Accordo Bookrepublic-MLOL

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Giulio Blasi

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Feb 23, 2012, 11:07:26 AM2/23/12
to ebook-e-b...@googlegroups.com
Il giorno 23 febbraio 2012 17:01, Luciana Cumino <scil...@gmail.com> ha scritto:
L'idea che personalmente mi sono fatta di questo post di Ferrario,
leggendo anche il thread su Facebook, è che sia preparatorio
all'annuncio del digital lending con watermarking che proabilmente
avverrà alle Stelline e a cui sta lavorando MLOL e la Libreria Ledi,
quindi mi pare di capire che il tutto avverrà con la collaborazione di
BookRepublic.

Il post di Ferrario non ha alcun rapporto con l'annuncio che diamo oggi (segue comunicato stampa). Il meccanismo che prevediamo NON prevede ALCUN pagamento (né volontario né di altro tipo) da parte dell'utente finale. La biblioteca ottiene una copia di archivio con Social DRM e gli utenti scaricano file con Social DRM. Punto. Il post di Ferrario va quindi letto come una riflessione generale (secondo me importante e interessante) ma con NESSUNA relazione con quanto faremo su MLOL.


un saluto a tutti

Giulio Blasi
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Horizons Unlimited srl
via Cignani, 66 - 40128 Bologna
tel 051-37.08.87 | fax 051-41.57.636
Skype: giulio.blasi64

Giulio Blasi

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Feb 23, 2012, 11:15:33 AM2/23/12
to ebook-e-b...@googlegroups.com
(Mi scuso per eventuale reinvio, ma la versione precedentemente inviata non mi è arrivata).

--
Giulio Blasi
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marilena puggioni

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Feb 23, 2012, 12:29:48 PM2/23/12
to ebook-e-b...@googlegroups.com
Complimenti agli attori dell'accordo per questo importantissimo e grande passo avanti che segna davvero una rivoluzione nelle pratiche del digital lending come finora l'abbiamo conosciuto. E complimenti anche per essere stati i primi a proporlo e realizzarlo!
Sapevo del cantiere di lavoro che avrebbe portato a degli accordi con BookRepublic, ma non immaginavo fossero così importanti, nonostante fossi stata messa sull'avviso . Dopo le rassicurazioni su FB, non ho più "sospettato" che MLOL avrebbe offerto un servizio a pagamento a carico degli utenti.
Senza nessun intento di smorzare l'entusiasmo per i risultati raggiunti, mi premeva chiarirmi ancora le idee su alcuni punti, nella speranza che le mie domande servano a portare chiarezza anche per gli altri del gruppo.
Siamo un pò tutti su una nuova barca, alcuni con più informazioni altri con meno, e tutti desiderosi di capire sempre più quali pratiche mettere in atto per andare in mare aperto senza affondare e senza far affondare i nostri utenti :) sorridente
 
La differenza rispetto al servizio offerto finora mi sembra di capire riguardi un punto in particolare: mentre finora il limite era di 20 prestiti a prezzo fisso su ogni ebook download, con possibilità di residui da riutilizzare per quelli che non raggiungevano quel numero di transazioni, nel futuro, almeno per quanto riguarda gli accordi con BookRepublic, si avranno dei costi proporzionali ai prestiti realizzati, con possibilità di pagare poco se c’è poca circolazione e molto se ce n’è molta.
E’ previsto un limite oltre il quale non si paga più?
Nel documento viene anche affermato che ”il nuovo modello garantirà anche la possibilità di un'archiviazione e preservazione a lungo termine”. C'è una differenza significativa rispetto a prima, visto che anche nel passato la biblioteca acquisiva una copia del file dell’ebook?
Marilena Puggioni
 
 
Da: Giulio Blasi <bl...@horizons.it>
A: ebook-e-b...@googlegroups.com
Inviato: Giovedì 23 Febbraio 2012 17:15
Oggetto: [ebook-biblioteche] Accordo Bookrepublic-MLOL

Nicola Cavalli

unread,
Feb 24, 2012, 3:24:58 AM2/24/12
to ebook e biblioteche
Ciao,

cerco di fare un po' di chiarezza, rispondendo sotto!

A presto!

Nicola Cavalli

On 23 Feb, 18:29, marilena puggioni <marigi...@yahoo.it> wrote:

> La differenza rispetto al servizio offerto finora mi sembra di capire riguardi un punto in particolare: mentre finora il limite era di 20 prestiti a prezzo fisso su ogni ebook download, con possibilità di residui da riutilizzare per quelli che non raggiungevano quel numero di transazioni, nel futuro, almeno per quanto riguarda gli accordi con BookRepublic, si avranno dei costi proporzionali ai prestiti realizzati, con possibilità di pagare poco se c’è poca circolazione e molto se ce n’è molta.

Il modello rimane sempre quello della biblioteca che acquista una
copia e può prestarla ad un utente alla volta (one copy one user) con
prestiti della durata di 15 giorni. Ciò che cambia è che, alla fine
dei 15 giorni, il file rimane all'utente (con il suo watermark che
indica licenza d'uso e dettagli personali) ma la biblioteca può
prestarlo di nuovo. Il prestito costa, alla biblioteca, sempre lo
stesso prezzo (0,50 + IVA) e non c'è limiti di prestito della stessa
copia acquistata (si possono fare, nel corso degli anni, quanti
prestiti si vogliono, sempre però avendo il credito per farlo). Se si
presta meno, si spende meno, se si presta di più si spende di più.

> E’ previsto un limite oltre il quale non si paga più?

Eh..... no.

> Nel documento viene anche affermato che ”il nuovo modello garantirà anche la possibilità di un'archiviazione e preservazione a lungo termine”. C'è una differenza significativa rispetto a prima, visto che anche nel passato la biblioteca acquisiva una copia del file dell’ebook?
La differenza qui è che il file essendo libero da DRM "pesante e
proprietario" ed in formato standard (epub per ora, in futuro anche
pdf) potrà essere preservato in modo più efficace.

Insomma, il modello è innovativo, non così tanto come la tecnologia
permette e come si potrebbe fare... ma passo passo (e sperando di
raccogliere consensi) andiamo avanti!

>
>

Nicola Cavalli

unread,
Feb 24, 2012, 4:00:24 AM2/24/12
to ebook e biblioteche
Eh già voglio fare chiarezza e non sono preciso, chiedo venia.

Il prestito, al momento, dura 14 giorni.

