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traduttore INGLESE-italiano

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Raffaello

unread,
Nov 15, 2001, 6:17:00 AM11/15/01
to
ciao ragazzi,

mi sono stufato di stare ore davanti ad un classico dizionario
inglese-italano per tradurre i miei libri preferiti.
Conoscete un buon software di traduzione. Non online !!!
Preferirei FREE o a prezzo simbolico.

grazie
Raffaello
p.s. per motivi di praticità vi chiedo
di rispondermi direttamente su e-mail

l.raf...@tiscalinet.it

Lupo Buono

unread,
Nov 15, 2001, 4:01:04 PM11/15/01
to
On Thu, 15 Nov 2001 11:17:00 GMT, l.raf...@lombardiacom.it (Raffaello) wrote:

>Conoscete un buon software di traduzione. Non online !!!
>Preferirei FREE o a prezzo simbolico.
>

That is called a pipe dream, I believe...

+--
I know you can't speak, I know you can't sign
So cry right here on the dotted line

Nicola Nobili

unread,
Nov 17, 2001, 1:30:45 PM11/17/01
to
Raffaello

> Conoscete un buon software di traduzione.

Non esiste. Non esisterà mai. Per definizione, non può esistere. Se vuoi
tradurre bene, devi imparare a farlo tu. Oppure rivolgerti ad uno che lo sa
fare (e che, verosimilmente, si farà pagare). Per inciso, sono un
professionista del settore, e confesso che mi girano sempre un po' le
scatole quando qualcuno pensa che una macchinetta possa sostituire un
traduttore umano e professionale.
Ciao,
Nicola

--
Multa non quia difficilia sunt non audemus, sed quia non audemus sunt
difficilia (Seneca).


Paolo Bonardi dall'Elettrico Mondo e Oscurato

unread,
Nov 17, 2001, 1:56:24 PM11/17/01
to
Riporto ciò che ha scritto Nicola Nobili e commento:

> Non esiste. Non esisterà mai. Per definizione, non può
> esistere. Se vuoi
> tradurre bene, devi imparare a farlo tu. Oppure rivolgerti ad uno
> che lo sa fare (e che, verosimilmente, si farà pagare). Per inciso,
> sono un professionista del settore, e confesso che mi girano sempre
> un po' le scatole quando qualcuno pensa che una macchinetta possa
> sostituire un traduttore umano e professionale.

Per inciso io sono una delle persone più preparate in geo-marketing e
in marketing dei bisogni. Oltre che avere grandissima preparazione nel
campo della pubblicità.
Di traduttori automatici vi è sempre più necessità per via della
democratizzazione dei flussi commerciali. E per l'accorciarsi in senso
verticale dei flussi stessi.
L'esistenza di bisogno crea necessità di soddisfazione di quel bisogno.
Se domani, spontanea o indotta, nascesse fortemente il bisogno di
cannoli per colazione, ebbene ogni bar si attrezzerebbe affinché quel
bisogno venisse soddisfatto: è una legge economica. Tutti i bar
avrebbero i cannoli sul banco, similmente a quello che succede ora con
le brioches (o cornetti).
Lo stesso vale per i traduttori automatici. Tantissimi siti internet,
che concorrono ad accorciare la distribuzione di beni e prodotti,
propongono i prodotti o i beni in diverse lingue.
Spesso quei siti sono ideati e mantenuti da strutture o aziende
piccolissime, che mai si rivolgerebbero a un traduttore professionista
per fare tradurre nelle principali lingue i contenuti del sito.
Un esempio limpidissimo ne era un sito canadese di cui si parlò qui un
paio d'anni fa e che proponeva prodotti in pelliccia: il sito era
leggibile in inglese, francese, tedesco, italiano.
La traduzione in italiano era spassosa, provabilmente realizzata con un
software automatico: ma centrava l'obiettivo. Nessuna persona
interessata a quei prodotti e intelligente si sarebbe rifiutata di
acquistare attraverso quel sito solo perché la traduzione era pedestre.
Quindi il traduttore automatico aveva risolto gratuitamente ed
efficacemente il bisogno di quell'azienda.
Questo per dire che:
in futuro, essendo aumentato a dismisura se non in modo esponenziale li
bisogno di traduttori automatici, gli stessi software saranno sempre
più precisi e meno fallaci;
il commercio e i rapporti interpersonali trarranno grandissimo
giovamento da questi traduttori automatici, cose che invece fino ad
oggi un traduttore in carne e ossa non ha mai contribuito a migliorare;
i traduttori umani saranno usati sempre di più solo ed esclusivamente
per particolari occasioni: ovvero traduzioni simultanee.
Sicuramente un domani ci saranno traduttori automatici specializzati
per settori merceologici: ingegneria civile, fisica, medicina: si potrà
in questo modo accedere a un libro tecnico scritto in una
lingua straniera semplicemente facendone una scansione con sofware di
riconoscimento ottico e affidandone la traduzione a un software.

P.

--
Un newsreader gratuito e davvero completo per ambiente Windows:
http://xnews.3dnews.net/

Lupo Buono

unread,
Nov 17, 2001, 5:22:54 PM11/17/01
to

Condivido la tua opinione; al momento attuale, la qualita' dei software
di traduzione e' abbastanza ridicola perche' si tratta di un problema
difficilissimo e ben pochi hanno a disposizione i capitali e le risorse
umane adeguate per affrontarlo. Questo e' il motivo principale per
cui un sw di traduzione decente e gratuito probabilmente non
esistera' per anni/decenni a venire. Non ho comunque dubbi che
prima o poi qualcosa di accettabile verra' fuori. Ha ragione anche
Nicola quando dice che la qualita' di un traduttore umano e'
insuperabile. Purtroppo sono anche sicuro che il costo di un
traduttore come puo' essere lui sia ben oltre l'orizzonte della
maggior parte delle persone.

Peltio

unread,
Nov 17, 2001, 10:55:33 PM11/17/01
to
"Lupo Buono" <yeah....@earthlink.net> ha scritto

> Condivido la tua opinione; al momento attuale, la qualita' dei software
> di traduzione e' abbastanza ridicola

soprattutto quello che si trova in rete : ))))

> perche' si tratta di un problema
> difficilissimo e ben pochi hanno a disposizione i capitali e le risorse
> umane adeguate per affrontarlo. Questo e' il motivo principale per
> cui un sw di traduzione decente e gratuito probabilmente non
> esistera' per anni/decenni a venire.

Se ne parla periodicamente qui dentro. Anch'io come te ritengo che prima o
poi qualcosa di accettabile uscirà fuori, ma non credo sia più una questione
di decenni. Un bel sistema esperto potrebbe impare a tradurre come un essere
umano, imparando dai propri errori - qualche centinaio di MB di database, un
sistema multiprocessore e un qualunque sistema operativo diverso da Winzozz
potrebbero fare il colpaccio - chissà se il quantum computing migliora le
cose per questo tipo di compiti... Non mi stupirei se da qualche parte,
magari ai Sandia Labs qualche ingegnere del software in questo momento
stesse sacramentando davanti a un terminale gridando "No, no, NO! Devi
rispondere in *una* sola lingua!!! Non in una sovrapposizione delle due!"

saluti,
Peltio

ma prima che arrivi su un Desktop...
Più facile che si creerà un servizio 'pay per hear' per l'interfacciamento
al cervellone.


Nicola Nobili

unread,
Nov 18, 2001, 7:24:46 AM11/18/01
to
Paolo Bonardi dall'Elettrico Mondo e Oscurato

> il commercio e i rapporti interpersonali trarranno grandissimo
> giovamento da questi traduttori automatici, cose che invece fino ad
> oggi un traduttore in carne e ossa non ha mai contribuito a migliorare;

Questa è una OFFENSIVA MENZOGNA, indegna di un gruppo di persone civili.
Vorrei invitarti, caro Paolo, a non offendere i serî professionisti
sparlando di argomenti dei quali (evidentemente e innegabilmente) sei
all'oscuro. Se dicessi che i Milanesi sono tutti maleducati e bestemmiatori
perché gli unici due milanesi che ho conosciuto sono maleducati e
bestemmiatori, avresti tutti i diritti di arrabbiarti e di pretendere delle
scuse da me. Tu hai fatto la stessissima cosa, mutatis mutandis.
Inutile sprecare tempo per evidenziare in quanti modi i traduttori in
carne ed ossa curano proprio commercio e rapporti interpersonali, e come
nella formazione degli interpreti i rapporti interpersonali siano un
elemento di primaria importanza...
Pensala come ti pare, ma tieni per te queste contumelie.

> Sicuramente un domani ci saranno traduttori automatici specializzati
> per settori merceologici: ingegneria civile, fisica, medicina: si potrà
> in questo modo accedere a un libro tecnico scritto in una
> lingua straniera semplicemente facendone una scansione con sofware di
> riconoscimento ottico e affidandone la traduzione a un software.

Chi è ignorante dovrebbe tacere. Invece, sovente, chi è ignorante si
sente investito da una sorta di diritto divino a spargere ai quattro venti
il proprio risibile parere.

Nicola Nobili

unread,
Nov 18, 2001, 7:28:13 AM11/18/01
to
Lupo Buono

> Ha ragione anche
> Nicola quando dice che la qualita' di un traduttore umano e'
> insuperabile. Purtroppo sono anche sicuro che il costo di un
> traduttore come puo' essere lui sia ben oltre l'orizzonte della
> maggior parte delle persone.

Non credo. Il problema è che la maggior parte delle persone non si rende
conto del valore della traduzione, crede che i traduttori siano solo delle
macchinette e li vorrebbero pagare una miseria. Una volta ho fatto un
preventivo ad una piccola ditta per la traduzione del suo sito Internet. Ho
fatto pure lo sconto (garantendo qualità professionale!), erano circa
200.000. La ditta era piccola, ma può non permettersi di spendere 200.000
lire? Bastava che un solo cliente leggesse il sito tradotto e comprasse
qualcosa perché si riprendessero la spesa. Eppure, hanno protestato dicendo
che avevo tariffe esorbitanti (posso dimostrare che erano di molto al
disotto della norma) e si sono rivolti ad un parente o un amico che "sapeva
un po' le lingue".
Se questa è serietà...

Paolo Bonardi dall'Elettrico Mondo e Oscurato

unread,
Nov 18, 2001, 8:21:04 AM11/18/01
to
Riporto ciò che ha scritto Nicola Nobili e commento:

> Paolo Bonardi dall'Elettrico Mondo e Oscurato


>> il commercio e i rapporti interpersonali trarranno grandissimo
>> giovamento da questi traduttori automatici, cose che invece fino
>> ad oggi un traduttore in carne e ossa non ha mai contribuito a
>> migliorare;
>
> Questa è una OFFENSIVA MENZOGNA, indegna di un gruppo di
> persone civili.

Uh? Ma stai scherzando?
Hai letto quello che ho scritto?

> Vorrei invitarti, caro Paolo, a non offendere i serî professionisti
> sparlando di argomenti dei quali (evidentemente e innegabilmente)
> sei all'oscuro. Se dicessi che i Milanesi sono tutti maleducati e
> bestemmiatori perché gli unici due milanesi che ho conosciuto sono
> maleducati e bestemmiatori, avresti tutti i diritti di arrabbiarti
> e di pretendere delle scuse da me. Tu hai fatto la stessissima
> cosa, mutatis mutandis.

Ma non dirne più.
I traduttori umani hanno un limite enorme relativamente al
miglioramento dei rapporti commerciali e umani: questo limite è che la
presenza di quel traduttore, di quella persona, è NECESSARIA.
Vedi, caro Nicola, io ho vissuto tre anni con una persona slovena che
si occupava di traduzioni sloveno-croato-italiano.
La sua opera, principalmente, si svolgeva negli ambiti di traduzioni
simultanee commerciali e di traduzioni al seguito di funzionari
commerciali che avevano necessità di espandere la propria attività in
zone (ex Jugoslavia) in cui i locali non conoscevano né l'italiano né
l'inglese.
Un bel lavoro, sicuramente, e sviluppato dal sottoscritto, dato che
quella persona non aveva conoscenze in Italia.
Orbene, la presenza di questa persona nelle trattative commerciali non
migliorava il rapporto commerciale fra due aziende per il semplice
motivo che quella persona era sempre NECESSARIA e quella persona non
faceva parte delle due strutture commerciali.
Quella persona lavorava per sé, non per le aziende.
Quella persona contribuiva ad accendere un rapporto. Non a svilupparlo.
Quella persona costava troppo.
Pensa, invece, a quando un traduttore automatico renderaà superflua la
presenza di un umano che funga da intermediatore nei rapporti
commerciali: la trattativa sarà diretta fra i due interessati. Quel
software permetterà di instaurare un rapporto DIRETTO. In più i
software non pensano, non filtrano il pensiero, non rielaborano in modo
soggettivo il contenuto di una trattativa commerciale. Non esprimono
emozioni soggettive. Non hanno soggettività. Non si ammalano. Non si
arrabbiano. Non sono nervosi, come invece sembri essere tu.
I grandi flussi commerciali sono sempre nati laddove le parti
interessate potevano interloquire direttamente: i veneziani ne sono un
esempio. I commercianti dell'epoca parlavano una lingua franca, il
veneziano, che tutti potevano più o meno capire. Ci dici poco?

