REFERENDUM SULL'ACQUA- 8 luglio EQUALAFESTA - VILLA BORGOGNONI - JESI

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Sergio Ruggieri

da leggere,
1 lug 2011, 11:12:4401/07/11
a equal...@googlegroups.com, acqua-...@googlegroups.com, roberto DUBBINI, DANIELE CICCOLI, ELEONORA MORETTI, MICHAEL SPUGNI, LUCA BRECCIAROLI, GILBERTO MAIOLATESI, DANIELE OLIVI, giorgio LUCARINI, BOTTEGA DEL COMMERCIO, SUSANNA CIUMELLI, ENZA AMICI, Rossana Montecchiani, MARCELLO BOSI, GIACOMO CINGOLANI, LIBERAJESI, JESI ATTIVA, MARIANTONIETTA SCHIADA, EMANULE MANCIO, MARCO BACCANI, Katia Strappa, giorgio BERTI, ILARIA, daniele FANCELLO, SILVANO S.MARCELLO MARCONI, FRANCESCA FORMICA SELLARI, Agnese SANTARELLI, MARINA SANTINELLI, Stefano BEZZECCHERI, VALENTINA CANAFOGLIA

REFERENDUM SULL’ACQUA :

IL POPOLO ITALIANO NON HA SCHERZATO

 

Sono passate non più di due settimane dalla straordinaria vittoria referendaria sull’acqua e l’apparato politico istituzionale sembra essersi dimenticato la portata storica dell’evento.

Così come con scarsa attenzione fu rilevato il record di raccolta firme –oltre 1,4 milioni!- ottenuto lo scorso anno dai movimenti per l’acqua nel più totale silenzio mass-mediatico (salvo poi scoprire lo “straordinario” ribaltone alle recenti elezioni amministrative), oggi l’insieme dei poteri forti economici e politici sembra accomunato da un unico obiettivo : negare, rimuovere, depotenziare.

Quasi nessuno – salvo il paradosso di qualche opinionista illuminato come Ilvo Diamanti- sembra essersi accorto che, con i due SI della maggioranza assoluta del popolo italiano, si sia di fatto sancita, per la prima volta dopo decenni, la sconfitta con voto democratico e popolare delle politiche liberiste nel loro complesso e si sia affermata una fortissima istanza di democrazia diretta e di nuova partecipazione sociale.

Certo, per chi da sempre è abituato alla manipolazione della realtà, è complicato prendere atto del fatto che i referendum sull’acqua siano stati i più votati e che, fra i due, quello che ha raggiunto un ulteriore maggioranza di SI, sia proprio quello che ha abrogato la possibilità di fare profitti dalla gestione di un bene essenziale.

Così, mentre Confindustria e i poteri forti lanciano una vera e propria campagna di terrorismo psicologico sullo stile “Si ferma la crescita del Paese”, “Si bloccano gli investimenti”, i partiti politici fanno a gara nell’attivarsi per il depotenziamento del risultato.

Da una parte il Governo del decreto Ronchi e della forzata privatizzazione ha subito tenuto a dire che il risultato referendario non andava interpretato come un plebiscito contro il Governo –argomentazione fondata- salvo evitare di riflettere sul fatto che, nonostante i ripetuti inviti all’astensione della coppia Berlusconi-Bossi, il 26% dell’elettorato di Forza Italia e il 42% dell’elettorato leghista abbia disobbedito, scegliendo la ripubblicizzazione dell’acqua.

Dall’altra, il blocco politico-mediatico Segreteria PD-Repubblica-L’Espresso, dopo aver opportunisticamente appoggiato sul filo di lana una campagna referendaria sino ad allora avversata e/o subita, si è immediatamente affrettato a riallinearsi, propagandando una propria debole e sbagliata proposta di legge come risolutiva del voto referendario.

Con intorno lo sguardo stordito dei media mainstream progressisti, i quali, incapaci di vedere –o di ammettere- di trovarsi al cospetto del più grande movimento per durata, penetrazione sociale e  organizzazione dal basso, degli ultimi decenni, hanno preferito ignorarlo attribuendogli di volta in volta le caratteristiche di invisibilità eroica o di creatività estemporanea.

Il risultato di tutto questo scenario è quello sotto gli occhi di tutti : grandi manovre dei poteri forti finanziari per addivenire in tempi rapidi ad una nuova normativa che ristabilisca l’indiscutibile primato del mercato –fino al paradosso del “Sole 24ore” che in data 28 giugno sponsorizza la proposta di legge del PD (!)- e altrettante manovre del mondo politico istituzionale che continua a considerare i referendum non una deliberazione costituzionale del popolo sovrano, quanto una semplice espressione da interpretare, sintetizzare e modulare (da loro, ovviamente).