A presto

Nicola

Luciana Cumino

unread,
Feb 24, 2012, 4:58:16 AM2/24/12
to ebook-e-b...@googlegroups.com
Grazie mille per tutte le precisazioni e i dettagli che tu e Giulio ci state fornendo sul nuovo servizio di MLOL e complimenti per la vostra iniziativa che cerca finalmente di minare il predominio del famigerato Adobe DRM. Sapete dirci quando sarà attiva nelle bibilioteche che aderiscono a MLOL? I sistemi bibliotecari dovranno pagare un forfait di attivazione del servizio come accade per gli mp3 di Sony?
Grazie e ancora complimenti
 
Luciana

marilena puggioni

unread,
Feb 24, 2012, 5:11:41 AM2/24/12
to ebook-e-b...@googlegroups.com
 
 
Grazie per le informazioni Nicola. Proprio ieri sera constatavo, tra me e me, che non è pratica di tutte le aziende questa disponibilità a mettersi a disposizione per chiarimenti.
Segnalo un altro articolo di ehibook che mi sembra risponda ulteriormente ai dubbi sollevati
 
Marilena Puggioni

Giulio Blasi

unread,
Feb 24, 2012, 5:40:58 AM2/24/12
to ebook-e-b...@googlegroups.com
Il 24/02/12, Luciana Cumino<scil...@gmail.com> ha scritto:

> Sapete dirci quando sarà attiva nelle bibilioteche che
> aderiscono a MLOL? I sistemi bibliotecari dovranno pagare un forfait di
> attivazione del servizio come accade per gli mp3 di Sony?

Lanceremo operativamente il servizio per le Stelline (15 marzo) e le
biblioteche potranno cominciare ad acquistare poche settimane/giorni
dopo.

Il canale di acquisto è MLOL SHOP (http://shop.medialibrary.it) e le
biblioteche/sistemi fisseranno ciascuna un proprio budget che potranno
spendere sullo Shop acquisendo i singoli titoli (prezzo "di copertina"
dell'ebook + pacchetti di download).

Appena pronti forniremo assieme a Nicola una documentazione esaustiva
a quanti ce ne faranno richiesta. Ad ogni modo il meccanismo è il
medesimo già attivo sullo Shop MLOL e le biblioteche che hanno già
acquisito credito potranno spenderlo in questa nuova modalità appena
disponibile il servizio (questo vale anche per le altre novità che
comunicheremo a breve... ;)

ciao a tutti


Giulio

marilena puggioni

unread,
Feb 24, 2012, 3:41:59 PM2/24/12
to ebook-e-b...@googlegroups.com
Segnalo un articolo di AntonioTombolini sull'accordo e la sua idea di digital lending
Marilena

Inviato: Venerdì 24 Febbraio 2012 11:40
Oggetto: Re: [ebook-biblioteche] Re: Accordo Bookrepublic-MLOL

Luca Ferrieri

unread,
Feb 24, 2012, 4:05:02 PM2/24/12
to ebook-e-b...@googlegroups.com
Grazie a Giulio e a Nicola per le molte e utili informazioni fornite.
Sono d'accordo con Marilena, con Luciana e con gli altri intervenuti: la
prima e pi� importante novit� di questo importante accordo � sicuramente
l'applicazione del watermarking al digital lending, che, tra l'altro,
sconfigge quell'inossidabile binomio DRM-digital lending che fino ad
oggi era dato da tutti per scontato e invalicabile. E a chi timidamente
si domandava: ma non esister� un'altra soluzione? veniva spesso risposto
che o era cos� o cos�, questo � il mercato, bellezza. Sempre molto
timidamente vorrei far anche notare che, fatte le debite proporzioni ;-)
l'accordo un po' ricalca, trasferendolo al digital lending, quello che
la biblioteca di Cologno aveva fatto due anni fa sempre con BR a
proposito del prestito dei device. Naturalmente l'estensione al digital
lending insieme alla potenziale diffusione in un grande numero di
biblioteche, ne moltiplica esponenzialmente l'impatto. Grazie quindi
agli attori dell'accordo e a BR per la sua costanza e lungimiranza.

Ho per� un paio di domande e dubbi, che non rappresentano delle
critiche, perch� credo che questa svolta, anche se ancora limitata, come
dice Nicola, vada nella giusta direzione, ma che rispondono ad alcuni
punti che, probabilmente per ignoranza, mi restano oscuri.

Primo punto: siamo, ancora una volta, nell'ambito della mimesi
dell'analogico, ossia vengono trasferite al mondo digitale le
limitazioni e i vincoli dell'analogico. A partire dall'inattaccabile
principio one copy-one user (� inattaccabile, perci� non lo attacco; o �
cos� o � cos�; ma chiss� che tra qualche tempo non salti fuori un
accordo tra qualche imprenditore ed editore illuminati che rimescoli le
carte...). Rischia per� di essere accentuata anche un'altra
caratteristica dell'attuale mercato digitale, ossia l'alto costo
(secondo alcuni fuori da ogni rapporto con i costi di produzione) della
copia. Gi� i prezzi di copertina sono abbondantemente sopra il 50%
ritenuto equo dai lettori e probabilmente necessario a un'effettiva
espansione del mercato e della lettura. Aggiungendo � 0,61 a download la
copia digitale verrebbe pagata dalle biblioteche pi� (in alcuni casi
molto di pi�) di quella cartacea. Certo, la puoi prestare n volte, come
quella fisica, del resto, a parte i limiti appunto fisici della carta e
delle legature, e, nel caso del benemerito accordo BR-MLOL, infinite
volte (max 20 per anno). Ma il principio del pagare un tot per prestito
non penalizza proprio l'attivit� del prestare, che giustamente Brantley
considera centrale, e l'"interesse" anche economico della biblioteca nel
prestare? Lo so che Giulio mi dimostrer� in quattro e quattr'otto che i
prestiti cartacei alla biblioteca costano di pi�, ma almeno, in quel
caso, prestando, la biblioteca "ammortizza" l'investimento. Qui invece
rischia di essere economicamente "punito" chi presta di pi�. Potr�
succedere, anzi succeder�, che avremo l'ebook in vetrina o in catalogo
ma non lo potremo pi� prestare, perch� l'abbiamo prestato gi� "troppo".
Complessivamente, a parit� di budget di acquisto, la biblioteca che
investir� nel digitale, offrir� meno titoli e meno opportunit� di
lettura. Per chi pensa che il digitale rappresenti un'occasione di
espansione della lettura e della promozione della lettura questi non mi
sembrano aspetti irrilevanti, proprio considerando il rapporto tra
biblioteche e lettori.

