adeguata remunerazione del capitale investito

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Alberto Orioli

da leggere,
8 lug 2011, 21:09:1208/07/11
a Acqua Bene Comune Marche
Io l'ho capita cosi`...

Se alla societa` A e` stata affidata la gestione SII ed essa ottiene
un prestito dal soggetto B (esterno) i corrispondenti interessi
passivi risultano un'uscita nel suo bilancio e, in ossequio al "full
cost recovery", vengono caricati in bolletta. Il secondo referendum
non ha influenza.

Se C e` socio in A ed investe in essa un proprio capitale ha diritto
ad una remunerazione annua del 7%, da ricavarsi tramite bolletta; ma,
dopo la proclamazione della vittoria del si` nel secondo referendum,
tale diritto decade. Una fonte di lucro e` stata eliminata.

Se C per fare l'investimento di cui sopra e` ricorso ad un prestito da
B e deve pagargli gli interessi... sono affari suoi.

Considerando le vertenze all'orizzonte credo sia importante avere
chiaro questo aspetto; quindi chi e` in condizione di sostenere che le
cose stanno diversamente e` vivamente pregato d'intervenire e
correggere.


Ciao.

Marinelli Gianfranco

da leggere,
11 lug 2011, 03:54:5111/07/11
a acqua-...@googlegroups.com
Salve a tutti,
ritengo sia giusto approfondire bene l'argomento.
Ciò che a mio parere è importante è che non si faccia profitto sull'acqua e cioè che nessuno alla fine prenda soldi e li usi per scopi diversi dalla gestione/manutenzione/investimenti della risorsa idrica da cui i soldi provengono.
La situazione attuale in regione, risulta essere molto variegata e a fronte di società completamente pubbliche e virtuose che reinvestono tutto ciò che percepiscono dalle bollette (come sapete con enormi difficolta visto le leggi capestro in atto), altre fanno utili e distribuiscono dividendi anche quando il servizio risultasse carente e/o non adeguato alle tariffe applicate.
Ritengo come già detto, che l'obiettivo da raggiungere sia quello di eliminare il profitto consentendo però alle società completamente pubbliche di sopravvivere e non subire ulteriori penalizzazioni.
Ad esempio la nostra CIIP (ATO 5 - Ascoli P., a capitale completamente pubblico), non distribuisce dividendi ai comunie e reinveste tutto riuscendo a mantenere le tariffe basse e ad avere un volume di investimenti superiore alla media italiana, questo mi sembra collima con l'obiettivo che noi volevamo raggiungere.
Se si pensasse di ridurre del 7% i costi della bolletta, bisognerebbe trovare il modo di compensarlo (magari graduatamente) con un aumento della tariffa altrimenti tutte le società virtuose e parsimoniose che non fanno profitto e non distribuiscono dividendi si troverebbero in guai seri.

A mio parere, ritengo sia utile avere un quadro reale delle nostre realtà marchigiane e su questi dati trovare le strategie migliori.
Io come dipendente della CIIP mi metto a disposizione per fornire quanto possa essere utile.

Saluti
Gianfranco Marinelli


CIIP SpA - Ascoli Piceno - ATO 5


-----Messaggio originale-----
Da: Alberto Orioli [mailto:iiii...@tiscali.it]
Inviato: sabato 9 luglio 2011 3.09
A: Acqua Bene Comune Marche
Oggetto: [A.B.C. Marche:1543] adeguata remunerazione del capitale investito


Ciao.

--
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Francesco Veterani A.D.

da leggere,
11 lug 2011, 04:31:0611/07/11
a acqua-...@googlegroups.com
Ciao a tutti,
noi abbiamo un obbiettivo e una "stella polare" per orientarci, non dobbiamo mai dimenticare il motivo per cui siamo tutti al lavoro su questa tematica. La ripubblicizzazione del SII tramite la gestione affidata ad enti di diritto pubblico con la partecipazione dei cittadini e dei lavoratori e come stella polare la legge d'iniziativa popolare proprio in questi giorni di passaggio in discussione dopo anni di stallo nei cassetti delle commissioni.

Sulla base di questo dobbiamo ragionare le possibili attuazioni, tenendo presente che l'esito referendario è stato molto chiaro. Fuori l'acqua dal mercato, via i profitti dall'acqua. Non voglio criticare CIIP che fra tutte di certo pare essere la meno peggio, non conosco l'assetto societario e la conformazione dell'azienda, per questo mi limito a un'analisi molto generica, se non ricordo male CIIP è una spa con affidamento in house; il capitale che sia totalmente pubblico, privato o misto a mio avviso cambia poco. Quella che cambia è la volontà politica, l'azienda è una propagine della politica che però non si muove con le garanzie che il servizio pubblico deve dare, lavora con la base fondamentale del profitto. Altrimenti non potrebbe essere SPA SRL o che altro precisamente sia non so.