> Inutile sprecare tempo per evidenziare in quanti modi i
> traduttori in
> carne ed ossa curano proprio commercio e rapporti interpersonali, e
> come nella formazione degli interpreti i rapporti interpersonali
> siano un elemento di primaria importanza...

E invece sarebbe opportuno che tu sprecassi del tempo a sottolineare
questo tuo punto di vista. Soprattutto quando parli di "rapporti
interpersonali".
Infatti, se io conosco una ragazza per esempio polacca che non sa né
l'italiano né l'inglese, e me ne innamoro, ebbene non puoi pretendere
che io mi affidi a un interprete per intraprendere un rapporto
sentimentale con lei.
Un software potrebbe aiutarmi meglio e sarebbe di grandissimo aiuto a
stabilire dei rapporti.

> Pensala come ti pare, ma tieni per te queste contumelie.

Contumelie?


>
>> Sicuramente un domani ci saranno traduttori automatici
>> specializzati per settori merceologici: ingegneria civile, fisica,
>> medicina: si potrà in questo modo accedere a un libro tecnico
>> scritto in una lingua straniera semplicemente facendone una
>> scansione con sofware di riconoscimento ottico e affidandone la
>> traduzione a un software.
>
> Chi è ignorante dovrebbe tacere. Invece, sovente, chi è
> ignorante si
> sente investito da una sorta di diritto divino a spargere ai
> quattro venti il proprio risibile parere.

Questa è bella, Nicola. Dimmi cosa, nelle mie righe che tu hai
riportato, non va. Neghi tu che un giorno possano esistere software che
possano tradurre un manuale di ingegneria dal turco all'italiano? E se
lo neghi, che motivazioni puoi portare?

P.

Lucio Angelini

unread,
Nov 18, 2001, 1:41:20 PM11/18/01
to

"Raffaello" <l.raf...@lombardiacom.it> ha scritto

> Conoscete un buon software di traduzione. Non online !!!
> Preferirei FREE o a prezzo simbolico.

Sfido qualunque software di traduzione a tradurre in inglese in maniera
accettabile la poesia che ho appena dedicato a Lupo Buono:

IL LUPO PIGNOLO

Il lupo pignolo
perde il pelo
ma non il vizio
di cercarlo nell'uovo.

Una traduzione letterale renderebbe incomprensibili per un inglese i rimandi
e le ironie presenti nell'originale italiano. Ma questo è solo un piccolo
esempio.


Nicola Nobili

unread,
Nov 18, 2001, 2:17:43 PM11/18/01
to
Paolo Bonardi dall'Elettrico Mondo e Oscurato

> Ma non dirne più.


> I traduttori umani hanno un limite enorme relativamente al
> miglioramento dei rapporti commerciali e umani: questo limite è che la
> presenza di quel traduttore, di quella persona, è NECESSARIA.

E questo è un "limite"? La presenza, NECESSARIA, di una macchinetta,
migliora i "rapporti umani"? Ma fammi il piacere!

> Orbene, la presenza di questa persona nelle trattative commerciali non
> migliorava il rapporto commerciale fra due aziende per il semplice
> motivo che quella persona era sempre NECESSARIA e quella persona non
> faceva parte delle due strutture commerciali.

Avete impostato in un certo modo l'attività. Ora, se io devo lavorare
per tre anni in un settore, non prendo un traduttore esterno: o assumo un
traduttore, in pianta stabile, e lo rendo partecipe della ditta, oppure
istruisco qualcuno del mio personale, già addetto ai lavori, a fare il
traduttore, con opportuni corsi di formazione.
Questo è il modo SERIO di lavorare. Se poi uno improvvisa in maniera
poco seria, pasticciona, come traspare dalle tue righe, allora è evidente
che ci saranno problemi. Solo che poi quei pasticcioni di cui sopra non
dovrebbero dare la colpa ai traduttori, bensí a sé stessi ed alla propria
incapacità di agire in maniera efficiente.

> Quella persona lavorava per sé, non per le aziende.

La stragrande maggioranza dei dipendenti lavora per sé e se ne strafrega
della fabbrica, purché non fallisca e continui a dar loro lavoro. Lo stesso
vale per gli interpreti, che sono umani anche loro.
Ma non voglio sprecare tempo parlandoti di deontologia professionale,
che esiste, credimi, anche nel mio settore...

> Quella persona contribuiva ad accendere un rapporto. Non a svilupparlo.

O quella persona era INCAPACE di fare il suo lavoro (parte integrante
del lavoro dell'interprete è quello di "aggiustare" i rapporti umani, di
essere gentile e disponibile, di tradurre sí fedelmente, ma in modo da non
causare shock culturali, etc.), oppure le varie persone avrebbero avuto
problemi ugualmente.
Ma credi che se Italiani e Croati avessero parlato tra loro in inglese,
senza interprete, non avrebbero abuto problemi di rapporto? Sai quanti casi
si registrano di gente che, parlando una lingua straniera (senza
interprete!) causa fraintendimenti e litigi stupidi a non finire?
L'interprete serve ANCHE per questo, per crearne di meno. Purtroppo, gli
ignoranti che non capiscono il lavoro, quando c'è una discussione, dànno
súbito la colpa all'interprete, senza capire che magari altre dieci volte
una discussione non c'è stata proprio perché l'interprete ha fatto bene il
proprio dovere.

> Quella persona costava troppo.

Altra idiozia, purtroppo molto diffusa. L'interprete costa troppo. Cosí
dicono i cretini che criticano l'Unione Europea (senza sapere che lo 0,98%
appena del bilancio dell'UE è devoluto a traduzioni ed interpretazioni...).
Cosí dice la gente che spende follie per andare a vedere le partite di
pallone o per comprare beni di consumo inutili, ma non capisce l'importanza
della comunicazione interculturale.
Se proprio i costi sono insostenibili (ma sono casi rari, credetemi!) e
la presenza dell'interprete deve essere continua e quotidiana per periodi di
anni, ci sono sempre delle soluzioni. Per esempio, certe ditte, anche in
Italia, conducono tutte le loro attività solamente in inglese: se non sai
l'inglese, non puoi essere assunto da quella ditta. So di ditte nell'ex
Jugoslavia che hanno affari coll'Italia, dove il personale parla
necessariamente italiano: se non parli italiano, bene che vada possono
assumerti come magazziniere.
Eppoi, quanti mangiasoldi a tradimento esistono al mondo? Sai quante
volte m'è capitato di lavorare a suntuosissime quanto inutili feste di ditte
od organizzazioni? A quelle feste venivano dozzine di invitati (a spese
della ditta), accompagnati dalle signore, dormivano in alberghi di lusso,
andavano a gite organizzate... Eppoi per tutto il tempo della riunione dei
soci ci si lamentava sul bilancio in perdita e si tirava sul prezzo degli
interpreti, che erano gli unici lí dentro che non si divertivano proprio
(non so se hai presente cosa sia un pranzo di lavoro per un interprete: non
riesci quasi a mangiare, visto che devi parlare sempre, mentre gli altri,
dopo aver parlato, mangiano mentre gli altri rispondono). Ecco, questa è la
mentalità che tanto aborrisco, e di cui tu mi sembri una perfetta
incarnazione.

> Pensa, invece, a quando un traduttore automatico renderaà superflua la
> presenza di un umano

Non succederà mai. Lèvatelo dalla testa.

> che funga da intermediatore nei rapporti
> commerciali: la trattativa sarà diretta fra i due interessati.

Bene che vada, invece di *parlare*, farti capire e discutere con una
persona umana (l'interprete), lo farai con una macchina. I rapporti umani
saranno migliori? Ma non dire idiozie!

> In più i
> software non pensano, non filtrano il pensiero, non rielaborano in modo
> soggettivo il contenuto di una trattativa commerciale.

APPUNTO! Questo è ciò che non riesci a capire, caro Paolo. Proprio per
questo le macchine sono destinate a fallire! È evidente che non hai la
benché minima idea di come funzioni la traduzione, altrimenti non avresti
mai detto una scemenza del genere.
Non filtrano il pensiero? E di grazia, che cos'è la traduzione?
UN'INTERPRETAZIONE DI QUANTO DETTO IN UNA LINGUA! La rielaborazione in
un'altra lingua non può che essere soggettiva. Il resto è trascrizione di
parole, un qualcosa di assolutamente penoso e spessissimo incomprensibile.
Se tu preferisci una trasposizione "oggettiva" (uso le virgolette non a
caso), significa che non capisci un accidenti di quello che dici: altro che
"rapporto diretto"! Non vi capirete, bestemmierete in turco tra di voi e
contro la macchinetta!
Evitiamo di parlare di ciò che non conosciamo affatto, per favore.

> Non esprimono
> emozioni soggettive.

Ma coloro che devono tradurre sí, perché sono uomini. Come possono le
macchine trasmettere le emozioni soggettive che, inevitabilmente, esprimiamo
mentre parliamo?

> Non si ammalano.

E se si ammala coloro che devono tradurre? Salta tutto. Se si ammala
l'interprete, se ne prende un altro, oppure si rimanda. Non è la fine del
mondo. Tanto vale pensare che tra poco anche i pittori o gli avvocati
saranno sostituiti dalle macchine, perché non si ammalano e non si
arrabbiano.

> I grandi flussi commerciali sono sempre nati laddove le parti
> interessate potevano interloquire direttamente

Ribadisco: informarsi prima, parlare poi. Un conto è il mercante errante
medievale, un conto le economie di oggi. Guarda l'Unione Europea. Guarda
l'ONU. Guarda... O abdichiamo a favore di una sola lingua, oppure ciò che
dici non ha senso.

> i veneziani ne sono un
> esempio. I commercianti dell'epoca parlavano una lingua franca, il
> veneziano, che tutti potevano più o meno capire.

TUTTI? Un certo numero di specialisti, solo relativamente alla loro
sfera di interessi, solo nella zona mediterranea, solo in un certo periodo
storico (non cosí lungo), e con giri d'affari ben inferiori a quelli di
oggi. Anche oggi nei convegni di scienziati di solito si parla solo inglese.
Sai, al CNR di Bologna TUTTI i seminarî sono solo in inglese. Capiscono. Si
fanno capire. Poi però, quando devono scrivere qualcosa di "serio", si
rivolgono ai traduttori professionisti. Tant'è che il mese scorso ho
lavorato con loro ad un grosso progetto internazionale. Eppure tutti se la
cavavano in inglese...

> Infatti, se io conosco una ragazza per esempio polacca che non sa né
> l'italiano né l'inglese, e me ne innamoro, ebbene non puoi pretendere
> che io mi affidi a un interprete per intraprendere un rapporto
> sentimentale con lei.

Confondi tutto, al solito. Se apro una ditta in Polonia, vi metterò a
capo gente che sa il polacco, e solo occasionalmente, quando ci sono ospiti,
ricorrerò agli interpreti. Ma se devo fare un viaggio d'affari in Polonia, o
se ci vado ogni tanto, è conveniente ricorrere agli interpreti.
Se c'è un interesse duraturo (chessò, voglio sposarmi), imparo il
polacco, altrimenti non ne vale la pena. Ma la tua provincialissima
mentalità non ti consente di comprenderlo.

> Un software potrebbe aiutarmi meglio e sarebbe di grandissimo aiuto a
> stabilire dei rapporti.

Provaci, caro Paolo. Cambierai idea molto presto.

> Neghi tu che un giorno possano esistere software che
> possano tradurre un manuale di ingegneria dal turco all'italiano? E se
> lo neghi, che motivazioni puoi portare?

Senti, già se n'è parlato, e francamente mi girano le scatole ogni volta
che sento una simile domanda. Chi la pone, senza dubbio alcuno, non ne sa
mezza di come funziona la comunicazione interlinguistica. Potrei parlartene
per delle ore, ma non ne ho voglia, e, per essere del tutto sinceri, credo
sia inutile, non sei né in grado, né disponibile a capirlo. Ti basti sapere,
se vuoi ascoltare un professionista del ramo che sa di cosa parla, che non è
possibile una buona traduzione fatta da una macchina, e che non potrà mai
esserlo per la natura stessa della comunicazione umana. Se non ci credi,
fatti tuoi, non ho certo intenzione di perdere tempo e far fatica per
cercare di convincerti.
Nicola

P.S. L'anno scorso ho seguito una conferenza sui sistemi di traduzione
assistita. Prima cosa che s'è detta: la machine translation (traduzione
automatica) è stata quasi del tutto abbandonata perché si è capito che non
può funzionare. La ricerca si indirizza, oggigiorno, sui sistemi di
traduzione assistita, ossia strumenti che, nelle mani di esperti che sanno
come avvalersene, facilitano e velocizzano il processo di traduzione.

Lupo Buono

unread,
Nov 18, 2001, 4:37:31 PM11/18/01
to
On Sun, 18 Nov 2001 04:55:33 +0100, "Peltio" <pel...@twilight.zone> wrote:

>
>... Un bel sistema esperto potrebbe impare a tradurre come un essere


>umano, imparando dai propri errori - qualche centinaio di MB di database, un
>sistema multiprocessore e un qualunque sistema operativo diverso da Winzozz

>potrebbero fare il colpaccio...
>

Secondo me questo non e' tanto un problema di mezzi quanto di know-how.
Credo che i meccanismi che fanno funzionare una traduzione efficace siano
ampiamente sconosciuti ed estremamente difficili da sintetizzare (direi
impossibile ma 'mai dire mai'...).