Secondo punto. Il fatto che il file non si autodistrugga e rimanga
leggibile anche scaduti i termini di prestito � sicuramente
un'innovazione meravigliosa. Va nella direzione del combattere la
pirateria con la legalit�, l'etica e la trasparenza. E' un'iniezione di
fiducia e di amicizia verso il lettore. Ma questo significa che chi avr�
avuto in prestito un libro, di fatto ce l'avr� per tutta la vita. E
questo non cancella, in direzione uguale e contraria, la differenza tra
prestito e acquisto? Ossia, l'obiezione avanzata nel primo punto era
diretta al fatto che, facendo pagare alla biblioteca il singolo
prestito, si autorizzava concettualmente la "concorrenzialit�" tra
prestito e acquisto, limitando quindi il numero di prestiti. Anche in
questo secondo caso per� non si rischia di alimentare questa
concorrenzialit� (penalizzando in questo caso l'acquisto)? E,
soprattutto, non si depotenzia il ruolo della biblioteca, che non solo
totalizzer� un numero inferiore di prestiti rispetto a quelli effettivi,
il che pu� essere irrilevante, ma non sar� pi� in grado di tracciare e
quindi di interpretare la circolazione dei prestiti? Si consideri per
esempio la differenza tra bestseller e longseller, che in qualche modo �
leggibile in filigrana attraverso l'analisi della durata, della
stagionalit�, della ripetizione dei prestiti, del rapporto
prestiti/proroghe, ecc. Il lettore che vorr� leggere o rileggere il
libro preso in prestito lo potr� fare per tutta la durata della sua vita
senza pi� la mediazione della biblioteca, senza bisogno di chiedere
proroghe o nuovi prestiti. Non sarebbe stato meglio pensare a un
meccanismo che, pur nello schema del pay-per-download, rendesse
gratuito, per la biblioteca, il secondo prestito allo stesso utente,
rendendo per� necessaria una proroga, automatica e senza pi� vincolo one
copy-one user, ogni volta che il lettore intende rileggere il libro gi�
preso in prestito?

Pu� darsi che i miei dubbi siano sbagliati, pu� darsi anche che le due
obiezioni sostanzialmente si elidano. Effettivamente la disponibilit�
illimitata della copia spalanca un mondo completamente nuovo per il
lettore e sicuramente attutisce i vincoli e i rischi presenti nel
meccanismo del pay-per-download. Ma per le biblioteche? Che cosa
dovranno e potranno fare per non essere semplicemente una piattaforma
per il download?

Luca Ferrieri

Il 24/02/2012 11:40, Giulio Blasi ha scritto:
> Il 24/02/12, Luciana Cumino<scil...@gmail.com> ha scritto:

>> Sapete dirci quando sar� attiva nelle bibilioteche che


>> aderiscono a MLOL? I sistemi bibliotecari dovranno pagare un forfait di
>> attivazione del servizio come accade per gli mp3 di Sony?
> Lanceremo operativamente il servizio per le Stelline (15 marzo) e le
> biblioteche potranno cominciare ad acquistare poche settimane/giorni
> dopo.
>

> Il canale di acquisto � MLOL SHOP (http://shop.medialibrary.it) e le


> biblioteche/sistemi fisseranno ciascuna un proprio budget che potranno
> spendere sullo Shop acquisendo i singoli titoli (prezzo "di copertina"
> dell'ebook + pacchetti di download).
>
> Appena pronti forniremo assieme a Nicola una documentazione esaustiva

> a quanti ce ne faranno richiesta. Ad ogni modo il meccanismo � il
> medesimo gi� attivo sullo Shop MLOL e le biblioteche che hanno gi�
> acquisito credito potranno spenderlo in questa nuova modalit� appena
> disponibile il servizio (questo vale anche per le altre novit� che

Leandro Dardini

unread,
Feb 25, 2012, 2:54:45 AM2/25/12
to ebook-e-b...@googlegroups.com

Francamente, da utente aborrisco l'idea che la mia biblioteca debba pagare 50 cents tutte le volte che prendo a prestito un libro. Tante volte ho preso a prestito un libro "tanto per vedere com'é", magari poi restituendolo appena il giorno dopo perché non di mio gusto. Moltiplicate questo per le centinaia o le migliaia di utenti, amplificatelo con il fatto che prendere a prestito il libro digitale sarà più semplice e comodo, otterrete un modello economico insostenibile per le biblioteche.

Non capisco proprio... C'è un modello di business, quello del noleggio dei film da parte dei videonoleggi, che potrebbe essere adattato benissimo al prestito degli ebook. Non mi sembra che i "videobank" corrispondano al produttore cinematografico un quid per ogni noleggio eppure funziona.

Leandro

Il giorno 24/feb/2012 21:42, "marilena puggioni" <mari...@yahoo.it> ha scritto:

Luca Ferrieri

unread,
Feb 25, 2012, 8:21:28 AM2/25/12
to ebook-e-b...@googlegroups.com, Leandro Dardini
Concordo: la differenza tra prestito e acquisto non sta solo nel fatto che il primo permette di leggere anche a chi non ha i soldi per acquistare il libro (e scusate se è poco), ma anche nel fatto che il prestito risponde a una domanda di lettura diversa, di cui fa parte anche l'assaggio, l'utilizzo episodico, la lettura di consultazione, per motivi scolastici o pratici, ecc. Sono vere tutte e due le cose: molte persone che prendono in prestito un libro in biblioteca lo fanno perché non possono o non vogliono comprarlo; e molte persone che lo assaggiano in biblioteca poi se lo comprano per averlo sempre disponibile. Il rischio del sistema di digital-lending BR-MLOL è proprio quello di cancellare questa differenza, che ha un riflesso importante sulle pratiche di lettura.

Luca

marilena puggioni

unread,
Feb 25, 2012, 8:46:14 AM2/25/12
to ebook-e-b...@googlegroups.com
Prosegue la discussione sulle piattaforme di digital lending nei commenti all'articolo segnalato ieri e nel gruppo FB "Leggere digitale"

Marilena Puggioni

Da: marilena puggioni <mari...@yahoo.it>
A: "ebook-e-b...@googlegroups.com" <ebook-e-b...@googlegroups.com>
Inviato: Venerdì 24 Febbraio 2012 21:41

Oggetto: Re: [ebook-biblioteche] Re: Accordo Bookrepublic-MLOL

marilena puggioni

unread,
Feb 25, 2012, 9:24:48 AM2/25/12
to ebook-e-b...@googlegroups.com
Ancora un link ad un blog dove Nicola Cavalli risponde a dei quesiti (anche nel commento) di Marco Dominici

Marilena Puggioni
Inviato: Sabato 25 Febbraio 2012 14:46

Oggetto: Re: [ebook-biblioteche] Re: Accordo Bookrepublic-MLOL

Luciana Cumino

unread,
Feb 25, 2012, 9:59:30 AM2/25/12
to ebook-e-b...@googlegroups.com
Grazie Marilena per le tue segnalazioni.
Ho letto il post sul blog e la risposta di Cavalli e mi sorge subito un dubbio. Nicola scrive "per la biblioteca e’ un vero prestito perché nei 14 giorni che quella determinata copia e’ “fuori” non può darla ad un altro utente. Per l’editore lo e’ tanto che vende le singole copie e riceve un quid da ogni operazione di prestito".
Io sapevo che il costo di ogni singolo download andava alla piattaforma, qui invece mi sembra di capire che va all'editore. Quale delle due interpretazioni è quella corretta?
Grazie in anticipo a chi vorrà rispondermi.
 
