L'idea che personalmente mi sono fatta di questo post di Ferrario,
leggendo anche il thread su Facebook, è che sia preparatorio
all'annuncio del digital lending con watermarking che proabilmente
avverrà alle Stelline e a cui sta lavorando MLOL e la Libreria Ledi,
quindi mi pare di capire che il tutto avverrà con la collaborazione di
BookRepublic.
Lanceremo operativamente il servizio per le Stelline (15 marzo) e le
biblioteche potranno cominciare ad acquistare poche settimane/giorni
dopo.
Il canale di acquisto è MLOL SHOP (http://shop.medialibrary.it) e le
biblioteche/sistemi fisseranno ciascuna un proprio budget che potranno
spendere sullo Shop acquisendo i singoli titoli (prezzo "di copertina"
dell'ebook + pacchetti di download).
Appena pronti forniremo assieme a Nicola una documentazione esaustiva
a quanti ce ne faranno richiesta. Ad ogni modo il meccanismo è il
medesimo già attivo sullo Shop MLOL e le biblioteche che hanno già
acquisito credito potranno spenderlo in questa nuova modalità appena
disponibile il servizio (questo vale anche per le altre novità che
comunicheremo a breve... ;)
ciao a tutti
Giulio
Ho per� un paio di domande e dubbi, che non rappresentano delle
critiche, perch� credo che questa svolta, anche se ancora limitata, come
dice Nicola, vada nella giusta direzione, ma che rispondono ad alcuni
punti che, probabilmente per ignoranza, mi restano oscuri.
Primo punto: siamo, ancora una volta, nell'ambito della mimesi
dell'analogico, ossia vengono trasferite al mondo digitale le
limitazioni e i vincoli dell'analogico. A partire dall'inattaccabile
principio one copy-one user (� inattaccabile, perci� non lo attacco; o �
cos� o � cos�; ma chiss� che tra qualche tempo non salti fuori un
accordo tra qualche imprenditore ed editore illuminati che rimescoli le
carte...). Rischia per� di essere accentuata anche un'altra
caratteristica dell'attuale mercato digitale, ossia l'alto costo
(secondo alcuni fuori da ogni rapporto con i costi di produzione) della
copia. Gi� i prezzi di copertina sono abbondantemente sopra il 50%
ritenuto equo dai lettori e probabilmente necessario a un'effettiva
espansione del mercato e della lettura. Aggiungendo � 0,61 a download la
copia digitale verrebbe pagata dalle biblioteche pi� (in alcuni casi
molto di pi�) di quella cartacea. Certo, la puoi prestare n volte, come
quella fisica, del resto, a parte i limiti appunto fisici della carta e
delle legature, e, nel caso del benemerito accordo BR-MLOL, infinite
volte (max 20 per anno). Ma il principio del pagare un tot per prestito
non penalizza proprio l'attivit� del prestare, che giustamente Brantley
considera centrale, e l'"interesse" anche economico della biblioteca nel
prestare? Lo so che Giulio mi dimostrer� in quattro e quattr'otto che i
prestiti cartacei alla biblioteca costano di pi�, ma almeno, in quel
caso, prestando, la biblioteca "ammortizza" l'investimento. Qui invece
rischia di essere economicamente "punito" chi presta di pi�. Potr�
succedere, anzi succeder�, che avremo l'ebook in vetrina o in catalogo
ma non lo potremo pi� prestare, perch� l'abbiamo prestato gi� "troppo".
Complessivamente, a parit� di budget di acquisto, la biblioteca che
investir� nel digitale, offrir� meno titoli e meno opportunit� di
lettura. Per chi pensa che il digitale rappresenti un'occasione di
espansione della lettura e della promozione della lettura questi non mi
sembrano aspetti irrilevanti, proprio considerando il rapporto tra
biblioteche e lettori.
Secondo punto. Il fatto che il file non si autodistrugga e rimanga
leggibile anche scaduti i termini di prestito � sicuramente
un'innovazione meravigliosa. Va nella direzione del combattere la
pirateria con la legalit�, l'etica e la trasparenza. E' un'iniezione di
fiducia e di amicizia verso il lettore. Ma questo significa che chi avr�
avuto in prestito un libro, di fatto ce l'avr� per tutta la vita. E
questo non cancella, in direzione uguale e contraria, la differenza tra
prestito e acquisto? Ossia, l'obiezione avanzata nel primo punto era
diretta al fatto che, facendo pagare alla biblioteca il singolo
prestito, si autorizzava concettualmente la "concorrenzialit�" tra
prestito e acquisto, limitando quindi il numero di prestiti. Anche in
questo secondo caso per� non si rischia di alimentare questa
concorrenzialit� (penalizzando in questo caso l'acquisto)? E,
soprattutto, non si depotenzia il ruolo della biblioteca, che non solo
totalizzer� un numero inferiore di prestiti rispetto a quelli effettivi,
il che pu� essere irrilevante, ma non sar� pi� in grado di tracciare e
quindi di interpretare la circolazione dei prestiti? Si consideri per
esempio la differenza tra bestseller e longseller, che in qualche modo �
leggibile in filigrana attraverso l'analisi della durata, della
stagionalit�, della ripetizione dei prestiti, del rapporto
prestiti/proroghe, ecc. Il lettore che vorr� leggere o rileggere il
libro preso in prestito lo potr� fare per tutta la durata della sua vita
senza pi� la mediazione della biblioteca, senza bisogno di chiedere
proroghe o nuovi prestiti. Non sarebbe stato meglio pensare a un
meccanismo che, pur nello schema del pay-per-download, rendesse
gratuito, per la biblioteca, il secondo prestito allo stesso utente,
rendendo per� necessaria una proroga, automatica e senza pi� vincolo one
copy-one user, ogni volta che il lettore intende rileggere il libro gi�
preso in prestito?
