L’Azienda pubblica provinciale non può essere Marche Multiservizi
Presidente Ricci,
abbiamo ascoltato stupefatti il suo intervento a proposito della gestione dell'acqua.
Ha cominciato bene affermando che l'esito referendario con il quale la stragrande maggioranza degli italiani ha chiesto la gestione pubblica dell'acqua va messo “subito” in pratica (anche se il suo “subito” è già in ritardo di 7 mesi) e ha proseguito dicendo che occorre avviare una gestione a livello almeno provinciale, corrispondente all'attuale Ambito Territoriale Ottimale (A.T.O.).
Ma da questo punto in poi non siamo più riusciti a seguirla.
In primo luogo lei sostiene che Fano non vuole entrare in una gestione provinciale dell’acqua come se l’unica possibilità di farlo sia entrare in Marche Multiservizi. Invece a noi risulta che il Comune di Fano, anche se non intende entrare in tale azienda, non ha mai escluso di poter entrare in una gestione dell’acqua provinciale e interamente pubblica.
Come lei sa Marche Multiservizi è una società mista pubblico-privata (di cui uno dei soci privati è anche quotato in Borsa) e dunque inadatta ad ottemperare all'esito referendario che prevede la gestione pubblica dell'acqua.
E’ appunto per questa ragione che, come ricorderà, durante l’ultimo Consiglio provinciale è stato chiesto lo scorporo del Servizio idrico da Marche Multiservizi per poter procedere tutti insieme verso un’Azienda di diritto pubblico (e non verso una s.p.a.) allargata all’intero Ambito Territoriale Ottimale, con riferimento sia ai bacini idrografici sottesi che all’insieme dei componenti di rete preposti al ciclo integrato dell’acqua (captazione, trattamento, adduzione, raccolta e depurazione).
Paradossale ci è apparsa anche la sua richiesta di utilizzare ogni eventuale guadagno di Marche Multiservizi in investimenti invece di dividerlo fra i soci, come se non si trattasse anche di soci privati che, per la loro stessa natura giuridica, si impegnano per produrre utili e profitti.
Forse l’esito referendario, no alla privatizzazione e fuori i profitti dall’acqua, non viene ancora compreso in pieno, ma un’importante occasione per fare chiarezza sull’argomento sarà l’imminenteCommissione di Garanzia e controllo sulla gestione del Servizio Idrico locale che si terrà a Fano mercoledì 15 febbraio 2012 dalle ore 17.00presso la Sala del Consiglio comunale in Via Nolfi.
Come Coordinamento provinciale Acqua Bene Comune le chiediamo, in qualità di Presidente della Provincia, di dare finalmente corso all'esito referendario:
Ci auguriamo che i piccoli Comuni presenti in Marche Multiservizi, per i quali il percorso di pubblicizzazione dell’acqua sarebbe molto meno oneroso di quello del Comune di Pesaro, esprimano al più presto il loro orgoglio cercando di recuperare concretamente la gestione dei servizi pubblici e di adempiere finalmente a quanto chiesto dai tanti loro concittadini che hanno votato si ai referendum.
Se poi, come speriamo, la Corte Costituzionale cancellerà la privatizzazione dei rifiuti, si potrà costituire anche un'Azienda Speciale provinciale per i rifiuti, unica garanzia per una gestione pubblica partecipata e sicura di quello che è diventato uno dei più grandi affari ambientali in Italia.
Auspichiamo infine che i prossimi Consigli e la prossima Assemblea di Ambito siano finalmente l’occasione per una seria discussione politica, che non può restare tra le righe della stampa locale.
Perché si scrive acqua, ma si legge democrazia.
Coordinamento provinciale “Acqua bene comune” Pesaro e Urbino
Da: Francesco Veterani iPhone <wet...@gmail.com>
Data: 11 febbraio 2012 15:33:07 CET
A: acqua-bene-...@googlegroups.com, acqua-bene-c...@googlegroups.com, acqua-...@googlegroups.com, Acqua Marche <acqua-...@googlegroups.com>
Oggetto: ACQUA - COMUNICATO STAMPA DEFINITIVO