Luciana

dominic...@gmail.com

unread,
Feb 25, 2012, 12:17:56 PM2/25/12
to ebook-e-b...@googlegroups.com
Grazie per aver citato il mio post. Per chi è interessato, il dibattito prosegue con nuovi commenti che sicuramente pongono quesiti importanti.
Εστάλη από τη συσκευή μου BlackBerry®

From: Luciana Cumino <scil...@gmail.com>
Date: Sat, 25 Feb 2012 15:59:30 +0100
Subject: Re: [ebook-biblioteche] Re: Accordo Bookrepublic-MLOL

marilena puggioni

unread,
Feb 25, 2012, 1:02:29 PM2/25/12
to ebook-e-b...@googlegroups.com
Il dibattito prosegue anche nel primo blog segnalato all'inizio di questa discussione
Marilena

Inviato: Venerdì 24 Febbraio 2012 11:11

Oggetto: Re: [ebook-biblioteche] Re: Accordo Bookrepublic-MLOL

Segnalo un altro articolo di ehibook che mi sembra risponda ulteriormente ai dubbi sollevati

Luciana Cumino

unread,
Feb 25, 2012, 1:58:53 PM2/25/12
to ebook-e-b...@googlegroups.com
Grazie per la segnalazione, in effetti questo articolo chiarisce diversi punti a me un po' oscuri:
- i 50cent vanno nelle mani degli editori, di MLOL e di BR
- non si possono fare più di 20 download all'anno di ogni singola copia di un testo acquistato dal sistema bibliotecario
- se la sperimentazione funziona mi sembra di capire che una delle ipotesi di Ferrario & Co. sia di arrivare da soli ai lettori attraverso formule di abbonamento.
Ho capito bene?
 
Luciana

marilena puggioni

unread,
Feb 25, 2012, 2:09:24 PM2/25/12
to ebook-e-b...@googlegroups.com
Provo a dire la mia sulla mail ricca di stimoli di Luca pescando qua e là.

“E a chi timidamente si domandava: ma non esisterà un'altra soluzione? veniva spesso risposto che o era così o così, questo è il mercato, bellezza. “

Credo anch’io che l’atteggiamento di “militanza” di alcuni bibliotecari, che hanno portato all’attenzione dei più alcune questioni sulle quali all’inizio delle pratiche del digital lending  poco si sapeva,  pur nella consapevolezza dello scarso potere contrattuale della comunità bibliotecaria, abbia contribuito a creare in noi una coscienza da usare nella contrattazione con gli editori e le piattaforme che offrono questo servizio.

“A partire dall'inattaccabile principio one copy-one user (è inattaccabile, perciò non lo attacco; o è così o è così; ma chissà che tra qualche tempo non salti fuori un accordo tra qualche imprenditore ed editore illuminati che rimescoli le carte...)”

Sembrerebbe, leggo nella rete,  che a breve anche questo limite sarà superato e che ci sono in vista ulteriori soluzioni di “rimescolamento”.

“Rischia però di essere accentuata anche un'altra caratteristica dell'attuale mercato digitale, ossia l'alto costo (secondo alcuni fuori da ogni rapporto con i costi di produzione) della copia.
Già i prezzi di copertina sono abbondantemente sopra il 50% ritenuto equo dai lettori e probabilmente necessario a un'effettiva espansione del mercato e della lettura. “

Molti degli interventi  di questi giorni nei blog puntano proprio su  quest’aspetto, che è il nodo che gli editori sembrerebbero non voler affrontare, dichiarando, anzi, che il costo del l’ebook per l’editore e la filiera del libro  è addirittura più alto di quello del libro. Ormai è risaputo da tutti gli esperti che si occupano dell’argomento che così non è.
Ma forse per questo bisogna aspettare ancora in Italia, ovviamente non rinunciando a porre il problema nelle sedi opportune.

“Aggiungendo € 0,61 a download la copia digitale verrebbe pagata dalle biblioteche più (in alcuni casi molto di più) di quella cartacea. Certo, la puoi prestare n volte, come quella fisica, del resto, a parte i limiti appunto fisici della carta e delle legature, e, nel caso del benemerito accordo BR-MLOL, infinite volte (max 20 per anno)"

Certo che ancora è tantino eh…
Ma pensavo:  il limite dei 20 download (è diverso o sbaglio da quello imposto per i download da Edigita?) è determinato dal dover  arginare il “danno” che il Social DRM potrebbe causare, vero?

“Anche in questo secondo caso però non si rischia di alimentare questa concorrenzialità (penalizzando in questo caso l'acquisto)?”

E già…e mi sto chiedendo da qualche giorno perché gli editori che hanno aderito abbiano fatto questa scelta, con qualche probabile risposta che attendo di verificare in futuro.

 “E, soprattutto, non si depotenzia il ruolo della biblioteca, che non solo totalizzerà un numero inferiore di prestiti rispetto a quelli effettivi, il che può essere irrilevante, ma non sarà più in grado di tracciare e quindi di interpretare la circolazione dei prestiti? Si consideri per esempio la differenza tra bestseller e longseller, che in qualche modo è leggibile in filigrana attraverso l'analisi  della durata, della stagionalità, della ripetizione dei prestiti, del rapporto prestiti/proroghe, ecc. Il lettore che vorrà leggere o rileggere il libro preso in prestito lo potrà fare per tutta la durata della sua vita senza più la mediazione della biblioteca, senza bisogno di chiedere proroghe o nuovi prestiti. Non sarebbe stato meglio pensare a un meccanismo che, pur nello schema del pay-per-download, rendesse gratuito, per la biblioteca, il secondo prestito allo stesso utente, rendendo però necessaria una proroga, automatica e senza più vincolo one copy-one user, ogni volta che il lettore intende rileggere il libro già preso in prestito?”