Pu� darsi che i miei dubbi siano sbagliati, pu� darsi anche che le due
obiezioni sostanzialmente si elidano. Effettivamente la disponibilit�
illimitata della copia spalanca un mondo completamente nuovo per il
lettore e sicuramente attutisce i vincoli e i rischi presenti nel
meccanismo del pay-per-download. Ma per le biblioteche? Che cosa
dovranno e potranno fare per non essere semplicemente una piattaforma
per il download?
Luca Ferrieri
Il 24/02/2012 11:40, Giulio Blasi ha scritto:
> Il 24/02/12, Luciana Cumino<scil...@gmail.com> ha scritto:
>> Sapete dirci quando sar� attiva nelle bibilioteche che
>> aderiscono a MLOL? I sistemi bibliotecari dovranno pagare un forfait di
>> attivazione del servizio come accade per gli mp3 di Sony?
> Lanceremo operativamente il servizio per le Stelline (15 marzo) e le
> biblioteche potranno cominciare ad acquistare poche settimane/giorni
> dopo.
>
> Il canale di acquisto � MLOL SHOP (http://shop.medialibrary.it) e le
> biblioteche/sistemi fisseranno ciascuna un proprio budget che potranno
> spendere sullo Shop acquisendo i singoli titoli (prezzo "di copertina"
> dell'ebook + pacchetti di download).
>
> Appena pronti forniremo assieme a Nicola una documentazione esaustiva
> a quanti ce ne faranno richiesta. Ad ogni modo il meccanismo � il
> medesimo gi� attivo sullo Shop MLOL e le biblioteche che hanno gi�
> acquisito credito potranno spenderlo in questa nuova modalit� appena
> disponibile il servizio (questo vale anche per le altre novit� che
Francamente, da utente aborrisco l'idea che la mia biblioteca debba pagare 50 cents tutte le volte che prendo a prestito un libro. Tante volte ho preso a prestito un libro "tanto per vedere com'é", magari poi restituendolo appena il giorno dopo perché non di mio gusto. Moltiplicate questo per le centinaia o le migliaia di utenti, amplificatelo con il fatto che prendere a prestito il libro digitale sarà più semplice e comodo, otterrete un modello economico insostenibile per le biblioteche.
Non capisco proprio... C'è un modello di business, quello del noleggio dei film da parte dei videonoleggi, che potrebbe essere adattato benissimo al prestito degli ebook. Non mi sembra che i "videobank" corrispondano al produttore cinematografico un quid per ogni noleggio eppure funziona.
Leandro
Su Medialibrary online, sul prestito digitale "illimitato" e diatribe varie del settore. Ho letto con interesse i vari commenti di Virginia Gentilini, Marco Ferrario e Antonio Tombolini. Da operatore del settore, vorrei sottolineare quanto gia' accade da ormai quasi un decennio per l'editoria tecnico scientifica e biomedica online. Le bibliot...eche, per alcuni editori, firmano contratti che non ...prevedono alcun tipo di DRM. Gli utenti (la cui location e' indifferente se autenticati via proxy dell'ente a monte) scaricano senza limitazioni i dati, idealmente nel rispetto del copyright sancito dal contratto di licenza. Questo sistema rende il dibattito sul digital lending in questo settore irrilevante, perche' non c'e' limitazione di download, ne' di accesso fisico, pertanto il prestito non e' necessario. si scarica e basta. Certo, esistono limitazioni imposte dai contratti di licenza e dal copyright, ma di fatto - per alcuni editori, non per tutti sia chiaro - chi impedisce di scaricarsi una monografia scientifica a fini di studio e ricerca? E magari girare i dati ad un collega o ad un amico? E ancora: se i dati sono sempre accessibili, e' davvero necessario scaricarli e salvarli continuamente? Anche il digitale occupa spazio! mi trovo d'accordo con la posizione di MLOL, BookRepublic e Nicola Cavalli. Le cose, a volte, sono piu' semplici di quanto pensiamo. Complimenti a MLOL!
Va anche aggiunto che in una buona parte dei casi l'accesso a queste
riviste costa un botto di soldi (generalmente - a vedere le
statistiche di uso che ho a disposizione su alcune biblioteche
universitarie che utilizzavano libx per provare a incrementare questi
accessi - a fronte di un uso modesto con un costo a download non
irrilevante).
Btw (e abbastanza fuori tema) è illuminante che per seguire
l'interessante dibattito su un argomento bisogna tenere sott'occhio 3
mailing list e 7 blog...
anche questo è il web 2.0 e chissà se il compianto Metitieri si starà
facendo una risata avendo a suo tempo predetto tutto questo.
--
Salvatore Vassallo