Un'altra considerazione da fare e' che non sono sicuro di quanto questi
sforzi siano ben visti dai traduttori umani (non me ne voglia Nicola); non
e' difficile capire come questi vedano male la ricerca in quel campo.
L'incubo peggiore di qualunque professionista e' svegliarsi una mattina
ed accorgersi di essere stato sostituito da un software.

Paolo Bonardi dall'Elettrico Mondo e Oscurato

unread,
Nov 18, 2001, 4:44:52 PM11/18/01
to
Riporto ciò che ha scritto Nicola Nobili e commento:

Prima hai scritto:

> Una volta ho fatto un preventivo ad una piccola ditta per la
> traduzione del suo sito Internet. Ho fatto pure lo sconto
> (garantendo qualità professionale!), erano circa 200.000. La ditta
> era piccola, ma può non permettersi di spendere 200.000 lire?
> Bastava che un solo cliente leggesse il sito tradotto e comprasse
> qualcosa perché si riprendessero la spesa. Eppure, hanno protestato
> dicendo che avevo tariffe esorbitanti

Poi hai scritto, rivolgendoti a me:

Ma fammi il piacere!

>
Questo è il modo SERIO di lavorare. Se poi uno improvvisa in
> maniera
> poco seria, pasticciona, come traspare dalle tue righe, allora è
> evidente che ci saranno problemi.

> La stragrande maggioranza dei dipendenti lavora per sé e se ne
> strafrega

> O quella persona era INCAPACE di fare il suo lavoro (parte
> integrante

> Purtroppo, gli ignoranti che non capiscono il

Altra idiozia, purtroppo molto diffusa

> Ecco, questa è la mentalità che tanto aborrisco, e di cui tu mi
> sembri una perfetta incarnazione.
>

Ma non dire idiozie!

Eccetera.
Nicola, due sole cose che forse nessuno ti ha mai detto, anche se
dubito che non sia mai successo:
1- sei un cafone patentato
2- ti è mai venuto in mente che il lavoro delle 200.000 lire l'hai
perso perché hai un carattere di merda?

Saluto, ringrazio e non ti leggo più.

P.

Lupo Buono

unread,
Nov 18, 2001, 4:52:28 PM11/18/01
to
On Sun, 18 Nov 2001 13:28:13 +0100, "Nicola Nobili" <nicolan...@libero.it> wrote:

>
> Non credo. Il problema è che la maggior parte delle persone non si rende
>conto del valore della traduzione, crede che i traduttori siano solo delle
>macchinette e li vorrebbero pagare una miseria. Una volta ho fatto un
>preventivo ad una piccola ditta per la traduzione del suo sito Internet. Ho
>fatto pure lo sconto (garantendo qualità professionale!), erano circa
>200.000. La ditta era piccola, ma può non permettersi di spendere 200.000
>lire? Bastava che un solo cliente leggesse il sito tradotto e comprasse
>qualcosa perché si riprendessero la spesa. Eppure, hanno protestato dicendo

Questo e' un buon esempio dei diversi punti di vista da cui si puo' vedere
il problema. Tu sai benissimo quale e' il valore di una traduzione corretta.
Dall'altra parte c'e' da considerare che (e questo e' particolarmente vero
per le cose che si mettono in rete) non vi e' nessuna garanzia che avere
il sito in perfetto inglese aiuti le vendite, nel senso che un sito puo' essere
perfetto ma questo non garantisce che qualcuno lo legga, ne' tantomeno
che qualcuno decida di comprare il prodotto solo perche' il sito e' ben fatto.
Sembra illogico (anzi lo e') ma e' vero.
Con cio' non voglio certo sostenere le posizioni di quello che non voleva
sganciare le 200mila, pero' e' un esempio di cosa succede in realta'.

Peltio

unread,
Nov 18, 2001, 9:01:11 PM11/18/01
to
"Nicola Nobili" <nicolan...@libero.it> ha scritto

> > I traduttori umani hanno un limite enorme relativamente al
> > miglioramento dei rapporti commerciali e umani: questo limite è che la
> > presenza di quel traduttore, di quella persona, è NECESSARIA.
>
> E questo è un "limite"? La presenza, NECESSARIA, di una macchinetta,
> migliora i "rapporti umani"?

Forse quello che il Bonardi intendeva è che la macchinetta è praticamente
sempre reperibile mentre i traduttori, oltre a costare (giustamente, per
carità) molto di più, non sarebbero in numero sufficiente a soddisfare le
esigenze di migliaia e migliaia di aziende. Sono in numero limitato (con la
debita licenza le macchinette si possono invece duplicare) e possono
assumere un solo incarico alla volta.

Tra l'avere un rapporto con il cliente mediato da una ridicola macchinetta e
il non avere alcun rapporto perchè il traduttore umano non è disponibile,
beh... quale è meglio?

saluti,
Peltio


PS

> (non so se hai presente cosa sia un pranzo di lavoro per un interprete:
> non riesci quasi a mangiare, visto che devi parlare sempre, mentre gli
> altri, dopo aver parlato, mangiano mentre gli altri rispondono).

LOL. Un po' quello che succede sempre a me ai buffet, anche se non sono un
interprete. Secondo me c'è una strategia per isolare gli stranieri e fare in
modo che quelli della propria nazionalità riescano a dar fondo alle scorte
alimentari. Dev'essere qualcosa di ancestrale: si avvicendano fino a quando
i membri della loro tribù non hanno preso doppia razione di tutto.


Nicola Nobili

unread,
Nov 19, 2001, 8:35:42 AM11/19/01
to
Lupo Buono

> Questo e' un buon esempio dei diversi punti di vista da cui si puo' vedere
> il problema.

Ho scelto un esempio estremo proprio per evitare questo discorso.
Certo, dipende. Se voglio aprire un sito di "cazzeggio", senza velleità
od interesse alcuno, chi se ne frega, traduco purchessia. Un sito "serio"
dovrebbe però ragionare diversamente.

> Dall'altra parte c'e' da considerare che (e questo e' particolarmente vero
> per le cose che si mettono in rete) non vi e' nessuna garanzia che avere
> il sito in perfetto inglese aiuti le vendite

Vero. Ma un sito in inglese orrido di certo non le aiuta di piú di un
sito in inglese ottimo. Voglio dire, la traduzione di un sito la fai una
volta sola, la spesa è una tantum, e di solito basta un cliente in piú o due
per riprendersi abbondantemente quanto hai investito. Oltretutto, è
dimostrato (oltre che ragionevole) che se ci sono piú siti commerciali sullo
stesso argomento, quello tradotto meglio ha maggiori probabilità di attirare
i clienti. Perché? Perché convogli in maniera piú efficiente il contenuto,
perché esprimi maggiori dettagli, perché una buona traduzione è una
traduzione invitante per chi la deve leggere, etc. Dal momento che, facendo
tradurre a un pinco pallino qualunque, risparmi qualche decina di migliaia
di lire per un sito piccolo, non piú di alcune centinaia di migliaia di lire
per un sito davvero grande, ne vale la pena? Molti però non lo capiscono...

> nel senso che un sito puo' essere
> perfetto ma questo non garantisce che qualcuno lo legga

Allora non serve proprio il sito... Nel momento stesso in cui lo fai, o
lo traduci, ti auspichi che qualcuno lo legga, altrimenti è tutto inutile.

> ne' tantomeno
> che qualcuno decida di comprare il prodotto solo perche' il sito e' ben
fatto.

Non *solo* per quello. Ma se tu hai un prodotto buono, e il potenziale
cliente non capisce che è buono, non vendi. Pensa alla reclame del caffè di
cui si è parlato in un altro filone. Onestamente, non so quanti clienti
stranieri sarebbero invogliati a comprare un caffè reclamizzato in quel
modo. Io, per quelle poche righe, avrei chiesto (non mi metto a fare calcoli
accurati) venticinque, forse cinquantamila lire. Qualche pacchetto, insomma.
Puoi onestamente dire che i traduttori costano troppo? Che conviene far
tradurre i siti ai grafici pubblicitarî, che poi mettono in giro simili
schifezze?

Nicola Nobili

unread,
Nov 19, 2001, 8:28:55 AM11/19/01
to
Lupo Buono

> Credo che i meccanismi che fanno funzionare una traduzione efficace siano
> ampiamente sconosciuti ed estremamente difficili da sintetizzare (direi
> impossibile ma 'mai dire mai'...).

Sei cauto, questo ti fa onore. Finalmente una cosa seria su questo
filone...

> Un'altra considerazione da fare e' che non sono sicuro di quanto questi
> sforzi siano ben visti dai traduttori umani (non me ne voglia Nicola);

Tranquillo, non te ne voglio. Io sono a favore di una ricerca
scientifica, perché si possono inventare tante cose per semplificare la vita
a noi traduttori. Il punto è un altro. Per tradurre bene, una macchina deve
avere appieno tutte le caratteristiche umane. A quel punto, se mai ci sarà
una macchina del genere, il problema non sarà certo un'esclusiva nostra,
anzi: noi umani saremo tutti animali da zoo, le macchine faranno tutto loro.
Anzi, non ci sarà piú da tradurre, perché chi parlerà saranno le macchine,
che quindi si tradurranno da loro. E di certo, visto che il progresso va in
una certa direzione, prima che diventino inutili i traduttori, lo saranno
già diventati ingegneri e geometri, ragionieri e banchieri, etc. Forse solo
i poeti cederanno il passo dopo di noi...
Io vorrei tanto che ci fosse un altro atteggiamento nei confronti
dell'attività di interpreti e traduttori, tutto qui. Molta gente li
considera l'ultima ruota del carro, non li mette nelle condizioni di
lavorare serenamente, tira sul prezzo oltre il lecito. Questo non è serio.
Con un'adeguata politica nei confronti delle traduzioni, la maggior parte
dei problemi verrebbe risolta in maniera piuttosto indolore, senza ricorrere
ad un microchip.

Nicola Nobili

unread,
Nov 19, 2001, 8:44:09 AM11/19/01
to
Paolo Bonardi dall'Elettrico Mondo e Oscurato
> 1- sei un cafone patentato

Il cafone è chi attacca, non chi si difende, per quanto lo faccia con
accanimento. Tu mi hai offeso, in maniera gratuita, ed hai offeso l'intera
categoria. Lo so che non l'hai capito, ma questo non ti giustifica.

> 2- ti è mai venuto in mente che il lavoro delle 200.000 lire l'hai
> perso perché hai un carattere di merda?

Perché, tu c'eri? Guarda, non t'avevo visto. Per l'ennesima volta,
t'arroghi il diritto di parlare di cose che non conosci.

> Saluto, ringrazio e non ti leggo più.

Io invece continuerò a leggerti, perché qualcosa di buono, nei tuoi
messaggi, c'è. Quando parli di italiano, per esempio, non quando t'immischi
in faccende che non ti riguardano.
Interessante che tu non risponda ad altro. Si sa, quando uno non ha
argomenti, si chiude nel silenzio adducendo a motivazione la condotta
dell'avversario...
Nicola

Nicola Nobili

unread,
Nov 19, 2001, 8:39:17 AM11/19/01
to
Peltio

> Forse quello che il Bonardi intendeva è che la macchinetta è praticamente
> sempre reperibile mentre i traduttori, oltre a costare (giustamente, per
> carità) molto di più, non sarebbero in numero sufficiente a soddisfare le
> esigenze di migliaia e migliaia di aziende.

Hai anche solo una vaga idea di come sia il mercato dei traduttori e
degli interpreti in Italia, al momento? Siamo un po' troppi, almeno per le
lingue principali, tant'è che spesso devo anche accettare tariffe lievemente
sotto alla norma. Ti assicuro che allo stato attuale i traduttori ci sono. E
comunque, anche quando non ci sono, la colpa non è dei traduttori, quanto
del sistema: in Italia non esiste una cultura delle lingue, si insegnano
malissimo al liceo, la facoltà di lingue fa schifo e non prepara
adeguatamente, la gente ha una certa repulsione per l'argomento, si parlano
lingue straniere molto meno che in tanti Paesi d'Europa. Questa è la strada,
migliorare l'insegnamento delle lingue, non cercare il giocattolo magico per
risparmiare due lire che devi spendere per una mancanza di lungimiranza a
monte.

> Tra l'avere un rapporto con il cliente mediato da una ridicola macchinetta
e
> il non avere alcun rapporto perchè il traduttore umano non è disponibile,
> beh... quale è meglio?