Tutti problemi di non poca importanza , e che faremo bene a segnarci in agenda, noi bibliotecari, perché riguardano davvero la sopravvivenza
di alcune pratiche utilizzate finora per la lettura dei bisogni dell’utenza. Anche se sono d’accordo con Luca che “la disponibilità illimitata della copia spalanca un mondo completamente nuovo per il lettore” e che si potrebbe iniziare a ragionare per crearne di altre, di pratiche.
 Al di là della disintermediazione che questo potrebbe significare, sono convinta che dobbiamo ragionare ponendoci in un atteggiamento di apertura, senza per questo diventare complici di chi ci vorrebbe come un solo strumento di erogazione di servizi , per  loro sempre più proficui, per il servizio pubblico sempre più onerosi.
 Marilena Puggioni

Da: Luca Ferrieri <lucafe...@gmail.com>
A: ebook-e-b...@googlegroups.com
Inviato: Venerdì 24 Febbraio 2012 22:05

Oggetto: Re: [ebook-biblioteche] Re: Accordo Bookrepublic-MLOL

Grazie a Giulio e a Nicola per le molte e utili informazioni fornite. Sono d'accordo con Marilena, con Luciana e con gli altri intervenuti: la prima e più importante novità di questo importante accordo è sicuramente l'applicazione del watermarking al digital lending, che, tra l'altro, sconfigge quell'inossidabile binomio DRM-digital lending che fino ad oggi era dato da tutti per scontato e invalicabile. E a chi timidamente si domandava: ma non esisterà un'altra soluzione? veniva spesso risposto che o era così o così, questo è il mercato, bellezza. Sempre molto timidamente vorrei far anche notare che, fatte le debite proporzioni ;-) l'accordo un po' ricalca, trasferendolo al digital lending, quello che la biblioteca di Cologno aveva fatto due anni fa sempre con BR a proposito del prestito dei device. Naturalmente l'estensione al digital lending insieme alla potenziale diffusione in un grande numero di biblioteche, ne moltiplica esponenzialmente l'impatto. Grazie quindi agli attori dell'accordo e a BR per la sua costanza e lungimiranza.

Ho però un paio di domande e dubbi, che non rappresentano delle critiche, perché credo che questa svolta, anche se ancora limitata, come dice Nicola, vada nella giusta direzione, ma che rispondono ad alcuni punti che, probabilmente per ignoranza, mi restano oscuri.

Primo punto: siamo, ancora una volta, nell'ambito della mimesi dell'analogico, ossia vengono trasferite al mondo digitale le limitazioni e i vincoli dell'analogico. A partire dall'inattaccabile principio one copy-one user (è inattaccabile, perciò non lo attacco; o è così o è così; ma chissà che tra qualche tempo non salti fuori un accordo tra qualche imprenditore ed editore illuminati che rimescoli le carte...). Rischia però di essere accentuata anche un'altra caratteristica dell'attuale mercato digitale, ossia l'alto costo (secondo alcuni fuori da ogni rapporto con i costi di produzione) della copia. Già i prezzi di copertina sono abbondantemente sopra il 50% ritenuto equo dai lettori e probabilmente necessario a un'effettiva espansione del mercato e della lettura. Aggiungendo € 0,61 a download la copia digitale verrebbe pagata dalle biblioteche più (in alcuni casi molto di più) di quella cartacea. Certo, la puoi prestare n volte, come quella fisica, del resto, a parte i limiti appunto fisici della carta e delle legature, e, nel caso del benemerito accordo BR-MLOL, infinite volte (max 20 per anno). Ma il principio del pagare un tot per prestito non penalizza proprio l'attività del prestare, che giustamente Brantley considera centrale, e l'"interesse" anche economico della biblioteca nel prestare? Lo so che Giulio mi dimostrerà in quattro e quattr'otto che i prestiti cartacei alla biblioteca costano di più, ma almeno, in quel caso, prestando, la biblioteca "ammortizza" l'investimento. Qui invece rischia di essere economicamente "punito" chi presta di più. Potrà succedere, anzi succederà, che avremo l'ebook in vetrina o in catalogo ma non lo potremo più prestare, perché l'abbiamo prestato già "troppo". Complessivamente, a parità di budget di acquisto, la biblioteca che investirà nel digitale, offrirà meno titoli e meno opportunità di lettura.  Per chi pensa che il digitale rappresenti un'occasione di espansione della lettura e della promozione della lettura questi non mi sembrano aspetti irrilevanti, proprio considerando il rapporto tra biblioteche e lettori.

Secondo punto. Il fatto che il file non si autodistrugga e rimanga leggibile anche scaduti i termini di prestito è sicuramente un'innovazione meravigliosa. Va nella direzione del combattere la pirateria con la legalità, l'etica e la trasparenza. E' un'iniezione di fiducia e di amicizia verso il lettore. Ma questo significa che chi avrà avuto in prestito un libro, di fatto ce l'avrà per tutta la vita. E questo non cancella, in direzione uguale e contraria, la differenza tra prestito e acquisto? Ossia, l'obiezione avanzata nel primo punto era diretta al fatto che, facendo pagare alla biblioteca il singolo prestito, si autorizzava concettualmente la "concorrenzialità" tra prestito e acquisto, limitando quindi il numero di prestiti. Anche in questo secondo caso però non si rischia di alimentare questa concorrenzialità (penalizzando in questo caso l'acquisto)? E, soprattutto, non si depotenzia il ruolo della biblioteca, che non solo totalizzerà un numero inferiore di prestiti rispetto a quelli effettivi, il che può essere irrilevante, ma non sarà più in grado di tracciare e quindi di interpretare la circolazione dei prestiti? Si consideri per esempio la differenza tra bestseller e longseller, che in qualche modo è leggibile in filigrana attraverso l'analisi  della durata, della stagionalità, della ripetizione dei prestiti, del rapporto prestiti/proroghe, ecc. Il lettore che vorrà leggere o rileggere il libro preso in prestito lo potrà fare per tutta la durata della sua vita senza più la mediazione della biblioteca, senza bisogno di chiedere proroghe o nuovi prestiti. Non sarebbe stato meglio pensare a un meccanismo che, pur nello schema del pay-per-download, rendesse gratuito, per la biblioteca, il secondo prestito allo stesso utente, rendendo però necessaria una proroga, automatica e senza più vincolo one copy-one user, ogni volta che il lettore intende rileggere il libro già preso in prestito?

