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Il Piccolo 21/02/07 Mesic: «Efferatezze contro gli italiani»

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Pytheas

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21 feb 2007, 13:00:0021/02/07
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In visita a Vilnius, il capo di stato ribadisce: pace fatta con Roma, ci
aiuterà a entrare nell'Ue, ma ognuno riconosca le proprie colpe

Mesic: «Efferatezze contro gli italiani»

Il Presidente croato: «Nessuno le nega, ma ci furono anche da parte
fascista. Sono fatti storici»

ZAGABRIA Pace fatta tra Italia e Croazia. L'ha dichiarato lo stesso
presidente croato Stipe Mesic, presente ieri a Vilnius, capitale della
Lituania, per la prima visita ufficiale di un capo di Stato croato a questo
Paese baltico.
Mesic, che aveva avuto parole incandescenti dopo il discorso del suo omologo
Napolitano sulle foibe, è intervenuto per la prima volta sulla cessazione
della vertenza, affermando che la Croazia ha ricevuto da Roma le risposte
che si attendeva. «Da parte nostra abbiamo ottenuto le spiegazioni
richieste - ha detto Mesic a una giornalista della tv lituana - di cui tre
sono le più importanti. Anzitutto Roma ci ha assicurato che i trattati
interstatali, quelli di Parigi, Osimo e Roma, non saranno toccati. Quindi
dall'Italia è giunta la rettifica che l'espressione "slavi sanguinari" non
riguardava la Croazia». E non è tutto perché Mesic ha rimarcato che Roma
continuerà ad appoggiare gli sforzi della Croazia nella sua marcia verso
l'Europa comunitaria. «Sono spiegazioni chiare e funzionali al superamento
dell'impasse» ha aggiunto. Parlando invece delle dichiarazioni all'origine
della frizione, il presidente della Repubblica croata ha sottolineato alla
giornalista baltica che dopo la Seconda guerra mondiale ci sono stati
crimini perpetrati contro gli italiani nelle regioni cedute all'ex
Jugoslavia. Una dichiarazione, proferita da un capo di Stato croato, di
assoluto rilievo. «Nessuno nega in Croazia le efferatezze commesse ai danni
degli italiani - ha detto Mesic -; nessuno da parte nostra chiude gli occhi
su tali crimini poiché si tratta di verità storiche. Ma quando si parla di
quel periodo non si può farlo in modo unilaterale. Se citiamo i crimini
verso gli italiani, allora si deve anche parlare dei campi di prigionia
fascisti in Croazia, delle fucilazioni, dell'occupazione delle nostre terre,
della violenta italianizzazione cui era sottoposto la popolazione. Pure in
questo caso si tratta di eventi storici». Infine, il capo dello Stato si è
detto certo che la recente crisi italo-croata non influirà negativamente sul
processo di adesione di Zagabria all'Unione europea.
Infine, sulla vicenda ieri è intervenuto ancora il presidente dell'Unione
degli istriani Massimiliano Lacota, in margine ai commenti sulla prima
riunione del Tavolo di concertazione esuli-governo ieri a Roma. «Chiederemo
una risposta formale anche sul caso Mesic» ha dichiarato Lacota, che aveva
adombrato una sorta di «combine» italo-croata per sviare l'attenzione sul
finora irrisolto problema della restituzione dei beni e gli indennizzi.

Andrea Marsanich

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