Al momento il problema non si pone.
Ciao,
Nicola

Loki

unread,
Nov 19, 2001, 3:24:39 PM11/19/01
to
il Mon, 19 Nov 2001 03:01:11 +0100, "Peltio" ha scritto:
>
> Tra l'avere un rapporto con il cliente mediato da una ridicola macchinetta e
> il non avere alcun rapporto perchè il traduttore umano non è disponibile,
> beh... quale è meglio?
>
> saluti,
> Peltio

An international language? But then that would take the fun out of
this newsgroup. :-)

Cheers,
Loki
--
Brevity is the soul of wit. W.Shakespeare

Lupo Buono

unread,
Nov 19, 2001, 5:17:01 PM11/19/01
to
On Mon, 19 Nov 2001 14:28:55 +0100, "Nicola Nobili" <nicolan...@libero.it> wrote:

> Io vorrei tanto che ci fosse un altro atteggiamento nei confronti
>dell'attività di interpreti e traduttori, tutto qui. Molta gente li
>considera l'ultima ruota del carro, non li mette nelle condizioni di
>lavorare serenamente, tira sul prezzo oltre il lecito. Questo non è serio.

Uhm...lasciami fare un'altra osservazione in veste di avvocato del
diavolo. La premessa e' che immagino anche tra i traduttori vi sia
una percentuale non nulla di incompetenti come in ogni altro ramo
professionale.

Ora, immaginiamo che io abbia bisogno di tradurre un sito in una
lingua di cui non so un'accidente di niente, quindi cerco un traduttore
e gli affido il lavoro. Un interrogativo che si pone a lavoro finito e':
avra' lavorato bene costui? come faccio a sapere se la traduzione e'
buona? Il traduttore potrebbe essere stato un incompetente, ed io
non avrei modo di scoprirlo.

Quello che voglio dire e' che a differenza di altri lavori, dove e'
relativamente facile per chiunque capire se sono fatti bene o no,
una traduzione (specialmente per un sito web , per i motivi gia'
accennati ossia che non vi e' modo di sapere se e chi lo legge)
rimane un oggetto misterioso. E' possibile che anche questo sia
un fattore che in qualche modo limita il ricorso a traduttori
professionisti?

IH870

unread,
Nov 20, 2001, 4:27:33 AM11/20/01
to
"Lupo Buono" <yeah....@earthlink.net> ha scritto nel messaggio
news:3bf970fb...@news.earthlink.net...

> una percentuale non nulla di incompetenti come in ogni altro ramo
> professionale.

considerato il numero di congiuntivi "cannati", mi sembra una valida
premessa.


Nicola Nobili dai labirintici meandri dell'ortografia disaccentata

unread,
Nov 20, 2001, 11:46:01 AM11/20/01
to
yeah....@earthlink.net (Lupo Buono)

> Ora, immaginiamo che io abbia bisogno di tradurre un sito in una
> lingua di cui non so un'accidente di niente, quindi cerco un traduttore
> e gli affido il lavoro. Un interrogativo che si pone a lavoro finito e':
> avra' lavorato bene costui? come faccio a sapere se la traduzione e'
> buona?

Ti rispondo, in parte, con un esempio. Se mi sento male, vado da un
medico. Per prima cosa, m'assicuro che quel medico sia laureato in
medicina ed iscritto all'albo. Non è certo sufficiente per essere
sicuri che mi guarirà bene, ma almeno è garanzia di un certo tipo di
studî, e comunque chi non ha questi requisiti non ha nemmeno questa
garanzia. Se conoscessi uno sciamano, non vi andrei certo: magari è
bravo, magari mi saprebbe guarire anche lui, ma io vado laddove il
buon senso mi indica di andare.
Purtroppo questo non accade molto spesso per i traduttori. La gente
non ha la sensibilità, o meglio il buon senso, per capire che se uno è
laureato in quella disciplina, un minimo di lavoro deve averlo fatto.
Spessissimo si tira sul prezzo e basta, tanto a tradurre che ci vuole?
Lo faccio fare a mia cugina che è stata tre settimane a Londra o
all'amico del mio vicino di casa...
In secondo luogo, esistono la fama, come in tutte le professioni.
Esistono le agenzie, che si avvalgono (o almeno dovrebbero...)
soltanto di personale testato, per esempio tramite traduzioni di prova
o quant'altro. I meglio organizzati (ma questo costa un pochino, non
lo fanno tutti) si fanno ritradurre (back-translate, in inglese) il
testo d'arrivo nella lingua di partenza, al solo fine di verificarne
la qualità. Insomma, i metodi di controllo ci sono.

> Il traduttore potrebbe essere stato un incompetente, ed io
> non avrei modo di scoprirlo.

Credimi, se dovessi commissionare una traduzione dall'italiano al
tailandese, di cui non so nulla, il traduttore non potrebbe gabbarmi
piú di tanto. È vero, io sono del mestiere e quindi saprei come
ripararmi, come evitare grosse sorprese, ma la gente seria e
intelligente normalmente assume collaboratori validi, un po' in tutti
i settori. E comunque, non è tirando sul prezzo che migliori la
qualità della traduzione...

> Quello che voglio dire e' che a differenza di altri lavori, dove e'
> relativamente facile per chiunque capire se sono fatti bene o no,

Dipende quali! Se mi riparano un tubo, io non capisco se il lavoro è
fatto bene o meno. Se il tubo funziona, mi sembra fatto bene. Poi,
magari, dopo sei mesi scoppia... Capisci, è tutto relativo: per me è
piú facile capire la qualità di un testo piuttosto che quella di
un'opera da fontaniere.

> E' possibile che anche questo sia
> un fattore che in qualche modo limita il ricorso a traduttori
> professionisti?

All'atto pratico è possibile, sebbene il buonsenso dovrebbe suggerire
proprio l'opposto. Se non puoi essere sicuro della qualità delle cure
mediche di nessuno, tu forse ti rivolgi allo sciamano o al guaritore
perché costano meno del chirurgo? Credo proprio di no. Io, nel dubbio,
preferisco affidarmi a chi, almeno sulla carta, ha i titoli migliori.
Certtamente questo ha un suo prezzo, ma se non ti va di pagare, allora
non dovresti pretendere prestazioni impeccabili. Questa sí che è una
legge del mercato! Io, per esempio, ho lavorato alcune volte
gratuitamente: ti assicuro che, pur non lavorando volutamente da cani,
l'attenzione che ci mettevo era molto inferiore rispetto a quando mi
pagano.
Ciao,
Nicola

Francesco Barbuto

unread,
Nov 20, 2001, 1:25:03 PM11/20/01
to
"Nicola Nobili" <nicolan...@libero.it> wrote in message news:<9t8aim$tm8i$3...@ID-64088.news.dfncis.de>...

Caro Nicola,

Voglio darti man forte, visto che sei da solo, a spada tratta, a
difendere la categoria. Lavoro come freelance da 10 anni e me ne sono
capitate di tutti i colori. In modo particolare, la circostanza che
più mi è occorsa è quella di sentir protestare l'eventuale cliente
sulle tariffe che io avrei applicato
per portare a termine un dato lavoro. E' evidente che, a parte noi
addetti ai lavori, quasi nessun altro si rende conto del grado di
competenza linguistica e tecnica che occorre avere per poter
affrontare un lavoro di traduzione. Oltre alla traduzione in se,
occorre tenere presente che, soprattutto nelle traduzioni tecniche,
una considerevole parte del tempo di lavoro deve essere dedicata alla
ricerca terminologica; tale ricerca non e' affatto considerata da chi
non e' del mestiere supponendo, costui, che il traduttore debba
necessariamente essere uno, o tanti, dizionari specialistici
ambulanti.
Per fare un esempio: l'ultimo lavoro che mi e' capitato consisteva
nella traduzione di un opuscolo che pubblicizzava un medicinale; il
"committente" non potendo tirare oltre sul prezzo, perche' lo aveva
gia' fatto oltre il lecito, mi invitò a tradurre solo quelle parti che
io avessi ritenuto di suo interesse!!!

Francesco Barbuto

Lupo Buono

unread,
Nov 20, 2001, 5:42:37 PM11/20/01
to
On 20 Nov 2001 08:46:01 -0800, nicolan...@libero.it (Nicola Nobili dai labirintici meandri
dell'ortografia disaccentata) wrote:

>Purtroppo questo non accade molto spesso per i traduttori. La gente
>non ha la sensibilità, o meglio il buon senso, per capire che se uno è
>laureato in quella disciplina, un minimo di lavoro deve averlo fatto.

Credo di avere capito quello che vuoi dire, pero' il fatto che uno sia
laureato purtroppo non vuol dire piu' di tanto. Ho avuto a che fare con
in piu' di una occasione con persone che, pur laureate, si sono rivelate
dei perfetti incapaci.

>Spessissimo si tira sul prezzo e basta, tanto a tradurre che ci vuole?

Chiunque tira sul prezzo, non pensare che i traduttori siano un caso
particolare.

Nicola Nobili

unread,
Nov 21, 2001, 4:35:22 AM11/21/01
to
Lupo Buono

> Credo di avere capito quello che vuoi dire, pero' il fatto che uno sia
> laureato purtroppo non vuol dire piu' di tanto.

Certo. Però qui potrei aprire un luuuuungo dibattito... Gli albi
professionali e istituzioni analoghe dovrebbero servire a fornire un minimo
di garanzia. Il fatto che un medico sia iscritto all'albo non significa
necessariamente che sia un bravo medico, ma se un medico non è iscritto
all'albo, sicuramente non lo è, o perlomeno io non ci andrei.
Purtroppo, per interpreti e traduttori, nonostante le ripetute
pressioni, non s'è mai istituito nessun organismo ufficiale, perché in
Italia ci sono varie scuole private (quasi tutte scadenti, a parte quella di
Milano) che non vogliono essere declassati rispetto alle facoltà dello
stesso tipo. Mi fermo qui, sennò vado fuori tema...

> Chiunque tira sul prezzo, non pensare che i traduttori siano un caso
> particolare.

Lo penso. L'ho visto mille volte coi miei occhî. Almeno in questo Paese
è cosí, la cultura delle lingue non esiste. La gente sperpera in tanti altri
àmbiti, però quando si tratta di pagare i traduttori, fa tante storie.

Nicola Nobili

unread,
Nov 21, 2001, 4:38:12 AM11/21/01
to
Francesco Barbuto

> Voglio darti man forte, visto che sei da solo, a spada tratta, a
> difendere la categoria.

E bravo! In effetti, sembra che solo i colleghi siano sensibili al
problema...
(Per inciso, ma per caso tu bazzichi anche Proz?).

> Per fare un esempio: l'ultimo lavoro che mi e' capitato consisteva
> nella traduzione di un opuscolo che pubblicizzava un medicinale; il
> "committente" non potendo tirare oltre sul prezzo, perche' lo aveva
> gia' fatto oltre il lecito, mi invitò a tradurre solo quelle parti che
> io avessi ritenuto di suo interesse!!!

Pensa che a me uno voleva che detraessi dal conto i nomi proprî, perché
quelli non li traducevo, gli spazî vuoti e alcune altre cose del genere! Uno
che tira cosí sul prezzo in un altro settore fa la figura del taccagno
matricolato...

Xakero

unread,
Nov 21, 2001, 5:53:01 AM11/21/01
to
Il 21 Nov 2001, 10:38, "Nicola Nobili" <nicolan...@libero.it> ha
scritto:

> Pensa che a me uno voleva che detraessi dal conto i nomi
proprî,
>perché
>quelli non li traducevo, gli spazî vuoti e alcune altre
cose del genere!
>Uno
>che tira cosí sul prezzo in un altro settore fa la
figura del taccagno
>matricolato...

Just learnt a new word, had to look
up taccagno on Garzanti Online.

I am neither translator nor interpreter,
but had the odd occasion to use both and it never occured to me haggle
about the price.

It has been my observation that misers of the type you
describe are not usually successful business persons. Too coutious to spend
money on services, they miss out on many opportunities to increase sales.
I do, however, haggle with gusto in a Turkish bazar, an Italian shoe shop
and any Asian market, knowing that in most cases I would actually offend
the shop owner if I did not at least try to talk the price down.
---
Xakero

--------------------------------
Inviato via http://usenet.iol.it

Cristina Ciocca

unread,
Nov 21, 2001, 6:27:57 AM11/21/01
to
xak...@hotmail.com scrive:

>
>I do, however, haggle with gusto in a Turkish bazar, an Italian shoe shop
>and any Asian market, knowing that in most cases I would actually offend
>the shop owner if I did not at least try to talk the price down.
>
Ahem, never been to via Montenapoleone huh?
>

;-)

CC

Cristina Ciocca

unread,
Nov 21, 2001, 5:32:57 AM11/21/01
to
nicolan...@libero.it scrive:

>Francesco Barbuto
>
>> Voglio darti man forte, visto che sei da solo, a spada tratta, a
>> difendere la categoria.
> E bravo! In effetti, sembra che solo i colleghi siano sensibili al
>problema...

Non direi, anche i linguisti!
Inorridisco all'idea de 'The waste land' (per dirne uno) tradotto da un
software, aaaaargh.