Può darsi che i miei dubbi siano sbagliati, può darsi anche che le due obiezioni sostanzialmente si elidano. Effettivamente la disponibilità illimitata della copia spalanca un mondo completamente nuovo per il lettore e sicuramente attutisce i vincoli e i rischi presenti nel meccanismo del pay-per-download. Ma per le biblioteche? Che cosa dovranno e potranno fare per non essere semplicemente una piattaforma per il download?


Luca Ferrieri



Il 24/02/2012 11:40, Giulio Blasi ha scritto:
> Il 24/02/12, Luciana Cumino<scil...@gmail.com>  ha scritto:
>> Sapete dirci quando sarà attiva nelle bibilioteche che

>> aderiscono a MLOL? I sistemi bibliotecari dovranno pagare un forfait di
>> attivazione del servizio come accade per gli mp3 di Sony?
> Lanceremo operativamente il servizio per le Stelline (15 marzo) e le
> biblioteche potranno cominciare ad acquistare poche settimane/giorni
> dopo.
>
> Il canale di acquisto è MLOL SHOP (http://shop.medialibrary.it) e le

> biblioteche/sistemi fisseranno ciascuna un proprio budget che potranno
> spendere sullo Shop acquisendo i singoli titoli (prezzo "di copertina"
> dell'ebook + pacchetti di download).
>
> Appena pronti forniremo assieme a Nicola una documentazione esaustiva
> a quanti ce ne faranno richiesta. Ad ogni modo il meccanismo è il
> medesimo già attivo sullo Shop MLOL e le biblioteche che hanno già
> acquisito credito potranno spenderlo in questa nuova modalità appena
> disponibile il servizio (questo vale anche per le altre novità che

Nicola Cavalli

unread,
Feb 27, 2012, 10:49:20 AM2/27/12
to ebook e biblioteche
Rispondo brevemente e in modo approssimativo e non me se ne voglia.
Conto di chiarire meglio in uno degli interventi che farò a
Bibliostar: "Ebook tra il 2012 e il 2021: da dove partiamo?!" al
seminario organizzato da Cenfor venerdì mattina in Sala Verdi.

Rispondo qui a Luca Ferrieri anche circa quanto postato sul blog di
Tombolini.

Sulla convenienza del prestito digitale rispetto al cartaceo
ripropongo una teoria riproposta da Giulio Blasi qualche tempo fa sui
diversi costi fra prestito analogico e digitale. E' un vantaggio del
digitale in sè ed è a mio modo di vedere corretto considerare tutti
costi, compresi quelli gestionali (che influiscono molto nel cartaceo)
nell'attività di prestito. In un sistema con forte presenza di
digitale la biblioteca ed i bibliotecari potrebbero veramente svolgere
quel ruolo di mediazioni culturale ed informativa, senza dover essere
(troppo) gravate dallo spostamento di volumi fisici.

Mi pare che il fatto che la biblioteca paghi per ogni prestito, con
tutti i lati negativi segnalati, nel modello del watermark lending
venga in qualche "giustificato" dal fatto che l'utente può poi
trattenere il file. Costa si, ma l'utente ha molto più di prima.

Sono poi sicuro che arriveremo in breve a definire dei modelli diversi
e che spero accontentino tutti gli attori della filiera, solo così
potrà continuare ad esistere un settore editoriale libero ed
indipendente.

A presto!
> questo potrebbe significare, sono convinta che dobbiamo ragionare ponendoci in un atteggiamentodi apertura,senza per questo diventare complici di chi ci
> vorrebbe come un solo strumento di erogazione di servizi , per  loro sempre più proficui, per il servizio
> pubblico sempre più onerosi.
>  Marilena Puggioni
>
> ________________________________
>  Da: Luca Ferrieri <lucaferri...@gmail.com>
> A: ebook-e-b...@googlegroups.com
> Inviato: Venerdì 24 Febbraio 2012 22:05
> Oggetto: Re: [ebook-biblioteche] Re: Accordo Bookrepublic-MLOL
>
> Grazie a Giulio e a Nicola per le molte e utili informazioni fornite. Sono d'accordo con Marilena, con Luciana e con gli altri intervenuti: la prima e più importante novità di questo importante accordo è sicuramente l'applicazione del watermarking al digital lending, che, tra l'altro, sconfigge quell'inossidabile binomio DRM-digital lending che fino ad oggi era dato da tutti per scontato e invalicabile. E a chi timidamente si domandava: ma non esisterà un'altra soluzione? veniva spesso risposto che o era così o così, questo è il mercato, bellezza. Sempre molto timidamente vorrei far anche notare che, fatte le debite proporzioni ;-) l'accordo un po' ricalca, trasferendolo al digital lending, quello che la biblioteca di Cologno aveva fatto due anni fa sempre con BR a proposito del prestito dei device. Naturalmente l'estensione al digital lending insieme alla potenziale diffusione in un grande numero di biblioteche, ne moltiplica esponenzialmente
>  l'impatto. Grazie quindi agli attori dell'accordo e a BR per la sua costanza e lungimiranza.
>
> Ho però un paio di domande e dubbi, che non rappresentano delle critiche, perché credo che questa svolta, anche se ancora limitata, come dice Nicola, vada nella giusta direzione, ma che rispondono ad alcuni punti che, probabilmente per ignoranza, mi restano oscuri.
>
> Primo punto: siamo, ancora una volta, nell'ambito della mimesi dell'analogico, ossia vengono trasferite al mondo digitale le limitazioni e i vincoli dell'analogico. A partire dall'inattaccabile principio one copy-one user (è inattaccabile, perciò non lo attacco; o è così o è così; ma chissà che tra qualche tempo non salti fuori un accordo tra qualche imprenditore ed editore illuminati che rimescoli le carte...). Rischia però di essere accentuata anche un'altra caratteristica dell'attuale mercato digitale, ossia l'alto costo (secondo alcuni fuori da ogni rapporto con i costi di produzione) della copia. Già i prezzi di copertina sono abbondantemente sopra il 50% ritenuto equo dai lettori e probabilmente necessario a un'effettiva espansione del mercato e della lettura. Aggiungendo € 0,61 a download la copia digitale verrebbe pagata dalle biblioteche più (in alcuni casi molto di più) di quella cartacea. Certo, la puoi prestare n volte, come
>  quella fisica, del resto, a parte i limiti appunto fisici della carta e delle legature, e, nel caso del benemerito accordo BR-MLOL, infinite volte (max 20 per anno). Ma il principio del pagare un tot per prestito non penalizza proprio l'attività del prestare, che giustamente Brantley considera centrale, e l'"interesse" anche economico della biblioteca nel prestare? Lo so che Giulio mi dimostrerà in quattro e quattr'otto che i prestiti cartacei alla biblioteca costano di più, ma almeno, in quel caso, prestando, la biblioteca "ammortizza" l'investimento. Qui invece rischia di essere economicamente "punito" chi presta di più. Potrà succedere, anzi succederà, che avremo l'ebook in vetrina o in catalogo ma non lo potremo più prestare, perché l'abbiamo prestato già "troppo". Complessivamente, a parità di budget di acquisto, la biblioteca che investirà nel digitale, offrirà meno titoli e meno opportunità di lettura.  Per chi pensa che il digitale
>  rappresenti un'occasione di espansione della lettura e della promozione della lettura questi non mi sembrano aspetti irrilevanti, proprio considerando il rapporto tra biblioteche e lettori.
>
> Secondo punto. Il fatto che il file non si autodistrugga e rimanga leggibile anche scaduti i termini di prestito è sicuramente un'innovazione meravigliosa. Va nella direzione del combattere la pirateria con la legalità, l'etica e la trasparenza. E' un'iniezione di fiducia e di amicizia verso il lettore. Ma questo significa che chi avrà avuto in prestito un libro, di fatto ce l'avrà per tutta la vita. E questo non cancella, in direzione uguale e contraria, la differenza tra prestito e acquisto? Ossia, l'obiezione avanzata nel primo punto era diretta al fatto che, facendo pagare alla biblioteca il singolo prestito, si autorizzava concettualmente la "concorrenzialità" tra prestito e acquisto, limitando quindi il numero di prestiti. Anche in questo secondo caso però non si rischia di alimentare questa concorrenzialità (penalizzando in questo caso l'acquisto)? E, soprattutto, non si depotenzia il ruolo della biblioteca, che non solo totalizzerà un
>  numero inferiore di prestiti rispetto a quelli effettivi, il che può essere irrilevante, ma non sarà più in grado di tracciare e quindi di interpretare la circolazione dei prestiti? Si consideri per esempio la differenza tra bestseller e longseller, che in qualche modo è leggibile in filigrana attraverso l'analisi  della durata, della stagionalità, della ripetizione dei prestiti, del rapporto prestiti/proroghe, ecc. Il lettore che vorrà leggere o rileggere il libro preso in prestito lo potrà fare per tutta la durata della sua vita senza più la mediazione della biblioteca, senza bisogno di
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Luca Ferrieri