Quindi preso atto che l'obbiettivo da raggiungere non è l'eliminazione del profitto, ma la ripubblicizzazione del SII come descritto sopra, l'eliminazione del profitto è solo un passo da mettere in atto secondo quella che è la volontà di 27 milioni di cittadini italiani. La remunerazione del capitale investito quindi deve essere eliminata, i cittadini si aspettano di veder calare la propria bolletta di almeno il 7% (in tanti casi è di più) ed è quello che hanno dichiarato di volere.

Tutto il resto dei progetti come per esempio quello del PD di mantenere le cose così come sono, con la gestione di SPA in house che non fanno più remunerazione del capitale ma dell'attività industriale.... non è roba per noi! Non cadiamo nel giochetto del cambiare tutto per lasciare le cose come stanno.

Saluti!

F.V.

2011/7/11 Marinelli Gianfranco <mari...@ciip.it>



--
Francesco Veterani
portavoce comitato ACCAdueò (PU)
ref. provinciale Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
comitato referendario 2 Sì per l'Acqua Bene Comune
tel. 3466737500

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Michele Cecchi

da leggere,
11 lug 2011, 05:01:5011/07/11
a acqua-...@googlegroups.com
Condivido quanto scritto da Gianfranco.
 
Come accennavo in riunione regionale venerdì, dobbiamo studiarci e analizzare in dettaglio i bilanci societari, specialmente quelli delle società in house a capitale pubblico.
Anche se a detta di Marco Bersani, il 7% è una remunerazione del capitale investito, è un profitto (e certamente dal titolo del capitolo di bilancio non si può negare), dalle informazioni che velocemente sono riuscito ad avere dal responsabile finanziario dell'Atoo 2 marche, quel 7 % nell'Atoo2 marche (spa 100% pubblica) rappresenta gli oneri finanziari cioè tassi d'interesse sui mutui accesi per gli investiomenti in corso. (A+R ammortamenti + remunerazioni)
Naturalmente quel 7%, essendo il tasso d'interesse inferione, produce anche un certo utile che teoricamente dovrebbe essere reinvestito e non diviso tra i Comuni come invece sembra sia prassi nella Provincia di Ancona.
E' chiaro che prima di comiciare una battaglia sulle tariffe mi sento di approfondire e snocciolare in dettaglio la situazione.
Chiaro è, fuori i profitti dall'acqua, questo è il mandato consegnatoci dal voto referendario,  ma se vogliamo puntare ad una riduzione delle tariffe dobbiamo abbracciare con forza una vertenza nazionale sul modifica del full cost recovery, reinserendo gli investimenti nella fiscalità generale; è lo Stato che attraverso la fiscalità generale si deve occupare degli investimenti infrastrutturali del SII. (che sono sempre soldi nostri ma calcolati con il principio della progressività fiscale per i redditi più alti - Luca Martinelli)
 
Il tutto per dire che prima di affrontare un lotta di autoriduzione delle tariffe è bene capire se tali oneri finanziari sono dentro i costi ordinari o se veramente sono "identificabili" con la remunerazione del capitale investito.
 
A presto
 
Michele Cecchi
Ancona

Marinelli Gianfranco

da leggere,
11 lug 2011, 05:55:5211/07/11
a acqua-...@googlegroups.com

Caro Francesco, quello che scrivi mi fa capire che ho colto nel segno.

Ritengo che andare per gradi è la cosa migliore ma attenzione a non buttare il bambino insieme all’acqua sporca…….

Quanto dici mi trova naturalmente d’accordo e l’immenso lavoro che TUTTI noi abbiamo fatto per i referendum sono la prova tangibile che dobbiamo andare avanti e lavorare  per ripubblicizzare le SPA che come sai e come ho scritto (…leggi capestro …), sono state costituite PER OBBLIGO DI LEGGE non per scelta, altrimenti non si poteva ottenere l’IN-HOUSE, unica speranza di salvare le aziende pubbliche.

Rivolgo quindi a tutti una preghiera, dobbiamo essere informati sulla nostra realtà marchigiana per raggiungere in maniera corretta gli obiettivi comuni. Ogni provincia ha una realtà diversa da tenere in considerazione, per tutti noi vi deve essere quindi un obbligo morale per rispettare quanto richiesto da chi ha votato i referendum. Avere delle realtà locali (pubbliche) che offrano il miglior servizio possibile al giusto prezzo.

Dici che non conosci bene la realtà della CIIP, io ti dico che non conosco bene la realtà delle altre aziende/provincie marchigiane e sarei felicissimo se potessi conoscerle.

Conoscerci meglio ritengo sia un utile valore aggiunto, conoscerci meglio serve ad unirci ancora di più per affrontare le sfide che ci attendono (anche se diversificate per territorio).

