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La Voce 16/01/07 In un film il ritmo secolare dei salinai di Kristjan Knez

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Pytheas

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Jan 16, 2007, 3:53:45 PM1/16/07
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RITORNANDO ALLA CORNICE IN CUI FU GIRATO, NEL 1957 «LA RAGAZZA DELLA SALINA»
In un film il ritmo secolare dei salinai
Uno straordinario documento storico
ed etnografico sull'attività economica del Piranese


PIRANO - Nei decenni decorsi Pirano e Portorose avevano ospitato numerosi
attori di fama che giungevano nelle due località istriane per lavorare a
coproduzioni internazionali i cui film erano ambientati lungo quella
riviera. Tra i tanti lungometraggi realizzati ricordiamo "La ragazza della
salina", un film del 1957 diretto da Frantisek Cap, interpretato dagli
attori Marcello Mastroianni, Jester Naefe, Peter Carsten, Kai Fischer, Stane
Sever, Mila Kacic ed altri, ed ambientato nelle saline di Sicciole e di
Santa Lucia presso Portorose. Frantisek Cap (Celakovice, Boemia, 7 dicembre
1913 - Pirano, 12 gennaio 1972) si annoverava tra i migliori registi
dell'allora Cecoslovacchia, era un nome noto, dato che aveva girato molti
film nel periodo antecedente lo scoppio della seconda guerra mondiale,
lavorando anche con l'attrice Lida Baarova, nota ai più, in particolare, per
essere stata l'amante del ministro nazista Joseph Goebbels.

Il fascino dei luoghi

Nel secondo dopoguerra Cap giunse in Jugoslavia su invito di Branimir Tuma,
direttore della "Triglav Film". Negli anni compresi tra il 1953 ed il 1965
il regista boemo firmò una dozzina di film, molti dei quali furono
realizzati nella cornice di Pirano e Portorose, che si erano trasformate in
un set cinematografico all'aperto di non poco fascino. Cap rimase
affascinato da questi luoghi bagnati dall'Adriatico, tant'è che non fece più
ritorno alla terra d'origine, anzi, si sposò con Ida Petronio e visse nella
villa di Portorose assieme alla gemella Licia.

Una coproduzione rara all'epoca

Ritornando al film ricordiamo che si tratta di un lavoro cinematografico
molto interessante poiché è il risultato di una coproduzione tra le
cinematografie jugoslava ed europee, cosa che rappresenta una vera e propria
rarità, poiché bisogna tener conto che la Jugoslavia fu l'unica repubblica
comunista ad avere rapporti con le cinematografie occidentali (europee e
statunitensi) in quel periodo. Il film in questione è un chiaro esempio di
tali collaborazioni, infatti si tratta di una coproduzione tra la Zagreb
film, la Cineriz di Roma e la Bavaria film di Monaco. La trama è molto
semplice: un ragazzo dell'isola (Piero, interpretato da Marcello
Mastroianni) si innamora di una bella ragazza della costa, rimasta a sedici
anni senza genitori e con due fratelli minori a carico. Il primo non vuole
manifestare ciò che prova e perciò fa lo spaccone, anche la ragazza prova
qualcosa per lui ma teme che si possa prendere soltanto gioco di lei. La
giovane, però, oltre al rapporto burrascoso con il pescatore Piero, quando
va a lavorare in salina si trova alle prese con il crudele sorvegliante che
la desidera molto. Dopo non poche avventure e peripezie, Piero la salva e
pone fine alle prepotenze a cui era sottoposta; i due, allora, si uniscono e
si dichiarono i sentimenti che provano l'uno per l'altra. Questo, in breve,
il soggetto di questo dramma amoroso. L'aspetto che si presenta alquanto
interessante è proprio l'ambiente che fa da sfondo a siffatta storia. Le
vicende si svolgono a Pirano e negli stabilimenti saliferi del circondario.
È interessante sottolineare che nel film non viene mai citata la località in
cui agiscono i personaggi.

Saline in piena operosità

La storia è ambientata in una cittadina di mare la cui collocazione
geografica è indefinita. Solo nella scena in cui i salinai si recano al
lavoro, traslocando con tutte le loro masserizie, viene menzionata la
regione ossia l'area adriatica. Oltre al paesaggio del Piranese, le scene di
lavoro si svolgono anche in una località difficilmente da individuare, o
meglio l'isola, ubicata nei pressi della costa, ed esistente soltanto nel
film. Quest'ultimo rappresenta per la nostra regione un documento storico ed
etnografico di notevole importanza, poiché all'epoca delle riprese le saline
erano ancora in piena operosità, le casette dei salinai si presentavano
ancora nelle loro forme originarie, le pompe a vento funzionavano ancora
negli stabilimenti saliferi, insomma tutto era in ordine e riproduceva quel
ritmo che per secoli aveva caratterizzato tale attività economica. La storia
del film si è inserita perfettamente nel mondo dei salinai, sfruttando nel
migliore dei modi quella "scenografia naturale" che ha reso così realistica
la vicenda in tutti i suoi segmenti.

Kristjan Knez


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