Convengo però, per onestà di giudizio, con alcuni punti sostenuti da Paolo
e Peltio. Sicuramente verranno apportate migliorie ai programmi di
traduzione automatiche e altrettanto sicuramente questi agevoleranno molte
persone che hanno bisogno di pseudo-traduzioni immediate, approssimative e
(surtout) 'aggratis'.
Credo si debba, però, distinguere in base al campo di applicazione. Il
grado di approssimazione del futuro programma dovrebbe diminuire con testi
tecnici, ripetitivi, commerciali (e con questo non dico che sono a favore
del programma, ma che capisco i punti avanzati dagli altri realmers).
Certo è che laddove sia richiesto stile, creatività e quant'altro una
mente umana possa partorire...allora non c'è storia: col cavolo che un
programma mi sostituisce il traduttore!!!
Ecco, solo le mie due lire ;-P
CC

Xakero

unread,
Nov 21, 2001, 8:35:26 AM11/21/01
to
Il 21 Nov 2001, 12:27, Cristin...@insieme.net (Cristina Ciocca) ha
scritto:

>Ahem, never been to via Montenapoleone huh?

My knowledge
of the Italian shopping world is so scant that I had to google to figure
out that Via Montenapoleone is an upper crust shopping emporium, and what
was the first picture that popped up? An illustration of a Bulgari necklace
with a price tag of 12,900 Euro.

Now, how exactly was your reference to
Via Montenapoleone intended? That I should go there and try to haggle the
price down? Offer them EUR 10,000 for that Bulgari item? I feel tempted,
except that they might grant me that discount and I, respectively my wife,
would not really want it. (Their mark-up is at least 100% on cost, which,
after the aforementioned discount on the tag price, would still leave them
EUR 3,550 gross profit. Nothing to sneer at.)

It must have been my good
fortune that we did not pass any Via Montenapoleone when my wife and I
traveled in Italy man years ago! She did get a few hand bags from Firenze,
though, and has been back there since for replenishments.

Isabella Z

unread,
Nov 21, 2001, 8:24:02 AM11/21/01
to
On 17 Nov 2001 18:56:24 GMT, "Paolo Bonardi dall'Elettrico Mondo e
Oscurato" <pb...@mac.com> wrote:

[...]
>in futuro, essendo aumentato a dismisura se non in modo esponenziale li
>bisogno di traduttori automatici, gli stessi software saranno sempre
>più precisi e meno fallaci;


>il commercio e i rapporti interpersonali trarranno grandissimo
>giovamento da questi traduttori automatici, cose che invece fino ad
>oggi un traduttore in carne e ossa non ha mai contribuito a migliorare;

Questa, poi!

I traduttori (e non gli interpreti, che quello e' un altro paio di
maniche) hanno *semplicemente*, da millenni, contribuito a migliorare
tutti i contatti tra i popoli, mediante la trasmissione della
conoscenza. Il commercio e i rapporti interpersonali mi sembrano due
sottoinsiemi dell'insieme "contatti tra i popoli".

Cosi' Primo Levi:
"...non basta saper evitare le insidie per essere un buon traduttore.
Il compito e' piu' arduo: si tratta di trasferire da una lingua a
un'altra la forza espressiva del testo, e questa e' opera sovrumana,
tanto che alcune traduzioni celebri (ad esempio quella dell'Odissea in
latino e quella della Bibbia in tedesco) hanno segnato delle svolte
nella storia della nostra civilta'."

Tanto per dirne una.

E mi levo anche la soddisfazione di citare il Garufi, su icl:
"Dall'idea della traduzione come principio di integrazione fra culture
diverse, e dal riconoscimento del multilinguismo come valore
culturale, passando attraverso il sogno goethiano della Weltliteratur,
si arriva alla proposta della mappatura di José Lambert, che considera
l'insieme delle letterature non come dei settori linguisticamente e
culturalmente separati, ma come una massa fluida in movimento proprio
per i meccanismi di scambio che si verificano con le traduzioni."

Ultima nota a margine: personalmente non comprerei un prodotto venduto
in un sito in cui la traduzione delle informazioni nella mia lingua
fosse ridicola, o patetica. Se quella e' la qualita' a cui tengono per
le loro traduzioni, perche' dovrei fidarmi dei loro prodotti?
--
Isa
Work like you don't need money,
Love like you've never been hurt,
And dance like no one's watching

http://web.tiscali.it/alfabeto_auschwitz/index.htm

Isabella Z

unread,
Nov 21, 2001, 8:34:13 AM11/21/01
to
On 18 Nov 2001 13:21:04 GMT, "Paolo Bonardi dall'Elettrico Mondo e
Oscurato" <pb...@mac.com> wrote:

[...]


>Quella persona lavorava per sé, non per le aziende.
>Quella persona contribuiva ad accendere un rapporto. Non a svilupparlo.
>Quella persona costava troppo.

Troppo, per alcuni.
Il giusto, per altri, e sicuramente per lei, se non troppo poco.

Isabella Z

unread,
Nov 21, 2001, 9:38:49 AM11/21/01
to
On Wed, 21 Nov 2001 13:35:26 GMT, xak...@hotmail.com (Xakero) wrote:

[...]


>It must have been my good
>fortune that we did not pass any Via Montenapoleone when my wife and I
>traveled in Italy man years ago! She did get a few hand bags from Firenze,
>though, and has been back there since for replenishments.

What!?
Can a woman need more than *one* (hand)bag in a lifetime?!

Cristina Ciocca

unread,
Nov 21, 2001, 9:03:54 AM11/21/01
to
xak...@hotmail.com scrive:

>Il 21 Nov 2001, 12:27, Cristin...@insieme.net (Cristina Ciocca) ha
>scritto:
>
>>Ahem, never been to via Montenapoleone huh?
>
>My knowledge
>of the Italian shopping world is so scant that I had to google to figure
>out that Via Montenapoleone is an upper crust shopping emporium, and what
>was the first picture that popped up? An illustration of a Bulgari
>necklace
>with a price tag of 12,900 Euro.
(snip)

Dear Xakero,
my fault entirely. I was referring to via Montenapoleone in Milan, a
street where you can find the most expensive (and snobbish) shops
of...well, I'd say of Italy.
You comment made me smile because I tried to imagine somebody haggling
there and 'their' possible reaction. That's all. LOL
Now, about that Bulgari necklace...
>
CC

Xakero

unread,
Nov 21, 2001, 11:01:48 AM11/21/01
to
Il 21 Nov 2001, 15:38, Isabella Z <isa...@non.libero.it> ha scritto:
>On
Wed, 21 Nov 2001 13:35:26 GMT, xak...@hotmail.com (Xakero) wrote:
>What!?
>Can a woman need more than *one* (hand)bag in a lifetime?!

You
bet! As if you didn't know! :-)

I still try to figure out why, though.
It appears to depend on the occasion and/or the clothes you wear and/or the
jewellery that adorns you and/or the weather and/or the time of the year
and/or who else will be there and/or the phase of the moon and/or what you
ate for lunch and/or...

How close am I to guessing it?
---
Xakero
Then of course there was Mrs. Imelda Marcos of the Philippines who had 2000
pairs of shoes, so why can't an ordinary lady have a dozen handbags or two

Xakero

unread,
Nov 21, 2001, 11:11:36 AM11/21/01
to
Il 21 Nov 2001, 15:03, Cristin...@insieme.net (Cristina Ciocca) ha
scritto:

> I was referring to via Montenapoleone in Milan, a


>street
where you can find the most expensive (and snobbish) shops
>of...well, I'd
say of Italy.

In Milan, is it? Thank you for the warning. I'll look it
up on the map and be sure to steer my wife away from it, next time we are
in that city. (Still have to see that "Last Supper". Every time of the last
five times I was there in the past 30 years, it was closed to visitors.
They should publish their erratic opening schedule on the Internet -- and
then of, of course, stick to it, too.)
---
Xakero

Bambi

unread,
Nov 21, 2001, 11:33:51 AM11/21/01
to

...

Cristin...@insieme.net (Cristina Ciocca) ha scritto:

> > I was referring to via Montenapoleone in Milan,

> "Xakero" <xak...@hotmail.com> ha scritto

> In Milan, is it? Thank you for the warning. I'll look it

> up on the map ........ (Still have to see that "Last Supper". Every time
of the last
> five times ......

[SNIP, SNIP, SNIP]

Dear Xakero,

Yes, yes. This is all very well my good man, but per CC's last
post..."...what about that necklace?"

I remain, as always, etc. ecc.,
Bambi
dtb


Isabella Z

unread,
Nov 21, 2001, 11:51:18 AM11/21/01
to
On Wed, 21 Nov 2001 16:11:36 GMT, xak...@hotmail.com (Xakero) wrote:

[...]


>>I was referring to via Montenapoleone in Milan, a
>>street where you can find the most expensive (and snobbish) shops

>>of... well, I'd say of Italy.


>
>In Milan, is it? Thank you for the warning. I'll look it
>up on the map and be sure to steer my wife away from it, next time we are
>in that city.

OK. Then be sure to steer well clear of Via Tornabuoni in Florence and
via Condotti in Rome, too. Or keep female credit-card-equipped
relations firmly on the leash.

Isabella Z

unread,
Nov 21, 2001, 11:47:42 AM11/21/01
to
On Wed, 21 Nov 2001 16:01:48 GMT, xak...@hotmail.com (Xakero) wrote:

[...]


>>Can a woman need more than *one* (hand)bag in a lifetime?!

>You
>bet! As if you didn't know! :-)

Oh no, wrong target, I plead innocent of repeated hand-baggery,
m'Lord.

>I still try to figure out why, though.

>It appears to depend on the occasion and/or the clothes you wear and/or...

LOL
No, really, it's something I can't quite fathom, and honestly if you
saw me, I'm a woman alright.

I presently own and have owned for a while,
1) a buff leather briefcase that I carry to work, (the soft kind not
the ones that pop open with a bang!), large enough to contain A4
stacks of paper, large diary, wallet, small-ish bag with make-up
apparel (for those quick re-touchings you know), assorted floppy
discs/CD Roms/love letters, fags, chewing-gum, mint-drops, all those
bare necessities you know, and
2) a smaller, black backpack that I obtained by collecting coupons at
my local petrol station and that goes for all occasions when I am not
working but need to carry money, fags, make-up etc.

Then, if you dare digging into the back of my closet, you will find
three more handbags or better, two hb's and a satchel-like thing. This
one's brown suede and bought to go with brown suede shoes that are
long gone, and then two smaller affairs one red, one metallic grey, to
go with matching shoes, bought solely for the purpose of going to two
different weddings and looking the part.



>Then of course there was Mrs. Imelda Marcos of the Philippines who had 2000
>pairs of shoes, so why can't an ordinary lady have a dozen handbags or two

Now, *shoes* are an altogether different matter!
Ciao,

Cristina Ciocca

unread,
Nov 21, 2001, 11:31:56 AM11/21/01
to
xak...@hotmail.com scrive:

> (Still have to see that "Last Supper". Every time of the last
>five times I was there in the past 30 years, it was closed to visitors.
>They should publish their erratic opening schedule on the Internet -- and
>then of, of course, stick to it, too.)

Hey, are you still talking about Italy after all, aren't you?
Let's be...ahem...unpredictable?
CC


Nicola Nobili

unread,
Nov 21, 2001, 12:49:21 PM11/21/01
to
Xakero

> It has been my observation that misers of the type you
> describe are not usually successful business persons.

I could not agree more. We should teach the new generation of Lombard
businessmen...
Bye,

Nicola Nobili

unread,
Nov 21, 2001, 12:51:43 PM11/21/01
to
Isabella Z

> I traduttori (e non gli interpreti, che quello e' un altro paio di
> maniche) hanno *semplicemente*, da millenni, contribuito a migliorare
> tutti i contatti tra i popoli

Infatti una definizione (molto bella) di traduttore è "mediatore
culturale" (si noti: "linguistico" non appare). E Pus^kin invitava a non
disprezzare il traduttore, perché è il postino della conoscenza umana.

> Ultima nota a margine: personalmente non comprerei un prodotto venduto
> in un sito in cui la traduzione delle informazioni nella mia lingua
> fosse ridicola, o patetica. Se quella e' la qualita' a cui tengono per
> le loro traduzioni, perche' dovrei fidarmi dei loro prodotti?

Infatti. Solo qualche omino d'affari taccagno e miope può pensare di
fare i proprî interessi risparmiando qualche centinaia di migliaia di lire
per offrire ai suoi clienti un prodotto scadente.
Ciao,

Bambi

unread,
Nov 21, 2001, 1:22:17 PM11/21/01
to
"Xakero" <xak...@hotmail.com> ha scritto:

> My knowledge of the Italian shopping world is so scant

> that I had to google to figure out that Via Montenapoleone is an....[...]

As I live and breath!

You ....ahem.....*had to _google_* to figure out...?

Of course I understand your meaning. It just struck me forcibly seeing it
written out that way, especially as it is the first time I have actually
encountered the expression.

Somewhat saddened, I know not why,
I remain, as always,
Bambi
dtb


Isabella Z

unread,
Nov 21, 2001, 2:03:04 PM11/21/01
to
On Wed, 21 Nov 2001 18:22:17 GMT, "Bambi" <bam...@tin.it> wrote:

> "Xakero" <xak...@hotmail.com> ha scritto:
> I had to google to figure out that Via Montenapoleone is [...]

>Of course I understand your meaning. It just struck me forcibly seeing it
>written out that way, especially as it is the first time I have actually
>encountered the expression.