unread,
Feb 27, 2012, 12:35:24 PM2/27/12
to ebook-e-b...@googlegroups.com
Grazie Nicola della precisazione. In effetti non era chiaro (almeno a me) se quando parlavi di "convenienza del prestito digitale" in base all'accordo BR-MLOL ti riferissi al confronto tra il costo dell'acquisto più download, o comprendessi anche i costi di gestione. Nella prima accezione mi pare che si possa concordare che il prestito digitale costa più del cartaceo, sommando canone, prezzo di copertina e pay-per-download. Nella seconda, permettimi di sospendere il giudizio, perché bisognerebbe fare conti molto approfonditi e valutare quant'è l'effettivo risparmio che una biblioteca realizza nei costi di gestione, visto che alcune attività del personale restano, o dovrebbero restare, invariate, (ad es. l'acquisto, la catalogazione, l'orientamento del lettore, la promozione, ecc.),   e gli unici costi che si abbattono sicuramente sono quelli del prestito manuale e dello stoccaggio della copia fisica. Dopodiché si può (e io sono d'accordo) sostenere che le biblioteche debbono "investire" nel digitale, ma per sostenere anche la convenienza del digitale rispetto al cartaceo per le biblioteche occorrerebbero, secondo me, un abbassamento dei prezzi di copertina, la riduzione dell'iva sull'ebook, un sistema di digital lending che non "tariffi" i singoli prestiti, o li tariffi in misura molto più limitata.
E' vero che il pay-per-download previsto dall'accordo "costa ma l'utente ha molto più di prima". Ricordiamoci però:  1) che lo stesso sistema sarà usato anche per la maggioranza dei libri che continuano ad essere prestati con i DRM, che sono la maggioranza e in cui l'utente non avrà proprio niente più di prima; 2) che questo costo rischia di ricadere in misura molto pesante sulle biblioteche, in un momento di forti tagli di bilancio e che quindi, paradossalmente, può rappresentare un freno proprio a "investire nel digitale".
Infine sono d'accordissimo sulla conclusione: cerchiamo ancora... Un sistema di digital lending soddisfacente non potrà arrivare che da un intenso confronto tra tutti i protagonisti della filiera, e soprattutto dal confronto con i lettori.

--
Luca Ferrieri
Servizi culturali e bibliotecari
Piazza Mentana 1 - 20093 Cologno M.se (Mi) ITALIA
Tel. +39 02 25308359; +39 02 25308363; +39 02 25308317
Fax: +39 02 27300890
E-mail: lfer...@comune.colognomonzese.mi.it
http://www.biblioteca.colognomonzese.mi.it

Nicola Cavalli

unread,
Feb 28, 2012, 3:11:20 AM2/28/12
to ebook e biblioteche
Concordo pienamente sull'opportunità di approfondire il discorso sul
costo del prestito cartaceo, potrebbe essere una di quelle attività
(anche di ricerca, magari finanziata) di beneficio al dialogo fra gli
attori della filiera ed all'individuazione di modelli migliori e più
avanzati.

Concordo anche sulla considerazione che questo modello grava sui
bilanci delle biblioteche (e con la considerazione che investire in
digitale è comunque opportuno - per inciso detto da uno che gestisce
una libreria commissionaria! -), mi permetto però di ribadire che,
almeno, non apponendo DRM Adobe, quel costo è, almeno parzialmente,
meglio ripagato.

Grazie per gli ottimi stimoli!
> <nicola.cava...@gmail.com>ha scritto:
> ...
>
> leggi tutto

alexgallo

unread,
Feb 28, 2012, 6:32:22 AM2/28/12
to ebook-e-b...@googlegroups.com

Su Medialibrary online, sul prestito digitale "illimitato" e diatribe varie del settore. Ho letto con interesse i vari commenti di Virginia Gentilini, Marco Ferrario e Antonio Tombolini. Da operatore del settore, vorrei sottolineare quanto gia' accade da ormai quasi un decennio per l'editoria tecnico scientifica e biomedica online. Le bibliot...eche, per alcuni editori, firmano contratti che non ...prevedono alcun tipo di DRM. Gli utenti (la cui location e' indifferente se autenticati via proxy dell'ente a monte) scaricano senza limitazioni i dati, idealmente nel rispetto del copyright sancito dal contratto di licenza. Questo sistema rende il dibattito sul digital lending in questo settore irrilevante, perche' non c'e' limitazione di download, ne' di accesso fisico, pertanto il prestito non e' necessario. si scarica e basta. Certo, esistono limitazioni imposte dai contratti di licenza e dal copyright, ma di fatto - per alcuni editori, non per tutti sia chiaro - chi impedisce di scaricarsi una monografia scientifica a fini di studio e ricerca? E magari girare i dati ad un collega o ad un amico? E ancora: se i dati sono sempre accessibili, e' davvero necessario scaricarli e salvarli continuamente? Anche il digitale occupa spazio! mi trovo d'accordo con la posizione di MLOL, BookRepublic e Nicola Cavalli. Le cose, a volte, sono piu' semplici di quanto pensiamo. Complimenti a MLOL!

