirimpettaio Paese giungerebbero a intervalli più o meno regolari nelle
acque comprese tra la linea mediana dell' Adriatico e il limite delle acque
territoriali croate, ossia proprio nella Zona ittico-ecologica. La flotta
italiana - composta anche da unità con motori di potenza superiore ai 1000
CV - riuscirebbe a pescare il doppio rispetto ai motopesca croati.
Nei giorni scorsi a Brela, località turistica della riviera di Makarska (a
sud di Spalato) si sono dati appuntamento i rappresentanti dei pescatori,
riunione organizzata dalla Camera artigiani della Croazia. Tutti hanno
espresso l'insoddisfazione per la parziale entrata in vigore della Zie,
ritenendo che il diritto marittimo internazionale sia dalla parte di
Zagabria. Da qui le reiterate richieste al governo di centrodestra di
estendere la fascia tutelata fino a metà Adriatico, non permettendo più agli
italiani il libero accesso in questa porzione di mare. A Brela era presente
anche il ministro del Mare, Trasporti e Turismo, Bozidar Kalmeta, il quale
ha annunciato che i pescatori croati saranno ascoltati e tra breve si
arriverà a una soddisfacente soluzione. Il governo di Zagabria si trova
infatti in una situazione scomoda: da una parte c'è Bruxelles che non vuole
decisioni unilaterali (e la Croazia intende procedere verso le integrazioni
euroatlantiche), dall'altra vi sono i pescatori croati, le loro famiglie e
tutto il mondo che ruota attorno alla categoria e costituisce un importante
serbatoio di voti. Le elezioni parlamentari in Croazia sono previste per la
seconda metà del 2007.

a.m.


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