Grande è il disordine sotto il cielo, ma alcuni punti fermi sono inequivocabili : il primo quesito referendario ha abrogato il decreto Ronchi e dunque, da ora, è vigente la dottrina comunitaria che contempla tutte le forme di gestione, compresa –dopo vent’anni di tabù- la gestione attraverso enti di diritto pubblico; il secondo quesito ha abrogato “l’adeguata remunerazione del capitale investito”, ovvero la possibilità di fare profitti sulla gestione dell’acqua, da cui si deduce che l’unica tra le gestioni possibili sia esattamente quella attraverso enti di diritto pubblico.

Questo è ciò che ha deliberato il popolo italiano, questo è ciò che tutti i livelli istituzionali devono eseguire.

Sabato 2 e domenica 3 luglio si terrà a Roma l’assemblea nazionale dei movimenti per l’acqua : con l’allegria di un percorso vittorioso e con la determinazione di chi è consapevole di voler cambiare il mondo sapremo ristabilire la verità di ciò che è successo nel Paese e scriveremo collettivamente l’agenda locale e globale per ottenere quanto il popolo italiano ha deciso : la riappropriazione sociale del bene comune acqua, la sua gestione pubblica e partecipativa.

Perché il futuro ci appartiene.

 

Marco Bersani

Attac Italia – Forum italiano dei movimenti per l’acqua  

 

 

 

Katia Lumachi

da leggere,
1 lug 2011, 11:24:0101/07/11
a acqua-...@googlegroups.com
il secondo quesito ha abrogato “l’adeguata remunerazione del capitale investito”, ovvero la possibilità di fare profitti sulla gestione dell’acqua, da cui si deduce
 
Credo che sia ora di dare per esplicito che il secondo quesito come il primo riguarda anche il servizio rifiuti
e che la tenebra parte dai privatizzatori di tutti i beni comuni che sono anche  risorse naturali  quali aria acqua etc...
 
2011/7/1 Sergio Ruggieri <serg...@tin.it>
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Alberto Orioli

da leggere,
1 lug 2011, 16:34:0901/07/11
a Acqua Bene Comune Marche
Mi tocca di ribadire che il secondo quesito referendario riguardava
solo la tariffa del servizio idrico integrato... comma 1 articolo 154
legge 152 del 2006.
Ecco il testo nella versione non ancora "affetta" dall'esito del
referendum...
http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/06152dl2.htm#109

Secondo me, dato il "muro castale" che come vincitori del referendum
abbiamo di fronte, sarebbe bene procedere per passi e concentrarsi
prima di tutto sul servizio idrico, pretendendo che il soggetto che
ottiene l'affidamento della sua gestione si occupi solo di esso e solo
per il territorio cui l'affidamento si riferisce. In questo modo,
anche se il soggetto e` una societa` di capitali, creiamo i
presupposti per ricorrere ad un ente di diritto pubblico.
Una volta ottenuta la ri-pubblicizzazione del SII, nostro obiettivo di
sempre, si potra` lottare piu` agevolmente per quelle del servizio
rifiuti ed altri che riteniamo basilari.
L'unica alternativa al procedere per passi e` conquistare il potere
istituzionale!
Comunque, nonostante il muro, non dobbiamo lasciare nulla d'intentato
per ottenere disposizioni nazionali che vadano nella nostra direzione.

(Colgo l'occasione anche per comunicare la mia partecipazione
all'assemblea nazionale di domani a Roma.)


Ciao.

Michele Cecchi

da leggere,
1 lug 2011, 17:36:3501/07/11
a acqua-...@googlegroups.com

Sei in treno?? Io sono Su quello che parte 7.17 da Ancona...ci sentiamo a Roma altrimenti...ciao

Katia Lumachi

da leggere,
3 lug 2011, 14:21:1603/07/11
a acqua-...@googlegroups.com
Alberto grazie hai ragione..... lapsus

riporto il primo comma del 154. così si legge per intero

in effetti le tariffe sui rifiuti vengono fatte in altro modo
di uguale c'è solo l'applicazione di  uno dei due principi per la copertura dei costi attraverso la tariffa, quello per cui "chi chi inquina paga".

vista aperta la parentesi la richiudo riportando che sia nell settore dei  rifiuti , che nel settore idrico (ancor più non viene  tenuto quasi mai  in considerazione
tanto che abbiamo varie procedure di infrazione da parte della Comunità Europea a causa dell'inquinamento perpetuato nei corsi d'acqua e o comunque nei bacini idrici..

ART. 154
(tariffa del servizio idrico integrato)

1. La tariffa costituisce il corrispettivo del servizio idrico integrato ed e' determinata tenendo conto della qualit� della risorsa idrica e del servizio fornito, delle opere e degli adeguamenti necessari, dell'entit� dei costi di gestione delle opere, dell'adeguatezza della remunerazione del capitale investito e dei costi di gestione delle aree di salvaguardia, nonche' di una quota parte dei costi di funzionamento dell'Autorit� d'ambito, in modo che sia assicurata la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio secondo il principio del recupero dei costi e secondo il principio "chi inquina paga". Tutte le quote della tariffa del servizio idrico integrato hanno natura di corrispettivo.


2011/7/1 Michele Cecchi <miche...@gmail.com>
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