Try reading alt.usage.english for a bit then... "googling" things is
standard practice there. Everybody googles, googled, will google
anything all the time. Guess we gotta ger used to it, chick :-)


--
Isa
Work like you don't need money,
Love like you've never been hurt,
And dance like no one's watching

http://web.tiscalinet.it/alfabeto_auschwitz/

Paolo Bonardi dall'Elettrico Mondo e Oscurato

unread,
Nov 21, 2001, 2:20:36 PM11/21/01
to
Riporto ciò che ha scritto Isabella Z e commento:

>>oggi un traduttore in carne e ossa non ha mai contribuito a
>>migliorare;
>
> Questa, poi!
>
> I traduttori (e non gli interpreti, che quello e' un altro paio di
> maniche)

Esattamente quello che avevo scritto io:


> "un traduttore in carne e ossa non ha mai contribuito a migliorare"

E continuo a non vedere cosa ci sia di sbagliato in quell'affermazione.
Per quanto riguarda gli interpreti, continueranno a fare il loro
lavoro.
Ma i traduttori, e lo ribadisco con grande forza, saranno sempre più
relegati in settori "marginali" o, per dire meglio, "specializzati":
traduzione di letteratura non tecnica ed eventualmente di manuali.
Anche se persino nei manuali (guardavo oggi il programma di
installazione di Adobe Photoshop 5 in italiano: pieno di errori. Page
Maker, addirittura, conclude scrivendo "l'installazione era successa"
intendendo che "era terminata con successo") prevedo un futuro di
traduttori automatici, essendo le frasi e i concetti sempre più o meno
ricorrenti.
E il motivo è, come avevo già spiegato prima di suscitare le ire
cafonesche di Nicola Nobili, che i software per via della sempre
maggiore richiesta da parte dei consumatori, saranno sempre più
precisi:
E faccio degli esempi: mi spieghi che difficoltà avrà un traduttore
automatico a tradurre in cinquanta lingue frasi ricorrenti del tipo
"l'installazione è stata conclusa con successo"; oppure "per maggiori
informazioni potete contattarci all'indirizzo e-mail che segue";
eccetera? E' questione di tempo, Isabella, nient'altro.
E poi si continua a sottovalutare una cosa importantissima: nella sola
area Lombardo Veneta vi è un numero così elevato di piccole aziende con
fatturati medio bassi (2/10 miliardi di lire) e che muovono il mercato
globale, che è impensabile pretendere che l'amministratore di queste
piccole aziende decida di rivolgersi a un traduttore per risolvere
problemi che lui sicuramente crede di potere risolvere "in casa", in
economia. Queste persone sono quelle che si rivolgono al grafico che è
loro impiegato; al responsabile del settore informatico; alla
segretaria che ha studiato le lingue.
Mica al traduttore. E di esempi i traduttori che qui scrivono ne hanno
portati molti.
E allora la domanda è: ma veramente credete che sia più facile
"educare" queste persone a ricorrere a un traduttore o invece sarà più
facile che queste persone "si comprino" un traduttore software che loro
credono che risolverà tutti i loro problemi? Tanto, quegli imprenditori
e quelle aziende, ripeto, gli affari li fanno ugualmente.
E' solo questione di tempo.
Quando una persona presumibilmente intelligente esplode un'asserzione
del tipo "un traduttore automatico buono non esisterà MAI", non esprime
un concetto intelligente. Esprime un concetto ideologico. Che non
corrisponde all'intelligenza.

P.

--
E' finalmente partita la RFD (Richiesta Formale di Discussione)
relativa alla creazione di it.cultura.linguistica.francese. Se ne
discute su it.news.gruppi

Lupo Buono

unread,
Nov 21, 2001, 5:52:06 PM11/21/01
to
On Wed, 21 Nov 2001 10:35:22 +0100, "Nicola Nobili" <nicolan...@libero.it> wrote:

>
>> Chiunque tira sul prezzo, non pensare che i traduttori siano un caso
>> particolare.
>
> Lo penso. L'ho visto mille volte coi miei occhî. Almeno in questo Paese
>è cosí, la cultura delle lingue non esiste. La gente sperpera in tanti altri
>àmbiti, però quando si tratta di pagare i traduttori, fa tante storie.

Be', ti sbagli; chiunque tira sul prezzo il piu' possibile e chiunque
tira a pagare il iu' tardi possibile.

IH870

unread,
Nov 22, 2001, 2:44:54 AM11/22/01
to
"Bambi" <bam...@tin.it> ha scritto nel messaggio
news:thSK7.3740$BA4.1...@news1.tin.it...

>
> You ....ahem.....*had to _google_* to figure out...?

What's really scaring me is that this morning using the web site to look for
something I had made a typo (ok, ok nothing new, I know!) and google had
answered me:
"Probably you're looking for .... and the right words" Smarter than me :(
AND BADDER [1] THAN IsaZ ;)

than, have a great day you all!!!
pf
[1] doesn't exist? Actually?


Nicola Nobili dai labirintici meandri dell'ortografia disaccentata

unread,
Nov 22, 2001, 5:17:37 AM11/22/01
to
"Paolo Bonardi dall'Elettrico Mondo e Oscurato"
> Esattamente quello che avevo scritto io:
> > "un traduttore in carne e ossa non ha mai contribuito a migliorare"
> E continuo a non vedere cosa ci sia di sbagliato in quell'affermazione.
> Per quanto riguarda gli interpreti, continueranno a fare il loro
> lavoro.

E allora hai anche fatto una GROSSA confusione, visto che parli di
"accendere discussioni", "se il traduttore è malato...", etc. Un conto
è se tutti devono essere presenti contemporaneamente, come fanno
pensare molti tui periodi, e questo è il lavoro dell'interprete. Per
inciso, la distinzione tra i due mestieri non è sempre tanto nitida.

> Ma i traduttori, e lo ribadisco con grande forza, saranno sempre più
> relegati in settori "marginali" o, per dire meglio, "specializzati":

Al contrario, i traduttori automatici non possono che essere usati
(con evidenti limiti) solo in settori estremamente specialistici,
mentre i traduttori umani possono e potranno sempre agire in ogni
àmbito ed in ogni settore.

> i software per via della sempre
> maggiore richiesta da parte dei consumatori, saranno sempre più
> precisi:

Fino ad un certo punto. Tu mi fai un discorso di natura prettamente
economica, dicendo che quando c'è richiesta, una cosa si produce.
Allora, mi viene da chiedermi, perché i supermercati non vendono anche
pozioni dell'immortalità o pillole che ti permettono di volare? Non ci
sarebbe richiesta?
Il punto fondamentale è un altro, e tu l'hai mancato in pieno: le
leggi economiche hanno valore quando sono soddisfatti alcuni criterî
di base, primo fra tutti che l'oggetto da produrre sia possibile.

> E faccio degli esempi: mi spieghi che difficoltà avrà un traduttore
> automatico a tradurre in cinquanta lingue frasi ricorrenti del tipo

"Frasi ricorrenti". Bene! Finalmente ragioni. Tu puoi scrivere un
intero libro o manuale soltanto giustapponendo frasi ricorrenti? No. E
se cambi qualcosa in queste frasi ricorrenti, chessò, metti un
maschile invece di un femminile, metti la frase al passato, etc.? Già
la cosa si complica. E quando nasce una nuova terminologia, o un nuovo
stilema, etc.? Il linguaggio s'evolve di continuo, se devi di continuo
comperare la versione aggiornata del programma di traduzione, allora
non risparmi affatto.
Quello cui alludi tu NON è un traduttore automatico, sebbene gli
sprovveduti ed i taccagni che pensano di risparmiare cinque lire non
se ne rendano conto. Esiste una nutrita letteratura specifica su
questi oggetti. Si parla di "traduzione assistita". Ossia, lo
strumento velocizza il lavoro del traduttore umano, ma un traduttore
ci vuole eccome!

> E' questione di tempo, Isabella, nient'altro.

Guarda che cose analoghe esistono già. Sono i programmi per i
traduttori. Ma nota bene: li usano i traduttori. Nelle mani di gente
ignara sarebbero come un fucile nelle mani di uno che non l'ha mai
impugnato, rischia solo di fare male a qualcuno.

> E poi si continua a sottovalutare una cosa importantissima: nella sola
> area Lombardo Veneta vi è un numero così elevato di piccole aziende con
> fatturati medio bassi (2/10 miliardi di lire)

Ecco, con due miliardi all'anno uno non può pagare 100.000-500.000 una
volta soltanto per tradurre decentemente il proprio sito Internet? A
quel punto non spendi piú, il sito rimane e lo possono leggere in
tutto il mondo. Ribadisco: i traduttori servono.

> e che muovono il mercato
> globale, che è impensabile pretendere che l'amministratore di queste
> piccole aziende decida di rivolgersi a un traduttore per risolvere
> problemi che lui sicuramente crede di potere risolvere "in casa", in
> economia.

Infatti! Continui a non capire affatto la questione. Non si tratta di
prendersela col traduttore, ma cólla mala gestione di un'azienda. Se
io ho o prevedo di avere rapporti intensi coll'estero, mi attrezzo in
partenza: assumo personale che sappia le lingue rilevanti (e che
assumo con regolare contratto, sono dipendenti miei, non traduttori
occasionali), cosí risparmio. Vedo di tradurre, una tantum e in
maniera buona, la "documentazione di base" (presentazione della ditta
e dei prodotti, moduli da compilare, etc.). Se fatto tutto a tempo e
modo, le spese sono contenute ed i risultati buoni. Se dài la
traduzione al grafico o a quella che ha studiato le lingue al liceo,
rischi di fare una figura barbina, di vedere un peggioramento dei tuoi
affari, e nella migliore delle ipotesi risparmi poco poco. L'uomo di
successo è lungimirante e sa rischiare, non è lo spilorcio che fa
storie per ogni lira.

> Queste persone sono quelle che si rivolgono al grafico che è
> loro impiegato

E poi fanno traduzioni orrende come quella che abbiamo visto. Credi
che quella ditta di caffè venderebbe di piú con una simile traduzione?
Ecco, quelli sono soldi e tempo sprecati, non quanto pagherebbe ad un
traduttore professionista (che per quella paginetta porta a casa non
piú di 50.000).

> E allora la domanda è: ma veramente credete che sia più facile
> "educare" queste persone a ricorrere a un traduttore o invece sarà più
> facile che queste persone "si comprino" un traduttore software che loro
> credono che risolverà tutti i loro problemi?

Parola chiave: "credono". I tuoi antenati buttavano via i soldi per
comprare l'elisir di lunga vita o le reliquie della Terra Santa da un
qualche ciarlatano ambulante. Erano sicurissimi di fare un affare,
eppoi scoprivano che il modo SERIO di fare affari è un altro.
Certa gente non scompare mai...

> Tanto, quegli imprenditori
> e quelle aziende, ripeto, gli affari li fanno ugualmente.

Assí? Li hai controllati tutti? E comunque, a loro spiacerebbe tanto
farne di piú, di affari? Ribadisco, di solito basta un cliente in piú
per riprendersi la spesa. Ritieni tanto economicamente sconveniente
spendere qualche lira per fare dei clienti in piú?

> Quando una persona presumibilmente intelligente esplode un'asserzione
> del tipo "un traduttore automatico buono non esisterà MAI", non esprime
> un concetto intelligente.

Esprimo un concetto ormai appurato. Esiste una letteratura specifica.
(Di cui tu sei totalmente all'oscuro, lo so). Esistono programmi come
li vorresti tu, ma ci vuole il personale adatto per usarlo. Se compri
un programma di traduzione, eppoi per usarlo a dovere devi comunque
pagare o un traduttore che lo usi, o qualcuno che abbia una specifica
formazione per usarlo, che guadagni? Tanto vale chiamare direttamente
un traduttore (che di solito ha già il software necessario) e fargli
fare tutto quanto.

Nicola

Nicola Nobili dai labirintici meandri dell'ortografia disaccentata

unread,
Nov 22, 2001, 5:22:13 AM11/22/01
to
yeah....@earthlink.net (Lupo Buono)
> Be', ti sbagli; chiunque tira sul prezzo il piu' possibile e chiunque
> tira a pagare il iu' tardi possibile.

Senti, vorrei che la gente parlasse solo se ha idea dell'argomento.
Posso sbagliarmi, certo, ma l'idea che mi sono fatto è che i
traduttori, in Italia, non siano trattati benissimo. Se vado dal
fornaio pago súbito. Se vado dal medico, non gli dico: "Via, dottore,
mi ha visitato cinque minuti, le do di meno". I dipendenti di una
ditta sono pagati tutti lo stesso giorno, normalmente una volta al
mese.
I traduttori no. Ritardi, talvolta anche offese... Ti assicuro, non
tutti vengono (mal)trattati nello stesso modo. Se poi non mi credi, è
un'altra faccenda. Se hai controargomenti, ti prego di addurli, invece
di dire "ma tanto è cosí per tutti". Se c'è una cosa che mi
infastidisce è il pressapochismo.

