bruceremo tutte le bandiere

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LOC

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6 gen 2009, 19:50:5106/01/09
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DA PARTE DI ALFONSO NAVARRA - L'INTERVENTO COMPLETO NEL FILE ALLEGATO

Mi permetto di citare il giudizio dell'editoriale che oggi (6 gennaio 2009) Rossana Rossanda ha pubblicato in prima pagina sul "Manifesto": l'obiettivo congiunto sia del potere "israeliano" (che ha dietro il nucleo duro del militarismo USA) sia del potere "iraniano" (di cui Hamas è di fatto un braccio armato) è di "mettere la nuova amministrazione americana davanti ad un incendio che non tollera rinvii. Lo sa la Lega Araba. Lo sa l'Iran. Obama ha fatto molte promesse di cambiamento, e lo sfidano a mantenerle o a discreditarsi subito"...

Quello che, a mio parere, è in gioco in questi giorni a Gaza è la possibilità che il nuovo imperatore "illuminato" Obama svolti dalla "guerra infinita" e "fondante" i rapporti internazionali ad un neocolonialismo più economico, dove la logica del profitto prevalga sulla logica della potenza: il trapasso da un keynesismo militare ad un keynesismo civile che punti sulla "crescita ambientalmente sostenibile".

Ho spiegato più volte che non credo ad un Obama "pacifista" ma ritengo che nemmeno giovi confidare, alla maniera di chi spara i Qassam alla cieca, nel "tanto peggio tanto meglio".

Abbiamo bisogno di tempo, di spazi e di possibilità per affrontare la crisi globale di un sistema che sta collassando, nell'intreccio di problemi economici, energetici, ecologici, di diseguaglianza sociale.

L'Apocalisse è davanti a noi e la stiamo TUTTI attraversando: dobbiamo trasformare la crisi sistemica nell'occasione di un diverso mondo possibile.

Manifestando perciò, per quanto mi riguarda, starei molto attento a non farmi irregimentare nella logica del vecchio: qual è la bandiera più "cattiva" da bruciare?

Da nuovo CITTADINO DEL MONDO sarei portato ad esclamare: TUTTE!

Nel momento in cui è necessario che si metta in primo piano la nostra comune umanità non vivrei male che si dismettessero tutti i simboli che ci dividono per nazione, per etnia, per religione.

.................

Mi piacerebbero soprattutto manifestazioni in cui, partendo da Gaza, partendo dal petrolio, riuscissimo a spiegare che il vero scontro oggi non è tra cristiani, ebrei e musulmani... ma tra chi vuole la civiltà della pace e chi invece vuole proseguire con la distruzione della Natura... dato che cooperazione sociale e armonia con gli ecosistemi sono indissolubilmente intrecciati!

Sì, più ci penso e più mi attira l'idea di una manifestazione che bruci tutte le bandiere... dopo averle omaggiate.

Perchè la nostra natura umana è fatta anche delle tradizioni che le generazioni hanno costruito, coltivato, difeso nel tempo, nelle migliaia di anni.

Della fatica delle madri e dei padri che ci hanno trasmesso, con la vita, le varie culture che rendono così ricco e diverso e godibile il mondo.

Questa ricca diversità rischiamo oggi di perderla per delle dinamiche folli che non dobbiamo assecondare in nessun modo: forse per questo è arrivato il momento di dimostrare amche simbolicamente che siamo pronti a "sacrificarla" (temporaneamente): abbiamo da mettere in evidenza uno sforzo comune ed unitario di riappropriazione del futuro.

Chi ha avuto la pazienza di seguirmi ha forse qualche buona idea - migliore della "piromania" - per manifestare la tensione ad un futuro comune dell'umanità?

Forse in questo senso va la

Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, ma ho la sensazione che abbiamo bisogno subito di una iniziativa più tempestiva per porre rimedio alla deriva culturale cui mi pare di assistere in questi giorni... (ma che, con ogni probabilità, come sempre, durerà, per fortuna, solo finchè la "Striscia" campeggerà sui titoli dì apertura dei TG).

Mi affido fiducioso alla fantasia e alla creatività dei movimenti di base...

bruceremo tutte le bandiere.rtf

Laboratorio Eudemonia

da leggere,
6 gen 2009, 22:47:3606/01/09
a LOC, fermiamo-il-...@googlegroups.com, semprecont...@googlegroups.com

On 06/01/2009 at 20.50 LOC wrote:

>DA PARTE DI ALFONSO NAVARRA - L'INTERVENTO COMPLETO NEL FILE ALLEGATO

>Manifestando perciò, per quanto mi riguarda, starei molto attento a non


>farmi irregimentare nella logica del vecchio: qual è la bandiera più
>"cattiva" da bruciare?
>
>Da nuovo CITTADINO DEL MONDO sarei portato ad esclamare: TUTTE!

>Nel momento in cui è necessario che si metta in primo piano la nostra
>comune umanità non vivrei male che si dismettessero tutti i simboli che ci
>dividono per nazione, per etnia, per religione.

>Sì, più ci penso e più mi attira l'idea di una manifestazione che bruci


>tutte le bandiere... dopo averle omaggiate.

>Chi ha avuto la pazienza di seguirmi ha forse qualche buona idea -


>migliore della "piromania" - per manifestare la tensione ad un futuro
>comune dell'umanità?


Caro Alfonso,

non ci conosciamo ma permettimi comunque di considerarti un fratello.

Condivido in pieno la necessità di superare ogni fazione, di ogni tipo, e di ricentrarci sul fatto che siamo tutti esseri umani e che vivere in pace non solo è necessario ma è pure spropositatamente bello. E possiamo considerarci tali, eguali ed in pace, e non facenti parte di una qualche squadra inevitabilmente in contrasto con le altre, solo deponendo bandiere e simboli che ci differenziano.

Forse, come mi pare pensi anche tu, l'atto di bruciar qualcosa è ancora troppo cruento ed avente una simbologia ostile. Forse potremmo imparare dagli Indiani d'America, i quali erano usi, almeno così riporta certa letteratura, a seppellire le loro asce di guerra.

Ed in effetti bandiere e simboli, le prime innanzitutto ed i secondi pure, visto che ormai son diventati ed usati non per riflettere ma anch'essi come bandiere, non son altro che strumenti tesi a ricordarci che NOI siamo NOI e LORO sono LORO. Per questo, proprio perché da parte mia non ho mai coltivato il senso della separazione, giungendo perfino a non far parte di alcuna associazione, mai, pur di non sentirmi dentro quell'orribile sentimento di appartenenza ad una squadra che mi avrebbe diviso dal resto del mondo, sono d'accordo con te che una cerimonia di sepoltura del passato sia quanto di più necessario e desiderabile.

Sta solo a noi capire che ad un certo punto occorre lasciare andare il passato e permettergli di ricongiungersi con se stesso. Se vogliamo un futuro è la nostra unica possibilità.

In questo momento sto ricevendo numerose segnalazioni di iniziative in atto o prossime per la pace. Non sarebbe male se ovunque ve ne fossero avvenisse una piccola cerimonia del genere.

Ti saluto carissimamente,

Danilo D'Antonio

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