Salvatore Vassallo

unread,
Feb 28, 2012, 6:54:14 AM2/28/12
to ebook-e-b...@googlegroups.com
> Su Medialibrary online, sul prestito digitale "illimitato" e diatribe varie
> del settore. Ho letto con interesse i vari commenti di Virginia Gentilini,
> Marco Ferrario e Antonio Tombolini. Da operatore del settore, vorrei
> sottolineare quanto gia' accade da ormai quasi un decennio per l'editoria
> tecnico scientifica e biomedica online. Le bibliot...eche, per alcuni
> editori, firmano contratti che non ...prevedono alcun tipo di DRM. Gli
> utenti (la cui location e' indifferente se autenticati via proxy dell'ente a
> monte) scaricano senza limitazioni i dati, idealmente nel rispetto del
> copyright sancito dal contratto di licenza. Questo sistema rende il
> dibattito sul digital lending in questo settore irrilevante, perche' non
> c'e' limitazione di download, ne' di accesso fisico,

Va anche aggiunto che in una buona parte dei casi l'accesso a queste
riviste costa un botto di soldi (generalmente - a vedere le
statistiche di uso che ho a disposizione su alcune biblioteche
universitarie che utilizzavano libx per provare a incrementare questi
accessi - a fronte di un uso modesto con un costo a download non
irrilevante).

Btw (e abbastanza fuori tema) è illuminante che per seguire
l'interessante dibattito su un argomento bisogna tenere sott'occhio 3
mailing list e 7 blog...
anche questo è il web 2.0 e chissà se il compianto Metitieri si starà
facendo una risata avendo a suo tempo predetto tutto questo.

--
Salvatore Vassallo

Bianca G.

unread,
Feb 28, 2012, 7:52:53 AM2/28/12
to ebook e biblioteche
Non sono molto d'accordo: il modello dell'editoria accademica non mi
sembra aver raggiunto soluzioni efficaci.
Anche se gli ebook non hanno DRM, i limiti contrattuali per il
download sono spesso molto restrittivi (nelle licenze si parla di
solito della possibilità di salvare e stampare "singoli capitoli" di
ebook, capitoli che solitamente sono di poche pagine). Certo nessuno
impedisce di scaricare tutto il libro, ma oltre a violare le licenze
editoriali sottoscritte con gli editori (cosa non molto consigliata e
che comunque le biblioteche devono sancire) il procedimento è molto
macchinoso (si parla di decine e decine di file da scaricare, ne ho
trovati anche 60 a titolo...). Inoltre il formato è spesso il pdf,
l'epub è raramente disponibile per ora.
Quindi anche gli editori scientifici mantengono le loro
"protezioni" (a parte alcune eccellenze come Il Mulino che sta
sperimentando molto). Gli ebook non sono pensati in questi modelli per
una fruizione su device, ma solo su pc, e non sembrano rappresentare
un formato alternativo rispetto agli ejournals (la fruizione di brevi
capitoli in pdf non presenta nessuna differenza rispetto alla
fruizione di articoli di periodico).
Infatti molti distributori di ebook, anche per il mondo accademico,
stanno sperimentando DRM, one copy-one user, PDA, cioè gli stessi
business model delle pubbliche. A mio parere anche nelle biblioteche
accademiche bisogna alimentare la sperimentazione di nuovi modelli,
pena la scomparsa o la perdita di rilievo della forma-libro,
sostituita da brandelli di monografie "chiusi" in file pdf.
Anche la conservazione non mi sembra un fattore secondario: che gli
ebook siano sempre accessibili dipende purtroppo sia dai budget degli
atenei sia dalle politiche editoriali. Per gli ejournals non è cosa
rara vedere titoli sparire dalle collezioni senza avere possibilità di
sottoscriverli nuovamente e senza mantenere in alcuni casi i diritti
di archivio per le annate pregresse. Le licenze per gli ebook di
questo tipo sono spesso annuali e quindi il problema della
conservazione non è solo un problema di lungo periodo, di cui si
devono preoccupare solo biblioteche di conservazione: è difficile
mettere in piedi qualsiasi campagna di promozione di ebook (per es.
proporli ai docenti come libri di testo) quando si rischia di perdere
i testi da un anno all'altro.
Un saluto a tutti, grazie per la ricchezza di spunti,

Bianca Gai
> > Il giorno 24/feb/2012 21:42, "marilena puggioni" <marigi...@yahoo.it> ha
> > Il giorno 24/feb/2012 21:42, "marilena puggioni" <marigi...@yahoo.it> ha
> > Il giorno 24/feb/2012 21:42, "marilena puggioni" <marigi...@yahoo.it> ha
> > Il giorno 24/feb/2012 21:42, "marilena puggioni" <marigi...@yahoo.it> ha
> > scritto:
>
> Il giorno sabato 25 febbraio 2012 14:21:28 UTC+1, egolector ha scritto:
>
>
>
>
>
>
>
>
>
> > Concordo: la differenza tra prestito e acquisto non sta solo nel fatto che
> > il primo permette di leggere anche a chi non ha i soldi per acquistare il
> > libro (e scusate se è poco), ma anche nel fatto che il prestito risponde a
> > una domanda di lettura diversa, di cui fa parte anche l'assaggio,
> > l'utilizzo episodico, la lettura di consultazione, per motivi scolastici o
> > pratici, ecc. Sono vere tutte e due le cose: molte persone che prendono in
> > prestito un libro in biblioteca lo fanno perché non possono o non vogliono
> > comprarlo; e molte persone che lo assaggiano in biblioteca poi se lo
> > comprano per averlo sempre disponibile. Il rischio del sistema di
> > digital-lending BR-MLOL è proprio quello di cancellare questa differenza,
> > che ha un riflesso
>
> ...
>
> leggi tutto
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