Ciao,
Nicola

Lupo Buono

unread,
Nov 22, 2001, 6:32:45 AM11/22/01
to
On 22 Nov 2001 02:22:13 -0800, nicolan...@libero.it (Nicola Nobili dai labirintici meandri
dell'ortografia disaccentata) wrote:

> Se poi non mi credi, è
>un'altra faccenda. Se hai controargomenti, ti prego di addurli, invece
>di dire "ma tanto è cosí per tutti". Se c'è una cosa che mi
>infastidisce è il pressapochismo.
>

Non e' che non ti credo; sto semplicemente cercando di
spiegarti che il tuo campo non e' l'unico afflitto da certi
problemi.

Lupo Buono

unread,
Nov 22, 2001, 6:36:23 AM11/22/01
to
On Thu, 22 Nov 2001 08:44:54 +0100, "IH870" <pflowe...@softhome.net> wrote:

>
>What's really scaring me is that this morning using the web site to look for
>something I had made a typo (ok, ok nothing new, I know!) and google had
>answered me:
>"Probably you're looking for ....

don't worry, it happens to me all the times; it is probably just a side
effect of the text search technology they use.

Xakero

unread,
Nov 22, 2001, 9:48:12 AM11/22/01
to
"Bambi" <bam...@tin.it> wrote in message news:<thSK7.3740$BA4.1...@news1.tin.it>...

> You ....ahem.....*had to _google_* to figure out...?
>
> Of course I understand your meaning. It just struck me forcibly seeing it
> written out that way, especially as it is the first time I have actually
> encountered the expression.
>
> Somewhat saddened, I know not why,

Aha, I caught you sleeping there! :-)

I launched that, as a trial balloon, in the Realm already on
16.10.2001, hoping to cause you to crawl out of the woodwork when it
seemed to me that you had gone into early hibernation.

Look for the thread initiated by me with the subject "sari" (in which
I made a fool of myself for not having recognized a simple typing
error) and where, in reply to a message of Loki, I did add the P.S.
<<I know it should have been "google-searched", but isn't it you who
quotes the Bard's "brevity is the soul of wit"? And a Chinese sage
said that lazy people are the most inventive: they always find a
simpler and less time-consuming way of doing things.>> (See
http://groups.google.com/groups?hl=en&selm=194Z29Z24Z7Y1003303679X21829%40usenet.iol.it)

However, if the truth be told I am normally a rather conservative
fellow when it comes to the use of the English language.

Sadly, I am not the originator of the word, as it seems, else I would
happily forfeit any royalties due me in favour of the Royal Treasury,
a.k.a. the Royal Bolly Piggy-Bank, as decreed by Your Majesty on an
earlier occasion (see
http://groups.google.com/groups?hl=en&selm=1x076.16819%24FF1.1175566%40twister1.tin.it)

---
Xakero

Isabella Z

unread,
Nov 22, 2001, 9:40:45 AM11/22/01
to
On 21 Nov 2001 19:20:36 GMT, "Paolo Bonardi dall'Elettrico Mondo e
Oscurato" <pb...@mac.com> wrote:

[...]


>>>oggi un traduttore in carne e ossa non ha mai contribuito a
>>>migliorare;

>> Questa, poi!
>> I traduttori (e non gli interpreti, che quello e' un altro paio di
>> maniche)

>Esattamente quello che avevo scritto io:
>> "un traduttore in carne e ossa non ha mai contribuito a migliorare"
>E continuo a non vedere cosa ci sia di sbagliato in quell'affermazione.

Che a mio modesto parere - che peraltro condivido, come diceva
Bergonzoni - e' una sciocchezza. I traduttori da che esistono lingue
scritte diverse hanno contribuito moltissimo a migliorare le relazioni
tra i popoli, rendendo possibile la trasmissione del sapere. Punto.
Negarlo mi sembra veramente paradossale. Il mio "altro paio di
maniche" si riferisce al fatto che volevo parlare di chi traduce testi
e non conversazioni, per il semplice motivo che non so nulla di
interpretariato.

>Ma i traduttori, e lo ribadisco con grande forza, saranno sempre più
>relegati in settori "marginali" o, per dire meglio, "specializzati":
>traduzione di letteratura non tecnica ed eventualmente di manuali.

La traduzione di letteratura e' marginale nell'economia culturale del
mondo? Andiamo, su.

>...i software per via della sempre

>maggiore richiesta da parte dei consumatori, saranno sempre più

>precisi:...

Io so questo non voglio fare ne' previsioni ne' affermazioni
categoriche: e' una questione troppo complessa per me, e sto alla
finestra, per cosi' dire. Tanti problemi tecnologici sembravano
insolubili ed hanno avuto brillanti soluzioni, quindi chi sono io per
dire che un software efficiente per fare traduzioni semplici e
ripetitive non vedra' mai la luce? Personalmente mi disturba solo la
tua affermazione che il lavoro del traduttore ha avuto ed ha un ruolo
risibile nella promozione del contatto tra i popoli, perche' credo sia
felicemente falso. Basta leggere un pochino di storia della traduzione
per rendersene conto. Tutto qui.

Xakero

unread,
Nov 22, 2001, 10:13:00 AM11/22/01
to
"Bambi" <bam...@tin.it> wrote in message news:<PHQK7.3417$BA4.1...@news1.tin.it>...

> Yes, yes. This is all very well my good man, but per CC's last
> post..."...what about that necklace?"

Oh, so you are standing in line, too?! Or just concerned for CC?

Now, let's see my agenda. When can I make it to Milan? Ah, here, the
29th of February 2003 is still free.
---
Xakero

IH870

unread,
Nov 22, 2001, 10:16:01 AM11/22/01
to
"Nicola Nobili dai labirintici meandri dell'ortografia disaccentata"
<nicolan...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:d8518dbc.01112...@posting.google.com...
> Se vado dal fornaio pago súbito. (...)

> I traduttori no. Ritardi, talvolta anche offese...

non sono i traduttori, ma tutti i fornitori di qualunque azienda!
Prova a vendere un PC al parastato...


Nicola Nobili

unread,
Nov 22, 2001, 1:31:11 PM11/22/01
to
Ghost Rider
> La traduzione e' in tedesco ed e' stata fatta molto male, ma il
> committente vuole solo una revisione marginale per non pagare la
> tariffa piena e avere il lavoro fatto come si deve :((

Ecco, un altro trucco indecente. Faccio fare una traduzione schifosa a
mia zia o mio cugino, poi mi rivolgo ad un traduttore professionista per la
"revisione". La revisione e correzione, ovviamente, si paga meno, perché non
si scrive ex novo. In certi casi, però, in pratica devi rifare tutto da
capo, guadagnando però sensibilmente di meno.
Poi qualcuno dice che i traduttori non vengono trattati peggio degli
altri liberi professionisti. Qualcuno andrebbe mai dal medico dicendogli di
guardare solo mezzo intestino, perché l'altro gliel'ha già guardato suo zio?

Nicola Nobili

unread,
Nov 22, 2001, 1:35:40 PM11/22/01
to
Isabella Z

> La traduzione di letteratura e' marginale nell'economia culturale del
> mondo? Andiamo, su.

Anche senza entrare nella letteratura, possiamo pensare ai discorsi dei
politici, agli articoli dei giornalisti, ai films e via scorrendo. Tutti
campi fondamentali culturalmente, economicamente, politicamente, e che non
si possono delegare ad una macchina senza correre GRAVISSIMI rischî.

> Personalmente mi disturba solo la
> tua affermazione che il lavoro del traduttore ha avuto ed ha un ruolo
> risibile nella promozione del contatto tra i popoli, perche' credo sia
> felicemente falso. Basta leggere un pochino di storia della traduzione
> per rendersene conto.

Per duemila anni, tutto l'Occidente è stato fortissimamente e
radicalmente influenzato dalla Bibbia. O meglio, dalle TRADUZIONI della
Bibbia (talvolta sballate, tipo l'assurdo "piú facile che un cammello passi
per la cruna di un ago").
Basterebbe questo per spiegare l'importanza straordinaria che ha avuto
la traduzione nella storia dell'umanità.

Nicola Nobili

unread,
Nov 22, 2001, 1:37:41 PM11/22/01
to
Lupo Buono

> Non e' che non ti credo; sto semplicemente cercando di
> spiegarti che il tuo campo non e' l'unico afflitto da certi
> problemi.

Ma non l'ho mai messo in dubbio, né tantomeno ho mai fatto la vittima
affermando che i traduttori sono la categoria piú bistrattata del mondo.
Semplicemente, un'insufficienza di attenzione, palesemente, c'č, e a me che
sono del mestiere questo disturba.

Loki

unread,
Nov 23, 2001, 3:42:30 AM11/23/01
to
il Thu, 22 Nov 2001 11:36:23 GMT, yeah....@earthlink.net (Lupo
Buono) ha scritto:

> On Thu, 22 Nov 2001 08:44:54 +0100, "IH870" <pflowe...@softhome.net> wrote:
>
> >
> >What's really scaring me is that this morning using the web site to look for
> >something I had made a typo (ok, ok nothing new, I know!) and google had
> >answered me:
> >"Probably you're looking for ....
>
> don't worry, it happens to me all the times; it is probably just a side
> effect of the text search technology they use.

I think it's very good, but then i make typos all the time. I don't
think you'll find it a side effect, more a feature of a good search
engine, that doesn't give up at failure.

Cheers,
Loki
--
Brevity is the soul of wit. W.Shakespeare

Loki

unread,
Nov 23, 2001, 3:42:35 AM11/23/01
to
il 22 Nov 2001 06:48:12 -0800, xak...@hotmail.com (Xakero) ha
scritto:

>
> Look for the thread initiated by me with the subject "sari" (in which
> I made a fool of myself for not having recognized a simple typing
> error) and where, in reply to a message of Loki, I did add the P.S.
> <<I know it should have been "google-searched", but isn't it you who
> quotes the Bard's "brevity is the soul of wit"?

Nah, that's me and my tiny book of quotations. :-)

I wonder what the verb is for Alta Vista usage?

Xakero

unread,
Nov 23, 2001, 4:13:59 AM11/23/01
to
Il 23 Nov 2001, 09:42, "Loki" <lo...@asgard.nz.invalid> ha scritto:
>il 22
Nov 2001 06:48:12 -0800, xak...@hotmail.com (Xakero) ha
>scritto:

>I


wonder what the verb is for Alta Vista usage?

Alta = high; Vista = view.
To search on, or using, Alta Vista: high-brow?

Xakero

unread,
Nov 23, 2001, 5:25:02 AM11/23/01
to
Isabella Z <isa...@non.libero.it> wrote in message news:<b0mnvtgkdpv960jla...@4ax.com>...

> discs/CD Roms/love letters, fags, chewing-gum, mint-drops, all those

What a let-down! I don't know why, but I imagined you as a non-smoker.

Another fantasy gone up in smoke!

---
Xakero
"I only kiss non-smokers"
(Seen one summer on a lady's t-shirt on Santa Monica beach)

Isabella Z

unread,
Nov 23, 2001, 5:45:10 AM11/23/01
to
On 23 Nov 2001 02:25:02 -0800, xak...@hotmail.com (Xakero) wrote:

[...]
>> discs/CD Roms/love letters, fags, chewing-gum, mint-drops,...


>What a let-down! I don't know why, but I imagined you as a non-smoker.

If you try hard enough, you might just provide the cosmic energy
that's missing for me to *really* give up (and not pretend like I've
done for the past 2 years :-/)

Xakero

unread,
Nov 23, 2001, 10:31:29 AM11/23/01
to
Isabella Z <isa...@non.libero.it> wrote in message news:<83asvtgg7n42ai08t...@4ax.com>...

> On 23 Nov 2001 02:25:02 -0800, xak...@hotmail.com (Xakero) wrote:
> >What a let-down! I don't know why, but I imagined you as a non-smoker.
>
> If you try hard enough, you might just provide the cosmic energy
> that's missing for me to *really* give up (and not pretend like I've
> done for the past 2 years :-/)

Seeing that the prospect of a kiss of mine is insufficient incentive,
let's try another tack:

QUOTE
Long functioning in the small community of Longnor in Staffordshire,
England, has been a nine-member action committee organised to preserve
the
right of the individual to smoke cigarettes, cigars and pipes.
According to
L.M. Boyd, its founder was the village undertaker.
UNQUOTE
Source: Bangkok Post, 23.11.2001
---
Xakero
I kiss only non/-smokers.

Isabella Z

unread,
Nov 23, 2001, 10:52:48 AM11/23/01
to
On 23 Nov 2001 07:31:29 -0800, xak...@hotmail.com (Xakero) wrote:

[...]


>> If you try hard enough, you might just provide the cosmic energy
>> that's missing for me to *really* give up (and not pretend like I've
>> done for the past 2 years :-/)

>Seeing that the prospect of a kiss of mine is insufficient incentive,

I didn't dare think you were implying *that* with your quote (shall
that be while your wife's busy browsing handbags and should therefore
be sufficiently distracted?)

>let's try another tack:

[...]


>L.M. Boyd, its founder was the village undertaker.
>UNQUOTE

Aw! I need a fag, quick!

IH870

unread,
Nov 23, 2001, 11:00:57 AM11/23/01
to
"Loki" <lo...@asgard.nz.invalid> ha scritto nel messaggio
news:87271283915816...@news.clear.net.nz...
> (google)

> I think it's very good,

had you seen Kubrick's 2001? ;)


frank ruscalla

unread,
Nov 23, 2001, 1:58:18 PM11/23/01
to

Isabella Z ha scritto

>Aw! I need a fag, quick!


