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Il Piccolo 25/04/07 Rovigno, chiude il tribunale bilingue

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Pytheas

da leggere,
26 apr 2007, 16:29:5326/04/07
a
E' l'unico foro, insieme a quello di Buie, dove le cause vengono discusse in
croato e in italiano

Rovigno, chiude il Tribunale bilingue

La proposta è del governo di Zagabria. Radin: ho pronto un emendamento


ROVIGNO Durissima la reazione dell'Unione Italiana alla inaspettata e per
certi versi clamorosa intenzione del governo croato di chiudere il Tribunale
comunale accorpandolo a quello di Parenzo. Un'intenzione contenuta nella
«Proposta di Legge di modifica e integrazione della Legge sulla
giurisdizione e le sedi dei Tribunali» nella Repubblica di Croazia.
E si va a colpire l'italianità visto che quello rovignese è uno dei due
tribunali bilingui in Istria assieme a quello di Buie. Il presidente dell'
Unione Italiana, onorevole Furio Radin parla di violazione di un diritto
acquisito dagli italiani, tutelato dall'Accordo italo croato sulle
minoranze.
Ma sentiamo la dichiarazione che ci ha rilasciato a proposito: «Prima di
tutto come Unione Italiana abbiamo inviato al premier Sanader un emendamento
alla proposta di legge con la quale chiediamo che venga mantenuta
l'autonomia del Tribunale di Rovigno che essendo nato nel 1811 è il più
vecchio in Istria e per molti decenni è stato anche l'unico tribunale
istriano».
«La nostra richiesta - prosegue Radin - fa leva oltre che su ragioni
storiche, anche su motivi giuridici visto l'importante ruolo del Tribunale
in parola nell'attuazione della Legge costituzionale sui diritti delle
minoranze nazionali, della Legge sull'uso delle lingue minoritarie in
Croazia e dei documenti internazionali che garantiscono l'uso delle lingue
minoritarie nel sistema giudiziario».
«Il nostro emendamento - spiega il presidente dell'Unione Italiana - si
propone di contribuire al raggiungimento di un duplice obiettivo:
l'efficacia della riforma attraverso la quale il sistema giudiziario fa
propri gli standard europei, ma anche un'efficace tutela dei diritti
minoritari,in particolare dei diritti della Coimunità nazionale italiana.
Ritengo poi che la riforma stessa non possa ignorare la relazione
sull'attuazione della Dichiarazione europea riguardante le lingue
minoritarie la quale suggerisce di mantenere lo status quo nella rete dei
tribunali in Istria».
«In secondo luogo - conclude il rappresentante della minoranza italiana al
Sabor - io personalmente come deputato o da solo o assieme agli altri
parlamentari istriani, che mi sembra di vedere già schierati sulle mie
posizioni,intendo proporre un altro emendamento con le stesse finalità, vale
a dire il mantenimento dell'autonomia del Tribunale di Rovigno. Noi
combatteremo questa battaglia fino alla fine perché il bilinguismo nei
tribunali è importantissimo. Però se nella peggiore delle ipotesi la legge
dovesse venir varata cosi come proposta si verificherebbe una catastrofe non
solo per gli italiani ma anche per i rovignesi in genere visto che si
vedrebbero derubati di quella che giustamente considerano una delle loro
istituzioni piu' prestigiose».
Sul tema ha preso posizione ieri sera a Fiume anche la Giunta esecutiva
dell'Unione Italiana presieduta da Maurizio Tremul che nella sua decima
sessione ordinaria ha pienamente sostenuto l'emendamento al governo croato
presentato da Furio Radin.
Va detto che la ventilata chiusura del Tribunale ha provocato uno scossone
anche negli ambienti politici in città. Tutte le forze sono decisamente
contrarie e il sindaco Giovanni Sponza in un comunicato stampa si dice
indignato e amareggiato per esser stato posto di fronte al fatto compiuto,
senza alcuna consultazione.
p. r.


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