Quindi, fermo restando la “Stella Polare” della ripubblicizzazione che ritengo preveda un percorso difficoltoso e non breve, nel mentre dobbiamo mettere in atto tutte le iniziative tese a evitare scelte politiche contrarie alla volontà dei 27 milioni di italiani ma anche a difendere le aziende che in questi anni hanno lottato per rimanere pubbliche e virtuose (mi risulta che nelle marche ve ne sono), affinché  possano sopravvivere ed essere testimoni di una gestione positiva anche se pubblica.

Pur essendo quindi in linea generale, come già detto d’accordo con te, ritengo però che tra SPA completamente pubblica e SPA partecipata dal privato vi sia una enorme differenza e questo lo dicono i dati non io.

Il discorso della riduzione del 7% va quindi valutata attentamente, se a Pesaro vi sono bollette più alte del 30% rispetto ad Ascoli, la riduzione si può ipotizzare, ma se ad Ascoli il profitto viene già interamente reinvestito (ergo nessun profitto), dove si toglie il 7%? Ritorno quindi a dire che al di la delle scelte primarie condivise da tutti, le scelte locali dovrebbero essere personalizzate.

 

Quanto ho scritto vuole solo essere un positivo contributo alla NOSTRA CAUSA e null’altro. Anche se siamo diversi per esperienza, professione ecc., facciamo in modo che l’unità di intenti ci rafforzi e non ci divida, poi ben vengano i chiarimenti e i contributi.

Saluti

        Gianfranco Marinelli



PS: Vi do qualche informazione sulla CIIP:

La CIIP è una SpA a capitale completamente pubblico;

Gestisce il SII su 59 comuni dell’ATO 5 (provincie di Ascoli P. e parte di Fermo)

Ha ottenuto l’affido In - house per 25 anni;

L’affido In - house è stato verificato dalle apposite commissioni ed è risultato corrispondente alle leggi italiane ed europee (solo 6 aziende in Italia lo sono state all’atto della prima verifica);

L’assemblea dei soci (sindaci) ha ribadito la volontà di difendere con ogni mezzo legale la gestione pubblica del SII già prima del referendum (nella nostra zona fortunatamente vi è una forte sensibilità al mantenimento della gestione pubblica del SII).

 

Sperando non sia un demerito, io sono rappresentante RSU della CIIP e sono stato incaricato dai colleghi di seguire l’argomento “gestione pubblica del SII”.

Seguo quindi da anni l’argomento e ho partecipato attivamente alla campagna referendaria nella provincia di AP.

Faccio inoltre parte del Tavolo Piceno dell’acqua in rappresentanza della RSU che ha aderito sin dalla sua nascita.

 


Da: Francesco Veterani A.D. [mailto:wet...@gmail.com]
Inviato: lunedì 11 luglio 2011 10.31
A: acqua-...@googlegroups.com
Oggetto: Re: [A.B.C. Marche:1546] adeguata remunerazione del capitale investito

Francesco Veterani A.D.

da leggere,
11 lug 2011, 06:29:1611/07/11
a acqua-...@googlegroups.com
Carissimo Gianfranco assolutamente nulla di personale! :)
La mia non voleva essere una disamina sulla tua posizione, ma una puntualizzazione di linea generale. E' poi ovvio che per arrivare all'obbiettivo finale che ci siamo preposti e che i votanti ci hanno dato in mano, il percorso sarà lungo, tortuoso e pieno di insidie. Ma come siamo arrivati fino a questo punto sono certo possiamo arrivare ancora molto più in la, a centrare l'obbiettivo.
Per fare questo ogni territorio (portatore di differenti realtà) dovrà scegliere e portare avanti un preciso piano d'azione, che sia basato sullo scorporo, sul riacquisto della azioni o qualsiasi altro procedimento, credo sia molto importante che esso sia condiviso con tutti i partecipanti a questo coordinamento.
Proprio per quanto hai detto tu prima all'incontro regionale dell'8 a Jesi mi sono premurato di schiantare i marroni a tutti con il racconto di chi è Marche Multiservizi spa anche con l'apporto di alcuni documenti che ho messo in rete in questa lista poche ore addietro.
Quanto detto dal buon Michele è giusto quando ricondotto a una visione più globale (che non dobbiamo mai perdere) noi in questo senso siamo un ingranaggio della macchina nazionale, sia nelle città, sia nelle provincie che nella regione. E' ovvio che serve una normativa nazionale che punti a modificare radicalmente il Full Cost Recovery, ed è proprio alla luce di quanto avverrà che dobbiamo muoverci ora.
Non dimentichiamo che il "nazionale" siamo noi con le nostre proposte e le nostre iniziative, se dal basso spingiamo affinché si lavori su queste iniziative (come abbiamo già fatto all'interno del coordinamento nazionale) possiamo ben sperare che la normativa nazionale venga modificata come vogliamo noi.
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