Ehm...
Dearest Queen,
don't you ever say that when you'll go to Australia.

Frank-KIW(arning)A

laverdure

unread,
Nov 23, 2001, 2:01:02 PM11/23/01
to
"Nicola Nobili" <nicolan...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:9tjj8a$31ovr$2...@ID-64088.news.dfncis.de...
: Ghost Rider

: > La traduzione e' in tedesco ed e' stata fatta molto male, ma il
: > committente vuole solo una revisione marginale per non pagare la
: > tariffa piena e avere il lavoro fatto come si deve :((
:
: Ecco, un altro trucco indecente. Faccio fare una traduzione schifosa a
: mia zia o mio cugino, poi mi rivolgo ad un traduttore professionista per
la
: "revisione". La revisione e correzione, ovviamente, si paga meno, perché
non
: si scrive ex novo. In certi casi, però, in pratica devi rifare tutto da
: capo, guadagnando però sensibilmente di meno.
: Poi qualcuno dice che i traduttori non vengono trattati peggio degli
: altri liberi professionisti. Qualcuno andrebbe mai dal medico dicendogli
di
: guardare solo mezzo intestino, perché l'altro gliel'ha già guardato suo
zio?

Dal medico non so, dall'avvocato sì. E naturalmente pretendendo di pagare
come se il lavoro fosse la mera prosecuzione di quello dell'altro, e non uno
studio ex novo della causa.
Immagino che lo stesso capiti a tanti altri fornitori di servizi.
Io sono d'accordo con te, Nicola, sulla stupidità di certe miserande
taccagnerie verso chi svolge una professione; e ti assicuro che capita
purtroppo di frequente. Certo, in tutte le categorie ci sono i furbi, che si
fanno pagare troppo per servizi indegni, e questo contribuisce a rafforzare
l'atteggiamento di chi tira sul prezzo perché "hai fatto una cosa da poco".

Ciao
jacopo


Isabella Z

unread,
Nov 23, 2001, 2:05:32 PM11/23/01
to
On Fri, 23 Nov 2001 18:58:18 GMT, "frank ruscalla"
<rusc...@iol.itZZZ> wrote:

[...]


>>Aw! I need a fag, quick!

>Ehm...
>Dearest Queen,
>don't you ever say that

Sweetie, darling, I know exactly what you mean. I was once termed a
fag-hag and, well, did some research. As for you...

>when you'll go to Australia.

...don't you ever use the future tense after "when" :-)
Lurve,


--
Isa
Work like you don't need money,
Love like you've never been hurt,
And dance like no one's watching

http://web.tiscalinet.it/alfabeto_auschwitz/

Loki

unread,
Nov 23, 2001, 2:29:05 PM11/23/01
to
il Fri, 23 Nov 2001 09:13:59 GMT, xak...@hotline.com (Xakero) ha
scritto:

> Alta = high; Vista = view.
> To search on, or using, Alta Vista: high-brow?

"I highbrowed for blah blah topic." hmmmm, I'm not convinced.
"Google" at least is so like ogle or goggled, that is can be more
easily accepted.
I believe their is already yahooed as well. AltaVisted? "Searched"
used to be OK to use, I wonder what happened to it...

Loki

unread,
Nov 23, 2001, 2:29:09 PM11/23/01
to

I believe I was 13 when I saw it. What am I meant to remember from
it? :-)

Lupo Buono

unread,
Nov 23, 2001, 6:14:01 PM11/23/01
to
On Fri, 23 Nov 2001 19:29:05 GMT, "Loki" <lo...@asgard.nz.invalid> wrote:

>I believe their is already yahooed as well. AltaVisted? "Searched"
>used to be OK to use, I wonder what happened to it...
>

I think nobody uses it anymore because the action of using
Alta Vista could not be effectively synthsesized/verbified into
a single word.

John G Davies

unread,
Nov 24, 2001, 3:56:31 PM11/24/01
to
In article <3bfeca2d...@news.earthlink.net>, Lupo Buono
<yeah....@earthlink.net> writes

>On Fri, 23 Nov 2001 19:29:05 GMT, "Loki" <lo...@asgard.nz.invalid> wrote:
>
>>I believe their is already yahooed as well. AltaVisted? "Searched"
>>used to be OK to use, I wonder what happened to it...
>>
>
>I think nobody uses it anymore because the action of using
>Alta Vista could not be effectively synthsesized/verbified into
>a single word.

I thought that the group was getting a bit "Orwellian", but then I
remembered that occasionally (correction - rarely) I hoover the house,
so why should you google the web.
Cheers
--
John G Davies

Loki

unread,
Nov 24, 2001, 5:58:11 PM11/24/01
to
il 24 Nov 2001 08:08:45 +1300, "Loki" ha scritto:

> I believe their is already yahooed as well. AltaVisted? "Searched"
> used to be OK to use, I wonder what happened to it...

Major oops, 'I believe there' it should be.

Loki

unread,
Nov 24, 2001, 5:58:16 PM11/24/01
to
il Fri, 23 Nov 2001 23:14:01 GMT, yeah....@earthlink.net (Lupo
Buono) ha scritto:

> On Fri, 23 Nov 2001 19:29:05 GMT, "Loki" <lo...@asgard.nz.invalid> wrote:


>
> >I believe their is already yahooed as well. AltaVisted? "Searched"
> >used to be OK to use, I wonder what happened to it...
> >
>
> I think nobody uses it anymore because the action of using
> Alta Vista could not be effectively synthsesized/verbified into
> a single word.

I'm not sure if you're decrying the use of Altavista as being no
simple method of search on the Internet . The wondering in the above
passage refers to the word " search "., a perfectly good English
word. :-))

Cheers,
Loki

frank ruscalla

unread,
Nov 24, 2001, 7:25:53 PM11/24/01
to

Queen Isabella Z ha scritto
>"frank ruscalla" wrote:
>
>[...]

>>when you'll go to Australia.
>
>...don't you ever use the future tense after "when" :-)

Ho smesso di usare l'inglese come lingua quotidiana nel lontano 1981,
e i risultati si vedono. :-(((
Cara Regina, tu sei il mio... il mio... insomma, qual è il contrario
del Prozac?

Benché le grammatiche ti diano ragione, ti prego di dare un occhiata
al thread "The rainbow" lanciato da Nicola Nobili, ove si esamina
proprio un caso analogo al mio.

L'unica differenza è che io non posso invocare la licenza poetica, ma
solo la mia ignoranza che cresce di giorno in giorno.

Baci depressi
Frank


Xakero

unread,
Nov 25, 2001, 8:24:51 AM11/25/01
to
Il 23 Nov 2001, 16:52, Isabella Z <isa...@non.libero.it> ha scritto:
>On
23 Nov 2001 07:31:29 -0800, xak...@hotmail.com (Xakero) wrote:

>>Seeing
that the prospect of a kiss of mine is insufficient incentive,

>I didn't
dare think you were implying *that* with your quote (shall
>that be while
your wife's busy browsing handbags and should therefore
>be sufficiently
distracted?)

Don't you worry none about my wife. She is fond of saying
that she wouldn't mind my having a mistress provided she (my wife) gets
double of everything I give to my mistress.

On kiss for you, my
sweetheart, two kisses for my wife. One handbag for you, my love, two
handbags for my wife...

Now, we only have to ask your husband what he
would say to all this :-)
---
Xakereo

IH870

unread,
Nov 26, 2001, 5:27:51 AM11/26/01
to
"Loki" <lo...@asgard.nz.invalid> ha scritto nel messaggio
news:87285031373167...@news.clear.net.nz...

> > had you seen Kubrick's 2001? ;)
> What am I meant to remember from it? :-)

nowadays Google suggest the right sentence... tomorrow you will find
yourself out of an hatch beseeching HAL to be allowed to go in!! :)


Isabella Z

unread,
Nov 26, 2001, 9:35:20 AM11/26/01
to
On Sun, 25 Nov 2001 13:24:51 GMT, xak...@hotmail.com (Xakero) wrote:

>>(shall
>>that be while your wife's busy browsing handbags and should therefore
>>be sufficiently distracted?)
>
>Don't you worry none about my wife. She is fond of saying

>that she wouldn't mind my having a mistress...

Well, I ain't playing then? Where'd all the fun be, pray tell?

>Now, we only have to ask your husband what he
>would say to all this :-)

Husband? What husband?
/me starts whistling and look nonchalantly around the room)

Xakero

unread,
Nov 26, 2001, 11:38:53 AM11/26/01
to
Il 26 Nov 2001, 15:35, Isabella Z <isa...@non.libero.it> ha scritto:
>Husband? What husband?
>(me starts whistling and look nonchalantly around
the room)

That husband:

QUOTE
From: Isabella Z (isa...@libero.it)
Subject: Translators a.k.a. a huge bee in a very small bonnet
Newsgroups:
it.cultura.linguistica.inglese

Date: 2001-01-09 03:58:19 PST
I am
flabbergasted, and yet I knew what was coming. I give out a loud shriek, so
loud my poor husband is waken from his just sleep and asks if the aliens
have just landed into our bedroom...

From: Isabella Z (isab...@tin.it)
Subject: Re: Adrian Mole (was: Maniche)
Newsgroups:
it.cultura.linguistica.inglese
Date: 1999/04/30
Bambi, Bambi, Bambi!
We're made for each other. I laughed so hard my husband was startled and
stopped watching "SuperQuark" for a second.
UNQUOTE

...unless, of
course, you have dispatched him since :-)
---
Xakero

Isabella Z

unread,
Nov 26, 2001, 11:40:41 AM11/26/01
to
On Mon, 26 Nov 2001 16:38:53 GMT, xak...@hotmail.com (Xakero) wrote:

>>Husband? What husband?
[...]
>That husband:...

Oooh, *that* husband :-)

Loki

unread,
Nov 26, 2001, 5:14:54 PM11/26/01
to

LOL
Hah! I'll just pour coffee over him. That'll fry his circuits. :-))

Isabella Z

unread,
Nov 27, 2001, 9:56:23 AM11/27/01
to
On Sun, 25 Nov 2001 00:25:53 GMT, "frank ruscalla"
<rusc...@iol.itZZZ> wrote:

[...]


>>...don't you ever use the future tense after "when" :-)

[...]


>Benché le grammatiche ti diano ragione, ti prego di dare un occhiata
>al thread "The rainbow" lanciato da Nicola Nobili, ove si esamina
>proprio un caso analogo al mio.

"Analogo" al tuo?
Non direi proprio :-)

(Sono quelle pochissime regole certe, sicure, inamovibili, la cui
licenza e' concessa solo ai poeti, come "MAI IL FUTURO DOPO WHEN!" che
rendono il resto dell'inglese sopportabile. No, anzi, adorabile.)


--
Isa
Work like you don't need money,
Love like you've never been hurt,
And dance like no one's watching

http://web.tiscali.it/alfabeto_auschwitz/index.htm

Paolo Bonardi dal Tristo Esilio e Volontario

unread,
Nov 27, 2001, 5:25:44 PM11/27/01
to
Riporto ciň che ha scritto Isabella Z e commento:

> "Analogo" al tuo?
> Non direi proprio :-)

Ruscalla. Stancamente ti sussurro: non sei piů tu.
Ma ti voglio bene lo stesso.

Paolo

--
E' finalmente partita la RFD (Richiesta Formale di Discussione)
relativa alla creazione di it.cultura.linguistica.francese. Se ne
discute su it.news.gruppi

sergioa...@gmail.com

unread,
Dec 30, 2016, 6:58:22 AM12/30/16
to
features

sundry...@gmail.com

unread,
Jan 19, 2017, 6:33:11 PM1/19/17
to
On Friday, December 30, 2016 at 12:58:22 PM UTC+1, sergioa...@gmail.com wrote:
> features

https://www.youtube.com/watch?v=GAgp7nXdkLU

mata...@gmail.com

unread,
Mar 2, 2017, 5:49:29 AM3/2/17
to
On Thursday, 15 November 2001 11:17:00 UTC, Raffaello wrote:
> ciao ragazzi,
>
> mi sono stufato di stare ore davanti ad un classico dizionario
> inglese-italano per tradurre i miei libri preferiti.
> Conoscete un buon software di traduzione. Non online !!!
> Preferirei FREE o a prezzo simbolico.
>
> grazie
> Raffaello
> p.s. per motivi di praticità vi chiedo
> di rispondermi direttamente su e-mail
>
> l.raf...@tiscalinet.it

Ciao, ho realizzato un traduttore dall'inglese all'italiano e viceversa, basandomi su uno studio di 25 milioni di frase tradotte. Quando provi a tradurre una frase o espressione, il sistema cerca la frase più' simile, e in caso ci sono più' esempi simili, essi vengono raggruppati e mostrati come una traduzione altamente frequente. M farebbe piacere avere un vostro parere. www.idiommaster.com

mata...@gmail.com

unread,
Mar 2, 2017, 5:50:13 AM3/2/17
to
www.idiommaster.com - Traduttore inglese Italiano
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